Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 17 novembre 2025

Inversione, confusione /Abbiamo bisogno di più Maria, meno ambiguità

Nella nostra traduzione da Substack.com un altro commento alla situazione odierna a partire da un evento fortemente anomalo. Qui l'indice degli articoli sul tema. Qui l'indice sulla Corredentrice.

Inversione, confusione
Abbiamo bisogno di più Maria, meno ambiguità

Ho letto questa storia della Cresima di un uomo in un matrimonio omosessuale e potrebbe aiutarmi a riflettere sulle inversioni di fede che stiamo vivendo in questi giorni. Quello che vediamo accadere nell'immagine a lato (ne abbiamo parlato qui)

…è un'inversione, dal punto di vista del fedele che frequenta la chiesa, di ciò che sta accadendo con questo documento, Mater Populi Fidelis, Nota dottrinale su alcuni titoli mariani riguardanti la cooperazione di Maria all'opera della salvezza del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF).
Ogni ambiguità sulla cooperazione della Madonna esiste principalmente nella mente dei protestanti, che in ogni caso sono in errore sul ruolo della Madonna e hanno bisogno di essere istruiti; di quei cattolici che sono confusi dai suddetti protestanti e hanno anche loro bisogno di istruzioni e disambiguazione; e forse di pochissimi cattolici irrequieti che si fissano sui titoli in questione, di cui nessuno al di fuori di una cerchia molto ristretta ha mai sentito parlare.

Il documento, tuttavia, ha ritenuto opportuno affrontare questa questione non urgente (con 80 paragrafi e 196 note a piè di pagina) e giungere a una conclusione molto autorevole, anche se sono qui per dire che nei miei oltre 46 anni da cattolica piuttosto partecipe, non ho mai, mai incontrato il titolo di "Corredentrice" in nessuna delle Messe in tutto il paese e altrove a cui ho preso parte, per non parlare di esser stata esposta a qualsiasi pensiero errato sulla sua posizione.

Beh, nessun errore di iperdulia eccessiva ...

Naturalmente ho incontrato il termine principalmente nelle letture spirituali, volte ad aiutare il lettore a comprendere come contemplare il ruolo nella storia della salvezza della Vergine ci riempia, in primo luogo, di un grande amore risanatore per lei e, in secondo luogo, di un desiderio di imitare San Paolo: "Io ora gioisco delle mie sofferenze per voi e completo nella mia carne quello che manca alle sofferenze di Cristo, a favore del suo corpo, che è la Chiesa". Col 1:24.

Ma il Vaticano non vuole che sbagliamo, nemmeno nella remota possibilità di essere indotti ad attribuirle ciò che è di Cristo soltanto, cioè l'efficace redenzione delle nostre anime. Le ripercussioni di un errore sarebbero gravi:
Al di là delle questioni terminologiche, alcuni titoli pongono notevoli difficoltà riguardo al loro contenuto, perché possono spesso portare a una comprensione errata del ruolo di Maria, che comporta gravi ripercussioni a livello cristologico,[4] ecclesiologico[5] e antropologico[6].
Nella sua lunghissima risposta, il DDF ha difficoltà a fornire una descrizione precisa di cosa stia effettivamente parlando. Tutto ciò che è detto nel documento potrebbe effettivamente giustificare l'uso del titolo, perché nessuno con una minima familiarità con la Scrittura e la Tradizione metterebbe mai in conflitto la Madonna e suo Figlio. Come afferma il documento, citando il Concilio Vaticano II:
«L'influsso salutare della Beata Vergine... non impedisce in alcun modo l'unione immediata dei fedeli con Cristo, ma anzi la favorisce».
Tuttavia, quando si tratta di qualcosa con cui ci imbattiamo ogni giorno, vale a dire l'aggressiva agenda LGBT, presente anche in molte delle nostre parrocchie e scuole cattoliche, il Vaticano è inspiegabilmente libero da ogni ansia.

Nonostante l'angoscia dei genitori i cui figli vengono forzatamente imbottiti di propaganda arcobaleno nelle loro aule scolastiche e online, nonostante il rovinoso declino del matrimonio cattolico negli ultimi 50 anni, nonostante l'avvertimento biblico che il peccato di sodomia grida vendetta al cielo, il Vaticano può solo dire che va bene benedire le coppie dello stesso sesso [vedi].

Con la Madonna Corredentrice e Mediatrice, il Cardinale Fernandez è abbastanza fermo. Il DDF sembrerebbe non essere in grado di dire che non è cooperatrice della redenzione; semplicemente non vuole che si usi il titolo: " 22. Data la necessità di spiegare il ruolo subordinato di Maria a Cristo nell'opera della Redenzione, «È sempre inappropriato usare il titolo di “Corredentrice” per definire la cooperazione di Maria. Questo titolo rischia di oscurare l'unica mediazione salvifica di Cristo e può quindi creare confusione e squilibrio nell'armonia delle verità della fede cristiana» (enfasi aggiunta).

Ma con i sacerdoti che accolgono due uomini omosessuali coinvolti in una pubblica profanazione del matrimonio ("matrimonio tra persone dello stesso sesso") nel contesto del sacramento della Cresima (il "marito" era il padrino dell'uomo che veniva accolto nella Chiesa), a quanto pare nessuno si è sentito in dovere di valutare se vi fosse il rischio di censura. Il DDF avrebbe forse pubblicato un lungo documento in cui affermava categoricamente che è "sempre inappropriato" aprire la porta allo scandalo di azioni e immagini in una Chiesa – e nel mondo – dove tali cose accadono regolarmente, mettendo in pericolo i bambini e confondendo i fedeli?

Dobbiamo sforzarci per creare ambiguità sulla conferma, che sembra piuttosto chiara. La parrocchia di St. Paul a New York è un noto luogo gay-friendly, con un "ministero" chiamato "Out at St. Paul's". (Sembra, tuttavia, che abbiano rimosso il video.)

La delicatezza e la preoccupazione per i sentimenti, ad esempio, delle vittime di abusi sessuali sono invertite: sono i sentimenti dei colpevoli a dover essere sostenuti. La necessità di proteggere gli innocenti (i bambini che assistono allo spettacolo, ad esempio) non è un fattore determinante: gli ostacoli alla comprensione che destano tanta preoccupazione in Mater populi fidelis non lo sono quando l'argomento riguarda le benedizioni per le coppie dello stesso sesso o qualsiasi altra parata di perversione inflitta ai fedeli.

L'inversione non è sempre facile da individuare. Richiede di fare due più due. Ma contrariamente a quanto ci è stato detto durante il regno di Papa Francesco, due più due non fa cinque! Abbiamo bisogno di meno omosessualità e più Maria.
Leila Marie Lawler: 14 novembre

12 commenti:

Anonimo ha detto...

In fine viene il latte alle ginocchia.
I Dieci Comandamenti consistono in dieci frasette, cioè comandi chiari,da intendere così come sono.
Siccome il Diavolo vuol farci credere che Gesù Cristo sia morto di freddo ci riempie di interpretazioni, di se e di ma, e di tutta la retorica necessaria per farci capire fischi per fiaschi.La nostra pazienza è finita. Cerchiamo di non dare spago al Diavolo con un sano tiè!

Anonimo ha detto...

Aldo Maria Valli 5 minuti fa
Papa eretico? Così l’accettazione pacifica universale è diventata la formula magica per risolvere ogni contraddizione
Fondamentale!!!

by Tripudio ha detto...

Sempre riguardo al tema "confusione nella Chiesa" segnaliamo che il solito tipico gesuita (sottolineo: gesuita, tanto per cambiare) ha messo il Papa davanti al fatto compiuto (vi ricorda qualcosa? è la tipica strategia dei neocatecumenali, dei gesuiti, e di tutti gli altri modernisti).

"Fatto compiuto": ossia, anche se Leone XIV tentasse una risposta anche decisa, i gaysuiti canterebbero comunque vittoria per aver "stabilito il precedente" su cui altri modernisti non vedono l'ora di far leva.

Ci interessa qui far notare che i modernisti sono convinti che l'errore abbia gli stessi diritti della verità, e che perciò occorra non l'adeguarsi alla verità ma solo il promuovere sempre più tenacemente i propri errori (sottinteso: per farli sembrare infine "accettati": la finestra di Overton bergogliana non si è ancora chiusa, grazie -purtroppo!- ai peana prevostiani, che non sono mai stati opportuni, ancor meno utili, tanto meno necessari).

E sanno benissimo che per il popolo bue è molto più facile seguire i pessimi esempi che i buoni esempi, sanno benissimo che l'espressione "ma che c'è di male", o l'espressione "non sei mica tu il Papa", o equivalenti, servono proprio a dare il sottinteso che l'errore avrebbe gli stessi diritti della verità.

E dunque l'errore madornale di ridurre il sacramento a una pagliacciata, di ridurre la liturgia a uno spettacolino cerimonioso, di mettervi al centro non il Signore ma l'affermazione di qualche moda mondana (nel caso specifico quella contro natura) riduce letteralmente la Chiesa ad ancella delle cose che vanno di moda al momento, sale senza sapore buono solo ad essere calpestato con disprezzo da chiunque.

Anonimo ha detto...

Corredentrice di Don Alvaro Calderón, FSSPX
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV7401_Calderon_Corredentrice.html

Anonimo ha detto...

Ma l'accettazione pacifica universale è gia di se stessa una dottrina non pacificamente e universalmente accettata. Come può essere usata per porre un punto fermo ad alcunché? Boh.

tralcio ha detto...

Giustissimo: nel guardare al Papa si è passati dal difendere la fede in Cristo a difendere un regime che si appropria della Chiesa-Sposa!

Sprofondati nell'APU (UPA) e incapaci di vedere l'ovvietà di un re (papa)-nudo, privo della veste bianca che Apocalisse fa indossare agli autentici testimoni dell'Agnello, si sta ancora a difendere la legittimità papale del disastro bergogliano (anche oggi a messa una delle preghiere dei fedeli rimandava a lui!) per l'incapacità di riconoscervi un triste passaggio storico conseguente alle forze nemiche infiltrate nella Chiesa.

Prima ancora di riandare alla modalità con la quale Benedetto XVI ha dato corso alla rinuncia al ministero bisogna riconoscere l'irricevibilità cattolica di Bergoglio papa.

Poi c'è l'attualità, con Leone XIV, sulla quale necessiteranno coraggio e chiarezza, ma solo a partire dalla giusta lettura del dodicennio bergogliano, annessi e connessi.

Senza questo continueremo ad essere "disposti a invertire l’ordine del ragionamento. Invece di dire “sappiamo che è papa perché insegna la fede”, affermano di fatto: “Qualunque cosa insegni deve essere cattolica perché sappiamo che è papa”.

Non è vero, come sostiene Billot, "che l’adesione universale è un “segno infallibile” di legittimità". E se di un Papa che pontifica solo un altro Papa può dire che sia eretico, di un non papa è molto semplice dire che non ha mai pontificato. Nè lui nè i suoi lacchè.

Non è necessario negare l’indefettibilità della Chiesa per rifiutare questa versione ipertrofica dell’UPA. La Chiesa non può mancare nella fede o fare dell’eresia la legge della fede. L’autorità magisteriale di Cristo rimane in essa anche quando il suo esercizio ordinario è impedito. Questa è la dottrina cattolica.

mic ha detto...

Abbiamo bisogno di più Maria e… di più Giuseppe !
Saint Joseph, dont le "Très chaste Cœur" est indissociable de ceux de Jésus et de Marie, comme l'ont montré, tout au long des siècles, de nombreux saints et théologiens, saint Joseph continue d'être le grand oublié de la "Trinité sainte de la terre".
Or, relisant ces jours-ci l'admirable traité du moine cistercien feuillant et futur évêque d'Avranches Charles Vialart (1592-1644), intitulé "Tableaux des qualités éminentes de S. Joseph" (Paris, 1629), je suis tombé sur ce passage qu'il me paraît particulièrement opportun de citer, en ces jours où les titres mêmes de Marie sont mis en discussion par un clergé protestantisé :
« Ô heureux Joseph, d'avoir contribué à la génération de ce précieux sang qui devait être offert pour nous au Père éternel sur l'arbre de la Croix ! Il est raisonnable de vous reconnaître et de vous honorer aussi bien que la sacrée Vierge pour un des coadjuteurs de Jésus au mystère de notre rédemption, autant que ce titre d'honneur peut être accordé à une créature ; et ensuite de confesser à la face du Ciel et de la terre que nous vous avons à tous deux plus d'obligation qu'à tout le reste des Saints » (op. cit., p. 263-264).
Saint Joseph, « un des coadjuteurs de Jésus au mystère de notre rédemption, autant que ce titre d'honneur peut être accordé à une créature »…
Mais c'est tout le livre du père Vialart qu'il faudrait citer…

Fin qui tutto bene. Il seguito non è condivisibile perché cita :
« Ô heureux Joseph, d'avoir contribué à la génération de ce précieux sang qui devait être offert pour nous au Père éternel sur l'arbre de la Croix ! Il est raisonnable de vous reconnaître et de vous honorer aussi bien que la sacrée Vierge pour un des coadjuteurs de Jésus au mystère de notre rédemption..."

Eh no. non ci siamo! San Giuseppe non contribuisce alla "generazione" di quel prezioso sangue (non basta pensare che possa aver contribuito idealmente, Quando ci esprimiamo su cose così dottrinalmente fondamentali bisogna pesare le parole per non rischiare di trarre in inganno i più sprovveduti). Egli è semplicemente il padre putativo di Gesù (il Figlio generato e non creato). Il Gesù nella carne (e dunque il suo preziosissimo sangue) vengono solo da Maria... E' per questo che non avevo pubblicato i ripetuti precedenti commenti del nostro lettore, che insiste.

Anonimo ha detto...

Chère Mic, j'ai du mal à comprendre votre commentaire.

a) Dom Paul Vialart (1592-1644), docteur en théologie de la Sorbonne, supérieur général de la Congrégation des Feuillants, puis évêque d'Avranches, est un des meilleurs auteurs spirituels et théologiens de son temps. C'est aussi un disciple, non seulement de saint Barnard mais aussi de saint François de Sales. Il sait ce qu'il dit.
b) Quand Paul Vialart, qui connaît la théologie au moins autant que vous et moi (et, certes, beaucoup plus que moi), écrit que saint Joseph a « contribué à la génération de ce précieux sang », il veut évidemment, ÉVIDEMMENT, cela tombe sous le sens, parler de la contribution éminente (aide, auxilium) donnée à la Sainte Vierge pour la naissance, la protection, l'éducation de Jésus, bref tout ce qui fait justement de lui « un des coadjuteurs de Jésus au mystère de notre rédemption », digne à ce titre d'être reconnu et honoré.…

On ne connaît pas assez saint Joseph, on n'en parle pas assez. Seuls les mystiques, comme les chartreux, les cisterciens, l'ont fait convenablement. En un temps comme le nôtre, où la famille est attaquée de toute part, avec les résultats que l'on sait, exalter la figure et le rôle de saint Joseph, à commencer par son humilité et son dévouement, dans l'économie de notre salut, me paraît de plus en plus urgent. De là, en effet, mon insistance…

Anonimo ha detto...

Merci de corriger : Dom Paul Vialart, en fait Dom Charles de Saint Paul Vialart, ou Charles Vialart tout court.

mic ha detto...

"Chère Mic, j'ai du mal à comprendre votre commentaire.
...
On ne connaît pas assez saint Joseph, on n'en parle pas assez."

Sono sempre grata dei suoi commenti. E sono d'accordo sulla devozione a San Giuseppe e sulla necessità di conoscerlo meglio.
Richiamo però di nuovo la sua attenzione sulla frase già evidenziata che, se presa alla lettera, corre il rischio di creare confusione, se non esprimere una cosa fuori dalla realtà sacra della figliolanza divina di Gesù Signore...

"Ô heureux Joseph, d'avoir contribué à la génération de ce précieux sang qui devait être offert pour nous au Père éternel..."

San Giuseppe non ha contribuito alla generazione del prezioso sangue di Cristo. Ha contribuito alla custodia della sua Persona e alla sua quotidianità umana, ma la generazione appartiene alla Madre a allo Spirito Santo...

Non sarei così scrupolosa se non di parlasse di qualcosa di grande e sacro!

mic ha detto...

Certo, San Giuseppe ha contribuito anche con la sua santa disponibilità a farsi carico del mistero della sacra generazione. Ed è certamente in questo senso che lei pensa lo intenda il suo illustre commentatore.
Non ho potuto mancare di esprimere il mio scrupolo, per la possibile nterpretazione equivoca dell'espressione usata...

Anonimo ha detto...

Je vous le concède : pris au pied de la lettre, le mot "génération" peut prêter à confusion (en tout cas, à l'époque, et ils étaient pointilleux, les censeurs ne l'ont pas noté). Peut-être eût-il été préférable de parler d'"incarnation", puisque Joseph a disposé, pour Marie et autour de Marie, les conditions les plus propices, les plus favorables, à l'Incarnation. Au "fiat" de Marie a correspondu le "fiat" de Joseph et tout ce qui en a découlé. Mais si j'ai voulu citer ce passage, c'est parce qu'il met en valeur le rôle, lui aussi corédempteur, de Joseph, choisi par Dieu (prédestiné) pour ses qualités exceptionnelles, comme il n'en a été donné à aucun autre être humain (sauf Marie). Comme elle, il fut, lui aussi, et dans une discrétion absolue (qui le rend si cher, depuis toujours aux âmes contemplatives), un canal privilégié de la grâce.