Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 12 gennaio 2025

La più antica preghiera a Maria conosciuta

La più antica preghiera a Maria conosciuta si trova in un testo greco del 250 d.C., che Le si rivolge come "Theotokos", cioè "Portatrice di Dio" che implica "Madre di Dio". I cattolici la conoscono da una versione latina chiamata "Sub tuum praesidium". 

Sub Tuum Praesidium (Antifona)
Il Sub Tuum Praesidium è probabilmente uno dei canti più antichi. Il latino [c'è la versione romana e quella ambrosiana. Io ho scelto la romana -ndr] di questa preghiera potrebbe essere la traduzione "successiva": antiche versioni esistono in greco, copto, siriaco e armeno. Gli studiosi dibattono molto sulla datazione del frammento di papiro raffigurato sopra, alcuni sostengono la fine del III secolo, altri sostengono un secolo più tardi, fino al IX, ma è stato scoperto in un libro di canti di Gerusalemme che ne indica un uso liturgico almeno nel V secolo.

Questo canto è breve e facile da imparare: a volte viene recitato dopo il rosario, ma è adatto tutto l'anno, per qualsiasi necessità.
Ὑπὸ τὴν σὴν εὐσπλαγχνίαν καταφεύγομεν, Θεοτόκε. Τὰς ἡμῶν ἱκεσίας μὴ παρίδῃς ἐν περιστάσει, ἀλλ᾽ ἐκ κινδύνων λύτρωσαι ἡμᾶς, μόνη Ἁγνή, μόνη εὐλογημένη Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genetrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Diamo uno sguardo dentro noi stessi:
non è forse vero che ogni volta
che ci siamo offerti con tutta
l'anima all'Immacolata,
Madre di Dio e Madre nostra,
è sempre entrata la pace
nel nostro cuore?
Chi non lo ha ancora sperimentato,
ci provi!
Si accorgerà quanto è potente,
quanto è buona la Madre di Dio
e Madre nostra. SK 1145

San Massimiliano Maria Kolbe
Santa e serena Domenica

Anonimo ha detto...

"Dio Padre riunì tutte le acque e le chiamò mare; riunì tutte le grazie e le chiamò Maria. Questo gran Dio ha un tesoro o un deposito ricchissimo, dove racchiuse tutto ciò che possiede di bello, di splendido, di raro e di prezioso, persino il proprio Figlio; e questo tesoro immenso non è altro che Maria, che i santi chiamano il tesoro del Signore, dalla cui pienezza gli uomini sono arricchiti"

San Luigi M. G. de Montfort, Tratt. Vera Dev., in LIBRO D'ORO DI MARIA SANTISSIMA
https://bit.ly/2R2PPif

Gian Angelo ha detto...

la più antica versione in lingua latina (e anche più fedele al testo greco), è quella usata nel rito ambrosiano
Sub tuam misericordiam confugimus
Dei Genitrix
(ut) nostram deprecationem
ne inducas in tentationem
sed de periculo
libera nos
sola casta
et benedicta

Anonimo ha detto...

Oh, meno male che qualcuno almeno nei commento ha messo la versione ambrosiana.
Sempre con sta Roma al centro: basta!

mic ha detto...

Ho messo quella che conosco. Ben venga anche quella ambrosiana... non mi pare che siano alternative!

Anonimo ha detto...

Quanto più fedelmente ognuno
di noi servirà l'Immacolata,
quanto meno cercherà se stesso,
la propria soddisfazione,
ma si sforzerà maggiormente di piacere solo all'Immacolata, tanto prima cesserà anche la prova attuale.
È fuori di ogni minimo dubbio
che l'Immacolata non ha bisogno
di nessuno di noi.
Non noi a Lei, ma è Lei che concede
a noi una grazia, permettendoci
di soffrire e lavorare per Lei.
Forse ho scritto un po' duramente,
ma è tutto per il tuo bene.
Lasciamoci condurre dall'Immacolata. Cerchiamo di non avere desideri, scopi, aspirazioni, progetti personali. Che sia piuttosto la Provvidenza Divina a guidarci e non noi
a guidare noi stessi!
Prega anche per me affinché
io stesso compia fedelmente
ciò che consiglio agli altri. SK926

San Massimiliano Maria Kolbe

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Non sapevo fosse così antica da essere stata composta originariamente in greco.
La sapevo in latino (appunto Sub tuum praesidium), ma l'ho sentita recitare, in italiano, solo quell'unica volta che, per puro caso, ho assistito alla recita di un "Rosario Certosino" dai Domenicani di Venezia, tenuto in italiano. Appunto, alla conclusione di quell'antico Rosario. Di solito, infatti, alla fine di un Rosario collettivo si recita il Salve Regina o quanto meno io ho sentito sempre così.

Anonimo ha detto...

Ma chi lo dice che è Corredentrice?
«Ella finalmente, sopportando con animo forte e fiducioso i suoi immensi dolori, più che tutti i fedeli cristiani, da vera Regina dei martiri, “compì ciò che manca dei patimenti di Cristo... a pro del corpo di lui, che è la Chiesa” (Col. I, 24)»
Pio XII – Mystici Corporis