Nel suo esilio l’arcivescovo Carlo Maria Viganò potrebbe, e dovrebbe, essere soddisfatto. La sua coraggiosa testimonianza dell’agosto scorso – mai smentita da nessuno dei personaggi chiamati in causa, a cominciare dal Pontefice regnante – ha obbligato il vertice della Chiesa a convocare un summit di tutte le conferenze episcopali. Non esaminiamo ora i dettagli di questo appuntamento, anche se qualche noticina ci sarà da fare. Ma non si può non riconoscere che senza il drammatico memoriale delle sue esperienze personali in Segreteria di Stato e come Nunzio negli Stati Uniti per quanto concerne fortuna e coperture di un cardinale abusatore, e legami dello stesso non solo in loco, ma anche a Roma, il gruppo di potere che gestisce la Chiesa non si sarebbe sentito obbligato a trovare una risposta mediatica e di immagine per superare la sostanziale afasia di fronte alla crisi.
Quando più di un anno fa è esplosa la crisi cilena, con lo scandalo e l’imbarazzo delle risposte di papa Bergoglio sull’aereo, in cui criticava le vittime, comunque l’affaire è stato trattato come una questione dell’episcopato locale. E nello stesso modo il silenzio ha quasi subito coperto lo scandalo di Tegucigalpa, dove il vescovo ausiliare Pineda, braccio destro del braccio destro del Pontefice, il cardinale Maradiaga, è stato costretto a dimettersi dalla denuncia pubblica di decine si seminaristi molestati. E anche il Report del Grand Jury della Pennsylvania, con il quadro desolante di scandali e coperture che giungevano a toccare l’arcivescovo di Washington, il cardinale Wuerl, sarebbe stato derubricato a un problema americano. Ma la testimonianza di Viganò ha scombinato tutti gli abituali giochi al ribasso, e ha reso imperativa una risposta. Non quella, auspicabile ma evidentemente impossibile, alle accuse dirette. Ma una risposta abbastanza sontuosa da essere ostentata agli occhi del pubblico come momento corale e teatrale.
L’ironia delle cose è che mons. Viganò, ovviamente assente dal consesso dei vescovi, comparsa silenziosa dello spettacolo, è apparso qua e là nel corso delle vetrine stampa della manifestazione.
Lo è stato quando il card. O’Malley,incredibilmente escluso dall’organizzazione per far posto al manovratore Cupich, è stato ripescato (vergogna? Resipiscenza? Opportunismo?) per una conferenza stampa, dove ha ripetuto il motto di Giovanni Paolo II: «La gente deve sapere che nel sacerdozio e nella vita religiosa non c’è posto per chi potrebbe far del male ai giovani». E ha chiesto che la storia di McCarrick non si concluda con la decapitazione, ma vengano alla luce complicità e amicizie. Esattamente quello che mons. Viganò ha cercato di fare con la sua testimonianza.
Poi, inaspettatamente è stata la volta del cardinale Reinhard Marx, uno degli uomini forti della squadra di Bergoglio, che, indirettamente, ha assolto da una delle colpe che gli vengono attribuite e rinfacciate l’ex Nunzio negli Stati Uniti. Mi riferisco a quando ha chiesto che si lavori per una modifica della “Definizione del fine e dei limiti del segreto pontificio":
«I mutamenti sociali del nostro tempo - ha detto Marx - sono sempre più caratterizzati da modelli di comunicazione in cambiamento. Nell’era dei social media, in cui è possibile per tutti e ognuno di noi stabilire quasi immediatamente un contatto e scambiare informazioni attraverso Facebook, Twitter, e così via, è necessario ridefinire la confidenzialità e il segreto, e distinguerli dalla protezione dei dati. Se non ci riusciremo, sprecheremo l’opportunità di mantenere un livello di autodeterminazione riguardo all’informazione oppure ci esporremo al sospetto di insabbiare».
Allora mons. Viganò ha fatto bene?
E infine c’è stata la relazione di Valentina Alazraki, corrispondente di Televisa (Messico) e vaticanista storica. Parlava del silenzio:
«Il rischio è molto alto e il prezzo di questo tipo di condotta è ancora più alto. Il silenzio dà la sensazione che le accuse che possono essere: totalmente false, o nel migliore dei casi mezzo false e mezzo vere, ma se si risponde con il silenzio tutti resteranno con l'idea che queste accuse sono vere. E se non rispondono, pensiamo che abbiano paura di rispondere perché hanno paura di essere smentiti subito dopo».
Certo parlava in generale. Ma c’è un silenzio che pesa sulla Chiesa dal 26 agosto, ed è quello del Pontefice, che non ha mai detto se è vero che mons. Viganò il 23 giugno 2013 gli ha spiegato chi e cosa ha fatto McCarrick, e come Benedetto XVI l’avesse punito. E non ha mai detto perché, se è vero che era stato informato, abbia utilizzato McCarrick, negli Usa e fuori, fino a quando la denuncia di un ex minore ha reso la situazione ingovernabile nel 2018.
Quindi veramente si può dire che questi giorni abbiano vendicato l’ex Nunzio delle sofferenze patite. Anche se alcune contraddizioni sfiorano il paradosso. Gli abusi nella Chiesa hanno come vittime almeno nell’80 per cento dei casi giovani maschi dai quattordici ai diciotto anni, quindi post-puberi, molestati da altri maschi. Ma la parola “omosessualità” non è mai stata pronunciata. Ci vuole del genio – o dell’improntitudine straordinaria - per convocare un Congresso mondiale sul Caffè senza mai nominare la Caffeina… Giù il cappello davanti a tanti Maestri.
19 commenti:
Sono perplessa...! L' unica "vendetta" che avrebbe potuto soddisfare mons. Viganò, da quello che ci vedo nelle sue lettere, sarebbe la presa di coscienza della realtà del peccato, la conversione (con tutto quello che comporta),la penitenza sia privata che pubblica. Niente di questo c' è stato, al suo posto : le sacrosante bacchettate di una laica. Che contano come il due di coppe quando va a denari . Detto popolare ferrarese che significa "conta niente". Le ipocrite denunce di un cardinale sodomita tra i più decisi a difendere i " diritti" dei sodomiti, adulteri, coppie " miste", sacerdozio femminile e dei laici sposati,distruzione completa della Santa Messa...e mi fermo qui per quel che riguarda l' esimio cardinale. Il card O' Malley è stato presentato, dopo che la sua assenza aveva sollevato "qualche perplessità", come un trofeo. O come un ostaggio, tra due altri alti esponenti dell' aristocrazia di Sodoma, che sembrava avessero il compito di tenere sotto controllo eventuali intemperanze del cardinale, che già aveva fatto danni all' epoca del viaggio in Cile del papa. No, quello che vedo è che Gesù Cristo ha ricevuti altri sputi in faccia, ma non dalla soldataglia romana. Per cui gli sputi li ha ricevuti anche la Sua Sposa che soffre per le sofferenze di tanti suoi figli, per la perdita della fede di tante anime dovute agli scandali e ad insegnamenti sempre più lontani dalla vera dottrina. Che il Signore Gesù e Maria Immacolata ci aiutino a guardare in faccia il male, a sopportare il dolore che comporta, a rimanerne indenni, a saper discernere sempre che il male degli uomini offende la Chiesa, che rimanendo comunque santa ed immacolata, deve essere il nostro bene più caro, il prezioso dono del nostro Signore da onorare e difendere. Perché è nella Chiesa che lo incontriamo. In cordibus Jesus et Mariae.
Opus dei contro gesuiti? Ma la storia dei 2 papi non regge, invenzione blasfema di Ratzinger. Preparato dalla? ... rinuncia alla rinuncia, siamo alle comiche finali-
http://confini.blog.rainews.it/2017/05/19/ratzinger-rinuncia-alla-rinuncia-la-fine-di-un-mito-intervista-ad-andrea-grillo/
http://confini.blog.rainews.it/2017/05/19/ratzinger-rinuncia-alla-rinuncia-la-fine-di-un-mito-intervista-ad-andrea-grillo/
Bravo Alfonso Signorini, anche se non è un “tradizionalista”, è pur sempre un cattolico, credente e praticane, e dimostra molto più giudizio e senso del sacro di tanti porporati, e dello stesso “vescovo di Roma”. Complimenti, poi, per il bel micione che tiene in spalla (chi ama i gatti mi rimane istintivamente simpatico).
In questo articolo glie le canta, al card. Ravasi, ammiratore del festival, della canzone vincente, al prete che la ha fatta cantare all’apertura della messa, allo stesso “santo Padre”, che dice di ammirare Mina (ma non parla mai dei Novissimi, del soprannaturale, della salvezza dell’anima, come fossero cose che gli restano antipatiche…). Un plauso ! :
http://campariedemaistre.blogspot.com/2019/02/se-signorini-le-canta-ravasi.html
Il bello della Verità è che, una volta dissodato il terreno, spunta ovunque qualsiasi sia la pianticella che la porta alla luce del sole.
La questione morale nel clero cattolico non è semplicemente confinata alla morale, come si può intuire. È una questione di fede: quando non esiste timore reverenziale verso Dio, quando non lo si ama più, è conseguente non osservare più i suoi comandamenti fino al punto da negarne il valore e l'importanza. In gran parte del clero l'amore verso Dio non solo si è allontanato ma ha lasciato posto per l' "amor sui" e la ricerca di soddisfazioni e sicurezze mondane. Pongo una domanda alla cortese Maria Guarini e ai lettori del blog: vi risulta che, sotto Bergoglio, nel Cattolicesimo ci si è posti tali domande? Vi risulta che si sia mai parlato di apostasia dalla fede (almeno nel circolo dei prelati che coadiuvano il papa argentino)? Perché il problema principale è tutto lì. E da lì discende una controtestimonianza terribile che allontana le persone dalla Chiesa gerarchica e raffredda definitivamente la fede del popolo.
+ La CHIESA È CREDIBILE OGGETTIVAMENTE perché voluta da CRISTO. +
Sulla questione degli ABUSI SESSUALI sentiamo spesso dire che la Chiesa si gioca la sua CREDIBILITÀ. Ma questa espressione in realtà è il segno più evidente di un pensiero ormai completamente secolarizzato.
http://www.lanuovabq.it/it/vogliamo-essere-credenti-non-credibili
Gesù ha ricevuto altri sputi in faccia, ma non dalla soldataglia romana..
Ma non furono i Giudei che votarono la condanna a morte a sputare in faccia a Gesù? La soldataglia romana si limitò a schiaffeggiarlo quando lo rivestì per scherno della corona di spine e delle insegne regali (Ecce Homo).
[Gesù rispose alla domanda di Caifa riaffermando la sua natura divina] "Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo - Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo di testimoni? Ecco, voi avete sentito ora la sua bestemmia. Che ve ne pare?. Quelli risposero: - E'reo di morte! [non ci fu una votazione regolare, tutto il processo era illegale]. Allora gli sputarono in faccia e lo percossero con pugni, altri lo schiaffeggiarono, dicendo - Indovina, Cristo; chi t'ha percosso?" (Mt 26, 65 ss.).
Gridandogli : Indovina, chi t'ha percosso? volevano schernirlo crudelmente come falso profeta, tale è l'accusa che l'ebraismo religioso ufficiale mantiene nei confronti di Cristo, anche se apertamente non viene detta, per ovvi motivi.
Ma il Signore non li vedeva in faccia, quelli che lo colpivano? No. Gli avevano coperto la faccia come testimonia il vangelo di Marco (14, 65): se sei profeta, indovina chi ti sta percuotendo, anche bendato?
La benda l'avevano in realtà loro davanti agli occhi, e dopo duemila anni ancora ce l'hanno.
Non sarà certo la presente Gerarchia cattolica a renderli edotti dell'errore tragico dei loro padri.
Provo a proporre una chiave di lettura.
Quando si smette di coltivare la spiritualità, la presenza del vero Dio nella propria vita si fa a poco a poco sempre più evanescente, fino a sparire del tutto.
Questo pericolo ha riguardato e riguarda tutti i cristiani di ogni epoca in generale, e i ministri sacri in particolare; c'è però sempre stato una componente di membri santi, che in qualche modo è sempre riuscita ad impetrare Grazia sufficiente ad impedire che le tenebre del peccato giungessero ad eclissare totalmente la Chiesa visibile.
Oggi si ha la bruciante sensazione che sia venuta meno la massa critica di quei "10 giusti" facenti da katechon:il segno più evidente è lo stato di crisi davvero inedito degli ordini religiosi e della vita contemplativa.
Gli esiti a cui assistiamo a mio modesto avviso sono l'epifenomeno di cause di ordine sia naturale che soprannaturale, le quali, per una loro cogenza oggettiva, rendono inevitabile la tragedia attuale.
https://www.corrispondenzaromana.it/la-condanna-del-cardinale-pell-la-chiesa-ed-il-mondo/
continuate. lo dice anche Brandmuller https://www.sabinopaciolla.com/card-brandmuller-non-si-e-parlato-di-omosessualita-perche-in-vaticano-ce-una-rete-di-omosessuali-non-ce-dubbio/
Sull'omosessualità è cambiato giudizio.
Profondi mutamenti stanno avvenendo nella Chiesa cattolica. Mutamenti che riflettono il pensiero eretico di Rahner e di Kasper:
- coincidenza di essere e tempo che porta alla dottrina (eretica) dell'evoluzione del dogma;
- riduzione dell'essere all'essere-in-situazione;
- negazione delle categorie ontologiche, per cui le situazioni non sono categorizzabili;
- primato della prassi (e quindi della pastorale) sulla dottrina, per cui è la prassi che diventa dottrina dogmatica;
- negazione dell'ordine finalistico insito nella creazione;
- sostituzione della prudenza (che applica la norma universale al caso particolare) con il discernimento (che non fa riferimento a nessuna norma universale).
C'è da chiedersi se questa Chiesa sia ancora cattolica o non sia piuttosto un ibrido in cui si presenta una mistura di istanze umane legate al periodo storico senza più alcun riferimento al soprannaturale.
"C'è da chiedersi se questa Chiesa sia ancora cattolica o non sia piuttosto un ibrido in cui si presenta una mistura di istanze umane legate al periodo storico senza più alcun riferimento al soprannaturale."
E' evidente che no! Al momento, però, coesistono nella stessa istituzione elementi cattolici con elementi acattolici che dirigono la Chiesa. Ma fino a quando?
Cara sig.ra Valeria, "Jesus" al genitivo è "Jesu".
Dal suo commento non ho niente da eccepire, sono totalmente d'accordo.
Saluti cordiali.
https://www.corrispondenzaromana.it/christian-spaemann-sul-vertice-di-roma/
https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/02/cardinale-pell-un-processo-assurdo.html
Perdonate , ma guarda te che descrizione minuziosa del crimine tocca leggere.....!
L’evento conclusosi ieri [il summit sugli abusi] sembra più un teatrino ben organizzato per proteggere l’immagine del Pontefice regnante, nonché le sue strategie per cambiare l’architettura della Chiesa cattolica, col concorso di tutti i media internazionali, che si preparano a celebrare, insieme a lui, l’atteso Sinodo sull’Amazzonia.
«Creare diversivi per far passare l’istituzione di nuove». E’ questa è la tattica: si organizza un evento mediatico per dare risonanza alla perversità sessuale del clero, insistendo sul fatto che essa sarebbe dovuta al clericalismo e non presentando alcuna soluzione efficace al problema – ignorando volutamente il fatto che la stragrande maggioranza dei casi di abuso sono casi di omosessualità – mentre si progetta di istituire l’ordinazione di uomini sposati e, chissà, anche la riammissione di tutti i traditori degli ultimi decenni, che hanno abbandonato il ministero per sposarsi…
A certi ateolaicisti non frega nulla delle vittime della pedofilia (che molti di loro ritengono una variante dei gusti sessuali) si stracciano le vesti solo quando c'è di mezzo un prete indegno ma se si tratta di altri non solo si girano dall'altra parte ma spesso difendono il pedofilo http://www.ilgiornale.it/news/polanski-se-pedofilia-non-uguale-tutti.html
https://www.marcotosatti.com/2019/03/01/super-ex-e-pell-i-cannoni-in-australia-i-proiettili-fabbricati-in-vaticano/
Papa Francesco è solo il frutto malato di un albero già secco. La soluzione non è quella, pur lodevole, di far fuori i chierici, ma contrastare il fenomeno alla base.
E la base è la mentalità conciliare, dalla quale nessun Papa, finora, si è mai smarcato.
Silvio Brachetta
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