Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 9 novembre 2021

La stretta del Vicariato di Roma sul Rito Romano tradizionale

Solo la parola latina nefas potrebbe descrivere la proibizione dell'antico e venerabile triduo di rito romano nella stessa città di Roma. La settimana Santa è il centro dell'Anno liturgico. Ho aggiunto di seguito un commento Di Joseph Shaw, Presidente della Latin Mass Society of England and Wales, pubblicato ieri da Rorate caeli. Trovate qui l'indice dei precedenti sulla Traditionis custodes e annessi e connessi.
È di oggi la notizia che il Vicariato di Roma il 7 ottobre, ha emanano un documento per regolamentare la celebrazione della Messa antica nella diocesi. Purtroppo esso rispecchia nelle grandi linee l'insensata guerra alla liturgia tradizionale, poiché vieta esplicitamente sacramenti e sacramentali secondo il Rituale romanum e il Triduo Pasquale a tutti i luoghi di culto dove si celebra in rito tradizionale; e dunque alla Parrocchia Personale di Ss.ma Trinità dei Pellegrini, alla FSSP, all'ICRSS cui è affidata la Basilica dei Santi Celso e Giuliano e per tutti gli altri... Mi pare (avremo modo di verificare) che resti fuori la FSSPX.
Come riconoscere in questo provvedimento la tanto sbandierata ma sempre meno credibile "sollecitudine pastorale"? Nella Chiesa della creatività, nel pontificato della misericordia e dei "fratelli tutti", una scure pesante si abbatte soltanto su chi è fedele alla tradizione millenaria della Chiesa, che non per questo cesseranno di esserlo. Qui si parrà la nobilitate di chi resterà fedele alla tradizione liturgica invece che ai gerarchi ideologizzati. 
La vedo dura, ma staremo a vedere... E nel frattempo traiamo spunto dall'interessante trittico di Peter Kwasnieswski [qui].
* * *
Risposta alla Lettera del Vicariato di Roma
Di Joseph Shaw, 9.11.2021
Presidente della Latin Mass Society of England and Wales
Un altro documento è divenuto di pubblico dominio, su Rorate Caeli, questa volta una lettera del vicario generale di Roma, Angelo, cardinale de Donatis, in attuazione della Traditionis Custodes, inviata ai sacerdoti di Roma.

Gran parte di esso conferma semplicemente le chiese di Roma dove si può celebrare la Messa tradizionale. L'elemento strano è il terzo paragrafo.
Il motu proprio stabilisce che «i libri liturgici promulgati dai Sommi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l'unica espressione della lex orandi del Rito Romano» (art. 1, n. Traditionis Custodes ) e che quindi non è più possibile utilizzare il Rituale Romano e gli altri libri liturgici del “rito antico” per la celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali (es. il Rituale per la riconciliazione dei penitenti secondo la forma antica). L'uso degli altri Ordines, pertanto, è attualmente espressamente vietato e resta consentito solo l'uso del Missale Romanum del 1962.
Nella lettera non ci sono ulteriori spiegazioni o supporti argomentativi per questa affermazione.

Traditionis Custodes (TC) L'articolo 1 dice proprio questo:
I libri liturgici promulgati da san Paolo VI e san Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l'unica espressione della lex orandi del rito romano.
Come ho notato prima, non è facile stabilire cosa significhi l'articolo 1 del TC. Tuttavia, vorrei indicare quattro punti sulle sue implicazioni: da notare che si tratta del mio punto di vista personale, su cui non ho avuto molto tempo per riflettere.
  1. TC art. 1 non può essere inteso nel senso che sia illecito utilizzare i libri del 1962 nel loro insieme, poiché i seguenti articoli regolano l'uso del Missale Romanum del 1962. Non dice nulla del Rituale Romanum. Affermare che questo articolo "vieta espressamente" l'uso del Rituale più antico è quindi molto strano.

  2. È ancora più strano se si considera il principio canonico che regola l'interpretazione del diritto enunciato nel canone 18:
    Le leggi che stabiliscono una sanzione, limitano il libero esercizio dei diritti o contengono un'eccezione alla legge sono soggette a interpretazione restrittiva.
    Ciò significa che, a meno che un divieto non sia effettivamente "espresso", non dovrebbe essere dedotto. Ciò che non è chiaramente vietato è permesso.

  3. Se significasse che tutti i libri liturgici, a parte quelli pubblicati sotto i Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II, sono proibiti, includerebbe nel suo divieto i libri liturgici pubblicati sotto Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Tra questi c'è il Culto Divino, il Messale dell'Ordinariato, promulgato da Papa Francesco nel 2015 che, come è stato sottolineato, si autodefinisce "espressione chiara e riconoscibile del Rito Romano" (Direttorio, n. 6). Includerebbe anche altre cose come il Lezionario del 2020 approvato da varie Conferenze episcopali di lingua inglese e altre cose, per non parlare dei libri, inclusa la traduzione inglese del 2011, approvata sotto papa Benedetto.
    Chiaramente non sono questi gli obiettivi dei Traditionis Custodes. Il motivo per cui li menziono è che ciò dimostra che l'articolo 1 di TC deve essere letto in un senso più ristretto di quello proposto dal cardinale de Donatis. Se papa Francesco avesse voluto dire che tutti gli altri libri, o del resto solo alcuni di essi, erano vietati, lo avrebbe sicuramente detto.

  4. Nel 2007, come tutti sappiamo, Papa Benedetto XVI, in un testo giuridicamente vincolante, Summorum Pontificum Articolo 1, aveva affermato:
    È quindi consentito celebrare il Sacrificio della Messa seguendo l'edizione tipica del Messale Romano, promulgato dal Beato Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa. Le condizioni per l'uso di questo Messale stabilite dai precedenti documenti Quattuor Abhinc Annos ed Ecclesia Dei sono ora sostituite come segue: ...
    Ciò significa che, come espresso dall'arcivescovo Roche nella sua lettera al cardinale Nichols [qui], l'ex Messale è "regolato non soppresso". Questo era vero sotto il Summorum Pontificum, e rimane vero oggi.
    E ciò che è vero del Messale deve essere vero del Rituale. Nella Traditionis Custodes non viene tentata alcuna ulteriore regolazione del Rituale. Sì, la Traditionis Custodes abroga tutto ciò che è in contrasto con essa (art. 8): ma non abroga ciò che non è in contrasto con essa, compreso l'uso del Rituale più antico.  [Fonte - Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedremo se gli istituti citati obbediranno o meno al documento della chiesa conciliare. E così sarà la fine di ogni equivoco.
A coloro che non obbediranno spalancate generosamente le porte delle vostre case.

Anonimo ha detto...

Faccio presente che, stando alla lettera del SP, il triduo Pasquale (giovedì,venerdì e sabato santo) era già escluso, quanto meno in linea ordinaria . Il fatto che sia stato invece celebrato, quello era da considernsi una "gentile concessione".

Anonimo ha detto...

In parole povere ai fedeli della FSSP sarà negato il matrimonio secondo il Rituale Romano del 1962, mentre ai fedeli della FSSPX è ancora permesso di usarlo validamente con un sacerdote drlla FSSPX sotto la supervisione dell'Ordinario locale.

Anonimo ha detto...

Il male e l'intento maligno è impedire agli Istituti tradizionali di operare come normali parrocchie

Anonimo ha detto...

Per Mic
Dovresti tradurre questo
https://rorate-caeli.blogspot.com/2021/11/response-to-letter-of-vicariate-of-rome.html

mic ha detto...

Grazie l'ho aggiunto

Anonimo ha detto...

Beh, ho il sospetto che tutto questo aiuterà a far crescere molto la Società di San Pio X. Ma la loro cappella di Albano potrebbe rivelarsi insufficiente a contenere un maggior afflusso di fedeli. Ci sarebbero tante Chiese a Roma...

Viator ha detto...

La Fraternità San Pio X non può che trovare un nuovo motivo di fedeltà al suo fondatore, Mons. Marcel Lefebvre, e di ammirazione per la sua lungimiranza, la sua prudenza e la sua fede.

Pulex ha detto...

@Anonimo 9 novembre 2021 23:45
Non e vero. Secondo SP, nel triduo Pasquale (giovedì,venerdì e sabato santo) erano escluse cosidette "Messe private". Celebrazioni conventuali e parochiali erano permesse.

Anonimo ha detto...

"La "sollecitudine pastorale" richiamata in questo genere di documenti è sempre meno credibile. Nella Chiesa del "liberi tutti", nel pontificato del "chi-sono-io-per-giudicare" la scure della misericordia si abbatte soltanto su coloro che sono legittimamente ancorati nella tradizione della Chiesa."
Un po' come quelli autorizzati a parlare nel sinodo sinodoso sulla sinodalità sinodant: solo aficionados dei preti modernisti e operatori di ospedali da campo
Alberto Lacchini

Anonimo ha detto...

Mi sembra cercare l’ago nel pagliaio centellinare a suon di formalismi giuridici su cosa voglia significare l’art. 1 di TC. L’evidenza concreta è che Bergoglio si è fatto diritto a se stesso e il famigerato art. 1 non può che significare la cancellazione di tutto quello che c’è prima del Concilio Vaticani II, la ratio della interpretazione di quella norma lascia pochi spazi di resistenza.
Personalmente sono direttamente coinvolto poiché sono legato ad uno degli Istituti della Tradizione presenti a Roma con la mia comunità. Quello che proporrò e la resistenza ad oltranza senza arretrare di un solo millimetro (già questa domenica si dovranno proclamare le letture in italiano), se gli FSSP e gli altri cederanno per essere diluiti, non resta che ripiegare su chi ancora custodirà integralmente la Fede Cattolica: FSSPX o avviare con tutti quei sacerdoti intenzionati a resistere ad oltranza la costituzione di comunità clandestine. E’ l’ora della resa dei conti per coloro che dal 1988 si sono illusi di patteggiare con l’equivoco abbandonando con l’ormai profeta Mons. Lefebvre. Il tempo è ormai scaduto.Alessandro da Roma.

Anonimo ha detto...

Ricordo da piccolo sentivo la mamma in cucina cantare, mentre lavava i piatti :alla morte che farai..tutti i tuoi beni(anche il potere) lascerai....Quanta fede c'era allora e quanta poca igiene.Comunque la domanda resta ancora valida.

Anonimo ha detto...

Padre John Zuhlsdorf il 9 novembre 2021 ha scritto sul suo Fr. Z’s Blog (tradotto dall’inglese): «Il Programma Anticattolico continua. Oggi... nella stessa Roma. Sono stato informato che Roma ha avuto altre brutte notizie per tutti noi... Includo quelli che si dedicano al Novus Ordo. Ricordate... fan del Novus Ordo! Ferito uno, tutti sono feriti. Siete feriti dalla persecuzione di coloro che amano il Rito Romano Tradizionale. Dovreste difendere i vostri fratelli, sia per interesse personale che nel nome della carità. Questo può bastare... questa repressione è fatta per “facilitare la comunione ecclesiale di quei cattolici che si sentono legati ad alcune forme liturgiche precedenti”. Orwell rimane in soggezione. La repressione è fatta con “viva carità pastorale”. Questo pogrom viene compiuto “per il bene spirituale dei fedeli”».

Anonimo ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2021/11/11/lukase-divisivo-e-anti-cattolico-del-vicario-del-papa-per-la-citta-di-roma/
Ridono a 32 denti e ridendo ridendo assestano alle anime certe randellate!
Giusto nella Messa N.O. di questa mattina tra le preghiere dei fedeli c'era di pregare "per tutti i movimenti che,ognuno con il proprio carisma, arricchiscono la Chiesa..."ecc.ecc.

Anonimo ha detto...

Vi riveliamo una verità storica:

Paolo VI abrogò il Missale Romanum e tutti gli annessi liturgici con la promulgazione di una novella legge liturgica.

Il fatto che fossero concessi indulti avvalla questa verità, poiché per definizione l'indulto è una deroga circostanzaziata alla legge.

Quindi vogliamo fare una battaglia seria? Bisogna partire da una posizione teologica e liturgica, e non canonistica.

Anonimo ha detto...

"L'errata interpretazione e promozione dell'uso di questi testi, dopo limitate concessioni dei precedenti Pontefici, è servita a favorire una liturgia in contrasto con la riforma conciliare (e che, di fatto, è stata abrogata da Papa san Paolo VI), e un'ecclesiologia che non fa parte del Magistero della Chiesa."

Chi dice a Benedetto che non esiste "Ermeneutica della Continuità"?

Stanno lottando. ha detto...

Piove: otto uomini in ginocchio (video)
Gli uomini Cattolici dell'Irlanda del Nord hanno avviato a ottobre un raduno mensile maschile per il rosario.

Durante il ritrovo del 6 novembre, otto uomini si sono inginocchiarsi sotto la pioggia, riferisce CatholicArena.com. Uno ha parlato di una "esperienza incredibile", definendola "la cosa più impressionante che abbia mai fatto". Le donne che li hanno visti si sono commosse piangendo.

Queste manifestazioni pubbliche della Fede Cattolica sono decollate in Polonia negli ultimi anni, con folle che regolarmente riempiono le strade di Varsavia e di altre città importanti. Raduni simili si sono organizzati anche negli USA.
https://gloria.tv/post/HgNj8HQ1w8mB6fDewVq8L8DA9

Anonimo ha detto...

Procede a passo spedito, e con i metodi a cui il Mondo ci ha abituato, la sostituzione di quella fede per cui schiere di martiri hanno versato fiumi di sangue e che ci è stata tramandata nei secoli dai santi, con un culto che "rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica."
E ciò nella pressoché totale indifferenza dei fedeli.

Anonimo ha detto...

L'uomo ha trasportato la sua potenza, la sua forza da se stesso alla tecnica che nel meccanismo ha potenziato sì le forze umane, lasciando però l'essere umano deficiente, debole e disponibile a far sue le forze infere. Né giovano allenamenti, altrettanto ipocriti e meccanici per riprendere le proprie capacità intellettuali, fisiche e morali perdute.
Come esseri umani siamo davanti ad una scelta personale e sincera: o crediamo in Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo e ci affidiamo alla Sua Grazia o non credendo ci affidiamo alla Tecnica, al Meccanismo e alle forze del Nemico. O ci affidiamo alla Vita o alla Morte, o alla Verità o alla Menzogna, o al Bene o alla Ipocrisia del Male.
Questo bivio è presente per ogni uomo, che lo sappia o no, in ogni ora del giorno; la vera rivoluzione, il vero progresso dipende dalle scelte giornaliere che compiamo tra questi due partiti di base in lotta tra di loro per la la salvezza o la perdizione del genere umano, per la sua eterna libertà o per la sua eterna schiavitù.

P.S.Anche le chiacchiere inutili, come ogni tipo di fornicazione, depotenziano, sfigurano, svuotano l'uomo dell'Essere Creatura Immagine di Dio.

Anonimo ha detto...

"...Bisogna partire da una posizione teologica e liturgica, e non canonistica..."

Concordo pienamente. Bravo. Evitiamo l'azzeccagarbuglismo!

Anonimo ha detto...

« Au final, c’est : plus de violence, plus de fidèles poussés vers le lefebvrisme, plus de fidèles (et de pasteurs) déroutés. Pourquoi rallumer une guerre liturgique ? La paix de Benoît XVI était certes perfectible mais réelle ! »

— Abbé Pierre Amar, prêtre du Diocèse de Versailles

https://www.famillechretienne.fr/37303/article/motu-proprio-comment-le-pape-prevoit-t-il-lapplication-dans-son-diocese