Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 26 maggio 2022

Un risultato inaspettato del Sinodo sulla sinodalità. Un divario generazionale che segna la tendenza al ritorno alla Tradizione

Le buone notizie sul sinodo mondiale in preparazione nelle diocesi, il sinodo sulla sinodalità, non sono certo numerose. Non è quindi privo di interesse notare questo risultato riportato nella diocesi di Vannes dal sito Riposte catholique, ripreso e commentato dalla FSSPX. Indice degli articoli precedenti sul sinodo e indice di quelli sul massacro della Liturgia, fulcro delle reazioni in controtendenza.

La diocesi di Vannes, nel dipartimento del Morbihan, in Bretagna, ha pubblicato il suo rapporto dopo la chiusura della fase diocesana del Sinodo dei Vescovi. Precisa che c'è un divario generazionale: i giovani vogliono una liturgia migliore e più chiarezza dottrinale; c'è poi una generazione andata persa: le persone tra i 40 ei 60 anni non hanno partecipato a questa fase.

Il rapporto rileva quindi "la forte esistenza di un divario generazionale nella nostra diocesi. Abbiamo individuato un ostacolo nelle risposte alle sintesi preparatorie: le aspettative delle diverse generazioni non sono le stesse".

"Le generazioni più anziane tendono a criticare la Chiesa, i suoi riti, la sua santità, il suo sacerdozio o il suo abito clericale, mentre le generazioni più giovani chiedono più trascendenza, chiarezza dottrinale e visibilità dal clero."

"Tra gli altri esempi, abbiamo la liturgia, dove i pensionati pensano di poter attrarre i giovani escludendo il sacro o la lingua latina, mentre i giovani liceali ci hanno raccontato il loro desiderio di poter scegliere tra la Messa in latino e la Messa in francese."

Se ci basiamo su questo rapporto, le persone nate tra il 1962 e il 1982 rappresentano una generazione andata persa: in altre parole, la generazione del Concilio, quella che ha subito il peso della crisi generata da questa "terza guerra mondiale" come ha descritto mons. Marcel Lefebvre.

Le persone nate prima del 1962, che hanno partecipato al Concilio, che lo hanno vissuto, sono le più critiche nei confronti della Chiesa, e sono pronte a liberarsi del sacro e della dottrina senza alcuno scrupolo. Senza offesa per i relatori, non si tratta più di una generazione perduta, ma di una generazione sacrificata.

I più giovani, coloro che soffrono di questa situazione, e che aspirano a una vita cristiana più autentica, rappresentano, si spera, l'inizio di un ritorno alla vera fede e al sacro, quello che può riempire la sete dell'essere umano.

Un altro dato è incoraggiante anche secondo il testo della relazione: "L'uso dell'abito clericale o il posto delle donne sembrano questioni importanti per i nostri anziani, ma la risposta dei giovani partecipanti - bambini, studenti, lavoratori - è che a loro non importa". "Le donne sono molto presenti nella Chiesa: sacrestane, animatrici, catechiste, coriste, organiste, casalinghe, fioriste. 'Soffriamo nella Chiesa dello schiacciamento di tutte queste donne', ha scritto una partecipante. Gli anziani, molti dei quali hanno partecipato al sinodo, pensano alla Chiesa di domani per i giovani senza comprenderne appieno i bisogni e le aspettative."

"Questa situazione anacronistica è preoccupante. Purtroppo nelle nostre assemblee i giovani e gli anziani si mescolano a fatica e quindi non si scambiano i punti di vista, probabilmente perché è percepibile l'assenza di una generazione tra loro (i 40-60enni sono raramente o per niente presenti )."

Il che mostra che questa generazione sacrificata è così intrisa dell'influenza del mondo che può considerare la Chiesa solo sotto un prisma distorto. È in qualche modo incoraggiante vedere i giovani essere meno sensibili ad esso e comprendere istintivamente alcune deformazioni.

Infine, il rapporto riconosce che la Chiesa, nella diocesi, "è divenuta proprietà degli anziani" che "temono di essere cacciati dai nuovi arrivati", in particolare dalle giovani famiglie: la generazione rivoluzionaria vuole gelosamente conservare il potere di perpetuare uno sconvolgimento contestato dalla generazione emergente. Che si tratti di clericalismo?
(Fonti: InfoCatolica/Riposte catholique/eglise.catholique.fr – FSSPX.Actualités)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisognava aspettarselo. La generazione di mezzo ha ricevuto poco o niente dal punto di vista spirituale ed ha ricevuto troppo dal punto di vista sociale, mondano. Quelli venuti dopo l'ottantadue vedono la chiesa diventata mondana e sullo sfondo la Messa di sempre con un bagaglio ricchissimo di spiritualità, di cultura, di storia, di stimoli infiniti, che una vita non basta per portarli alla luce, con i quali si può iniziare a curare il gregge ormai ramingo nei deserti del mondo. Mi sembra essere un vero, autentico, sommesso Giudizio di Dio. Questa generazione, se non traligna lungo il cammino, ha un compito grandioso da svolgere per poi affidarlo alle generazioni che la seguiranno. Preghiamo ché si lascino ammaestrare dalla Storia vera e ché rigettino tentazioni, ideologie, utopie, eresie, confusioni, corruzioni, collusioni che ancora stanno flagellando la Chiesa dalle fondamenta al tetto.

Grazie a Dio! ha detto...

Fatti non foste...

Anonimo ha detto...

Una rondine non fa primavera, ma è pur sempre una rondine che potrebbe fare priamvera.

Anonimo ha detto...

E' troppo poco per poter trarre delle conclusioni ma effettivamente la divisione fra anziani e giovani esiste ed aumenta in maniera sempre più netta.Se non ci penserà prima il Signore a risolvere la situazione ,ci penserà il tempo che scorre inesorabile. Ad una certa età il potere ,ottenuto con tanti compromessi e con mille tradimenti,sfugge dalle mani.Chi era temuto ed adulato diventa patetico e mal sopportato.È la vita .Una generazione di rivoluzionari è costretta ad aggrapparsi al potere per non scomparire.

Anonimo ha detto...

Quest'oggi, 27 del mese, non manchiamo di recitare alle ore 17:00 la supplica alla Madonna della Medaglia miracolosa per impetrare le grazie di cui Ella è Universale Mediatrice e Dispensatrice, in primo luogo la grazia della conversione.
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.
Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Così sia.
Salve Regina

Requiem... ha detto...

Alle ore 23:40 di venerdì 27 maggio è morto a Roma il card. Angelo Sodano, Segretario di Stato emerito di Sua Santità.
La redazione di MiL prega ed invita alla preghiera per la sua anima.
http://blog.messainlatino.it/2022/05/breaking-news-e-morto-il-card-angelo.html

Anonimo ha detto...

Joseph Ratzinger: La Transustanziazione non è un optional...
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La Transustanziazione non è un optional.
Va bene l’ecumenismo, ma se il protestantesimo non accoglierà, umilmente, il mistero della Transustanziazione, è impossibile concedere loro una qualsiasi forma di intercomunione.
È il Signore Gesù che alla domanda di Pietro, circa le sue dure parole sul Mistero, risponde con una domanda dolorosa: “Volete andarvene anche voi? La risposta a Pietro di Gesù significa che non può esserci alcuna comunione con chi rifiuta questa divina Presenza reale (cfrGv.6,60-69)

(Card. Joseph Ratzinger - da un'intervista del 1988)