Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 5 maggio 2015

Il fuoco sacro del Sabato Santo a Gerusalemme

Sono lieta di condividere questa riflessione del nostro lettore Viandante, che ringrazio di cuore, su un evento segnalato in occasione della Pasqua trascorsa: quel fenomeno della Sacra luce considerato miracoloso: τό Ἅγιον φῶς, che ha riempito di stupore anche me.

Diversi siti internet e blog, sia ortodossi che cattolici hanno ultimamente dato risalto all’evento conosciuto come fuoco sacro di Gerusalemme. Anche siti e blog tradizionalisti hanno dato ampio spazio a questo evento ritenuto prodigioso o miracoloso da molti.

In pratica e molto sinteticamente durante le celebrazioni del Sabato Santo a Gerusalemme, il patriarca ortodosso celebrante si reca nel Santo Sepolcro dove secondo alcuni riceverebbe dal cielo il fuoco santo col quale accende dapprima il suo cero poi quello di altri religiosi presenti che poi lo trasmettono a tutti i fedeli presenti. Riguardo questo rito si possono trovare su internet numerosi altri dettagli che accompagnano questa secolare devozione.

Tuttavia a parte il solito testo copiato da chissà quale originale e poi incollato infinite volte in tutti gli altri blog, non si trovano molti scritti autorevoli e originali. Ho voluto quindi approfondire l’argomento, anche perché le conclusioni riportate da molti sulla rete mi son subito sembrate fuorvianti. Per alcuni, in genere di area “ortodossa”, questo fenomeno dimostrerebbe che la vera Chiesa sarebbe la loro perché solo quando celebra il loro patriarca avviene il “prodigio”. Per altri sarebbe la dimostrazione evidente della bontà del cammino ecumenico inmtrapreso negli ultimi decenni poiché renderebbe palese che la grazia divina e lo Spirito Santo sarebbero presenti anche in altre Chiese oltre che in quella cattolica. Per altri ancora invece questo sarebbe un tipico evento che dimostra l’ingenuità e la superstizione che circonda le religioni in genere, cristianesimo incluso.
Ebbene, sintetizzo un po’ alcuni testi che ho consultato senza peraltro nessuna pretesa di completezza. Di questo evento “prodigioso” si parla sicuramente già prima della fine del primo millennio. Alcune voci vorrebbero farlo risalire agli inizi del cristianesimo stesso, ma sinceramente le prove non convincono per niente, anche se effettivamente si ha conoscenza di rituali in cui il fuoco e la luce hanno una particolare importanza e valenza simbolica. uu

D’altronde il rito del fuoco sacro che inaugura la veglia pasquale, grazie anche al suo significato suggestivo, si diffonderà a partire da Gerusalemme in tutte le chiese. L’accensione del fuoco per mezzo della pietra silice - ritenuta ancora oggi prodigiosa dai greci che officiano al Santo Sepolcro di Gerusalemme - era presente a Roma nella liturgia del Sabato Santo, fino alla riforma di Pio XII.

Secondo gli studi del dottor Gustav Klameth questo rito è sorto con l’intento di celebrare la Risurrezione di Cristo e senza alcun intento ingannatore. La meraviglia che però destava questa celebrazione, creò i presupposti affinché l’ingenuità e forse anche la superstizione di molte persone spostassero l’attenzione dal fatto simbolico alla valenza prodigiosa dell’artificio che rendeva possibile tale evento.

Interessante è sapere che simili cerimonie erano presenti, già ai tempi di papa Zaccaria (papa dal 741 al 752), anche in Occidente. Di queste parla anche don Nicola Bux in un suo articolo.

Anche l‘arcivescovo Nikiphoros Theotokis nell‘anno 1800, dichiarò che il fuoco non scende miracolosamente dal cielo, ma viene acceso dallo stesso patriarca che lo consacra prima di trasmetterlo poi a tutti i fedeli. Questa non è una opinione isolata, anche altri prelati ortodossi ribadiscono le stesse convinzioni e anzi invitano a leggere le invocazioni e preghiere che il patriarca dice prima dell’accensione del fuoco. In nessuna di queste s’invoca il fuoco miracoloso, ma si prega affinché Cristo, la luce vera, illumini con la sua grazia i fedeli.

Leggiamo dunque un estratto della preghiera segreta che il patriarca ortodosso legge in quell’occasione (mia traduzione dal tedesco):
Ricordiamo anche la Tua discesa nell'Ade, [...] poiché Tu, lampeggiante divinamente, riempisti di luce gli inferi [...]. A modello della tua Teofania, compiutasi a nostro favore, produciamo perciò in questo santissimo Sabato, in Tuo ricordo, la gioiosa e sospirata apparizione del fuoco, che brillò divinamente nel mondo sotterraneo e che risplendeva di luce divina dalla tomba. [...] Ecco perché abbiamo riverenza della luce eternamente trasmessa dalla tomba e della sempre luminosa e ardente luce e diffondiamo questa tra coloro che credono in Te, la vera luce, e Ti chiediamo e Ti preghiamo, o Signore santissimo, affinché tu possa accrescerla di doni santificanti e colmarla di tutta la Tua divina grazia per mezzo della grazia del Tuo luminoso e Santo Sepolcro; e coloro che la ricevono con devozione, possa Tu benedire e santificare [...] e come anche Tu brillasti di luce quel giorno che sedesti nelle tenebre e nell'ombra di morte, così anche oggi fa che risplenda la Tua luce pura nei nostri cuori, che ci illumini e riscaldi e fa che noi per tutta l'eternità pieni di fede lodiamo Te, sola luce primordiale e luce gioiosa. Amen.
Per inciso ricordo che non si tratta di preghiera segreta e misteriosa conosciuta solo da addetti ai lavori. No, questa preghiera fu diffusa già nel 1933 dall’arcimandrita Dr. Kallistos Meliaras.
Si sostiene spesso che anche alcuni Padri della Chiesa parlarono di questo fuoco. Vediamo alcune di queste testimonianze.

San Gregorio di Nissa (335-395) nella sua seconda omelia sulla Risurrezione scrive: "Pietro, avendo visto coi propri occhi, ma anche per l'altezza di spirito apostolico, che il sepolcro era illuminato allorché era notte, lo vide attraverso i sensi e spiritualmente".

San Giovanni Damasceno (676-749) nei suoi canti liturgici, fa spesso memoria di una miracolosa luce splendente. Per esempio: “Pietro, si avvicinò rapidamente alla tomba, e dopo aver visto la luce nel sepolcro, si spaventò”.

Papa Urbano II (papa dal 1088-1099) in occasione del Concilio dei Crociati di Clermont, nel suo discorso all’enorme folla riunita davanti a lui, proclamò, tra l’altro, quanto segue: "In verità, in questo Tempio (la Tomba del Signore) giace Dio; fino ad oggi non cessa di manifestarvi dei miracoli poiché nei giorni della sua Passione, mentre tutte le luci sopra la sua tomba e nella chiesa sono spente, improvvisamente le lampade spente si riaccendono. Qual cuore, per indurito che sia, non si ammorbidirebbe davanti ad una tale manifestazione!”.

È comunque utile far notare il valore non sempre evidente di queste testimonianze, in cui spesso la luce cui ci si riferisce è quella simbolica di Cristo, e non già quella prodigiosa che emanerebbe dal Santo Sepolcro. Tra l’altro in altri scritti il già citato San Gregorio di Nissa è molto riluttante nel consigliare a fedeli e religiosi il pellegrinaggio a Gerusalemme non trovandovi motivi di particolare interesse spirituale: “Voi che temete il Signore, lodatelo colà dove vi trovate. Infatti, cambiamento di luogo non comporta avvicinamento a Dio, ma, dovunque tu sia, sarà Dio a venire da te, purché l’albergo della tua anima sia trovato tale che il Signore possa abitare in te e camminare con te. Ma se tu hai pieno l’uomo interiore di pensieri malvagi, anche se tu stia sul Golgota, anche se sul monte degli Ulivi, anche se giù nel Sepolcro della resurrezione, sei tanto lontano dall’aver accolto in te stesso Cristo quanto coloro che non l’hanno riconosciuto per niente”.

Ma voglio terminare con un’altra testimonianza alquanto preziosa per la sua chiarezza e per l’autorevolezza del soggetto. Giova infatti ricordare che nel 1238, papa Gregorio IX (papa dal 1227 al 1241) denunciò il Fuoco Santo come una frode e proibì ai francescani di partecipare alla cerimonia. Erano gli anni in cui i latini si apprestavano a insediarsi nuovamente all’interno del Santo Sepolcro grazie ad accordi stipulati da Federico II. 

Non si è voluto per nulla indagare quali possano essere gli artifizi, gli stratagemmi o le semplici consuetudini con le quali si potrebbe spiegare questo fenomeno (spiegazioni plausibili se ne possono leggere a iosa), ma credo che comunque, a questo punto, sarebbe perlomeno opportuno riflettere e ponderare bene le parole prima di parlare di miracolo del fuoco santo di Gerusalemme.

Non si vuole con ciò negare la sincera devozione di molti fedeli e partecipanti a questa cerimonia. Non si vuole nemmeno sminuire l’importanza della Risurrezione del Signore che questo rito vuole celebrare, ma pare doveroso contestualizzare e ridare il giusto significato e valore a questo suggestivo rito, che per certi aspetti ci permette di meglio apprezzare e capire ciò che si svolge anche durante la veglia pasquale del nostro Sabato Santo.
Viandante

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Placet.

Angheran70 ha detto...

era presente a Roma nella liturgia del Sabato Santo, fino alla riforma di Pio XII.

Si fa anche adesso ..

Anonimo ha detto...

Ci sono innumerevoli testimonianze e prove dell'origine soprannaturale dell'evento della Luce Santa e c'è anche un libro interamente in italiano che ne parla.

RAOUL DE GERRX ha detto...

A propos de ce prétendu “miracolo del fuoco santo di Gerusalemme”, nous avons le témoignage direct d’un religieux cistercien portugais, le père António Soares de Albergaria, moine profès de l’abbaye d’Alcobaça, présent à Jérusalem lors des cérémonies pascales de 1553. Voir Biblioteca Nacional de Portugal, codex Alcobaça 303, “Itinerário à Casa Santa de Jerusalém”, Livre IV, chap. XVII : « Com verdadeira informação das três procissões que se fazem em Jerusalém na Semana Santa, e outras muitas particularidades. »

Un autre religieux portugais, franciscain celui-là, le père Pantaleão de Aveiro, a consacré tout un chapitre de la relation de son voyage effectué dix ans plus tard, en 1563 : “Itinerário da Terra Santa”, Lisbonne, 1593, chap. XXXVI. Ses conclusions sont les mêmes que celle du père Albergaria : ledit “miracle du feu” n’est qu’une pieuse supercherie.

Anonimo ha detto...

Un testo molto interessante ed utile. Non domentichiamo che gli ortodossi sono scismatici e tanti odiano la Chiesa di Roma. Questo evento viene menzionato molto spesso: un miracolo che dovrebbe mostrare che la vera Chiesa di Cristo e la Chiesa ortodossa (e non la Chiesa cattolica).
La stessa storia con tante citazioni dei padri,testimonianze dei monaci, fedeli, lo potete sentire spesso nei monasteri ortodossi. Dopo segue sempre un'aspra critica del cattolicesimo.
Un miracolo - non ci credo. Un francescano della Terra Santa ha detto che qualche hanno fa il patriarca ortodosso aveva dimenticato i fiammiferi e gli ha chiesti da un francescano...

Antemurale

RAOUL DE GERRX ha detto...

Même conclusion du franciscain espagnol António de Aranda, dans son bien connu “Verdadera información de la Tierra Sancta”, 2.a ed., Alcalá de Henares, 1563, chap. XX : « De como en tiempo de Christianos solia el sabado Sancto descender fuego milagrosamente del cielo en el sancto sepulchro, y agora viene del suelo engañosamente ».

Anonimo ha detto...

Lasciamo perdere le solite diatribe con gli ortodossi che non ammetterebbero neanche sotto tortura che Cristo le chiavi del regno dei cieli le ha date solo a Pietro e non ad altri apostoli, non credo trattarsi di miracolo, ma la cerimonia è bellissima e suggestiva, magari la facessero anche qua.....

Anonimo ha detto...

Pardon, ma non è semplicemente una versione "scenografica" di quello che facciamo anche tutti noi...?
A parte il dettaglio di trasmettere poi il fuoco anche ai fedeli.
Nel rito ambrosiano e mi risulta anche in quello romano il primo gesto che compie il sacerdote è proprio accendere il fuoco in un braciere posto appena fuori dalla porta della chiesa ed entrare al buio.
Senza tutte quelle storie, ovviamente.

Trovo invece estremamente interessante che il fuoco venga acceso NEL Santo Sepolcro, con tutti i bellissimi rimandi alla Luce della Resurrezione che si sprigiona dal Sepolcro che ciò comporta.
humilitas

RIC ha detto...

Con tutto quello che sta succedendo in cio' che resta della Chiesa Cattolica, sminuire una (bella) tradizione ortodossa credo sia proprio l'ultimo dei nostri problemi. Rischiamo di prendercela con la pagliuzza mentre la trave grava sulle nostre spalle

viandante ha detto...

Non è il nostro primo problema quello di sminuire una bella tradizione ortodossa, anzi se il problema fosse tutto lì non ci disturberebbe affatto e la si potrebbe addirittura, come di fatto è capitato, portarla anche alle nostre latitudini.
Tuttavia non è nemmeno nostra intenzione permettere che quella che può essere una bella devozione diventi uno strumento per proclamare indisturbati che la Chiesa cattolica non sia la vera Chiesa di Cristo.
Che poi ultimamente sembra che per evitare un errore si debba cadere nell'errore opposto, questo è un altro aspetto della crisi che attanaglia la Chiesa e che io personalmente non condivido. E tra l'altro questo articolo è prima di tutto rivolto non agli "ortodossi", bensì a quei molti cattolici che pensano di risolvere la crisi della Chiesa cattolica volgendosi semplicemente verso la Chiesa ortodossa.

Ma li capisco, se anche un papa arriva a dire che la liturgia ortodossa riesce ad esprimere il senso del sacro meglio della nostra pur ribadendo che comunque dal Vaticano II non si torna indietro...

marius ha detto...

" ma la cerimonia è bellissima e suggestiva"

Bellissima e suggestiva a giudicare dal filmato non mi sembra proprio. Quel che si nota invece facilmente è un gran casino e una buona dose di esaltazione collettiva.

mic ha detto...

Grazie Viandante,
Quel che precisi qui lo avevi già espresso nell'articolo. Ed è più che opportuno a giudicare da molte tendenze di reazione alla fine superficiale.
È necessario continuare a riaffermare e a diffondere i tesori de la Catholica, non per rivalità, ma per consapevolezza e fedeltà.

RR ha detto...

Sarò semplicista, ma mi sembra che anche questa "smania di Ortodossia" sia una specie di moda nell'alveo del "l'Altro è bello, noi siamo brutti". Una sorte di "esterofilia" elevata al quadrato - al cubo se
"si perde la testa" per il buddismo, l'induismo, la New Age, ecc.-
RR

rr ha detto...

Io ho dei bellissimi ricordi di veglie pasquali con l'accensione del fuoco, già durante l' NO.
RR

don gianluigi ha detto...

Scusa Mic, ma fammi capire. Tu riporti una preghiera recitata dal patriarca latino, in occasione di questo "fuoco" ma il patriarca latino è cattolico, allora cosa c'entra con gli ortodossi?

mic ha detto...

Lo chiediamo a Viandante, che è l'autore dell'articolo. Ma non dovrebbe essere una citazione inappropriata se pensiamo che la stessa liturgia era in vigore anche nella Chiesa latina.
E mette in risalto l'attenzione a Cristo-Luce piuttosto che al simbolo, pur mirabile...

Silente ha detto...

Mah, parlo molto, molto in generale: perché escludere che si tratti di un miracolo?. La Chiesa Ortodossa gode della Successione Apostolica. Sono scismatici, ma non eretici. I loro Sacramenti sono validi. I frutti spirituali delle Chiese Ortodosse sono evidenti in tutto l'Est europeo post-comunista. La loro fedeltà alla liturgia di sempre è ammirevole e svergogna i malvagi prodotti post-conciliari della "nostra" Chiesa Cattolica.
Se "ecumenismo" può esserci, questo è possibile solo nei confronto delle Chiese ortodosse. Di più: ho sempre visto in alcune pulsioni anti-ortodosse, anche, purtroppo, nel nostro ambiente, un chiaro segnale di filo-protestantesimo. Spiacente, ma se dovessi affidare la mia direzione spirituale a qualcuno, preferirei l'ultimo, sporco, ignorante pope della Russia profonda al Ravasi di turno.
Quindi, perché negare che anche in ambienti ortodossi possano prodursi miracoli, oltretutto rivolti all'intera ecumene cristiana?
Lo ribadisco ancora, perché è un punto importante: un ottuso, a-dottrinale, sentimento anti-ortodosso, incapace dei necessari distinguo teologici, è un sintomo di filo-protestantismo.

mic ha detto...

Silente,
Viandante lo ha detto, si è ben documentato sull'argomento. Esistono testimonianze antichissime da lui consultate sulla accensione attraverso alcune tecniche...
Non è una esclusione preconcetta, ma una circostanza verificata.
E non c'è qui alcun sentimento anti-ortodosso, ma semplicemente la testimonianza della verità.
E la Russia e l'Est europeo e il comunismo e Putin nuovo paladino della morale non c'entrano un cavolo, per dirla chiaramente.

viandante ha detto...

Chiedo venia e ringrazio don Gianluigi per l'osservazione che mi permette la rettifica: ovviamente si tratta del patriarca ortodosso di Gerusalemme e non del patriarca latino.

A Silente vorrei dire che miracoli ne possono capitare in vari ambiti e in tutto il mondo. Ma non tutto quel che si vorrebbe miracoloso è veramente tale.
Non si vogliono intavolare discussioni contro nessuno, ma si vuole ribadire l'importanza di valutare tutto con discernimento. I miracoli sono dichiarati tali solo se superano severi accertamenti! E questo rigore dovrebbe valere per tutti.

Anonimo ha detto...

molto interessante. l'argomento sarebbe bello se venisse approfondito. credo che gli ortodossi affermino che il fuoco viene raccolto dalla superficie del marmo su cui compare in tante minuscole fiammelle. ogni affermazione però andrebbe dimostrata e documentata. esistono riprese video di ciò che accade esattamente dentro il Santo Sepolcro?
federico

rr ha detto...

In sintesi:
la Chiesa ortodossa ritiene che sia un miracolo.
La Chiesa cattolica apostolica romana no.
Così come ancora non si è pronunciata su Medjugorie.
Un cattolico si attiene a quanto dichiarato miracolo dalla Chiesa di Roma, quando essa parla ex cathedra e segue un iter rigoroso per studiare il fenomeno e dichiararlo poi come tale.
Personalmente non vado a cercare miracoli o altra ispirazione né a Bisanzio, né ad Erfurt. Me ne sto lontano, che ci guadagna la mia Fede. Roma mi basta ed avanza.

Silente, non per polemica, ma la storia del Filioque non rasenta l'eresia ?
RR
PS: prima che gli Ortodossi ritornino, dovranno innanzitutto chiarirsi tra di loro, chi è il "primus" Primate, se Costantinopoli, Gerusalemme, Mosca o...Kiev

Marco Marchesini ha detto...

Non sono eretici?
Silente, chiedo scusa, ma i dogmi della processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio, dell'infallibilità pontificia, del primato del Papa su tutta la Chiesa, dell'Immacolata Concezione, dell'Assunta, dei Concili Ecumenici oltre il settimo?
Per non parlare del divorzio, del Purgatorio, della causalità dei Sacramenti, del ruolo dell'Epiclesi nella Consacrazione, del rapporto tra Fede e ragione fino ad arrivare agli aspetti più marginali come le statue, l'uso esclusivo di pane fermentato...
Attenzione, non sono una Chiesa cattolica senza Papa...

Marco Marchesini ha detto...

Fra l'altro con il rifiuto del raziocinio, della logica, così importante nella teologica scolastica, con l'esaltazione dell'esperienza i teologi "ortodossi" si avvicinano molto al modernismo.

Anonimo ha detto...

L'accusa di eresia alla chiesa ortodossa è indimostrata e indimostrabile, oltre che mai dichiarata dalle autorità della CC.
Si potrebbe piuttosto dimostrare punto per punto che ogni singola accusa è infondata.
Ma occorrerebbe scrivere troppo: meglio lasciare l'onere della prova a chi accusa con tanta facilità, che, immagino, avrà studiato a fondo i canoni e la liturgia ortodossi.

Marco Marchesini ha detto...

In realtà gli "ortodossi" sono seguaci di Fozio (negazione della processione dello Spirito Santo dal Figlio) e di Palamas (distinzione reale tra essenza divina inconoscibile ed attributi/energie conoscibili e partecipabili dalla creatura).

Non è vero che la loro dottrina è quella dei Padri greci, si tratta di invece una interpretazione errata dei loro testi.

La sana teologia, sviluppando ed approfondendo la dottrina dei Padri greci e latini, ha dimostrato la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio come da un solo principio ed anche la distinzione logica, non reale, con fondamento in re tra essenza e attributi divini.

Silente ha detto...

Mah, cara Mic, non ho capito la tua risposta. Ho solo detto che il fenomeno citato, ben noto da centinaia di anni, potrebbe anche essere un miracolo e negarlo solo perché si manifesta in un ambito liturgico ortodosso mi sembra sbagliato. Poi ho ampliato il discorso dicendo, ma l'ho già fatto in passato qui, che ho in uggia un certo astio anti-ortodosso che serpeggia, purtroppo, anche in ambito tradizionalista. Gli ortodossi sono ovviamente scismatici, ma mi si citi un solo documento ufficiale della Chiesa in cui vengono dichiarati eretici. E l'eresia, per la Chiesa pre-conciliare, era una cosa seria.

Il riferimento al post-comunismo era solo volto a sottolineare la grande forza della Chiesa Ortodossa che sta ricristianizzando tutto l'est europeo dopo le feroci persecuzioni marxiste.

Al comunismo in quanto tale, non ci pensavo proprio .
Né pensavo a Putin, ovviamente, che non c'entra niente. Lo ammetto, mi è molto simpatico, ma da qui ad attribuirgli miracoli, via, non esageriamo...

Marco Marchesini ha detto...

Facile Silente, prendi ad esempio i canoni del Concilio Vaticano I in cui è espresso l'anatema contro chi nega la dottrina dell'infallibilità del Papa.

Se no nel Denzinger al 3553 c'è l'Ex quo, nono contro gli errori degli orientali.

mic ha detto...

Grazie Viandante, ho rettificato prontamente.

Silente ha detto...

Vedo ora le dotte argomentazioni di Marco Marchesini, che illustrano con sintetica ma illuminante acribia le distinzioni tra la teologia cattolica e quella ortodossa. Lo ringrazio per l'utilissima lezione, di cui gli sono sinceramente grato, anche se, ma non mi crederà, gli argomenti non mi sono del tutto ignoti, così come la famosa disputa del "Filioque". Forse, dovremmo anche riprendere i testi del Concilio di Firenze, riflettere sul fatto che nelle liturgie greco-cattoliche e uniate il "Filioque" non c'è e chiedersi se, tutto sommato, certe differenze teologiche non fossero superiori tra domenicani-tomisti e francescani-scotisti.
Ma non intendo affatto addentrarmi in questa selva oscura. Se questo era l'intento implicito di Marchesini, ammetto fin d'ora, incondizionatamente e senza riserve la sua superiorità intellettuale e culturale - almeno in quest'ambito...

Ma vorrei, e questo era il senso del mio intervento precedente, e poi la chiudiamo qui, perché la discussione non mi diverte e poi c'è sempre il rischio che qualche imbecille mi accusi di essere uno scismatico Ortodosso, vorrei, dicevo, che qualcuno (Marchesini o altri), mi citasse un documento ufficiale della Chiesa, magari rintracciabile sul Denzinger, in cui gli Ortodossi vengono dichiarati, o solo definiti, eretici. E non cito il ritiro reciproco delle scomuniche. Certo, si può essere eretici oggettivamente, senza che la Chiesa lo dichiari formalmente e ufficialmente. Ma Le Chiese Ortodosse non sono un fra' Dolcino qualsiasi. E la Chiesa Cattolica, quella seria, pre-conciliare, alla forma giuridica ci teneva.

Tutto qua. E' una richiesta illogica? O devo continuare a pensare che un certo astio non giustificato dottrinalmente nei confronti degli Ortodossi, ben diverso dalla sana consapevolezza delle differenze, anche teologicamente assai gravi, è ispirato da cripto-protestantesimo, tanto più grave se proveniente da ambienti "tradizionalisti"?

Silente ha detto...

Santo Cielo, caro Marchesini, lei incomincia a insinuarmi dubbi sulla mia capacità di una chiara comunicazione. Il 3553 del Denzinger l'ho di fronte a me (Errori degli orientali). "Graves errores", vengono definiti. Nulla quaestio. Lo so bene. Ma il punto è un altro. Sono eretici?. La Chiesa li ha mai definiti e individuati come tali? Loro e non altri? Loro, espressamente citati? Come posso esprimerle, più compiutamente di così, il mio quesito e il mio pensiero?.
E, almeno da parte mia, de hoc satis. Continuerò a pensare che gli Ortodossi siano scismatici, che la loro teologia contenga "gravi errori", ma che non siano eretici.
Con la certezza che questa mia convinzione non le rovinerà il sonno, le auguro una buona notte.

Triquetra ha detto...

Mi scuso con la redazione se intervengo a gamba tesa ma non posso tacere:

Silente non giochi con le parole e abbia rispetto dell'intelletto altrui.
Non è la prima volta che scrive simili demagogie pro orientali che ripeto anch'io sono sia eretici che scismatici. La CHIESA CATTOLICA dichiara eretici coloro che rifiutano un solo un Dogma.
Gli orientali ne rifiutano più d'uno. Quale dichiarazione vuole che scriva la Chiesa Cattolica se è già implicita nel catechismo?

E prima di dare del filo protestante chi GIUSTAMENTE ricorda che gli orientali sono sia scismatici che eretici si impari il catechismo, dove c'è la dichiarazione che lei richiede.
I suoi sono sofismi da bar e sparati con molta supponenza.

Marco Marchesini ha detto...

Forse non sono stato abbastanza chiaro caro Silente. Mi dispiace.
Se con il termine "ortodossi" intende coloro che sono di retta Fede, allora non ci sono problemi: si tratta di cattolici, non di eretici o scismatici. I riti orientali, usati prima dello scisma, sono ortodossi e cattolici.

premessa maggiore:
Se però una persona rifiuta un dogma, diventa eretica, non solo scismatica.

premessa minore:
Gli orientali separati rifiutano un dogma (ad esempio l'infallibilità del Papa)

conclusione:
Gli orientali separati sono eretici.

Se poi dovessero esistere orientali separati che accettano tutti i dogmi cattolici, ma che si rifiutano di obbedire al Papa (tranne che quando comanda ingiustamente di andare contro l'insegnamento dei predecessori), allora è diverso. Ma non esistono "ortodossi" di questo tipo.

Nonostante le gravi differenze che esistono a livello di "chiese" nazionali, nonostante i vari sinodi della resistenza, sono tutti d'accordo nel negare i dogmi cattolici.

Gederson Falcometa ha detto...

Viandante, una volta ho letto qualcosa sulla cerimonia del fuoco e adesso lei ha chiariato la questione. Un ottimo testo, complimenti!

filippo ha detto...

http://en.m.wikipedia.org/wiki/Holy_Fire


Si tratta indubbiamente di una frode.

Anacleto ha detto...

Non sembra, che si tratti di qualche "trucco", dato che il regolare svolgimento viene controllato dalla polizia israeliana, che sigilla il sepolcro dopo una prima ispezione, in cui si assicurano, che non vi siano oggetti, che possano provocare un fuoco, e, prima di entrare, il Patriarca, rivestito della sola tunica, viene accuratamente perquisito. Chi volesse più dettagli, può visitare il sito:

http://www.shan-newspaper.com/web/misteri/453-il-mistero-del-fuoco-sacro-di-gerusalemme.html

Rr ha detto...

Sulla polizia israeliana non metterei la mano...sul fuoco:))
Rr