La sconcertante omissione del Filioque
No, non va bene.
Durante l'incontro ecumenico di ieri, in un rutilare di eretici e scismatici vari convenuti a Roma per l'ennesima manifestazione circa l'ecumenismo del sangue (per chi avesse dubbi sul perché non vada bene, rimando al trattato sui martiri redatto da Benedetto XIV a suo tempo), c'è stato un momento nel quale il Credo, forse per compiacere gli orientali, è stato recitato senza Filioque (come si evince dall'audio qui : cliccare sull'immagine per ascoltare).
Ora, l'unico caso in cui questo sia ammesso è presso alcune diocesi cattoliche dell'oriente, dove per tradizione il Credo è stato mantenuto senza Filioque anche dopo il loro ricongiungimento con Roma (ovviamente, sono tenuti a crederci).
In nessun caso ad un cattolico latino è concesso di recitarlo senza Filioque, figurarsi in un'adunanza ecumenica dove si può dare l'impressione oggettiva che lo si reputi di poco conto.
"Sono quisquilie inutili dai". Vi ricordo che quando esprimete certi concetti, state dando implicitamente ai martiri degli idioti.
I Latini massacrati a Costantinopoli nel 1182, san Giosafat, Sant'Andrea Bobola e molti altri sono morti per poter credere e recitare quelle che voi considerate quisquilie inutili.
Pensateci.
Charlie Bunga Banyangumuka

20 commenti:
Ricordo ai lettori che l'attuale pontefice e" stato capo dell'augustiinianum per ben 12 anni. Conosce a quindi bene la patristica e sa perfettamente che nel testo del Credo approvato a Nìcea il filioque npon c'e'.
Avevo tempo fa ipotizzato l'infanzia di Robert, più piccolo di altri due fratelli maschi. I maschi si sa spesso giocano alla lotta. Può darsi che lui spesso, in questo gioco, sia stato travolto, magari decise anche di non giocare più in quel modo.Forse. Altra indole da quella di Bergie che da giovinetto andò a fare il buttafuori di un locale notturno. No, probabilmente Robert è sempre stato buttato fuori dai fratelli dal gioco della lotta. Sono questioni di destino, chi nasce in un modo chi in un altro modo, chi nasce primogenito, chi secondogenito, chi terzogenito. Questo terzogenito, non sarà mai un lottatore greco/romano, mai. Però, come Dio ha voluto, è arrivato in cima al monte. Asseconderà? Si darà malato? Ha una sua tecnica per far pulizia? Fra' Pappina? Si trasferirà a Castel Gandolfo? Difficile prevedere. Scordiamoci un pugno di ferro!
Per i miei studi, sono sostenitore del In dubio, pro reo: finchè non ne venga dimostrata l'intenzionalità, posso ancora prenderla come una svista o un lapsus. In tal caso forse è meglio attenersi al "meno se ne parla, meglio è".
Giusto
Non mi pare questione rilevante in relazione al giubileo dei gay, alla Pacahama ed a Lutero in chiesa. E soprattutto in considerazione del fatto che se ne è sempre discusso nei secoli.
Maria, non scadere così in basso. Hai studiato teologia. Quindi conosci bene l'argomento. Perché ridursi in tale stato? Riporto qui il mio commento sul post del pur buon Charlie: Vedere tanti cattolici commentare questioni sulle quali non hanno.la minima preparazione e sparano quindi pistolotti a vanvera farebbe ridere. Se non dispiacesse vedere tanta ignoranza che pretende pure di giudicare. L'ammucchiata ecumenica recente è problematica. L'omissione del Filioque non è problematica. O, meglio, è problematica per chi non sa cosa significhi. Si cita Leone III magari per aver letto su internet che lui non avrebbe definito inutile il Filioque. Cari amici ma chi ve lo fa fare mostrare urbi et orbi tanta ignoranza? Ma, soprattutto, cosa pensate di ottenere mostrandovi così ignoranti? Leone III ha testualmente detto questo: "il Filioque non è necessario per la professione della fede cattolica" (la citazione la trovate sull'enciclopedia cattolica). Anziché documentarvi su Internet, andate e cercatevela. Ed ha aggiunto (Leone III) che a Roma non sarebbe mai stato accolto. Siccome però un papa bolla e un'altro sbolla ecco che qualche secolo dopo un altro papa fa l'esatto contrario. A questo punto vi chiedo: chi dobbiamo seguire il papa che ha detto no al Filioque o quello che ha detto di sì? Mi risponderete che bisogna seguire l'ultima decisione papale e non la prima. E io a questo punto vi dico: allora seguite il novus ordo che è l'ultima decisione papale in ordine cronologico sul messale. Invece no. Sul messale volete seguire la prima decisione. Vi rendete conto che siete contraddittori? Ignoranti e contraddittori. E per giustificare questo vi dovete pure arrampicare sugli specchi per "dimostrare" che il novus ordo va respinto perche è dannoso. Ma che sia dannoso lo dite voi ( in tal caso a ragione), tutti i papi lo hanno definito ottimo e necessario. Insomma, cari amici, quello che voglio dire io è questo: prima di sparare pistolotti "apologetici" abbiate almeno la dignità di studiare e prepararvi. Mostrarvi ignoranti e pure saccenti danneggia solo ciò che vorreste difendere. Don Filiberto.
Vorrei ricordare che esiste un terzo simbolo della fede: il simbolo atanasiano. La paternità per secoli è stata attribuita a Sant’Atanasio, ma anche la critica modernista più spietata, pur negando la paternità Atanasiana, rimane concorde nel collocarlo tra il quarto e il V secolo.
Nel rito romano è stato recitato ogni domenica nell’ora di prima, fino a Giovanni XXIII che ne limita la recitazione al solo giorno della Santissima Trinità. Nella liturgia ambrosiana invece tale è rimasto.
Esiste il bellissimo commento di Santa Hildegard di Bingen.
Questo è ciò che la chiesa ha sempre creduto e professato. Tra l’altro Sant’Atanasio è un santo orientale.
La Guarini, con la sua fissazione di pubblicare i commenti di troll ignoranti, negatori di dogmi e insultatori di altri utenti (ad esempio "don" filiberto), è riuscita a trasformare questo sito in una fogna di eresie.
Ovviamente la "teologa" Guarini si guarda bene dal difendere la fede cattolica, perché lei titiene i troll una "risorsa", utili al suo tanto amato "dibattito".
Cos'è che vi fa perder tanto tempo per scrivere messaggi pieni di veleno di cui questo è solo la punta di un iceberg?
In un periodo storico di crisi morale, crisi di senso, crisi spirituale e di orientamento, acuta quanto poche volte nell'avventura umana, il papa americano riesce a mantenere il profilo di un camaleonte su una tapezzeria a fiori: invisibile.
E quando dice qualcosa sembrano veline passate da Mattarella: ovvietà, ossequio ai potenti, paura della propria ombra e rumore bianco.
A fronte di personaggi pieni di coraggio e dignità come il cardinale Pizzaballa, che tiene con fermezza il punto su Gaza, Leone XIV segnala la devastante crisi di personalità e visione in cui è caduta l'istituzione ecclesiastica romana.
(Andrea Zhok)
Concordo pienamente.
San Francisco d'Assisi, intercedi e prega per noi.
17 settembre, Impressione delle Sacre Stigmate di San Francesco
“Sul monte dell’Alvernia, in Toscana, la commemorazione dell’impressione delle sacre Stimmate, che, per meravigliosa grazia di Dio, furono impresse nelle mani, nei piedi e nel costato di san Francesco, Fondatore dell’Ordine dei Minori”.
Sant'Atþanasio è" ùn santò della Chièsa indivisa..
Il credo senza filioque lo ha recitato anche Benedetto XVI, a S. Pietro, assieme al Patriarca Ecumenico Bartolomeo. In omnibus caritas.
Reverendo, ogni cosa va contestualizzata. Leone III disse questo agli ambasciatori di Carlo Magno quando l'imperatore aveva appena fatto aggiungere il Filioque nella liturgia della cappella palatina. Il Papa temeva giustamente che la cosa, se si fosse diffusa come accadde, avrebbe costituito un pretesto per i costantinopolitani sempre in fermento scismatico o pre-scismatico dai tempi del patriarca Acacio (anche se l'antifilioquismo foziano non era ancora nato) e chiese a Carlo Magno di soprassedere. Il Papa per la precisione non disse che il dogma della processione dello S.S. anche dal Figlio non fosse dogma o non appartenesse alla fede, al contrario lo affermò con forza agli ambasciatori di Carlo; disse solo che non era (all'epoca) una verità da proporsi necessariamente alla fede esplicita di tutti tramite la Professione di fede liturgica. Carlo Magno non diede ascolto al consiglio (non era infatti un ordine) di Leone III e mantenne il Filioque.
Questo verso l'800 dC: ma lei sa bene che nella prassi liturgica c'è sviluppo organico. Dopo che Fozio nel IX secolo ebbe sviluppato la sua logomachia, altri Pontefici ritennero necessario che nel rito latino si mantenesse il Filioque, e che anche agli Orientali uniati la professione di questo dogma venisse richiesta al momento del ritorno alla Chiesa cattolica.
Non c'è nessuna contraddizione, ma solo decisioni prudenziali diverse in epoche e circostanze diverse.
Insomma, quid ad nos? Nel caso della celebrazione ecumenica di Leone XIV (communicatio in sacris, cosa vietata dalla legge morale ed evangelica già di suo) l'omissione del Filioque assume il chiaro significato di ritenere tale dogma un orpello a cui si può rinunciare in nome di una falsa unità.
Il contrario esatto delle preoccupazioni di unità autentica di Leone III.
Un cordiale saluto,
un confratello
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Se gli USA stanno messi come stanno messi, causa economie spendaccione e prone alle regole dell'agenda 2030, significa che i soldi arrivano a loro non dall'economia interna, ma da alcuni donatori capaci di sostenere gli Stati e davanti a questi donatori bizzarri tutti i governi si sono prostrati. Lo stato profondo anche dipende dai donatori bizzarri. Quindi la famosa libertà americana non è altro che tolitarismo costellato di morti di insigni Presidenti ed attivisti colpevoli di essersi affidati a Dio per rendere liberi sul serio gli Stati Uniti. E la stessa sorte la sta tessendo la UE sugli europei. Gli Italiani, come tutti gli altri popoli europei, hanno solo una possibilità per schivare le mazzate che stanno calando su di loro tra capo e collo, consegnarsi a Dio, Uno e Trino, con tutto il cuore, la mente e la volontà e farsi realmente UNI tra loro. Essere UNI è il solo prerequisito necessario per noi uomini da rendere reale ora. Nostra guida sarà il Signore. Evitiamo stragi e lotte intestine, già viste fino alla nausea, che non hanno avuto altro risultato che renderci sottomessi al potere del denaro e dei suoi padroni. Quindi tornare seriamente al Signore Gesù Cristo e non cadere nella trappola del 'divide et impera' che ha strappato la vita a tanti di noi e a cercato di schiavizzare gran parte degli altri. Meglio prima che poi, diceva Giovanna d'Arco, nel famoso film sulla sua vita. Cominciamo da oggi a diventare missionari verso i nostri amici, pacatamente, socraticamente come ha cercato di fare sempre C.Kirk. Se non riusciamo almeno un poco in questa impresa, prepariamoci alla schiavitù del peccato prima eppoi degli uomini e a morire per sempre rinnovati malori improvvisi!
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Reverendo Don Filiberto,
Non se tratta seguire uno o altro Papa, se tratta de considerare lo sviluppo storico della dottrina all'interno del magistero dei Papi (fino alla sua definizione o no). In questo la dottrina possiede, in ogni fase del suo sviluppo un grado di autorità (una nota teologica per l'assenso e altra di censura). Certamente il grado di sviluppo del Filioque nel tempo di Leone III era uno e nel tempo di San Pio X era altro, perché ha insegnato:
"...si apre la via all’opinione, non meno temeraria che falsa, che il dogma della processione dello Spirito Santo dal Figlio non derivi dalle parole stesse del Vangelo, né sia comprovato dalla fede degli antichi Padri. Allo stesso modo, si mette imprudentemente in dubbio che i dogmi del Purgatorio e dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria siano stati riconosciuti dagli uomini santi dei primi secoli. Quando poi si parla della costituzione della Chiesa, si rinnova per primo l’errore già condannato da tempo dal Nostro predecessore Innocenzo X, secondo cui San Paolo è considerato un fratello del tutto uguale a San Pietro[4]. Inoltre, si insinua, con non minore falsità, la convinzione che la Chiesa cattolica non avesse nei primi secoli un principato unico, cioè una monarchia, o che il primato della Chiesa Romana non si fondi su argomenti validi. Nemmeno la dottrina cattolica sul Santissimo Sacramento dell’Eucaristia viene lasciata intatta, poiché si insegna ostinatamente che si possa accettare l’opinione secondo cui presso i Greci le parole della consacrazione non sortiscono effetto se non dopo che è stata pronunciata quella preghiera che chiamano epiclesi, pur essendo accertato che la Chiesa non ha assolutamente facoltà di innovare circa la sostanza dei sacramenti. E non meno assurdo è considerare valida la confermazione conferita da qualsiasi presbitero" “Ex quo nono”. Una lettera di S. Pio X sul ritorno dei dissidenti orientali all’unità della Chiesa - https://www.radiospada.org/2025/09/ex-quo-nono-una-lettera-di-s-pio-x-sul-ritorno-dei-dissidenti-orientali-allunita-della-chiesa/?fbclid=IwY2xjawM0-A1leHRuA2FlbQIxMABicmlkETFucExkN0JFMFpLWWw1ZFJqAR5UNEUJS3VoYlLQja70bt5VZfilpQqRfjMeF6Z5Sjp9C6_ZzpI21uWdh80XxA_aem_2OOi7zWiojPwWrfk-T2fig
L'ordine cronologico serve appena come registro storico, non è il suo punto principale. Quindi, non se tratta appena di considerare l'ultimo Papa, se è così, dobbiamo pensare che Lei applica tanto Amoris Laetitiae, quanto Fiducia Supplicans, perché è questo che impone lo falso criterio dell'ordine cronologico?
Ora, una volta che la dottrina è definita come dogma il grado dovuto di assenso è di fede divina e cattolica, questo non se potrà omettere più pubblicamente. Come Lei vede l'omissione di una verità di fede?
Riguardo al NOM de Paolo VI chi ha detto che è dannoso è stato per prima i cardinali Ottaviani e Bacci, attraverso il Breve esame critico (mai ha ricevuto risposta!). Benedetto XVI, in che pese il suo modernismo, è stato il migliore Papa conciliare. Al volere la riforma della riforma, non sembra che il NOM sia considerato per lui eccellente, mentre questa riforma dovrebbe nascere da una sintesi fatta a partire dal Messale Tradizionale....
La radice di questo tipo di problemi è che si è trattato (ancora una volta) di un evento pubblico, oltre che inutile.
L'unità è un risultato di una fede condivisa, non è il prodotto del galateo, della politica, e delle photo opportunities.
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