Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 3 settembre 2025

Papa Leone riceve J. Martin e conferma il ministero con i cattolici di quell'orientamento

Riporto di seguito una notizia che ha avuto larga diffusione non solo nei media cattolici ma anche sulla stampa di regime e che cancella quel briciolo di speranza in un ripristino delle verità cattoliche dopo il corso rovinoso dei processi rivoluzionari promossi dal precedente pontificato.

Papa Leone riceve J. Martin e conferma 
il ministero con i cattolici di quell'orientamento

Leggo che Papa Leone XIV, il 1° settembre, ha ricevuto il gesuita padre James Martin [precedenti a partire da qui]. Un gesto di certo interpretabile come una riaffermazione di sostegno al gesuita statunitense e al suo ministero pastorale rivolto ai cattolici Lgbtq. Infatti renderlo pubblico, lo ha reso significativo.
Possiamo anche dedurlo dalla dichiarazione del gesuita riportata dagli organi di stampa che l'hanno ampiamente diffusa: «Sono estremamente grato e profondamente consolato dal mio incontro con il Santo Padre. Mi ha incoraggiato a proseguire il mio ministero. Papa Leone mostra la stessa apertura verso le questioni Lgbtq che aveva papa Francesco. Ha chiarito di voler che tutti si sentano accolti».
Non sappiamo con quali precise parole si sia espresso il papa, ma di certo la dichiarazione pubblica non può che riportare il succo del discorso.
 
Martin ricorda anche di aver condiviso con l'allora cardinale Robert Francis Prevost lo stesso tavolo nella seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità nell’ottobre 2024, dichiarando (ma ormai è ampiamente noto) che papa Leone intende portare avanti il processo sinodale [vedi]. Il cardinale Prevost partecipava come prefetto del Dicastero per i vescovi, mentre padre Martin era presente come membro di nomina pontificia. 
La presenza di Martin a Roma e la conseguente incursione in Vaticano è dovuta al fatto che in questi giorni, egli guida un pellegrinaggio di Outreach di 40 persone a Roma in occasione dell’Anno giubilare.
Infatti l'altra notizia non poco inquietante, che appare confermata in ogni suo aspetto, è che il sei settembre prossimo la nuova chiesa conciliare – divenuta anche arcobaleno per effetto del favore del papa gesuita e ora dunque confermata da suo successore –, si prepara ad accogliere il giubileo degli omosessuali che, pur vivendo nel peccato, non sono chiamati a pentirsi, né a convertirsi; ma varcheranno la Porta Santa.
Durante la veglia sarà consegnata la croce arcobaleno portata a Roma da un gruppo di pellegrini Lgbt+ e dai loro genitori che hanno percorso per nove giorni la via Francigena da Terracina sino alla chiesa del Gesù di Roma. E la celebrazione eucaristica avverrà proprio nella chiesa del Gesù officiata (di fatto presieduta) dal vescovo Francesco Savino, vicepresidente della Cei, chiaramente favorevole
(Maria Guarini)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si contraddice anche la carità che aiuta ad uscire dalla miseria non a restarvi. Dio non ha creato pervertiti maschi e femmine, ma maschio e femmina Dio li creò. Ci sono cause per ogni perversione, a cui occorre dare un nome per iniziare ad uscirne e guarire. Da quello che vedo questi rapporti sono intrinscamente sado/maso cioè basati su un potere di uno che lo esercita e l'altro lo subsce e in questo mix malato godono. Da ogni peccato ci si può affrancare, la chiesa dovrebbe attraverso la caritas istituire degli sportelli adeguati per la guarigione anche di questi casi, che sono diabolici detto in cattolico. Poi a guarigione ben fondata senza ricadute Santa Messa Solenne Cattolica di ringraziamento!!!

Anonimo ha detto...

A cela s'ajoute l'audience accordée par Prevost, le 28 août, à la dominicaine argentine Lucia Caram, grand soutien de la cause homosexuelle et grande admiratrice de Bergoglio, laquelle prétend que la Vierge n'était pas… vierge !
Voir Aldo Maria Valli, https://www.aldomariavalli.it/2025/09/02/leone-e-la-suora-orfana-di-bergoglio/

OT ha detto...

“Putin non vuole incontrare Zelensky, perché l’incontro sarebbe una pura perdita di tempo per la Russia e un grande affare per Zelensky. Cerchiamo di capire perché. L’incontro non conviene alla Russia perché Putin non avrebbe niente da dire a Zelensky. Putin ha fatto una serie di richieste per fermare la guerra. Zelensky le ha rifiutate tutte. Putin ha chiesto la demilitarizzazione dell’Ucraina, ma l’Europa ha giurato di trasformarla in uno degli eserciti più potenti d’Occidente. Putin ha chiesto quattro Oblast, ma l’Europa non vuole cedere nemmeno un villaggio. Incontrando Zelensky, Putin potrebbe soltanto chiedergli ciò che ha già chiesto. Zelensky gli direbbe di no. Zero vantaggi per la Russia”.
Fonte:Alessandro Orsini sul Fatto Quotidiano