Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 30 marzo 2024

Sabato Santo. Nel silenzio e nell'attesa

Il Sabato Santo è "l'Ora della Madre": poiché - dicono antichi autori - in quel giorno tutta la Chiesa si raccolse nel suo cuore di Madre, e con la Chiesa in Lei si raccolsero e fiorirono le speranze e le attese del mondo. Dunque anche quelle del nostro oggi di ogni domani.
Nel silenzio e nello smarrimento del Sabato Santo rimaniamo nel silenzio dell’attesa di Maria, che vive intatta la fede nel Dio della vita, mentre il corpo del Crocifisso giace nel sepolcro. In questo tempo che sta tra l’oscurità più fitta – "si fece buio su tutta la terra" (Mc 15,33) – e l’aurora del giorno di Pasqua – "di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato… al levar del sole" (Mc 16,2) – Maria rivive le grandi coordinate della sua vita, che risplendono sin dal momento dell’Annunciazione e caratterizzano il suo pellegrinaggio nella fede. Proprio così ella parla al nostro cuore, a noi, pellegrini nel "Sabato santo" della storia.
Colei che ha ricevuto il dono di fidarsi fino in fondo del disegno di Dio e ne ha conosciuto nel suo intimo la potenza e la gloria ci insegni a credere anche nelle notti della fede, a celebrare la gloria dell’Altissimo nell’esperienza dell’abbandono, a proclamare il primato di Dio e ad amarlo e adorarlo anche nei suoi silenzi e nelle nostre apparenti sconfitte. Intercedi per noi, o Madre, perché sia autentica rafforzata e alimentata la nostra Fede!
Il Sabato Santo è il Sabato di Maria. Ella lo vive nel dolore illuminato da una fede purissima. Ed è lei che sorregge i discepoli dispersi e anche delusi e disorientati.
In lei e con lei sono le nostre attese e le nostre speranze, il nostro commino nella fatica e nella gioia, nel dolore e nella fiducia, nelle domande su chi siamo e dove stiamo andando insieme alla nostra Chiesa che amiamo.
Insieme a Maria, l'attesa è silenziosa e dolente, ma piena di Speranza. Quel sacro silenzio che accompagna e avvolge i momenti più gravi e intensi come questo tempo sospeso ma comunque santificato dall'Azione di Dio, il Dio nascosto e silenzioso, che ci si rivela nel suo agire e nel nostro agire-con-lui. Un tempo che segue e prelude il Fatto più dirompente della Storia: la Croce e la Risurrezione, che prepara l'Ottavo giorno, quello della Creazione Nuova, il giorno eterno del Signore.
È questo il silenzio, l'attesa, la speranza e la gioia di cui siamo testimoni.

Un invito al silenzio e alla preghiera
Preghiamo tutti anche per la nostra Santa Chiesa perché in Cristo Signore morto e risorto sia unita e possa guarire le sue lacerazioni.
Perché come il corpo di Cristo sfigurato porta su di sé i segni dei nostri peccati, così la Chiesa corpo mistico di Cristo porta le lacerazioni prodotte dal peccato.
Ma in Cristo Risorto quel corpo mistico vince le ferite e le lacerazioni e diventa ogni volta luminosa espressione della luce di Cristo, che illumina il mondo.
La stessa Passione del Signore, soprattutto nel testo giovanneo, prefigura la gloria della Resurrezione: è una vera ascesa al trono.
Tutti i misteri "si tengono" alla luce della regalità di Cristo.
E il Demonio, figlio della divisione, è rimasto impigliato all'amo della Croce.
Regnavit a ligno Deus!

Il segreto del silenzio
Nel silenzio di Maria Santissima è racchiusa la potenza, la sapienza, la grazia, la gloria di Dio, Uno e Trino. Sembra chiaro ormai che solo un essere umano senza macchia originale ed attuale ha potuto essere scelto come Madre del Figlio. E solo il Figlio, in quanto uomo e Dio, ha potuto vivere la vita che ha vissuto. Sia chiaro, nessun prevalere della natura divina su quella umana, né tanto meno il contrario. Entrambi, Madre e Figlio, rappresentano il massimo della fortezza, della Fede, sopportano lo strazio, il raccapriccio, l'ingiustizia, il martirio con una dignità tutta umana e ad un tempo santissima. Solo il Re dei re e la Regina delle regine hanno potuto passare attraverso l'inferno con tale dignità, mentre nel dolore e nei dolori di entrambi splende la grandezza della Fede e la fortezza, che nel loro caso è somma di tutte le virtù teologali e cardinali. In Loro assolutamente non vediamo i vinti, no. In Loro vi è il massimo esempio della umanità redenta. 
Spiace che la Loro vita, la Loro storia spesso si sia cristallizzata in figurine senza vita, incorniciate da stucchi tardo romantici. I Loro sentimenti invece erano/ sono grandi, forti, con orizzonti vasti di terra e Cielo e Cielo e terra in eterna osmosi. 
Noi abbiamo perduto tutto questo, tra noi nulla resta della Loro Fede, della Loro tempra, della Verità in cui vissero, di cui vissero, nella quale ci avevano chiamati e non si stancano di chiamarci a vivere e della quale vivere. La forza della Verità è la forza che noi abbiamo completamente perduto. Questo è il motivo per il quale siamo precipitati nella schiavitù della animalità, dalla quale non riusciamo più ad uscire. Ma proprio il Signore Risorto infrange tutti i sepolcri dei redenti dal suo Sangue prezioso e affida a noi la preghiera e l'offerta - il supplemento di Calvario per la redenzione dei molti, anzi troppi - ancora in pesanti catene. 

6 commenti:

Aloisius ha detto...

Bellissima meditazione
Aloisius

Anonimo ha detto...

https://crociatasangiuseppe.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Il Gayassa

Fra gli usi e costumi del mondo cattolico in questo tempo del Triduo Pasquale, uno che certamente può risultare curioso è quello che hanno i nostri fratelli assiro caldei.
Un "rito teatrale" pre liturgico di nome Gayassa.

L'intera scena si svolge all'interno della Chiesa e vede il buon ladrone confrontarsi con il cherubino che Iddio pose a guardia del Giardino.
San Disma avanza verso l'altare, forte della promessa di Cristo sulla croce, ma viene respinto dall'angelo armato che gli intima di stare indietro.
Il buon ladrone dunque gli spiega che egli è lì perché Cristo è morto per i suoi peccati ma niente, l'angelo gli impedisce il passaggio.
Il dialogo fra i due si fa sempre più serrato e aumentano le percosse dell'angelo, convinto che Disma sia giunto in Paradiso per delinquere, e le lamentele del santo ladrone che narra gli eventi della Passione all'angelo incredulo.

La situazione di stallo va avanti finché, spazientito, san Disma estrae il Crocifisso e lo pone in alto, affinché tutti lo vedano.
Fra le urla di giubilo della folla, l'angelo si inginocchia davanti al Santo Legno e scorta il buon ormai buon ladrone non più ladrone ai cancelli del Cielo.

"Pánge língua gloriósi
láuream certáminis,
et súper crúcis trophéo
dic triúmphum nóbilem
quáliter Redémptor órbis
immolátus vícerit."

Anonimo ha detto...

Profonda e ispirata meditazione. Grazie.

Abbaye Sainte-Madeleine ha detto...

Vigile pascale à l'Abbaye Sainte-Madeleine du Barroux
https://www.youtube.com/watch?v=oZezfWWlNoM

Streaming avviato 53 minuti fa LE BARROUX
Vigile à 21h00 cette année en raison du changement d'heure légale dans la nuit de samedi à dimanche.
Le début de la cérémonie se passant dans le cloître, seul le son sera alors diffusé.
Sainte nuit de Pâques à tous !

Anonimo ha detto...

Il Sabato Santo è come la quiete dopo la tempesta. Il misfatto si è compiuto, il tradimento del Salvatore si è consumato. Ma è anche il giorno in cui si prende atto, nel silenzio e nella paura, della necessità della speranza di una salvezza.
E' anche, a suo modo, la vera Festa delle Donne, perché, mentre i discepoli scappano, loro, le donne, rimangono dentro il sepolcro. E proprio per questo, assisteranno per prime alla Pasqua.
Il Sabato, così, è il giorno dell'attesa, della pazienza e del silenzio.
Aspettando la Pasqua.