Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 22 gennaio 2025

Iran: quale futuro per il Paese e quale ruolo dell’Occidente?

Come sta evolvendo lo scacchiere internazionale anche in rapporto ai nuovi assetti politico-economici ma anche socio-antropologici che si vanno dipanando. Qui l'indice della situazione mediorientale.
Iran: quale futuro per il Paese e quale ruolo dell’Occidente?

Roma, 11 Gen. 2025 - Quale futuro per l'Iran? Cosa deve fare l'occidente per ottenere, finalmente, una svolta democratica in Iran? Questa domanda è quella che si pongono tutte le cancellerie europee e dei Paesi occidentali. La novità, rispetto solo a pochi mesi fa, è che l'Iran ha perso di colpo tutta la sua influenza nell'area mediorientale. L'Iran è stato per oltre 45 anni l'attore regionale più importante del Medio Oriente. La sua influenza nell'area era superiore all'Egitto, Israele e anche Arabia Saudita e Turchia.
In pochi mesi questa supremazia regionale è svanita. L'Iran ha superato nei decenni scorsi difficoltà enormi quali la guerra decennale con l'Iraq di Saddam Hussein, ma è sempre riuscita a tenere testa a Israele. Adesso ci troviamo davanti ad un Paese fortemente contestato al suo interno dai giovani, specialmente le giovani donne, che non accettano più l'oppressione del regime degli ayatollah e un paese debolissimo a livello politico e militare nell'area.
L'Iran ha perso in un solo colpo l'alleato siriano, che era fondamentale per il transito delle armi da fornire agli Hezbollah il principali destinatario dell'assistenza iraniana di ogni tipo, equipaggiato per agire con un'indipendenza quasi totale all'interno del Libano per le loro azioni terroristiche contro Israele. L'Iran ha perso la copertura indiretta che gli garantiva la Russia, attualmente pienamente impegnata nella difficilissima guerra in Ucraina e si trova in contrasto diretto con la Turchia, potenza militare ed economica emergente che sta imponendo la sua presenza sia nel Kurdistan, sia in Siria.
Per questa ragione è più che mai importante riaprire il dibattito su come i paesi occidentali e Israele devono gestire le relazioni con l'Iran.
Le opinioni non sono omogenee in tutti i paesi occidentali alleati. Alcuni, come la Francia, vorrebbero continuare ad aiutare l'Iran per lo sviluppo dell'energia nucleare pacifica e allentare molte delle sanzioni commerciali oggi vigenti, altri paesi vedono invece l'opportunità per arrivare, dopo 45 anni, al superamento della Repubblica islamica. In questi casi occorre applicare la massima cautela sulle azioni da porre in essere, sul coinvolgimento della dissidenza interna all'Iran e sulle sanzioni economiche da comminare, per spodestare il sistema politico esistente e sostituirlo con qualcosa di “migliore”.
Il problema non è solo quello degli obiettivi, ma anche dei compromessi che sarà necessario accettare per giungere alle soluzioni ipotizzate, decidendo le priorità e i tempi per attuare le varie opzioni disponibili. Le scelte, infatti, non sono tra negoziazioni diplomatiche e uso della forza ma come creare un giusto bilanciamento tra queste azioni ricordando anche le conseguenze che le varie scelte avranno inevitabilmente sui cittadini iraniani, a cui andrebbe evitato in tutti i modi di dover subire ulteriori sofferenze. L'approccio più promettente è quello di perseguire l'ambizioso obiettivo di rimodellare la politica di sicurezza nazionale dell'Iran attraverso la diplomazia, ma una diplomazia condotta sullo sfondo della capacità e della volontà di usare la forza militare se Teheran si rifiutasse di rispondere adeguatamente alle preoccupazioni dell'Occidente.
La posta in gioco è grande. Quello che verrà deciso avrà importanti implicazioni non solo per il Medio Oriente, ma anche per il resto del mondo, e avrà un riverbero importante sul mercato del petrolio che potrebbe creare problemi serissimi specialmente in Europa, oggi alle prese con una crisi industriale e sociale diffusa in tutto il continente. Alcuni analisti hanno sostenuto la necessità di rinunciare a questo sforzo diplomatico e di optare direttamente per l'uso della forza militare per far cadere il regime di Teheran nel più breve tempo possibile. I “falchi” propongono un attacco mirato alle installazioni associate al programma nucleare per distruggere i siti per la creazione di ordigni nucleari di Teheran.
Le “colombe” invece evidenziano che un'operazione militare su Teheran potrebbe far arretrare tutti gli sforzi di pacificazione e di dialogo portati avanti per decenni, e verrebbe utilizzato dal regime iraniano per consolidare il suo potere all'interno del Paese, e come ulteriore giustificazione della necessità di dotarsi di armi nucleari. Non bisogna sottovalutare l'Iran anche se i suoi proxy e le sue difese sono state fortemente ridimensionate. L'Iran, anche se isolato, potrebbe ancora lanciare azioni di rivalsa contro Israele e certamente andrebbe ad intensificare il finanziamento di azioni terroristiche contro i paesi occidentali. Il prezzo del petrolio e del gas aumenterebbe immediatamente, scatenando pressioni inflazionistiche a livello globale e deprimendo la crescita economica mondiale. Inoltre, un aumento del prezzo del petrolio finirebbe per aiutare la Russia che ha un immenso bisogno di risorse fresche per continuare la sua disastrosa guerra in Ucraina.
Quindi, soppesando i pro e i contro, molto meglio sarebbe utilizzare cautela e forza nelle giuste dosi per riportare il regime iraniano a più miti consigli, sfruttando appunto il loro momento di grande debolezza. Ciro Maddaloni - Fonte 
Esperto di eGovernment internazionale

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Non capisco l'articolo sull'Iran e sull'Occidente. Vogliamo noi dare un'aggiustatina all'Iran e all'Occidente? Visto che noi svettiamo! Noi dobbiamo ancora capire bene bene chi ha manovrato la nostra storia..lasciamo che gli iraniani trovino la loro strada. Se e quando interpellati risponderemo con verità e lealtà. 
m.a.

Laurentius ha detto...

... riportare il regime iraniano a più miti consigli, sfruttando appunto il loro momento di grande debolezza.

Ossia la vigliaccheria eretta a dottrina politica: il biglietto da visita dell'occidente democratico nato dalla rivoluzione francese. La bella pretesa di esportare dosi di squallore democratico in Iran!

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Mi devo unire al coro dei commenti critici...
Qualcuno, forse era solo la speranza dei monarchici iraniani, attribuiva a Trump l'idea di attaccare l'Iran per restaurarvi la monarchia. Salvo un piccolo problema dinastico che avrebbe provocato un grande caos geopolitico: Reza II, non si sa perchè in Italia chiamato "Reza Ciro" quando non ha secondo nome, è privo di eredi diretti e indiretti. Morto lui... non sono politologo non so cosa potrebbe succedere.

Anonimo ha detto...

Certo che è qualcosa di stupefacente il Segretario di Stato Card. Parolin con la kefiah rossa, in visita ufficiale in Giordania. Ma forse non fa neanche più notizia....viste le condizioni generali.

Anonimo ha detto...

Il ridimensionamento dell'Iran come potenza regionale di un certo peso.
L ' attacco terroristico di Hamas ad Israele il 7 ott 2023 è stato un grave errore, a parte ogni altra considerazione. Se l'hanno consigliato gli iraniani devono solo pianger se stessi. Ha provocato, come era prevedibile, una reazione spietata da parte di Israele a guida sionista estrema, reazione che ha mostrato ancora una volta una impressionante superiorità tecnologico-militare da parte di Israele. L ' annientamento delle capacità militari di Hamas e soprattutto di Hezbollah nonché in parte consistente dell'Iran, ha portato subito dopo alla caduta della Siria di Assad. La Siria è adesso aperta al predominio turco a Nord ed israeliano a Sud. Come Stato, al momento ha cessato di esistere. L ' avvenire della minoranza cristiana è ancor più incerto.
Da un punto di vista strettamente militare Israele dovrebbe concludere la campagna (che con la tregua imposta dalle Potenze consente ai terroristi di riorganizzarsi, almeno come tentativo) distruggendo gli impianti nucleari iraniani dopo aver già neutralizzato (così si è letto) praticamente tutto il sistema difensivo missilistico iraniano. Ma un'impresa del genere richiederebbe forse un'assistenza tecnica americana che potrebbe non esser scontata oltre a presentare le possibili conseguenze negative elencate nell'articolo.
Dal punto di vista dell'Europa si tratterebbe di promuovere l'evoluzione del regime iraniano verso forme democratiche? Pio desiderio. L'unico linguaggio che gli uomini capiscono è quello della forza. Ma la forza l'Europa attuale non è certo in grado di esercitarla contro nessuno. Resta pertanto solo la diplomazia ma sempre a rimorchio degli attori principali che qui sono Israele e gli USA. C'è anche la Russia che però ha dimostrato quanto le pesi l'attuale inconcludente guerra in Ucraina. Infatti, non è riuscita a difendere il suo alleato Assad, mantenendo in tutta la vicenda un contegno sostanzialmente passivo, impotente. La Russia ha dovuto ingoiare la peerdita della la Siria e subito l'umiliazione del suo alleato nella regione, l'Iran.
L ' Europa può far poco, in questo contesto. Certo, è ridicolo che si ponga come modello di democrazia, soprattutto per i giovani, se solo si pensa a quanto corrotti siano i costumi della nostra gioventù e non solo per colpa sua, della gioventù.
Il ridimensionamento dell'Iran da parte degli israeliani è un fatto comunque positivo. Il regime degli ayatollah è da sempre animato da una forte tendenza espansionistica, senza di esso Hamas e Hezbollah non avrebbero potuto svilupparsi nel modo che sappiamo. L ' islam sciita non è meno nemico dell'Occidente (e del Cristianesimo) di quello sunnita, nemico a prescindere - anche se l'islam sciita gode di immeritate simpatie da parte di certi ambienti intellettuali italiani, anche di destra, almeno in origine.
Miles

Silente ha detto...

Incitare, come fa l'articolista, all'uso della forza se "se Teheran si rifiutasse di rispondere adeguatamente alle preoccupazioni dell'Occidente" è semplicemente folle, se non peggio. Tra l'altro la capacità di questi mondialisti di usare eufemismi falsificanti (come "preoccupazioni dell'Occidente") è ammirevole. In Iran ci sono elezioni più o meno libere (vogliamo parlare della Romania?), il consenso al regime è elevato nonostante le feroci sanzioni volute da Israele e gli USA, le ragazze frequentano liberamente le università, i cristiani e gli zoroastriani sono rispettati (hanno anche diritto ad alcuni seggi in parlamento). Poi, qualcuno mi deve spiegare perché Israele, che sta massacrando il popolo palestinese e vuole annettersi Gaza, la Cisgiordania e il Libano del sud, può avere l'atomica e l'Iran no. Già, perché?
Silente

Anonimo ha detto...

Francamente trovo l'articolo del tutto tendenzioso, le considerazioni circa la popolarità del "regime" a cagione del malcontento delle "giovani donne" non mi paiono corrette, soprattutto se i "liberatori", sponsorizzati dall'Occidente, sono della levatura dei talebani afgani o dei guerriglieri siriani manovrati e diretti dai turchi e dagli israeliani ( che infatti si sono impadroniti di ampie zone di territorio siriano).
Vedremo se le giovani iraniane gradiranno i provvedimenti di questi liberatori.
La Siria è caduta grazie alla corruzione dei comandi militari e mal ne incoglierà a tutte le minoranze etniche e religiose ( a partire dalle comunità cristiane che spariranno o verranno annientate ) che il regime di Assad - nonostante tutto - difendeva.
L'Iran aveva collaborato alle battaglie in Siria contro i tagliagole islamici e se le comunità minoritarie sono ( fino ad oggi ma ancora per poco ) sopravvissute, lo devono agli iraniani ( Qassem Soleimani in primis - assassinato dagli occidentali ) ed agli Hezbollah libanesi che hanno affrontato Al Qaida e le sue filiazioni .
L'Occidente vuole trasformare l'Iran in nuova Siria ?
Quali sono i valori che accomunano l'Occidente ( di cui attendo una compiuta descrizione giacchè la parola di per sè non evoca alcuna identità) nonchè Israele e che supportano le azioni di guerra contro l'Iran ?
L'eccidio di Gaza ?
Gli assassini di militari e scienziati iraniani all'interno dei loro confini ?
Oppure i giacimenti di petrolio siriani controllati dagli americani e dai loro alleati, petrolio sottratto allo stato ed al popolo siriano in assenza di alcun beneficio per i legittimi titolari ?
Come ci si può arrogare il diritto di portare la guerra a Teheran solo per far contento il governo israeliano ?
E per di più presentando la cosa come un compito facile e privo di soverchi rischi.
Arroganza... quanta arroganza...
Ma la "tracotanza, quando dà i suoi frutti, produce la spiga dell'errore e la messe che se ne raccoglie è fatta soltanto di lacrime... ( Eschilo ).

Anonimo ha detto...

Sull'Iran, trovate dei buoni articoli sul sito The American Conservative e sul profilo del giornalista e collaboratore cattolico Sohrab Ahmari sullo stesso sito americano. Se scorrete tutti gli articoli scritti, anche degli anni passati, 2022,2023,troverete degli ottimi scritti.

La prospettiva dei conservatori USA rispetto alla questione iraniana non è mai stata quella dei neoconservatori USA o del Partito Democratico. Quale futuro per l'Iran? Come dice il giornalista, il futuro dietro l'angolo per l'Iran, se dovesse cadere il regime, è la sottomissione alle caste dell'Occidente, sopratttutto quelle neoliberali, che hanno già distrutto la stessa Europa ed America. E, soprattutto, porterebbe una infinita instabilità geopolitica.

Nel periodo in cui furono scritti determinati articoli, non era ancora caduta la Siria. La rivoluzione,quella vera e sovrana, l'Iran l'aveva già fatta e portò davvero sviluppo, anche se le sanzioni occidentali lo hanno contrastato.

Negli anni passati, durante la guerra contro la Siria, furono proprio le forze filo iraniane, sul campo di battaglia, ad eliminare i guerriglieri filo occidentali. Furono loro, anche più dei russi, ad essere determinanti per la vittoria di Assad sul campo. Non a caso, la Russia si trovò a contendersi l'influenza in Siria proprio con le forze filo iraniane, dando, qualche volta, la possibilità ad Israele di colpirli. Gli sviluppi, negli ultimi mesi, li abbiamo visti. Israele ha colpito il Libano e la Siria indebolendo le forze filo iraniane. Da qui, è caduto poi Assad, poiché non si è trovata resistenza da parte delle forze filo iraniane.

Per essere una potenza regionale sotto sanzioni pesantissime, pur non essendo una potenza mondiale, economica e nucleare, l'Iran ha dinostrato sempre un grande prestigio, diplomatico e militare.

Ha tenuto durante l'emergenza covid e la crisi economica nello stesso tempo.Da quando è sotto sanzioni, la sua economia è economia di resistenza. Questo straordinario fattore di resistenza del vero popolo iraniano, ha fatto sì, che la nazione sopravvisse laddove le stesse superpotenze, come la Russia, sarebbero invece collassate.

Gli ultimi avvenimenti hanno portato un maggiore avvicinamento tra Russia e Iran,come la firma dei più recenti contratti strategici, economici e militari. Questo può essere positivo, viste le sfide e dal momento che si è persa la Siria ed in un contesto dove l'Iran risulta accerchiato, mentre gli sciacalli occidentali non vedono l'ora di gettarsi contro l'ultimo Stato sovrano della Terra.

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Vedo tirata in ballo l'atomica e mi è venuta spontanea una considerazione: avete osservato che nessun paese cattolico possiede armi nucleari?
L'unico che sarebbe (sarebbe!) a maggioranza cattolica è la Francia, se i turbantati non sono già maggioranza; poi ci sono due paesi protestanti (USA e UK), uno ortodosso (Russia), due atei (Cina e Corea del Nord), uno ebraico (Israele), uno induista (India), uno islamico (Pakistan).
Dicono che tre paesi cattolici avrebbero provato a farsele ma sono stati stoppati, Spagna franchista, Brasile e Argentina.

Anonimo ha detto...

L'articolo filo-iraniano qui sopra dimentica di precisare che le sanzioni contro l'Iran sono state provocate dal suo programma atomico, volto a procurarsi la bomba atomica. L'Iran inoltre si è dotata di un parco missilistico di tutto rispetto, come quello della Corea del Nord. Però non ha ancora l'atomica, non ha ogive atomiche da caricare sui suoi missili. Nei recenti combattimenti contro Israele, missili iraniani sono stati lanciati (anche dallo Yemen) contro Israele. Non hanno fatto sfracelli solo perché la cupola difensiva israeliana, di origine americana, li ha intercettati e distrutti tutti o quasi tutti. Quindi, l'Iran resta pericoloso: una potenza di media grandezza che, grazie agli introiti del petrolio, si sta costruendo un armamento da grande potenza ossia. missilistico-nucleare, come la Corea del Nord.
Che sarebbe successo se uno di quei missili avesse avuto la testata atomica? Dire che non è giusto che l'Iran non abbia le sue atomiche visto che Israele di fatto ce le ha, significa sragionare. Si deve evitare al massimo la proliferazione nucleare, già sono troppe le nazioni che hanno queste armi. La giustizia non c'entra.
I filo-iraniani dovrebbero ricordarsi che gli alawiti, la setta della famiglia di Assad, sono sciiti: una setta sciita come i Drusi, che si appoggiano agli israeliani. Il padre di Assad perseguitò ferocemente i cristiani quando occupò il Libano negli anni Settanta, in appoggio ai terroristi palestinesi, allora inquadrati da istruttori sovietici specialmente tedeschi orientali, impegnati a conquistare Beirut in sanguinosi combattimenti. Vi si opposero il debole esercito libanese e soprattutto le milizie cristiano-maronite.

Silente ha detto...

E' stato efficacemente ricordato qui sopra: se in Siria le minoranze cristiane sono sopravvissute ai massacri dalle milizie islamiste lo devono alle truppe iraniane comandate dal generale Suleimani, ai combattenti di Hezbollah, all'aviazione russa e all'esercito regolare di Assad. Ma'lula, enclave cristiana occupata dai tagliagole islamici, venne liberata da milizie miste cristiane e filoiraniane. E' da tutti riconosciuto che i cristiani siriani hanno sempre appoggiato Assad. Ora, grazie a Israele, agli USA, alla Turchia e all'Occidente (termine peraltro geopoliticamente falsificante) i cristiani rischiano il genocidio. Riguardo al Libano, ricordo che una parte consistente dei cristiani, come il movimento guidato dal generale Michel Aoun (solo omonimo del filo sionista appena eletto presidente) è alleata di Hezbollah. Poi i feroci bombardamenti israeliani anche sui villaggi cristiani, non solo al confine, ma anche più a nord, certo non hanno aumentato la popolarità dell'entità sionista presso i nostri confratelli libanesi. Rimane la mia domanda: perché Israele può avere la bomba atomica e l'Iran no?
Silente

Anonimo ha detto...

Perché Israele può avere la bomba atomica e l'Iran no?
Domanda priva di senso: perché bisogna evitare la proliferazione atomica il più possibile. Il fatto che Israele ce l'abbia non è una buona cosa ma intanto ce l'ha (ufficiosamente) e non ci possiamo far niente.
In passato il movimento guidato dal generale Aoun alla fine cedette di fronte ai siriani, che perseguitavano i cristiani maroniti. Cerchiamo di non avere la memoria corta. Le cose sono poi migliorate per i cristiani con Assad: sotto di lui non erano più trattati come dhimmi e godevano di una certa libertà . Non possiamo tuttavia far finta di ignorare che anche il regime di Assad era un regime spietato contro gli oppositori. Le testimonianze sono molteplici.
Alla fine il regime è crollato senza combattere. Le sanzioni internazionali avevano ridotto la popolazione in miseria, l'esercito si trovava male armato e male addestrato. Anche i giovani cristiani che avevano difeso la comunità combattendo assieme ad Assad nella guerra civile, avevano lasciato il paese in gran numero. Un vescovo cattolico locale ha detto che secondo molti la mancata difesa del regime è dovuta ad un accordo sotterraneo tra USA, Russia, Turchia e Iran. Russia e Iran non erano più in grado di impegnarsi per Assad come in passato, per i noti motivi.
Se in Israele ci sono al potere sionisti fanatici che occupano almeno una parte del governo non bisogna tuttavia dimenticare che in Israele c'è anche un'opinione pubblica che è loro contrraria e non nutre affatto le aspirazioni "imperiali" del sionismo più acceso. Una buona parte della popolazione detesta Netanyahu e non lo nasconde. In Iran, abbiamo un governo non meno fanatico, quanto ad ambizioni imperialiste, però nel paese non c'è nessuna opposizione, tranne quella occasionale e farlocca degli studenti e delle studentesse, avidi di vivere all'occidentale. La società israeliana presenta una certa articolazione, pur essendo composta solo da ebrei, in pratica. Non così quella iraniana, dominata da una dittatura religiosa che ha l'ossessione di liberare Gerusalemme dalla presenza "sionista". Anche per questo è bene che l'Iran non abbia la bomba atomica, disponendo quel paese di missili (si dice) in grado di raggiungere anche il tacco dell'Italia.
Se l'aviazione israeliana distruggesse gli impianti atomici iraniani farebbe un'opera buona.

Anonimo ha detto...

Vero, silente. Ricordiamolo. Bisogna fare invece attenzione ai troll filo sionisti, che vorrebbero imperversare nei siti cattolici o cristiani, per fare propaganda ad Israele, raccontando la situazione mediorientale in maniere fittizia e faziosa. Non dimentichiamo che i maestri del doppio sono sempre lì . Con una mano fanno una cosa, con l'altra ne fanno un'altra.

Anonimo ha detto...

Attenzione perché ci sono israeliani che vengono letteralmente pagati per lasciare commenti su internet. Grazie a Dio, oggi, molti cristiani, anche donne cattoliche , per così dire, guerriere, sono consapevoli di ciò che accade nel mondo e della questione sionista.

Anonimo ha detto...

# Commenti delle 11 e 46 e 11 e 49
Ridicoli. Mic ha fatto a pubblicarli, così ci si rende conto del livello di certi "commentatori".

Anonimo ha detto...

I giapponesi vanno in Italia per la prima volta🇮🇹Non sapevo che ci fosse un mondo così bello fuori..
https://www.youtube.com/watch?v=m0iGPkIqos0
Ditelo a Gualtieri che i giapponesi odiano soltanto i bagni sporchi e la cacca dei cani sui marciapiedi!

Anonimo ha detto...

Per meritare l’insulto di Fascista, Giorgia avrebbe dovuto fare così:
Sintesi:
Gli italiani sono troppo politicizzati? E allora li spoliticizziamo! Come?
Dando in pasto tutti i giorni programmi radio e TV da deficienti si rende deficiente chiunque;
Facendo credere che l’importante sia il calcio, si distrae dai problemi veri; siamo l’unico paese al mondo con tre giornali sportivi che escono tutti i giorni!!
https://www.maurizioblondet.it/loperazione-montepaschi-contro-mediobanca-la-sintesi-di-zibordi/
Dai e dai e dai , passare dall'essere fra i primi per essere primi fra gli ultimi...non e' facile (camminare all'indietro)!

Anonimo ha detto...

Il rancore permanente li guida, perseguitati di professione,
https://www.marcotosatti.com/2025/01/25/una-proposta-per-la-giornata-della-memoria-il-nuovo-arengario-paolo-deotto/
E così tra tre giorni ci sentiremo ancora dire che bisogna “fare memoria” perché certi crimini non accadano più. E intanto a Gaza si scava ancora. Quanti cadaveri ci sono ancora da estrarre dalle macerie?
Preghiamo il Signore perché porti la Sua pace, la pace vera, su questo povero mondo, sconvolto dall’odio e mascherato dalla menzogna.

Anonimo ha detto...

Si ragiona come se la pace in Palestina dipendesse solo dalla volontà di Israele. Dice un articolo della NBquotidiana che in un video girato al confine con la Giordania, l'attuale giovane capo di Hamas, dato erroneamente per morto dagli Israeliani, ha dichiarato "La guerra continua". L'esercito terrorista, quel che ne rimane, sta cercando di riorganizzarsi in qualche modo in Giordania. E difatti gli israeliani hanno cominciato anche lì i loro bombardamenti mirati, che ovviamente colpiscono anche una parte della popolazione.
Trump ha detto che i paesi arabi dovrebbero accogliere i profughi palestinesi. Ma, ancora una volta, nessuno di questi paesi li vuole, sono detestati dal resto del mondo arabo anche se per ragioni politiche vengono ipocritamente lodati ed appoggiati, soprattutto finanziariamente.
I palestinesi sono amati solo dalla sinistra woke e non e da ambienti cattolici che fanno finta di non vedere la loro vocazione terroristica, una milizia al servizio dei piani imperialistici di Teheran, del tutto indifferente alle sofferenze che il suo modo di combattere provoca ai propri civili.
Circa la frase "la guerra continua" del nuovo capo terrorista. Il mondo musulmano, dal punto di vista teologico e quindi giuridico, si considera sempre in guerra con quello "infedele", che deve essere conquistato e dominato. Sono solo possibili periodi di pace limitati ovvero tregue, che non dovrebbero durare più di dieci anni al massimo.
La guerra contro l'infedele perciò continua e finirà solo con la distruzione di uno dei due contendenti. L ' arma migliore dei musulmani è tuttavia rappresentata in questa fase storica dal numero. Loro fanno tanti figli (le loro donne si prestano) non tanto per amore della famiglia quanto per schiacciare il resto dell'umanità sotto il peso del loro numero. Ci stanno riuscendo in Europa, grazie alla decadenza spaventosa di quest'ultima e alla decadenza della Chiesa cattolica, diventata la migliorer alleata dell'invasione maomettana.

Anonimo ha detto...

Stanno riuscendo in Russia volevi scrivere.

Ma tutto ciò cosa dovrebbe entrarci con la Fede?
Se domani l'islam divenisse religione di stato forzata, te la prenderesti con gli immigrati?

Anonimo ha detto...

Lavrov, Ministro degli Esteri Russo, ha detto alcune cose sull'Italia pesantissime che dovrebbero farci riflettere. Soprattutto per capire in quale diamine di buco nero sono riusciti a cacciarci Draghi prima e Meloni poi, entrambi con la speciale collaborazione di gran parte della politica italiana, soprattutto quei guerrafondai del PD. Con Letta prima e con la "pacifista" Elly Schlein poi. Praticamente Lavrov ha detto così, secondo quanto riportato dalla Tass: "L' Italia non può partecipare al processo di pace per Kiev." Inoltre ha sottolineato che l'Italia è diventato un Paese ostile in quanto anti russo (riferendosi alla classe politica) ponendo l'accento sul fatto che le relazioni non siano mai state così in crisi tra Mosca e Roma. Non solo abbiamo rinunciato alle materie prime energetiche di Mosca martellandoci sulle palle, ma abbiamo compromesso quasi irrimediabilmente le relazioni con un Paese che ci è sempre stato amico e mai ci si è rivoltato contro. Una domanda, semplicissima: quanti atti ostili ricordate da parte della Russia contro l'Italia sia prima che dopo il 2022? Quanti invece ne ricordate per mano della CIA? Bombe, stragi, strategia della tensione, omicidi eccellenti e interferenze quotidiane vi dicono qualcosa? Però quelli brutti e cattivi stanno a Mosca mentre i democratici e i buoni stanno Washington. Pazzesco! Stendiamo un velo pietoso invece sul peso internazionale dell'Italia, che in quanto serva come mai di Washington non ha alcuna voce in capito, tanto da non essere nemmeno riconosciuta come partecipante a un eventuale tavolo di pace da un Paese come la Russia, i cui rapporti, prima di perdere l'ultimo briciolo di dignità, erano abbastanza solidi. Vi rendete conto di cosa sono riusciti a combinare, vero?

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

@amico delle 14:16
Non chiedetemi come faccia, non me lo direbbe, ma conosco un cliente che aveva relazioni con la Russia (gli assicuravo dei carichi da spedire, oggi ancora solo auto e casa)... mi ha detto una cosa che dovrei verificare ma non so come. Che chi dissente dai propri governi sull'atteggiamento verso la Russia, anche per motivi commerciali, può chiedere di aprire lo stesso una sede in Russia. E fra i governi da cui dissentire c'è anche l'Italia.
Non conosco il russo, non posso verificare il testo originale ma qualcosa ci può essere perchè uno dei miei soci mi ha confermato di aver trovato la notizia anche su una testata italiana, lì con toni denigratori.