Giudicheremo Trump dai risultati
Tra ricatti e spintoni Donald Trump trascina il mondo sulla via della pace. Tra baci sulla testa e messaggi di pace Joe Biden ci portava sulla via della guerra. La differenza è qui. C’è chi si sofferma sul metodo e chi invece punta al risultato. C’è chi giudica i mezzi e chi valuta i fini. Se il dito indica la luna, c’è chi si sofferma sul dito, anzi sulla manona manesca, e chi invece è proteso verso la luna, l’obbiettivo. Naturalmente potremo dar ragione a Trump se e quando porterà a casa il risultato, quando cioè la pace e un ragionevole equilibrio mondiale riuscirà a essere ristabilito e nessuno dovrà soffrirne troppo, anzi ciascuno alla fine starà meglio rispetto a prima.
Biden tramite Zelensky ci ha trascinato in una guerra dannosa per l’Europa oltre che per la Russia, e funesta per l’Ucraina. Ma c’è stata un’invasione, dicono indignati i pacifondai bellicosi, non possiamo dimenticare. A quell’invasione non ci siamo arrivati per una follia improvvisa e unilaterale, c’erano noti precedenti, si poteva evitare e invece non si è nemmeno provato a intavolare una trattativa. In ogni caso, viviamo ancora sotto l’egida di Jalta, e in tutti gli anni precedenti abbiamo visto, senza battere ciglio, la stessa potenza russa, al tempo sovietica, schiacciare e invadere paesi come l’Ungheria, la Cecoslovacchia, la Polonia. Dov’era l’indignazione dell’occidente? Era rifugiata dietro l’alibi che per non peggiorare la situazione, per non allargare il conflitto e rischiare la terza guerra mondiale, per non moltiplicare i morti e le distruzioni, insomma era meglio star fermi adducendo c’era una spartizione del mondo decisa a tavolino a Jalta che dovevamo osservare. Ora, invece, era stato stabilito un ordine unilaterale in base al quale l’Ucraina doveva tenersi i territori russi o a maggioranza russa, doveva entrare nella Nato e puntare le sue basi contro la Russia, doveva entrare nell’Unione europea anzi già sentirsi parte di essa; e chi contravveniva a questo grappolo di decisioni unilaterali e prestabilite altrove, era considerato un criminale di guerra. Intanto il resto del mondo non accettava questa conclusione e soprattutto le sue premesse. Ma non solo. Quella visione in apparenza pacifista e globalista e nella sostanza imperialista e suprematista, non chiedeva di ridisegnare i rapporti e gli equilibri internazionali ma pretendeva di eliminare il nemico di turno, che era Putin, e di considerarlo criminale contro l’umanità per motivi che si potevano applicare anche ad altre leadership passate e presenti, anche statunitensi, occidentali e filo-occidentali. Che realismo e che pacifismo è quello di chi non vuole solo vincere una guerra ma eliminare il nemico, umiliare una potenza, schiacciarla sotto un giogo internazionale deciso unilateralmente?
In realtà non ci siamo resi conto che sta succedendo qualcosa nel mondo, oltre i metodi e lo stile di Trump e la riprovazione dell’Europa: il mondo cambia rapidamente, troppo rapidamente, e per affrontare le grandi sfide esige decisioni rapide e fattive, occorre unità di comando, rapidità di scelte, leader decisionisti. Siamo circondati da autocrati, paesi enormi con leadership forti e illiberali, ci sono dittature e sistemi totalitari che avanzano ovunque. Quei regimi, quei capi sono in grado di prendere decisioni rapide e perentorie. E l’Occidente se non vuole restare sepolto e sconfitto, deve attrezzarsi alla sfida e adeguarsi, traducendo nei suoi sistemi democratici e nelle sue società comunque temperate dai diritti, la necessità di avere decisori forti e rapidi.
Trump non sbuca dal nulla e non sbuca nemmeno soltanto dal ventre profondo dell’America, non è lui a forzare il cammino della storia, ma è il frutto, il prodotto di quel clima epocale, di quella necessità mondiale, e di tutto quel che comporta competere con la Cina e con la Russia, confrontarsi con l’India e la Turchia, e via dicendo. Anche l’Europa avrebbe bisogno di qualcosa del genere; certo, più consono allo spirito, alla storia e all’indole europea. Ma è davvero imbarazzante lo stridente contrasto tra lo scenario mondiale e i suoi protagonisti e la scena europea, divisa su tutto, incapace perfino di capire quali sono le sue vere priorità e i suoi primari interessi.
Anche rispetto alla pace non ha senso professarsi pacifisti, bisogna sapersi misurare sul terreno della persuasione e se è il caso della forza; la pace in un mondo così non nasce dai virtuosi sermoni e dalle manifestazioni di piazza, come pensa ancora la retorica della sinistra europea, ma è frutto di duri negoziati e di rapporti di forza, alla fine risolti dall’intelligenza e dalla deterrenza, dal reciproco timore e dalla comune necessità di evitare la sciagura di un conflitto.
Trump lo giudicheremo dagli effetti che produrrà e dai risultati che conseguirà; possiamo coltivare e preferire una diversa concezione e sensibilità etica ed estetica, oltre che giuridica e civile, una diversa educazione e dunque un diverso stile; ma quel che alla fine conterà è se davvero fermerà la guerra, le guerre, se davvero riuscirà a stabilire un accettabile equilibrio mondiale, anche nello scambio, e se davvero riuscirà a non farsi sopraffare da altre dominazioni, come quella cinese. Se ci riuscirà avrà ragione lui. Insomma il criterio unico per giudicarlo è se lascerà una situazione migliore rispetto a quella che ha trovato.
Nel frangente, la posizione assunta da Giorgia Meloni di cercare un ponte e un’intesa tra l’Europa e gli Usa di Trump mi sembra l’unica percorribile per noi italiani ma anche per noi europei e mediterranei, rispetto a chi crede di risolvere tutto semplicemente manifestando la propria solidarietà a Zelensky, e arroccandosi in quel pacifismo guerrafondaio che ci ha lasciato in eredità l’amministrazione dem. L’ipocrisia delle anime belle serve solo per posare nelle foto di gruppo, ma non serve né alla pace né all’Europa né ai popoli. Ci vuole il coraggio di guardare in faccia la realtà e di rispondere in modo adeguato.
La Verità – 2 marzo 2025
62 commenti:
Martedì precedente le S. Ceneri =
Festa riparatrice del Santo Volto di N. S. G. C. introdotta il 17 aprile 1958 dal Sommo Pontefice Pio XII
Illumina, Domine, vultum tuum super nos.
Santo Volto di Gesù, bagnato di lacrime d'amore, abbi pietà di noi.
La lettura di Marcello Veneziani è molto buona. Credo che si debba anche considerare la forte influenza del sistema liberaldemocratico sul cambiamento della politica americana nei confronti dell'Ucraina.
Come sappiamo, questo sistema politico si basa sulla divisione interna in partiti di destra, di centro e di sinistra. Quindi, come vediamo in ogni elezione, si tratta di un sistema instabile che si basa su una guerra mediatica controllata. Per queste e altre ragioni si può affermare che esiste effettivamente una differenza di stile tra Biden e Trump, ma che esiste una differenza molto maggiore tra l'ideologia dei partiti che rappresentano. Così, proprio come Trump vuole porre fine alla guerra oggi, tra 4 anni un dem potrebbe riaprirla, e di certo non sarà Joe Biden.
L'unità che esiste nelle democrazie liberali è l'unità di ogni partito, l'unità del Paese, la volontà del popolo in sé non ha importanza. Pertanto, il cambiamento di politica americana in merito al sostegno all'Ucraina mi sembra giustificato più dalle dinamiche democratiche che da altri fattori. Anche perché la maggior parte dei cittadini americani, e anche degli europei, non vuole una guerra con la Russia.
Dipo tanta ipocrisia nel grande , ma quanto pure nel piccolo, uno schiaffo in faccia a chi se lo merita fa bene .. e solleva il morale. Quanto ai risultati più che da Trump dipendono dal Signore, e quindi dalle nostre conversioni, penitenze, digiuni, preghiere, fioretti, vite vissute da cristiani basate sui 10 comandamenti, in numero sufficiente... perchè è certo che inglesi francesi tedeschi ucraini... nei loro capi, intendono provocare e lo faranno anche col nucleare che hanno ... d'altronde il nerovestito a Trump e Vance l'ha detto in faccia : minaccia ... e ora il Canada chiederebbe qualche bombetta a fungo agli inglesi che ce l'hanno per difendersi daTrump?
La commissione europea vuole cancellare le parole "marito e moglie", come anche "nome di battesimo" e via discorrendo (tutto ciò che richiama l'identità cristiana in particolare), questo è il programma in perfetto stile barbaro woke diffuso alle istituzioni europee.
Fermiamoli subito.
Firmate la petizione ProVita e Famiglia.
Le anime belle sono sdegnate per il trattamento che Trump ha riservato a Zelensky. Zelensky ha tradito la sua gente, si è fatto corrompere con i soldi, dando in uso i laboratori farmaceutici ucraini agli americani e ad altri, provocando la FederazioneRussa, perseguitando i russofoni. Se non ricordo male l'industria chimico/ farmaceutica era Burisma ed il figlio di Binden, Hunter, non so a quale titolo, ne riceveva parcelle molto sostanziose. Per non dire che fine abbiano fatto i soldi e le armi che sono stati mandati in Ucraina dagli USA e dalla UE. Solitamente chi tradisce non è stimato neanche da chi lo ha spinto e pagato per il suo tradimento. Noi possiamo citare come esempio universale Giuda. Trump certamente sa come si sono svolti i fatti e sa che Zelensky è traditore e che ha tradito il suo popolo spinto dal deep state americano, che ora Trump stesso sta cercando di smantellare. L'ex presidente della Ucraina sarebbe dovuto andare, all'incontro con Trump, con la cenere sul capo e invece ha fatto il gradasso interrompendo più volte il Presidente Americano. Le anime belle si liberino dai residui del buonismo e guardino quanto sta accadendo con adulta serietà.
m.a.
Grazie! Guarda qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2025/03/la-venerazione-del-santissimo-volto.html?m=1
Come possiamo vedere un Paese senza soldi per aiutare i suoi cittadini nelle calamità pubbliche, ma che non smette di inviare denaro alla guerra in Ucraina?
Nessuno se lo chiede: come mai la Russia ha uno scaltro politico e statista al comando (non occorrono santi al potere, è bene ricordarlo, ma gente capace a navigare nei mari burrascosi del mondo) e l'Ucraina un signore che fino a pochi anni fa faceva il comico?
Perché l'Italia di pochi anni fa aveva un ministro degli esteri su cui è meglio sorvolare, mentre la Russia ha un ottimo politico e fine diplomatico di nome Lavrov?
La politica è cosa troppo seria per lasciarla nelle mani di dilettanti allo sbaraglio.
O forse è lo spirito del tempo europeo che richiede bassi e mediocri profili politici onde lasciar meglio orchestrare dietro le quinte lorsignori.
¥¥¥
Che fine hanno fatto le armi usa mandate in Ucraina? Le hanno rivendute sul mercato nero, dicono coloro che sanno. A chi in verità non si saprebbe. Sai, rivendere un missile contraereo o un lanciarazzi a otto rampe non è tanto semplice. Ma comunque è noto che gli ucraini hanno finora contenuto i russi con gli spiedi ed i bastoni, e a sassate. Sono i Balilla dell'Europa Orientale.
ar
Forse in Congo dove si stanno massacrando?
In Congo, per massacrarsi, bastano i tradizionali machete.
Ho letto in Siria, e due aktri posti che mi sfuggono, terroristi comunque
Come ti faccio arrivare le armi da usa e usaid ? ove non posso tramite il nerovestito che una parte usa e una parte traffica dove voglion i padroni ?
Le milizie terroriste medioorentali hanno l'armamento della fanteria leggera: mitra, bombe a mano, lanciagranate, fucili mitragliatori, mitragliatrici, mortai, eventuali missili portatili, qualche arma anticarro. Sono armi che si trovano sul mercato nero internazionale e spesso sono di fabbricazione russa, come i famosi fucili d'assalto Kalashnikov, che però vengono fabbricati anche clandestinamente. Sono forze che si basano soprattutto sulla mobilità e la sorpresa.
Ora, le armi fondamentali per la sua difesa, che ha ricevuto dagli USA, sono per gli ucraini: artiglieria pesante, lanciarazzi multipli, carri armati pesanti, mezzi meccanizzati, missili di vario tipo, in particolare contraerei, droni. Tutto ciò richiede un ampio munizionamento e un apparato logistico di tutto rispetto, senza il quale tali armi non possono esser efficaci.
Qualcuno ha visto questa roba presso le milizie terroriste? Ci sarà pure un mercato nero di armi leggere messo in piedi da qualcuno (difficile che non ci sia in una guerra così lunga e di posizione) ma bisognerebbe mantenere la capacità di un giudizio equilibrato.
LA DITTATURA UE VA CANCELLATA!
L’iniziativa della Von der Leyen con la sua criminale intenzione di estorcere ai cittadini europei altri 800 miliardi di euro per fare un esercito parallelo alla Nato (non si capisce con quali giovani da sottoporre al reclutamento), è la dimostrazione plastica del delirium omnipotentiae ormai sfociato in pura follia.
Anziché collaborare con le due superpotenze nucleari del pianeta, oggi impegnate per spegnere la guerra che ha già fatto due milioni di morti, lo squallidume morale di questa fallita Unione Europea pensa di creare nuovi conflitti. I drammatici problemi sociali ed economici causati dagli attuali leader europei, che hanno portato al declino l’intero continente nel nome di una Unione che non è mai esistita, se non nelle logiche speculative e finanziarie, oggi si aggravano con il linguaggio aberrante dell’odio e della violenza.
L’Europa si è trasformata in una dittatura truccata di democrazia, non è una Federazione di Stati con una Costituzione votata dai popoli, è un sistema corrotto che ha travolto le sovranità nazionali degli Stati membri attraverso la complicità di personaggi tutt’altro che eroici o benemeriti, con un Europarlamento passivo testimone delle azioni criminogene della Commissione, a sua volta manovrata dai poteri forti finanziari (Bce, Forum Economico mondiale, Bilderberg e altri). Per non dire del processo di islamizzazione attraverso la legittimazione dell’immigrazione clandestina che ha finito per sopprimere il diritto alla sicurezza dei cittadini e insediare la barbarie delinquenziale in quasi tutte le città europee, oggi seriamente minacciate dal terrorismo.
Qual è l’obiettivo della Von der Leyen e degli sprovveduti capi di governo europei? Creare in un batter d’occhio una forza militare in grado di contrastare USA, RUSSIA, CINA? Con un esercito di fantasmi...? Non certo di milioni di uomini e di migliaia di testate nucleari quale deterrente. La verità storica emerge senza possibilità di equivoci: la retorica dell’invasione russa in Ucraina non regge dinanzi al goffo (e tragico) tentativo della NATO di espandere i propri confini e i propri missili a diretto contatto con il territorio russo. Un’operazione condotta dalla casta Obama-Clinton-Biden che ha investito 350 miliardi di dollari del popolo americano nel folle disegno di piegare la Russia e i BRICS all’Occidente.
Prospettiva di questa fallita UE? Usare parte sostanziale della spesa pubblica per armarsi contro le superpotenze che ci considerano miseramente sul piano economico e militare. Lo ha dimostrato l’incontro alla Casa Bianca, ove Zelensky è stato giustamente ridicolizzato e smascherato per quello che è realmente: un burattino nelle mani di chi ha fagocitato un fiume di denaro, funzionale ad un sistema di corruzione senza pari, sotto la falsa bandiera della libertà. Un popolo disperso, mezzo milione di morti!
Si è scelto di contrastare Trump e Putin senza pensare alle conseguenze, mentre i colossi della finanza mondiale si sfregano le mani dinanzi alla dabbenaggine UE, pronti ad approfittare del ReArm Europe per creare una nuova, gigantesca bolla speculativa. BlackRock, Vanguard, State Street e le grandi banche sul piede di guerra per comprare i titoli dell'industria delle armi, espressamente richiamata nel folle Piano di Riarmo della Von der Leyen: “difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone".
Affondiamola subito questa UE, prima che sia troppo tardi.
Giorgia Meloni riconosca con onestà intellettuale di avere sbagliato e si ponga realmente al fianco di Trump, apra le porte dell’amicizia a Putin e a quella Russia che ha sempre amato e sostenuto l’Italia. Prenda subito le distanze da questa UE e dia l’avvio al suo scioglimento. L'Italia dia l'esempio riappropriandosi appieno della propria sovranità nazionale. I ciarlatani nostrani che imperversano con le loro infantili e sterili elucubrazioni nelle tv e nei giornali, si rassegnino: la Pace non si costruisce con l’odio e con le armi.
Cit.
Un riarmo dovrà pur prendersi in considerazione; ma non in questi termini. Piuttosto a livello nazionale, costruendo un esercito, e una patri, non solo le armi.
CNEWS
Publié le 05/03/2025 à 06:31 - Mis à jour le 05/03/2025 à 09:49
«La Russie est une menace infiniment moindre que celle de l'islam radical, idéologie pernicieuse qui prospère sur une grande partie de notre territoire», a assuré ce mercredi l'ex-Premier ministre François Fillon dans une interview à Valeurs Actuelles.
SE SOGNO NON SVEGLIATEMI
Trump ha tenuto stanotte un discorso molto articolato, su tanti temi, sui quali dovremo tornare perché siamo di fronte a un cambiamento epocale a 360 gradi che riguarda tutta l'impostazione della politica economica e sociale.
Per ora mi soffermo solo su un passaggio: ha dichiarato morta l'ideologia woke, con tutto il suo portato di gender, arcobaleni, unicorni, indottrinamento dei bambini, violenza implicita ed esplicita sulle donne, normalizzazione delle perversioni, eccetera.
Su tutto il resto valuterò il suo operato senza fare sconti, su questa cosa ringrazio il Signore che stia succedendo davvero.
Condivido pienamente il suo STUPENDO COMMENTO. Bisognerebbe diffonderlo ovunque. La cultura dell'odio della quale l'Unione Europea è da sempre promotrice forsennata è l'esatto opposto degli insegnamenti di Gesù, REX PACIFICUS.
Vieni, o Spirto Santo!
Santa Maria, prega per noi!
Le spese militari per rafforzare l'Europa.
- Gli 800 miliardi di euro su quanti anni sono scalati?
- Trump ha fatto capire che gli USA intendono sganciarsi dall'Europa militarmente, la Nato appare ormai obsoleta. Gli europei devono quindi provvedere da soli alla propria difesa.
- Pochi sembrano rendersi conto della situazione disastrosa degli eserciti europei, sia come addestramento che come armamento. C'è anche la presenza femminista, ma quella non si riesce ad eliminarla. Essendo eserciti di mestiere, c'è anche l'infiltrazione musulmana in questi eserciti.
- Ha ragione Mic, occorre in primo luogo il riarmo morale, bisogna credere nuovamente in un valore che si chiama Patria. Un valore poco amato anche su questo blog, dalla maggioranza dei commenti.
- Non si tratta tanto di armarsi contro la Russia. Bisognerebbe difendersi anche dall'islam. Occorerebbe una numerosa flotta di imbarcazioni leggere per intercettare i clandestini, flotta che non abbiamo. Certo, sarebbe inutile averla se poi non si desse l'ordine di usare la forza, quando necessario. Quindi: riarmo morale, innanzitutto. Un'impresa che appare quasi impossibile.
Dobbiamo avere ben chiaro che noi italiani abbiamo il nostro deep state, le nostre propagande e mezzitalia sfiancata da detti e contraddetti di molti politici furbetti e pronti a vendersi a chi paga meglio. Pen non dire della Chiesa Cattolica... Quindi ad essere ottimisti, forse si può fare affidamento su 10/12 milioni di Italiani. In questi dodici i milioni, in gran parte a noi sconosciuti e che tali per lo più rimarranno, sta la nostra speranza. Il nostro impegno dovrà svilupparsi nel migliorare noi stessi come padri e madri di famiglia e come cittadini italiani, guardandoci bene dal nostro tempo.
m.a.
«L’Ucraina è un Paese fallito che sopravvive grazie a fondi statunitensi ed europei. Non è una democrazia inconciliabile con l’abolizione dei partiti e della libertà di culto, con la legge marziale e col posporre le elezioni presidenziali sine die. In tre anni di guerra ha perso territori, una generazione di ucraini e sei milioni di abitanti. I ragazzi si rompono le ossa pur di non andare al fronte. La resistenza ucraina è un mito del passato, sponsorizzato da una classe nazionalista e neonazista al potere di cui Zelensky è ostaggio.» #ElenaBasile
GRANDI INDENNIZZI.
Farsi impressionare dalle parole della nobildonna teutonica non serve.
Nessuno andrà in guerra contro la Russia.
Von Der Leyen ha, semplicemente, annunciato una operazione uguale a quella dei vaccini.
Si tratta di spendere soldi e trasferirli nei soliti circuiti attraverso una componente del sistema tecnico industriale diversa da Big Pharma, creando al contempo Debito Pubblico.
Fra le altre cose, la manovra di Bruxelles servirà a risarcire i fabbricanti di automobili per la distruzione del loro comparto, la quale andrà avanti.
Le armi, ovviamente, costeranno almeno un decuplo del necessario e non dovranno, necessariamente, funzionare.
Esattamente come i vaccini.
Lo schema è uguale.
E’ stato forzatamente creato un nemico esterno, la Russia al posto del Covid, per giustificare delle misure emergenziali.
Questa volta, però, una differenza esiste.
A Monaco, il vicepresidente USA ha detto, sia pur in modo diplomatico, che gli europei non hanno nemici esterni ma solo interni.
Il cancro europeo è costituito da diversi organismi sovranazionali, il primo dei quali sta a Bruxelles.
Il problema è che la nobildonna, così come i suoi correligionari, sono tutti pazzi. Inoltre, il punto è che l'economia europea sta andando molto male e il riarmo europeo è la via di salvezza che hanno scelto.
Ricordo che le stesse persone che hanno imposto la vaccinazione, imporranno la guerra. Nonostante tutta la farsa dei vaccini, se sono stati utilizzati, lo stesso accadrà con le armi.
Un altro promemoria, ancora più importante: il loro obiettivo è sempre stato la riduzione della popolazione. C'è qualcosa di meglio della guerra per riuscirci? Quindi o i popoli europei si ribellano e manifestano contro l'Unione Europea oppure Bruxelles la condurrà a una grande catastrofe.
Il problema è in Europa; l'Europa è il problema.
l'Italia fa parte dell'Europa, mentre aderisce come membro alla UE, che è cosa diversa dall'Europa.
l'Italia, anche uscendo dalla UE, continuerà a fare parte dell'Europa, per cui è bene prendere finalmente in considerazione ciò che sostengo da tempo: uscire dalla UE.
Un grande Trump.
Bastano già solo queste due evidenze a collocarlo sul podio:
-legge e ordine contro la sinistra
-cancellazione del delirio woke.
La Corte Suprema USA infligge un primo colpo al programma di Trump, di bloccare USAID.
Con maggioranza di 5 a 4, la Corte Suprema ha imposto di scongelare il pagamento di due miliardi di dollari dovuti a ditte per lavori già fatti nell'ambito di Usaid. Notizia su ilGiornale di oggi.
Uno dei giudici "conservatori" della Corte è sempre stato ambiguo. Ci si chiede però se il piano di Trump non sia stato allestito troppo in fretta, senza calcolare i ricorsi che si sarebbero abbattuti su di esso. Da quello che si capisce dalla sentenza, Trump non può fare a meno di lasciar pagare i lavori già eseguiti sulla base di contratti regolarmente approvati. Il che sembra corretto, dal punto di vista giuridico. Che è quello sul quale i nemici di Trump trovano un appiglio.
Gli esaltati guerrafondai, che ci inondano di numeri su armamenti e popolazione, dimenticano che, pur se avremo le armi, oltre a non avere esercito né Patria, sono arrivati tanti baldi giovanotti, dai 18 ai 25 anni provenienti da diverse parti del mondo... e costoro sono pronti a difendere la "Grande Europa" o la loro invadente e inesorabile teocrazia?
E come la mettiamo con le armi nucleari che hanno solo Russia e USA (al confronto Francia e UK cosa contano?)
E il nostro nemico sarebbe Putin?
E a che pro mettersi a fare certi conti?
Di certo anche Putin, come Trump, difende la sua superpotenza; ma noi cosa difenderemmo? Un'Europa dei tecno-burorocrati che ha rinnegato le sue radici?
- Trump ha fatto capire che gli USA intendono sganciarsi dall'Europa militarmente, la Nato appare ormai obsoleta. Gli europei devono quindi provvedere da soli alla propria difesa.
Inoltre, la NATO avrebbe dovuto essere un'alleanza difensiva, lei non è stata creata per provocare una grande guerra con la Russia.
"- Pochi sembrano rendersi conto della situazione disastrosa degli eserciti europei, sia come addestramento che come armamento. C'è anche la presenza femminista, ma quella non si riesce ad eliminarla. Essendo eserciti di mestiere, c'è anche l'infiltrazione musulmana in questi eserciti".
Infatti è proprio un disastro (principalmente per l'infiltrazione woke). Il curioso è che nel discorso del giorno gli estremisti sono di destra e sinistra, ma è il centro che doveva essere moderato che promuove programmi estremisti. Oggi, non esiste all'interno della democrazia una posizione più estremista che quella del centro. Il centro ha avazanto e ha preso anche il territorio della destra e della sinistra (il partito democrata americano quello di Biden è considerato un partito de centro sinistra)
- Ha ragione Mic, occorre in primo luogo il riarmo morale, bisogna credere nuovamente in un valore che si chiama Patria. Un valore poco amato anche su questo blog, dalla maggioranza dei commenti.
Un riarmo spirituale sarebbe anche benevutto, ma come?
"- Non si tratta tanto di armarsi contro la Russia. Bisognerebbe difendersi anche dall'islam. Occorerebbe una numerosa flotta di imbarcazioni leggere per intercettare i clandestini, flotta che non abbiamo. Certo, sarebbe inutile averla se poi non si desse l'ordine di usare la forza, quando necessario. Quindi: riarmo morale, innanzitutto. Un'impresa che appare quasi impossibile".
Il primo nemico dell'Europa è l'elite politica che la governa.
Un'osservazione: Oggi è molto pericoloso per l'esercito di una nazione europea andare a combattere una guerra all'estero, perché se ciò accadesse, potremmo assistere a tentativi di colpo di stato da parte dei musulmani in quella nazione. Quando scoppiò la Rivoluzione francese, buona parte dell'esercito francese stava combattendo nelle Americhe. Nel caso della Russia, mentre l'esercito combatteva nella prima guerra mondiale, i bolscevichi presero il potere.
So dai Padri Caracciolini (Chierici regolari minori) che hanno una Missione a Nyamilima nel Nord Est della Repubblica democratica del Congo ...che e' la terza o quarta volta che in Congo si ripropone la grande tragedia della guerra e la loro Missione e' tra i due fuochi. In occasione della Quaresima, se qualcuno volesse aiutare la loro Missione puo' rivolgersi a Roma ai Padri Caracciolini che tengono a Montesacro la Parrocchia intitolata ai Santi Angeli Custodi - Via delle Alpi Apuane, 1
Dio vi Benedica e vi ne renda merito!
Nel caso della Russia, mentre l'esercito combatteva nella I gm i bolscevichi presero il potere.
Veramente, lo presero con un colpo di Stato militare, fatto cioè dai soldati e marinai di stanza a Pietrogrado e di guarnigione a Mosca. L ' esercito russo, dopo una serie impressionante di sconfitte subite soprattutto dai tedeschi, non aveva più voglia di combattere in molta parte dei suoi soldati. C'era anche il caos amministrativo e logistico, oltre alla propaganda pacifista, favorito alla fine dall'attività di sabotaggio dei rivoluzionari, in particolare dai bolscevichi.
I reggimenti e i marinai che fecero la Rivoluzione d'Ottobre (7 nov) erano truppe di guarnigione, demotivate, che non volevano andare al fronte, in sostanza la feccia dell'esercito russo, i cui migliori elementi, soprattutto tra gli ufficiali, erano caduti sul campo.
L ' esercito francese combatteva in gran parte nelle Americhe e questo favorì la Rivoluzione francese? Questo particolare al momento mi sfugge. Dove combatteva, esattamente? Il Canada e notevole parte degli Stati Uniti non l'avevano già persa prima, a favore degli inglesi?
Il grave problema è che l'Europa non è più europeia e il Vaticano (almeno dal Concilio) non è più romano.
Quell'imbecille di Macron è uscito completamente fuori di testa. Ha appena pronunciato queste follie durante un discorso ai Francesi:
"Il mondo continua a essere più brutale, la nostra prosperità e la sicurezza sono divenute più incerte. Entriamo in una nuova era, la minaccia russa tocca tutti, chi può credere che si fermerà? Dobbiamo agire, non possiamo più credere alla Russia sulla parola. La Russia del presidente Putin viola i nostri confini per assassinare gli oppositori, manipola le elezioni in Romania e Moldavia. Le truppe UE saranno in Ucraina per garantire il rispetto della pace. La settimana prossima riuniremo a Parigi i capi di Stato maggiore dei paesi che accetteranno di farne parte".
Se non è una dichiarazione di guerra poco ci manca. A parte le cretinate che dice, come le elezioni in Romania e Moldavia, dove gli Usa di Biden e l'UE della Von der Leyen hanno nel primo caso fatto annullare il verdetto dalla Corte Costituzione Romena perché aveva vinto un candidato non servo dell'occidente mentre in Moldavia, con i voti esteri arrivati dai Paesi UE, hanno ribaltato il risultato facendo vincere quella guerrafondaia e russofoba di Maia Sandu.
Altra nota: quando mai la Russia ha violato i nostri confini? Semmai siamo sempre stati noi a violarli, prima con Napoleone, poi con Hitler e infine portandogli la Nato ad abbaiargli a due passi dal Cremlino come vi ha ricordato persino il Papa. Che siate maledetti.
Che siate maledetti!
T.me/GiuseppeSalamone
Si, Macron è un pericolo per l'Europa.
Una certezza: alle farneticazioni di E. Macron la Russia risponderà con i soliti discorsi di M. Zakharova. Niente di più. Un'altra certezza: Unione Europea e Gran Bretagna vogliono la guerra contro la Russia.
"Il nostro messaggio a ogni bambino in America è che siete perfetti, esattamente come Dio vi ha creati". (riferito ovviamente alle deliranti pratiche di cambio sesso).
L'avrà detto il Papa.
Eh no, nel 2025 questa dichiarazione è del Presidente degli USA.
Che emozione! Quello che avrebbe potuto e anche dovuto affermare il Papa rivolto a tutti i bambini del mondo, non solo a quelli americani, l'ha detto Trump.
Accontentiamoci, per ora.
Constatando lo stato del popolo attuale, non riesco proprio a credere che i popoli o gli eserciti del passato fossero stanchi e demotivati e frustrati dalla ricchezza dei nobili ecc. Il popolo è sempre stato usato, anzi ab-usato perchè fa quanto i capi decidono di fargli fare, manipolandolo, o costringendolo, ubbidendo sempre,a volte coscientemente ed altre inconsciamente. Quindi basta infiltrare qualche elemento qui e là per instradarlo ove si vuole. Mi rendo conto oggi, di fronte ai dati di fatto inoppugnabili sul comportamento maggioritario sul green pass accettato e sull'apostasia abbracciata in massa, elementi pure collegatissimi, che sono sempre stati i capi a fare la rivoluzione, il nazismo, il comunismo, ecc., cioè sempre opera delle massonerie , quindi dei satanisti , la causa delle guerre e delle rivoluzioni . Oggi come ieri. Trump si sta opponendo come si opposero in passato i governanti giusti, con quel sempre misero resto non manipolato. Indubbio comunque che è per castigo Divino, permissorio Volere, che succedono rivoluzioni e guerre e peste e carestie, volute dai
nemici sempre. Oggi è l'ultima battaglia e si combatte in
primis sulla morale, spiritualità, vera fede. Quando costoro dicono: siamo costretti a combattere, dicono pure la verità ma è la loro verità: se non combattono sono perduti ed i popoli salvi.
Ma che se fumato la cicoria di campo?
Vada lui in primissima linea insieme ad Ursula e company!
Guerra in Ucraina, i vescovi Ue: «Restare uniti nel sostegno a Kiev»
https://www.romasette.it/guerra-in-ucraina-i-vescovi-ue-restare-uniti-nel-sostegno-allucraina/
Non ho mai avuto nessun dubbio in merito. I "vescovi" UE perseguono chiaramente da gran tempo l'instaurazione del nuovo ordine mondiale; essi sono dei funzionari al servizio NON DI CRISTO NON DELLE ANIME, bensì dello stato profondo mondiale.
Qualcuno dei commentatori ha ricordato le parole di Bergoglio sulla
guerra in corso. Forse sarebbe bene che questo signore cercasse in rete quanto il vescovo cattolico di Kyev ha detto a Toronto , spiegando la dottrina russa. Ricordo di aver letto le sue parole in un articolo dal foglio di due o tre giorni fa.
In detto articolo viene riportata anche l'opinione di monsignor Ghallagher , della Segreteria di stato , addetto alle relazioni con gli stati. Posizione saggia , e ponderata , diversa dagli slogan di Bergoglio.
L' articolo puo' essere letto da tutti su informazionecorretta.com
"L ' esercito francese combatteva in gran parte nelle Americhe e questo favorì la Rivoluzione francese? Questo particolare al momento mi sfugge. Dove combatteva, esattamente? Il Canada e notevole parte degli Stati Uniti non l'avevano già persa prima, a favore degli inglesi?"
L'ultima guerra combattuta dall'esercito reale francese, prima della rivoluzione, fu la guerra d'indipendenza americana (1783). Prima ancora, ci fu la Guerra dei sette anni, in cui perse quasi tutte le sue colonie americane. Nel XVIII secolo la Francia combatté le seguenti guerre: guerra antispagnola del 1717-1720, la guerra di successione polacca (1733-1738), e la guerra di successione austriaca (1740-1748), la guerra dei Sette anni (1756-1763), e la guerra d’indipendenza delle colonie inglesi d’America (1776-1783).
L'esercito francese non era sconfitto, ma era troppo indebolito dalle pesanti perdite subite in tutte queste guerre. Ad esempio, nella sola Guerra dei sette anni morirono 200.000 soldati, 80.000 furono catturati e 70.000 disertarono. Ciò accadde 26 anni prima del 1789.
Tutte queste guerre non portarono buoni risultati alla Francia. Al contrario, rovinarono le loro finanze e contribuirono notevolmente alla Rivoluzione francese.
Andrea Sandri
Russia e grumi mondiali di un errore già diffuso
Qualcuno degli allarmati europei (soprattutto i nostri cattolici nell'ufficio della storiografia) dovrebbe spiegare quando mai la Russia ha indirizzato nella sua storia plurisecolare pretese espansionistiche su Gallia, Britannia, Ibernia, Germania, Italia, Iberia, Illiria, Grecia. L'Unione Sovietica, in quanto corpo comunista traente linfa velenosa da una dottrina diabolicamente pensata a Treviri, ha diffuso i suoi errori che hanno attecchito e continuano a proliferare in Occidente, in Africa, in Asia e in America. Forse noialtri, prima di concentrarci sui rapporti moscoviti, si dovrebbe considerare con attenzione il grumo "democratico" (oggi accesamente anti-russo) sviluppatosi dal PCI insieme ai suoi satelliti politici, massmediatici e accademici.
Ambedue hanno usciti di sè stessi, e quando questo accade ad una persona, ad uno continente o alla Chiesa se diventa un'altra cosa.
L ' esercito francese e la Rivoluzione Francese.
Mi dimenticavo della campagna in America. L ' esercito e soprattutto la flotta francese diedero un contributo essenziale alla vittoria dei coloni ribelli americani. Ma non credo che le perdite siano state alte.
Piuttosto, alla vigilia della Rivoluzione, furono la grave crisi finanziaria e l'ingovernabilità sempre più diffusa a creare la disorganizzazione e il caos anche nell'esercito. Il paese uscì impoverito dalle continue guerre di Luigi XIV, salvandosi a stento dall'invasione straniera. Nei fatti, non riuscì più a riprendersi, a tornare ai livelli dell'inizio del regno di Luigi XIV.
# I Russi non avrebbero mai sviluppato tendenze espansionistiche e quelle comuniste sono da imputarsi all'influenza nefasta di dottrine straniere?
Tesi singolare. Guardiamo anche solo in sintesi alla storia russa. Di quale Russia? Non ce n'è una sola. Sino al XII secolo le Russie che contavano erano due: quella di Kiev, che si concepiva come rivale di Costantinopoli, e quella della repubblica del Nord, di Novgorod. Nel 1169 un principe russo a capo di 11 principi del Nord distrusse Kiev.
L 'invasione mongola occupò la Russia centrale e meridionale ossia la Rus' di Kiev: vittorie della Kalka 1224, di Colomna, Sita, 1238, saccheggio di Kiev 1240. I mongoli si installarono sul Volga nella c.d. "tenda d'oro" (Orda d'oro), da dove governavano tutto il resto.
I grandi principi russi ottennero il diritto di prelevare le imposte per conto dei khan, dei quali erano fedeli servitori. L'aristocrazia moscovita divenne così semiorientale, numerosi i matrimoni con le figlie dell'aristocrazia mongola. Più che i mongoli, i russi moscoviti odiavano i cristiani dell'Occidente, in particolare i cattolici. I mongoli non si occupavano di religione.
Nel 1243, il principe Alessandro Jaroslavitch (Nevskij) vinse sulla Neva ghiacciata svedesi e tedeschi, salvando Novgorod. Papa Innocenzo IV pregò il principe di unirsi ai suoi nemici per attaccare i mongoli. Ma costui preferì invece appoggiarsi ai mongoli, facendo atto di sottomissione a Karakorum. Ottenne un regno dai mongoli.
Nel centro della Russia prende piede, inizialmente sotto tutela mongola, uno Stato centralizzato, autocratico. Kiev e Novgorod invece avevano istituzioni relativamente libere, sul tipo di quelle delle repubbliche mercantili o aristocratiche. Spentosi gradualmente il dominio mongolo, anche grazie alla corruzione, comincia l'espansione dei Grandi Russi, quelli del granducato di Moscovia. In tutte le direzioni.
Nel 1480, Ivan III occupa Novgorod procedendo con notevole brutalità: 150 maggiorenti giustiziati e i loro beni confiscati; 8000 famiglie deportate nelle province centrali; il vescovo (credo cattolico) internato in un monastero a Mosca.
Era solo l'inizio di un lungo processo di conquista, che ha subito sconfitte ed interruzioni ma a ben vedere non si è mai fermato. La stolta politica di espansione della Nato ad est, imposta dall'America, lo ha rimesso in moto, nella misura in cui le legittime esigenze difensive di Mosca deborderanno, ossia si tradurranno (offensivamente) nell'eliminazione dello Stato ucraino indipendente.
Uno sviluppo da non augurarsi.
H.
Mi risulta che abbia detto stop ai cambi di sesso e gender e woke
SCACCO MATTO DI PUTIN: FINE DEI GIOCHI
Il "pericoloso dittatore" che conquista i territori europei per depredarli e sottomettere le popolazioni al suo pugno di ferro ha, ancora una volta, mostrato un segno di apertura verso gli Stati Uniti.
Ricordiamo che questa guerra per procura è stata scatenata dagli Stati Uniti. È stata la Cia a prendere possesso dell'Ucraina ed a dirigerne le operazioni, influenzando i Governi o rovesciando quelli scomodi.
Sono le armi degli Stati Uniti, date da Joe Biden a Zelensky, che hanno ammazzato un sacco di soldati russi in questa Operazione Z.
Quindi al di là del Presidente in carica, Putin avrebbe tutte le sue Buone ragioni per avercela a morte con gli States. Eppure, dopo tutto questo, riesce ancora a perdonare e fare passi di apertura, se la controparte (Trump) si mostra conciliante. Questa è la diplomazia del futuro, non penetrante ed aggressiva (maschile) ma conciliante ed accogliente (femminile).
Trump ha capito che doveva togliere gli aiuti militari all'Ucraina per fermare questa guerra.
Putin ha capito che Trump vuole indietro i soldi delle armi date da Joe all'Ucraina tramite lo sfruttamento dei giacimenti minerari.
L'IMPERO Britannico per non fermare questa guerra ha firmato un accordo semi-segreto con Zelensky, per sottrarre le Terre Rare a Trump.
Putin ha compreso il Piano ed ha deciso di cedere i minerali dei territori ucraini conquistati a Trump. L'unico che vuole davvero fermare questa guerra.
COORDINAMENTO PERFETTO:
PUTIN OFFRE AGLI STATI UNITI MINERALI RARI
"La Russia ha molto di più, e non lo sottolinieró mai abbastanza, risorse più grandi dell'Ucraina. Saremmo aperti alla cooperazione con i nostri partner americani, cioè con le aziende governative, amministrative e anche private. Lo sviluppo di queste risorse richiede un significativo investimento di capitale".
VLADIMIR PUTIN
"L ' IMPERO BRITANNICO per non fermare questa guerra..."
Ma come, c'è ancora qualcuno che crede all'esistenza dell'impero britannico, scomparso da decenni e sostituito dalla sua pallida ombra, il Commonweath delle Nazioni? La stessa Gran Bretagna non c'è più visto che la Scozia è semiindipendente.
Putin ha semplicemente fatto capire agli americani che è pronto a ricominciare a fare affari con loro e che in fatto di minerali rari ne ha molto di più degli ucraini. Con questa apertura si aspetta evidentemente concessioni da parte americana.
Bypass del Parlamento per stato d'emergenza già visto con il green pass.
Stavolta ancora più falso di quello della falsa pandemia, perché Usa e Russia trattano per la pace in Ucraina e l' UE vuole proseguire la guerra, dietro il pretesto della difesa collettiva senza la protezione USA.
E come per incanto, sbucano trilioni di euro da tutte le tasche.
Forse non si è ancora capito che oggi come mai prima ci sono due anime opposte in America ma anche in Russia, solo che a Dio piacendo sta dominando la migliore.
Questo ampolloso programma europeo di riarmo (800 miliardi di euro in 4 anni) assomiglia alla classica montagna che partorirà il classico topolino.
Sul piano strettamente militare la novità introdotta dalla guerra in Ucraina l'hanno rappresentata i drone, efficacissimi contro tutto: carri armati, blindati, aerei, elicotteri, fanteria. In questo campo l'Italia in particolare è molto arretrata. Bisogna dunque investire in questo settore, a prescindere dall'Europa.
"Sto considerando ampie sanzioni bancarie, sanzioni e dazi alla Russia fino a quando un cessate il fuoco e un accordo finale sulla pace non saranno raggiunti". *Lo afferma Donald Trump* sul suo social Truth esortando la Russia e l'Ucraina a sedersi al tavolo "ora prima che sia troppo tardi"
Emmanuel Macron continua a gettare benzina sul fuoco e prende posizione per schierare forze europee in Ucraina dopo aver siglato la pace. Gli risponde Vladimir Putin in modo chiaro e netto: “Ci sono persone nel mondo che vogliono tornare ai tempi della campagna di Napoleone, ma dimenticano com’è finita”. I vertici dell’Unione Europea come Von der Leyen ci dicono che dobbiamo difenderci dalla Federazione Russa, ma la realtà è che ci dobbiamo difendere da loro stessi, dalle loro follie, dalle loro manie di guerra. Vili burocrati che non rappresentano i popoli europei.
Ma Trump può minacciare Putin allo stesso modo in cui minaccia (e punisce) Zelensky, capo di un piccolo Stato dipendente per le armi e non solo dagli Stati Uniti?
Forse dovrebbe essere più prudente nel rivolgersi ai russi; più prudente dal lato della forma, essendo la dirigenza russa umbratile e diffidente, nonostante l'immensa opinione che ha di sè e della "missione" della Russia. Trump tratta tutti allo stesso modo. L ' impressione è che i russi si siederanno al tavolo delle trattative o concederanno un cessato il fuoco preliminare, solo quando avranno conquistato tutto il territorio che ritengono necessario, sperando sempre sottotraccia ad un collasso degli ucraini, per sfinimento.
Se quest'impressione è esatta, altro che pace a portata di mano: la guerra rischia d'incancrenirsi di brutto.
«Sebbene i leader post-sovietici di Mosca, compreso lo stesso Vladimir Putin, avessero inizialmente cercato di integrare la Russia in Europa e persino nella Nato, le azioni occidentali modificarono progressivamente i calcoli russi.
In particolare, a cambiare l’orientamento di Putin furono le cosiddette “rivoluzioni colorate” sostenute e organizzate da Washington in Georgia, Ucraina e Kirghizistan fra il 2003 e il 2005. L’impressione a Mosca era che l’appoggio statunitense ai nuovi governi di questi paesi fosse motivato dal loro orientamento filo-occidentale più che dalla loro propensione alla democrazia. A partire dal famoso discorso alla Conferenza di sicurezza di Monaco del 2007, Putin mise in guardia più volte l’Occidente sui rischi che un’alterazione degli equilibri in Europa, anche in materia di deterrenza nucleare, comportava. Le paure russe avevano qualche ragion d’essere, visto che l’anno successivo la promessa di adesione alla Nato venne estesa a Georgia e Ucraina, due paesi confinanti intimamente legati alla storia russa.
La temporanea invasione della Georgia da parte di Mosca, pochi mesi dopo, non fu sufficiente a convincere gli Stati Uniti del fatto che espandere la Nato fino ai confini della Russia era una mossa avventata, e inaccettabile per Mosca.»
Roberto Iannuzzi 14 Marzo 2022
Meloni all'improvviso via di testa?
Riportano i giornali italiani che Meloni avrebbe proposto di estendere all'Ucraina l'art. 5 della Nato, pur restando l'Ucraina fuori della Nato. L'art. 5 è quello che (in teoria) obbliga i membri a difendere uno di loro, se aggredito. Non li obbliga automaticamente, comunque.
Sembra una proposta completamente irreale. I russi l'interpreterebbero come un modo mascherato di far entrare l'Ucraina nella Nato. Un passo del genere, se attuato, allontanerebbe all'infinito i colloqui di pace, che già mostrano un avvio difficile. Oltre a coinvolgerci direttamente nella guerra.
Se davvero ha messo sul tavolo questa proposta, Meloni dimostra ancora una volta che le donne in politica capiscono ancor meno degli uomini il lato militare delle questioni. E certo gli uomini di questa generazione ne capiscono assai poco.
Altro passo falso di Meloni, questa volta un fatto già agli atti: l'approvazione del c.d. femminicidio come reato a sè punibile con l'ergastolo se commesso in odio alla donna in quanto tale. Un marito o un amante via di testa per gelosia ammazzano la moglie o l'amante, un caso diciamo classico: come si dimostra che non l'ha ammazzata in quanto donna e in odio alle donne? In effetti l'ha ammazzata perché lo tradiva, poniamo, però, essendo la vittima donna, difficile negare che l'abbia ammazzata in quanto donna. Doveva forse ammazzarla in quanto uomo?
Insomma, siamo all'assurdo sempre più diffuso. Anche Meloni ha i suoi punti deboli, a cominciare da certi dogmi del femminismo.
"Ma Trump può minacciare Putin allo stesso modo in cui minaccia (e punisce) Zelensky, capo di un piccolo Stato dipendente per le armi e non solo dagli Stati Uniti?"
Putin è fonte di ispirazione per Trump perché ha preso una Russia distrutta e l'ha resa di nuovo grande. Inoltre, il mercoledì delle Ceneri, Marco Rubio ha riconosciuto che la guerra in corso in Ucraina è una guerra per procura tra Stati Uniti e Russia (non una guerra tra Stati Uniti ed europei (o NATO) contro la Russia).
Rúbio ha ragione, perché se guardiamo alla cronologia delle decisioni prese fino alla fine dell'amministrazione Biden, tutte le decisioni strategiche che hanno inasprito il conflitto sono state prese dagli Stati Uniti (è interessante notare che l'Unione Europea non si è lamentata del protagonismo dell'amministrazione Biden). Ciò significa che se il conflitto dovesse degenerare in un conflitto nucleare, il primo obiettivo della Russia sarebbe l'America. Pertanto, in caso di distruzione americana (e anche della Russia, se così fosse), i maggiori beneficiari sarebbero l'Unione Europea e la Cina. Trump non tratterà la Russia come tratta gli altri Paesi.
La questione non è il fatto che l'Europa si armi. L'Europa ha il dovere di armarsi, anche se è divertente vedere i miliardi saltare fuori proprio adesso con relative generose eccezioni sul bilancio, quando bastava invece spendere due lire in più per la sanità e per Bruxelles sembrava che fossimo già sull'orlo del fallimento. L'Europa ha il dovere di armarsi cosi come ha il dovere di presidiare i propri confini, di impedire ai clandestini di entrare, di espellere i terroristi "già noti alle forze dell'ordine", di rendere sicure le proprie strade, etc etc. Per fin troppo tempo l'Europa si è adagiata su Mamma America, ed adesso evidentemente la mamma ha altri problemi a cui pensare e non vuole più occuparsene. Il problema è che questi pazzi sembrano volersi armare per cercare la rissa con la Russia. E poiché abbiamo già il precedente dell'Ucraina, in cui se le sono inventate tutte pur di trascinare Putin in un conflitto che permettesse loro di logorare Mosca in una guerra per procura, meglio andarci con i piedi di piombo ed accertarci che questi vogliono davvero armarsi per difendersi e non armarsi per aggredire - o anche solo provocare - una potenza nucleare. Non si sa mai.
Mentre Trump tenta disperatamente di salvare gli USA dal baratro suicida in cui sta precipitando l’intero occidente, la Von Der Leyen (in combutta con un paio di altre pupille di Davos in crisi da menopausa, e Macron, che è evidentemente in crisi da andropausa) cerca di trascinare in una guerra atomica l’Unione Europea. Unione Europea che di “unito” ha ben poco, di “europeo” sempre meno e di “militare” manco le scarpe.
Poiché qualche stato dell’est come Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia non sono d’accordo, si annullano elezioni, arrestano candidati e insomma si mette in pratica il modello di democrazia ucraina, quella dei nazisti che leggerebbero pure Kant, se i missili russi gli avessero lasciato almeno una centrale elettrica in piedi.
E probabilmente ai metodi dei nazisti ucraini pensa di affidarsi la Von Der Leyen anche per il reclutamento del su immaginario Esercito Europeo, perché nemmeno con gli ottocento miliardi che vorrebbe rubarci potrebbe convincere davvero qualcuno a indossare il suo elmetto ridicolo. Pensateci: chi potrebbe arruolarsi, oltre naturalmente a Calenda?
La popolazione europea oggi è divisa in due raggruppamenti. Ci sono quelli che credono alle cazzate globaliste, che andrebbero in guerra a cavallo di unicorni colorati arcobaleno alimentati a motore elettrico, assicurandosi che ci siano latrine dedicate ai transgender. Ma per loro la guerra è uno sceneggiato su NetFlix con generali neri, autistici o in carrozzella. I soldati dell’esercito russo li spazzerebbero via anche soltanto usando le pale della seconda guerra mondiale. L’altro schieramento è composto di gente così incazzata che in guerra ci andrebbe pure, ma se gli passi in mano un fucile lo puntano immediatamente contro la Von Der Leyen.
Ah, quasi mi scordavo. Oltremanica, nel glorioso Regno d’Inghilterra, il Sentencing Council ha varato qualche giorno fa le nuove linee guida per i giudici, che prevedono sentenze più lievi per le minoranze etniche, culturali e religiose rispetto ai cittadini britannici bianchi. La democrazia fa passi da gigante. Anzi, corre ormai quasi alla velocità de LaScienzah.
All’indietro.
Stefano Re
Una volta la sinistra era pacifista, riempiva le piazze italiane per dire no alle guerre americane. La destra invece era sempre filoatlantica.
Ora invece la sinistra, perlomeno quella mainstream, sfila per sostenere i piani di riarmo della Ue (800 miliardi di euro, mica bruscolini) e spingere Zelensky a continuare una guerra ormai persa.
L’anima di destra invece ora è pacifista, i suoi elettori vogliono porre fine alla guerra in Ucraina e (contrariamente ad alcuni suoi leader) non sono affatto convinti di spendere 800 miliardi in armamenti.
Cambia tutto, ed è tutto così paradossale.
Daniele Trabucco
PIANO RIARMO TRA PERCORSO DI COSTITUZIONALIZZAZIONE DELL'UNIONE EUROPEA E COSTITUZIONI NAZIONALI
Il nodo della difesa europea che, sulla base del Trattato di Lisbona del 2007, è retto dal metodo intergovernativo e non da quello comunitario, costituisce una linea di confine il cui superamento comporterebbe il mettere la parola fine agli Stati nazionali per un'entitá statuale sempre piú federale. Le spinte del Presidente della Commissione europea mirano proprio a questo ed il conflitto ucraino, congiunto al disimpegno degli Stati Uniti d'America, rappresenta una occasione per spingere il "federalizing process". La proposta del piano da 800 miliardi di euro, sottratti ai fondi strategici, per riarmare l'Unione Europea (dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989 e la riunificazione della Germania nel 1990 pensavamo di non sentire piú la parola "riarmo") non rappresenta il fine, bensí il mezzo volto a far entrare, sia pure previa e necessaria modifica del Trattato, la difesa europea nel metodo comunitario. In realtá, il percorso di integrazione europea ha potuto svolgersi grazie ad una discutibile lettura dell'art. 11 della Costituzione vigente, favorita da una altrettanto non convincente giurisprudenza costituzionale. La norma costituzionale non è stata pensata come legittimante in via permanente "limitazioni di sovranitá", ma come strumento per consentire puntuali limitazioni da approvarsi volta per volta (G.U. Rescigno) e, comunque, non tali da consentire nel tempo un progressivo superamento dello stesso ordinamento costituzionale. Entrando, ora, nel merito della proposta, è doveroso chiedersi quale sia lo scopo ultimo di questo riarmo? Da una parte l'Unione Europea lamenta di essere esclusa dalle trattative tra USA e Russia per una pace giusta e duratura in Ucraina (e che cosa pensava di ottenere dopo i pacchetti di sanzioni e dopo aver appoggiato la politica guerrafondaia della precedente amministrazione Biden?), dall'altra assume un atteggiamento che è l'esatto opposto di qualunque volontá di pace. Da ultimo: contro chi si riarma l'UE? Contro Vladimir Putin? E si pensa davvero che l'intenzione del Presidente della Federazione Russa sia la conquista dell'Europa? Quando i Paesi destinano una quota maggiore del loro bilancio a scopi militari, la probabilità che siano coinvolti in conflitti armati aumenta, poiché tendono a fare affidamento sull’importazione di armi e soluzioni militari per soddisfare le loro esigenze di sicurezza, a scapito di approcci pacifici e diplomatici.
Posta un commento