Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 29 maggio 2015

Il cardinale Burke: L’Irlanda ha “sfidato Dio” votando a favore del “matrimonio gay”.

In un servizio a firma Pete Baklinski, il sito www.lifesite.com riporta in data 28 maggio 2015 quanto dichiarato da S. Em. il cardinale Raymond Leo Burke in una conferenza tenuta a Oxford, in relazione al recente referendum irlandese. Ecco il testo, tradotto a cura della nostra redazione.

“ Il Cardinale Raymond Burke ha condannato senza mezzi termini il fatto che l’Irlanda, un tempo cattolica, si sia spinta ben oltre il paganesimo dei suoi trascorsi pre-cristiani e abbia “sfidato Dio” (defied God) definendo il comportamento omosessuale come “matrimonio” nel recente referendum.
“Voglio dire, questa è una sfida a Dio. È del tutto incredibile. I Pagani possono aver tollerato comportamenti omosessuali, ma non hanno mai osato considerarli “matrimonio””. Così ha detto alla Newman Society, l’organizzazione cattolica dell’Università di Oxford, mercoledì 27 maggio corrente, in una conferenza dedicata all’eredità intellettuale di Benedetto XVI. Le sue parole sono state riportate da The Tablet, l’organo dei cattolici liberali della Gran Bretagna.
Venerdì 22 maggio scorso, 1.200.000 di irlandesi hanno votato a favore di un emendamento della loro Costituzione che recitava: “Il matrimonio può essere validamente contratto secondo il diritto da due persone senza distinzione quanto al loro sesso” [Marriage may be contracted in accordance with law by two persons without distinction as to their sex]. Poco più di 730.000 persone hanno votato contro.
Burke ha detto che gli risulta incomprensibile come “una nazione, quale che sia, possa ridefinire il matrimonio”.
Il cardinale ha anche insistito sull’importante ruolo affidato ai genitori nel proteggere i loro bambini da un ambiente culturale sempre più ostile alle leggi di Dio. Ha detto: “La cultura è del tutto corrotta, se così posso dire, e i bambini vi si trovano esposti soprattutto grazie all’internet”. Come suo personale consiglio alle famiglie, ha detto che bisognerebbe installare i computers in uno spazio pubblico, in modo da impedire ai bambini di “assorbire il veleno di cui sono pieni”.
Sempre a Oxford ma durante l’omelia tenuta in una Messa celebrata il giorno prima della conferenza, Burke ha detto che il matrimonio tra un uomo e una donna è una “verità fondamentale” che è stata “ ignorata, sfidata e violata”.
Durante l’omelia, Burke ha anche messo in guardia contro i pericoli rappresentati da “molteplici correnti ideologiche” e “dagli inganni e dalle imposture che cercano di indurci in errore”.

42 commenti:

Emanuele ha detto...

Parole che avrei voluto sentire, pronunciate dalla finestra del suo studio, da Francesco domenica scorsa in occasione dell'Angelus. Ripetute dal Nunzio d'Irlandia, dal presidente della conferenza episcopale irlandese e da tutti i vescovi del mondo.
Mentre si continua a condannare quello che il mondo vuole venga condannato, perché questo aumenta gli indici di ascolto e i mi piace e non espone a critiche.

Marco ha detto...

Il SIGNORE lo protegga dalle insidie del maligno!!! SAN MICHELE ARCANGELO difendici nella lotta

Marco P. ha detto...

Ringraziamo il Signore per questo vero pastore che non esita a chiamare le cose con il loro nome, perché la Verità viene prima dell'Amore e ne è il fondamento.

Avendo sfidato Dio come fa notare in modo chiaro ed incisivo il card. Burke, e secondo quanto in più e svariate vicende narrate nella Bibbia ci viene insegnato ecco che il castigo arriverà puntuale, giusto e misericordioso per portare pace e salvezza a coloro che lo accoglieranno pentendosi e mortificandosi, coprendosi il capo di cenere e vestendo di sacco e perché sia mezzo di salvezza anche attraverso coloro che, incolpevoli, lo accoglieranno per amore dei fratelli, in Cristo.

RAOUL DE GERRX ha detto...

Les défis à Dieu ne restent jamais sans conséquences.
Dieu y répondra à sa manière.
Préparons-nous.

RIC ha detto...

Magister in vista del sinodo

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351056

tralcio ha detto...

Ecco: ha sfidato Dio...

C'è anche Lui. Non ci sono "solo" gli uomini, con leggi, parlamenti e votazioni.

Tra di noi chi è più abile e convincente può anche sfangarla con le proprie ragioni... Che però, letteralmente, vanno a farsi benedire quando i conti non si fanno più con il mondo (e relativo principe), ma con Chi il mondo lo crea.

La Bibbia, che si dice di voler leggere (e lo dicono con maggior enfasi quelli che la leggono per reinterpretarla), su certi argomenti è fin troppo esplicita.
Nemmeno uno iota va disprezzato. Con misericordia, ma nella verità tutta intera.

Giusi Quaranta su Fb ha detto...

Gli uomini di Dio non sono mai ambigui. Le loro parole sono sempre si si no no come ci ha insegnato Nostro Signore.

Nahum ha detto...

Ha perfettamemte ragione questo grande Cardinale, gli Irlandesi hanno effettivamente sfidato Dio e tradito la loro stessa Costituzione la quale, come preambolo, contempla le seguenti sante parole:
«In nome della Santissima Trinità, da cui discende qualsiasi autorità ed alla quale tutte le azioni degli uomini e degli Stati debbono conformarsi, come nostro fine supremo, Noi, popolo d’Irlanda, riconoscendo umilmente tutti i nostri obblighi verso Nostro Signore Gesù Cristo, che ha dato sostegno ai nostri padri durante i secoli della prova, ricordandosi con gratitudine della loro lotta eroica ed implacabile per ristabilire l’indipendenza cui la nostra Nazione aveva diritto, desiderosi di garantire il bene comune, nel totale rispetto della prudenza, della giustizia e della carità, al fine di assicurare la dignità e la libertà di ciascuno, di mantenere un ordine veramente sociale, di restaurare l’unità del nostro Paese e di stabilire la pace con tutti gli altri Stati, noi adottiamo, noi promulghiamo e noi ci diamo la presente Costituzione».
Più chiaro di così...?

Luisa ha detto...

Riporto anche qui l`articolo di Magister:


"Sinodo. La battaglia di Germania"

Leggo:

"Germania, Francia e Svizzera si affacciano sul fiume Reno. Ma i convenuti alla Gregoriana sanno bene che la vera partita si gioca sulle sponde del Tevere, a Roma. La loro ambizione è di essere anche questa volta, come già nel Concilio Vaticano II, la corrente vincente del rinnovamento della Chiesa universale, il Reno che invade con le sue acque il Tevere."

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351056

hr ha detto...



http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lapsus-francesco-non-legge-repubblica-messaggero-1134545.html

Anonimo ha detto...

Però, ad onor del vero, anche il cardinale Segretario di Stato, si è espresso contro e qui nessuno ne parla. E se lo ha fatto sarà stato di certo autorizzato a farlo da Francesco. Infatti è ormai palese che a "Roma" non cade foglia che Francesco non voglia. Lo ha fatto e i media non gli hanno, ovviamente, dato molto risalto, e ripeto a quanto vedo neanche i siti nostrani. Perché?

ilfocohadaardere ha detto...

Viva il cardinale Burke, che Maria Regina dei Confessori della fede preghi per lui.

Ritengo che uno delle cause della attuale grave crisi nella Chiesa, specie per quanto riguarda la desistenza dall'esercizio della legittima e necessaria autorità di fronte alle deviazioni del clero e dei fedeli laici, vi sia la diffusione nella Chiesa della piaga dell'omosessualità e la correlata "omoeresia": la famosa lobby gay, unita all'eresia modernista ed alla massoneria, impedisce dall'interno quel parlare chiaro che sarebbe l'unica medicina.Ormai ampie parti della Tradizione cattolica e del Catechismo in materia sono di fatto CENSURATE, tamquam non essent!

http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/omosessualita/pagine_articoli/chiesa_cattolica_e_omosessualita.htm

Anonimo ha detto...

Eh caro Monsignore, vedremo la punizione che Dio infliggerà all'Irlanda. Se poi non le infliggerà nessuna punizione, delle due l'una: o non è vero che l'Irlanda ha sfidato Dio, o sfidare Dio non costituisce un problema. Quindi attendiamo una punizione adeguata all'offesa recata.

mic ha detto...

Però, ad onor del vero, anche il cardinale Segretario di Stato, si è espresso contro e qui nessuno ne parla.

Se avesse letto gli articoli precedenti, avrebbe notato che qui se n'è parlato.
Poi che i media diano risalto a quel che a loro è più congeniale non è una novità.
Tuttavia il silenzio del Papa e della Sala Stampa sono di per sé sconcertanti, mentre il fatto che le dichiarazioni del Segretario di Stato siano a margine di un intervento specifico su altro tema non ne favorisce certo la diffusione.
Credo che sarebbe andata diversamente e anche noi ce ne saremmo rallegrati se le avesse rilasciate come dichiarazioni ufficiali della Segreteria di Stato....

RAOUL DE GERRX ha detto...

Pourquoi Kasper et son camarade Marx, qui prouvent tous les jours qu'ils ont d'ores et déjà apostasié de la foi qu'ils avaient juré de défendre jusqu'à l'effusion de leur sang, ne quittent-ils pas officiellement l'Église catholique et s'obstinent-ils à vouloir la détruire de l'intérieur, sous le fallacieux prétexte d'en adapter la pratique sacramentelle, faisant ainsi, comme ils disent, "acte de miséricorde" ?
Tout simplement parce qu'ils sont des lâches, et qu'ils n'ont pas le courage de retourner au néant dont ils n'auraient jamais dû sortir. Bénéficiaires d'une position sociale enviée (par certains), ils seraient inconsolables de ne plus jouir du privilège de profiter, avec la pourpre romaine (une Rome sur laquelle ils crachent), "du beurre et de l'argent du beurre" (et des cigares !) des contribuables allemands, et de la considération de journalistes serviles qui ne sont à leurs pieds que pour flatter leur narcissisme incurable. Périsse l'Église plutôt qu'eux-mêmes ! Et que l'Allemagne, conduite par ces faux bergers, retourne à son paganisme invétéré !

Anonimo ha detto...

A proposito leggere Magister : 'Pietro e Paolo silenziati in casa'......l' Irlanda è un caso a parte, forse ha ragione quello scrittore irish non cattolico, ma sposato ad una cattolica, che dice che il cattolicesimo irlandese era un fattore di divisione e di identità più politica e nazionalista che fideistica, basta leggere i diari di Joyce, allievo di scuole gesuitiche e poi agnostico o peggio; finché l'Irlanda è stata povera, essere cattolici era uno status sociale, poi fine degli anni'90, inizio nuovo millennio, è arrivato il benessere, la ricchezza, con Twitter e Google sedi privilegiate e potenti posti di comando e controllo sui media, il clero cattolico e le sue nefandezze presenti e passate, hanno fatto il resto, ma la propaganda anti-CC, a tamburo battente dei media, con la schifosa ed ipocrita BBC in testa, hanno avuto la loro parte di leone; en passant, la bellissima, dolente, lettera scritta da papa Benedetto ai cattolici irlandesi che lui voleva fosse letta in ogni chiesa, fu osteggiata dai vescovi, stracciata in faccia ai fedeli dai sacerdoti ed ignorata bellamente. Mi viene da sorridere amaro quando leggo che il solerte Svidercoschi scrive della solitudine del vdr, che dovrebbero dire Ratzinger e gli altri? Tutti i papi sono soli perché uno solo è Pietro, ma neanche questo è politically correct, ad ottobre l'ibis redibis non, a noi spostare la virgola, ma la vedo brutta assai per la CC. Per oggi basta, ho tradotto cose che non avei mai voluto, ma dura lex sed lex. Buona serata a tutti. Anonymous.

Anonimo ha detto...

Dal giornale veronese “L’Arena” di venerdì 29 maggio 2015 :
VERONA. Colpo di scena sulla discussione elettorale. Un lettore invita Don Bruno Fasani a esprimersi sul caso della lettera di «sponsorizzazione» del Vescovo per la candidata leghista Monica Lavarini. Don Fasani, portavoce della curia, definisce la lettera un «incidente di percorso». E poi aggiunge: «La signora Lavarini non rappresenta la chiesa veronese e dovrebbe dire apertamente che non ha l'appoggio della chiesa veronese. E mi auguro che non venga eletta perché si direbbe che la chiesa di Verona ha quella candidata. Io credo che la chiesa debba essere rappresentata da tutti i candidati a prescindere dal partito di appartenenza. Perciò invito tutti i cattolici a far sì che la signora Lavarini non venga eletta».
Ma subito dopo, a sorpresa, interviene al telefono duramente anche il vescovo Zenti che chiede: «Don Bruno che ti succede? Non dovresti essere tu che mi rappresenti?». Lui si difende: «Io parlo da cittadino, come tanti cattolici che non si sono trovati d'accordo con quanto accaduto».
Ma il vescovo incalza: «Che in pubblico venga sconfessato quello che ho detto è gravissimo, che poi venga detto che i cattolici non devono votare una candidata è assurdo. E mi domando se a Telearena si può fare una cosa del genere, questa è mancanza di democrazia. Don Fasani è un mio prete, non puoi parlare male di me così, ti sei autosconfessato».
Don Fasani cerca di ribattere: «Io non ho parlato male di lei, ma non possiamo fare finta che questo non sia accaduto. Sa benissimo quanto la stimo, ma sa anche che quello che è successo ha creato un momento di grande difficoltà».
Vescovo aggiunge: «Mi costringete a entrare in polemiche e mi avete offeso profondamente». Don Fasani: «Non credo si sia mai data una sponsorizzazione, soprattutto con un candidato come Zaia». «Don Bruno, stai dicendo delle sciocchezze, non mi rappresenti», replica Zenti. «Tranquillo vescovo, tanto lo sa che ho già dato le dimissioni da portavoce».
Interviene al telefono anche l'onorevole Alessia Rotta (Pd) per dibattere sulla teoria dei gender con Don Fasani.
Un bell'esempio di prete apertamente comunista, che odia chi combatte il comunismo, le sinistre, e tutto quello che esse ci impongono: complimenti per me, lui non rappresenta certo Nostro Signore più di quanto non lo rappresenti io, misero peccatore. Io voto Lega e prego Iddio che vinca a sbaragli tutte le sinistre, Tosi incluso.

Anonimo ha detto...

Quando Pio XII viene accusato di avere taciuto di fronte ai crimini nazisti, di non avere condannato pubblicamente i campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale, noi giustamente obiettiamo che in quel momento la condanna avrebbe esposto i cattolici a ritorsioni e non avrebbe salvato gli ebrei, poiché i nazisti non si sarebbero certo fermati per una condanna papale. Attenzione però a non agire come i detrattori a buon mercato di Pio XII nei confronti delle attuali gerarchie vaticane: per esempio, se il papa o il segretario di stato prima del referendum avessero invitato pubblicamente il popolo irlandese a non votare, sarebbero stati accusati di indebita ingerenza e probabilmente i fautori del sì avrebbero avuto buon gioco a invitare gli elettori a opporsi al loro tentativo oscurantista. Burke ha detto cose bellissime, ma non ha incarichi ufficiali - che gli sono stati per altro colpevolmente tolti - e può permettersi di dire quello che vuole dove vuole senza timore di suscitare incidenti diplomatici.

mic ha detto...

...vedremo la punizione che Dio infliggerà all'Irlanda. Se poi non le infliggerà nessuna punizione, delle due l'una: o non è vero che l'Irlanda ha sfidato Dio...

A questa comunicazione 'trollesca', che estraggo dal nutrito campionario, osservo che se Dio stesse lì a far fioccare castighi, ormai saremmo tutti inceneriti.
Certo che la misura sembra colma anche a me; ma intanto pensiamo al 38% di irlandesi che hanno votato NO. Costoro non solo non hanno sfidato Dio, ma non si sono lasciati condizionare dalle campagne martellanti. E poi pensiamo a quanti continuano a "resistere" e ad invocare la Misericordia, offrendo il loro dolore e il loro pentimento e le loro sofferenze per sé e per gli altri....

RR ha detto...

Anonimo 18.03,
con tutto il multikulti ( e multikuli) che si stan facendo imporre, la punizione ce l'hanno già. Basta chiedere alle donne svedesi.
RR

rr ha detto...

Mic,
oltre a quel 38% ce n'è un 40%, prevalentemente abitanti di zone rurali, che non sono andati a votare, forse perchè non consapevoli della portata del quesito referendario.
Quindi forse ci sono un po' più di 10 giusti a Sodome and Gomorre on-the-Sea.
Segnalo due articoli in merito su Rorate
RR

Anonimo ha detto...

Mi chiedo: è possibile che di tutti i sacerdoti, vescovi e cardinali soltanto il card. Burke (apprezzabilissime anche le parole di mons. Parolin) abbia sempre il coraggio di dire la VERITA'?

E gli altri?

Son mesi che si parla di poveri, di ambiente, di economia capitalistica, di sfruttamento ma della distruzione del nucleo della società irlandese non interesse nulla a nessuno: DEL RESTO E' DA ANNI CHE I NOSTRI SACERDOTI DICONO SOLTANTO QUELLO CHE AL MONDO VA BENE GLI ALTRI TEMI SONO NEGLETTATI.

VERGOGNA: LA CARATTERISTICA DEL PRETE MODERNO: CUPIDIGIA DI SERVILISMO AL SECOLO SATANICO!

VIVA IL CARD. BURKE.

Grazie eminenza le vogliamo molto bene e le siamo grati per quello che fa.

Un triestino

rr ha detto...

Ma per favore, Anonimo 18.53 (MA PERCHE NON SCEGLIETE UN NICK QUALSIASI ?)
Ammesso che le cose siano andate come la vulgata racconta, non confrontiamo la situazione di Pio XII con quella odierna.
Se avessero parlato nelle settimane e nei giorni prima, ribadendo semplicemente quello che il buon senso, il diritto naturale (concetto non inventato dalla Chiesa, ma già presente nella filosofia greco-romana), la biologia e l'evoluzione stessa (per chi ci crede) ed infine e soprattutto la Parola di Dio, dimostrano come intrinsecamente sbagliato e perverso, sarebbero stati accusati d'ingerenza ? in che cosa? in una questione etica. Or da quando in quando la Chiesa NON può più parlare di etica ? Li avrebbero boicottati, avrebbero invitato gli Irlandesi a non ascoltarli, va bene, ma poi ? avrebbero messo i cattolici in "campi di concentramento" ? li avrebbero "sterminati" ?

Pio XII PARLO' in base a ciò che sapeva ALLORA. Non poteva parlare in base a ciò che si sarebbe raccontato poi.
INVECE OGGI e QUI SI SA COSA STA AVVENENDO E PERCHE'. Se non lo si capisce, se le nostre gerarchie non lo capiscono, non lo vedono, O SONO STUPIDI ED IGNORANTI; ed allora smettano di fare i pseudopastori per insipienza, O SONO VIGLIACCHI, ed allora smettano di essere pseudopastori per codardia, O SE NO, SONO COMPLICI, perchè hanno i loro sporchi interessi (sesso, denaro, potere) ed allora CESSINO DI FARE i pseudopastori per indegnità morale.

RR

mic ha detto...

Anonimo 18:53,
Si è già espressa a dovere Rosa, anche su Pio XII.
Io aggiungo che il mandato affidato da Gesù a Pietro è di "confermare i fratelli" e pascere le pecore (nutrendole con i suoi insegnamenti oltre che con il Suo Corpo e Sangue Anima e Divinità). Non è quello di "evitare incidenti diplomatici".

rr ha detto...

Grazie, Mic
Aggiungo che se S.Pietro si fosse preoccupato di evitare incidenti diplomatici, sarebbe tornato in sinagoga, e la faccenda finiva li. 2000 anni fa.
Sse si e deciso che 2000 anni fa il Vicario si sbaglio' a non essere diplomatico, lo si dichiari coram populo, che il populus allora sapra' come comportarsi di comseguenza.Per es. NON DESTINANDO PIU' l' OTTO X MILLE E NON DANDO PIU OBOLI IN CHIESA.
rr

Anonimo ha detto...

@ Andiamoci piano con l'invocare la punizione divina sull'Irlanda - Ancora sulla decadenza del clero locale

Come ha detto giustamente Mic, se Dio avesse sempre punito prontamente i popoli per i loro peccati verso di Lui, a quest'ora saremmo tutti cenere. Come notava in un suo recente articolo il prof. De Mattei, poiche' il 40% degli aventi diritto non ha votato, si ha che il 62% dei si' corrisponde al 37,5% del totale degli aventi diritto. Magra consolazione, certo. Non si puo' tuttavia affermare che la maggioranza del popolo irlandese sia favorevole allo pseudo-matrimonio gay. De Mattei insiste giustamente sulle responsabilita' del clero irlandese.
Ho gia' accennato alla situazione nell'unico seminario rimasto, Maynooth, presso Dublino.
Credo utile al pubblico del blog riportare parte di un articolo apparso su "Catholic Voice", n. 161 del 31 maggio 2015, p. 26 quindicinale della associazione "Una Voce", che si stampa nel Regno Unito e in Irlanda. Titolo: "A quattro anni dalla Visita Apostolica al Seminario di Maynooth, cosa e' cambiato?". Secondo l'articolista, parte dell'insegnamento teologico non e' tuttora conforme "al Magistero"; i seminaristi sono considerati "ministri ecclesiali laici" (lay ecclesial ministers). Maynooth ospita da tempo una universita' laica. Fu Benedetto XVI ad imporre che il seminario fosse separato dall'ambiente laico, suscitando proteste. Ora, durante la campagna per il recente referendum, l'Universita' era satura di manifesti per il "si'" ma (a quanto sembra) si proibi' a studenti e seminaristi di issare quelli per il "no". C'e' la prassi di un c.d. "anno pastorale", durante il quale i seminaristi passano alcuni mesi presso una parrocchia, durante i quali frequentano il seminario due giorni alla settimana. Quest'anno ben sei dei dieci studenti impegnati in questa pausa sono stati incoraggiati a continuare nella stessa o a lasciare gli studi, perche' giudicati non adatti al sacerdozio. Il motivo di un atteggiamento cosi' drastico non e' chiaro, dice il giornale, sembra che abbia a che fare con la Consacrazione Eucaristica. Sembra che la prassi sia quella di non inginocchiarsi durante la Consacrazione [!]. I sei seminaristi citati indulgerebbero invece nel doveroso atto di omaggio a Nostro Signore. I seminaristi di vedute "conservatrici" sono criticati e rischiano di esser cacciati se non credono che la presenza di Cristo nelle Scritture sia uguale a quella nell'Eucarestia; se non credono che e' possibile che anche Nostro Signore abbia peccato; che per salvarsi basta "viver bene". Il direttore della Teologia Pastorale e' un prete, assistito da una suora. Ci sono anche insegnanti ortodossi ma sarebbero una minoranza. SCOTUS

Anonimo ha detto...

Finalmente si sente parlare un 'Uomo di Dio'!

Grazie, Cardinale Burke ...
spero che altri Sacri Servitori nella Vigna del Signore
prendano coraggio ed esempio da Lei per lottare contro gli infedeli!


Benedetto Gesù e Maria!

Anonimo ha detto...

Segnalo un articolo intessante su come valuta il voto irlandese uno che si definisce gay e ateo. Il link l'ho trovato su Rorate.
Farebbe anche ridere, se la situazione non fosse così tragica, comunque è una lettura che ispira ragionamenti non banali:
http://blogs.spectator.co.uk/coffeehouse/2015/05/as-a-gay-atheist-i-want-to-see-the-church-oppose-same-sex-marriage/
humilitas

Anonimo ha detto...

Ah, dimenticavo, rr, condivido appieno quanto ha detto sulla questione di Pio XII. Forte e chiara come sempre.
Da incorniciare, poi:
"se S.Pietro si fosse preoccupato di evitare incidenti diplomatici, sarebbe tornato in sinagoga, e la faccenda finiva li. 2000 anni fa."
Grandissima.
humilitas

mic ha detto...

Se è vero che la storia è fatta dalle minoranze determinate, dall'esame delle percentuali di votanti e astenuti indicate da commenti precedenti, sembra che ciò sia accaduto anche in Irlanda.
Le forze sovvertitrici sono estremamente agguerrite e organizzate. Del resto la gerarchia egemone con le sue derive rivoluzionarie non rappresenta TUTTA la Chiesa. Di questo dovremmo far tesoro per motivare e meglio orientare il nostro impegno, Deo adiuvante.

Anonimo ha detto...

Segnalo l'ultimo articolo di magister sulla parte di intervista del Papa censurata dall'Osservatore e da Avvenire..personalmente, al di là di certi errori e scivoloni evidenti, credo che il problema non sia tanto il Papa, quanto la pletora di serpi che gli ruota attorno, veri manipolatori
John

mic ha detto...

John
La realtà della censura e anche dell'interpretazione liberal congeniale ai media di regime non è una novità. Tuttavia, sotto questo pontificato, il problema è aggravato notevolmente dalle affermazioni di questo papa a volte ambigue (mai chiarite e/o approfondire) o direttamente distorte e distorcenti in chiave rivoluzionaria (mai smentite). Per non parlare dei suoi corifei che le confermano.

mic ha detto...

John
La realtà della censura e anche dell'interpretazione liberal congeniale ai media di regime non è una novità. Tuttavia, sotto questo pontificato, il problema è aggravato notevolmente dalle affermazioni di questo papa a volte ambigue (mai chiarite e/o approfondite) o direttamente distorte e distorcenti in chiave rivoluzionaria (mai smentite). Per non parlare dei suoi corifei che le confermano.

Anonimo ha detto...

Se S. Pietro si fosse preoccupato di evitare incidenti diplomatici, sarebbe tornato in sinagoga, e la faccenda finiva li. 2000 anni fa.

Ma san Pietro non era un capo di stato e di una diplomazia mondiale. Con questo non voglio giustificare chi per conformismo con lo spirito del mondo preferisce tacere o peggio ancora accodarsi: ho ricordato solo che talvolta anche i papi si trovano di fronte al terribile dubbio che fare il proprio dovere possa causare danni più gravi. Il caso di Pio XII è solo il più noto. Nel 1889 Leone XIII permise i funerali religiosi solenni per Rodolfo di Asburgo, in deroga alle regole del tempo che prescrivevano di vietarli in caso di sospetto suicidio (e omicidio). Sarebbe stato senz’altro dovere del papa ricordare ai fedeli che i suicidi non possono avere diritto a un funerale in pompa magna e che questo valeva per tutti indipendentemente dal loro status, ma prevalsero le considerazioni diplomatiche, i rischi di innescare una crisi fra Santa Sede e cattolicissima Austria. Possiamo perfino ricordare che l’allora segretario di stato vaticano Mariano Rampolla del Tindaro tentò di opporsi alla concessione dei funerali religiosi e che per questo Francesco Giuseppe oppose un veto alla sua elezione nel conclave del 1903. Potrei fare altri esempi ma non vorrei tediare. Facile sarebbe dire a questo punto che Leone XIII fu un cattivo pastore, che ebbe troppa considerazione per i potenti eccetera, e sarebbero critiche ingiuste. Il caso del gaio referendum irlandese è diverso? Certo, ogni caso ha dinamiche sue ma tutti rimandano alla circostanza che la Chiesa (meglio, il Vaticano) in certe circostanze può dover agire tenendo conto della situazione e non solo dei princìpi. Questo per dire che stracciarsi le vesti se si tace a ridosso del referendum gaio (e obbiettivamente non possiamo conoscere tutto quello che c’è dietro) e difendere Pio XII, Leone XIII eccetera è inquietante doppiopesismo. Però sono il primo a dire che a bocce ferme ci dovrebbe essere una ferma presa di posizione sull’argomento, e che i conti non torneranno se questa non verrà nei prossimi mesi.

mic ha detto...

Riecco l'anonimo che tende solo a confondere le acque ma non tiene conto che:

1. Pio XII NON E' un "caso", lo si è fatto diventare un "caso", dopo le calunniose (e che siano calunniose è stato ampiamente provato) falsità che hanno pervaso l'opinione pubblica per effetto dell'opera teatrale "Il Vicario" che ha subdolamente e abilmente costruito ciò che i soliti noti hanno puntualmente strumentalizzato e continuano a strumentalizzare nonostante tutto quanto emerso a contrario. Punto
Per il resto è stato un Pontefice Magno, i cui insegnamenti, discorsi e gesti sono ancora oro colato!
2. Ora tira fuori Leone XIII, in un episodio puntuale e singolo, che non riguarda alcuno stravolgimento della dottrina che, invece, sembra divenuto il pane quotidiano dell'attuale "Regnante"...
3. Il "caso" dell'Irlanda è solo uno di una nutrita serie, che non sto a ripetere perché ne sono piene le cronache e questo blog ne ha registrato alcuni dati essenziali...

rr ha detto...

Del matrimonio gay, caro Anonimo, hanno iniziato a parlarne in USA alcuni anni fa, essendo pontefici GPII prima e poi BXVI. Entrambi, su questo, furono DECISI E CRISTALLINI, richiamando la dottrina di sempre. BXVI trovò in Bush una sponda, ma le cose cambiarono con Obama, il quale vinse le prime elezioni riaffermando che il matrimonio è tra un uomo ed una donna, ma poi strada facendo, anche per coprire la NON ripresa economica e la persistenza di guerre e l' inizio di altre, cambiò idea (e poi i suoi dante causa ormai erano scatenati su questo fronte). BXVI, capo di Stato, sui principi non negoziabili ci ha costruito il pontificato.
Io sono certa che, se non lo avessero "abdicato", avrebbe trovato il modo di riaffermarli, in particolare appunto il matrimonio indissolubile tra un uomo ed una donna, sia in occasione della legge francese ed inglese, sia del referendum irlandese.
Il VdR ha inizialmente disconosciuto il concetto di "principi non negoziabili", quindi ha sposato l'idea di Scalfari sul relativismo con l'intervista, MAI SMENTITA UFFICIALMENTE DA LUI STESSO, anzi ripubblicata più e più volte, infine se n'è uscito col famoso "chi sono io per" , che per quanto i normalisti ed anche Magister si siano adoperati a spiegare, chiarire, ampliare, ecc.ecc., è stato subito abbracciato dai LGBT, tant'è vero che la loro rivista lo ha nominato uomo dell'anno.
Occasioni per parlare, quindi, e per tacere al momento giusto ce ne sono state tante. Non lo ha fatto lui, non l'ha fatto l'esimio Portavoce della Santa Sede (anche ora: ma che fine ha fatto?) nè tanto meno l'ectoplasma di Segretario di Stato che disgraziatamente ci ritroviamo (mai visto un segretario tanto assente SU TUTTO), ed ora si tentano PARAGONI IMPOSSIBILI con altri papi, altre epoche, altre situazioni.
RIDICOLO !
C'è chi è felice di pensare che 2+2=5, ma qui c'è ancora gente che sa che 2+2=4 e non può essere altrimenti.

RR

mic ha detto...

Anonimo che "ragiona sui fatti", pubblicherò le sue repliche quando risponderà ai punti 2) e 3) senza andare a pescare nella millenaria storia della Chiesa ciò che oggi è totalmente inedito, non riguardo alla crisi, ma riguardo al tradimento della Verità attraverso una prassi adulterata.
Non cadiamo nella frequente trappola di diluire il discorso attraverso dialettiche sofiste che hanno la loro ragionevolezza, ma ti portano lontano dal focus dal quale non dobbiamo distogliere l'attenzione.

Silente ha detto...

Intanto, dopo le parzialmente apprezzabili e inaspettate dichiarazioni del pur progressista Parolin sull'esito dell'infausto referendum ("sconfitta dell'umanità"), che avevano ricevuto persino l'endorsement di Padre Lombardi, - e comunque fermo restando che ci saremmo aspettati reazioni ancor più ferme, di maggior contenuto dottrinale e gerarchicamente più autorevoli - non sono mancate le piccate reazioni contrarie di prelati ancor più progressisti di lui: dall'irlandese vescovo emerito di Killaloe, mons. Walsh ("dubito seriamente che [queste dichiarazioni di Parolin] siano condivise dal Papa"), al vicario generale della diocesi di Essen, in Germania (che si è detto "spaventato" per le affermazioni di Parolin, aggiungendo: "le sconfitte per l'umanità sono ben altre"). Fonte: Matteo Matzuzzi su Il Foglio di oggi.

Questo il clima generale, che ben spiega la sconfitta irlandese - anche se le cause sono molteplici: le lobby omosessualiste, la violenza mediatica, le pressioni mondialiste, la feroce dittatura liberal sulle mentalità collettive - : la Chiesa si è defilata, quando non si è schierata con l'aberrazione omosessualista. E ciò è riprovevole non solo su un piano dottrinale, operativo, propagandistico e politico, ma anche sul piano individuale, "pastorale" e canonico: perché non è stato spiegato ai fedeli che il voto favorevole al "matrimonio" sodomita avrebbe rappresentato - come rappresenta - un grave peccato da sottoporre in Confessione (ammesso che, in Irlanda come altrove, esistano ancora bravi confessori)? Quanti, dei gai votanti cattolici per il "sì", sono consapevoli di aver commesso un grave peccato? E, di questa ignoranza, quanto è responsabile la Chiesa? Perché non vi è più contezza del peso che un atto come il voto può avere anche sul piano della salvezza personale? Oppure la concezione di Francesco di "coscienza" svincolata dal diritto naturale insito in ciascuno di noi, così scalfarianamente propagandata, rappresenta una sorta di "liberi tutti" dalla responsabilità individuale (ovviamente agli occhi di Francesco, non credo proprio agli occhi di Dio)?.

Tiziano ha detto...

La neochiesa ha sfidato Dio apostatando a favore di ecumenismo, libertà religiosa, protestantesimo. Chi glielo dice ora al card. Burke?

Anonimo ha detto...

IL problema non è se esistano bravi confessori, è che la gente non si confessa più e va a fare la comunione come e quando vuole, infischiandosene di essere o meno in stato di grazia, che nessuno sa neppure lontanamente cosa sia.Come il peccato....QED.

Luisa ha detto...



"IL problema non è se esistano bravi confessori, è che la gente non si confessa più e va a fare la comunione come e quando vuole, infischiandosene di essere o meno in stato di grazia, che nessuno sa neppure lontanamente cosa sia.Come il peccato....QED."


Una delle cose che più mi ha colpito, quando dopo tanti anni di assenza sono ritornata alla pratica della fede, è il vedere quei banchi che si svuotavano tutti al momento della Comunione, ma come, mi dicevo, sono tutti "in ordine", non ce n`è uno che forse non è in stato di comunicarsi, che non dovrebbe farlo, son tutti degni di ricevere il Signore?
La Comunione come un momento "clou" dello "spettacolo" che prevede che tutti si alzino e si mettano in fila, più o meno, pittosto meno, raccolti, e poi tutti al posto seduti.
Nei fatti penso che è da tempo che in materia di Comunione ognuno fa quel che vuole, oggi si va a prendere l`Ostia come un biscottino, ed è logico se la si considera come un simbolo, la Messa come una cena fra amici, il presbiterio come uno spazio non più sacro e riservato al clero, ma di va e vieni dei vari animatori, l`altare non come il Calvario ma come una mensa o tavola sulla quale porre ogni sorta di oggetto, ma sopratutto non la Croce, ne ho viste di tutti i colori, abbastanza per disgustarmi e darmi voglia di ripartire lontano da quel che già tanti anni prima mi aveva fatto scappare.
Poi ho scoperto che già da anni nella mia città veniva celebrata la Santa Messa Antica, da allora vado alla Messa riformata solo se devo farlo, per matrimoni o funerali.

Josh ha detto...

http://www.nocristianofobia.org/irlanda-ecco-il-tradimento-dei-chierici-sullesito-referendario/