Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 4 novembre 2022

L'alba dello Stato di diritto marziale

Qui l'indice degli articoli sulla società distopica.

L'alba dello Stato di diritto marziale

Spesso i meno accorti, tra cui spiccano i giornalisti mainstream, ritengono che la relativa sovrapponibilità tra chi ha criticato la gestione pandemica e chi critica la gestione bellica siano semplicemente indice di gente alla ricerca di un motivo purchessia per protestare. L’idea è che niente vi sia di comune, salvo la propensione a cercare occasioni per agitarsi da parte di alcuni. È ovviamente un miope fraintendimento; cerchiamo di capire perché.
La fase storica in cui siamo entrati con la pandemia rappresenta una svolta storica di cui bisogna comprendere il senso a prescindere dai molti, pur importanti, dettagli intorno alla gestione pandemica. La struttura di fondo di quella vicenda mostra come attraverso l’appello alla salute pubblica e il richiamo al contenimento del danno (il “contagio”) è possibile persuadere la quasi totalità della popolazione a qualunque restrizione e qualunque comportamento. 
Non mi interessa qui disquisire se questo fosse o non fosse pianificato, se fossero le prove generali di ben altro o invece un fortuito accidente: il punto è che anche laddove fosse tutto casuale e niente pianificato (cosa che comunque mi pare improbabile) siamo di fronte ad un precedente di cui i detentori del potere non possono non fare tesoro, e dunque ad una svolta.

I comportamenti di società moderne complesse che fino al giorno prima sostenevano pancia a terra un libertarismo individualistico pacchiano (strumentale ai meccanismi di mercato) sono stati capovolti in un istante nell’esatto opposto con il plauso di quasi tutti e senza che si alzassero sopracciglia di proverbiali “liberali”.

Certo, il ruolo dei media e del loro controllo è stato cruciale – e la recente conferma che dal 2020 il dipartimento USA della Homeland Security si incontrava mensilmente con rappresentanti di Twitter, Facebook, Wikipedia e altre piattaforme Internet per coordinare gli sforzi nella “moderazione dei contenuti” è tutto fuorché una sorpresa. Tuttavia ottenere la fedeltà al potere della maggior parte dei media – soprattutto quando si tratta di un potere effettivo e sbrigativo come quello americano – è la cosa più facile del mondo, se c’è una scusa spendibile. Se si coniuga l’interesse personale (anche solo quello di non andare contropelo al potere) con una passabile scusa “morale”, puoi portarti via per un piatto di lenticchie tutti i media del mondo. 

Qui al centro della vicenda è la “buona scusa morale”. La forma che deve avere questa buona scusa è quella di una “minaccia esterna terribile” che richiede a tutti di “collaborare” senza discutere e di stigmatizzare chi non collabora. Gli stati moderni sono governati de facto da oligarchie finanziarie e dopo la breve stagione democratica del secondo dopoguerra ora stanno implementando forme di controllo di radicalità un tempo impensabili. 

Sul piano tecnologico e repressivo gli stati contemporanei sono oggi in grado di esercitare livelli di controllo storicamente inediti.

L’unico limite all’esercizio di questo controllo, potenzialmente illimitato, è rappresentato dal guscio residuo dello “stato di diritto democratico”, che richiede qualche scusa pubblicamente spendibile per poter essere esercitato. La forma di questa scusa è il “richiamo alle armi” di fronte al “pericolo comune”. 

Sia la “guerra” che la “pandemia” sono istanziazioni classiche di tale “pericolo comune” illimitato, che richiede decisioni centrali inflessibili e indiscutibili “per il bene comune”, che ha legittimità a silenziare ogni richiesta e protesta, che ha il diritto di spezzare ogni volontà insufficientemente “responsabile”. 
Durante la pandemia abbiamo di fatto vissuto un assaggio di “legge marziale” ufficiosa. E credere che l’attuale guerra - in fase di progressiva escalation - sia vissuta come un problema da parte delle oligarchie economiche al potere è un patetico errore. Chiedersi di fronte alle marionette che ci governano “com’è possibile che non si rendano conto che ci portano sempre più in basso” presuppone ingenuamente che non ci vogliano in basso.

L’oggetto primo della pulsione capitalista è sì il denaro, ma in quanto potere, non in quanto “mezzo per il consumo”. Sono i morti di fame a pensare al denaro soprattutto come un mezzo per soddisfare desideri, per ottenere beni. Per i vertici del sistema il denaro è sempre disponibile in vasta eccedenza rispetto a qualunque consumo concepibile, mentre il suo ruolo effettivo consiste nell’assicurare gradi di influenza e potere.

Tirando le somme, il quadro prevalente (almeno) in Occidente è il seguente: oligarchie finanziarie – abitate al loro stesso interno da gruppi leader – tirano le fila della politica in vista di una forma di controllo e indirizzo centrale inedito nella storia precedente.
 
Essi hanno l’interesse dominante a fomentare una condizione di “pericolo comune permanente”, che tolga di mezzo ogni opposizione, innanzitutto mentale.

Qui la lezione di Orwell resta più lucida e attuale che mai: una condizione di guerra permanente è un desideratum fondamentale per le èlite mondiali. Si tratta di una condizione da cui possono trarre solo vantaggi in termini di potere e controllo, e come ricorda Orwell, il potere non ha bisogno di ulteriori motivazioni. Che ci sia o non ci sia un qualche ulteriore “piano complessivo” (“depopolamento”, “transumanesimo”, ecc.), questo è contendibile e inessenziale: probabilmente per alcuni c’è, per altri no. Su ciò ci possono essere divergenze. Ma sull’interesse nel mantenere un controllo assoluto, che metta al riparo questa nuova casta da ogni pericolo “eversivo”, da ogni minaccia alle proprie posizioni consolidate, su ciò la convergenza è assicurata.

Ciò che il presente e il futuro ci riservano è una spinta continua, un rinfocolamento costante di una condizione di “guerra permanente”: guerra per procura o guerra sotto casa, guerra metaforica a qualche virus o guerra preventiva a qualche cataclisma incipiente.

Questa è la forma del meccanismo storico in cui siamo entrati.
E non illudiamoci: saperlo di per sé non ci rende meno succubi, deboli, impreparati o impotenti. (Andrea Zhok) 

30 commenti:

Anonimo ha detto...

Venti di guerra atomica
Da oltre oceano stanno arrivando in Europa centocinquanta bombe nucleari “tattiche” di nuova generazione per rafforzare il dispositivo d’attacco della NATO.
I codici di lancio sono sempre in mano agli Americani.
Le atomiche saranno schierate in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Italia e Turchia. I paesi della NATO dovranno contribuire alla forza d’attacco con cacciabombardieri e servitù logistiche.
Non si tratta di un rafforzamento difensivo dell’Alleanza ma di una strategia pianificata da anni.
Noi Europei continuano a essere un potenziale bersaglio per ordigni atomici in un’alleanza difensiva tale solo di nome.
Massimo Valentini

Anonimo ha detto...

Le testate nucleari sono presenti in Italia da alcuni decenni, non da oggi e in ogni caso andrebbero impiegate con il sistema della "doppia chiave", una in mano americana, l'altra nelle mani del paese ospitante. Sempre che ultimamente non sia cambiata qualcosa... In ogni caso questa servitù sta diventando sempre più insopportabile e pericolosa per ovvie ragioni! Questo nonostante il nostro Paese sia, in larga percentuale, contrario alla guerra: ma chi detiene il potere continua ad ignorare il parere e la volontà del popolo perchè profondamente corrotto e letteralmente "venduto" sia agli USA che alla UE

Una vittoria non priva di lutti e di dolori ha detto...

Sono convinto che presto ci sarà la guerra contro la Russia, da gran tempo accuratamente preparata, e che, ovviamente, USA è NATO la vinceranno, data la loro immensa potenza. Sono anche convinto che le restrizioni del tempo della farsa pandemica (autocertificazione, green pass, coprifuoco, etc...) siano state delle 'prove' per la guerra imminente, che però non sarà la stessa cosa di una merenda con tè e biscotti, come molti ingenuamente credono. Se la vittoria di USA e NATO è una certezza, dobbiamo persuaderci che non sarà priva di lutti e di dolori, ai quali nessuno pensa.

Anonimo ha detto...

Lettera di un anestesista sospeso inviata a La voce di Asti

Direttore buona sera,

Le scrivo poche considerazioni in merito al vostro articolo sul reintegro dei sanitari sospesi. Secondo il contenuto dello scritto io sarei uno dei "furbi" premiati dal nuovo governo.

Il furbo in questione è un anestesista rianimatore che si è smazzato due ondate di covid [...] senza imboscarsi come hanno fatto molti colleghi ospedalieri né scomparire come buona parte dei medici di base.

Sono uno di quelli che si legava ai piedi i sacchetti della spazzatura perché mancavano i DPI, di quelli che in quei giorni restava a dormire in ospedale senza tornare a casa per giorni, che tentava di salvare pazienti devastati non dal virus ma da settimane di Tachipirina e vigile attesa. Bene domani rientrerò al mio lavoro e guarda caso sostituiro' una collega tridosata positiva al covid per la terza volta.

Le chiedo: chi tra i due è secondo lei più pericoloso per i soggetti "fragili'?

Dall'alto delle sue conoscenze sa darmi una spiegazione scientifica sul perché colleghi tridosati continuano ad ammalarsi in modo sintomatico? E per cortesia non mi risponda che senza vaccino sarebbero finiti intubati perché ormai ci credete solo voi giornalisti.

La saluto cordialmente

Lettera firmata

Anonimo ha detto...

La distruzione della psiche di un essere umano è stata praticata in vari periodi storici, ma quella di oggi in occidente è mostruosa, implacabile. Si avvale di strumenti di ogni genere, dai media ai farmaci, dallo spettacolo (gli ultrà addirittura anche nello sport) ai decreti legge anticostituzionali, e usa addirittura la 'giustizia' come grimaldello per scardinare qualsiasi resistenza.
I risultati sono l'uccisione della cultura, della civiltà, e la strumentalizzazione indecente e criminale addirittura della scienza. Un potere sempre più rivoltante, nelle mani di arroganti inetti tanto ricchi quanto deleteri.

Già ha detto...

Le multe per gli over 50 non vaccinati permangono.

Anonimo ha detto...

Comunicato sull’applicazione in diocesi di Novara
del Motu Proprio Traditionis Custodes
La pubblicazione, lo scorso 16 luglio 2021, del Motu Proprio Traditionis custodes (TC), ricorda che al Vescovo diocesano spetta la competenza e il dovere di custodire e promuovere la vita liturgica della Diocesi, in comunione con la Sede Apostolica. Infatti, così vi si legge: «Al vescovo diocesano, quale moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica nella Chiesa particolare a lui affidata, spetta regolare le celebrazioni liturgiche nella propria diocesi. Pertanto, è sua esclusiva competenza autorizzare l’uso del Missale Romanum del 1962 nella diocesi, seguendo gli orientamenti della Sede Apostolica». (TC, art. 2).
La lettera di accompagnamento del Motu Proprio spiega il senso dell’intervento del Papa con questa considerazione: «Quella facoltà venne interpretata da molti dentro la Chiesa come la possibilità di usare liberamente il Messale Romano promulgato da san Pio V, determinando un uso parallelo al Messale Romano promulgato da san Paolo VI». Papa Francesco poi aggiunge: «Ma non di meno mi rattrista un uso strumentale del Missale Romanum del 1962, sempre di più caratterizzato da un rifiuto crescente non solo della riforma liturgica, ma del Concilio Vaticano II, con l’affermazione infondata e insostenibile che abbia tradito la Tradizione e la “vera Chiesa”».
Perciò la lettera del Papa chiede di «ritenere i libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, come l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano. Mi conforta in questa decisione il fatto che, dopo il Concilio di Trento, anche san Pio V abrogò tutti i riti che non potessero vantare una comprovata antichità, stabilendo per tutta la Chiesa latina un unico Missale Romanum».
I criteri che il Motu Proprio Traditionis custodes propone discendono da queste considerazioni, che il Vescovo intende attuare pienamente anche nella Diocesi di cui è pastore, invitando tutti a una celebrazione degna e piena di splendore, vigilando al contempo perché «ogni liturgia sia celebrata con decoro e fedeltà ai libri liturgici promulgati dopo il Concilio Vaticano II, senza eccentricità che degenerano facilmente in abusi».
Nella nostra Diocesi sono attivi alcuni gruppi, a cui il mio predecessore aveva concesso di celebrare secondo il rito del Missale Romanum (1962). Ora, dovendo aggiornare le sue decisioni al nuovo Motu Proprio, con i criteri in esso contenuti, a partire dalla Prima Domenica di Avvento (27 novembre 2022) dispongo quanto segue:

Anonimo ha detto...


1. Nell’Ossola il gruppo dell’ospedale di Domodossola si unirà al gruppo della Chiesa di Vocogno, per celebrare la messa secondo il Missale Romanum (1962) nel Santuario di Re. Nella Chiesa parrocchiale di Vocogno verrà riattivata la Messa domenicale in italiano secondo i libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, per consentire a tutti i fedeli di parteciparvi.
2. Si riprende la possibilità della celebrazione secondo il Rito del 1962 a Verbania nella Chiesa di San Giuseppe (in Pallanza), sospesa nel periodo di Covid.
3. Si continua la celebrazione secondo il Missale Romanum (1962) a Romagnano trasferendola nella Chiesa sussidiaria Madonna del Popolo e/o nella Cappella dell’Oratorio di Romagnano.
Il Vescovo concederà la facoltà di celebrare solo a quei presbiteri (art. 5 di Traditionis custodes) che riconoscano esplicitamente la validità, legittimità e fecondità del rito celebrato con il Missale Romanum, Editio Typica Tertia del 2002, e si impegnino a prendersi cura affinché i fedeli partecipino al rito celebrato secondo il Missale Romanum (1962) non con uno spirito alternativo alla forma attuale della Messa romana.
Invito tutti i presbiteri e i fedeli a custodire e promuovere il tesoro di una liturgia bella, orante, comunitaria, e a vigilare contro ogni forma di abuso e di appropriazione personale, come ho ampiamente illustrato nelle due lettere pastorali dedicate all’Eucaristia (Alla tua cena mirabile, 2021) e alla Parola di Dio (I semi del tempo, 2022). La liturgia della Chiesa è la grammatica della sua fede, che deve esprimersi in modo concorde per celebrare il mistero santo di Dio che si rende presente in mezzo a noi.
+Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara
Novara, 1° novembre 2022
Festa di Ognissanti

Anonimo ha detto...

@4 novembre 2022 17:45
Quello che e' tragico e' stata la debacle della maggior parte della classe medica.
Per quanto mi riguarda: Alla larga da chi propone cure cosiddette preventive a sproposito!

PER COLORO CHE CERCANO VERITA' E GIUSTIZIA. ha detto...

Marco Brilli
Per trovarle va certamente cambiata, in modo democratico, la nostra Costituzione non il Sistema, in astratto. Le parole hanno una loro precisa importanza sono come grosse pietre. Al termine della 2° Guerra Mondiale, i Vincitori ( USA )hanno imposto ai "vinti" (ITALIA )una Costituzione simile alla loro , protestante e non cattolica e certamente non basata sui valori della Resistenza in quanto questa colorata in gran parte di rosso, colore che veramente gli USA odiano. Se l'Italia voleva gli aiuti per la Ricostruzione, Piano Marshall per intendersi, doveva accettare questo tipo di Costituzione simile a quella USA e la loro protezione ( Basi militari USA o NATO qual dir si voglia sparse sul nostro territorio da Aviano a Sigonella) . Cose che accadono ancora oggi fra Unione Europea e Ungheria, per esempio, tenendo presente che anche l'Unione Europea, con la NATO, è sotto la protezione USA. La nostra Costituzione per essere "cattolica" e non "protestante" dovrebbe sancire che ci sono alcuni principi strettamente legati a verità e giustizia che non sono soggetti al giudizio della "maggioranza" ma sono inalienabili. Detto così sembra cosa semplice ma l'abisso che divide il "dire" dal "fare" è la volontà della nostra Nazione di , prima di tutto, costruire una Società cattolica o continuare a mantenere una Società luterana e quindi necessariamente "liberale"come quella americana. Nella Società liberale, secolarizzazione dell'ideologia protestante, non esiste ( questo pochissimi lo dicono ma è verissimo )né la verità né la giustizia, esiste solo la legalità legata alle decisioni " variabili " della maggioranza. La Religione non si può ridurre a fattore "personale",privato, come vorrebbero i liberali perché investe tutto quello che riguarda la vita dell'uomo: la persona, la famiglia , la Società, la Legge. Cercare la verità e la giustizia in campo liberale è ridicolo come andare a pescare pesci nel deserto. Lì c'è solo sabbia là c'è solo il criterio della "maggioranza".

Anonimo ha detto...

Prendere nota: all'Onu sui diritti umani la pensano come la Cina, non come noi.

https://www.tempi.it/la-cina-ancora-una-volta-sfugge-alla-condanna-sui-diritti-umani/

Anonimo ha detto...

Se manifesti per "la pace" schierandoti con una delle parti sei solo un "millantatore"

Anonimo ha detto...

Ricordo che ultimamente è stato detto in televisione che a noi italiani è stato concesso di convocare un assemblea costituente ovvero ci è stato concesso di scrivere da soli la nostra costituzione mentre a un paio di altri stati vinti la costituzione fu scritta dalle potenze vincitrici e dovettero accettarla in toto senza alcuna possibilità di modifica. E' chiaro che la costituzione italiana non poteva essere in contrasto con i valori dei vincitori.

Anonimo ha detto...

Se Conte, Letta e Calenda condannano Putin significa che occorre prendere una posizione diversa. Manifestare per la pace e inviare armi all'Ucraina è un cortocircuito logico. Sostenere le sanzioni alla Russia, che poi si ripercuotono sulle bollette degli italiani tramite la speculazione del libero mercato è un cortocircuito pratico. La pace si costruisce con la diplomazia. Con la supervisione delle Nazioni Unite, i leader occidentali ed orientali siedano allo stesso tavolo, per un mondo economicamente multipolare

Anonimo ha detto...

...
Con questi avversari (opposizione frammentata e fuori dalla realtà), la Meloni può stare tranquilla. I pericoli vengono da dentro e dall’alto: ovvero dall’interno della coalizione e dalle pressioni esterne e sovrastanti. Non sappiamo se ce la farà a combattere contro i “tiranni di fuori” e i “vigliacchi di dentro”, per dirla in tono risorgimentale. È partita col piglio giusto, finora non ha sbagliato, ciò che non ci piace era già in premessa, nei suoi programmi; più l’incognita dell’inesperienza. Intanto, però, lasciate che le ricordi i bei tempi in cui battagliava all’opposizione. Giorgia rimembri ancora quel tempo, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e il limitare di gioventù salivi? Non è più tempo di poesia, siamo alla prosa.

Marcello Veneziani (La Verità – 4 novembre 2022)

Anonimo ha detto...

A Roma si manifesta per il disarmo, perpetuando l'idea che una vaga diplomazia unita a buoni sentimenti basti a difendere l'Italia e la Kerneuropa occidentale, invece di renderla succube delle mire dei propri avversari (Cina, Turchia) o "alleati" (Anglosfera). Partecipano i 5 stelle che come tutti hanno votato per la cobelligeranza italiana in Ucraina, partecipa il PD che in preda alla disperazione cerca di non lasciare spazi politici ad altri pur non avendo mezza idea in comune con il resto della piazza. Forse, a tempo opportuno, accuseranno la Meloni di avere le stesse idee che loro hanno sostenuto fino ad oggi.

A Milano manifesta per la pace chi vuole la guerra e accusa chi non ritiene possibile una vittoria militare ucraina di essere un disfattista indifferente alla sofferenza dei civili. Mettendo da parte la non mobilitazione di costoro per i civili di Donetsk, Stepanakert o altri posti in giro per il mondo, non posso non pensare come nella realtà dei fatti la prosecuzione del conflitto con ogni mezzo - perché usare un camionista alla cieca per un'autobomba non è un mezzo ordinario, anche se i media hanno messo la cosa sotto il tappeto - non tocchi minimamente il loro rischio di morire, la loro possibilità di avere acqua calda, luce, internet, e dato l'elettorato medio di Più Europa (sic) e del Quarto polo, neanche il loro portafogli.

Solita commedia degli equivoci.

Anonimo ha detto...


Chi ha scritto la Costituzione italiana.

L'hanno scritta gli antifascisti, divisi nei vari partiti dello schieramento politico. La costituzione italiana è molto diversa da quella americana. Uno degli artefici della costituzine fu il cattolico di sinistra Dossetti, alla fine fattosi prete, professore universitario e per un po' a capo della Democrazia Critiana, assai attivo al Concilio come "consultore" del controverso cardinale Lercaro.
Le potenze vincitrici nel Trattato di Pace si erano limitate a farci la lezioncina morale sui c.d. diritti civili da rispettare nel nuovo Stato democratio. La Nato era di là da venire. Come dice il nome comprendeva all'inizio i Paesi interessati alla sicurezza del Nord Atlantico, vitale per Stati Uniti e Regno Unito.
Chiedemmo noi di entrarvi nel 1949, mi sembra, per esser difesi contro la Russia di Stalin, che foraggiava il potente e minaccioso partito comunista italiano, armatissimo e ostile al sistema democratico, sconfitto clamorosamente l'anno prima alle elezioni politiche, dove si era presentato come Fronte Popolare assieme ai socialisti.
Militarmente eravamo quasi disarmati, per imposizione del Trattato di Pace e con la minaccia perenne della guerra civile alimentata dai comunisti. Entrando nella Nato potevamo di fatto ricostruire un esercito.
L'antifascismo militante volle restaurare una democrazia parlamentare basata sul proporzionale puro, un'assurdità che stiamo ancora duramente pagando. Volle anche un esecutivo debole, per timore del fantasma di Mussolini, a quanto pare.
C'era il problema dei Patti Lateranensi, che implicavano un regime politico cattolico, con semplice tolleranza per i culti non cattolici.
La componente laica più prestigiosa (Croce, Calamandrei etc) non li voleva ammettere, seguita da larga parte degli intellettuali comunisti e anche da cattolici. Prevalse il pragmatismo: li si inquadrò senza specificare nella Costituzione, art. 7. I rapporti tra Stato e Chiesa, "indipendenti e soverani nel loro ordine", restavano regolati da questi Patti, che si potevano modificare consensualmente senza bisogno di procedere a revisione costituzionale (art. 7.2).
Così fu evitato un conflitto tra Stato e Chiesa, potenzialmente rovinoso.

Bah! ha detto...

Sì, oggi passando per piazza della Repubblica (ritornando dal bellissimo Cenacolo di preghiera a S.Celso ore 10,00 S.Rosario meditato e ore 11,00 S.Messa del 1° Sabato del mese di Novembre) li abbiamo visti tutti i redivivi della CGIL con le loro bandiere e con le nuove bandierine multicolor con scritto "pace". Onestamente, vorrei proprio sapere chi gli va dietro, sarebbe bene tornassero ad essere semi-sepolti afoni come lo sono stati per piu' di due anni..!Ma e' solo un sogno scrollarsi in Italia il giogo dei sindacati e degli ordini professionali (!). S'e' visto a cosa servono.Servono come l'insalata di rinforzo.

Anonimo ha detto...

[PAX CHRISTI IN REGNO CHRISTI] «È dunque evidente che la vera pace di Cristo non può essere che nel regno di Cristo: «La pace di Cristo nel regno di Cristo»; ed è del pari evidente che, procurando la restaurazione del regno di Cristo, faremo il lavoro più necessario insieme e più efficace per una stabile pacificazione»
Pio XI, Ubi arcano

Anonimo ha detto...

Avrebbero potuto essere più diretti e fare la manifestazione “per la pace” con lo striscione coi colori e il simbolo della NATO.
Così non ci sarebbero stati dubbi sui contenuti della “pace” per cui si manifesta.
PS: il grande disvelamento è in corso. Cosa ci vuole, ormai, per capire che quando parlano di “pace” intendono “pace alle condizioni della NATO” dunque guerra a oltranza?…
Cosa ci vuole per capire che chi vota in Parlamento per rimpinzare di armi una delle parti coinvolte nel conflitto, non è credibile quando parla di pace?
(Cit Paolo Borgognone)

Anonimo ha detto...

... I redivivi...
Si ha l'impressione che agiscano a comando su ordini superiori portati in campo da un capo, tenente o comandante che sia. Sembrano ben addestrati allo scopo
quasi fossero militari vestiti da civili

Sta bene qua,fra il dirittto marziale. ha detto...

Grillo contro Zuppi al Pellegrinaggio tradizionale: 'Silere non possum' si domanda a che titolo #sumpont2022
http://blog.messainlatino.it/2022/11/grillo-contro-zuppi-al-pellegrinaggio.html

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 16,40.
A mio parere la nostra costituzione riflette le idee marxiste all'epoca bene rappresentate nel Parlamento. Già la prima frase "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro" dice tutto. Repubblica e non Nazione per evitare il ritorno di una monarchia. Democratica perché così si definivano le repubbliche del blocco sovietico. ( Nel mondo libero inutile dirlo) . Fondata sul lavoro e non sulla libertà o altri valori morali per evidenziare il materialismo e il sindacalismo prevalenti. Tralascio la facile ironia sui fannulloni che lo stato ha sempre premiato. Mi preme infatti sottolineare una Weltanshauung precisa, cattocomunista ante litteram. I risultati si vedono.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 12, 31.
A Roma Letta è stato attaccato per essere filo-NATO. Quindi la manifestazione non era veramente per l'Ucraina, ma sotto sotto pro o non contro Putin.
A Milano il contrario. La sinistra è spaccata ma occupa ogni spazio di dibattito.
Punto in comune: dare fastidio alvgiverno in carica, che è costretto aschierarsi pro Nato e pro Ucraina, per sopravvivere.
Per lo stesso motivo, si rinuncia al pugno duro contro le ONG.

Anonimo ha detto...

Il vostro complottista vi informa:
I processi di disaccoppiamento energetico dalla Russia ed economico-commerciale dalla Cina hanno l'obiettivo di indebolire questi paesi ma finiscono inevitabilmente per indebolire l'Europa. La transizione "verde" marcio che usa la lotta al cambiamento climatico come foglia di fico per nascondere i veri obiettivi strategici decisi dagli anglo-americani e' una di quelle favolette che possono risultare convincenti solo a chi non sa nulla di energia. Ogni tanto il vero obiettivo di tutte le campagne contro i combustibili fossili viene rivelato inavvertitamente, come e' successo a Sharm el- Sheikh durante la conferenza ONU sui cambiamenti climatici (COP27). Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato che il conflitto in Ucraina offre l'occasione per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili, confondendo causa ed effetto.
Sunak, prima di recarsi nella città egiziana, aveva affermato che la lotta ai cambiamenti climatici non è solo una "manna morale", ma anche "il fondamento della nostra futura prosperità e sicurezza". I politici occidentali sfoggiano superiorita' morale mostrandosi in prima linea nella lotta contro qualcosa che l'uomo non ha il potere di influenzare e tanto meno controllare, vale a dire i cambiamenti climatici. "Serve a salvare vite" e' un mantra gia' sentito durante i due anni di pandemenza. Quanto ad una futura prosperita' senza gas e petrolio, la promessa ricorda la cura della tachipirina e vigile attesa. Andra' tutto bene...a chi ha i conti in qualche paradiso fiscale.

Anonimo ha detto...

Chi troppo vuole nulla stringe. Non si preoccupino lorsignori di salvare vite, lascino che ognuno muoia naturalmente nel suo letto quando giunge la sua ora. Salvino invece la loro propria anima a rischio perdizione.

Volete aandare contro la volonta' del Padreterno che vi ha messo al mondo ?? ha detto...

@6 novembre 2022 18:34
Guardi, me l'ha strappato proprio dal cuore: si preoccupino della propria salute e di quella dei loro famigliari! Non siamo bimbetti dell'asilo.Personalmente aspetto l'ora decretata dall'Eterno Padre per me.

Da La Verità ha detto...

Toni Capuozzo: «La piazza italiana risponde a giochi politici interni. Negli Usa, invece, i dem sono allarmati e il clima sta cambiando».

Non può decidere Kiev quale pace è possibile

Anonimo ha detto...

No, di certo, se ad un certo punto VZ non sarà più utile alla causa verrà accantonato, tra l'altro le sue 'bravate' tipo bombe su città russe e azioni di guerriglia all'insaputa degli USA hanno fatto molto infuriare gli alleati storici GB-USA, i Russi se ne vanno lentamente, sta arrivando l'inverno e c'è il rischio di impantanarsi nella neve e nel fango, quello che si lasciano alle spalle è una nazione devastata, rasa al suolo nei punti vitali, centrali elettriche, fabbriche e rifornimenti vari, i disgraziati Ucraini sono senza luce, senza riscaldamento e i viveri scarseggiano, anche l'acqua potabile, intanto si avvicinano le elezioni mid term in America, da fonti ben informate sul GOP, si da per quasi fatta per De Santis, governatore della Florida, che per i repubblicani è più spendibile, in ogni senso, del vecchio Trump, staremo a vedere.......

Eppure restano i semi ha detto...

Già Thoreau lo scrisse nel 1854: “Spesso si sente dire che lo studio dei classici lascerà il posto a studi piú pratici e moderni, ma colui che desidera con tutto se stesso di apprendere studierà sempre i classici, in qualunque lingua possano essere scritti e per quanto antichi siano. E che cosa sono i classici se non i piú nobili pensieri dell'uomo impressi sui libri?”