Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 21 dicembre 2024

Due anni dopo le restrizioni alla messa tradizionale, l'arcidiocesi di Washington si trova in gravi difficoltà finanziarie

Nella nostra traduzione da Rorate Caeli gli effetti catastrofici, per l'arcidiocesi di Washington, delle restrizioni di Traditionis custodes e successivi [vedi].
Due anni dopo le restrizioni alla messa tradizionale,
l'arcidiocesi di Washington si trova in gravi difficoltà finanziarie


Due anni fa, l'arcidiocesi di Washington ha deciso di porre fine alla messa latina tradizionale presso Old St. Mary e altre cinque parrocchie. Come gran parte della Chiesa, l'arcidiocesi stava vivendo un rapido declino da decenni. Tale declino è stato esacerbato dalla rivelazione degli abusi sessuali dell'ex cardinale Theodore McCarrick durante la "Summer of Shame"(l'estate della vergogna) del 2018. Ma nonostante tutto, le sette parrocchie con la Messa tradizionale sono state tra le più fiorenti e generose dell'arcidiocesi.
La decisione del cardinale Gregory nel 2022 di porre fine alla Messa antica in queste parrocchie e sostituirlo con tre "centri di messa", con solo la messa domenicale e nessuna vita parrocchiale, è stata incredibile. Particolarmente sorprendente è stata la cancellazione della messa latina a Old St. Mary a Chinatown. Old St. Mary stava morendo quando la Messa antica è stata reintrodotta con il permesso del cardinale James Hickey a metà degli anni '80. Il Rito tradizionale ha riportato in vita la congregazione. Come ha notato l'ex parrocchiano Kenneth Wolfe, entro il 2022, esso a Old St. Mary rappresentava "circa due terzi del reddito di quella parrocchia, il 100 percento dei cantori volontari della chiesa e circa il 90 percento della sua base di volontari". 
I parrocchiani legati alla Messa tradizionale sono stati così generosi finanziariamente che hanno pagato per il bellissimo restauro di Old St. Mary. Ora, come previsto, la parrocchia, dopo le restrizioni, ha perso quasi tutti i suoi frequentatori abituali della messa.

Nel 2022, quando l'ADW stava valutando restrizioni, Wolfe aveva sottolineato la precaria situazione finanziaria dell'arcidiocesi:
I due predecessori del cardinale Gregory (i cardinali Theodore McCarrick e Donald Wuerl) si sono dimessi in deficit, con un costo di milioni di dollari. I risarcimenti per abusi sessuali sono stati enormi. I banchi sono quasi vuoti in molte, se non nella maggior parte, delle chiese cattoliche di Washington, e l'arcidiocesi è probabilmente sull'orlo della bancarotta. Secondo il rapporto finanziario pubblicato per l'ultimo anno fiscale, le parrocchie. solo in quell'anno, hanno avuto un deficit operativo di 2,3 milioni di dollari e il fondo pensione dei sacerdoti e i fondi medici e assistenziali hanno passività non finanziate di decine di milioni di dollari. Contrariamente ad alcune ipotesi, l'arcidiocesi di Washington è in realtà piuttosto piccola, avendo solo il doppio del numero di parrocchie della diocesi di Arlington in Virginia, composta da 70 parrocchie; il che rende sbalorditivi questi grandi deficit monetari.
Wolfe si è chiesto come, date queste sfide, l'arcidiocesi potesse contemplare di fare qualcosa di così distruttivo come tagliare le gambe alle sue parrocchie più generose annullando la Messa antica. Padre De Rosa protestò vigorosamente per l'annullamento della messa latina a Old St. Mary, ma il cardinale Gregory ignorò le sue suppliche.

Un nuovo rapporto di The Pillar rivela che le fosche previsioni finanziarie di Wolfe sono state pienamente confermate e svela la portata della cattiva gestione finanziaria all'interno di ADW.

Dopo la scoperta dei crimini sessuali di McCarrick nel 2018, il deficit operativo annuale dell'ADW è più che triplicato, arrivando a quasi 10 milioni di dollari all'anno, mentre le donazioni si sono esaurite in tutta l'arcidiocesi.

A peggiorare le cose, l'ex Chief Financial Officer dell'ADW ha coperto il deficit con espedienti [fumo negli occhi]. Il comitato di revisione dell'ADW, che sorprendentemente non includeva un solo contabile, non è riuscito a cogliere l'entità dei problemi finanziari. Padre De Rosa spiega:
Ho chiesto perché i revisori non se ne siano accorti negli ultimi anni. Dopotutto, i bilanci finanziari verificati dell'[arcidiocesi] sono tutti disponibili online. [L'attuale CFO dell'ADW] ha risposto che tecnicamente la matematica era tutta lì e corretta perché qualcuno la vedesse, come ha fatto lui al suo arrivo nell'[arcidiocesi], e che il "comitato di revisione" a cui vengono presentate le revisioni ogni anno non include alcun contabile, che avrebbe potuto essere capace di migliori valutazioni.
Ora, l'arcidiocesi sta inaugurando un nuovo sistema di analisi per estorcere più denaro alle parrocchie finanziariamente più sane dell'arcidiocesi nel tentativo di scongiurare la bancarotta. Ma questo approccio probabilmente non farà che accelerare ulteriormente la morte della gallina dalle uova d'oro. Come spiega padre De Rosa, "molte persone danno denaro alle parrocchie con l'espressa consapevolezza che il 100% del loro dono rimarrà alla parrocchia". Ora, questo non accadrà più. Inoltre, il nuovo sistema di valutazione richiederà contributi all'arcidiocesi anche quando i doni provengono da fondazioni e sovvenzioni. E non ammette eccezioni per donazioni di importo inferiore.

La terribile cattiva gestione dell'arcidiocesi di Washington è rappresentativa di ciò che sta accadendo in tutta la Chiesa più ampia. Attacchi feroci ai fedeli tradizionali rimasti, uniti a inganni e frodi palesi, accelerano il declino a lungo termine della Chiesa. Il successore di Francesco come Papa avrà un compito monumentale tra le mani. È ormai chiaro oltre ogni dubbio che la rinascita della Chiesa verrà dai suoi elementi tradizionali, non raddoppiando gli sforzi sullo status quo. La Chiesa semplicemente non può permettersi un Francesco II.

 [Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

11 commenti:

Anonimo ha detto...

L'inveterato odio della monaca di Monza descritto da A.Manzoni è,  a mio parere, ciò  che sta distruggendo dall'interno gran parte della Chiesa. Questo odio che non scema da dove nasce? Sicuramente dal diavolo, alcuni uomini sono stati tentati, hanno ceduto, sono diventati traditori di Dio, della Sua Legge così hanno sedotto e corrotto altri, si sono  formate allora interne catene a  delinquere. I grandi strumenti del diavolo sono sesso, potere e denaro. La corruzione dei novizi per molti sarà iniziata attraverso un superiore omosessuale che inizia il più giovane al sesso rovesciato, blandendolo per alcune sue doti che certamente lo porteranno a salire nei gradi gerarchici o arricchirsi con i suoi studi. I giovani che non sono in grado di capire, intuire, opporsi a questo tipo di trappole finiscono nella rete, ma in loro comincia a germogliare tacitamente l'odio di sè, del loro corruttore ed infine della comunità a cui dovrebbero appartenere. Questo odio non invecchia, ma diventa ragione di vita e di fredda vendetta.Grave responsabilità  hanno avuto coloro che hanno vagliato le vocazioni. Certamente ci saranno stati anche infiltrati, ma deve esserci stata una corruzione interna reciproca, attraverso la triade diabolica sesso potere denaro variamente dosati. Così  una parte consistente dei consacrati si è  persa e si sta perdendo.E molte anime del gregge con loro. Preghiamo affinché il Signore, per i meriti dei pochi,  converta i molti.
m.a.

mic ha detto...

Se queste sono le conseguenze materiali, a causa delle restrizioni, vogliamo considerare quelle spirituali?

mic ha detto...

L'Antifona O del 21 dicembre

O Rex Gentium,
et desideratus earum,
lapisque angularis,
qui facis utraque unum:
veni, et salva hominem,
quem de limo formasti.

O Re delle Genti,
da loro bramato,
e pietra angolare,
che riunisci tutti in uno:
vieni, e salva l'uomo,
che hai plasmato dal fango.

da ex studente di Giurisprudenza ha detto...

Prendetela con le pinze, "come il fabbro col ferro che forgia" ha detto un frequentatore della mia parrocchia (anche la tiene pulita, suo padre è uno di quelli che ha ricreato il presepe tradizionale distrutto a causa del terremoto del 1976... insomma, persona non sospetta), ma questa persona ha detto che, almeno per l'Italia, gli viene il sospetto che molti vadano alle messe tridentine solo perchè faccia spettacolo, del latino e dei veri motivi del rituale a parecchi davvero non importa. Opinione sua, ma un sospetto un po' viene.
Mi ricordo una cosa più inquietante avvenuta a Trieste, mentre studiavo: nel 1992 ci fu la visita di Giovanni Paolo II, la Diocesi previde che una delle letture e parte dell'omelia fossero in sloveno (in centro città, sfatiamo un mito, gli sloveni sono pochi: mettere il bilinguismo in centro città sarebbe creare un privilegio) e questo scatenò un mezzo caos. Qualcuno propose di tenere quella messa in latino, non ho mai capito se in forma tridentina o N.O., ma tutto cadde nel vuoto, la messa fu bilingue e diversi manifestarono educatamente il loro dissenso, tanto che Il Giornale uscì con il titolo Trieste gelida con il Papa che plaude agli sloveni (il giornale di Trieste Il Piccolo -"carta igienica" per gli amici- era di sinistra almeno dal 1978 e non disse nullla, parlò di "pregiudizio anti-sloveno" e simili menate). Non dimentichiamo che la Slovenia era indipendente da meno di un anno e non si sapeva se sarebbe diventata una democrazia liberale come oggi è.
Ebbene, il primo venerdì del mese, in una parrocchia (B.V. del Rosario) si celebrava una messa tridentina da alcuni anni, con pochissimi frequentatori, mai più di una ventina: triplicarono dopo la messa bilingue sentita come un affronto alla città. Al punto che dall'ottobre dopo e per circa un anno non fu più celebrata, sospetto tuttora per ritorsione della Curia. Riprese l'anno dopo nella forma del 1962. Conoscevo uno che ci andava.
Nel 1998 ho lasciato Trieste e so solo che con la Summorum Pontificum fu resa settimanale e valevole come domenicale in quanto spostata al sabato ma non so se sia però ancora celebrata adesso.

Anonimo ha detto...

Il 21 dicembre 1984 rendeva la bell'anima a Dio Don Francesco Putti, fondatore di "Sì sì no no" nel 1975, benemerito dell'Ortodossia Cattolica per il suo apostolato contro il neomodernismo post-conciliare.

Laurentius ha detto...

Francamente, spero che l'arcidiocesi di Washington - e non solo - sprofondi nella più nera miseria.

Anonimo ha detto...

Di restrizioni mi sembra di non aver scritto. Delle conseguenze spirituali posso affermare solo che come il Bene si diffonde oltre l'ambito di chi lo pratica, parimenti si diffonde il Male anche se il malvagio opera nel buio e nel segreto. Da tempo si spaccia il Male per per il Bene e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. È nota che la caduta libera, in tutto l'Occidente e nei paesi più  occidentalizzati, del QI. Ma moltissimi si rifiutano di osservare il fenomeno, le sue cause, i suoi effetti. Questo è  quanto è  possibile constatare dal nostro punto di osservazione umano, proprio di chi cerca solo di essere onesto. Oggi regna la falsità, le intelligenze sono rapide nel rivoltare la frittata, ogni frittata, ma altrettanto velocemente si allontanano dal reale, dalla verità, l'intelligenza così instupidisce e si perde nel labirinto della sua furbizia, dove regna la velocità di pensiero,  ma è  assente la verità dei fatti.
m.a.

catholicus ha detto...

Caro m.a., ricordo di aver letto, diversi annui or sono, su Corrispondenza Romana di De Mattei mi sembra, di un seminario importante, a Roma, dove i seminaristi erano definiti "signorine" e diventavano "fidanzate" dei docenti, o dei compagni più anziani : un vero schifo, una cloaca maxima, ma il giornalista che rivelò la cosa mi sembra sia stato ricattato, denunciato, mobbizzato, affinché insabbiasse e ritirasse il tutto. Ancora, lessi anni addietro la confessione di un sacerdote francese che diceva che negli anni del seminario, immediatamente dopo il CV II, i docenti rifiutavano di condurre al sacerdozio chi si ostinava a indossare la talare, offrendo ad essi di acquistare per loro il clergimen (molti erano poveri in canna, così le loro famiglie); per divenire prete, questo seminarista accettò il clergimen, ma appena consacrato lo mise nell'armadio e riprese la talare. C'è del marcio, non in Danimarca (Re Lear), ma nei seminari, e da decenni ormai, da lì è venuta fuori la classe di preti eretici, traditori ed apostati che oggi infesta il 95% delle parrocchie, secondo Fabio Battiston (che scrive su Duc in Altum); secondo me però siamo sopra questa percentuale, forse anche a causa della pavidità, del quieto vivere, dell'opportunismo di questi ultimi, "tiepidi" e imboscati, o come don Abbondio.

Anonimo ha detto...

La battuta "c'è qualcosa di marcio nel regno di Danimarca" è nell'Amleto non nel Re Lear.
Pignolo.

Catholicus ha detto...

Mi scuso, mi ricordavo male, la mia memoria inizia a vacillare, con l'avanzare dell'età : sarebbe bastato andare su Google per non fare una figuraccia, ma preferisco mettere alla prova la mia memoria. Mi sono ricordato soltanto dopo aver premuto "Invio", ma ormai la frittata era fatta. Mi sare aspettato la correzione dalla brava Mic, ma sono contento che non abbia usato la matita rossa ( o blu?). Con l' occasione, caro Anonimo 22:02, faccio a lei, alla cara Mic ed a tutti gli amici/che del blog i miei più sinceri ed affettuosi Auguri di un Santo Natale

Anonimo ha detto...


Re Lear invece di Amleto.
Siamo in molti ad esser avanti con l'età, capita di confondere un nome o un testo con un altro. Non si tratta comunque di "figuraccia", non esageriamo, ma solo di un piccolo errore della memoria. Anzi, mi complimento per aver ricordato Shakespeare in quest'epoca disgraziata, che vuole cancellare tutta la nostra cultura e tradizione, a cominciare dai grandi classici.

Il passo è dall'Atto I, scena 4a, dello Hamlet. Amleto, principe ereditario, è in forte agitazione perché la madre vedova da soli due mesi ha sposato un principe sospettato da alcuni di aver avvelenato il re precedente. Il cui fantasma comincia ad apparire in silenzio ad Amleto anche davanti ai suoi amici. Ad un certo punto, invita con un cenno Amleto a seguirlo ed egli va, nonostante le proteste degli amici, terrorizzati. Che così commentano:

Orazio - Egli divien disperato per la sua stessa immaginazione.
Marcello - Seguiamolo: non è bene obbedirlo così.
Orazio - Andiamogli appresso. A che fine verrà questo?
Marcello - C'è qualcosa di putrido nello Stato di Danimarca.
[Something is rotten in the State of Denmark]
Orazio - Il cielo lo guiderà.
Marcello - Però seguiamolo. [Exeunt]

Nella scena seguente c'è il dialogo di Amleto con il fantasma del padre, che dice di aver fretta perché deve tornare tra le fiamme del Purgatorio. IL fantasma incita Amleto a vendicare il padre.
Amleto è uno spirito cupo e pensoso, non riesce a dimenticare la morte del padre e già matura un profondo odio per il mondo, dopo un inutile colloquio con la madre, che lo invita a procedere oltre:
"Oh! così questa troppo solida carne si fondesse,
dimoiasse e si sciogliesse in rugiada;
o che l'Eterno non avesse fissato
la sua legge contro l'uccisione di sè! O Dio, o Dio!
come languidi, vieti, insipidi e non profittevoli
sembrano a me tutti gli usi di questo mondo!
Come l'ho a schifo! O schifo! è un giardino non sarchiato
che va in seme; cose lussureggiante e grossolane
lo posseggono tutto. ....
(Amleto, Atto I, sc 2, tr. it. di R. Piccoli con testo a fronte,
SAnsoni, Firenze, 1965).
DA notare, oltre alla magnifica prosa, la pregnanza dell'immagine :
il mondo "un giardino non sarchiato che va in seme,
tutto posseduto da cose lussureggianti e grossolane..."
[...'tis an unnweeded garden
that grows to seed; things rank and gross in nature
Possess it merely...].
Quest'immagine non si adatta anche al nostro sciagurato
mondo di oggi?
Shakespeare è uno dei principali obbiettivi della Cancel
Culture, bisogna difenderne l'eredità.
Caro Catholicus, ricambio con
i miei più fervidi auguri di un Santo Natale.
Pignolo