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mercoledì 29 gennaio 2020

Rovigo, il canto gregoriano salvato dai ragazzi

Sorpresa in piazza a Rovigo. Cento ragazzini hanno intonato un canto gregoriano, il "Puer natus", per rilanciare la buona musica corale, troppo spesso dimenticata, nelle chiese d'Italia. L'iniziativa, nata dal viaggio di Paolo Rumiz per "Repubblica" nei monasteri benedettini d'Europa, era stata anticipata a papa Francesco pochi giorni prima in Vaticano. La promessa è stata mantenuta grazie agli allievi della scuola media Venezze, collegata al conservatorio della città.
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Dal flash mob degli studenti in piazza parte un appello a Papa Francesco: "Ritorni nelle chiese queste espressione artistica"
di Mario Bovenzi
Rovigo, 26 gennaio 2020 - «Scendemmo al mattutino. Quell’ultima parte della notte, quasi la prima del nuovo giorno imminente, era ancora nebbiosa... L’inizio del canto diede una grande impressione di potenza. Sulla prima sillaba si iniziò un coro lento e solenne di decine e decine di voci, il cui suono basso riempì le navate e aleggiò sopra le nostre teste, e tuttavia sembrava sorgere dal cuore della terra", sono parole del ‘Nome della rosa’ di Umberto Eco, parole che fanno capire in modo quanto mai efficace quale forza si sprigiona in quello che è il canto gregoriano.
Contro l’oblio di questa forma di espressione che arriva a toccare l’arte si sono mossi, ieri mattina, gli studenti della scuola media Francesco Venezze.
Ed è quanto mai singolare che siano proprio i giovani a dare vita ad una mobilitazione per salvare il canto gregoriano e riportarlo all’antico splendore. In una mattina grigia e piovosa, che quasi sembrava rievocare l’atmosfera densa di timori del medioevo descritto dal ‘Nome della rosa’, in piazza Vittorio Emanuele II, davanti agli occhi incuriositi dei passanti, si è svolto il flash mob musicale degli allievi della scuola Venezze.
Al loro fianco il giornalista e scrittore Paolo Rumiz che con la professoressa Giorgia Bisio, vicaria del Venezze, ha lanciato questa singolare iniziativa.
Il canto gregoriano è una della attività che viene portata avanti nella scuola media.
E proprio guardando in un video l’esibizione degli alunni nell’abbazia di Praglia, lo scrittore ha avuto l’idea di promuovere questa manifestazione, quasi una prova d’amore per far tornare a vivere il gregoriano.
Parte così proprio dalla nostra città, per approdare sul web ed in televisione grazie alle riprese che sono state fatte ieri, un messaggio rivolto a Papa Francesco. "Il gregoriano ritorni nelle chiese, ritorni ad essere la musica che incanta le persone", l’appello lanciato dalle voci dei ragazzi che hanno eseguito una serie di brani.
Tante la maestria e la passione degli studenti, ragazzi tra gli 11 e i 13 anni, che hanno messo in mostra la loro grande preparazione vocale, apice al quale sono arrivati grazie al loro professore Paolo Traversi, docente di musica della scuola. Fonte

11 commenti:

Viator ha detto...

I 'miracoli' frutto della dedizione di insegnanti appassionati e preparati.
Rara avis, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Molti Professori di Lettere, si trovano di fronte ad un dato di fatto curioso.
Stanno incontrando difficoltà enormi, nel far comprendere agli studenti la "Divina Commedia". Paradossalmente, gli studenti che più capiscono di cosa si tratta, sono i figli di famiglie di TdG.
Dato che i TdG non credono all'esistenza dell'Altro Mondo, almeno per affermare le loro eresie, dell'Altro Mondo ne parlano. I ragazzi di famiglie cattoliche, compresi quelli delle (ormai poche) famiglie praticanti NON HANNO PROPRIO IDEA DI COSA SI STIA PARLANDO. I pochi che vanno a Messa, solitamente sentono parlare nelle omelie di "accoglienza"; di "valori civici"; " di "buoni sentimenti"; se non proprio di "smaltimento dei rifiuti". Mio nipote quasi trentenne, intimo amico di preti e seminaristi, MI HA CHIESTO COSA è "L'ASCENSIONE"! Spiegato di cosa si tratta, mi ha detto: "Sicuro che non è una leggenda"?
A.
__._,_.___

Anonimo ha detto...

Ennesima dimostrazione di come il mondo recuperi il bagaglio della chiesa che lei, per apparire e finendo col diventare più mondana del mondo, ha abbandonato dietro di sé. Questo si aggiunge a tutte le 'novità' che il mondo 'colto' scopre e ripropone da serio intenditore, non ultima anche l'ecologia che, tradotta dal geco in italiano, era la buona vecchia cura del Creato. Dispiace riconoscerlo ma, ai preti, prostratisi davanti al mondo con tutte le sue diavolerie, aborto, uteri in affitto, matrimoni bestiali, droghe e molto altro, al ritmo di musiche infernali, va come una camicia di seta.
Grazie di cuore a maestri ed insegnanti, avete dato un esempio di Vita sana, Santa ad un paese in agonia.

mic ha detto...

Anonimo 09:20

È il drammativo frutto dell'accatonamento della metafisica e dell'antropocentrismo veicolato attraverso il concilio, che ha espunto il soprannaturale.

E.P. ha detto...

Devono proprio detestarlo, il Bergoglio, se si mettono non solo a cantare in gregoriano ma anche a reclamare che tale canto ritorni nelle chiese come invano auspicò la Sacrosanctum Concilium...

Anonimo ha detto...

Interessante e istruttivo il commento dell'insegnante

Unknown ha detto...

Il problema è che, più che gregoriano, quelli di questi fanciulli paion li canti del Piccolo Coro dell'Antoniano (ricordate lo Zecchino d'Oro?). Ma, come si dice: non stiamo a sottilizzare.

Anonimo ha detto...

"...non stiamo a sottilizzare."

Sì, non sottilizziamo. Facciamo festa, sincera/mente!

Anonimo ha detto...

Attenzione!
La sinistra occupa anche questa forma di espressione per renderla vuota di contenuto.
Alla fine andranno a cantare Viva Mao al comizio delle sardine.
Cordiali saluti
Paolo Montagnese

Valeria Fusetti ha detto...

Molto spesso quello che si impara o si assimila da bambini si radica in modo così tenace che, anche se sembra scomparso, di fatto rimane nel tessuto connettivo della persona. E sovente, anche a volte molto dopo, riemerge, portando il suo frutto. Auguro di tutto cuore che questi giovanissimi un giorno, ad opera dello Spirito Santo sentano, prima della bellezza artistica del canto gregoriano, la profonda bellezza spirituale, e così possano dare gloria all' Unico Dio che nella Sua realtà Trinitaria è Bontà, Bellezza...ed Armonia.

fabrizio giudici ha detto...

Sì, non sottilizziamo. Facciamo festa, sincera/mente!

Sì. La padronanza e la tecnica si imparano strada facendo. L'importante è iniziare.