Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 9 settembre 2025

La scelta dell’istruzione parentale cattolica

Grazie a don Samuele Cecotti per la segnalazione.
La scelta dell’istruzione parentale cattolica

La scelta dell’istruzione parentale cattolica presuppone una riscoperta centralità della famiglia e della genitorialità. Spesso, tanto in Europa quanto in USA, l’educazione parentale è scelta da famiglie cattoliche che non si limitano a rifiutare il modello della scuola “pubblica” laica ma che collocano la questione “scuola” nel più vasto orizzonte di una complessiva visione del mondo.

La scelta dell’istruzione parentale cattolica si accompagna spesso a precise scelte culturali riguardo l’idea di famiglia, di società, di politica, di vita ecclesiale, etc. ovvero è parte coerente di una alternativa consapevole al modello culturale dominante. Non è un caso se, in Francia come in USA e un po’ ovunque, l’istruzione parentale è molto praticata proprio dalle famiglie cattoliche di “area tradizionalista” ovvero da quelle famiglie che si oppongono al compromesso del cristianesimo con la modernità ideologica e ricercano invece l’integralità della fede cattolica secondo Tradizione tanto in campo liturgico quanto dogmatico e morale.

Spesso queste famiglie sono seriamente impegnate a riscoprire il vivere tradizionale cattolico a tutto tondo e dunque anche nei ruoli familiari con la valorizzazione della virilità maritale-paterna e della femminilità muliebre-materna. In questo quadro, centrale diviene la scelta della moglie-madre di non lavorare fuori casa ma di occuparsi a tempo pieno della famiglia. Riscoprire la bellezza di essere casalinga è un tema ricorrente in tutte le realtà femminili cattolico-tradizionali, specie se qualificate dalla scelta dell’istruzione parentale.

L’essere famiglia mono-reddito non sempre è economicamente sostenibile, ecco dunque la necessità di pensare a forme di integrazione del reddito familiare attraverso piccole attività lucrative domestiche che la moglie-madre casalinga potrà svolgere con la libertà e la flessibilità necessarie alle esigenze familiari. E ciò sarà possibile proprio perché dette attività lucrative saranno del tutto autogestite e libere, attività inserite nella quotidiana attività domestica familiare. Gli esempi si sprecano, anche con casi di notevole successo, e varia ne è la tipologia, dalla agricoltura di prossimità (per chi ha campagna è relativamente facile integrare il reddito con la produzione-vendita a livello casalingo di ortaggi, frutta o lavorazioni degli stessi come conserve, marmellate, etc.), al piccolo artigianato domestico femminile (cucire, ricamare, etc.), al fornire servizi quali ad esempio la stessa istruzione (se la madre-moglie casalinga ha le competenze adeguate per insegnare una certa materia può benissimo integrare il reddito familiare svolgendo lezioni private di quella stessa materia). Le attività lucrative orticole, artigiane, di insegnamento privato (es. le classiche “ripetizioni”) saranno una piccola attività “imprenditoriale” della moglie-madre casalinga ma, svolgendosi in casa e in assoluta autogestione, non costituiranno ostacolo alla vita armoniosa della famiglia e alla scelta dell’istruzione parentale.

Quando penso a questo tipo di scelta, a questo modello di famiglia ho certamente in mente i dati generali che possiamo leggere sul fenomeno in USA ed Europa, sulla percentuale sempre crescente di giovani sposi cattolici “intransigenti” che scelgono questa coerenza di vita (in Francia e in USA il fenomeno è molto più evidente, in Italia meno), sul legame strettissimo che si registra tra tradizionalismo cattolico, riscoperta di virilità e femminilità nei ruoli familiari, scelta della sposa di essere casalinga, istruzione parentale. Ma ho anche in mente i volti di persone in carne e ossa che tale scelta la vivono, volti di giovani amici, di giovani sposi. In particolare ho in mente alcune famiglie di Trieste e due famiglie di San Giovanni in Persiceto (Bologna) che incarnano quanto sopra: sposi cattolici, famiglie mono-reddito, moglie-madre casalinga, lavori femminili tradizionali per integrare il reddito familiare, istruzione parentale. Le due giovani spose di San Giovanni in Persiceto, ad esempio, quando le conobbi, avevano una buonissima posizione lavorativa ben retribuita e coerente con gli studi svolti, eppure, fatta famiglia, hanno deciso di lasciare il lavoro dipendente e di essere casalinghe. Questo impegno familiare a tempo pieno consente loro di dedicarsi all’istruzione domestica dei figli (numerosi) e a una forma di piccolo artigianato domestico. Entrambe sono abili sarte e così, senza dover lasciare il focolare domestico, possono contribuire al bilancio familiare riscoprendo, peraltro, quei lavori femminili oggi spesso dimenticati (cucire, ricamare, lavorare all’uncinetto, etc.).

Monica, una delle due spose persicetane di cui sopra, ha sviluppato negli anni un vero e proprio atelier domestico dove realizza artigianalmente prodotti a forte connotazione cattolico-tradizionale, un artigianato femminile catto-trad. Per chi volesse conoscere il lavoro artigianale-domestico di Monica può farlo consultando il sito web dedicato: https://monnicraft.com/ Sono certo possa essere di ispirazione per molte giovani donne che magari desiderano fare la scelta di essere casalinghe ma che non hanno ancora trovato il coraggio di compiere il passo, magari perché lo pensano impossibile economicamente.

Negli ultimi anni Monica ha ideato anche un diario cattolico per i bimbi “A scuola con i santi” – secondo il calendario dell’antico Rito Romano così da accompagnare i giorni della scuola con le figure dei santi e secondo il ritmo millenario della liturgia vetus ordo. Anche questa ultima iniziativa mi dicono sia, di anno in anno, un successo.

La ricetta funziona: cattolicesimo tradizionale, famiglia numerosa, virilità e femminilità riconosciute e valorizzate, moglie-madre casalinga, istruzione parentale, riscoperta del lavoro femminile domestico.

E sono coppie giovani, spesso di laureati tutt’altro che incolti o naïf, a scegliere per la propria famiglia la via della tradizione, della moglie-madre casalinga, dei figli istruiti privatamente, della religione rimessa al centro.
Don Samuele Cecotti - Fonte
(Foto di Tuyen Vo su Unsplash)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, si può viverla, si può farsene portare, si possono fare miracoli con essa, ma dirla e insegnarla non si può.
Hermann Hesse - "Siddharta"

Anonimo ha detto...

La si giri e rigiri come si vuole, ma la vicenda della sfilata giubilare arcobaleno in Vaticano resterà una macchia indelebile sul nuovo pontificato.
Poteva opporsi; non lo ha fatto.
Si è astenuto da accoglienze e gesti vistosi, questo sì, ma la valanga in questo modo non si ferma.

Anonimo ha detto...

L'intervento odierno del prof. Trabucco sul caso di don Leonardo Pompei richiede, a mio avviso, un approfondito esame, prestando il fianco a critiche sul punto cruciale del c.d. "stato di eccezione" nella Chiesa cattolica. Sarebbe bene che si aprisse un dibattito tra gli esperti sull'importanza del caso e delle sue diramazioni. L'intervento è stato pubblicato su NBQ.

Anonimo ha detto...

Finalmente! Molti disgustati dalla chiesa, dalla cultura, dalla istruzione, dalla economia, da quasi tutto, hanno iniziato a far da se stessi, Dio sia lodato! I vantaggi sono infiniti, non ultimo quello pedagogico che ai figli assegna, piano piano, piccoli compiti domestici da assolvere.Questi compitini in crescendo li aiutano a pensare anche agli altri ed in contemporanea imparano a 'saper fare' di tutto per se stessi e gli altri in qualsiasi situazione si troveranno. Riguardo ai lavoretti extra della mamma, dipende. Il lavoro di madre, pedagoga, insegnante, gestrice del patrimonio, orante è complesso e assorbe non poche forze vitali, ogni figlio è diverso e necessita di essere compreso all'interno della sua personale educazione. Se si tornasse a sposarsi da giovani, a 50/60 anni allora forse si potrebbe affrontare un lavoro, qualsiasi lavoro a quel punto, perché se dopo una laurea e un ventina d'anni di ottima tuttofare, una donna potrebbe gestire una multinazionale come se niente fosse! Dio benedica queste eroiche famiglie che implicitamente stanno dando una lezione magna al nostro tempo. Bravi, vi seguiamo nella preghiera con entusiasmo!