Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 13 gennaio 2025

Porte aperte ai “Migranti”, ma non nella Città-stato di papa Bergoglio

Clandestini, stretta del Vaticano. Qui l'indice degli articoli sull'immigrazionismo.
Porte aperte ai “Migranti”, ma non
nella Città-stato di papa Bergoglio


Una notizia “curiosa” ci arriva dalla Città del Vaticano, dove con decreto del presidente della Pontificia Commissione per lo Stato sono state recentemente inasprite le pene in materia di ingressi illeciti nel territorio pontificio. Chiunque infatti fa ingresso nel territorio dello Stato della Città del Vaticano con violenza, minaccia o inganno «è punito con la reclusione da un anno a quattro anni e la multa da euro 10.000,00 a euro 25.000,00».

Secondo l’articolo 1 comma 2 del decreto «Si considera verificatosi “con inganno” l’ingresso avvenuto con elusione fraudolenta dei sistemi di sicurezza e di protezione dello Stato ovvero sottraendosi ai controlli di frontiera». Costituisce circostanza aggravante, il che comporta l’aumento della pena fino a due terzi, «se la persona, per commettere il fatto, accede nel territorio dello Stato alla guida di un veicolo, eludendo o forzando il controllo alla frontiera o non ottemperando all’invito a fermarsi impartito dalla forza pubblica».

Infine chi viene colto in flagranza di reato viene immediatamente arrestato. È in flagranza «chi viene colto nell’atto di commettere il reato ovvero chi, subito dopo la commissione del fatto, è inseguito dalla forza pubblica, dalla persona offesa, ovvero è sorpreso con cose o tracce, le quali facciano presumere che abbia commesso il reato o vi abbia concorso, ovvero sia identificato attraverso le telecamere del sistema di videosorveglianza».

Giusto, direte voi, che gli ingressi clandestini all’interno delle mura vaticane siano perseguiti, in quanto potenzialmente pericolosi per la sicurezza dello Stato e di chi vi lavora e risiede. E infatti lo stesso Catechismo della Chiesa cattolica al punto 2241 stabilisce che «Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche».

Peccato che quello che Papa Bergoglio applica alla sua Città-Stato non lo riconosca anche agli altri Stati, compresa l’Italia, che secondo i suoi molteplici interventi dovrebbe accogliere a braccia aperte e senza alcun limite le moltitudini di migranti che cercano di sbarcare sulle nostre coste in modo fraudolento, eludendo appunto qualsiasi controllo, forzando la frontiera e ingannando le autorità sui loro reali intenti e necessità.

Purtroppo dobbiamo costatare che quella di Francesco spesso appare come una indebita interferenza nelle politiche degli Stati in materia di immigrazione, attuata invocando, peraltro in maniera parziale, la morale cattolica che in materia è molto chiara, e per questo rimandiamo ancora al punto 2241 del Catechismo. E non sfugge il fatto che in questo il Santo Padre appare terribilmente in sintonia con quelle lobby globaliste che stanno puntando a far scomparire i popoli e le nostre culture promuovendo un melting pot che come ogni costruzione ideologica progettata a tavolino si risolverà nel contrario di quel che promette. E nel contrario di quello per il quale la Chiesa opera.
Pietro Licciardi - Fonte

1 commento:

Da Padre Pio ha detto...

13 GENNAIO.
L'essere tentato è segno che l'anima è bene accetta al Signore (Epist. III, p. 50).