Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 7 luglio 2015

7 luglio 2015. Ottavo anniversario del Summorum Pontificum

Oggi, 7 luglio 2015, ricordiamo l'anniversario - l'ottavo - della promulgazione del motu proprio Summorum Pontificum [qui], che de iure, pur se stenta a realizzarsi de facto, ha sdoganato  come tesoro della Chiesa universale il Rito Romano Antiquior.
Vi rimando alla rievocazione della prima applicazione, dopo 39 anni, avvenuta il 14 settembre successivo a Santa Maria Maggiore.
Colgo l'occasione anche per richiamare questo precedente: Resistere è questione di sopravvivenza, per rafforzare la nostra consapevolezza. Si tratta di riflessioni già note ai lettori più assidui; ma è utile rispolverarle ogni tanto, visto che questo strumento consente una comunicazione immediata ed efficace, ma purtroppo sommerge in fretta i contenuti, anche i più significativi.

Nell'esprimere la gratitudine per questo immenso dono della Provvidenza, attraverso Papa Benedetto, ripropongo anche il testo che segue, tuttora attuale e da non dimenticare, consapevoli che la nostra "resistenza" si gioca tutta a partire dal fronte della Liturgia, culmine e fonte della fede, nella quale tutto confluisce e dalla quale tutto rinasce rinnovato.

Le seguenti citazioni di Benedetto XVI servono a confermare che la guerra in corso nella Chiesa Cattolica è proprio sulla liturgia.

Citazione 1: dal Summorum Pontificum, articolo 1:
Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa.
:: La liturgia tradizionale non era stata mai abrogata.
:: Chiunque insinui il contrario mente.
:: Chiunque abbia proibito quella liturgia, ha commesso un grave sopruso.
:: Chi ancor oggi la ostacola, commette un grave sopruso.

Citazione 2, sempre dall'articolo 1:
Tuttavia il Messale Romano promulgato da San Pio V e nuovamente edito dal B. Giovanni XXIII deve essere considerato come espressione straordinaria della stessa “lex orandi” e deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico.
:: La liturgia tradizionale è espressione di tutta la Chiesa.
:: Deve essere tenuta nel debito onore, non nelle "riserve indiane".

Citazione 3: dall'articolo 2:
Per tale celebrazione secondo l’uno o l’altro Messale il sacerdote non ha bisogno di alcun permesso, né della Sede Apostolica, né del suo Ordinario.
:: La liturgia tradizionale è un diritto di tutti.
:: Non è una gentile concessione di un permesso.

Citazione 4: dalla lettera di accompagnamento del Summorum Pontificum:
Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso.
:: Dunque è condannabile anche l'atteggiamento deliberatamente tiepido nei confronti della liturgia "mai abolita", "sacra" e "grande".

Citazione 5: dalla Lettera ai vescovi riguardante la remissione delle scomuniche dei lefebvriani:
A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio... 
Alla FSSPX, oggi si sono aggiunti i Francescani dell'Immacolata, nonostante il loro biritualismo. Le dolorose chiusure e i silenzi assordanti dei vescovi sono noti a tutti perché se ne torni a parlare. Mentre, nonostante alcune luminose aperture che ci allargano il cuore, molto resta ancora da pregare e "resistere" ed impegnarsi, Deo adiuvante,  per far conoscere e amare il nostro tesoro...

22 commenti:

il maccabeo ha detto...

Il Motu Proprio sembra portare rimedio a quella che sembrava davvero la venuta dell Anticristo.
San Paolo ne parla nel celebre passaggio: “Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene” (2 Ts 2,7). Egli si riferisce ad un "ostacolo" che preserverá la Chiesa dalla venuta dell'Anticristo. Mi son sempre chiesto se questo "ostacolo" all'anticristo sia il S. Sacirficio della Messa che eretici di ogni tempo han sempre cercato di rimuovere.
Ma mi chiedo ora, anche dopo queste parole di "Francesco", se il Papato possa essere l'Ostacolo. Francesco infatti proferisce chiare eresie rispetto ai suoi predecessori. Basti confrontare quanto dice in questo link: https://www.facebook.com/Tv2000it/videos/827290067360696/?pnref=story con quanto invece propibito da Pio XI nella Mortalium animos: "Perciò sono soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi ... i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.

Anonimo ha detto...

Il Motu proprio ha funzionato anche da volano.

A seguito di esso sono sorti svariati coetus.

Credo che se vogliamo riuscire a diventare ancor più significanti occorrerebbe dar luogo ad un coordinamento di tutti i coetus.

cordiali saluti

mic ha detto...

Il coordinamento c'è già:

http://www.summorumpontificum.org/

mic ha detto...

Risorgerà, vi dicevo... [la Santa Messa Tridentina] risorgerà, come rispondo ai tanti che vengono da me a sfogarsi (e lo fanno, a volte, piangendo), e a chi mi chiede com'è che io ne sono certo, rispondo (da «poeta», se volete) conducendolo sulla mia terrazza e indicandogli il sole... Sarà magari sera avanzata e là nella chiesa di San Domenico i frati, a Vespro, canteranno: Iam sol recedit igneus; ma tra qualche ora gli stessi domenicani miei amici canteranno, a Prima: Iam lucis orto sidere e così sarà tutti i giorni. Il sole, voglio dire, risorgerà, tornerà, dopo la notte, a brillare, a rallegrar dal cielo la terra, perché... perché è il sole e Dio ha disposto che così fosse a nostra vita e conforto. Così, aggiungevo, è e sarà della Messa - la Messa «nostra», cattolica, di sempre e di tutti: il nostro sole spirituale, così bello e santo e santificante - contro l'illusione dei pipistrelli, stanati dalla Riforma, che la loro ora, l'ora delle tenebre, non debba finire; e ricordo: su questa mia ampia terrazza eravamo in molti, l'altr'anno, a guardar l'eclisse totale del sole; ricordo, e quasi mi par di risentire, il senso di freddo, di tristezza e quasi di sgomento, a vedere, a sentir l'aria incaliginarsi e addiacciarsi via via, ricordo il silenzio che si fece sulla città, mentre le rondini, mentre gli uccelli scomparivano, impauriti, e ricomparivano svolazzando nel cielo i ripugnanti chirotteri. A uno che disse, quando il sole fu interamente coperto: - E se non si rivedesse più? - rammento che nessuno rispose, quasi non si addicesse, in questo, lo scherzo... Il sole si rivide, infatti, il sole risorse, dopo la breve diurna notte, bello come prima e, come ci parve, più di prima, mentre l'aria si ripopolava di uccelli e i pipistrelli tornavano a rintanarsi. (Tito Casini, La tunica stracciata)

Francesco Pat su Fb ha detto...

Una mia piccola riflessione sull'articolo. Questo lo condivido. Però solo in parte. Il m.p., di là delle intenzioni di Ratzinger (che senz'altro erano quelle, al momento della sua promulgazione, di "normalizzare" ed imbrigliare i tradizionalisti), tuttavia, costituì sin da subito un seme a destabilizzazione. Segno che il diavolo fa le pentole e non i coperchi. O se preferiamo, Dio scrive sulle righe storte di questi personaggi. E fila dritto. E fa filare dritto. Tra l'altro si nasconde nei dettagli. A mio avviso, un primo elemento destabilizzante del sistema modernista è stato proprio quell'inciso "mai abrogato" - e questo lo rilevai sin dall'immediatezza. Ma vi è un secondo elemento destabilizzante. All'epoca Ratzinger non pensava alle dimissioni (o se vi pensava, come credo, queste erano ancora in là a venire). Per cui, mentre sotto di lui certi effetti dell'antica liturgia potevano essere limitati (in fondo Ratzinger è un esteta e come tale metteva almeno una certa cura estetica ed una gravitas nei suoi riti), sotto Bergoglio, gli effetti si sono rivelati senz'altro più dirompenti, quantomeno dal punto di vista estetico. Ma forse non solo. Insomma, l'intento normalizzante (pur nelle intenzioni di Ratzinger) non si è realizzato ed anzi gli attriti si sono accentuati. E questo va letto in chiave positiva. Oltre ovviamente ad una maggiore coscienza critica dei fedeli verso Bergoglio e l'attuale Chiesa. Merito sì dello stesso Bergoglio - che ogni giorno cerca sempre più di marcare le distanze dalla vera Chiesa - ma anche, forse, di quell'atto di tolleranza, che è andato al di là delle intenzioni di Ratzinger. In conclusione, posso dire che il m.p. non è stato un fallimento. Mi spiego. Non lo è stato non tanto per la sua diffusione, ma quantomeno perché l'intento normalizzante - che aveva in mente Ratzinger - non si è realizzato, visto che - pure col favore del gaudente Bergoglio - i conflitti si sono accentuati. I conflitti - intendo - tra progressisti e tradizionalisti (anche di quei tradizionalisti, che io definisco come puri esteti). Per cui, già questo è un successone. Se pensate che all'epoca di Ratzinger criticare il papa ti comportava una scomunica, anche da parte dei tradizionalisti, in seduta stante; oggi anche i tradizionalisti, con vari accenti, non risparmiano critiche al "vescovo di Roma". E ciò non è un successo? Il m.p. ha rivelato proprio un'eterogenesi dei fini a dimostrazione che la Provvidenza .... sotto sotto .... lavora malgrado tutto.

Anonimo ha detto...

Il commento sopra riguarda questo articolo che parla di "fregatura per la tradizione"

http://radiospada.org/2015/07/summorum-pontificum-perche-falli-loperazione-fregatura-della-tradizione/

Luisa ha detto...

" A mio avviso, un primo elemento destabilizzante del sistema modernista è stato proprio quell'inciso "mai abrogato"

E chi ha detto che "non è mai stato abrogato" ?
Chi?
Benedetto XVI.
Per averlo detto è stato criticato e anche vilipendiato, ma lo si dimentica, è molto più facile banalizzare, relativizzare, sminuire quel che Benedetto XVI ha fatto per i cattolici tradizionali, anche attribuendogli intenzioni aberranti che esistono solo nella fantasia contorta di taluni.

"Se pensate che all'epoca di Ratzinger criticare il papa ti comportava una scomunica"

!?!
Scherza, vero?
Ma se non solo criticare ma insultare, infangare, deridere, Benedetto XVI era uno sport ecclesiale e mediatico molto praticato senza che chi di dovere alzasse il dito o aprisse la bocca per difenderlo.
Decisamente pur di criticare Benedetto XVI, anche dopo la sua rinuncia, non si teme di ricorrere alle più vertiginose e arzigogolate circonvoluzioni mentali.

RR ha detto...

BXVI viene ancora insultato: di recente, credo in Francia, hanno usato dei preservativi per raffigurarlo. Di raffigurare cosi il VdR non osa nessuno...
Scomuniche ai tempi di BXVI ? MAGARI ce ne fossero state, per es. per i vari don Gallo.
Un unico appunto a Benedetto: avesse solo un volta celebrato il VO, anche in una cappella sui monti !
E' vero che non lo avrebbero seguito lo stesso, i modernisti, ma avrebbe rinfrancato i tradizionalisti (uso i due termini per intenderci):
RR

Anonimo ha detto...


La Messa del NO fu introdotta con un trafiletto anonimo apparso sull'Osservatore Romano, se non mi sbaglio, nel 1969. Fu "promulgata" in questo modo. Ovvio che di abrogazione della Messa OV neanche a parlarne. Il Papa non poteva abrogarla espressamente. Era un rito perfettamente valido, in vigore da tanti secoli, il cui Canone risaliva addirittura ai tempi apostolici, con quale argomento, con quale motivazione, con quale faccia Paolo VI avrebbe potuto abrogarla? Si sperava in una sua caduta in desuetudine, in una sorta di abrogazuione tacita. Questo non e' avvenuto, NS non l'ha permesso. C'e' stata dapprima la dura battaglia di mons. Lefebvre e di mons. De Castro Mayer, che hanno mantenuto la Messa VO. Poi, grazie soprattutto a questa battaglia, il motu proprio di Benedetto XVI, nel quale si deve vedere l'opera dello Spirito Santo, che ha dato a questo Papa (per temperamento un accademico schivo, che non rinuncia a dire cose personali e anche controcorrente, senza pero' poi portarle a fondo, anche a causa della sua formazione neomodernista) il grande coraggio di opporsi sul punto a quasi tutto l'episcopato e cardinalato (e difatti se la sono legata al dito). Ma intanto la frattura era avvenuta, si e' instaurato un biritualismo che non puo' mantenersi e che tuttavia appare la premessa dialettica necessaria per il ristabilimento finale dell'OV quale unica vera Messa cattolica, come e' sempre stata.

Anonimo ha detto...

Un unico appunto a Benedetto: avesse solo un volta celebrato il VO, anche in una cappella sui monti !

Si fosse ritirato in una cappella sui monti anziché istituire la figura del Papa "emerito", assestando un ulteriore colpo alla già sconquassata Chiesa cattolica e accelerandone la metamorfosi.

Cesare

Michele Durighello ha detto...

Perdonami una considerazione Cesare, non è certo colpa di chi prese il posto di Wojtyla se in sala stampa 4 buontemponi invece di continuare a chiamarlo (visto che l'anagrafe viene usata in ogni Stato) JOSEPH RATZINGER (come anche lui si è firmato ad esempio nei 3 volumi su Cristo, da Pontefice regnante) si sono inventati un titolo che fa piangere gli elefanti (o ridere i sassi) e che non ha nessun tipo di fondamento. Modi alternativi di riferirsi a lui inoltre se ne trovano a bizzeffe, solo che uno ci metta un attimo la testa..

Luisa ha detto...

Di meglio in meglio, sarà la canicola, adesso perfino "emerito cretino", complimenti, quello non è essere irriverente è semplicemente essere un cr***no" .
Comunque è veramente desolante vedere che anche in un post che ricorda quel che i cattolici tradizionali devono a Benedetto XVI si finisce per mancargli di rispetto.

Rr ha detto...

Emerito e' il titolo accademico per i cattedrattici che vanno in pensione, ma non si ritirano del tutto a vita privata. Forse e' per questo che e' stato scelto ed e' rimasto. L'. " emerito cretino" e' una bttut da Bar sport ed avnspettacolo delle più stupide.
Il problema non e' il titolo, ma il perché ed il percome dell'abdicazione e soprattutto della sua libera o forzata decisione.
Times will tell, hopefully.
Rr

1152^ lettore ha detto...

http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=4028

Silente ha detto...

Carissima Luisa, come tu sai, ho una stima storica per te, che risale ancora ai tempi di MiL. Anche per questo, capisco e comprendo la tua difesa perinde ac cadaver di Papa Benedetto XVI. In parte, la condivido. Il Summorum Pontificum è stato un dono immenso per noi, anche se il successivo "regolamento attuativo", Universae Ecclesiae, contiene passi assai discutibili, qui ben noti. Papa Benedetto ha cercato, invano, una "restaurazione", almeno parziale, della sacralità liturgia, ma lo ha fatto nel contesto di un framework conciliatorista. La sua grande competenza teologica è fuori discussione, ma risente della sua formazione modernista: i suoi debiti intellettuali nei confronti, ad esempio ma non solo, di un de Lubac sono ben conosciuti, così come il suo contributo allo schieramento modernista del concilio. Certo, nel suo magistero, come Prefetto della Congregazione della Fede e poi come Papa, non sono mancati momenti "alti" e apprezzabili, come il discorso di Ratisbona. Ma non sono mancati anche silenzi e omissioni e forse anche errori.
Ha certamente ricoperto il suo ruolo con dignità, decoro e compostezza (il confronto con il Papa attuale è impietoso), ma non è riuscito a fermare l'avanzata della sovversione modernista nella Chiesa. Non poteva? Non voleva? Non sono certo in grado di giudicare né voglio farlo, per rispetto, incompetenza e prudenza, così come non voglio pronunciarmi, almeno in "foro esterno" e per gli stessi motivi, sulla sua abdicazione. Poi, c'è un argomento più volte richiamato qui, forse banale, forse ininfluente, ma per noi dalla grande valenza simbolica: perché Benedetto non ha mai celebrato con il Vetus Ordo?
Ecco, cara Luisa, te lo dico con rispetto, stima e simpatia, tutto questo rende il mio modestissimo e ininfluente giudizio su Papa Benedetto meno positivo e più problematico del tuo.
Un caro saluto,
Silente

Anonimo ha detto...

non è certo colpa di chi prese il posto di Wojtyla se in sala stampa 4 buontemponi invece di continuare a chiamarlo (visto che l'anagrafe viene usata in ogni Stato) JOSEPH RATZINGER (come anche lui si è firmato ad esempio nei 3 volumi su Cristo, da Pontefice regnante) si sono inventati un titolo...

Michele, non credo (basta rileggere le dichiarazioni dell'epoca) ma se anche fosse stata una invenzione di quattro buontemponi della sala stampa, questa sarebbe stata comunque agevolata dall'interessato che ha preteso di mantenere stemma, abito, residenza in Vaticano, ecc.

Cesare

Anonimo ha detto...

Emerito e' il titolo accademico per i cattedrattici che vanno in pensione...

Appunto.
Non per i Vicari di Gesù Cristo.

Cesare

Rr ha detto...

Cesare,
Credo infatti che egli si firmi S.S. Benedictus decimusextus e non P.P. Emeritus
RR

Anonimo ha detto...

...Se il farmaco rimane nell’armadietto o in farmacia, chi è malato di certo non guarirà.

Il Summorum non ha una attuazione soltanto “terapeutica”: permette a noi tutti di vivere da figli di una Chiesa che, se anche “impazzita”, se anche “malata”, rimane pur sempre la Nostra Madre. Il Summorum è la nostra risposta amorevole alla Madre che ci ha generato. E se anche adesso sembra essere alienata da se stessa, noi non cerchiamo altre Madri là fuori.

Ci stringiamo alla nostra e piangiamo per lei. Questa non è apostasia, questo non è ecumenismo!

Questa fase di impasse nella vita della Chiesa passerà, ma solo con la pazienza, con la pazienza dell’agricoltore che attende che il proprio campo allagato torni ad essere fecondo, con la pazienza dei discepoli nell’attendere il loro Signore risorgere.

Mi stupisco quando molti cattolici pensano che la situazione si possa risolvere con gesti eroici e dichiarazioni clamorose. Questi stessi gesti sono estranei al modus operandi della Chiesa, che, al contrario, ha sempre attuato gesti sommessi, non teatrali ma efficaci. La vicenda per la quale Pio XII è demonizzato ce lo insegna. È utopistico pensare di cancellare questi 50 anni o toglierli dalla Storia della Chiesa: per risolvere la crisi, toccherà attuare la stessa strategia messa in atto dai modernisti al Concilio, ovvero erodere dall’interno quanto vi è di ambiguo e sbagliato.

E il Summorum Pontificum ci consente di farlo…… almeno per adesso!

http://radiospada.org/2015/07/summorum-pontificum-e-status-necessitatis-breve-riflessione-di-un-motupropista/

Luisa ha detto...

Grazie Silente per il tuo commento.
È vero, difendo Benedetto XVI ma non lo faccio con le fette di salame sugli occhi, la mano sul cuore, gli occhi chiusi e la mente assopita, l`ho già detto, e tu che mi leggevi su Messa in latino lo sai, non mi son mai privata di esprimermi quando non capivo certe scelte o certi silenzi, o quando aspettavo-speravo che ci desse la prova della possibile lettura in continuità con la Tradizione di certi documenti conciliari, ma quando si ama un padre si sa che non è perfetto e lo si ama con e malgrado i dissensi e le incomprensioni.
La sua rinuncia, e mi scuso se mi ripeto, è stata per me una sorta di tsunami emozionale in cui la collera era mista alla tristezza, non capivo, ero consapevole dei rischi che la sua scelta di un`ìnaudita gravità implicava, delle porte che stava aprendo, rischi già in parte attualizzati, non dimentico che certe sue parole dette ai parroci, durante il loro ultimo incontro, sulla riforma liturgica mi hanno rattistato.

Ma non sono solo i sentimenti a dettare la mia costanza nel "difendere" Benedetto XVI, non è solo la mia infinita e profonda riconoscenza, è la chiara consapevolezza di tutto quel che Benedetto XVI ha dato alla Chiesa, la sua è stata una vita intera spesa al servizio della Chiesa, con uno spirito libero da appartenenze che schiavizzano la mente e la coscienza, uno spirito libero, ancorato nella Fede, nel Vangelo, che gli permetteva di discutere anche con atei di ogni sorta senza mai aver bisogno di aggredire l`altro, uno spirito libero e aperto che gli ha permesso di evolvere durante gli anni e prendere anche le distanze da taluni con i quali aveva all`inizio condiviso certe idee.
È l`evidenza della forza tranquilla e luminosa di una vita centrata su Cristo e a Lui volta, della limpida chiarezza e forza del suo Magistero che sapeva rendere semplici anche i concetti più complessi se non complicati, è la sua umiltà che cancellava la sua persona per volgere il nostro sguardo non su di lui ma a Cristo, e posso forse dimenticare il suo CORAGGIO nell`affrontare gli scandali scoppiati come per caso con il suo arrivo...., nel difendere la vita, la famiglia, quei famosi valori non negoziabili diventati oramai, nello spazio di due anni, negoziabilissimi?

Uno spirito libero, un carattere mite, non certo a suo agio in mezzo a conflitti di bassa lega, a complotti e tradimenti, hai già ricordato, Silente, quel che Benedetto XVI ha fatto e quel che ha tentato di fare, ad ogni volta è stato combattuto, è stato ostacolato in modo odioso, perchè era più che dell`astio che si riversava su di lui, nell`indifferenza di coloro che oggi vediamo adulare il suo successore e scandalizzarsi se viene criticato.

Allora sì, non posso restare insensibile quando vedo certi attacchi ad personam offensivi e irrispettuosi, che riducono la persona e il Magistero di Benedetto XVI ad una specie di caricatura che non ha nulla da invidiare a quelle che di lui facevano i modernisti, solo che sono cattolici che si presentano come tradizionali, a farle, sono persone che dovrebbero solo e innanzitutto avere ben presente allo spirito che è garzie a colui che amano dileggiare che possono, quando possono, celebrare e vivere la Santa Messa Antica, diventata grazie a Benedetto XVI, un Legge Universale per la Chiesa.

Grazie, Silente, per la tua attenzione.

Michele Durighello ha detto...

Non amo dileggiare proprio nessuno tant'è che ho detto CHIARO che quel titolo a quella persona NON MI PIACE assolutamente, se poi una vuol fraintendere l'italiano faccia come crede.

Comunque la Emmerick nella visione del 13 MAGGIO 1820 parlava di due Papi...ovvero dell'attualità che,piaccia o no, stiamo vivendo.

Apprezzo il commento di Silente delle 21.47 e ne condivido l'equilibrio e la conclusione.

Anonimo ha detto...

La santa Messa, il più grande miracolo di Gesù...
https://www.youtube.com/watch?v=Wb3sGMa_3oU