Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 28 luglio 2024

Liturgia e civiltà occidentale

Resistiamo per non perdere del tutto la grazia grande che ancora permane nonostante le restrizioni.
Liturgia e civiltà occidentale

Il grande storico cattolico Christopher Dawson nota che nel caos successivo alla caduta dell'Impero romano d'occidente, la liturgia ha mantenuto insieme la vita.
Credo che sia per questo che molti giovani oggi anelano ad una liturgia reverente e ultraterrena. Abbiamo lo stesso bisogno oggi.
"Qualsiasi altra cosa potesse andare perduta, e per quanto oscure potessero essere le prospettive della società occidentale, l'ordine sacro della liturgia rimase intatto e, in essa, tutto il mondo cristiano, romano, bizantino e barbaro, trovò un principio interiore di unità.
Inoltre, la liturgia non era solo il vincolo dell'unità cristiana. Era anche il mezzo con cui la mente dei gentili e dei barbari era in sintonia con una nuova visione della vita e un nuovo concetto di storia”. 
Christopher Dawson, "La religione e l'ascesa della cultura occidentale" (Ch. 2) (1950)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La stigmatizzata aveva visto Paris 2024?
https://www.maurizioblondet.it/la-stigmatizzata-aveva-visto/

Da ricordare ha detto...

La liturgia non è uno strumento di istruzione religiosa. Il testo liturgico non è né un catechismo messo in preghiera, né un'illustrazione di tale istruzione.
Quando un'omelia dice: 'l'insegnamento della liturgia di oggi è... ', va, infatti, contro lo spirito della liturgia, poiché tratta la liturgia come se fosse una classe scolastica con un "tema" preside e un insieme di testi destinati a spiegare questo tema. In un certo senso, la liturgia ha sempre lo stesso insegnamento... oltre l'insegnamento.
La liturgia pone le persone in una particolare situazione di esistenza. Questo mezzo è sovrapersonale, sovracomunitario, sovrannaturale ed escatologico. Una benedizione della liturgia è che possiamo mettere da parte il nostro modo di pensare "metodologico" o razionale. ... Dimentichiamo noi stessi e i nostri doveri diretti, e veniamo sotto l'influenza di qualcosa di più alto. Ci troviamo in qualche modo portati fuori da questo mondo quotidiano così da essere trasportati in un luogo (il vestibolo del paradiso) dove ci viene dato di sperimentare la magnificenza di stare semplicemente davanti a Dio per accogliere Colui che si è fatto per noi cibo di salvezza.
Ecco da cosa dipende il fatto che nel corso dei secoli sia rimasta fonte di Grazia e principio di unità.

tralcio ha detto...

Dopo tante riflessioni vane, inconcludenti e contraddittorie (cambiando idea da me stesso) sul perchè le cose vadano in un certo modo, ho ricevuto la grazia (senza alcun merito) di individuare lo snodo decisivo proprio nel tempo.
Il tempo è la dimensione caratterizzante il nostro essere creaturale e si oppone all'eternità (l'insignificanza del tempo), la realtà dal punto di vista di Dio creatore.

Il peccato originale (la conoscenza del bene e del male) ha a che fare con il tempo: l'aver voluto impadronirci della creazione disobbedendo a Dio ha innescato l'esperienza dell'inceppamento della divina perfezione e bontà, introducendo la morte e le mille modalità attraverso la quale questa prospettiva suscita ed alletta il potere creaturale nel condurre i processi (i "progressi") nella storia.

Dio è eterno e nella nostra creaturalità transeunte la sola possibilità di adeguamento allo sguardo di Dio è dato dall'eterno presente in cui Egli è presente. La liturgia, la casa di Dio e la Sua Presenza reale, la Grazia e i sacramenti, rendono possibile OGGI la partecipazione all'Eterno di Dio.

L'essenza del cristianesimo è la partecipazione al divino, che resta di natura differente, da parte della natura umana. Siamo chiamati, vocati, predestinati a questo, mediante la lode della Rivelazione (la Gloria di Dio è clara cum laude notitia: noi siamo quel "cum laude").

Ovviamente una liturgia storicizzata, il brancolare tra una memoria che non si fa memoriale e un futuro incapace di trasformare il presente, non funzionano.

Nell'eternità di Dio il mio peccato passato, confessato e perdonato, resta qui a rendermi umile per la coscienza della Grazia del perdono ricevuto. Oggi io per Grazia posso essere migliore, ma sono quello che peccò e ha ricevuto la grazia: l'umiltà è il fondamento della carità, lo stare in comunione con Dio.

Anonimo ha detto...

Al brasiliano è stato vietato di usare le tavole da surf del Cristo Redentore - "Violazione della neutralità religiosa delle Olimpiadi".
I funzionari delle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno comunicato al surfista brasiliano Joao Chianca, 23 anni, all'inizio di luglio, che deve rimuovere un motivo del Cristo Redentore dalla sua tavola da surf.
È uno dei favoriti per vincere la medaglia d'oro a Teahupo.
La tavola da surf avrebbe violato le regole olimpiche. L'articolo 50 recita: "Nessun tipo di dimostrazione o propaganda politica, religiosa o razziale è consentita in qualsiasi sede olimpica".
Chianca è stato informato che "il dipinto non è consentito nei Giochi Olimpici perché Cristo è una figura religiosa". Ha capito che "i Giochi hanno regole severe e si concentrano sulla totale neutralità".
https://gloria.tv/post/XJBWBFb4PtJG1ncojk7B7jsx6
Olimpiadi ? Ma dde che.. !?! direbbero a Roma che e' piu' esperienza di "feriae publicae". Fu Giovenale a coniare nel "Panem et Circenses", "pane e giochi" le basilari necessità del benessere popolare e quindi politico: distribuzione di generi alimentari, bagni e terme pubbliche da un lato, gladiatori, belve esotiche, corse coi carri, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali dall'altro lato. Un vero strumento in mano agli Imperatori per sedare i malumori popolari, o ingraziarsi il popolo.

Se le tavole da surf fossero state illustrate con le corna di Lucifero avrebbero superato l'esame dei "curator ludorum "? Chissa'. forse..

Anonimo ha detto...

USA: la più grande processione cristiana nella storia recente degli Stati Uniti durante il Congresso Eucaristico Nazionale in Indiana
Circa 50.000 cattolici, oltre 1.000 sacerdoti, 200 vescovi e cardinali provenienti da tutti i 50 stati e 17 paesi si sono riuniti al Congresso Eucaristico di Indianapolis per dire al nostro Signore Eucaristico: "Ti amiamo, Gesù."
Abbiamo bisogno di un Congresso Eucaristico simile in Europa, Asia, Africa e Oceania.