Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 16 marzo 2012

Incontro al Vertice tra Sua Eminenza il Cardinale William Levada e Sua Eccellenza Mons. Bernard Fellay

Dal sito della Fraternità San Pio X

INCONTRO TRA IL PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE E IL SUPERIORE GENERALE DELLA FRATERNITÀ SACERDOTALE SAN PIO X.
oggi 16 marzo 2012.

Lo storico incontro del 29 agosto 2005
Comunicato stampa - Durante l’incontro del 14 settembre 2011 fra Sua Eminenza il Signor Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, e Sua Eccellenza Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, era stato consegnato a quest’ultimo un Preambolo Dottrinale, accompagnato da una Nota preliminare, quale base fondamentale per raggiungere la piena riconciliazione con la Sede Apostolica. In esso si enunciavano alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica, necessari per garantire la fedeltà al Magistero della Chiesa e il "sentire cum Ecclesia".
La risposta della Fraternità Sacerdotale San Pio X in merito al summenzionato Preambolo Dottrinale, pervenuta nel gennaio 2012, è stata sottoposta all’esame della Congregazione per la Dottrina della Fede e successivamente al giudizio del Santo Padre. In ottemperanza alla decisione di Papa Benedetto XVI, con una lettera consegnata in data odierna, si è comunicato a S.E. Mons. Fellay la valutazione della sua risposta. In essa si fa presente che la posizione, da lui espressa, non è sufficiente a superare i problemi dottrinali che sono alla base della frattura tra la Santa Sede e detta Fraternità.
Al termine dell’odierno incontro, guidato dalla preoccupazione di evitare una rottura ecclesiale dalle conseguenze dolorose e incalcolabili, si è rivolto l’invito al Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X di voler chiarificare la sua posizione al fine di poter giungere alla ricomposizione della frattura esistente, come auspicato da Papa Benedetto XVI.

Addendum (Radio Vaticana):

"Mons. Fellay è invitato a chiarificare la sua posizione al fine di poter giungere alla ricomposizione della frattura esistente, com'è desiderio di Papa Benedetto XVI, da ora fino al 15 aprile."

Preghiamo intensamente!

41 commenti:

don Camillo ha detto...

Mi permetto di postare questa notizia perchè non trovo Mic, la quale farà se vorrà eventuali modifiche o introduzioni.

In questo momento così grave per la Chiesa, preghiamo lo Spirito Santo perchè lo Spirito di Verità e di Misericordia, guariscano questo Corpo dolorante della Santa Chiesa di Dio!

bernardino ha detto...

La Gerarchia ecclesiastica di Roma, dopo aver predicato per 50 anni la nuova dottrina post-conciliare, non puo', a meno di rischiare uno scisma dalle proporzioni incalcolabili, accettare di rimettere in piedi una Chiesa della Dottrina Cristiana preconciliare bimillenaria; la FSSPX non puo' rinnegare la Tradizione con tutte le conseguenze della Chiesa bimillenaria per accettare le tesi dello spirito del CVII che come sappiamo portano molto lontano dalla fede cattolica pura per giungere al materialismo ed al liberismo piu' sfrenato e rischiare di sparire rinunciando a cio' che ha predicato fino ad oggi. Il Papa e la Fraternita' hanno fatto fino a questo momento quanto era possibile fare? Oppure si puo' fare ancora qualcosa? Speriamo che ci metta la mano lo Spirito Santo, altrimenti non riesco a capire cosa puo' ancora capitare per la gente che ha fede. La consolazione e' sempre in Cristo Gesu'.

Anonimo ha detto...

Salvo un miracolo, è quello che ci si poteva aspettare.
Se non ottiene l'accettazione dei principi fondamentali del Concilio Vaticano II, il Vaticano sembra non transigere.

Le differenze dottrinali insormontabili non col Vaticano II, ma con la Tradizione, non potranno comunque essere superate dalla "chiarificazione" della posizione della FSSPX, che è chiara per tutti tranne per chi non la vuole capire o non la vuole accettare.

Verrebbe da dire che questa richiesta di chiarimenti è una inutile farsa, ma aspettiamo pregando.

don Camillo ha detto...

In questo momento l'emotività mi sovrasta... molti sono i pensieri, molte le attese, molte le paure! Proverò a sentire don Pierpaolo...
Ora vado a celebrare la Via Crucis in parrocchia... con la grazia di Dio insieme a Gesù sulla Croce, sempre!

Serafino ha detto...

E'stato un errore anche solo imbarcarsi nei c.d. "Colloqui".
Era stata tolta la "Scomunica", con atto unilaterale, senza richiedere (almeno pubblicamente) contropartite?
A quel punto si doveva dire:"GRAZIE PER L'ATTO, sia pure incompleto e reticente, DI mera *GIUSTIZIA* e non di misericordia che avete compiuto. Adesso più che mai pregheremo per voi e tutti per la loro strada. Quando ci manderete a chiamare, per togliervi dai guai, noi verremo. Quel giorno si vedrà chi è benedetto da Dio e chi no".

bernardino ha detto...

Grazie Mic. da questa gerarchia non ci si poteva aspettare nulla di diverso; ora possiamo sperare solo nella potenza di Gesu', perche' dubito molto che il Papa sia veramente libero di poter guidare la Sua Chiesa. Il Papa e' troppo buono e obbediente a Gesu' per fare qualcosa che non e' conforme al Vangelo. Non vedo a cosa sarebbe servito aprire la porta giusta in sette anni per poi sbatterla in faccia a chi vuole Dio ad ogni costo? Oppure c'e' chi Glielo impedisce chissa' per quali motivi. Dio alla fine ha sempre prevalso sul demonio. Preghiamo molto la Madonna SS.ma che interceda presso il Suo Figliolo.

Anonimo ha detto...

Una domanda:

se il papa ha potuto togliere la scomunica perchè non si è ritenuto consumarsi un vero e proprio scisma nel 1988, perchè si dovrebbe parlare di scomunica, oggi, in caso di esito negativo delle trattative?

In fondo la Fraternità non concorda con alcuni punti del concilio, ma non è la sola e il concilio non è un dogma, nessun papa ha dogmatizzato nulla.

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Si dice che Monsignor Müller sia il candidato più attendibile come nuovo Prefetto della Congregazione della Fede.

Testo stralciato da MiL:
"Durante un discorso in onore del vescovo luterano Johannes Friedrich, l’11 ottobre 2011, Monsignor Müller presentò un saggio della sua Ecclesiologia. L’originale tedesco si trova qui:http://www.kath-akademie-bayern.de/tl_files/Kath_Akademie_Bayern/Veroeffentlichungen/zur_debatte/pdf/2011/Vortrag_Mueller.pdf

Mons. Müller disse in questa occasione:
"Il Battesimo è il carattere fondamentale che ci unisce sacramentalmente in Cristo davanti al mondo in una sola Chiesa visibile. Noi come cristiani, cattolici e protestanti, siamo dunque già uniti in ciò che chiamiamo la Chiesa visibile. In un senso stretto esistono dunque non tante Chiese, cioè, una accanto all’altra, ma esistono divisioni e spaccature all’interno di un unico popolo e di un’unica casa di Dio."
La comprensione comune che "Dominus Jesus" abbia confermato che i protestanti non sono propriamente una chiesa, è per Monsignor Müller un "malinteso"

I protestanti sono "già parte della Chiesa".

E' possibile questo e che nello stesso tempo corra il rischio di rimaner fuori la Fraternità?

Marco Marchesini ha detto...

Che amarezza questo comunicato.

La posizione di mons. Fellay è chiara: il Concilio Vaticano Secondo in alcuni punti presenta errori dottrinali e teologici a livello contenutistico, non solo di formulazione. E' disposto ad una riconciliazione con il Vaticano a patto di avere la libertà di dichiarare questo. Più chiaro di così!

Io mi chiedo, la posizione di mons. Gherardini che, riguardo al Concilio Vaticano Secondo, è simile a quella di mons. Fellay, non è più sostenibile? Non è un sentire "cum Ecclesia"?

Dimostri la Santa Sede che nel Concilio Vaticano Secondo non vi sono errori e viene riproposta esattamente la dottrina bimillenaria senza alterazioni e cambiamenti prima di parlare di fedeltà al Magistero. Se no sorge spontanea la domanda: a quale Magistero bisogna essere fedeli, quello prima del 1965 o quello dopo? Il "tutti e due" vale solo se razionalmente viene dimostrata la perfetta continuità oltre ogni ragionevole dubbio. Non si può credere a due insegnamenti contraddittori, non si può accettare la soluzione di continuità.

I problemi dottrinali non sono tra la Chiesa e la FSSPX, sono tra la Chiesa di ora e quella prima del '65.

Se poi davvero il Papa elegge Mons. Müller come Prefetto della Congregazione della Fede mi chiedo dove sia finita la credibilità della Chiesa attuale.

Marco Marchesini

Icabod (tornando ne ho viste!) ha detto...

Come può accadere che il Papa
- celebri i Vespri in san Gregorio Magno con l'arcivescovo di Canterbury che è scomunicato e che appoggia matrimoni omosessuali, donne prete e non crede nella Presenza reale,
- accetti che vescovi come Müller che non credono nella transustanziazione ecc. diventi il nuovo prefetto della CDF,
- si prepari e celebrare l'anniversario delle tesi di Lutero

e tuttavia consenta il profilarsi la possibilità di un eventuale scisma con la FSSPX perchè non accetta alcuni punti del concilio?

L'ecumenismo e il dialogo a ogni costo con tutti tranne che con la Tradizione, li vincola davvero i cattolici?

Anonimo ha detto...

"Il Battesimo è il carattere fondamentale che ci unisce sacramentalmente in Cristo davanti al mondo in una sola Chiesa visibile..."

Cerchiamo di applicare le parole di Mons. Müller al passato della Chiesa. E 'possibile dire che giudaizzanti, montanisti, sabelli, ariani, nestoriani, ecc, mediante il battesimo, erano una sola Chiesa visibile ?

Anonimo ha detto...

Insomma cosa c'è da aspettarsi da qui ad un mese... ??
Come se la San Pio X continua a difendere la Tradizione come ha sempre fatto, anche se viene esclusa per questo, dobbiamo continuare a sostenerla, per quanto possibile...

Areki ha detto...

Certo queste notizie sono un poco tristi, non per la Fraternità, ma per La Santa Sede che appare prigioniera di schemi ormai sorpassati.....
Siamo nelle mani di Dio....
Il vaticano risponderà certamente davanti a Dio e alla storia per questo "inciucio" che è davvero triste......
Areki

don Camillo ha detto...

Benvenuto Areki!

Anonimo ha detto...

Amici miei, a me questa parte finale non piace per nulla; mi ha l'aria di una minaccia.

"Al termine dell’odierno incontro, guidato dalla preoccupazione di evitare una rottura ecclesiale dalle conseguenze dolorose e incalcolabili, si è rivolto l’invito al Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X di voler chiarificare la sua posizione al fine di poter giungere alla ricomposizione della frattura esistente, come auspicato da Papa Benedetto XVI."

Ebbene, viene adombrato il rischio della 'rottura' in luogo della 'frattura' che resta pur sempre colmabile.

Ma, a ben riflettere, se c'è una frattura non esiste rottura cioè scisma, perché non ne esistono gli elementi: e, allora, sono davvero tali da provocare una vera 'rottura' gli elementi richiesti alla Fraternità, sulla base di definizioni -qualunque esse siano- non dogmatiche?

Marco Marchesini ha detto...

Scommetto poi che a mons. Mueller non hanno mai imposto una ritrattazione di quelle che si legge oggi sui siti Internet. D'altronde non ha mai negato l'adesione al Concilio Vaticano Secondo! Se l'avesse fatto non sentirebbe "cum Ecclesia", ci sarebbe una frattura. Ha solo "reinterpretato" dei dogmi come la Verginità di Maria e la Transustanziazione, ovvero due argomenti del tutto marginali...

Anzi c'è il rischio che venga addirittura promosso proprio a guardiano dell'ortodossia (sic!) della Fede. Le sue "reinterpretazioni" sono solo causa di qualche perplessità del Santo Padre, ma comunque sente ancora "cum Ecclesia" senza fratture...

Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

Il senso di "ultimatum" viene solo da quanto precisato da padre Lombardi sul termine di un mese, in risposta alla domanda di un giornalista. Non è detto che le discussioni non si protraggano più a lungo, ma è come se da oggi si sia aperto un negoziato nuovo.

Anonimo ha detto...

Riporto l'interpretazione ottimista che dà il blog Summorum pontificum

Questo comunicato può anche esser tradotto: al preambolo che gli è stato consegnato il 14 settembre, mons. Fellay ha risposto esprimendo la sua « posizione », della quale la Santa Sede ha giudicato che essa « non è sufficiente» ; si chiede dunque a Mons. Fellay di « chiarire la sua posizione » (nel mese a venire). Più chiaramente ancora, ciò significa che Mons. Fellay è sempre padronissimo di presentare le modifiche che egli desidera al preambolo dottrinale.

Il Papa avrà fatto tutto, e Mons. Fallay potrà far tutto. Deo gratias ! "

Bah. Davvero ottimista!

Anonimo ha detto...

Questo un commento tranchant di Cantuale Antonianum

[Qui si arriva al dunque: c'è un ultima mano tesa dal Papa, perché Fellay accetti di ricomporre la frattura esistente "come auspicato da Papa Benedetto". Altrimenti sono chiaramente previste le consueguenze, che ci si affretta a dire di voler evitare. Si tratta di una "rottura ecclesiale dalle conseguenze dolorose e incalcolabili": minaccia di scomunica per niente velata, e questa volta - da ciò che pare dal comunicato - non solo per scisma causato da una rottura della disciplina, pur importante come l'ordinare vescovi senza mandato pontificio, ma per i problemi dottrinali. Questo vuol dire eresia, chiaro e tondo: davvero conseguenze dolorose e incalcolabili]

Testo preso da: Mano di ferro in guanto di velluto. Papa Benedetto è chiaro: i Lefebvriani devono ora accettare le sue condizioni. http://www.cantualeantonianum.com/2012/03/mano-di-ferro-in-guanto-di-velluto-papa.html#ixzz1pJvyVSfe
http://www.cantualeantonianum.com

Anonimo ha detto...

Questo vuol dire eresia, chiaro e tondo: davvero conseguenze dolorose e incalcolabili


eresia? Da parte di chi?

Da Cantuale Antonianum ha detto...

C'è un commento troppo interessante che riporto, per condividere

le "conseguenze dolorose e incalcolabili" richiamate dal comunicato non è detto che si riferiscano unicamente alla FSSPX: anche la stessa Chiesa potrebbe essere toccata da queste conseguenze. Perchè i problemi sollevati fino a ieri solamente dalla FSSPX, e oggi pure da teologi del calibro di Gherardini, riguardano la Chiesa intera, non la sola FSSPX! Per dirla con Gherardini: se il Vaticano II è in continuità con la Tradizione bisogna dimostrarlo inconfutabilmente. E finora tale continuità è solo asserita. Io non mi preoccupo propio per nulla di questo comunicato che appare certamente con dei risvolti duri, ma si deve considerare pure a chi tale comunicato è rivolto! Non è certo rivolto al vescovo Fellay che non aveva bisogno di comunicati visto che poco prima aveva parlato per due ore con Levada e aveva in mano una lettera approvata dal papa; e non è neppure rivolto agli altri vescovi della FSSPX visto che a loro riferirà Fellay e farà legger direttamente la lettera.............ma allora a chi è pertanto rivolto tale comunicato? Certamente ad altri vescovi............magari gli stessi che nel 1988 festeggiarono con lo champagne il gesto di Lefebvre. Insomma, dentro la Chiesa c'è un partito ferocemente contrario a ogni possibile ricomposizione della vicenda Lefebvre. Un partito che seppur velatamente minaccia, minaccia, minaccia molto. Il mio vescovo, che pure non è tradizionalista nè ha simpatie tradizionaliste è stato onesto e mi ha detto: se in Austria i vescovi fan ciò che vogliono e tollerano preti concubini, e Roma non impone nulla, non si capisce per qual motivo si debbano imporre fardelli alla FSSPX. Nonostante l'onestà tale frase mi ha amareggiato perchè mostra la situazione odierna di questa Chiesa che vorrebbe usare la mano pesante coi lefebvriani, mentre non si cura propio dei mille altri problemi ben più gravi. Una volta si poteva ben dire: Roma locuta, causa finita. Oggi si può solo dire: Roma locuta. Causa finita. Fortasse...............non necessarie

don Camillo ha detto...

Bisogna vedere se i toni proposti nel comunicato, tipo: conseguenze dolorose incalcolabili... e ... se non vi piegate vostra sarà la responsabilità della "frattura", coincidono con i toni oggi concordati con Mons. Fellay.

Anonimo ha detto...

Cos'è una boccata d'ossigeno dalle valli Svizzere, Don Camì? :)

don Camillo ha detto...

Mi sa :) !

Ma domani dirò, spero più ampiamente!

Anonimo ha detto...

Il tempo non è dalla parte del Vaticano. La rivoluzione sta procedendo ad un ritmo molto veloce, a questo punto, e la sorte della Chiesa cattolica in ogni cultura occidentale è giungere a una morte molto veloce. Presto saremo di nuovo nelle catacombe, il Vaticano un cumulo di macerie, e i sacerdoti FSSPX, e pochi altri a loro affini, sarà tutto quello che resta, nascosto nelle ombre del futuro incubo molto vicino a quella di una Chiesa militante appassita che ha permesso l'ingresso al vuoto spirituale della modernità. "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me; ma piangete su voi stesse e sui vostri figli" Lc 23:28.

Stettino ha detto...

Scusate l'intromissione è vero che ci si deve aspettare di tutto dalla gerarchia modernista ma perchè parlare di scisma e di scomunica?
Se i protestanti sono nella Chiesa perchè non la FSSPX?
Se non si scomunicano i protestanti non si deve farlo neanche con la FSSPX?
E la medicina della misericordia di GXXIII?
Dove sarebbe lo scisma? ne più nemmeno dei protestanti.
Questa è bella poi scomunicare di nuovo coloro ai quali è stata revocata dallo stesso Papa, bell'esempio!
Quale sarebbe l'eresia intervenuta dopo la revoca che non fosse esistita prima di essa?
Non si è mai visto prima che sia scismatico chi non vuole esserlo?
Si separa chi vuole separarsi!
E' come dire: separati caro marito perchè io non ti voglio!
Contraddizioni dei modernisti, di qui però gli uomini di buona volontà possono trarre conclusione certe e capire che la gerarchia odia i cattolici.
CVCRCI

Anonimo ha detto...

Per l'ultimo Anonimo:

Ma la Chiesa è già la Gerusalemme Nuova non potrà finire.
I fatti non hanno dato ragione a sant'Atanasio quando scriveva : “I cattolici fedeli a Dio nella Santa Tardizione , anche se sono ridotti ad un pugno, ecco coloro che sono la vera Chiesa di Cristo.” ?

bernardino ha detto...

Mic., ricordiamoci sempre che sotto la Croce erano rimaste un pugno di persone - Sua Madre, le Marie e Giovanni - da li, dal dolore incolmabile e' nata la Chiesa di Cristo. Questa e' un'ora di buio profondo, e' il Venerdi Santo, ma Gesu' ci ha promesso che risorgera', e l'ha fatto. Ora noi dobbiamo solo tenere, tenere,tenere.e Gesu' non tradisce. Le punizioni arriveranno nell'ultimo giorno in quello del giudizio ed ognuno dovra' renderGli conto per cio' che ha fatto, da questo non si scappa.

Marco Marchesini ha detto...

Quindi alla fine dei conti il Papa con la sua autorità ha decretato che per essere cattolici in piena comunione con la Santa Sede è necessario seguire la linea di perfetta sostanziale continuità di tutto il Magistero ante '65 e post '65 di Don Cantoni?

Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

è necessario seguire la linea di perfetta sostanziale continuità di tutto il Magistero ante '65 e post '65 di Don Cantoni?

A questo punto così sembra.
Del resto, persino l'Anno della Fede è centrato sulla "Nuova evangelizzazione" e sul concilio.

Comunque, vedremo in conclusione...

Marco Marchesini ha detto...

Sì, effettivamente è meglio aspettare a leggere il comunicato.
In caso di rottura tra la Santa Sede e la FSSPX Roma condannerà le posizioni dottrinali della FSSPX, e quali esattamente causano il non sentire "cum Ecclesia"?

Perché stavolta non c'è la scusa dell'infrazione della procedura canonica di consacrazione di Vescovi.

Da cosa è causata la frattura? Se Roma risponde dalle loro posizioni sulla Santa Messa nel rito attuale, in fondo anche mons. Gherardini ha detto di non concordare con loro su questo punto.

Se invece si tratta delle loro posizioni sul Concilio Vaticano Secondo, allora come è possibile essere in totale accordo con mons. Gherardini sul Concilio Vaticano Secondo? Sarebbe condannata anche la sua posizione e quella di tutti noi.

Speriamo davvero che tutto questo non avvenga!

Eppure i punti criticati del Concilio sono tutti non infallibili. Se Roma non vuole chiarire almeno dia più libertà di discussione di quella garantita dal documento "Donum Veritatis". Ho però l'impressione che l'unico margine di discussione sui testi del Concilio sia quello ammesso da quel documento.

Marco Marchesini

don Camillo ha detto...

Sì Marco! e aggiungerei: "Tanto peggio tanto meglio!"

Perchè se la Santa Sede non accettasse la posizione della Fraternità ovvero
1. il rifiutare assolutamente il Nuovo Rito quindi TUTTA la Riforma Liturgica: Se c'è un Rito diciamo tradizionale perenne "non abrogato" che senso ha il Nuovo Rito?
2. Le difformità teologiche ecclesiologiche palesi con la Tradizione emerse dopo il Vat2 cioè la
A ."questione ebraica",
B. la Collegialità
C. la Libertà religiosa
D. l'ecumenismo.

La Santa Sede, anzi il PAPA non accetterebbe più l'essenza stessa della Chiesa Cattolica!

Risultato: il formalizzare l'Apostasia della Chiesa Ufficiale, e il realizzarsi della orribile profezia di Gesù: "quando il Figlio dell'Uomo verrà troverà la Fede sulla Terra?" e l'individuazione immediata nel Papa Romano della figura dell' antiCristo!

don Camillo ha detto...

Il peggio sarebbe invece, il lasciare le così così come sono. Con un comunicato della Congregazione (senza esporre il Papa) che formalizzasse il fallimento delle discussioni, lasciando più o meno le cose come stanno. Potenziando il ruolo di Ecclesia Dei con la speranza di rosicchiare preti (tipo alla don Mercury) e fedeli (tipo i cresimandi di Mons. Bonfils), lasciando comunque una porta semiaperta, per eventuali approfondimenti futuri! Senza scomuniche, ma con piccoli segnali controcorrente come per esempio una specie di accettazione di incardinazione dei numerosi preti diocesani e religiosi che chiedono di entrare nella Fraternità per lavorare pastoralmente secondo lo spirito proprio della Fraternità San Pio X!

Marco Marchesini ha detto...

don Camillo,
non è possibile che la Chiesa docente (Papa e Vescovi in comunione con lui) insegni eresie e che addirittura il Papa possa essere l'anticristo.
E' proprio la promessa stessa di Gesù a confermarlo quando ha promesso a Pietro il primato.

Marco Marchesini

Anonimo ha detto...

La Santa Sede, anzi il PAPA non accetterebbe più l'essenza stessa della Chiesa Cattolica!

Questo non potrà mai accadere. Lo sappiamo per fede.

L'irrealizzabilità di un fatto del genere è assolutamente creduta e anche solidamente dimostrata da Romano Amerio. Tuttavia, solo col ritorno della Chiesa alla sua dogmaticità potrà essere ripareggiata la verità. E' questo che qualcuno, dal Trono più alto, prima o poi farà...

don Camillo ha detto...

Ovviamente in questo supermercato che è ora la Chiesa Cattolica, noi speriamo che venga allestito un bel reparto "Ordinariato Tradizionale san Pio X"... e lì collocarci materialmente spiritualmente... con la certezza che quando il Signore Gesù RI-tornerà, ci riconoscerà come i suoi!

Milanes ha detto...

@ Marco e don Camillo: scusate, ma forse una cosa vi sfugge. Non dubito che il Papa voglia "risolvere" in qualche modo pratico lo "scisma" lefebvriano, ma solo per inglobare la Fraternità nel supermercato del fai da te religioso; di risolvere i problemi generati dal concilio ultimo, però, non ne ha nessuna intenzione. È evidente che, dopo due anni di discussioni dottrinali, siamo al punto di partenza: accettare il concilio senza se e senza ma...alla fine il Vaticano non vuole andare oltre al concedere di celebrare con il rito antico (come fanno gli altri istituti). La Roma di adesso, Papa in testa, professa una fede diversa dalla fede cattolica professata dalla Fraternità e non ha nessuna voglia di tornare indietro su libertà religiosa, collegialità e tutte le sporcizie varie. Ricordiamoci di come si svolsero i lavori del concilio: gli schemi preparatori cestinati, il colpo di mano dei liberali, le infiltrazioni comuniste, il piano massonico di distruzione della Fede, tutte cose ormai documentate, eppure ancora c'è chi dice che il concilio non è il problema, ma è il postconcilio che ha fatto danni e i documenti sono quasi tutti buoni.
Quindi i discorsi che fate circa disponibilità da una parte e dall'altra, dietrologie, timori di "fratture", ipotesi di scenari in un verso o nell'altro, sono un po' campati in aria, perché il vero nocciolo del problema, cioè il cambiamento di posizione della chiesa su importanti questioni dogmatiche, non verrà mai affrontato.
Cosa c'è da accettare allora? Come si può firmare un accordo in questi termini? La tradizione difesa dalla Fraternità non è un'opzione tra le tante, ma l'unico modo di intendere la Fede, non è nient'altro che ciò che la Chiesa ha sempre fatto ed insegnato e non può essere proposta allo stesso livello delle eresie di Bose o kiko, accanto alle messe di carnevale o alle cerimonie ecumeniche.
Mi spiace, ma non ci siamo ancora.

Marco Marchesini ha detto...

@Milanes. Ho capito il tuo discorso. Roma non ha nessuna intenzione di cominciare il discorso sul Concilio Vaticano Secondo. Però in caso di accordo, almeno almeno la posizione critica di mons. Gherardini potrà essere sostenuta senza problemi. In caso di condanna dottrinale il tutto si complica.

Marco Marchesini

Milanes ha detto...

@ marco: il fatto è che un accordo in questi termini non lo vuole nessuno dei superiori della Fraternità. Per fare un accordo così l'avrebbe potuto fare anche Mons. Lefèbvre nel 1988; non è cambiato assolutamente nulla da allora.
Vedi che Mons. Gherardini, che è "dentro" la Chiesa, rimane comunque inascoltato, e comunque, lui stesso ammise di non aver niente a che spartire con le posizioni della Fraternità.

don Camillo ha detto...

La condanna dottrinale non verrà! Male che andrà traccheggeranno nel solito modo modernistico.

@ milanese, il realismo ecclesiologico diMons Fellay è fuori dal comune è deve essere seguito senza esitazione.

Marco Marchesini ha detto...

La mia posizione è che ci sono dei problemi in taluni asserti del Concilio Vaticano Secondo su cui è difficile mostrare la continuità con la Tradizione ed il Magistero precedente. Propendo più per il fatto che i problemi sono a livello di interpretazione e di formulazione, piuttosto che a livello sostanziale, in sé.
Quello che è chiaro è che Roma deve fare chiarezza e dimostrare la continuità e rispondere adeguatamente a tutte le domande in merito.

Comunque l'ultimo comunicato di Roma alla FSSPX lascia intendere che, in caso di rottura, non sarà come prima dove c'è stata una mera condanna per infrazione di procedura canoniche. Si andrebbe, spero di no, a condanne a livello dottrinale che sono le più pensanti e che riguardano tutti, non solo la FSSPX.

In ogni caso l'unica cosa da fare, a mio avviso, è aspettare i comunicati finali da entrambe le parti e poi trarne le conclusioni opportune.

Marco Marchesini