Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 4 giugno 2022

Testo integrale, completo della Seconda Parte, dell'intervista rilasciata da mons. Viganò all’Avvocato Reiner Füllmich

Testo integrale, completo della Seconda Parte, dell'intervista rilasciata da mons. Viganò all’Avvocato Reiner Füllmich. Qui l'indice dei precedenti interventi di Mons. Viganò e correlati.

Intervista
con l’Avvocato Reiner Füllmich

“Corona Investigative Committee”
Prima parte – 27 Maggio 2022

ECCELLENZA, tante persone La conoscono e La apprezzano molto per essere stato una persona sincera in un ambiente spesso insincero, anche durante il Suo servizio in Vaticano. Ella ha servito come alto diplomatico, in particolare come Nunzio Apostolico, negli Stati Uniti, rappresentando il Papa presso le chiese locali. È nostro grande onore e piacere parlare con Lei oggi. Ma prima di passare alla sostanza e chiederLe della Sua valutazione della situazione politica mondiale, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta crisi del Corona, vorrebbe riassumere la Sua storia personale in modo che i telespettatori che ancora non La conoscono possano sapere chi è?

Anzitutto vorrei esprimere a Lei, avvocato Reiner Füllmich, e a tutti i Suoi collaboratori e colleghi il mio più cordiale saluto e il mio apprezzamento per aver dato vita alla Commissione Corona. La ricerca della verità sulla gestione dell’emergenza Covid-19 e sulla sperimentazione di massa contribuisce a raccogliere prove per processare e punire i responsabili. Questo costituisce un importante contributo in vista della creazione di un’Alleanza Antiglobalista, perché gli autori della farsa pandemia sono gli stessi che oggi vorrebbero spingere il mondo verso una guerra totale e la crisi energetica permanente.

Per quanto riguarda la mia “carriera”, non credo ci sia molto da dire: sono un Arcivescovo cattolico che ha ricoperto ruoli di responsabilità in Vaticano, sia nella Segreteria di Stato della Santa Sede che presso il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e poi come Nunzio Apostolico in Nigeria e ultimamente negli Stati Uniti, per volontà di Benedetto XVI. La mia notorietà – del tutto non voluta – è dovuta alle mie prese di posizione a proposito dello scandalo sessuale dell’ex Cardinale americano McCarrick e di altri casi non meno gravi che hanno coinvolto alti esponenti della Gerarchia. Come Successore degli Apostoli, non potevo tacere dinanzi ai tentativi di insabbiamento di quei fatti vergognosi da parte della cosiddetta lavender mafia, che gode dell’appoggio e della protezione di Bergoglio.

2. Lei ha una vita impressionante, ma se si cerca il Suo nome nei vecchi media (mainstream), si trovano articoli diffamatori che La accusano, tra le altre cose, di diffondere la propaganda del Cremlino e di fare affermazioni confuse. A un esame più attento, non ci sembra affatto così, anzi; piuttosto, Ella rimane fedele alla Sua reputazione di persona schietta anche in ambienti dove vige la menzogna, nonostante ciò vada a Suo svantaggio. Dove collocherebbe la cesura nella Sua vita, dove questa virtù è stata reinterpretata dai vecchi media come un difetto? Quale linea rossa ha attraversato; su quale questione la Sua schiettezza è diventata un pericolo per la narrativa pubblica?

Le false accuse sono uno dei mezzi ai quali ricorre chi vuole eliminare un avversario che teme e che non può contrastare lealmente. In questo caso, vengo ritenuto scomodo sia dagli esponenti della deep church e della cabala bergogliana, i cui scandali e insabbiamenti ho denunciato sin dall’epoca del caso McCarrick. E sono parimenti scomodo per il deep state, che ha potuto contare sulla complicità della Santa Sede e della quasi totalità dell’Episcopato mondiale negli eventi degli ultimi anni. La voce dissonante di un Vescovo, soprattutto quando egli formula denunce argomentate e basate su fatti inconfutabili, rischia di mettere in discussione la narrativa ufficiale, tanto sul presunto rinnovamento della Chiesa sotto questo “pontificato”, quanto sulla farsa pandemica e sulla “vaccinazione” di massa. Anche la recente crisi russo-ucraina trova significativamente schierati dalla stessa parte l’élite globalista, la NATO, il deep state americano, l’Unione Europea, il World Economic Forum di Davos, l’intera macchina mediatica e il Vaticano. L’intervento di Putin in Ucraina è considerato una minaccia al Nuovo Ordine Mondiale che va neutralizzata anche a costo di un conflitto mondiale.

Se devo quindi indicare il “punto di rottura” sul fronte ecclesiale, certamente esso è coinciso con la mia denuncia della rete di complicità e scandali di chierici e Prelati corrotti che Bergoglio ha deliberatamente e ostinatamente cercato di insabbiare. Sul fronte civile, mi pare che la red line sia stata superata con il mio Appello per la Chiesa e per il mondo [qui], lanciato due anni fa [maggio 2020] e con il quale denunciavo la minaccia rappresentata dal golpe bianco compiuto tramite l’emergenza sanitaria. L’emergenza energetica e alimentare, oltre a quella bellica, fanno sempre parte di quegli inquietanti “scenari” che il World Economic Forum e l’ONU hanno descritto con dovizia di particolari con larghissimo anticipo. Quando, un giorno non remoto, un tribunale giudicherà questi criminali e i loro complici nelle istituzioni di quasi tutti i Paesi occidentali, quei documenti potranno costituire la prova della premeditazione del più grande colpo di stato di tutti i tempi. E lo stesso accadrà sulle vicende ecclesiali, dimostrando che la deriva dottrinale e morale originata dal Concilio Vaticano II ha creato le necessarie premesse per la corruzione dottrinale e morale del Clero e, con essa, la delegittimazione dell’autorità dei Pastori. Non dimentichiamo che la Rivoluzione ha sempre fatto leva sui vizi e sulle debolezze dei suoi rappresentanti, tanto per distruggere lo Stato quanto per indebolire la Chiesa. 

3. Eccellenza, la crisi della Covid-19 e delle norme pandemiche sta entrando nel suo terzo anno; nel frattempo, si sono aggiunti al mix la guerra nell’Europa orientale, e soprattutto la massiccia guerra politica e mediatica. Come valuta questo sviluppo?

Chiariamo un punto fondamentale: la crisi ucraina è stata provocata deliberatamente dal deep state per costringere il mondo alle riforme del Great Reset, in particolare la cosiddetta “transizione tecnologica” e la “svolta green”. È il secondo livello del colpo di stato dei tecnocrati globalisti, dopo la farsa pandemica.

La psicopandemia ha segnato il primo livello di un vero e proprio attacco sferrato per appropriarsi del controllo dei governi. In realtà, oggi cercano solo di bypassare il potere politico, che fino ad oggi fungeva comunque da mero esecutore di ordini. Con il pretesto della pandemia si sono imposti sistemi di controllo capillare della popolazione, ivi compresi i sistemi di tracciabilità dei singoli cittadini, inoculati assieme al siero genico sperimentale.

Proprio in questi giorni, al Forum di Davos, il CEO di Pfizer Albert Bourla ha detto: «Immaginate un chip biologico che è incluso in una pillola, che quando viene inghiottito e va nello stomaco, invia un segnale. […] Immaginate le applicazioni, la possibilità di far obbedire le persone. […] Quello che succede in questo campo è affascinante» (qui). E dice «quello che succede» perché si tratta di tecnologie esistenti, non di progetti fantasiosi. La presenza di grafene e di nanocircuiti autoassemblanti è ormai ammessa anche da quanti, un anno fa, additavano come “complottista” chi lanciava l’allarme. La popolazione delle nazioni aderenti all’Agenda 2030 è in maggioranza “vaccinata”, ossia è geneticamente modificata e vede compromesso in modo irreversibile il proprio sistema immunitario. E forse – come alcuni avvocati stanno denunciando – si scoprirà che assieme al siero genico hanno inoculato dei chip in grado di controllare anche le reazioni delle persone, di interferire con il loro comportamento, di renderle docili in caso di sommosse o violente se serve avere un pretesto per interventi militari. Siamo ben oltre il colpo di stato globale: questo è il più grande, clamoroso, inaudito attacco alla persona umana, alla sua libertà, alla sua coscienza, alla sua volontà.

Potete ben immaginare quale sia il rischio derivante dal cedere all’OMS il controllo sovrano degli Stati sul sistema sanitario in caso di emergenza pandemica, quando chi deve decidere le campagne vaccinali e le terapie, le misure di contenimento e di lockdown, è finanziato dalle case farmaceutiche e dalla Bill & Melinda Gates Foundation, che teorizza la pandemia perpetua e il perpetuo booster vaccinale. Anche la risoluzione che doveva essere votata all’OMS – e che almeno per ora è stata evitata – andava nella direzione di un controllo totale da parte della sinarchia globalista. Non stupiamoci quindi se, nel pietoso tentativo di nascondere gli effetti avversi del siero genico sperimentale, l’OMS stia ora lanciando allarmi sul presunto vaiolo delle scimmie, la cui sintomatologia è curiosamente simile ad alcuni degli effetti collaterali del “vaccino” mRNA (qui). Tanto l’OMS quanto l’EMA (finanziata al 75% da BigPharma) si sono mostrate in palese conflitto di interessi e totalmente dipendenti dall’industria farmaceutica.

Per quanto riguarda la crisi russo-ucraina, quella che poteva essere un’operazione di pace per mettere fine alla persecuzione etnica della minoranza russofona in Ucraina ad opera di estremisti neonazisti è stata deliberatamente e colpevolmente trasformata in una guerra. I ripetuti appelli di Putin alla comunità internazionale perché fosse rispettato il Protocollo di Minsk sono caduti nel vuoto.
Perché? Per il semplice motivo che quella era un’ottima opportunità.

In primo luogo per creare a tavolino una crisi energetica globale, con cui forzare il passaggio alle fonti energetiche alternative con tutto il business che ciò rappresenta. Senza crisi, come si giustifica l’aumento del prezzo del gas e del petrolio come strumento per costringere le aziende e i privati alla famigerata “transizione ecologica” che nessuno ha mai votato e che è stata imposta da burocrati asserviti all’élite?

In secondo luogo, per distruggere in modo controllato e spietato tutte le imprese considerata inutili o dannose all’economia globale delle multinazionali. Milioni di aziende artigiane, di piccole realtà che rendono unici i Paesi dell’Europa e l’Italia in particolare, sono costrette a chiudere perché, dopo i disastri causati dai lockdown e dalle regole della psicopandemia, si è provocato un aumento dei prezzi del gas e del petrolio, con una criminale speculazione da parte del “mercato” e senza che la Federazione Russa prenda un centesimo in più. Il tutto voluto dall’Unione Europea su ordine della NATO, tramite sanzioni che si ripercuotono su chi le ha comminate. La cancellazione dell’economia tradizionale non è una sfortunata conseguenza di un conflitto inatteso, ma la premeditata azione criminale di una mafia mondiale, al cui confronto la mafia tradizionale è un sodalizio benefico. Il vantaggio di questa operazione eversiva va alle multinazionali che possono acquistare aziende e beni immobili a prezzi fallimentari, e agli istituti finanziari che lucrano con prestiti usurari per milioni di nuovi poveri. Anche qui, gli scopi ideologici – e infernali – dei vertici dell’élite si avvalgono della complicità di potentati economici che hanno meri scopi di profitto. Con la guerra, l’industria bellica e quella non meno florida delle tecnologie informatiche e dei mercenari hanno l’opportunità di concludere lucrosi affari, con i quali ricompensare generosamente i politici che hanno votato l’invio di armi e mezzi in Ucraina.

In terzo luogo, la guerra in Ucraina doveva consentire l’insabbiamento dello scandalo di Hunter Biden, coinvolto con la società Metabiota nel finanziamento dei biolaboratori in cui si producono armi batteriologiche di massa. L’assedio dell’acciaieria di Azovstal era motivato proprio dalla necessità di nascondere tanto i membri di forze straniere della NATO assieme ai neonazisti di Azov e Pravj Sektor, quanto i biolaboratori vietati dalle convenzioni internazionali, e che avrebbero svolto esperimenti sulla popolazione locale.

In quarto luogo, perché la narrazione psicopandemica, nonostante la complicità del mainstream, non ha impedito alla verità di trapelare e via via di diffondersi in sempre più ampi settori dell’opinione pubblica. La crisi in Ucraina doveva essere un’ottima operazione di distrazione di massa, per evitare visibilità alle notizie sempre più incontrollabili circa gli effetti letali del siero sperimentale e le conseguenze disastrose dei provvedimenti assunti dagli Stati durante l’emergenza pandemica. La falsificazione dei dati è ormai conclamata; l’occultamento deliberato dei risultati della prima fase della sperimentazione è ammessa dalle stesse case farmaceutiche; la consapevolezza dell’inutilità dell’uso delle mascherine e dei lockdown è certificata da molteplici studi; il danno per l’equilibrio psicofisico della popolazione e in particolare dei bambini e degli anziani è incalcolabile, come incalcolabile è quello per gli allievi a seguito della didattica a distanza. Per non lasciare che le persone inizino a comprendere quello che gli è stato fatto, tenerle occupate davanti al televisore o sui social con la propaganda antirussa è il minimo che possano fare questi pazzi criminali, che sono responsabili tanto della pandemia quanto della crisi russo-ucraina.

Se prendiamo il copione di questa sceneggiatura voluta dall’élite globalista, troviamo che oltre allo scenario della pandemia ci sono altri scenari non meno preoccupanti, che vedevamo già anticipati dai media sin dallo scorso anno: la crisi energetica, non come sventurata conseguenza di un imprevedibile conflitto in Ucraina, ma come mezzo tramite il quale da un lato imporre la green economy motivata da un’inesistente emergenza climatica, e dall’altro distruggere le economie nazionali, facendo fallire le aziende a vantaggio delle multinazionali, provocando disoccupazione e creando quindi manodopera sottopagata, costringendo gli Stati a indebitarsi perché privati della loro sovranità monetaria o comunque in perpetuo deficit a causa del signoraggio.

Anche l’emergenza alimentare è nel copione di Klaus Schwab: essa è iniziata per certi prodotti negli Stati Uniti e in Europa e più in generale per le derrate di grano e cereali in molti Paesi dell’Africa o dell’Asia. Poi scopriamo che Bill Gates è il maggior proprietario terriero degli Stati Uniti proprio quando c’è carenza di grano e prodotti agricoli; e che sempre Bill Gates è a capo di una start-up che produce “latte umano artificiale” proprio quando negli USA c’è carenza di latte in polvere per bambini. E non dimentichiamo che le multinazionali dell’agricoltura stanno riuscendo ad imporre l’uso delle loro sementi sterili – che vanno riacquistate ogni anno – e a vietare le sementi tradizionali, che consentirebbero ai Paesi poveri di non dipendere da loro.

Chi ha progettato la serie di crisi attuali, di cui si sono poste le basi all’inizio degli anni Novanta con la privatizzazione delle aziende di Stato, ha fatto anche in modo di collocare nei governi, nelle istituzioni, negli enti internazionali, a capo delle Banche centrali e dei grandi asset strategici, nei media e nelle principali religioni mondiali personaggi formati e addestrati dal World Economic Forum a questo scopo. Guardate i Primi Ministri dei principali Paesi europei, del Canada, dell’Australia, della Nuova Zelanda: sono stati tutti reclutati dal Young Global Leaders for Tomorrow, e il fatto che siano ai vertici di queste Nazioni, dell’ONU e della Banca Mondiale dovrebbe essere più che sufficiente per processarli tutti per eversione e alto tradimento. Chi ha giurato di applicare le leggi nell’interesse della propria Nazione compie spergiuro, nel momento in cui deve rispondere del proprio operato non ai cittadini ma a dei tecnocrati senza volto che nessuno ha eletto.

Le facili accuse di “cospirazionismo” non reggono più, come non regge tacciare di “collaborazionismo” chiunque esprima perplessità sulla crisi russo-ucraina e sulla sua gestione a livello internazionale.
Chi non vuole comprendere la trama perché ha paura di quello che potrebbe scoprire si ostina a negare che vi sia un copione e un regista, che vi siano attori e comparse, scenografie e costumi. Ma possiamo davvero credere che le persone più ricche e potenti del mondo accetterebbero di sferrare un tale attacco all’umanità per realizzare il loro delirante sogno globalista, con un enorme dispiegamento di energie e risorse, senza aver pianificato tutto nel dettaglio e anzi lasciando tutto al caso? Se agisce così chi deve pianificare l’acquisto di una casa o l’inizio di un’attività, perché dovrebbe essere “complottismo” riconoscere che per ottenere dei risultati inconfessabili e criminali l’élite debba ricorrere alla menzogna e all’inganno?

Se mi permette un’analogia, direi che il nostro atteggiamento dinanzi ai fatti presenti è simile a quello di chi si trova a dover ricostruire un puzzle di migliaia di tessere, senza avere davanti l’immagine finale. Chi ha costruito il puzzle globalista, l’ha fatto proprio per rendere irriconoscibile quel che voleva ottenere. Però chi vede l’immagine intera o anche solo una sua parte considerevole, riconosce come i vari tasselli si incastrano gli uni negli altri. E chi ha visto l’immagine finale sa anche come interpretare silenzi e connivenze dei governanti e dei partiti anche di opposizione, come spiegare la complicità dei medici e dei paramedici ai crimini compiuti negli ospedali contro ogni evidenza scientifica, o quella di Vescovi e parroci giunti a privare dei Sacramenti i non vaccinati. Quando ampie aree del puzzle saranno chiaramente visibili – ed è quello che sta accadendo – le tessere rimanenti potranno esser posizionate più facilmente. E a quel punto Klaus Schwab, George Soros, Bill Gates, gli altri cospiratori e coloro che li manovrano dai vertici della cupola, prenderanno la fuga, per evitare di essere linciati.


Seconda parte – 3 Giugno 2022

4. In una lettera che Ella ha inviato all’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump [qui], allude non solo a uno “stato profondo” – un termine ampiamente utilizzato – ma anche a una “chiesa profonda”. Cosa intende con questo e come potrebbero essere correlate queste strutture?

La deep church sta alla Chiesa Cattolica esattamente come il deep state sta allo Stato: entrambi sono la versione corrotta e pervertita dell’istituzione che tengono in ostaggio e che hanno infiltrato.

I membri della deep church sono tanto più sconosciuti, quanto maggiore è il loro potere: i personaggi pubblici sono quasi sempre marionette docili a chi muove i fili. Biden e Bergoglio sono i frontman dell’ideologia che li accomuna: una commistione di collettivismo maoista, di liberalismo massonico e di ecumenismo conciliare, con ammiccamenti al politicamente corretto del gender e delle istanze LGBTQ.

Va comunque ribadito che deep state e deep church sono soltanto le due declinazioni della medesima cupola eversiva che si è appropriata del potere sovvertendo l’autorità e pervertendone i fini. Nell’ordine naturale, lo Stato ha come suo fine il buon governo e il bene comune dei cittadini: i traditori del deep state lo hanno reso nemico delle persone oneste e complice dei criminali. Nell’ordine soprannaturale, la Chiesa ha come suo fine il governo dei fedeli e la santificazione delle anime: i traditori della deep church condannano quanti conservano la Fede e la Morale ed elogiano pubblicamente eretici, sodomiti, abortisti, usurai, assassini e criminali. Ma sia chiaro: se nei progetti deliranti di costoro vi è la distruzione dello Stato e della Chiesa tramite la demolizione o la corruzione di chi ne ricopre l’autorità nell’uno e nell’altra, noi sappiamo bene che mentre una Nazione, una cultura, una lingua, una civiltà possono anche scomparire, nel caso della Santa Chiesa rimane valida in eterno la promessa di Nostro Signore: portæ inferi non prævalebunt adversus eam. Non dobbiamo pensare che le vicende terrene della Chiesa vadano giudicate secondo parametri meramente umani, ma anzi avere la certezza che il Signore la proteggerà ut pupillam oculi.

5. Un’obiezione da parte di coloro che rifiutano una cosa bollandola come complottismo è questa: com’è possibile che in quasi tutti i paesi del mondo quasi tutti i politici partecipino a questa farsa? Chi potrebbe avere così tanto potere e influenza da mandare metà del mondo in isolamento?

L’obiezione a chi sostiene la teoria del complotto globale è legittima e comprensibile, perché ciascuno di noi è stato giustamente educato ad un sistema condiviso di valori e principi che diamo ancora per scontati: che il figlio debba fidarsi del padre; che l’allievo possa riporre fiducia nel maestro; che il malato possa affidarsi al medico per farsi curare; che chi si vede leso un diritto possa ottenere giustizia da un tribunale imparziale; che il bisognoso possa sperare nella compassione e nella carità altrui, che il cittadino abbia nei governanti i propri custodi e protettori; che il fedele possa ascoltare con fiducia la voce dei Pastori, come se fosse la voce stessa di Cristo; che il lettore non sia ingannato dagli operatori dell’informazione; che il cliente non debba temere di essere truffato dal negoziante, o avvelenato dal ristoratore. In questo sistema l’autorità del padre, del maestro, del medico, del giudice, del governante, rimanda all’autorità di Dio, che è Padre, Maestro, Giudice e Re. È evidente che l’opera di dissoluzione della società cristiana – poiché tale è ancora, anche se ne conserva ormai solo alcune tracce – è motivata dall’odio inestinguibile di Satana contro Cristo.

Ma cosa succede se, con un’opera costante di oltre duecento anni, il nemico si infiltra nelle scuole, nei tribunali, nelle istituzioni, nei seminari, nelle aziende e nei sindacati, e via via ne conquista i vertici, prendendo ordini dallo stesso gruppo di potere che tutti comanda, che tutti ricatta o ricompensa? Dinanzi all’evidenza di un tale sovvertimento non dobbiamo chiudere gli occhi perché ci sembra incredibile non essercene accorti prima, ma anzi avere il coraggio di riconoscere che tanti, troppi nostri silenzi hanno permesso al consigliere comunale corrotto, al parroco vizioso, al soldato disonesto, all’assistente ignorante, al medico senza scrupoli, all’impiegato svogliato di diventare parlamentare, vescovo, generale, professore, ministro e di essersi così reso ricattabile. Alla fine, a comandare sono in pochi, e i molti che obbediscono lo fanno per lo più per conformismo o per nascondere piccole meschinità. Ma questi pochi – e lo sappiamo dai dati che essi stessi diffondono – hanno davvero un potere esorbitante, che aumenta ad ogni nuovo loro adepto nominato ai vertici delle istituzioni. Non è impossibile, anzi: è estremamente semplice, se consideriamo chi possiede i mezzi di informazione, chi finanzia i partiti politici, chi sponsorizza le istituzioni internazionali, chi dà le pagelle di affidabilità ai bilanci delle Nazioni. Sono sempre gli stessi, facenti capo a pochissimi fondi di investimento e ad un numero ancor più ristretto di esponenti dell’alta finanza usuraia. I nomi sono quelli, e si sanno.

6. Sono passati alcuni anni da quando Lei ha fortemente criticato papa Francesco per aver revocato le pene contro l’ex arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, che è uno dei principali accusati dello scandalo degli abusi della Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Un atto vergognoso. In quanto critico veemente di un approccio conciliante a questo problema apparentemente ricorrente degli abusi sui minori, cosa può dire sulla prevalenza e sul significato di questo fenomeno crudele nella Chiesa cattolica e nella politica occidentale?

Dopo la mia denuncia sul caso McCarrick ho cercato di mostrare il legame tra la corruzione morale e quella dottrinale, evidenziando che la crisi della Fede e della Liturgia che è seguita al Concilio Vaticano II non poteva non comportare un sovvertimento della Morale nei fedeli e nel Clero. Perché una fede deviata conduce a una morale deviata; un eretico non sarà mai una persona onesta, casta, sincera: se abbraccia la menzogna e l’errore nelle questioni che riguardano direttamente la Verità di Dio, ossia Dio stesso, a maggior ragione potrà farsi una propria morale – quella che i modernisti chiamano morale della situazione – che si adatta alle circostanze.

L’errore del Concilio Vaticano II, inizialmente dissimulato per nasconderne l’indole eversiva – è stato proprio quello di pensare di poter conservare in un iperuranio la Fede intatta, considerando inattuale e troppo difficile chiedere ai fedeli di abbracciarla nella sua totalità; e in ambito morale, conservare la Morale come modello astratto, lasciando che i Cattolici scegliessero secondo convenienza quali principi seguire e quali no. Per la chiesa conciliare la dottrina della divinità di Nostro Signore rimane teoricamente valida, ma si può accettare che vi sia chi non ci crede, ipotizzando un percorso – che solitamente non viene mai intrapreso – di lenta conversione che dovrebbe condurre ad abbracciare l’intero insegnamento cattolico. Similmente, l’aborto o la sodomia sono peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, ma rimangono astratte nozioni che i Pastori per primi non chiedono ai fedeli di seguire. Così il ladro continua a rubare in vista di una sua conversione futura, rassicurato dal fatto che però non uccide e non compie adulterio. Chi commette adulterio si sente rassicurato dal fatto di non picchiare i figli o di non sfruttare i dipendenti. Ma non è questo che Nostro Signore ha chiesto: Siete miei amici se farete ciò che vi comando (Gv 15, 9), ha detto; e non: siete miei amici se scegliete in cosa obbedirmi. Essere Cattolici significa compiere una scelta eroica, con la quale non aderiamo ad un’associazione filantropica, ma siamo incorporati mediante il Battesimo nel Corpo Mistico di Cristo, e con la Grazia siamo costituiti figli di Dio Padre in Cristo. La mediocrità non è possibile per un Cattolico, e men che meno per un sacerdote o un Vescovo.

Questo atteggiamento rinunciatario è rivelatore di una visione umana della Chiesa, la quale secondo costoro dovrebbe adeguarsi nella pastorale alla mentalità del mondo, mantenendo nel magistero l’insegnamento di Cristo, come in una sorta di archivio che nessuno consulterà mai perché lo si considera utopico e velleitario. Un modo per mettere a tacere la coscienza conservando il depositum fidei ma per assecondare le concupiscenze e il peccato legittimando le deviazioni dottrinali e morali.

È evidente che per riuscire a convincere i Vescovi a rinunciare all’integralità del Magistero cattolico li si doveva corrompere nell’anima, perché un Prelato vizioso – e spesso ricattabile – non osa chiedere ad altri di rispettare i Comandamenti che egli per primo infrange. Ecco perché gli infiltrati della deep church hanno eliminato o emarginato nel giro di qualche decennio la parte sana del Clero e dell’Episcopato, sostituendola con viziosi, lussuriosi, corrotti e eretici. La loro sola presenza ai vertici della Gerarchia è lo strumento più efficace per distruggere dall’interno la Chiesa, esattamente come ha fatto il deep state in ambito civile: un politico corrotto o ricattabile voterà leggi che legittimano la corruzione e il vizio, e se non vorrà farlo perché ha qualche scrupolo morale, lo farà perché sennò vengono portati alla luce i suoi scandali personali.

L’unica via di uscita da questo labirinto infernale è un’azione moralizzatrice dell’Autorità, sia essa religiosa o civile. Chi comanda deve sapere che il suo potere appartiene a Dio, e che nell’esercitarlo deve avvalersi di tutte le virtù richieste per il buon governo e per conseguire il fine per il quale l’autorità è costituita. Il concetto di “autorità vicaria” era ben chiaro fino alla Rivoluzione Francese, perché legato indissolubilmente alla Fede: è stata la cancellazione di Dio dalla società che ha ipso facto reso i governanti dei potenziali tiranni, perché li ha sollevati dalla propria responsabilità morale dinanzi a Dio – unico Signore e Re – limitando la questione del potere al gradimento della maggioranza. Lo stesso è avvenuto nella Chiesa, che ha preferito scendere a patti col mondo e assumerne la mentalità profana, convinta di poter sopravvivere – lei che è un’istituzione divina con un fine soprannaturale – presentandosi come un’istituzione umana con scopi umanitari.

Quando i Vescovi – e il Papa – torneranno a credere, quando torneranno ad amare Dio per come Egli si è rivelato a noi e in ciò che Egli ci ha insegnato; quando si renderanno conto che ogni loro mancanza, ogni errore insegnato ai semplici, ogni deviazione tollerata ha deturpato il volto di Cristo, ha lacerato le Sue carni nella flagellazione, ha perforato le Sue mani e i Suoi piedi nella crocifissione e che per questo Nostro Signore è morto per redimerci, essi saranno disposti a morire per testimoniare la loro fedeltà a Colui che li ha costituiti in autorità. Finché cercheranno di barcamenarsi con logiche umane, il loro ministero sarà vuoto, come vuote sono le loro chiese, i loro seminari, i loro conventi. Spariranno per estinzione, mentre i buoni sacerdoti continueranno a fare ciò che si è sempre fatto per la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli.

7. Naturalmente, non è possibile fornire una valutazione medica al riguardo. Tuttavia, poiché interpreta la crisi attuale non solo come una crisi medica o politica, ma riconosce una rilevanza escatologica degli eventi attuali, saremmo interessati a sapere come valuta, dal Suo punto di vista teologico, le iniezioni di mRNA, che svolgono un ruolo cruciale nell’intera orchestrazione.

La modifica del DNA dell’individuo provocata dal siero sperimentale con nuova tecnologia mRNA è forse l’aspetto più allarmante di questa battaglia epocale. Se ci sono poteri economici che non si fanno scrupolo alcuno a colpire la popolazione mondiale per indebolirne il sistema immunitario, provocare morti improvvise e renderci tutti malati cronici a cui vendere i loro intrugli o i loro servizi di assistenza sanitaria, dall’altra parte ci sono persone votate al male e che sono ben consapevoli di lavorare per un piano infernale, per l’avvento dell’Anticristo tramite la sinarchia del NWO.

Nel tentativo di modificare geneticamente l’uomo vediamo portata alle estreme conseguenze l’avversione di Satana contro la Creazione, e in particolare contro l’uomo, che nell’economia della salvezza è stato scelto per essere tempio della Santissima Trinità, immagine di Dio.

8. Nella Sua lettera all’allora presidente Donald Trump, parla di un confronto tra le forze della luce e le forze delle tenebre. A che punto siamo in questo confronto? Quali sono i possibili esiti di questa lotta? Cosa possiamo fare noi, che vogliamo difendere la luce?

Agli eventi terreni si intersecano gli eventi spirituali, la Storia si incrocia con l’eternità di Dio, le vicende umane sono il campo di battaglia in cui i figli delle tenebre combattono i figli della Luce: una battaglia che per l’umanità è iniziata con la caduta di Adamo, ingannato da Satana e illuso di poter essere come Dio. Quella tentazione è riproposta nel corso dei secoli ad ogni uomo, ogniqualvolta il Nemico cerca di persuaderlo di poter decidere autonomamente cosa è bene e cosa è male, arrogandosi i diritti sovrani del Signore sulle creature. È la battaglia che si combatte anche oggi, dopo secoli di ribellione alla Legge di Dio e di rifiuto di riconoscere la signoria di Gesù Cristo. Alla fine, tutto si riconduce a questo discrimen, al «chi non è con Me è contro di Me» (Lc 11, 14), e alla nostra libera risposta all’amore di Dio Creatore e Redentore.

Giudicare questi eventi epocali come un semplice complotto umano finalizzato al potere sarebbe riduttivo; pensare che tutti i fautori del Great Reset siano convinti adoratori di Satana è esagerato. Ma proprio per questa nostra debolezza, tutta umana, non solo nel compiere il bene ma anche nel fare il male, possiamo muovere a misericordia il Signore, facendo sì che Egli confonda i disegni degli empi e non permetta loro di raggiungere i loro intenti. I buoni sono disorganizzati, divisi, litigiosi; i malvagi organizzatissimi, uniti e sempre uniti adversus Dominum, et adversus Christum ejus. Ma i buoni, se comprendono la dimensione spirituale di questo scontro epocale e decidono di schierarsi sotto i vessilli di Cristo Re, potranno con Lui conseguire la vittoria e veder sbaragliati i comuni nemici.

Mi permetta di concludere questa intervista ringraziando Lei, Avvocato Füllmich, per avermi dato l’opportunità di esprimere il mio pensiero su questi temi importanti. Auguro a tutti voi della Commissione Corona e a quanti in ogni Nazione combattono il Leviatano globalista di poter ottenere i risultati auspicati. Di cuore vi benedico.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

34 commenti:

Anonimo ha detto...

«Nel colloquio, Francesco è tornato anche sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio. Il Papa nel 2021 ha anche emanato un motu proprio con il quale ha istituito una commissione per verificare la “piena applicazione” della riforma del processo matrimoniale in Italia. Alcuni vescovi coraggiosi hanno eccepito perplessità e difficoltà in merito ad alcuni casi e così Francesco ha raccontato un aneddoto. Ha parlato di un ordinario che gli aveva parlato di alcune obiezioni sollevate dal tribunale ecclesiastico della sua diocesi in merito allo scioglimento di un matrimonio. Il Papa ha raccontato di aver risposto al vescovo domandandogli: “Lei ha una penna sulla scrivania?”. Francesco ha spiegato che il vescovo può esercitare la propria potestà senza porsi troppi scrupoli in merito alle questioni di diritto».
Cosa fatta capo ha.
E che cosa ha fatto? Il "divorzio (pseudo)cattolico".

Anonimo ha detto...

La panoramica che esce fuori da questa intervista va stampata e diffusa.

Lettura della realtà attuale dominata dai tecnocrati senza che qualcuno reagisca ha detto...

"Cosí rispondo anche a lei, caro Chevalley: i Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla; calpestati da una diecina di popoli differenti, essi credono di avere un passato imperiale che dà loro diritto a funerali sontuosi."

Dal Gattopardo

Anonimo ha detto...

Una delle pagine più buie della seconda guerra mondiale è quando gli Usa rinchiusero i propri cittadini, di origine nipponica, nei campi di concentramento per anni per paura che diventassero la “quinta colonna” dell’Impero del Sol Levante sul suolo americano. Allo stesso modo, tra alcuni anni, leggeremo con vergogna dei provvedimenti presi in Europa nei confronti dei cittadini russi, intellettuali e artisti ma anche semplici studenti, con la scusa che così si “fa pressione sulla Russia”. I comportamenti tenuti nei confronti dei cittadini russi, se fossero stati adottati nei confronti di clandestini africani, avrebbero fatto urlare al fascismo e al razzismo e ci saremmo ritrovati i sinistri stracciarsi le mutande per strada per l’indignazione. E invece è arrivato l’ordine di considerare i russi come dei paria e i sinistri si sono felicemente adeguati. Uno schifo totale. E questa gente governa pure. C’è da aver paura.

Anonimo ha detto...

Nello schifo di questi anni dovremo leggere la vergogna delle pseudo-opposizioni. La macedonia di meloni, repubblica di banane, sindacati molli come fichi, ordini professionali del caco, putrefatti ordini religiosi del libero cetriolo, cultori della pera, intellettuali del mango un’idea… senza questa ortofrutticola geneticamente modificata non saremmo a questo punto, intossicati e privati delle vitamine.

Anonimo ha detto...

Ho visto Viganò in un video su byoblu, era vestito completamente di bianco, tranne fascia e zucchetto viola e mi domando se non si trovi in qualche paese africano o comunque un posto molto caldo, non certo in Europa, l'intervista era ben trasmessa, non c'erano rumori di sottofondo, seduto in una stanza estremamente spoglia........non so cosa pensare.........

Anonimo ha detto...

UNA STORIA ANTICA MA ATTUALE.

Nel primo Libro di Samuele il popolo eletto chiede a Dio di avere come capo un re invece di un profeta sull’esempio dei popoli limitrofi. Dio, offeso, lo accontenta: toglie il primato al potere spirituale cioè a Samuele per consegnarlo a quello secolare cioè a Saul. Momento cruciale perché qui avviene la sostituzione definitiva del sacro col profano alla guida del paese. Da questo punto in poi dopo la parentesi di Davide Giuda e Israele diventano territorio di conquista fino a perdere l’indipendenza ad opera della potenza egemone dell’epoca.

Anonimo ha detto...

«L'Ucraina dice no alla pace: "Prima dateci le armi". Zelensky si arrabbia con Macron» ("Il tempo" 5.6.22). Come volevasi dimostrare, il guitto prodotto in vitro a Washington, attore Nato, svolge la parte assegnatagli dall'imperialismo statunitense. La pace non è il suo obiettivo. Egli figura semplicemente come una pedina mossa dall'imperialismo di Washington per introdurre le basi Nato in Ucraina e in seconda battuta per produrre un cambio di regime in Russia che sostituisca Putin con un fantoccio di Washington modalità Navalny. Il guitto non sta lottando pro domo sua, ma pro domo USA. Non sta lottando per difendere la libertà e la sovranità del tuo popolo, che anzi sta utilizzando come uno scudo umano a beneficio di Washington e del suo imperialismo.

Anonimo ha detto...

Non vi sarà nessuna pace fino alla vittoria totale della NATO e alla sconfitta totale della Russia. Altrimenti gli USA non avrebbero mai incominciata la guerra! Può darsi che ci voglia ancora un po' di tempo, ma l'ora della pace si avvicina. A furia di bombe gli USA ottengono sempre ciò che vogliono.

Anonimo ha detto...

"Non vi sarà nessuna pace fino alla vittoria totale della NATO e alla sconfitta totale della Russia...."

Questi commenti compaiono con regolarità sospetta ormai.

Anonimo ha detto...

Oggi in Nigeria 50 cristiani massacrati a fucilate in chiesa.
Ma non sono ucraini non frega niente a nessuno.
Ha dimenticavo c'erano anche bambini.
Fonte Ansa

Anonimo ha detto...

Diciamo che è quello che vorrebbe il deep state mondiale. Non credo che esso invii in Ucraina armi di ogni sorta per giuoco.
Purtroppo è vero che "a furia di bombe gli USA ottengono sempre ciò che vogliono". Riusciranno nel loro intento anche questa volta? Solo Dio lo sa! Speriamo di no.

Anonimo ha detto...

Mentre a Cremona sfila il gay-pride sbeffeggiando in modo volgare la Madonna e il Papa, in Nigeria vengono ammazzati 50 cristiani durante una messa.

La cosa “divertente” è che i primi fanno queste ignobili pagliacciate per rivendicare il rispetto dei secondi perché dicono di essere discriminati e perseguitati proprio da loro.

Anonimo ha detto...

LA RAI CHE AFFONDA IL PAESE
di Gaetano Pedullà - 4 giugno 2022

Ad essere sincero non dovrei sacrificare una sola parola di questo spazio per occuparmi di Rai, ma farò un’eccezione visto che la girandola di direzioni di questi giorni è emblematica di com’è mal ridotto il servizio pubblico.

Non dovrei parlarne perché La Notizia, nonostante sia al decimo anno di pubblicazioni, è palesemente censurata dalla tv di Stato, al contrario di altre testate che imperversano con i loro giornalisti in tutte le trasmissioni. E non parliamo delle rassegne stampa, dove i nostri titoli devono aver fatto venire a qualcuno che conta l’orticaria, e così hanno risolto cassandoci.

Questo manipola dolosamente il mercato dell’informazione, in quanto consente ad alcuni di apparire più autorevoli di quanto non siano e ad altri di restare nell’ombra, anche se si tratta di testate – come questa – che per scelta non gravano sulle tasche dei cittadini ricorrendo al finanziamento pubblico.

D’altra parte noi paghiamo le colpe di non leccare da Draghi ai potenti di destre e sinistre, ci battiamo per la povera gente – cioè chi ai piani alti non conta niente – difendiamo come pochi il welfare e l’Ambiente. E denunciamo gli scandali di questo Paese, anche a Viale Mazzini, dove nessuno ha scritto quanto noi dell’indecenza dei guadagni di Bruno Vespa, sopra la soglia di legge.

Dunque non ci stupiamo se Porta a Porta per noi è Porta Chiusa, o se esimi direttori che hanno portato al fallimento le loro testate dilaghino, accontentandoci di constatare che nonostante questo embargo La Notizia ha una comunità di lettori affezionata e cresce.

Quello che però non si può accettare è l’assoluta rinuncia persino a far finta che la politica non decida tutto nelle scelte apicali dell’azienda, spostando i direttori da una poltrona all’altra manco fossero pedine, solo per decisione dei partiti, degli agenti televisivi o di chi non si sa chi.

Una vergogna che dovrebbe portare automaticamente tutti i dipendenti a indignarsi e scioperare, ma che invece passa sopra le loro teste, comprese quelle dei giornalisti, senza che nessuno faccia un plissé. E se questa è l’informazione che deve far crescere il senso civico del Paese, allora non stupiamoci se siamo messi come stiamo.

Anonimo ha detto...

Strage di cristiani in Nigeria.
Qualche settimana fa scrivevamo della studentessa cristiana lapidata...

Anonimo ha detto...

Pretendono rispetto ma non ne hanno per gli altri. Ma non erano quelli del dialogo, contro ogni forma d'odio?!?

Anonimo ha detto...

“Morale: puoi obbligare chiunque a dichiararti guerra e se vuoi la guerra basta che agiti una fialetta placebo. Sarà la Storia -forse- a stabilire se Putin abbia fatto una scelta strategica sbagliata, se avesse altre opzioni per liberare la Russia dalla morsa che si stava stringendo sempre più. Tutto è discutibile, ciò che è risibile è raccontare la storia in termini favolistici, i buoni e il cattivo.”

Anonimo ha detto...

MASSIMO GILETTI PRESO A SBERLE DALLA MAESTRA

Ieri sera ho assistito ad uno spettacolo indecoroso e potente insieme. Massimo Giletti è stato strapazzato come un bambino delle elementari dalla sua maestra, che gli ha impartito una poderosa lezione di storia in diretta televisiva.

Il grande scoop di Giletti doveva essere una intervista in diretta con Maria Zakharova, la portavoce del ministro degli esteri Lavrov.

Per fare questa intervista Giletti è andato addirittura personalmente a Mosca, nonostante l’ intervista si sia volta via skype, con la Zakharova comodamente seduta a casa sua (avrei potuto farla io, identica, seduto a casa mia). Ma a parte la messinscena inutile, è nei contenuti che Giletti ci ha fatto la figura del merlo.

Prima di intervistare la Zakharova, infatti, Giletti era in collegamento con Massimo Cacciari, e durante lo scambio Giletti ha accennato alle polemiche che hanno preceduto questa sua intervista, dicendo che però secondo lui “il giornalista ha tutto il diritto di intervistare chi vuole, purchè ponga all’intervistato delle domande scomode, e non gli offra una semplice passerella per fare propaganda.”

Ma dal dire al fare… Giletti non conosce il mare.

Non appena iniziata l’intervista, infatti, si è capito che tipo di interlocutrice avesse davanti. Una donna con le idee chiare, ferma e impassibile, che rimandava seccamente al mittente ogni singola accusa, con tanto di interessi.

All’accusa di “aver illegittimamente invaso un paese sovrano”, Zakharova ha risposto che “anche voi della Nato avete fatto la stessa cosa con l’Iraq”.

All’accusa di “essersi allargati troppo intervenendo in Siria”, Zakharova ha risposto che loro erano intervenuti su legittima richiesta del capo di stato, Assad. E ha inoltre aggiunto che “quando la Russia ha proposto alle Nazioni Unite di combattere tutti insieme le bande dell’ISIS, è stata l’Unione Europea a dire di no e mettersi di traverso”.

All’accusa di aver operato una sanguinosa repressione in Cecenia, Zakharova ha risposto che è stato l’occidente a sobillare quelle rivolte.

Insomma, non se ne usciva: ad ogni servizio tagliato del dilettante Giletti, il master Djokovic rispondeva con un dritto vincente.

A quel punto Giletti ha cambiato strategia. Ha fatto un passo indietro, e ha tentato la carta dell’emozione: “Va bene, ok, tutti abbiamo fatto errori nel passato – ha ammesso - però adesso mettiamoci una pietra sopra, trattiamo e poniamo fine a questa guerra, perchè la gente sta morendo”.

Anonimo ha detto...

... segue
E ...segue

E qui è arrivata la valanga di sberle sulla testa del nostro importuno scolaretto: “Così parlano i bambini – ha detto la Zakharova – Nel mondo degli adulti, la prima cosa che bisogna fare per capire le cose è guardare alla storia. Dove eravate voi italiani, quando otto anni fa gli americani hanno messo in atto un colpo di stato a Kiev, installando al potere il governo fascista di Poroshenko? Dove eravate, quando per otto anni il governo di Kiev ha bombardato incessantemente i suoi concittadini del Donbass?”

“Ma soprattutto - ha ricordato la Zakharova – lei viene adesso a parlarmi di trattare e di metterci d’accordo. Ma sono otto anni che Putin chiede all’Occidente di mettersi d’accordo sulla questione della Nato e degli equilibri internazionali. Ma voi in Occidente avete fatto tutti finta di niente, e adesso cercate di dare la colpa a noi per quello che succede?”

“Infine - è stata la sberla finale della Zakharova – voi occidentali dovete smetterla una volta tutte con questa vostra aria di superiorità intellettuale, come se foste voi quelli che hanno il diritto di impartire lezioni morali a tutti gli altri.”

Ci mancava soltanto un “vergogna Giletti, fila dietro alla lavagna” e la lezione sarebbe stata completata.

Povera Italia, rappresentata all’estero personaggi inconsistenti e impreparati come Giletti. Povera Italia, incapace di crescere, incapace di diventare adulta, incapace di uscire dalla sua ottica provinciale, incapace di assumersi una volta per tutte le proprie responsabilità con il resto del mondo.

Lasciando così mano libera a chi ci comanda, a chi ci controlla, a chi ci tratta serenamente come schiavi da oltre settant’anni.

Massimo Mazzucco

Ricavato da un articolo del Corriere ha detto...

Il Copasir ha schedato gli opinionisti critici del Potere

Il Copasir ossia il servizio dei servizi, capeggiato dal missino Adolfo Urso, ha eseguito la missione di “smascherare” gli opinionisti a suo giudizio “putiniani”, farne una lista di proscrizione e girarla al Corriere della Sera, la quale la pubblica – per perfezionare la delazione – con tanto di foto identificative dei colpevoli: giornalisti, opinionisti, “influencers” (sic) .

Colpevoli di avere e difendere opinioni contrarie a quelle prescritte dal potere del Draghistan: la libertà d’opinione viene criminalizzata dai servizi – ”perché tenta di orientare, o peggio boicottare, le scelte del governo. E lo fa potendo contare su parlamentari e manager, lobbisti e giornalisti”. In che modo questi possano “orientare” e men che meno “boicottare” la politica di co-belligerznza presa da Draghoi in obbedienza all’Occidente NATO-UE-Biden non è detto: è proprio l’esistenza stessa di voci critiche che si vuole schedare e intimidire. Si insinua che queste persone siano “una rete” al soldo di Mosca, non persone libere. E’ un atto gravissimo. E’ una minaccia aperta di “conseguenze” (penali? colpo alla nuca?) a chi la esercita. E’ l’indicazione del Nemico Interno con conseguente disumanizzazione dei non , che prelude alle eliminazioni.

Tra “i nomi segnati sul taccuino dell’intelligence c’è quello di Giorgio Bianchi (gestisce il canale Telegram Giubbe Rosse) definito come un “noto freelance italiano presente in territorio ucraino con finalità di attivismo politico-propagandistico filorusso”. Nella lista ci sono Alberto Fazolo, Manlio Dinucci, Alessandro Orsini e Maurizio Vezzosi, oltre a Laura Ruggeri, che vive a Hong Kong e scrive su Strategic Culture Foundation , ritenuta dagli analisti dei servizi una “rivista online ricondotta al servizio di intelligence esterno russo Svr, che, assieme a Russia Today , è artefice di una campagna massiccia contro le sanzioni”.

Anonimo ha detto...

Perché dare ascolto a un cretino come Giletti, malato di protagonismo, che da decenni fa trasmissioni idiote sul nulla e sulle nullità ? Sui compensi di Vespa, mi pare che fazioso Fazio prenda anche lui un mare di soldi, persino un intrattenitore, garbato per carità, come Liorni si becca 250.000 € all'anno per 2 o 3 mesi di lavoro......... e noi paghiamo.

Bah! ha detto...

Il Copasir ha schedato gli opinionisti critici del Potere
Maurizio Blondet 5 Giugno 2022
Il Copasir ossia il servizio dei servizi, capeggiato dal missino Adolfo Urso, ha eseguito la missione di “smascherare” gli opinionisti a suo giudizio “putiniani”, farne una lista di proscrizione e girarla al Corriere della Sera, la quale la pubblica – per perfezionare la delazione – con tanto di foto identificative dei colpevoli: giornalisti, opinionisti, “influencers” (sic) .
https://www.maurizioblondet.it/il-copasir-ha-schedato-gli-opinionisti-critici-del-potere/

E per fortuna a capo c'e' un "missino"..annamo bene !
Chissa' cosa avrebbe commentato donna Assunta..

mic ha detto...

Ho visto. Non mi risultava che la Meloni con FdI fosse riuscita a sfilare la presidenza alla Lega che resisteva.
E sono letteralmente basita... anche se ormai c'è rimasto ben poco di cui stupirsi!

Anonimo ha detto...

Ma sapete chi sono le 2 giornaliste degli articoli? A quanto pare non proprio 2 aquile, ciò detto oggi pomeriggio si vota a Westminster contro o a favore del governo capeggiato da BoJo......incrociamo le dita, intanto il mid term exit poll dà Trump in forte ascesa, starem a veda.

Le liste di proscrizione ha detto...

Roberto Frecentese

LE LISTE DI PROSCRIZIONE: continua lo smantellamento dello Stato democratico
Qualcuno aveva dei dubbi quando da ormai quasi due anni lanciavo la preoccupazione riguardo l'affossamento dell'istituzione democratica in Italia. Sembrava allora esagerato un richiamo molto accorato, che su questo profilo trovava spazio per aprire la strada a preoccupazioni e parallelismi storici non molto lontani nel tempo.
I colpi progressivi alla democrazia hanno trasformato quell'appello quasi da Cassandra una realtà. Mi meraviglio che ci siano ancora così tanti incapaci di rendersi conto dei fatti e delle limitazioni insopportabili in una condizione di libertà e normalità.
Sono apparse le liste di proscrizione sul Corriere della Sera, "preparate" da alcuni servizi più o meno segreti, legati agli apparati dello Stato. Le liste benedette dal "Corriere del Siero", giornale ufficiale del nuovo Stato dittatoriale, contengono nominativi di giornalisti, uomini di cultura accusati di essere filo putiniani. La pubblicazione è un avviso "non di garanzia" nei confronti di quelle persone che hanno osato dire la propria in aperto contrasto con le "verità" ufficiali e in violazione del pensiero unico confezionato da chi gestisce l'Italia. Un avviso mafioso contro la libertà di pensiero, contro chi esercita il diritto costituzionale (affossato) di poter esprimere liberamente la propria opinione.
Sembra proprio intollerabile per i paladini di questo vergognoso Stato che possa esistere un pensiero divergente. Prima per i vaccini, ora per il conflitto ucraino, passando attraverso tutte le legittime opposizioni al regime italiano.
Nella lista figurano persone che nulla hanno a che vedere con la difesa di Putin, ma come accadde con le più antiche prescrizioni sillane è oggi il pretesto per accanirsi contro chi deve essere taciuto per passate opinioni diverse nei confronti dei partiti al Governo.
Durante il Fascismo furono compilate le liste di proscrizione di anti fascisti, così venivano denominati in un insieme che raccoglieva anche fascisti dissenzienti: di tutto fu fatto un "fascio"...
Oggi con lo stesso metodo si riuniscono insieme tutti coloro che allo Stato dittatoriale danno fastidio. Stavolta è il fascismo di sinistra (o meglio pseudo sinistra, che è morta da un pezzo).
Ogni volta che ci sono liste di proscrizione affidate alla divulgazione sui giornali di regime vuol dire che la dittatura è in atto e si sta consolidando con le stesse modalità dei tempi del Fascismo. Nulla è cambiato. Cambia solo il nome dei listaroli ma il sentimento e la logica di fondo è identica a quei tempi. E anche ai tempi di Silla: zittire, perseguitare, gettare fango e discredito, operare vendette, eliminare gli oppositori.
E continuiamo a chiamarla democrazia...

Anonimo ha detto...


Inutile prendersela con Giletti.

Non sarà un genio ma ha fatto in sostanza le domande che avrebbe fatto qualsiasi altro giornalista occidentale oggi.
"Scomode", che hanno comunque consentito alla funzionaria russa di
rispondere per le rime ossia di far valere gli argomenti che Mosca oppone alla aggressiva politica Usa (nato) in Ucraina, argomenti dei quali i telespettatori italiani in genere non vengono informati.
Nel clima persecutorio che si è instaurato oggi, tipico di paesi che sono in guerra e difatti purtroppo lo siamo, già andare a MOsca a fare l'intervista è un atto di coraggio.
Io la vedrei in questo modo, più che da quello del protagonismo, che ci sarà pure.

Anonimo ha detto...


# Commento 14:55

Dare del "cretino" a qualcuno non sta bene, non dobbiamo offendere
nessuno. Criticare sì, offendere no.
L'aggettivo deve esser sfuggito al moderatore.
Contraddice lo stile di questo blog.
G.

Anonimo ha detto...

Un clima da vera e propria caccia alle streghe, quello che si è instaurato nel nostro Paese con l’esplosione del conflitto in Ucraina. Con il Corriere della Sera che nelle scorse ore ha pubblicato una lista, stilata dal Copasir, di tutti quei giornalisti, influencer e opinionisti considerati di fatto “filo-Putin” e quindi, potenzialmente, veicolo della propaganda di Mosca. Una situazione considerata inaccettabile dal filosofo Massimo Cacciari, che attraverso le pagine del Giornale ha spiegato: “Non emerge alcuna volontà di ragionare sulle cose, ma d’altra parte era già così con il Covid, ormai è un costume italiano, non c’entra nulla con la Russia”.
Cacciari ha ribadito al Giornale la sua posizione in merito al conflitto: “Io non esprimo pareri, esprimo dei dati di fatto. Conoscendo le ragioni di questa guerra non faccio altro che richiamare al rapporto tra Russia e Ucraina, alle cause che hanno condotto a questa tragedia. Perché se non si affrontano e si comprendono le cause non si potrà mai trovare una soluzione. Se poi le regole fondamentali della razionalità europeo-occidentale sono andate a ramengo non c’è modo di intendersi, è evidente. Né io intendo discutere con chi ha portato il cervello all’ammasso”

"Non parlo coi mentecatti" ha detto...

Cacciari è uno dei pochi personaggi pubblici che, nonostante le sue tendenze di sinistra, ha mantenuto l'uso della ragione e del buon senso.
Chapeau...!!!

Da Fb ha detto...

Mi sembra il segnale più chiaro di quello che penso da molte settimane. Siamo in guerra a tutti gli effetti e sul lato militare manca solo la manovalanza dei soldati per il momento. Ma tutte le altre dimensioni politiche economiche e di comunicazione, sono completamente assoggettate all'essere in tale situazione. D'altra parte che cosa potevamo aspettarci quando 40 paesi si incontrano mensilmente coordinati dagli USA e NATO per contrastare la Russia? Solo che non ce lo vogliono dire. Una guerra combattuta senza i nostri morti può essere fatta senza informare il popolo. È per questo che il Governo ha avuto dal Parlamento carta bianca con il decreto di aprile. E se in guerra non c'è Costituzione che tenga - sempre aspetto che la Corte si pronunci visto che Amato non fa sentenza - pensate a quanto poco vale la libertà di opinione. Rendiamoci conto tutti che siamo già ben oltre a quanto immaginiamo!

Anonimo ha detto...

È assurdo questo odio occidentale contro la Russia e tutti i russi per l'invasione dell'Ucraina, senza tener conto di ciò che l'ha preceduta, che sta generando assurdo odio russo contro l'occidente e gli occidentali.
È tutta una follia

Anonimo ha detto...

«Prima di parlare rifletti bene sulle parole da dire, come chi mette il sasso nella fionda e lo lancia solo quando ha preso bene la mira.

Le parole della tua bocca sono come il sasso nella fionda. Se lo lanci, non potrai più recuperalo.

Se sbagli mira o è inopportuno farà del male»

San Charbel

Anonimo ha detto...


La pubblicazione delle c.d. Liste di proscrizione, il presidente del COPASIR non c'entra.

Sulla stampa di oggi si riportano dichiarazioni di membri del COPASIR, i quali negano di aver passato "le liste" al CdS. Il giornale ne è venuto in possesso per vie sue, prima ancora che ne prendessero visione i membri del suddetto COPASIR, hanno detto i membri citati. Non è la prima volta che il CdS o qualche altro giornale viene in possesso di atti processuali o di documenti comunque riservati prima dei diretti interessati, e li pubblica. Questa prassi anomala fu denunciata invano già parecchi anni fa dall'ON. Rutelli, coinvolto in un processo da cui uscì assolto con formula piena, il quale scrisse ai giornali protestando il fatto che essi avevano pubblicato dei documenti processuali che lo riguardavano, da lui non ancora ricevuti.

Forse qualche blog è stato un po' precipitoso e superficiale nell'accusare il presidente del COPASiR, "il missino Urso", di aver passato lui in anteprima "la Lista" alla stampa.
Questo rilievo prescinde dalla legittima critica ai criteri usati dal
COPASIR nello stilare la suddetta "lista".
G.

Anonimo ha detto...

resta però il fatto incontestabile che quasi ogni guerra che hanno o provocato mediante proxy altamente ricattabilj e manovrabili l'hanno persa in malo modo lasciando dietro di sé una scia di morti infinita e danni incalcolabili alle popolazioni di quei luoghi...