Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 20 settembre 2025

DA OGGI inizia la Novena a San Michele Arcangelo

L'Arcangelo San Michele, nel calendario liturgico, si festeggia il 29 settembre, insieme agli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele.

Il suo nome, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

Vi invito ad iniziare, oggi, la novena per invocare il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. Approfitto per trascrivere qui il testo della preghiera a lui rivolta, composta da Leone XIII e recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 
Vedendo con gli occhi della fede la grandezza spirituale della tua bellezza e la forza lampeggiante della tua destra, Arcangelo di Dio, noi, terreni e rivestiti di carne, siamo pieni di ammirazione, gioia e gratitudine verso il Creatore di tutte le cose, e acclamiamo insieme con tutte le schiere angeliche. Alleluia!
PREGHIAMO: Concedi, Onnipotente Dio, che col patrocinio di San Michele Arcangelo, camminiamo sempre verso il cielo e siamo aiutati nel cielo dalle preghiere di Colui del quale in terra predichiamo la gloria. Per Cristo nostro Signore. Così sia.  

ATTO DI AFFIDAMENTO ALL’ARCANGELO MICHELE
(così come viene recitato a Monte Sant’Angelo sul Gargano)

Principe nobilissimo delle angeliche gerarchie, valoroso guerriero dell’Altissimo, amatore zelante della Gloria del Signore, terrore degli angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli Angeli giusti, Arcangelo San Michele, desiderando io di essere nel numero dei tuoi devoti a te oggi mi offro e mi dono.
Pongo me stesso, il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici e quanto mi appartiene sotto la tua vigile protezione. È piccola la mia offerta essendo io un misero peccatore ma tu gradisci l’affetto del mio cuore.
Ricordati che se da quest’oggi sono sotto il tuo patrocinio tu mi assisterai per tutta la mia vita.
Procurami il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro salvatore Gesù, la mia dolce Madre Maria e tutti gli uomini miei fratelli amati dal Padre e redenti dal Figlio.
Impetrami quegli aiuti che sono necessari per arrivare alla corona della gloria. Difendimi sempre dai nemici dell’anima mia specialmente nell’ultimo istante della mia vita.
Vieni in quell’ora, o glorioso Arcangelo, assistimi nella lotta e respingi lontano da me negli abissi dell’inferno quell’angelo prevaricatore e superbo che prostrasti nel combattimento in Cielo.
Presentami, allora, al trono di Dio per cantare con te, Arcangelo San Michele e con tutti gli Angeli lode onore e gloria a Colui che regna nei secoli eterni. Amen

San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, affinché non periamo nell'estremo giudizio.

== Ripetere ogni giorno l'Atto di affidamento, dopo la nuova invocazione ==

PRIMA GRAZIA Ti domandiamo, o Arcangelo San Michele, insieme col Principe del primo Coro dei Serafini, che Tu voglia accendere il nostro cuore con le fiamme del santo amore e che per mezzo tuo possiamo spregiare i lusinghieri inganni dei piaceri del mondo. Pater, 3 ave. San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

SECONDA GRAZIA Ti chiediamo umilmente, o Principe della celeste Gerusalemme, insieme col Capo dei Cherubini, che ti ricordi di noi, specialmente quando saremo assaliti dalle suggestioni del nemico infernale, così col tuo aiuto, divenuti vincitori di satana, facciamo di noi stessi un intero olocausto a Dio nostro Signore. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

TERZA GRAZIA Devotamente ti supplichiamo, o invitto Campione del Paradiso, che insieme con Principe del terzo Coro, cioè dei Troni, non permetti che noi, tuoi fedeli, siamo oppressi degli spiriti infernali, né da infermità. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

QUARTA GRAZIA Umilmente in terra prostrati Ti preghiamo, o nostro primo ministro della Corte dell’Empireo, che insieme col Principe del quarto Coro, cioè delle Dominazioni, difendi il Cristianesimo, in ogni sua necessità, ed in particolare il Sommo Pontefice, aumentandolo di felicità e grazia in questa vita e gloria nell’altra. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

QUINTA GRAZIA Ti preghiamo, o santo Arcangelo, che insieme col Principe del quinto Coro, cioè delle Virtù, Tu voglia liberare noi tuoi servi, dalle mani dei nostri nemici sia occulti come palesi; liberaci da falsi testimoni, libera dalle discordie questa Nazione ed in particolare questa città da fame, peste e guerra; liberaci anche da folgori, tuoni, terremoti e tempeste, cose che il drago dell’Inferno è solito provocare a nostro danno. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

SESTA GRAZIA Ti scongiuriamo, o Conduttore delle Angeliche squadre, e ti preghiamo insieme col Principe, che tiene il primo luogo fra le Potestà le quali costituiscono il sesto Coro, anche tu voglia provvedere alle necessità di noi tuoi servi, di questa Nazione, ed in particolare, di questa città, con il dare alla terra la fecondità desiderata e la pace e la concordia tra i governanti cristiani. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

SETTIMA GRAZIA Ti chiediamo, o Principe degli Angeli Michele, che insieme col capo dei Principati del settimo Coro, Tu voglia liberare noi tuoi servi e tutta questa Nazione ed in particolare questa città dalle infermità fisiche e molto più da quelle spirituali. Pater, 3 ave.
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

OTTAVA GRAZIA Ti supplichiamo, o Santo Arcangelo, che insieme col Principe degli Arcangeli dell’ottavo Coro e con tutti i nove Cori, Tu abbia cura di noi in questa vita presente e nell’ora della nostra agonia e quando saremo per esalare l’anima, così, sotto la tua protezione, rimanendo vincitori di satana, giungiamo a godere la divina Bontà con Te, nel Santo Paradiso. Pater, 3 ave.  
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

NONA GRAZIA Ti preghiamo finalmente, o gloriosissimo Principe e difensore della Chiesa militante e trionfante, che Tu voglia, in compagnia del capo degli Angeli del nono Coro, custodire e patrocinare i tuoi devoti e noi con tutti i nostri familiari e tutti quelli che si sono raccomandati alle nostre preghiere, affinché con la tua protezione, vivendo in modo santo, possiamo godere Dio insieme con Te e tutti gli Angeli per tutti i secoli dei secoli. Così sia. Pater, 3 ave.    
San Michele Arcangelo difendici nel combattimento affinché non periamo nel giudizio finale.

Un Padre Nostro a San Michele, uno a San Gabriele, uno a San Raffele e uno al nostro Angelo Custode.
Prega per noi, beatissimo Michele, principe di Dio. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.  

PREGHIAMO Onnipotente ed Eterno Dio, che nella tua somma bontà assegnasti in modo mirabile l’Arcangelo Michele come gloriosissimo Principe della Chiesa per la salvezza degli uomini, concedi che con il suo salvifico aiuto meritiamo di essere efficacemente difesi di fronte a tutti i nemici in modo che, al momento della nostra morte, possiamo essere liberati dal peccato e presentarci alla tua eccelsa beatissima Maestà. Per Cristo Nostro Signore. Amen.   
(Indulgenza parziale quotidiana e plenaria alla fine)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il 22 ottobre 1918, Padre Pio scrive a Padre Benedetto da San Marco in Lamis per raccontare cosa gli è accaduto la mattina del 20 settembre, giorno in cui ha ricevuto le stimmate. Su richiesta del ministro provinciale, descrive con precisione le piaghe che si sono manifestate sulle mani, sui piedi e sul costato, e la sensazione di sangue che scorreva nel suo cuore come una cascata d'acqua.

Quel 20 settembre, un venerdì, il convento era insolitamente deserto. Padre Pio era solo in preghiera dopo la Messa quando si verificò l'apparizione. Non parlò subito dell'evento, neanche ai suoi superiori. La prima a notare le stimmate fu Filomena Ventrella, che vide i segni sulle mani del frate il giorno stesso. Nonostante la sua sorpresa, Padre Pio cercò di nascondere le ferite, esortandola a non parlarne con nessuno.

Anche Nina Campanile si accorse delle stimmate il giorno dopo, il 21 settembre, quando vide una piaga sul dorso della mano di Padre Pio, che cercava di nasconderla. Padre Pio era convinto che, con la preghiera, le ferite sarebbero presto scomparse. Anche gli studenti del collegio serafico notarono le piaghe il 21 settembre, descrivendo il frate sofferente e il suo volto arrossato oltre il solito.

Solo dieci giorni dopo, il superiore del convento, Padre Paolino da Casacalenda, venne informato delle stimmate da Nina Campanile. Inizialmente incredulo, le vide personalmente quando entrò nella stanza di Padre Pio e notò le piaghe sulle sue mani. Informò immediatamente il Provinciale, Padre Benedetto, che chiese a Padre Pio di raccontare in dettaglio l'accaduto. Nella lettera del 17 ottobre, Padre Pio descrive la visione di Cristo piagato che lo ha segnato, provocandogli una sofferenza spirituale e fisica intensa.

Infine, raccontò al suo amico don Peppino Orlando l’esperienza: durante la preghiera dopo la Messa, una luce intensa gli mostrò Cristo piagato. Dopo la visione, si ritrovò sanguinante e senza forze, incapace di alzarsi, e strisciò fino alla sua cella, dove pregò e ringraziò Gesù per ciò che era accaduto.

Anonimo ha detto...

Bravissima Mic, sotto l'egida dell'Immacolata
entriamo nella lotta.Daje!

Anonimo ha detto...

COMMENTO SPECIALE di Pierluigi Bianchi Cagliesi
sabato 20 settembre 2025
COALIZIONE DEI "VOLENTEROSI" DELLA GUERRA
https://gloria.tv/post/MUAbJswqnrN33ihJW3nEP6nFZ