Di questo sono stati capaci i Gesuiti. Dopo aver cancellato ed usurpato il glorioso e storico Apostolato della Preghiera, dandogli, neppure 10 anni fa, il nuovo nome di Rete Mondiale di Preghiera del Papa, celebrano i 180 anni dalla loro nascita. (Stefano Conte)
Una falsità invereconda. E chi è il Padre della Menzogna? Ritengo che, partendo anche soltanto da questo episodio, si possa davvero spiegare ugualmente molto altro, circa la reale sostanza delle effettive fonti d'ispirazione di molte fra le iniziative intraprese da questo pontificato; intendiamoci, con ciò, non pretendo di affermare una cosciente acquiescenza ai disegni del Maligno, tuttavia, il risultato finale non mi sembra significativamente cambiare... (Michele Gaslini)
25 commenti:
C'è un errore... Non è "Rete Mondiale di preghiera PER il papa" ma "Rete Mondiale di preghiera DEL papa", come si può ben vedere dalla foto.
La sostituzione della preposizione la dice lunga. "DEL papa" vuol dire che questa rete mondiale di preghiera è proprietà del papa, così come tutti gli ignari membri che la compongono, suorine in primis.
Un cambio vantaggioso (si fa per dire): dall'essere proprietà di Gesù Cristo ad essere proprietà di Bergoglio, ahinoi.
E anche le preghiere che ti fanno fare sono cambiate. Le ultime intenzioni che ho sentito declamare giulivamente da delle "sorelle", sono intrise di sinodalicita' e banalità vaticansecondiste.
4 dicembre, festa di San Giovanni Damasceno, difensore del culto delle immagini, al quale a Roma è dedicato l'omonimo Pontificio Istituto (in foto, particolare della cappella interna)
"Se un pagano viene e ti dice “Mostrami la tua fede” tu portalo in chiesa e mostragli la decorazione di cui è ornata e spiegagli le immagini sacre."
"Quando i cattivi pensieri mi schiacciano come molte spine, vado in chiesa, l'ospedale delle anime, e sto davanti alle icone. La loro bellezza delizia e rinfresca la mia anima e mi porta a glorificare Dio."
"Io non adoro la materia, ma il Creatore della materia, che Si è fatto materia per me."
(San Giovanni Damasceno)
LSNews pubblica due altri inverventi sulla questione della validità del papato di Francesco e della rinuncia di Benedetto XVI. La disputa sta acquisendo una mole impressionante. Ho la stampante rotta e quindi non posso stamparmi e leggermi con calma il testo.
Dall'intervento del già citato dr. Mazza, professore americano, in polemica con mons. Schneider, si ricava che l'invalida rinuncia di Benedetto renderebbe invalida l'elezione di Francesco. Questo, in sintesi. Del resto, è il concetto del quale si è discusso in questi giorni.
Due osservazioni.
1. Se ho ben capito, la convinzione di Benedetto di continuare ad essere papa anche dopo la sua rinuncia anche se come papa che partecipa al papato solo con "la preghiera e la sofferenza", avrebbe "biforcato" il papato (creando, aggiungo, il c.d. "papato allargato" menzionato da mons. Gaenswein). Questa "biforcazione" è del tutto erronea, pertanto, la visione di Benedetto del papato allargato dimostrerebbe che la sua rinuncia non era libera, in quanto viziata da questo errore, per cui deve ritenersi invalida, invalidando l'elezione di Francesco.
Se la mia ricostruzione è esatta, mi sembra che qui il dr. Mazza confonda gli effetti dell'errore con quelli della coazione, vale a dire: attribuisca ad un semplice errore di valutazione (quello di Benedetto) l'effetto invalidante dell'atto giuridicio rinuncia, effetto che invece è prodotto dalla presenza di una eventuale coazione a rinunciare (e della quale mancano le prove).
Perché la nozione di un papato del tutto spirituale (in preghiera e sofferenza) è erronea? Per il semplice motivo che il Signore ha conferito al Beato Pietro la suprema potestà di giurisdizione su tutta la Chiesa cioè il potere di governarla: una carica di governo (e che governo!) da esercitarsi in modo esplicito e diretto. La devozione privata e la sofferenza spirituale non costituiscono strumenti di governo, un papa che faccia solo questo (dopo aver lasciato la sede vacante) non è più un papa, in nessun modo, se non in senso puramente spirituale, simbolico, "mistico", per la soddisfazione delle anime belle.
Ma quest'erronea convinzione di Benedetto non ha certamente influito sulla sua libertà di scelta. L'errore di valutazione influisce sul mio giudizio prima dell'azione, non sulla mia libera determinazione a quest'azione, che, salvo prova contraria, resta sempre libera anche se figlia di una errata, chimerica mia valutazione.
2. Il dr. Mazza tira anche in ballo addirittura il diritto naturale per sostenere la validità di una rinuncia. A me sembra che qui la questione sia solo di diritto positivo, il quale vuole che la rinuncia sia libera e fatta nelle dovute forme, a prescindere dai motivi personali del rinunciante. Su questo punto al momento non approfondisco, anche per mancanza di spazio.
pp
Madonna del Buon successo
" Nel momento di maggior bisogno della Chiesa chi dovrà parlare resterà in silenzio"
4 dicembre: festa di san Pietro Crisologo e santa Barbara.
Parlano solo in pochi, troppo oochi, purtroppo ( monss. Viganò, Strickland, Williamson), ma se si pensa che la crisi ariana fu risolta dal solo Sant'Atanasio e che Nostro Signore fondò la Sua Santa Chiesa con uno sparuto gruppo di dodici persone, di cui uno lo tradi', uno lo rinnegò 3 volte, e tutti e 11 si nascosero per 50 giorni, allora non c'è di che preoccuparsi...
surdum corda, quindi, e avanti con coraggio,come diceva Santa Giovanna d'Arco " a noi la battaglia, a Dio la vittoria!"
"...la visione di Benedetto del papato allargato dimostrerebbe che la sua rinuncia non era libera, in quanto viziata da questo errore, per cui deve ritenersi invalida, invalidando l'elezione di Francesco."
La visione del papato allargato non è di fatto una vera rinuncia. Questo è il punto. Una non rinuncia non può per definizione essere valida ma è nulla. Come ovviamente nulla è l'elezione di Bergoglio.
La libertà qui non centra. Centrerebbe se la rinuncia fosse valida. Solo in quel caso si potrebbe disquisire sull'atto di Benedetto...
"La visione del papato "allargato" non è un vera rinuncia"...
La vera rinuncia si ha quando si realizzano le fattispecie previste dal Codice per la validità dell'atto di rinuncia: atto compiuto in modo libero e cosciente e nelle forme prescritte. Deve risultare una libera volontà di rinunciare alla Sede. Tale volontà è indubbia apparsa in modo netto e la Sede è stata dichiarata vacante da Benedetto.
Il chimerico "papato allargato" era solo un motivo personale di Benedetto, tale (forse) da spingerlo a dimettersi per continuare a fare il papa in senso simbolico. Un unicum nella storia della Chiesa.
Si continuano a sovrapporre e confondere i requisiti (oggettivi) di validità dell'atto di rinuncia con i motivi personali del rinunciante, che il diritto non prende in considerazione per la validità dell'atto stesso.
Non è più Papa SE NON in senso spirituale, mistico, lei scrive pp. Ma è questo il Munus, il significato spirituale mistico del Papato, ricevuto da Dio ( e non visibile non essendo materiale). Il resto: governo giurisdizione indulgenze ecc. sono conseguenze di quel significato, nesso spirituale mistico .
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/papamobile-elettrica_91047000-202402k.shtml
Manca poco che lo utilizzeranno per la pubblicita' degli omogeneizzati green.
Ma perché questa ostinazione a non capire che l'errore di valutazione di Benedetto non invalida l'atto giuridico della rinuncia, che potrebbe invece essere prodotto dalla presenza di una eventuale coazione che non renderebbe libera la rinuncia; coazione di cui mancano le prove...
La stessa creazione del "papa emerito" (o del "papato allargato") - in quanto 'monstrum' - non pone in essere una verità nuova. La verità è una sola e non cambia per un pensiero o un atto sballato!
Ripeto per l'ennesima volta: l'elezione al papato non è un sacramento. Anch'io avevo qualche dubbio sulla valenza ontologica (che renderebbe impossibile piu che invalida la rinuncia) derivante, ab origine, dall'investitura di Pietro. Ma ci sono valide autorevoli smentite al riguardo...
Riprendo " la stessa CREAZIONE del papa emerito papato allargato -MONSTRUM- non pone in essere una verità nuova" . Non è contraddizione di termini?
Proposta: Si è tutti concordi che B. sia eretico, sia chi lo ritiene nullo e sia chi lo ritenga papa eretico ( la fraternità purtroppo ha fatto scuola). Ora dunque un sinodo potrebbe vagliare il da farsi sia per gli uni che per gli altri. Perchè tutti dormono ? Sono fuggiti nelle periferie come gli Apostoli all'arresto di Gesù, o dormono ? Giovanni peró è rimasto sul Calvario, figura dei pochi che oggi combattono.
Il Patriarca del patriarcato cattolico ortodosso " I Vescovi sanno bene che un uomo che introduce un cambio di paradigma, e incorre in molteplici scomuniche latae sententiae, non è un papa, ma un usurpatore" . E poi cita mons. Viganó " Come puó un successore degli Apostoli tollerare l'aperta apostasia dalla Fede di colui che si presenta come capo della Chiesa?". E poi il patriarcato rimarca " la complicità vile dell'intero Episcopato".
Per me non è una contraddizione. Intendo dire che creare un monstrum come ha fatto Ratzinger col suo pensiero storicista (senza sverlo codificato né canonicamente né teologicamente non cambia la realtà, non rende vero ciò che pone in essere perché la Verità è una e non la sua... E le dimissioni restano valide per mancanza di presupposti giuridici circa l'invalidità....
Hanno paura. E aggiungo tristemente: probabilmente hanno più timore degli uomini che di Dio. Un sano timore di Dio è ciò che appare tragicamente carente nel mondo di oggi.
"La Fraternità purtroppo ha fatto scuola.."
Il sedevacantismo non è una soluzione. Quando Bellarmino disse che un papa eretico non può più considerarsi tale, specificò che la Sede doveva allora ritenersi vacante?
Piuttosto: un papa che sia manifestamente eretico rende lecita la sua messa sotto accusa da parte dei cardinali (il Collegio che l'ha eletto) e la sua eventuale deposizione se persevera nell'eresia.
Come si può applicare oggi questa normativa, visto che il CIC afferma che il papa non può esser giudicato da alcuno?
La si può applicare in questo modo: sostenendo quale vera interpretazione autentica della norma quella secondo la quale l'impunità pontificia si applica tacitamente sempre ad una papa che non sia manifestamente eretico (nisi a fide devius). All'eretico manifesto non può applicarsi, i cardinali possono sottoporlo a censura e a giudizio.
Il problema, in sede teorica, è costituito dal fatto che bisogna sempre trovare il soggetto o l'istanza che possa giudicare il papa. La Sede non si rende vacante da sola.
Brava, Mic.
Vedo che non sono solo nella mia posizione: Papa legittimo ma (per chi non è addentro all'ambiente) criticabile. Forse pecco di presunzione a paragonarmi a Dante con Bonifacio VIII, ma posso notare alcune similitudini.
aninimo 23,12. Ma... forse ho un difetto di vista e comprendonio come quando vedevo due vestiti da papi pur sapendo che uno solo puó esserlo..? Ma se Bellarmino dichiara, lei dice, che un papa eretico cessa di essere papa... a me viene da fare 2+2 che per me fa 4, ma non per lei a quanto leggo. Se uno non è più papa come fa a non essere vacante la sede? Seconda affermazione sua: il cic afferma che il papa non puó essere giudicato. E di nuovo dico: ma se l'eretico non è papa si giudica un non papa. Infatti vedo che ci arriva anche lei. Piuttosto , lei concorda, bisognerebbe per il bene anime fine supremo Chiesa, che un gruppo di porpore si trovasse in sinodo e poi lo dichiarasse. Sono pur venuti a Roma per il sinodo pagan amazzonico , perchè non approffittano ? Non devono che accordarsi per un incontro tra loro, e quanti ne han già fatti pure in alberghi per molto meno?
Scusi a che frateriferisce? Perché se pensa alla FSSPX si sbaglia di grosso. La FSSPX partecipa al giubileo 2025 per sottolineare che è in comunione con la Chiesa Cattolica e nel comunicato nel suo sito di legge: Come ebbe a dire Mons. Lefebvre nella storica dichiarazione del 1974, «Noi aderiamo con tutto il cuore e con tutta l'anima alla Roma cattolica custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento della stessa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità». La FSSPX nel dubbio di documenti eterodossi sceglie la strada vecchia ma sicura della tradizione, Bergoglio con le sue azioni si qualifica da solo.
Se un papa pecca di eresia, applicando Bellarmino, cessa automaticamente di essere papa e la Sede si rende ipso facto vacante...problema risolto? No, nel modo più assoluto.
I sedevacantisti si stupiscono del fatto che non si accetti la loro conclusione, così semplice, lineare, in apparenza. Ma andiamo a vedere.
Che l'eretico cessi di per sè di essere papa non è dottrina ufficiale della Chiesa ma opinione di alcuni teologi, sia pure di rango.
Che l'eretico papa sia eretico è un'opinione personale finché non viene adottata da un organo che abbia il potere di giudicare il papa. Il papa colpevole negherebbe di essere eretico e mobiliterebbe quella parte (oggi ancora ampia) dei suoi ammiratori fra i cattolici, che difatti lo difende in tutti i modi. Allora, chi avrebbe ragione? Una minoranza afferma che il papa è eretico, una maggioranza o corposa minoranza lo nega. Come se ne esce? Dobbiamo pensare che la semplice opinione pubblicamente espressa (e minoritaria) sull'eresia del papa regnante renda vacante la Sede?
In ogni caso, quest'opinione, per produrre effetti giuridici, deve diventare norma, essere cioè assunta da un organo ecclesiastico dotato della competenza necessaria a giudicare il papa.
Un siffatto organo, secondo il Codice vigente, non esiste, nell'ordinamento giuridico della Chiesa e non può esistere. Ci troviamo qui indubbiamente (secondo me) di fronte ad una lacuna dell'ordinamento giuridico della Chiesa. Piuttosto che perdersi dietro le ipotesi irreali del sedevacantismo non sarebbe meglio trovare argomenti utili all'eliminazione di questa lacuna?
Inoltre, se si dice: "se l'eretico non è papa si giudica un non papa" e quindi il giudizio si potrebbe tenere. Ma questa risposta presuppone ciò che si deve ancora dimostrare ossia che l'eretico sul Soglio sia veramente tale. Per noi fedeli alla dottrina di sempre della Chiesa non ci sono dubbi che lo sia, per tutto quello che ha combinato sin adesso. Ma per tutti gli altri, che sono la grande maggioranza? Che sia "non papa" il papa regnante, ciò può esser stabilito solo da un regolare giudizio cui venga sottoposto ancorché addirittura avvitato alla Sede.
IL munus del papa sarebbe spirituale e mistico nella sua essenza? Niente affatto. Come dimostrano le fonti cioè i Testi Sacri, e tutta la tradizione della Chiesa, il munus ossia l'ufficio e quindi il compito del papa è esclusivamente quello di governare la Chiesa. E far questo gode di un potere di origine divina che possiamo considerare in sostanza assoluto. Il papa non è scelto per recitar novene, rosari, giaculatorie, la sua è una carica di governo. Se poi possiede un temperamento mistico ed è anche uomo di preghiera, tanto meglio. Ma il compito del papa è governare la Chiesa. E lo può fare nelle varie forme ben note: come legislatore, esecutore, giudice, teologo, pastore.
Questa del papato come ufficio di preghiera e spirituale sofferenza per la Chiesa è una concezione decadente del papato stesso, dolciastra e caramellosa, della quale si è reso responsabile lo stesso Ratzinger, a suo tempo.
Si tende forse a confondere il munus od ufficio del papa con il suo personale carisma. Carisma, dal greco charis, chàritos, significa grazia e quindi dono. Il termine è usato in senso figurato. Un papa, per il solo fatto di esserlo, credendo i fedeli che sia stato eletto per ispirazione dello Spirito Santo e disponendo di un potere di governo di origine divina addirittura, acquista ai loro occhi un'aura speciale, un "carisma", una sorta di stato di grazia. Ma si tratta di un tratto puramente psicologico e spirituale, che non ha niente a che vedere con il concetto del munus, dell'ufficio di governo della Chiesa. E che non è indelebile.
Il "carisma" che il papa dovrebbe possedere, agli occhi dei fedeli, sarebbe dovuto anche al carattere pastoralmente paterno che egli fosse capace di dimostrare: un giusto contemperamento di severità e misericordia, che ritroviamo del resto nel Cristo stesso, nel Cristo "storico", dei Vangeli. Questo, ad integrazione delle qualità che dovrebbe dimostrare come uomo di governo, capo della Chiesa visibile, nello spirituale e nel temporale.
Probabilmente parliamo due lingue diverse e quindi non ci capiremo mai, affermare il
munus spiritual mistico del Papa, non significa che egli sia un mistico orante: significa che egli riceve spiritualmente misticamente il Potere da Dio, e lui solo puó esercitarlo fino alla morte ( o pazzia o valida rinuncia... si dice). Puó essere un corrotto e per nulla mistico ma riceve un Mandato mistico spirituale. Per cui è gravissimo avere un non papa che si spaccia per tale, molto peggio di una sede vacante. Inoltre nulla importa che tanti andrebbero dietro al non papa e pochi dietro al vero: così ha fatto Gesù e così gli Apostoli. Inoltre se costui non è papa già lo seguono sulla strada per gli inferi.
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