Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 27 ottobre 2022

Ipocriti, Dov'eravate il 17 ottobre del 2021?

Come nel 2008 quando fu forzosamente annullata la visita di Papa Benedetto XVI (qui l'allocuzione che non ha potuto pronunciare), anche oggi l'Università si distingue per l'intolleranza dello squadrismo dei collettivi universitari verso chi vuole esprimere le proprie idee fuori del coro sinistrese.

Ipocriti, Dov'eravate il 17 ottobre del 2021?

Questa la cronaca: "Mattinata di tensione e violenza all'Università La Sapienza di Roma, con una cinquantina di studenti dei collettivi universitari di sinistra che tenta il blitz con cori e striscioni nella facoltà di Scienze Politiche per interrompere un convegno organizzato da Azione Universitaria a cui partecipava anche Daniele Capezzone. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine, che con una carica di alleggerimento hanno respinto gli studenti bloccando loro l'accesso all'area del convegno. Prima del tentativo di sfondare, gli studenti di sinistra aveva organizzato un presidio davanti alla facoltà attaccando anche uno striscione con su scritto "Fuori i fascisti dalla Sapienza". Un giovane è stato poi bloccato e identificato."
Anziché condannare la violenza senza se e senza ma e difendere il diritto di qualsiasi cittadino o associazione a poter svolgere liberamente le proprie iniziative, la sinistra preferisce stracciarsi le vesti in una inverosimile e grottesca difesa degli aggressori intolleranti, che hanno fatto di tutto per impedire che il convegno universitario si svolgesse.

Questa la replica del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in Parlamento, alla senatrice Ilaria Cucchi (PD):
"Vede senatrice Cucchi, io vengo dalla MILITANZA giovanile, ho organizzato tantissime manifestazioni, e in tutta la mia vita non ho mai organizzato una manifestazione per impedire a qualcun altro di dire quello che voleva dire. Mai. Io ho organizzato manifestazioni per dire quello che io volevo dire. Quelli non erano manifestanti pacifici, erano manifestanti che facevano un picchetto per impedire che ragazzi che non pensano come loro potessero dire la loro. Su questo ci dobbiamo capire, senatrice, perché la democrazia è nel rispetto delle idee altrui. Guardi, se qualcuno della mia parte politica andasse a cercare di bloccare una manifestazione di un'altra parte politica, io sarei la prima a condannarlo tant'è che non l'ho mai fatto in vita mia. Abbiamo fatto tutta una campagna elettorale con banchetti che venivano devastati, contestazioni, per non dire di quello che accadeva nelle sedi, e nessuno ha detto una parola".

Questo il commento di Antonio Catalano:
Ipocriti, Dov'eravate il 17 ottobre del 2021?
Questi del collettivo di Scienze politiche della Sapienza che volevano impedire il convegno di Azione universitaria utilizzano metodi squadristi per impedire ad altri di parlare liberamente e poi, siccome sono viziati e senza attributi, quando la polizia interviene per garantire la normale prosecuzione della legittima iniziativa gridano alla repressione.
 E tutta la bella stampa “democratica” che blatera di fascismo rientrante dov’era quando l’anno scorso pacifici lavoratori portuali di Trieste che chiedevano di poter lavorare senza esibire il famigerato certificato verde venivano vigliaccamente spazzati via da potenti getti d’acqua gelata?
 E per caso il signor Conte Giuseppe proferì qualche parola a difesa di quei lavoratori, o sedeva tranquillo in parlamento a dare una delle sue tante fiducie a Draghi?
Questa banderuola che gira ai quattro venti tira fuori l’indignazione e puntuto dichiara che vedere manganelli contro studenti indifesi fa venire i brividi, precisando che il suo è lo sdegno di un preoccupato cittadino e professore.
Da una parte intolleranti neo squadristi, guardie armate del pensiero globalista, che pretendono di decidere chi ha diritto di parola e chi no (alla faccia dell’antifascismo!); dall’altra gente semplice che in silenzio denunciava la violenza di un provvedimento persecutorio che li privava del proprio lavoro. Nell’ipocrita difesa dei neo squadristi universitari c’è tanto, ma tanto, odio classista.

49 commenti:

Anonimo ha detto...

QUANDO LA SINISTRA SARA' COMPLETAMENTE ANNIENTATA POLITICAMENTE E CULTURALMENTE ALLORA L'ITALIA DIVENTERA' POTRA' RISOLLEVARSI E SE SAPRA' ACCOGLIERE LA REAGLITA' SOCIALE DI CRISTO ANCHE NELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE. LA COSIDDETTA "LAICITA'" DELLO STATO INTESA CHE LA LEGGE DI DIO NON DEVE INCIDERE SULLE LEGGI UMANE E' UN NON SENSO E DAVANTI A DIO E' IL NULLA ASSOLUTO. SINISTRA E MASSONERIA SONO IL MALE ED IL CANCRO DEL NS. BEL PAESE CHE RITORNERA' AD ESSERLO SE TORNERA' AD ESSERE CRISTIANO.

Anonimo ha detto...

Concordo. Domenica, 30 ottobre è la festa di Cristo Re, istituita da Pio XI con l'enciclica QUAS PRIMAS, l'11 dicembre 1925. Rileggere questa Enciclica sarebbe un'ottima preparazione alla festa. Si tratta di un bellissimo documento pontificio del tutto ignorato e rinnegato dalla chiesa conciliare.

Anonimo ha detto...

Non si tratta solo di agibilità politica nelle Università. Anche in manifestazioni di scarsa importanza come ad esempio la presentazione di un libro possono verificarsi atti intimidatori organizzati .
Biblioteca Berio, Genova.
Oratore ed autore del libro Chicco Testa, già a capo di una importante impresa energetica italiana.
L'argomento del libro riguardava la necessità dell'utilizzo dell'energia nucleare per soddisfare il fabbisogno energetico in Italia.
Pochi i presenti. Dopo poco che il dottor Testa aveva iniziato le Sue argomentazioni sulla soglia della sala si presenta in gruppo di manifestanti tutti vestiti di nero che , senza entrare nella sala , ma restando davanti all'ingresso scandivano ad alta voce slogan offensivi nei confronti dell'oratore, accusandolo di aver cambiato idea e di essere passato dall'essere contrario a essere favorevole al nucleare. In tal modo la voce dell'oratore veniva soverchiata dai manifestanti. Così dopo una decina di minuti di questi slogan intimidatori scanditi all'unisono il dottor Testa interruppe la conferenza e si dette alla fuga dall'uscita secondaria. La cosa fini sui giornali.
Ma chi fossero i nerovestiti non si seppe mai. Non ricordo la data. Ma sono ormai passati diversi anni. Non mi sembra che ci siano state conseguenze giuridiche.

Anonimo ha detto...

Nulla e' cambiato all'universita' La Sapienza da quando ero studentessa nel 1968 in cui dovemmo riparare dentro la facolta' di filosofia a causa di questi gentiluomini/donne.Ad metalla altro che universita'.

Anonimo ha detto...

È vero. C'ero anch'io. Il nuovo governo dovrebbe avere il coraggio di mettere fuori legge il comunismo. Cioè cacciare dai loro posti tutti i suoi esponenti, dal grado di colonello in su, quindi dirigenti, presidi, rettori, direttori di testata.

Anonimo ha detto...

L 'Universita' è libera, perché deve essere ostaggio di un nugolo di talebani? Il Rettore che fa?
Eleonora Valerioti

Anonimo ha detto...

Condivido ogni parola.
Sonia Lugli

Anonimo ha detto...


Un commento tutto sommato inteso a lisciare il pelo alla belva della contestazione. Che poi, più che una belva, sarebbe uno scassato asino, se non fosse protetta, da tanti anni, dalle ben note forze politiche di sinistra, che se ne servono per i loro scopi.

Da notare il "care studentesse e studenti" al posto dell'obsoleto "cari studenti". Be', è anche vero che le studentesse sono ormai, dicono, in maggioranza numerica in numerose Facoltà.
Ma tra qualche anno, continuando la denatalità, non ci saranno nemmeno le studentesse, non ci sarà più nessuno o quasi di etnia italiana.
Forse non ci saranno più nemmeno le Università.
Per come son ridotte, non sarebbe poi un gran male...

La Facoltà di Scienze Politiche fu creata dal fascismo, se non erro. Un tempo ha avuto anche momenti di alto livello; p.e., a Roma, vi ha insegnato Augusto Del Noce. Oggi, non saprei. I professori devono essere in maggioranza donne, come le studentesse...

La Santissima Vergine che cultura aveva? Doveva avere quella necessaria ad una giovane donna israelita del suo tempo, con in aggiunta (forse) una maggior confidenza con la Scrittura, visto che era una giovinetta molto pia. Eppure è stata "Sedes Sapientiae" e lo è ancora, in Cielo. Come si spiega?
La vera "sapienza" femminile si apprende nelle Università?
O.

Anonimo ha detto...

Ho appena sentito un altro studente della Sapienza....a domanda del giornalista risponde: in questo ateneo non possono entrare i ragazzi di Azione Universitaria.
L'ateneo, quindi, è di proprietà della sinistra e possono togliere la parola a chi ha un pensiero diverso..
Salvatore Napolitano

Preoccupato ha detto...

Azione universitaria è un organismo regolarmente eletto che rappresenta una buona parte del corpo studentesco. Ma i collettivi e gli altri fortemente ideologizzati hanno esplicitamente dichiarato che non possono aver spazio
nell'università ed esprimere "idee delegittimate" perché fasciste...
E sulle reti televisive è pieno di versioni strumentali contro la polizia negando ls violenza della manifestazione.
Del resto l'attuale occupazione della facoltà di scienze politiche diventa un atto dimostrativo nei confronti dell'attuale governo di cdx considerato di destra e basta....

Anonimo ha detto...

Ho sentito la studentessa della Sapienza e mi sono cadute le braccia oltre a farmi una gran pena.
"Volevamo impedire l'ingresso di fascisti nell'ateneo": ragazzi di Azione Universitaria, il giornalista Capezzone e un deputato di FdI, sarebbero questi i fascisti?
E loro volevano impedire il convegno, perché loro possono decidere chi può e chi non può parlare....
Poi i fascisti sarebbero gli altri!!!

E finché ci saranno i Vauro e i troppi altri a difendere e coccolare questi squadristi rossi che si arrogano il diritto di togliere la parola a chi non la pensa come loro sarà sempre così e anche peggio....

Anonimo ha detto...

Gli arrogĺanti che volevano impedire il convegno sul capitalismo presso l'università La Sapienza, sono gli stessi che sono stati a cuccia e muti, per decenni, dinanzi alle baronie e alle parentopoli delle loro università, e per due anni non hanno fiatato contro le norme repressive ed illiberali delle restrizioni dei fondamentalisti pandemici.

Anonimo ha detto...

Come 54 anni fa! Poi non lamentiamoci dell abbassamento del QI.

Anonimo ha detto...

stavo vedendo su rete 4 Dritto e Rovescio da Del Debbio...mi sembra di essere tornato agli anni '70...per certa gggente l'orologio della Storia si è fermato...comunque nel dibattito sui fatti all'università La Sapienza a Roma, bisognava ancora far parlare gli studenti in collegamento per fargli ribadire che loro volevano SEMPLICEMENTE IMPEDIRE IL CONVEGNO...cioè impedire di PARLARE ad altri studenti...Quindi altro che pacificazione questi gruppi piccoli grandi NON vogliono parlare NON vogliono discutere NON vogliono dialogare...VOGLIONO FARE SOLO violenza verbale e quindi anche fisica se occorre...BASTA saperlo, a questo punto sappiamo come comportarci...c'è poco da sperare...vorrei aggiungere altro ma sono stanco stufo...ancora nel 2022 parlare di .....

Pro Italia ha detto...

Il 27 ottobre 1962 il mondialismo mieteva una delle sue vittime più eccellenti, Enrico Mattei.

Mattei viene nominato liquidatore dell'AGIP nel 1945 per facilitare la colonizzazione economica del nostro paese da parte degli Stati Uniti. Nonostante le pressioni politiche, Mattei decide però di dare ascolto a Carlo Zanmatti (suo predecessore in azienda) che lo convince a riprendere le attività esplorative a Caviaga in provincia di Lodi. Qui, nel 1944, era stato individuato un importante giacimento di metano: l'intuizione si rivela vincente e, già nel 1946, parte l'estrazione del prezioso gas.

Da quel momento, per Mattei, inizia un'avventura economica, tecnologica, politica e sociale che darà all'Italia gli strumenti e le risorse per rivendicare un ruolo di primo piano nell'economia mondiale. È una guerra di logoramento continua contro i grandi cartelli internazionali ma anche, e soprattutto, contro ampie fasce della politica e del capitalismo italiano completamente asservite agli statunitensi.

Nel corso degli anni '50, è proprio Mattei a sviluppare un nuovo approccio alla collaborazione internazionale, secondo cui i Paesi del terzo mondo - ricchi di risorse naturali ma poveri di risorse tecniche - vengono trattati alla pari, non come mere pedine del neocolonialismo occidentale.

Questo tentativo di traghettare l'Italia verso una terza via - equidistante e indipendente rispetto ai due blocchi egemoni del tempo - portò alla nascita di quello strano intreccio tra diplomazie straniere, grandi capitalisti, massoneria, mafia, servizi segreti deviati e politici corrotti che pretese la morte di Mattei e che, da quel momento in poi, ha influenzato sempre più irrimediabilmente la parabola discendente del nostro Paese. Nell'anniversario della sua scomparsa, chiunque abbia a cuore le sorti dell’Italia ha il dovere di ricordare con orgoglio questa figura eccezionale che ha sempre avuto come unico riferimento il primato imprescindibile dell'interesse nazionale.

In questo momento storico di grande incertezza e difficoltà, la lezione consegnataci da Mattei risulta ancora attualissima: per questo motivo, domenica 30 ottobre, a Montegabbione (TR), inaugureremo il percorso di elaborazione e dibattito in materia di politica energetica che ci permetterà di tracciare un'autentica strada per la sovranità energetica dell'Italia.

Anonimo ha detto...

"Ci ho messo 7 anni per condurre il Governo italiano verso una apertura a sinistra. E posso dirle che mi ci vorranno meno di 7 anni per far uscire l'Italia dalla NATO e metterla alla testa dei paesi neutrali" . In questo cablogramma del 7 agosto 1962 il Regno Unito veniva informato di una conversazione di Enrico Mattei. Questo cablogramma, manco a dirlo, è stato pubblicato da Julian Assange, giusto per farci un idea di ciò che è stato e che potrebbe essere quest'uomo per l'informazione libera.

Enrico Mattei che durante la Resistenza ebbe un ruolo importantissimo col nome di battaglia Marconi, l'aveva capito che indipendenza energetica significa indipendenza economica, che significa a sua volta indipendenza politica. Ed infatti dedicò la sua vita per la libertà energetica italiana. Fondò l'Eni e mise in discussione il monopolio delle multinazionali del gas e del petrolio, butta all’aria gli equilibri politici creati dagli USA in Italia nel dopoguerra.

Sfidò apertamente e con grandissime possibilità di vittoria le "sette sorelle": Exxon, Shell, British Petroleum, Mobil, Chevron, Gulf e Texaco. A parte la Shell, olandese, e la British, britannica, le altre cinque erano tutte società statunitensi. Per questo fu definito dagli USA come un "pericoloso Comunista".

La sua è la visione"Mediterranea", la sua è una visione di paese non subalterno nel clima di Guerra Fredda e allo stesso tempo centrale nel teatro geopolitico ed economico del Mediterraneo.

Nel 1958 stipula il primo contratto di acquisto di petrolio col governo Russo, l'anno successivo lo amplia. Scambia il petrolio con prodotti Eni: gomma sintetica, tubi di acciaio per oleodotto, pompe, saracinesche e compressori per oleodotti.

Il Governo Sovietico, che fino a quel momento produceva circa 400 mila tonnellate al giorno di petrolio, si dichiara pronto a fornirne 12 milioni in 4 anni. I pozzi dell'Eni in quel momento ne fornivano 1 milione all'anno in Egitto e 2 milioni circa invece quelli in Iran. Giusto per avere un ordine di grandezza.

Riesce ad ottenere un prezzo per il greggio Russo di 0,67 cent di dollaro al barile contro il prezzo di listino del momento di 1,59 cent di dollari al barile. Questo accordo consente ad Eni di abbassare sensibilmente il prezzo della benzina.

Nel 1960 il New York Times accusava Mattei “di non mantenere i patti stipulati nel dopoguerra, di avere rotto gli equilibri del mercato dei prodotti petroliferi, scavalcando e danneggiando con la sua egoistica autonomia non solo gli interessi delle grandi compagnie ma anche di avere compromesso futuri equilibri politici”

Vincenzo Calia, PM che mise assieme migliaia di documenti, testimoni e perizie si espresse in questo modo: «Mattei si poneva come obiettivo l’autonomia energetica dell’Italia, la sua scomparsa azzerò quel progetto industriale e il nostro Paese tornò a dipendere dai grandi produttori internazionali».

Mauro De Mauro, giornalista de “L’Ora” si era avvicinato troppo al mistero dell’incidente aereo, e otto anni dopo, nel momento in cui stava per svelare la verità sull'omicidio di Mattei, fu fatto fuori.

Il 27 ottobre 1962 moriva nel cielo di Bascapè, nel Pavese, Enrico Mattei.

Questi sono i benefici che l'atlantismo ha portato all'Italia. Benefici che oltre ai danni non prevedono manco la verità.

Anonimo ha detto...

Daniele Capezzone
Ringrazio Azione Universitaria per lo splendido convegno di stamattina alla Sapienza. Ringrazio meno i facinorosi che avrebbero voluto impedire l’evento. Curioso cortocircuito comunista: danno agli altri dei “fascisti”, ma vorrebbero imbavagliare (o peggio) chi non la pensa come loro.

Anonimo ha detto...

La santissima Vergine aveva avuto una educazione ecceziònale. (Questo secondo i Vangeli apoçrifi). Era stata allevata ed educata al Tempio di Gerusalemme.
Era una fanciulla particolare, come discendente della casa di Davide ed anche per la posizionne dei suoi genitori Gioacchino ed Anna.
Se fosse stata una qualsiasi ragazza israelita, sarebbe stata in grado di comporre il Magnificat ?

Anonimo ha detto...

È un coraggio che la sinistra ha in abbondanza - abito a Reggio Emilia dalla nascita e posso affermarlo con cognizione di causa - ma che manca del tutto alla destra, la quale, soprattutto dal 1995, ha fatto di tutto per compiacere il centro e la sinistra (ricordo la scissione di Democrazia Nazionale, fallita, e Alleanza Nazionale, operazione riuscita), senza nessun vantaggio, se non quello di ritrovarsi fortemente snaturata, mentre la sinistra è tuttora quella di prima. Quindi, è inutile attendersi dalla destra un coraggio che non ha (più).

Stefano Puzzer asfalta la Merlino ha detto...

Buongiorno Signora Merlino, sono Stefano Puzzer Le scrivo questa mail dopo aver seguito la sua trasmissione “L’aria che tira” in onda all’ora di pranzo. Ho visto che discutevate dei fatti incresciosi successi fuori dall’università “La Sapienza” di Roma. Le dico molto francamente che ricordo come fosse ora di come Lei additava i manifestanti AUTORIZZATI di Trieste come dei facinorosi e “scappati di casa” e che eravamo dei sconsiderati a manifestare il nostro dissenso contro l’introduzione del GREENPASS.
Manifestare è un diritto di ogni cittadino italiano sancito dalla Costituzione ma è vergognoso usare due pesi e due misure nel giudicarlo. Credo sia giusto che gli studenti possano manifestare come avrebbero dovuto fare tutti i lavoratori italiani.
Visto che adesso la verità sta uscendo e noi portuali avevamo totalmente ragione, dichiarando che il GREENPASS era tutto meno che uno strumento sanitario, che ledeva solamente i diritti dei lavoratori, ci piacerebbe e penso sia un nostro diritto chiedere a chi fà informazione, che lo faccia in modo serio e degno.
W la libertà di scelta e la libertà di informazione.
Buona giornata.
Distinti saluti
Comitato La gente come noi.
Stefano Puzzer

Anonimo ha detto...

Non mischiamo capre e cavoli. Quelle criticate ed avversate, anche se autorizzate, erano manifestazioni A FAVORE della LIBERTÀ di TUTTI.
Quella difesa a spada tratta dalla stampa, da una certa parte della popolazione e persino da alcuni parlamentari e senatori, è una manifestazione CONTRO LA LIBERTÀ di ALCUNI.

Anonimo ha detto...

Mi fanno rabbia e pena questi giovani scapestrati studenti della Sapienza....antidemocratici, verbalmente violenti, intolleranti, vuoti nelle argomentazioni, squadristi nel modo di agire.
Se questi sono i dirigenti e professionisti del futuro c'è da preoccuparsi....
Ma come si può pretendere le dimissioni della Rettrice dell'università per avere autorizzato un legittimo e interessante convegno all'interno dell'ateneo?..
Come ci si può pretendere di ritenersi i padroni di una istituzione scolastica e togliere la parola a chi non gli aggrada?
Frasi come: "nel nostro ateneo i fascisti(???) non entreranno" oppure
" vogliamo impedire un legittimo e autorizzato dibattito degli studenti di AU con il fascista Capezzone" sono di una gravità assoluta che non devono avere seguito.
I cattivi maestri alla Vauro, alla Cremaschi, si dovrebbero vergognare di coccolare e aizzare questi giovani pericolosi e dovrebbero piuttosto invitarli a studiare invece di "okkupare" una università...
Salvatore Napolitano

Anonimo ha detto...

"Come ci si può pretendere di ritenersi i padroni di una istituzione .."
Ma se l'hanno spuntata addirittura su di un Pontefice..come se si fosse impedito di parlare al Presidente di una Repubblica...!

Versione addomesticata ha detto...

Noi siamo bravi ragazzi, stavamo solo appendendo uno striscione e siamo stati caricati e manganellati dalla polizia fascista....
E ci volevano 40 invasati per appendere uno striscione?

Anonimo ha detto...

Condivido e sottolineo la mia indignazione per non aver a suo tempo permesso a un grande papa di parlare .....questo dovrebbe essere la prova che siamo in una dittatura la più esecrabile perché si traveste da democrazia
Maurizia Fantoni

Anonimo ha detto...

È stata messa al bando la cultura Russa e bruciati i libri, molti artisti non hanno potuto esprimersi liberamente, tanti sportivi sono stati esclusi dalle competizioni nazionali. Nel frattempo si normalizzavano personaggi e battaglioni che giravano con le svastiche naziste in bella vista rivendicandole con orgoglio. Dopo l'intolleranza invadente per il "Russo" adesso spunta l'intolleranza per il Cinese, basta vedere ciò che sta succedendo in Gran Bretagna dove il nuovo governo ha deciso di chiudere gli Istituti di Confucio nelle università. Il nuovo Premier ha detto che farà chiudere 30 Istituti culturali Cinesi. E siccome noi siamo Atlantisti a breve questa "Cinafobia" arriverà anche da noi, anzi, a sentire la nostra Premier ci siamo già quasi arrivati. Se avete taciuto davanti a tutto ciò, evitate di strumentalizzare il centenario della "Marcia su Roma". Se dovete usare questa brutta e terribile pagina di storia facendolo con ipocrisia, meglio tacere. Fascismo è intolleranza, fascismo è il contrario di cultura, fascismo è ricerca del "diverso" e la sua demonizzazione, fascismo è non accettare le opinioni altrui. Fascismo è sentirsi superiori e detentori della verità assoluta. Non usate la parola antifascismo dopo che vi siete resi responsabili della sua normalizzazione soprattutto negli ultimi mesi. Evitate per favore perché già la parola antifascismo l'avete svuotata abbastanza. Risparmiatevi quest'altra vergogna!

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare a uno degli anonimi che mi hanno preceduto che, se consideriamo le due nazioni in guerra, ovvero Russia e Ucraina, entrambe appartengono alla cultura occidentale, cioe' a quella cultura che potremmo definire giudaico cristiana. Si e' detto che il nuovo PREMIER del Regno unito sia induista. L'induismo non appartiene alla nostra cultura. L'induismo con il cristanesimo non ha nulla in comune . Le piu' di 300 divinita' che riempiono il Pantheon indu' , nella nostra visiòne sono demoni. Il Mahatma Ghandi, che, per cosi' dire invento' il metodo della non violenza, metodo giusto e saggio, proprio negli anni in cui metteva a punto il suo metodo godeva dell'amizia di un sacerdote anglicano.
Non mi risulta che dursnte gli anni in cui la famiglia Nehru Ghandi (che non c'entra nulla con il Mahatma) governava ci siano state persecuzioni dei crstiani in India. Ma Rajiv Ghandi aveva studiato nel regno unito e li' aveva conosciuto sua moglie, la signorina Sonia Maino di Fossano (cuneo italia). Da quando e' al potere Narendra Modi , cosi compunto col suo bel turbante, ma indu' convinto, le persecuzioni dei cristiani sono diventate piu' frequenti.
La cinesizzazione della produzione non e' un incremento di civilta' ma bensi un regresso. Lo stato cinese gioca la sua partita egemonica nel nostro mondo globalizzato. Sospendiamo quindi il giudizio sulle decisioni del premier indo inglese.

Anonimo ha detto...

Vi ricordate quando i collettivi occuparono la Sapienza per manifestare contro i loro compagni costretti a rimanere fuori dalle aule perché sprovvisti di Green Pass, al grido di "no al fascismo"?

Io no.

Anonimo ha detto...

Beh, appena qualche giorno prima ,il Dr.Fabio Fuiano giovane Presidente Universitari per la Vita (che conosciamo bene anche perche' a volte fa il ministrante durante la S.Messa) aveva denunciato piu' o meno lo stesso trattamento "beneaccogliente":

Attaccati (nuovamente) alla Sapienza: ma non ci fermeremo finché l’aborto esisterà.
https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/attaccati-nuovamente-alla-sapienza-ma-non-ci-fermeremo-finche-laborto-esistera/

Perche' queste giovani così aggressive ? Forse volevano essere abortite dalle loro madri?

Anonimo ha detto...

Anche anni dopo il mitico '68 i sistemi sinistri repressivi per chi la pensava diversamente erano in vigore e funzionavano, chi voleva assistere a lezioni o studiare semplicemente veniva cacciato senza tanti complimenti, siccome il sacro dogma del 18 per tutti era inattaccabile, si trovarono sistemi ben più redditizi a Firenze, Architettura, Ingegneria ed altre si mandava a sostenere l'esame il più bravo, il secchione, magari neanche sinistro, il 29 /30 era assicurato, poi entravano tutti e obbligavano i prof. a registrare lo stesso voto su tutti i libretti, stessa cosa all'Alma Mater (ignorantiae) e questo fino alla fine degli anni '80, periodo in cui ho terminato gli studi, adesso vedo che il livello attuale è talmente basso che basta respirare per avere un 24. Tornando al bellissimo discorso mai pronunciato da Benedetto XVI, un esempio di altissimo livello e spessore culturale da veri Accademici, penso che non lo avrebbero capito, né gli studenti, notori somari, né i docenti, en passant tra i firmatari della lettera c'era anche il nostro geniale Nobel per la Fisica, quello che vuole cuocere la pasta senza gas......spero siamo arrivati fino in fondo, perché è sconfortante dopo quasi 60 anni sentire e vedere le stesse penose scene.

Anonimo ha detto...

Mi sono laureato nel '68, prima pero' che iniziassero le occupazioni piu' violente. Non credo che a Genova si sia mai arrivati all'abominio dell'esame di gruppo cosi' ben descritto nell'intervento precedente.
Ho conosciuto pero' un laureato in Lettere che, dopo l'occupazione della facolta', per anni non ebbe piu' il corsggio di dare esami. Mi racconto' che qualcuno aveva telefonato alle forze dell'ordine spiegando loro come entrare in Universita' senza passare dall'ingresso principale. Non mi disse di essere stato lui , ma poiche' era alunno interno a filologia , aveva le chiavi, e a filologia c'era una linea telefonica...
Tutti coloro che erano dentro, lui compreso, furono poi portati in questura. Ma poiche' collaborsva saltuariamente con un giornale riusci' a dire di trovarsi li' per servizio e uscirne incensurato. Ma dopo l'impresa fu licenziato dal giornale ed il suo sogno di diventsre giornalista fu interrotto.
So pero' che a Fisica, dove l'occupazione fu una cosa seria, mi fu detto che i pasti agli occupanti vennero gentilmente offerti dal partito comunita italiano.
Gli esami di gruppo cosi' ben descritti sopra ci furono di sicuro anche a Napoli, facolta' di architettura.

Anonimo ha detto...

A cento anni dalla marcia su Roma abbiamo la più grande università d'Italia che impedisce un pensiero difforme da quello dominante.
Questo succede a cancellare la Storia invece di studiarla. E capirla.

Anonimo ha detto...

Tutti i sinistri e le loro tv del pensiero unico: "Con l'emergenza gas non ha alcun senso parlare di cash payment cap e flat tax"
Posto che il governo ha come priorità il gas, vogliamo parlare di quando la loro priorità era la legge zan e la marjuana libera in piena crisi inflazionistica ed energetica?

Anonimo ha detto...

Dopo le notizie del reintegro dei medici e dell'abolizione delle mascherine...
I tre segnali del Colle al governo: non abbassare la guardia, difendere i vaccini e la sanità pubblica
NON CI SONO PAROLE....

Anonimo ha detto...

Quando un governo vuole incidere con i propri provvedimenti, per attuare un cambiamento radicale (nel rispetto dei principi costituzionali), contro di esso si scagliano tutti i poteri, palesi e sotterranei, affinché permanga lo sfascio (in cui molti sguazzano).

Analogia nel Comune di Roma ha detto...

Gender. Coghe: «Gualtieri sfratta associazioni pro-family dal Campidoglio su pressione dell’Ufficio Lgbt»

«Massima solidarietà alle associazioni promotrici del convegno contro l’ideologia gender che si sarebbe dovuto svolgere oggi in Campidoglio nella Sala della Protomoteca, ma che è stato vergognosamente censurato e “sfrattato” dalla Giunta Gualtieri su pressione dell’ex presidente delle Famiglie Arcobaleno Marilena Grassadonia oggi a capo del cosiddetto “Ufficio Lgbt” del Comune. Un ufficio che, evidentemente, ha il compito di imporre un pensiero unico sulle istanze politiche Lgbtqia+ e di discriminare chi la pensa diversamente. Il Campidoglio dovrebbe essere la casa di tutti i cittadini e non la sede succursale della Lobby LGBTQIA+ in cui la sta trasformando Gualtieri», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Anonimo ha detto...


A cent'anni dalla Marcia su Roma - 28 ottobre - Riflessione su fascismo e cultura.

Riappare continuamente in questi giorni l'epiteto di "fascisti" agli energumeni che impediscono o tentano di impedire conferenze, lezioni, assemblee a loro sgradite perché contrarie alle loro idee, di sinistra.
Ma, in riferimento al fascismo storico e non a quello parlato degli ideologhi, di quale fascismo si tratta? Si tratta del fascismo delle origini e nel suo periodo più violento, quello squadristico, impegnato a contrastare duramente l'estrema sinistra all'offensiva da anni, sostenuta dalla Russia sovietica. Le "squadre" stavano diventando un problema anche per Mussolini, ormai incaricato dal Re di formare un governo. Per questo M. istituì la Milizia (Mil Vol di Sicurrezza Naz. = MVSN) corpo di volontari in camicia nera con disciplina militare, che costringeve gli squadristi alla calma, al rispetto dell'Autorità.

Ma per ciò che riguarda il rapporto ventennale tra fascismo e cultura la situazione fu del tutto diversa. Nonostante la dittatura e la retorica ufficiale, la mancanza di una libera stampa etc., l'insegnamento era in sostanza libero e circolavano in Italia, anche nelle biblioteche, non solo le opere di Marx etc ma anche quelle di altri autori dal taglio niente affatto favorevole all'ideologia del regime. Si potevano trovare i classici di tutta la storia del pensiero. Che all'università i professori potessero organizzarsi il corso come volevano, lo disse lo stesso Bobbio, persino al tempo della Repubblica Sociale, quando lui, antifascista notorio e schedato, insegnava a Padova. Benedetto Croce, passato all'opposizione, fu sempre rispettato da Mussolini e potè pubblicare sempre "La Critica", certo usando un linguaggio prudente. L'accanito dibattito sulla Corporazione, a metà degli anni Trenta, coinvolgente personalità di alto profilo come Ugo Spirito, Volpicelli, etc. fu del tutto libero, seguito attentamente da Mussolini. Mussolini riconobbe l'Università Cattolica e lasciò spazio, per quanto minore, alla scuola privata.

Per tornare agli episodi dei nostri giorni, più che di fascismo si dovrebbe parlare di "squadrismo", in questo caso "rosso", senza usare il termine "fascista", che crea solo confusione.
L'intimidazione pubblica dell'avversario con il numero e l'uso della forza è antica quanto il mondo.

Anonimo ha detto...


A cent'anni dalla Marcia su Roma.

Continuano ad ammorbarci, i soliti noti, con il fascismo, che sarebbe stato il Male Assoluto. Vediamo.

Meriti del fascismo, come fatto storico:
-- ha impedito all'Italia di diventare una repubblica sovietica, nel primo dopoguerra. I documenti trovati a Mosca dopo il crollo dell'URSS, dimostrano che la direzione bolscevica ancora nel 1925 coltivava buone speranze di far vincere la rivoluzine in Italia, essendo i comunisti infiltrati in numerosi settori vitali, anche tra gli ex-combattenti.
-- ha risolto il grave conflitto con la Chiesa, eredità velenosa del Risorgimento (merito soprattutto di Mussolini, che diresse l'operazione in segreto, per alcuni anni). Un potere temporale di nuovo alla Chiesa e ripristino del matr. catt. da parte dello Stato etc.
-- ha creato numerose strutture sociali, per il popolo (il Dopolavoro, l'Opera Naz. Maternità e INfANZIA, ETC).
-- La Bonifica delle Paludi Pontine, opera grandiosa, grazie ad una mobilitazione delle masse rurali soprattutto romagnole e venete, friulane, provocata dal "carisma" del Mussolini proletario. Fondazione di altre città, bonifiche, completamente dell'ACquedotto Pugliese.
-- L'intervento nella Guerra di Spagna (1936-39) a fianco della Spagna cattolica, intervento massiccio, costato circa 6000 caduti ed enormi spese, senza chiedere nulla in cambio. Secondo diversi autori antifascisti, l'intervento italiano è stato decisivo per la vittora di Franco: fornì ai nazionali il supplemento di potenza che mancava loro per vincere.
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Demeriti. Li conosciamo a memoria, no?
--una dittatura peculiare (perché M. era pur sempre il ministro incaricato dal Re, che poi ne accettò le dimissioni, il 25 luglio) impaludatasi alla fine nel culto "totalitario" del Capo (Duce) che ha sempre ragione, culto della personalità etc, come se potesse durare in eterno;
-- l'alleanza con Hitler, sollecietata da Hitler, al quale inizialmente M. tentò invano di opporsi;
-- La fondazione dell'Impero nel Corno d'Africa, fuori tempo, che ci mise in urto irreparabile con inglesi e americani;
-- Le assurde leggi razziali, che denotavano un sostanziale annebbiamento della altrimenti proverbiale lucidità di M. Estremamente sleali nei confronti dei numerosi ebrei fascisti e persino accesi nazionalisti.
-- L'entrata in guerra, messo nell'angolo M. da tedeschi e britannici (con il blocco navale), tuttavia fatta nel peggiore dei modi e nel peggior momento possibile, una dichiarazione seguita dall'inazione su tutti i fronti (!), solo politica, convinto che Hitler avesse ormai vinto e la pace fosse imminente.

Parce sepulto. Si potrebbe continuare, con meriti e colpe.

Valga comunque il vero: le aberrazioni di cui si è macchiata questa Repubblica democratica, con la Rivol. Sessuale e la distruzione della famiglia, sarebbero state del tutto inconcepibili per il fascismo.
H.

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Anonimo ha detto...

OCCUPARE? NO, GRAZIE

L’occupazione della facoltà di scienze politiche all’Università La Sapienza di Roma mi sblocca un ricordo…

Era il 2003 e frequentavo la Facoltà di Lettere a Roma Tre. In quel periodo eravamo tutti preoccupati per la guerra in Iraq. Giornali e televisioni non parlavano di altro. Al giardinetto con la fontana e le piscine della facoltà, mentre si parlava e si fumava una sigaretta molti ragazzi (io ero un po’ più grande perchè ho voluto approfondire molto molto bene il latino e il greco facendomi bocciare due anni) mi confidavano le loro angosce e le loro paure per la guerra che, allora, ci sembrava troppo vicina. Mai avremmo immaginato di vivere un tempo in cui la guerra sarebbe arrivata in Europa. Per farla breve non avendo risposte convincenti dal punto di vista strategico-diplomatico e non contando assolutamente nulla nello scacchiere internazionale, proposi ed organizzai un Rosario per la pace. Sulla mia pelle ho capito che quando ti senti impotente, pregare non fa mai male. E quindi, tre giorni dopo ci ritrovammo fuori alle piscine per pregare insieme. Scherzando e ridendo tra una sigaretta e l’altra, tra un volantino improvvisato e un manifesto attaccato sbilenco, alla fine eravamo una ventina. Non tutti cattolici. Non tutti credenti.

Dopo due minuti, nemmeno il tempo di fare un segno della croce, sono arrivati loro.

Manco mi ricordo il nome del collettivo politico, so solo che ci hanno strappato di mano i volantini e spintonato impedendoci di fare il nostro Rosario per la pace. “L’Università è un luogo laico, non potete pregare qui dentro” ci urlavano contro con una rabbia, una prepotenza e una violenza mai viste. Minacce, sputi e qualche bestemmia.
Stavamo lì per la pace in Iraq, figurarsi se ci andava di fare la guerra a Roma Tre. So solo che quest’atteggiamento l’ho sempre percepito come fascista, anche se il collettivo era di sinistra…

Dico questo perchè, al di là del fatto che le forze dell’ordine a mio modo di vedere dovrebbero utilizzare i manganelli solo in situazioni di estremo pericolo, ho rivisto nell’impedire lo svolgimento di un convegno organizzato da un’altra forza politica una situazione simile a quella che ho vissuto io 19 anni fa.

La radicalità è bella. L’entusiasmo dei vent’anni non si deve mai bloccare. Lottare per degli ideali, essere infuocati di vita è quello che auguro ai miei figli. Ma la violenza di tappare la bocca pensando di essere dalla parte della ragione a chi non la pensa come te, mi fa vomitare.
E ancora di più, al di là dei ragazzi ingannati, mi fanno vomitare quei cattivi maestri da una parte e dall’altra che invece di mostrare la bellezza del confronto, aizzano giovani inesperti contro i loro coetanei. Mi fanno vomitare quei politici, di tutti gli schieramenti, che per capitalizzare una polemica di questo tipo strumentalizzano il desiderio di bene e di bello che c’è nella politica gettando benzina sul fuoco di questa occupazione.

Occupare è violento. Perchè impedisce a chi non si riconosce in quella occupazione di usufruire del normale svolgimento delle lezioni. Occupare mette in difficoltà i più fragili, perchè fa perdere tempo e chi ci rimette sono sempre gli ultimi. Occupare è utile solo ai manipolatori remoti di giovani avatar che cercano di portare scompiglio in un Paese che avrà davanti sfide importanti.

Anonimo ha detto...

Per H.
Osservo che le buone prassi e i buoni risultati del fascismo erano nelle competenze e nelle possibilità della monarchia parlamentare del tempo, che aveva una buona classe dirigente e una valida borghesia. Se si fosse evitato l'intervento in guerra, Giolitti sarebbe stato ben capace di portare avanti l'Italia Se....

Anonimo ha detto...

@ A. h.07:43

Confesso che mi ha fatto male leggere la sua testimonianza, mi ha dolorosamente fatto riaffiorare avvenimenti del periodo liceale, anni '70, in classe c'erano i crocifissi, ma non andavano bene a lorsignori, che entravano in qualunque momento, anche con lezione in corso, li strappavano e li buttavano via e cominciavano la solita pappardella dell'oppio dei popoli, siccome ci eravamo accorti che quando ispezionavano le aule e non vedevano il crocifisso se ne andavano e ti lasciavano campare, avevamo escogitato un metodo, lo toglievamo appena entrati in classe e lo chiudevamo nel cassetto della cattedra, quello con la chiave, che poi tenevamo ben nascosta, a fine lezioni tutto tornava a posto. Speravo di non sentire più certi racconti, ma pare che il rosso non passi mai di moda, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Si comunica che l'occupazione alla Sapienza e la lotta al fascismo riprenderà dal 4 novembre....dopo il week end e il ponte di Ognissanti.
Scusateci ma ora siamo in vacanza...

Anonimo ha detto...


# Le buone cose che ha fatto il fascismo le avrebbe potute fare la monarchia parlamentare, che aveva una buona classe dirigente, se fosse stato possibile non entrare nella I gm...

Molto probabilmente. Ma era evidentemente difficile non entrare nella I gm. Così come non era affatto facile star fuori dalla seconda gm. I governi italiani cercarono all'inizio di star fuori da tutte e due ma non ci riuscirono. Per mancanza di carattere o perché l'Italia, vaso di coccio al dunque, si trovava comunque presa nell'ingranaggio spietato di Stati "imperiali" che le imponevano comunque una scelta, anche contro l'interesse italiano?
Adesso la storia sembra ripetersi, purtroppo: siamo stati trascinati di fatto in una guerra, quella contro la Russia, che non vogliamo fare (diciamo la verità) e che è contro i nostri interessi - trascinati dalle grandi potenze, Stati Uniti in testa. TRascinati, senza neanche chiedere la nostra opinione, mi pare.
Chi pensa che l'alternativa sarebbe stata restare divisi e deboli come l'Italia preunitaria, dovrebbe rileggersi le patrie istorie: il "bel Paese" veniva tranquillamente invaso, depredato, saccheggiato dagli eserciti dei vari re e imperatori impegnati a combattere le loro guerre, non contrastati da Stati italiani ormai decrepiti... Nella prima metà del Settecento, un Papa, Benedetto XIV mi pare, pensava smarrito di scrivere un trattato intitolato "Martirio per neutralitatem", i suoi Stati gli parevano "all'esterminio", percorsi in lungo e in largo com'erano da spagnoli e austriaci in guerra fra loro.

Tornando al fascismo. L'evento grave della I gm fu il trionfo della Rivoluzione bolscevica, che mise in fiamme tutto il mondo. La classe dirigente liberale italiana non fu capace di stroncare il moto rivoluzionario rosso del biennio rosso (1919-20). Questa la sua colpa. Il compito fu assolto dalle squadracce di Mussolini (21-22). Inoltre, quella classe manteneva la pregiudiziale anticlericale, che non poteva durare. E anche qui il compito storico di risolvere la grave Questione Romana fu risolto da Mussolini.
Ci voleva evidentemente una personalità autoritaria. Il fascismo sarebbe comunque durato poco, anche perché molto legato alla peculiare personalità del suo capo. Ma la Conciliazione con la Chiesa resta.
Le modifiche apportate sotto il governo Craxi l'hanno in parte snaturata, ma per colpa della Gerarchia neomodernista al potere nel governo della Chiesa visibile, felicissima di togliere a Roma il carattere di "Città Sacra del Cattolicesimo", garantito dal defunto Duce. A Craxi quella modifica in senso "laicista" degli Accordi Lateranensi portò male, poco dopo cadde clamorosamente, se ben ricordo.
H.

Anonimo ha detto...


Il nuovo governo ha commesso un peccato imperdonabile agli occhi degli attuali studenti: ha reintrodotto il principioi del merito, almeno nelle dichiarazioni di principio.
Una bestemmia, per la massa barbarica che costituisce da anni la maggioranza degli studenti (anzi delle studentesse, visto che il sesso femminile rappresenta, dicono, più della metà degli iscritti).
Per stroncare i "moti" studenteschi basterebbe fare quello che si sarebbe dovuto fare già nel famigerato Sessantotto: espellere a vita dagli studi gli studenti protagonisti di atti illegali e violenti.
Gli energumeni vadano a lavorare nei campi, no?
E le energumene? Pure loro, male non lor non farebbe.
O.

Anonimo ha detto...

Tutte queste storie di occupazioni, "fascismo" e altre scemate del genere finiranno con la vittoria della Russia e con qualche missile, che riporteranno alla dura realtà i popoli immersi nel liberismo marxista. Per Crucem ad Lucem.

Anonimo ha detto...

Più che i Patti laicisti a Craxi portò male l'affaire Sigonella e già gli andò bene che morì in esilio e non in 'strani incidenti'..........

un governo decente in tempi catastrofici ha detto...

La ricostruzione politica parte da quella culturale, e la formazione dei giovani, che rappresentano il futuro, è il primo obiettivo che deve porsi un governo dalle ambizioni non effimere. E se è vero che l’emergenza è economica, bisogna che anche la questione economica sia affrontata in una prospettiva di ricostruzione innanzitutto morale.

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe ascoltare anche la versione dei ragazzi di Azione Universitaria e non solo quella dei collettivi di sinistra che lamentano in tutte le tv di essere stati manganellati dalla polizia mandata, a loro dire, dalla Meloni.....
Ma si guardano bene dal dire perché sarebbero stati manganellati....questo vittimismo da angioletti cozza con l'atteggiamento tutt'altro che accomodante

Anonimo ha detto...

Certo che fa impressione vedere quelli del pd non stare finalmente più al potere!!
Si vede in tv che non pare loro vero, che non lo accettano, abituati a stare al potere da decenni in un modo o nell'altro, si vede dalle critiche a testa bassa, di rabbia, che stan facendo, su ogni cosa, critiche quindi sempre assurde, che non fan che far perdere loro sempre più consensi come risulta dai nuovi sondaggi.
Il fatto è che il grande castello di menzogne che la sinistra ha costruito in decenni si sta frantumando. Non riescono a spiegarsi come la gran maggioranza del popolo italiano non si fa più convincere da loro, ed anzi da' ragione al partito opposto cioè alla destra.
È un fatto epocale
E quei giovani universitari di sinistra che pensano di rifare le solite occupazioni dell'universita o dei licei come nel 68 e in tutti questi decenni alla solita parola d'ordine di antifascismo non si capacitano delle tante critiche feroci ed umilianti che han ricevuto in tv da vari giornalisti e politici di centrodestra.
Una volta, fino al 2008, quando riuscirono a impedire a Papa Ratzinger di parlare all'università il clima culturale e politico in Italia era ancora totalmente incredibilmente dalla loro parte, ma i tempi sono finalmente clamorosamente cambiati.
E questi giovani studenti universitari li vedi sbalorditi, che non si aspettavano così tante dure reazioni pubbliche ai loro comportamenti prepotenti a cui eran abituati da decenni