Altre osservazioni sulla politica europea di riarmo. Purtroppo una delle conseguenze del rinnegamento delle radici cristiane e della civiltà di cui l'Europa è stata - e dovrebbe continuare ad essere - portatrice.
Il problema non è tanto il riarmo in sé, che potrebbe avere un senso se destinato ad una giusta difesa e/o deterrenza, ma il contesto e gli aspetti politicamente significativi espressi. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica. Qui quello sulla guerra in Ucraina.
Democrazia sopraffatta dall'oligarchia finanziaria. Conseguenze
Con il voto favorevole del parlamento europeo al piano di riarmo (419 SI, 204 NO, 46 astenuti) credo si possa dire che, simbolicamente, con oggi, la democrazia in Europa è andata; appassita prima, oggi i petali secchi sono caduti.
Non è stata sostituita, come molti temevano, da una dittatura.
La storia prende sempre forme diverse e sorprendenti.
No, questa volta la democrazia è stata sopraffatta dalla conquista delle istituzioni e dei media, dall'interno, da parte dell'oligarchia finanziaria e dei suoi stipendiati.
Oramai la manovra di aggiramento è compiuta.
I canali a disposizione per la popolazione per esprimersi in termini politicamente significativi sono stati tutti o chiusi o neutralizzati. Un po' è avvenuto con modifiche delle leggi elettorali, un po' rendendo il processo democratico contendibile solo a chi aveva finanziamenti significativi a disposizione, un po' occupando a tutti i livelli il sistema mediatico (ed espellendo chi non si adeguava a scrivere sotto dettatura), un po' sopprimendo la terzietà della magistratura, capillarmente politicizzata.
Ora i colpi possono susseguirsi in maniera progressivamente sempre più violenta e sfacciata. Aggirare con decreti le discussioni parlamentari è già e sarà sempre più la nuova normalità. Come lo è impedire agli outsider di partecipare al dibattito pubblico prima, ai processi elettorali poi.
Che sia stato progettato così o semplicemente avvenuto, de facto la vicenda pandemica ha rappresentato le prove generali della militarizzazione della società e dell'informazione: una sorta di legge marziale senza guerra.
Questa svolta era stata preceduta da molti passi intermedi, da molte lamentele intorno all'inefficienza dei tempi della politica, dei rituali della democrazia.
Poi, dal 2022 la guerra russo-ucraina è divenuta l'occasione per ribadire gli ultimi chiodi sulla bara della democrazia.
D'ora in poi aspettiamoci che i passaggi diventino sempre più veloci.
Tra la grande espropriazione di risorse pubbliche della crisi subprime (2008-2011) e la grande espropriazione di risorse pubbliche della crisi Covid (2020-2022) erano passati una decina d'anni. Ora, e sono passati solo 3 anni, si passa ad una terza colossale espropriazione nel nome dell'emergenza bellica.
L'esito di questo passaggio è trasparente e chiarissimo.
Pilastri sociali fondamentali come il sistema sanitario e il sistema pensionistico verranno stroncati.
Per parare il colpo gran parte del residuo risparmio privato verrà drenato dai cittadini in beni difensivi (assicurazioni private, pensioni private, ecc.).
Il patrimonio immobiliare privato, dove, come in Italia, ancora rilevante, diverrà dapprima il collaterale necessario per l'erogazione di finanziamenti indispensabili per far fronte ad esigenze inderogabili (la salute, lo studio dei figli, la sopravvivenza una volta usciti dalla sfera produttiva).
L'ultimo passo sarà naturalmente la sottrazione stessa delle proprietà immobiliari, che diventeranno invece il collaterale per le erogazioni di prestiti ad interesse da parte dei gruppi finanziari.
Alla fine del processo una cittadinanza variamente indebitata sarà di fatto in catene anche se formalmente libera: condizionata e ricattabile ad ogni passo. Fine pena, mai.
L'indebitamento economico irreversibile sarà la nuova forma della coazione. Non più gli antiquati modelli dell'asservimento violento, della schiavitù, ma un sistema pulito, contrattualmente ineccepibile, e tuttavia assai più stringente e dettagliato di qualunque passato rapporto servo-padrone.
Se poi con questa leva si deciderà di mandare debitori/colpevoli (Schuld) a fare la carne fresca in guerra o l'ingranaggio a vita per una multinazionale, questi saranno dettagli.
Questo è il futuro che bussa alle porte, e gli spiragli in cui si presentano ancora possibili margini di reazione - posto che ancora ci siano - si vanno chiudendo rapidamente.
Andrea Zhok
15 commenti:
L'UE LANCIA UN'OPERAZIONE PSYOP PER MANIPOLARE L'EUROPA ORIENTALE: PROTESTE DI MASSA FINANZIATE PER PROMUOVERE L'AGENDA GLOBALISTA!
Un'importante operazione psicologica è ora in corso nell'Europa orientale. L'UE, disperata per controllare la narrazione, sta sostenendo e finanziando proteste di massa in Ungheria, Romania e Serbia il 15 marzo.
Non si tratta di movimenti organici, bensì di rivolte create ad arte, coordinate e finanziate per spostare l'opinione pubblica verso il controllo di Bruxelles.
SEGNALI DI UNA PSYOP GUIDATA DALL’UE:
- Tempistiche coordinate: tre nazioni, stesso giorno, stesso messaggio.
- Le proteste promosse dalle ONG legate a George Soros sono le stesse utilizzate per manipolare l’opinione pubblica in tutto il mondo.
- L'obiettivo? Costringere queste nazioni a una dipendenza ancora maggiore dall'UE e schiacciare l'opposizione al governo di Bruxelles.
PERCHÉ ADESSO?
- L'Ungheria continua a sfidare le direttive dell'UE, rifiutandosi di sottomettersi alle loro politiche.
- La Romania è sull'orlo del collasso politico dopo l'annullamento di elezioni legittime.
- La Serbia resta ribelle e si oppone al pieno controllo dell'UE.
- L'UE ha bisogno di creare "sostegno", in modo da creare l'illusione di rivolte di massa.
NON SBAGLIARTI: È UN'OPERA PROGETTATA.
Lo abbiamo già visto prima. I "movimenti popolari" guidati dai media si allineano magicamente con gli interessi dell'UE, mentre la vera resistenza viene messa a tacere.
BISOGNA SMASCHERATE QUESTA OPERA PSICOLOGICA.
da Fb
Dopo la Romania anche la Polonia?
Ci risiamo: dopo il caso Romania, la Commissione Ue di donna Ursula ha annunciato che Bruxelles aprirà una ‘tavola rotonda’ sulle presidenziali polacche di maggio per “impedire la disinformazione”. Ma l’ex premier Morawiecki, del gruppo di Meloni, attacca: “Non permetteremo che venga violato il principio di elezioni libere e giuste”.
Oggi su @LaVeritaWeb un articolo di Maddalena Loy
NdR ormai abbiamo perso il primato morale come Comunità Europea che si sta trasformando in un qualcosa di autocratico sempre più velocemente, manca solo la polizia politica per la repressione fisica (e ovviamente speriamo non avvenga mai).
Ursula von der Leyen, que certains appellent "la hyène". Qui va faire taire cette horrible créature ?
Donald Trump, dopo aver sospeso gli aiuti militari a Kiev (mossa usata come leva per far comprendere a Zelensky che non ha voce in capitolo), ora revoca la sospensione, chiede la tregua e minaccia sanzioni "devastanti" se la Russia non la dovesse accettare, ma al tempo stesso si proclama fiducioso. Zelensky, dipendendo dagli USA, ovviamente accetta di firmare un piano per un cessate il fuoco di 30 giorni completo e immediato.
La Russia, però, giustamente vuole vederci chiaro. Il Ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, dichiara: "Sono stati dichiarati cessate il fuoco temporanei più volte dal 2014. Parlo degli Accordi di Minsk, l'accordo che è stato scartato dopo il colpo di stato del 2014 e degli accordi di Istanbul. Tutti questi includevano un cessate il fuoco. E ogni volta si è scoperto che gli ucraini ci avevano mentito con il supporto dei loro partner europei". Putin non chiude le porte alla tregua e fa notare: "Il governo di Kiev potrebbe usare il cessate il fuoco proposto di 30 giorni per ottenere armi o mobilitare più truppe" e sottolinea che la tregua sia "tale da portare ad una pace a lungo termine e affrontare le cause di fondo del conflitto".
Si, le cause del conflitto, perché guarda caso esistono anche se la propaganda imperante ha fatto semplicemente finta che non ci fossero, facendo credere che Putin fosse improvvisamente impazzito e che volesse conquistare addirittura l'Europa, cominciando dall'Ucraina. E invece no, la guerra era già in corso da 8 anni (prima del febbraio 2022), da quando il regime di Kiev bombardava la popolazione russofona del Donbass. La storia si può chiudere (e si sarebbe potuta già chiudere) esclusivamente in un modo: l'Ucraina non entra nella NATO. Il Donbass e la Crimea restano sotto la Federazione Russa. L'Ucraina non viene più armata dagli stati occidentali. Si tratterebbe di una sconfitta su tutta la linea di chi ha fomentato (prima) e sostenuto (poi) la guerra di procura? Si. La pace si ottiene in questo modo.
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Via Crucis in diretta streaming ore 15:00
Casa San Clemente - Istituto Buon Pastore - RM
https://www.youtube.com/watch?v=EcgBjkVn0yU
Fra i marosi ci conduca la SS. Eucaristia e S.Giuseppe e l'Immacolata . Amen!
Ma di cosa vogliamo parlare? Di una Europa che non esiste, dove già comandano altri, dove si condanna chi legge la Bibbia o manifesta pubblicamente contro l'aborto, e si stende a tappetino, ultima caxxata sospendere partite di calcio alle ore 18 perché i giocatori islamici possano sospendere il digiuno e strafogarsi, ramadan sì cristianesimo no, meritiamo di sparire nel nulla.
Molti di voi sapranno che la medaglia miracolosa della Rue di Bac è diffusa in due versioni: in quella buona le stelle che incoronano la Madonna sono poste in modo che sopra il capo non ve ne siano, ma solo a destra e a sinistra; nella versione taroccata (massonica) c’è una stella sopra la testa. La bandiera europea presenta le stelle in questa seconda disposizione
Tutti sanno che l’arcobaleno ha sette colori, ma le bandiere dell’ideologia nei usano sei.
Il simbolismo dice una volontà precisa e non si possono servire due padroni.
Impressionanti intuizioni di Hannah Arendt.
"È stato un errore di Lutero pensare che la sua sfida all'autorità temporale della Chiesa e il suo appello al giudizio individuale non guidato avrebbero lasciato intatte tradizione e religione. Così fu l'errore di Hobbes e dei teorici politici del XVII secolo a sperare che autorità e religione potessero essere salvate senza tradizione. Così, anche, fu finalmente l'errore degli umanisti pensare che sarebbe stato possibile restare in una tradizione ininterrotta della civiltà occidentale senza religione e senza autorità....
Comunque sia, il fatto è che la conseguenza più significativa della secolarizzazione dell'età moderna può essere l'eliminazione dalla vita pubblica, insieme alla religione, dell'unico elemento politico della religione tradizionale, la paura dell'inferno. Noi che dovevamo assistere a come, durante l'era Hitler e Stalin, una criminalità completamente nuova e senza precedenti, quasi incontestabile nei rispettivi paesi, dovesse invadere il regno della politica, dovremmo essere gli ultimi a sottovalutare la sua influenza 'persuasiva' sul funzionamento della coscienza. "
Mentre è bizzarro dire che la paura dell'inferno è "l'unico elemento politico nella religione tradizionale", il suo punto sta: se hai rimosso completamente la paura del giudizio da parte del sovrano finale - se, in breve, hai detto che non ci sono conseguenze finali per il malefatto - cosa sta nella via di qualsiasi perversione? Filosofia? Buona fortuna allora. Anche Socrate poteva vedere che gli uomini avevano bisogno dei "miti" del Paradiso e dell'Ade per essere moralmente consapevoli e responsabili.
L'autore dell'articolo mi sembra eccessivamente pessimista.
Tuttavia quelli che in certi punti possono essere ritenuti veri e propri deliri del (n)europarlamento europeo sono stati ben sottolineati nell'articolo di fondo di ieri dal direttore de La Verità.
Un parlamentare europeo greco, Nikolaos Farantouris, ha levato la sua voce a Damasco contro la persecuzione dei cristiani e degli sciiti in Siria ad opera dei jihadisti wahabiti, mentre la diplomazia UE dell'EEAS ha mostrato solidarietà al governo di questi ultimi intento a reprimere la rivolta; ieri, un altro parlamentare europeo, il belga Marc Botenga, ha tenuto un discorso in quel consesso a Bruxelles a proposito della Palestina, e ha ripreso dei parlamentari europei, tra cui il ministro polacco Adam Szalpka, che ridevano delle condizioni dei palestinesi. E' forse questa "l'Europa" della "pace", "il giardino fiorito", per cui scendere in piazza domani? L'"Europa" che per salvare i cittadini e soprattutto i bambini greci non aveva soldi ma misteriosamente per la guerra in Ucraina e per la destabilizzazione di Bosnia e Serbia ha 800 miliardi? Che io sappia questi due singoli parlamentari sono stati gli unici ad esprimersi sulla Siria e sulla Palestina. No, il nemico non è Putin, il nemico è a Bruxelles, i responsabili delle sofferenze siriane, dal 2011, sono a Washington e Bruxelles, così come i responsabili della macelleria sociale greca e italiana non siedono al Cremlino ma a Bruxelles e in nome di Bruxelles hanno agito nei loro Paesi; questa Europa non si merita un centesimo, non si merita amore e rispetto, non si merita piazze favorevoli piene...
In Italia c'è grasso che cola, ci sono tante aree di parassitismo, non diamo tutta la colpa all'Europa.
Basti vedere la difficoltà di trovare manodopera sia qualificata che nei servizi di ristorazione o affini.
Chiedo scusa: le stelle sono nella faccia della medaglia con la croce e la M di Maria. Il concetto però è lo stesso.
🇪🇺 Orbán ha presentato a Bruxelles le richieste dell'Ungheria:
1. Noi chiediamo un’Europa delle nazioni.
2. Chiediamo l'uguaglianza davanti alla legge per tutti gli Stati membri.
3. Ripristinare i poteri illegalmente sottratti alle nazioni.
4. Sovranità nazionale e forte potere di veto per i governi nazionali.
5. Espellere gli agenti di Soros dalla Commissione e rimuovere i lobbisti corrotti dal Parlamento.
6. Non ipotechiamo il futuro dei nostri nipoti, liquidiamo il debito dell'Unione.
7. Non interferire con la Guardia Nazionale nella protezione dei nostri confini. Non far entrare i migranti, ma espellere quelli arrivati illegalmente.
8. I dollari e gli euro corrotti non devono entrare nei paesi membri.
9. Vietare la rieducazione innaturale dei nostri bambini.
10. Proteggere l'eredità cristiana dell'Europa.
11. Chiediamo la pace in Europa.
12. Unione, ma senza l'Ucraina.
Uguaglianza, libertà, fratellanza!
Stefano Rocca
«Di fronte all’irruzione del reale che Trump e Vance rappresentano, l’oligarchia europea reagisce aggrappandosi alla paura e all’emergenzialismo. Nonostante abbia a disposizione mezzi potenti, anche sul piano mediatico, non c’è consenso. Per questo viviamo tempi pericolosi, perché potrebbe accadere, o potrebbe essere cercato, un “incidente”, che imponga il fatto compiuto.»
«L’UE oggi custodisce l’ortodossia ideologica neoliberale e globalista. L’America di Trump è tecno-mercatista, ma anti-globalista. Su questa base accetta il pluriverso mondiale, puntando a un modus vivendi nelle relazioni internazionali, e cerca di guadagnare dei vantaggi strategici posizionandosi al meglio nella competizione globale. Inoltre ha messo in discussione i dogmi liberal e chiuso con il fanatismo woke. Rispetto alla decisiva questione ucraina, punta a una pace possibile, realistica. Mentre l’UE, umiliata innanzitutto da se stessa, dai propri madornali errori, dalla propria cecità, è preda dell’isteria. Eppure, nonostante la propaganda forsennata, voci e analisi non sono mancate, che mettevano in luce non solo l’infondatezza, ma la fragilità e l’autolesionismo della posizione UE sull’Ucraina. L’esito fallimentare della politica imposta dai dem americani e subito accolta in modo del tutto subalterno dagli europei (persino da chi più l’avrebbe subita e pagata, cioè i tedeschi) era prevedibile, ed era stato previsto (ad esempio da Mearsheimer e Todd). Da un certo punto di vista, che l’unica Europa “politica” (peraltro illusoria e antidemocratica) che riescono a concepire sia il suo simulacro bellicista, non sorprende, essendo l’UE uno strumento di spoliticizzazione tecnocratica. Quindi politica in senso proprio può darsi solo in forma fantasmatica, come sintomo e non come risorsa strategica. Di fronte all’irruzione del reale che Trump e Vance rappresentano, l’oligarchia europea reagisce aggrappandosi alla paura e all’emergenzialismo. Nonostante abbia a disposizione mezzi potenti, anche sul piano mediatico, non c’è consenso. Per questo viviamo tempi pericolosi, perché potrebbe accadere, o potrebbe essere cercato, un “incidente”, che imponga il fatto compiuto.»
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