Un tempo non osavamo fiatare, neppure bisbigliare. E adesso scriviamo per il «Samizdat», lo leggiamo, e ritrovandoci nei fumoir degli istituti di ricerca diamo sfogo al nostro malcontento: Quante ne combinano quelli, dove ci stanno portando! L’inutile smargiassata cosmica, con lo sfasciume e la povertà che c’è nel paese; rafforzano folli regimi all’altro capo del mondo; attizzano guerre civili; hanno dissennatamente tirato su (a spese nostre) quel Mao Tse-tung, e ancora una volta manderanno noi a combatterlo, e ci toccherà andarci, cosa vuoi fare? Mettono sotto processo chi vogliono, la gente sana la fanno diventare matta – loro, sempre loro, e noi siamo impotenti.
Stiamo ormai per toccare il fondo, su tutti noi incombe la più completa rovina spirituale, sta per divampare la morte fisica che incenerirà noi e i nostri figli, e, noi continuiamo a farfugliare con un pavido sorriso: – Come potremmo impedirlo? Non ne abbiamo la forza.
Siamo a tal punto disumanizzati, che per la modesta zuppa di oggi siamo disposti a sacrificare qualunque principio, la nostra anima, tutti gli sforzi di chi ci ha preceduto, ogni possibilità per i posteri, pur di non disturbare la nostra grama esistenza. Non abbiamo più nessun orgoglio, nessuna fermezza, nessun ardore nel cuore. Non ci spaventa neppure la morte atomica universale, non abbiamo paura d’una terza guerra mondiale (ci sarà sempre un angolino dove nascondersi), abbiamo paura soltanto di muovere i passi del coraggio civico. Ci basta non staccarci dal gregge, non fare un passo da soli, non rischiare di trovarci tutt’a un tratto privi del filoncino di pane bianco, dello scaldabagno, del permesso di soggiornare a Mosca.
Ce l’hanno martellato nei circoli di cultura politica e il concetto ci è entrato bene in testa, ci assicura una vita comoda per il resto dei nostri giorni: l’ambiente, le condizioni sociali, non se ne scappa, l’esistenza determina la coscienza, noi cosa c’entriamo? Non possiamo far nulla.
Invece possiamo tutto! Ma mentiamo a noi stessi per tranquillizzarci. Non sono loro i colpevoli: è colpa nostra, soltanto nostra!
Si obietterà: ma in pratica che cosa si potrebbe escogitare? Ci hanno imbavagliati, non ci danno retta, non ci interpellano. Come costringere quelli là ad ascoltarci? Fargli cambiare idea è impossibile. (…)
Ma veramente è un circolo chiuso e non c’è alcuna via d’uscita? E non ci resta se non attendere inerti che qualcosa accada da sé? Quel qualcosa che ci sta addosso non si staccherà mai da sé se continueremo tutti ogni giorno ad accettarlo, ossequiarlo, consolidarlo, se non cominceremo ad affrontarlo almeno dalla cosa a cui più è sensibile.
Dalla menzogna.
Quando la violenza irrompe nella pacifica vita degli uomini, il suo volto arde di tracotanza ed essa porta scritto sul suo stendardo e grida: «Io sono la violenza! Via, fate largo o vi schiaccio!». Ma la violenza invecchia presto, dopo pochi anni non è più tanto sicura di sé, e per reggersi, per salvare la faccia, si allea immancabilmente con la menzogna. La violenza non ha altro dietro cui coprirsi se non la menzogna, e la menzogna non può reggersi se non con la violenza. Non tutti i giorni né su tutte le spalle la violenza abbatte la sua pesante zampa: da noi esige solo docilità alla menzogna, quotidiana partecipazione alla menzogna: non occorre altro per essere sudditi fedeli. Ed è proprio qui che si trova la chiave della nostra liberazione, una chiave che abbiamo trascurato e che pure è tanto semplice e accessibile: il rifiuto di partecipare personalmente alla menzogna. Anche se la menzogna ricopre ogni cosa, anche se domina dappertutto, su un punto siamo inflessibili: che non domini per opera mia!
È questa la breccia nel presunto cerchio della nostra inazione: la breccia più facile da realizzare per noi, la più distruttiva per la menzogna. Poiché se gli uomini ripudiano la menzogna, essa cessa semplicemente di esistere. Come un contagio, può esistere solo tra gli uomini.
Non siamo chiamati a scendere in piazza, non siamo maturi per proclamare a gran voce la verità, per gridare ciò che pensiamo. Non è cosa per noi, ci fa paura. Ma rifiutiamoci almeno di dire ciò che nonpensiamo.
È questa la nostra via, la più facile e accessibile, data la nostra radicata e organica codardia, una via molto più facile che non (fa spavento il nominarla) la disubbidienza civile alla Gandhi.
La nostra via è: non sostenere in alcun modo consapevolmente la menzogna. Avvertito il limite oltre il quale comincia la menzogna (ciascuno lo discerne a modo suo), ritrarsi da questa cancrenosa frontiera! Non rinforzare i morti ossicini e le squame dell’Ideologia, non rappezzare i putridi cenci: e saremo stupiti nel vedere con quale rapidità la menzogna crollerà impotente e ciò che dev’essere nudo, nudo apparirà al mondo.
Ognuno di noi dunque, superando la pusillanimità, faccia la propria scelta: o rimanere servo cosciente della menzogna (certo non per inclinazione, ma per sfamare la famiglia, per educare i figli nello spirito della menzogna!), o convincersi che è venuto il momento di scuotersi, di diventare una persona onesta, degna del rispetto tanto dei figli quanto dei contemporanei. E da quel momento tale persona:
- non scriverà più né firmerà o pubblicherà in alcun modo una sola frase che a suo parere svisi la verità;
- non pronunzierà frasi del genere né in privato né in pubblico, né di propria iniziativa né su ispirazione altrui, né in qualità di propagandista né come insegnante o educatore o in una parte teatrale;
- per mezzo della pittura, della scultura, della fotografia, della tecnica, della musica, non raffigurerà, non accompagnerà, non diffonderà la più piccola idea falsa, la minima deformazione della verità di cui si renda conto;
- non farà né a voce né per iscritto alcuna citazione «direttiva» per compiacere, per cautelarsi, per ottenere successo nel lavoro, se non è pienamente d’accordo col pensiero citato o se questo non è esattamente calzante col suo discorso;
- non si lascerà costringere a partecipare a una manifestazione o a un comizio contro il proprio desiderio o la propria volontà. Non prenderà in mano, non alzerà un cartello se non è completamente d’accordo con lo slogan che vi è scritto;
- non alzerà la mano a favore di una mozione che non condivida sinceramente; non voterà né pubblicamente né in segreto per una persona che giudichi indegna o dubbia;
- non si lascerà trascinare a una riunione dove sia prevedibile che un problema venga discusso in termini obbligati o deformati;
- abbandonerà immediatamente qualunque seduta, riunione, lezione, spettacolo, proiezione cinematografica, non appena oda una menzogna profferita da un oratore, un’assurdità ideologica o frasi di sfacciata propaganda;
- non sottoscriverà né comprerà in edicola un giornale o una rivista che dia informazioni deformate o che taccia su fatti essenziali.
Non abbiamo enumerato, s’intende, tutti i casi in cui è possibile e necessario rifiutare la menzogna. Ma chi si metterà sulla strada della purificazione non stenterà a individuarne altri, con una lucidità tutta nuova.
Certo, sulle prime sarà duro. Qualcuno si vedrà temporaneamente privato del lavoro. Per i giovani che vorranno vivere secondo la verità, all’inizio l’esistenza si farà alquanto complicata: persino le lezioni che si apprendono a scuola sono infatti zeppe di menzogne, occorre scegliere. Ma per chi voglia essere onesto non c’è scappatoia, neppure in questo caso: mai, neanche nelle più innocue materie tecniche, si può evitare l’uno o l’altro dei passi che si son descritti, dalla parte della verità o dalla parte della menzogna: dalla parte dell’indipendenza spirituale o dalla parte della servitù dell’anima.
E chi non avrà avuto neppure il coraggio di difendere la propria anima non ostenti le sue vedute d’avanguardia, non si vanti d’essere un accademico o un «artista del popolo» o un generale: si dica invece, semplicemente: sono una bestia da soma e un codardo, mi basta stare al caldo a pancia piena.
Anche questa via, che pure è la più moderata fra le vie della resistenza, sarà tutt’altro che facile per quegli esseri intorpiditi che noi siamo. Ma quanto più facile che darsi fuoco o fare uno sciopero della fame: il tuo corpo non sarà avvolto dalle fiamme, non ti scoppieranno gli occhi per il calore, e un po’ di pane nero e d’acqua pura si troveranno sempre per la tua famiglia. (…)
Una via non facile? La più facile, però, fra quelle possibili. Una scelta non facile per il corpo, ma l’unica possibile per l’anima. Una via non facile, certo, ma fra noi ci sono già delle persone, anzi decine di persone, che da anni tengono duro su tutti questi punti e vivono secondo verità.
Non si tratta dunque di avviarsi per primi su questa strada, ma di UNIRSI AD ALTRI! Il cammino ci sembrerà tanto più agevole e breve quanto più saremo uniti e numerosi nell’intraprenderlo. Se saremo migliaia, nessuno potrà tenerci testa. Se saremo decine di migliaia, il nostro paese diventerà irriconoscibile!
Ma se ci facciamo vincere dalla paura, smettiamo di lamentarci che qualcuno non ci lascerebbe respirare: siamo noi stessi che non ce lo permettiamo. Pieghiamo la schiena ancora di più, aspettiamo dell’altro, e i nostri fratelli biologi faranno maturare i tempi in cui si potranno leggere i nostri pensieri e mutare i nostri geni.
Se ancora una volta saremo codardi, vorrà dire che siamo delle nullità, che per noi non c’è speranza, e che a noi si addice il disprezzo di Puskin: A che servono alle mandrie della libertà i doni?/ Il loro solo retaggio da generazioni/ sono il giogo, la frusta e i sonagli.
(Mosca, 12 febbraio 1974) - Fonte
17 commenti:
Drammatica pagina.
Mettono sotto processo chi vogliono...
La gente sana la fanno diventare matta...
Su tutti noi incombe la più completa rovina spirituale...
Per la zuppa di oggi siamo disposti a sacrificare ogni principio...
Ci basta non staccarci dal gregge, non fare un passo da soli...
Ma la violenza invecchia presto, dopo pochi anni non è più tanto sicura di sé, e per reggersi, per salvare la faccia, si allea immancabilmente con la menzogna. La violenza non ha altro dietro cui coprirsi se non la menzogna, e la menzogna non può reggersi se non con la violenza. Anche se la menzogna ricopre ogni cosa, anche se domina dappertutto, su un punto siamo inflessibili: che non domini per opera mia!
È questa la breccia nel presunto cerchio della nostra inazione: la breccia più facile da realizzare per noi, la più distruttiva per la menzogna. Poiché se gli uomini ripudiano la menzogna, essa cessa semplicemente di esistere. Come un contagio, può esistere solo tra gli uomini.
Non abbiamo enumerato, s’intende, tutti i casi in cui è possibile e necessario rifiutare la menzogna. Ma chi si metterà sulla strada della purificazione non stenterà a individuarne altri, con una lucidità tutta nuova. Certo, sulle prime sarà duro. Qualcuno si vedrà temporaneamente privato del lavoro...
Una via non facile? La più facile, però, fra quelle possibili. Una scelta non facile per il corpo, ma l’unica possibile per l’anima. Una via non facile, certo, ma fra noi ci sono già delle persone, anzi decine di persone, che da anni tengono duro su tutti questi punti e vivono secondo verità.
UNA VIA IN CUI UNIRSI AD ALTRI.
A che servono alle mandrie della libertà i doni?/ Il loro solo retaggio da generazioni/ sono il giogo, la frusta e i sonagli...
Immunità di gregge? Lupi travestiti da pecore? Statistiche taroccate?
Solo La Verità rende liberi.
Dice Gesù: Io sono La Via, La Verità, La Vita.
"Vivere senza menzogna" è un capolavoro.
Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, pregate per noi !
Dopo due anni e mezzo di lavoro, la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) in Francia consegnerà i suoi risultati martedì 5 ottobre in un rapporto di 2.500 pagine.
Secondo Jean-Marc Sauvé, all'interno della Chiesa cattolica dal 1950 sono stati identificati tra 2.900 e 3.200 pedofili.
Questa è una stima minima.
https://www.lefigaro.fr/actualite-france/entre-2900-et-3200-pedocriminels-ont-ete-recenses-au-sein-de-l-eglise-catholique-depuis-1950-selon-jean- marc-sauve-20211003
Draghi: “Giovani, avete ragione, la transizione ecologica è una necessità"
Lo stesso personaggio che tira dritto nelle sue scelte scellerate sui lasciapassare totalitari, ignorando comitati di studenti, lavoratori, insegnanti, medici, liberi cittadini, oggi ci dice che "ascolta i giovani sull' ambiente".
Lo vedete come sono democratici?
Vi vengono incontro.
Fanno tutto da soli in realtà, mettono in moto la propaganda su un dato argomento, manipolano una fetta di opinione pubblica, li spingono in piazza come degli alienati a protestare con slogan a casaccio e poi si mettono in ascolto delle istanze che loro stessi hanno creato.
Sono fantastici.
Nel frattempo le piazze sul fronte del "no green pass" aumentano tra il silenzio assordante delle autorità.
“Sono fantastici”. In senso paradossale, concordo, così come con tutto il resto del commento, che rispecchia punto per punto il mio pensiero. Sono geni del male.
Ore 12, Milano largo Cairoli. Mentre sono seduto a un bar con amici, vedo passare due ragazzine sui 15-16 anni. Sono entrambe caruccie e ben vestite. Si tengono abbracciate e si baciano ripetuamente sulla bocca, nell'indifferenza generale, come fosse cosa normalissima.
Sono i frutti di vent'anni di propaganda omosessualista a reti unificate, divenuta frenetica negli ultimi dieci. Ormai sono i mass media - e i plutocrati che li contrallano, direttamente o indirettamente - nonchè la cattiva, cattivissima politica, a decidere che cosa è bene e cosa è male, invertendone il significato. La legge naturale non esiste più, esistono solo i "diritti".
Esattamente come nell'apertura incondizionata (o quasi) delle frontiere, nella rivoluzione pansessuale è evidente l'inconscia volontà di suicidio di una civiltà al tramonto, una civiltà del tramonto perchè scristianizzata ed integralmente economicizzata. E' un cupio dissolvi in cui l'individualismo e l'egualitarismo "dirittisti" vengono portati ai loro estremi biopolitici, masochistici ed etnocidi. E in cui coloro che dovrebbero dare un'anima cattolica a questa civiltà materiale e sconsacrata preferiscono fornicare con i plutocrati, adottare l'ideologia dominante con il suo orrendo codice politicamnete corretto, adorare idoli pagani in Vaticano.
Martino Mora
"Il ponte di ferro" costruito per la ferrovia Roma - Civitavecchia da Pio IX stanotte è andato a fuoco nell'ultimo giorno da sindaco di Virginia Raggi.
Bellissimo commento, degno di essere pubblicato e farne un articolo . Disamina perfetta. Grazie
“La propaganda massmediatica dell’emergenza climatica, il lavaggio del cervello in atto, non ha ancora risvegliato l’istinto di ragionevole sopravvivenza dei cittadini europei. Non meno preoccupante è l’infatuazione che ha colpito mass media e governanti verso le nuove profetesse, come quella Greta Thunberg che nelle scorse settimane ha inoltrato ai suoi 5 milioni di seguaci sui social un chiarissimo messaggio di sostegno alle multinazionali dell’aborto che vogliono abolire la legge pro vita del Texas. O ancora Vanessa Nakate, figlia di una ricca famiglia ugandese e membro dell’Internazionale Progressista, che è divenuta famosa per la sua difesa della foresta pluviale della Repubblica Democratica del Congo, come se la più impellente urgenza in Congo fosse la foresta pluviale…
Purtroppo non c’è da scherzare. Ieri, come accennato, si è aperta ad Assisi la seconda edizione della Conferenza voluta da [anti]papa Bergoglio, The economy of Francesco, una serie di dibattiti e riflessioni, con protagonisti da tutto il mondo, sull’“ecologia integrale” alla cui base si trova la dignità della persona umana. Tra i relatori e coordinatori il ‘mitico’ Jeffrey Sachs, noto per il suo retaggio malthusiano e abortista. Anche qui c’è il rischio reale che l’uomo, i suoi bisogni e la sua dignità vengano sottaciuti, per far posto all’ossessione green. Il progresso radioso del verde sol dell’avvenire? Tornare nelle caverne”.
".. i tempi in cui si potranno leggere i vostri pensieri e modificare i vostri geni" ... avvenuto perchè non abbiamo fatto la nostra parte di dire no quando andava detto e dire sì quando ci voleva. Lui lo scriveva già allora. La carta è green dall'inizio non a caso e Greta fa parte del gioco che di ecologico ha zero, ma di criminale ha tutto.
Giulio Meotti:
"Per aver criticato l'Islam ora mi seguono cinque poliziotti armati fino ai denti e un elicottero". E' morto in un incidente d'auto con la sua scorta il famoso vignettista Lars Vilks. Mi raccontò la sua esistenza di ricercato e sorvegliato speciale. "Vivo in una località segreta. Se entri nella lista degli islamisti non ne esci più. Il politicamente corretto ha messo tutti a tacere..."
E intanto, come mi immaginavo, i partiti di sinistra alle elezioni amministrative hanno riportato ovunque smaglianti vittorie.
Gli italiani adorano questa dittatura.
Adesso abbiamo la certezza che il Great Reset proseguirà senza nessun inciampo e il nuovo ordine mondiale sarà una realtà fra breve.
Spero vivamente che cessino le passeggiate pomeridiane del sabato perché sono del tutto inutili e anche un po'ridicole.
"...hanno riportato ovunque smaglianti vittorie..."
...causa interi alberi genealogici di clientes.
Smaglianti vittorie.....Hanno votato il 50% degli elettori,e i compagni votano sempre tutti....Alle politiche prenderanno una tale batosta che se la ricorderanno per tanto tempo. Dovevano stravincere visti anche i modesti rappresentanti del centro destra.
Insomma, ha stravinto la dittatura rosso-pomodoro!
Non prestiamo troppa attenzione a queste carnevalate, ma piuttosto cavalchiamo la tigre gagliardamente, serenamente ogni giorno della nostra vita!
Sì, è così.
Due gay “sposati” in Francia volano negli Usa e tornano in patria con un bambino ottenuto da maternità surrogata. Costo: 130 mila euro. Chiedono poi il bonus bebè che nel Paese transalpino è pari a meno di 950 euro. Ma gli viene negato da un’agenzia pubblica perché privi del necessario certificato di gravidanza. Loro fanno causa, ma dovrebbero prendersela con le leggi di madre natura.
https://lanuovabq.it/it/se-una-coppia-gay-chiede-il-bonus-bebe-dopo-lutero-in-affitto
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