Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 1 maggio 2015

Un «Terzo paradiso» per EXPO: la mela reintegrata

Milano - Nutrire il Pianeta, energia per la vita. Ecco, la tavola planetaria è apparecchiata. Dopo 109 anni, quando in eredità lasciò il parco Sempione e il meraviglioso Acquario civico, oggi l'Expo ritorna a Milano. Orgogliosa che l'evento sia toccato all'Italia, vorrei che ne scaturissero molti messaggi, frutto dell'italico genio. E, se oggi sembrano sommersi, speriamo che qualcuno riesca ad emergere. Nel frattempo, registro un po' di cronaca.
A proposito dell'accento sul cibo, annessi e connessi, avevamo già commentato un evento ecclesiale: Expo: le religioni si interrogano sul menù della felicità”; il che costituisce l'ennesima riprova dell'ormai smascherata insistenza nel costringere le confessioni religiose negli angusti e innaturali spazi di un “minimo comun denominatore”, che non è altro che quello invocato dalla Massoneria a garanzia di un ordine politico nel quale la religione non deve avere alcuna influenza pratica. Ed è con questo che si vorrebbero vincere le schiavitù e la povertà. Ma chi ricorda più al mondo che la vera schiavitù è quella del peccato e che solo Cristo Signore è colui che salva ed è solo da questo e non dalle volontà umane che tutte le schiavitù possono essere eliminate? E che solo a partire da questa salvezza possono essere rimosse le cause di ogni ingiustizia e di ogni povertà non soltanto materiale? E la felicità cos'è: un diritto o un anelito?
Dunque l'EXPO è decollata. In piazza un'enorme mela verde alta otto metri, interamente ricoperto da zolle di vera erba e il segno di un gigantesco morso ricucito con grossi punti di acciaio. È «Il Terzo Paradiso. La mela reintegrata», dono per Expo del maestro dell'Arte povera Michelangelo Pistoletto.
Leggo su Fb: «L'apoteosi dell' apostasia a livello ormai cosmico /ambientale. L'ideologia del “ci salviamo da soli” e le campane del Duomo suonano a festa. Ecco... signori... a Gerusalemme entra il Re/Uomo» (Manuela).
La cifra investita dalla Chiesa nell'esposizione (3 milioni di euro) supera quella stanziata per iniziative di solidarietà, da Ebola all'alluvione di Genova, ai cristiani perseguitati in Iraq ed è stata equamente divisa tra il Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi, la Conferenza episcopale italiana e l’arcidiocesi di Milano. L'Osservatore romano rimarca che l'edificio sarà “solo” di 360 metri quadri. I media sottolineano che “fonti vicine a Bergoglio raccontano la sua irritazione”. Strano che questa venga fuori a posteriori mentre è difficile ipotizzare che si muova foglia che Bergoglio non voglia. E il card Ravasi dichiara: “Abbiamo sempre partecipato”... Del resto avremo presto una enciclica sull'ecologia che, visti gli autori, prevedibilmente non supererà una risoluzione ONU.

36 commenti:

Josh ha detto...

reintegrano la mela, il Peccato Originale, e la Caduta...

annamo bbene!

Anonimo ha detto...

Non perdono un'occasione per distinguersi in quanto ad omologazione. Se fossero stati ai tempi di Jeanne d'Arc avrebbero appiccato il fuoco per primi... Del resto è proprio quello che stanno facendo.
Miles

irina ha detto...

E' straziante!
Il centro è occupato. La periferia pure. Dov'è l'uscita?

Anonimo ha detto...

E per fortuna che I protocolli dei savi di Sion erano tutta fantasia clericaresca prordotta da un clericalismo che vedeva le corna del demonio dappertutto!!!!! Qui siamo davvero non alla frutta ne al digestivo ma all'indigestione.

Anonimo ha detto...

Più che una mela pare una palla da baseball, è talmente brutta che non merita commenti, se poi si pensa alle rappresentazioni dissacranti sparse in qua e in là in tute le chiese d'Europa, c'è da lasciarsi prendere dallo sconforto......lemmings in piena corsa verso il suicidio di massa, altro che motus in fine velocior....

Silente ha detto...

Da milanese, mi auguro ovviamente che EXPO 2015 sia un successo e che possa contribuire al rilancio economico dell'Italia e, soprattutto, a un decoroso recupero d'immagine della mia città. Tuttavia posso testimoniare che, in termini di "decoro civico" e di presentabilità di Milano, il Comune della giunta di Pisapia ha fatto ben poco e, quel poco, era già stato pianificato dalle giunte precedenti, di diverso colore.
Ma ciò che mi preoccupa è vedere le varie tematiche di EXPO infiltrate e inquinate da ideologie ecologiste, terzomondiste e pauperiste, imbellettate con gli sdilinquimenti della "gauche caviar".
E' un tripudio di "sostenibilità", di "bio-diversità", di ecologia profonda. E' il trionfo del luogo-comunismo della "decrescita felice" del mortifero Latouche. E' il successo politico e commerciale del furbissimo Farinetti di Eataly (quello delle pagine acquistate dei giornali per dire "Viva la resistenza"), legato alle coop e ormai imprenditore simbolo del renzismo e della sinistra. E' la pura vacuità, che peraltro nasconde non pochi pericoli ideologici, del fumoso "Manifesto di Milano" (leggetelo, per convincervi, ma non sottoscrivetelo).
EXPO si è dotato di "testimonial" come Vandana Shiva, che il bravo e caustico Paolo Granzotto su il Giornale di oggi così definisce: "nota vegetariana e attivista politica ambientalista, guru (gura, direbbe Boldrina?) dell'agricoltura ecologica".

Il discorso di Francesco è stato persino al di sotto delle mie peggiori aspettative. Ancora una volta, si è definito solo "Vescovo di Roma". Una somma inconcludente e mielosa di retorica pauperistica, di luoghi comuni "onusiani". Nessun riferimento a Dio o alla Vera Religione. Un discorso da funzionario di una ONG alla Gino Strada. Prima ancora che "sensus fidei", mi domando quale senso del suo ruolo abbia costui. Eppure, il tema del "nutrimento" si sarebbe prestato a ben più profonde - pur compatibili con la brevità dell'intervento, il contesto e gli interlocutori - riflessioni teologiche e scritturali.

E, questo pomeriggio, le solite, distruttive e violente proteste dei no-global. Speriamo bene, considerati i vandalismi di ieri e visto che la Polizia ha le mani legate dalla magistratura che, sistematicamente, libera e assolve i già pochi casseur arrestati dalle Forze dell'Ordine.

RAOUL DE GERRX ha detto...

"La mela reintegrata", soit, mais… et les épinards, si chers à Leonardo Boff-Popeye, conseiller en encyclique et en diététique de Sa Sainteté ?

Toujours verts, si roboratifs, si écologiques, tellement moins astringents que la "mela", et qui facilitent si bien le transit intestinal (et peut-être œcuménique).

Il n'est sans doute pas trop tard pour en mettre quelques feuilles sous les pas des cardinaux Scola (qui doit avoir la nostalgie de la "cotognetta" de Venise) et Ravasi (dont on ne sait plus très bien si son dicastère est celui de la culture ou de l'agriculture), quand ils iront visiter l'exposition.

En tout cas, c'est moins dangereux que les peaux de banane qu'apprécie tellement le patron…

Lorenzo P. ha detto...

Il Corriere della Sera si vanta di essere un organo di informazione imparziale, moderato, equidistante. Non è un foglio dell'area antagonista, né un quotidiano di partito. Leggete, però, la cronaca delle violenze antagoniste appena commesse a Milano dai cosiddetti "no expo". Nelle cronache troverete dettagli strategici della devastazione, che mettono in luce le migliori intenzioni dei manifestanti; riferimenti benevoli - più o meno espliciti - alle ragioni di dissenso dei "no expo"; allusioni a non meglio definite infiltrazione dei "cattivi" nelle file dei "pacifici contestatori". Non un rigo di commento sullo scempio di palazzi, vetrine, monumenti, beni comuni. Non uno straccio di condanna (o almeno di critica) al clima di tensione nel quale oggi è stata costretta Milano. Nessuno, leggendo, trova motivi per provare schifo per quanto è accaduto. Mentre quanto è accaduto fa schifo a qualsiasi persona di buonsenso.
Questo si chiama giornalismo servile, vile, complice. Ma quel che è peggio, mi pare che la borghesia italiana ragioni proprio come il Corriere, all'unisono con i suoi cronistelli usciti dal Sessantotto. E risuona, ormai da decenni, la stessa cronica incapacità di condannare l'inciviltà, perché è molto più comodo e furbo trovare una giustificazione per tutto e per tutti. Montanelli docet!

Silente ha detto...

Errata corrige. Il documento dell'Expo a cui mi riferivo nel mio precedente post non è il "Manifesto di Milano" ma la "Carta di Milano". Chiedo scusa. La sostanza non cambia.

Silente ha detto...

Caro Lorenzo P.
Riguardo al Corriere, le cose non potranno che peggiorare. Il nuovo direttore sarà Luciano Fontana che, prima di entrare al "Corrierone", ha lavorato undici anni all'Unità. Ho smesso di acquistare il Corriere ormai da diversi anni e sono passato ad altri quotidiani. E poi c'è sempre internet.

Anonimo ha detto...

Pour Raoul de Gerrx:

"Je me presse de rire de tout, de peur d'être obligé d'en pleurer", Figaro, dans le "Barbier de Séville", de Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais.

Silente ha detto...

Quello che si temeva a Milano è avvenuto: i manifestanti no-global hanno attaccato la polizia, bruciato auto, distrutto negozi, vandalizzato quartieri, terrorizzato le persone per bene. Lo si sapeva: sono malvagi. Ma non dobbiamo cadere in una trappola: che esistano manifestanti "buoni", "comunisti moderati", presunti "pacifici", che "condannano" le violenze, e i manifestanti "cattivi", i black block che distruggono. No, è un falso: i "buoni" proteggono e difendono, con la loro violenza passiva, con il loro stesso manifestare, con la loro stessa esistenza, con la loro stessa ideologia, i violenti, i vandali, i distruttori.
No: non esistono "comunisti buoni".
Scusate la mia indignazione. Ma il tutto è avvenuto a due passi - letteralmente - da casa mia.
E la polizia, la Questura, la Prefettura, dov'erano? Sono gli stessi apparati statali che non riescono a individuare chi brucia le librerie e le sedi "di destra". Che vietano i cortei per la commemorazione del martirio di Ramelli.

Brutto incipit per l'EXPO.
Che Mic mi perdoni questo mio indignato intervento, forse non perfettamente coincidente con la "ragione sociale" del sito. Forse...

Anonimo ha detto...

Non è possibile che in questo paese(?) ogni qualvolta si svolge un avvenimento importante calino i lanzichenecchi e le forze di polizia calino le braghe e permettano tutto, bastano 400 olandesi ubriachi per devastare il centro di Roma, qualche centinaio di delinquenti europei per mettere a ferro e fuoco Milano, tanto tutto il mondo sa che in Italia tutto è permesso e nessuno viene condannato, i magistrati sono una massa di commies commisti con varie loggette, loggioni ed altro e poi i potenti proprietari del Corsera et alii notoriamente risiedono in Principato, suvvia, volete mica che si mischino al volgo, qui da anni si assiste allo scempio dei 'tifosi' di calcio con diversi morti, e mai che sia stato preso un provvedimento serio, come poi si pretende che sorga un sentimento di unità nazionale quando lo stato è sempre assente e non fa niente, salvo a pensare alle tasche proprie, 'remota itaque justitia, quid sunt regna nisi magna latrocinia'?.......sempre là stiamo, come diceva De André 'lo stato che fa, s'indigna, si sdegna, poi getta la spugna con gran dignità', poi non c'è da meravigliarsi se un movimento internet guidato da un miliardario pluriomicida mai condannato, che abita notoriamente su un lussuosissimo yacht in acque internazionali ottiene valanghe di voti.....la chiesa di oggi si accoda e si adegua. Anonymous.

rr ha detto...

Caro Lorenzo P.
non stupirti della borghesia, specie milanese. Dal '68 in poii sono i ragazzi borghesi a mettere a ferro e fuoco le città, certo con l'aiuto oggi di persone che vengono dall'estero, pagate per far ciò (lo fanno di mestiere) che oggi sono a Milano, avant'ieri erano a Baltimora, un mese fa a Ferguson, domani saranno a Parigi, Londra, ecc.
Poi ora si aggiungono gli immigrati, più o meno clandestini, della cui presenza tra noi possiamo solo dirci felici (sarcasmo).
Il Corriere è di sinistra, anche estrema, da almeno 50 anni. Il padre di Paolo Mieli, Riccardo, PCi, ebreo, era capo redattore di allora del Corriere. Il figlio di Paolo, a proposito, lavora per Sky, mentre lui stesso per la RAI.
Chissà quanti bravi ragazzi, magari figli di insegnanti del Sud e Isole, dopo ottime lauree in Lettere ed un Master in giornalismo, sperano di entrare in un giornale o in una Tv del genere, ma non ci riescono, perché i posti sono tutti occupati dai figli di, le figlie di, le amanti e gli amanti di, e via dicendo.
Sul VdR stendo come al solito un velo pietoso, anche perché, sapendo che stupidate avrebbe farfugliato, non l'ho ascoltato.
Comunque ora su Milano ed Expo piove, sembra anche ora un 2 Novembre, e la pioggia e la temperatura poco primaverile avrà sicuramente raffreddato i bollenti spiriti dei soliti caz...ni.
Ah, un'ultima cosa: sono io maligna, o il fatto che il Muto di Sicilia sia rimasto a Roma, essendoci qui Re Giorgio, è una chiara dimostrazione di chi ancora tira le fila in Italia !?
RR
PS: la mela è brutta, come sono brutte l'80% delle psudo-opere d'arte, ricca o povera che sia, dei pseudo-artisti di oggi. Speriamo che una di queste notti qualche ubriaco la distrugga.
Ma era la copia della Madonnina che avrebbe deturpato Piazzetta Reale, giunta e sovrintendenza dei miei stivali !!

Anonimo ha detto...

"Vatican endorsement of UN development goals threaten unborn children" www.lifesitenews.com. François reste avec le coeur et la tete archevéque de BA, ce ne serait pas grave si ce n'était que depuis deux ans il est l'evéque de Rome et donc pape de l'eglise universelle'....

Franco ha detto...

"Fate casino". Detto e fatto.

RAOUL DE GERRX ha detto...

OT. Je me permets de recommander à Mic, et à tous ceux et celles qui lisent l'espagnol, un remarquable article du Padre Alfonso Gálvez, paru aujourd'hui sur l'excellent site Adelantelafe : "Los Santos han muerto", Les Saints sont morts :

http://www.adelantelafe.com/los-santos-han-muerto/

A lire et méditer.

Anonimo ha detto...

Quasi tutti i giorni si parla di "lotta all'antisemitismo"; ma non ho ancora sentito nessuno lottare per "difendere" le Nazioni dai semiti (ebrei,sionisti)perchè se qualcuno non l'avesse ancora capito tutti i guai ed i problemi etici, morali, economici, sociali in cui ci dibattiamo sono proprio dovuti ai "semiti" (vedi Rotschild ecc)e non sarà un caso infatti che questi occupino posicioni chiave di potere a tutti i livelli e nessuno apre bocca per la "lotta contro i semiti".

Silente ha detto...

Cara Rosa,
concordo con la tua lettura del posizionamento del Corriere. Con l'alibi e la foglia di fico di qualche penna presunta "moderata" (ma Ostellino è emigrato a il Giornale qualche settimana fa), in realtà il Corriere è solidamente ancorato a posizioni di sinistra e, talvolta, di estrema sinistra.
Una dimostrazione recente: criminali comunisti hanno bruciato a Milano una libreria e altre due sedi di destra. Nella libreria "Ritter", locale storico della cultura anticonformista di Milano, migliaia e migliaia di volumi, anche antichi e storici - la libreria era anche antiquaria - sono andati in fumo. Lì compravo, tra gli altri, i testi di Vassallo, di Nitoglia. Lì avevo acquistato Una Sanctam di Pasqualucci. Lì avevo ordinato, una settimana prima che i comunisti la bruciassero, La questione liturgica di Mic. Centinaia di migliaia di euro i danni.
Il Corriere ha dato la notizia in pochissime righe di cronaca milanese. Nessun riferimento ai terroristi di sinistra. Per il Corriere, la libreria si è probabilmente incendiata da sola. Nessuna condanna, nessuna indignazione. E se l'attacco fosse stato diretto alla "Feltrinelli"? Avremmo avuto un fondo in prima pagina, grondante di indignazione antifascista.
Voglio vedere domani come il Corriere darà conto domani delle devastazioni comuniste a Milano. Probabilmente non dirà che sono comunisti, citerà qualche accigliata condanna di qualche esponente del PD, che non parlerà della contiguità e continuità politica di questo partito con i vandali.
Questo è il Corriere.
Semplicemente, non compriamolo.

Anonimo ha detto...

Contre le sionisme, il y a, en France, le site "Egalité et Réconciliation" de l'héroique Alain Soral.

Franco ha detto...

Oggi l'Inno di Mameli è stato cantato da un coro di bambini con il testo cambiato: da "Siam pronti alla MORTE" a "Siam pronti alla VITA". Non ci si rende conto della gravità della cosa. È stato toccato un nodo antropologico di importanza assolutamente centrale. Il patto sociale si regge sulla disponibilità al SACRIFICIO dell'esistenza individuale in nome dei valori supremi; in caso contrario la società si riduce a una cooperativa per l'erogazione e scambio di beni e servizi. Si ratifica con la più
grande incoscienza l'abolizione del SACRO.
Il fatto ha a che vedere con la soteriologia
cristiana, che si basa proprio sul Sacrificio.
Mameli diede la vita per una causa che non era propriamente quella del Cattolicesimo ( la difesa della Repubblica Romana nel 1849 ); però comunque la diede ( cancrena per ferita in battaglia); altrimenti il suo testo avrebbe potuto essere considerato un pistolotto retorico.

Luisa ha detto...

Segnalo:

"COSI’ PARLO’ LA CURIA PROFONDA AL TEMPO DI FRANCESCO"

di Giuseppe Rusconi

http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/486-cosi-parlo-la-curia-profonda-al-tempo-di-francesco.html

Silente ha detto...

Sono d'accordo con Franco. L'aver cambiato le parole dell'Inno di Mameli è stato un atto ignobile.
Il rifiuto del sacrificio per la Patria. Come dice giustamente Franco: "Il patto sociale si regge sulla disponibilità al SACRIFICIO dell'esistenza individuale in nome dei valori supremi; in caso contrario la società si riduce a una cooperativa per l'erogazione e scambio di beni e servizi."
Chi sta scrivendo non ama certo la retorica risorgimentalista. Tuttavia, un inno l'abbiamo, bello o brutto che sia.
Rispettiamolo, per quello che rappresenta in termini di condivisione di valori, senza intellettualistiche e cervellotiche modifiche.

F ha detto...

Non più abituati alla decifrazione del senso allegorico dei testi, come sistematicamente nell'età paleocristiana, in quella medievale e ancora dal '400 al '600, certi significati sfuggono in parte o in tutto e possono essere "adattati" e stravolti.
Forse mi sbaglio, ma il Sole ha a che vedere con l'inizio della crisi culturale del Cattolicesimo ( Galileo e il passo "Fermati o Sole!" ) e il suo farsi "in fine velocior" ( il grande miracolo del Sole di Fatima 1917 ). Secondo il grande psicoanalista Carl Gustav Jung Dio è al centro della vita degli esseri contingenti come il Sole sta al centro del sistema planetario tolemaico.
Fa specie che un simbolo che richiama il Peccato Originale sia posto nella piazza antistante il Duomo, dedicato a Maria Nascente, come dire un richiamo all'Immacolata Concezione. Il fatto della "riparazione" del morso mediante graffe metalliche sa molto più di tenace sforzo umano che di salvezza scesa dall'Alto come
raggio di luce. Del resto agli "operosi" e indaffarati milanesi poco o nulla interessa della Vergine Maria sulla guglia più alta del
Duomo; al massimo la pensano riduttivamente come "bela Madunina" vale a dire una statua dorata che serve come modello per riproduzioni in plastica a uso turistico. Il futuro cardinale Newman, passando per Milano prima della metà '800, ebbe modo di notare la grande religiosità dei milanesi. Oggi la parrocchia e l'oratorio sono realtà sociali molto vive più in Brianza che nella città.
Segnalo che la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale ha organizzato per il pomeriggio di lunedì 11 maggio c.a. un incontro di studio interdisciplinare sulla problematica del
matrimonio come da Sinodo: "INDISSOLUBILE. In che senso?" Relatori: Giuseppe Angelini, teologia morale fondamentale; Matteo Crimella, teologia biblica; Maurizio Chiodi,
teologia morale speciale; Sergio Ubbiali,
teologia sistematica. Introduce il preside,
mons. Pierangelo Sequeri. Potrebbe anche essere l'occasione di un "pronunciamento" della Facoltà nel suo complesso.
Intanto nella libreria della annessa all'Ateneo continuo a trovare in svendita testi preconciliari, assolutamente pregevoli per nitidezza espositiva e rigore dottrinale, provenienti dalla biblioteca del PIME ( Pio Istituto Missioni Estere ) e da conventi femminili dismessi.

Rr ha detto...

Silente,
non sapevo dell' incendio alla Ritter. evidentemente i TG non han ritenuto giusto parlarne, ne' , forse, il Giornale (che è l' unico quotidiano italiano di cui leggo parte della versione on line). Ma forse m' e' sfuggito.
Alcuni anni fa, Moratti ancora sindaco, scoppio' un casino analogo in C.so B. Aires, ad un passo da casa, non ricordo se per il" glorioso" 25 aprile o per il 1' maggio. Ne arrestarono una Ventina, i loro compagni fecero casino davanti al Tribunale, una parte venne rilasciata subito, Gli altri pochi giorni dopo, ed
al processo, furono condannati a pene ridicole. Migliaia di euro di danni, ore di guerriglia, ci scappo' quasi il morto.
Ricordo l' indignazione di DE Corato sull' esito del processo.
Sono sicura che oggi ce n' erano alcuni di quelli di
allora, se non tutti.
È' gente adulta che non lavora, se non saltuariamente, e campa di espedienti. Gli altri, più giovani, sono solo dei cretini, figli di cretini, nipoti di cretini, ecc. Il cretinismo in certi ambienti e' endemico, Solo così si spiegano i" sinistri". Se poi al cretinismo di nascita si somma l' alcool, la marijuana o peggio, questi sono i risultati.
Anonymous, chi è il miliardario pluriomicida?
Rr

Rr ha detto...

Ragazzi, siamo ormai in mano ad un branco di barbari ignoranti, il cui primo rappresentante e' l'attuale Presidente del Consiglio. seguiti da Boschi, Madia, ecc.
Un tempo almeno nelle sezioni del PCI s' istruivano, catechizzando certo, ma comunque istruendo, ora manco più quello.
Del resto il filosofo oggi intervistato alla Scala ha detto tali ovvietà e banalità che mi sono chiesta: ma come ha fatto ad avere una cattedra?
Rr

Franco ha detto...

@ Silente. Per capire l'importanza della posta in gioco basta attingere al ricordo scolastico del "Dei sepolcri" di Foscolo, autentico saggio di antropologia sotto forma di poemetto. La società tenuta insieme da "istituti" che attingono al profondo: "Dal dì che nozze, tribunali ed are / diero alle umane belve esser pietose / di se stesse e d'altrui...". Oggi, dismesse nozze ed are, vantandosene pure, rimangono solo i tribunali. Quanto a Foscolo, il suo discorso grande e solenne, tutto costruito sui rapporti fra morte e vita, prende l'aìre col tema dell'eroismo. Lui stesso era un uomo dalle mai bucate ma estremamente coraggioso: nella tragica "giornata degli ombrelli" del 1814 fu l'unico che, arma alla mano, tentò di salvare dal bestiale linciaggio il ministro delle finanze conte Prina. Coraggio nel senso di disponibilità a perdere la vita per i valori più alti. Da questo punto di vista anche l'anticlericalissimo Garibaldi fu un uomo, anzi un Uomo esemplare.
L'inno nazionale ha un carattere istituzionale, fissato per legge, come la bandiera: credo che modificarlo senza iter legislstivo integri le
fattispecie del reato, come sarebbe l'inserimento nella zona bianca di un settore arcobalenato.

Anonimo ha detto...

L'inno nazionale ha un carattere istituzionale, fissato per legge, come la bandiera: credo che modificarlo senza iter legislstivo integri le
fattispecie del reato, come sarebbe l'inserimento nella zona bianca di un settore arcobalenato.
eENTI ENTRAmbi avvenuti. Dovrebbero essere gli eredi di Mameli (cui, fino a pochi decenni fa, si dovevano pagare i diritti, ogni volta che veniva eseguito in pubblico l'inno, comunque massonicissimo per il testo ed esteticamente discutibile per la musica) a PROTESTARE.
Circa Garibaldi, sentite quest'altra musica: https://www.youtube.com/watch?v=TeBaZVnDYbg . In particolare dai minuti 2.50 a 3.33.

Silente ha detto...

La discussione, giustamente, si sta esaurendo. Ultimo commento - i fatti mi hanno, come milanese, coinvolto molto -: come si permette Pisapia e i suoi compagni/sodali del PD di "condannare" le violenze, quando sappiamo che sono vicini e contigui ai centri sociali (Pisapia militava in "Soccorso Rosso")?. Il suo "consulente" Limonta (espressione dell'ultra-sinistra milanese), si è gloriato qualche giorno or sono, documentandolo su facebook, di aver strappato un manifesto in commemorazione di Ramelli. Nulla gli è successo, è ancora al suo posto.
Come molti milanesi, non riconosco a Pisapia e alla sua giunta il diritto di protestare contro le violenze dei black bloc. Sono, oggettivamente e politicamente, dalla stessa parte.

Anonimo ha detto...

Miliardario pluriomicida = il grillo parlante, ma si sa chi ammazza sulla strada da noi fra un po' chiederà i danni alle vittime......oui, je suis Dieudonné, ce ne fossero di più......già, lo Scudo rosso ha parlato, also sprache Rotschild, tutti in fila e guai a chi osa parlare male dei Masters of war and banks, l'inutile Ban Ki Moon ha dato l'ok e la benedizione per l'enciclica algoriana del vdr supervisionata da Boff, avanti tutta, by the way, ieri sera se avessi trovato regista e costumista della Turandot l'avrei freddato con un colpo alla nuca senza nessun rimorso e chissà quanto sarà costata quella ignobile rappresentazione. Povero Puccini e povera Italia, ma se non erro, in prima fila non c'erano re Giorgio e consorte mentre il muto di Portici concedevasi a mò di Gradisca di felliniana memoria, al Corserunità? Oggi i miei 'colleghi' hanno pescato male con me e me li sono divorati, ma mi è rimasto un po' di veleno in tastiera in fondo posso resistere a tutto, ma non alle tentazioni......benedetto Oscar, grande sempre e comunque, alla faccia del lordo Lord. Anonymous.

Silenzio! ha detto...

Silente, Lei confonde. Se Pisapia non avesse condannato le violenze, apriti cielo. Lo ha fatto, e non va bene neanche ora. Poco prima di questo suo intervento, Silente, Lei aveva detto che il CdS non aveva dato notizia della distruzione della sua libreria. E po, un conto sono i libertari di estrema sinistra, un conto i centri sociali, un altro ancora gli estremisti che hanno messo a ferro e fuoco Milano. Non credo che Pisapia ne sia contento, se non altro per un ritorno di immagine.

Anonimo ha detto...

OT ma nemmeno poi tanto.....25 bambini nepalesi nati da uteri in affitto sono stati prelevati da aerei giunti appositamente da Israele in quanto i committenti erano ebrei.....delle madri nulla si sa...dei terremotati nepalesi frega niente a nessuno.....

Rr ha detto...

Anonymous,
ultimamente alla Scala abbiamo visto di peggio, v. La Traviata che fa la pasta e poi indossa una parrucca che manco una battona di viale F.Testi, o la protagonista del Lohenrin che si gratta in continuo come avesse la sabbia. O Donna Eleonora quasi stuprat sul palco nel Don Giovanni. La Turandot è stata, sec. Me, meno peggio.Sul resto, come sempre, concordo. Ed ovviamente d' accordo con Silente, mentre il commentatore Silenzio( ennesimo troll)
ha perso un' occasione per star in silenzio. Che Pisapia sia stato eletto da un lato da parte della borghesia che voleva fare affari che non era più riuscita a fare da anni, dall' altra dall' estrema sinistra, è noto a tutti. Lui faceva le stesse cose, ma fu salvato da denuncia da certificati medici compiacenti. E se non avesse avuto un padre avvocato e deputato PCI, la laurea in legge se la scordava. Ed oggi farebbe ancora il " centro socialista".
Grazie a Dio, ancora pochi mesi e ci libera dalla sua presenza. Anche se potrebbe essere sostituito da un Maran o Martina, perché al peggio di sinistra non c'è mai fine.
Sui fatti di Milqno sempre interessante Blondet.
Rr

Silente ha detto...

Caro "Silenzio!" (è un invito? un ordine? una minaccia?), noi di destra siamo rozzi, per nulla sofisticati e anche un po' ottusi.
Proprio perché intellettualmente rozzi, non vediamo molte differenze tra quelli che lei definisce "libertari di estrema sinistra" (o bella, e chi sono?), i centri sociali e coloro che hanno messo a ferro e fuoco Milano. Questi ultimi sono usciti dal corteo dei "no global" e, dopo le devastazioni, vi sono rientrati. Il corteo li ha ospitati e li ha protetti. La distinzione è riconducibile alla pura prassi: esistono violenti "passivi" e violenti "attivi". La differenza è di grado, non di natura.

Pisapia nasce nell'estrema sinistra, si sta battendo per la legalizzazione del Leoncavallo (ma i milanesi non dimenticano le violenze, le devastazioni, le aggressioni - chiedere, please, a De Corato - di questo "centro sociale"), e lei vuole convincerci che costui sia davvero sincero e convincente con le sue condanne?. Lo dico alla milanese: ma va' a da' via i ciapp.

Certo, Pisapia non è l'unico reprobo in questa storia: perché il Ministro degli Interni e "giù per li rami", Prefetti e Questori, hanno dato ordine alla Polizia di "lascarli sfogare", di "non intervenire" nei confronti dei terroristi (perché tali sono)?. Perché l'intero corteo dei no-global non è stato controllato? Perché è stata tollerata la tendopoli dei vandali al parco di Trenno? Un intero quartiere di Milano (tra l'altro, uno dei più belli da un punto di vista urbanistico) ha subito la distruzione di decine e decine di auto, negozi, banche. Edifici danneggiati, abitanti terrorizzati. E l'ineffabile Alfano ha il coraggio di dichiarare: "abbiamo evitato il peggio". Lo vada a dire agli abitanti della zona.

Torno a lei, minaccioso e minacciante "Silenzio!". Milano è reattiva (stamane gli abitanti del quartiere avevano già ripulito, per quanto possibile, la zona, senza aspettare il comune pisapiesco), ma ha anche memoria: i milanesi non dimenticano.
E non sarà certo la sua difesa - implicita, ma neppure tanto - dei devastatori, attivi e passivi, a impedirlo.

Silente ha detto...

Mi dimenticavo uno degli aspetti più scandalosi: a fronte di queste inenarrabili violenze, ci sono stati solo 5 (cinque!) fermati (probabilmente la magistratura li ha già rilasciati). E, come al solito, verranno assolti.
Forse, i vandali comunisti non sono solo tra i black bloc. Sono anche altrove.

Josh ha detto...

all'Expo non si fanno mancare niente: c'è anche il Forteto

http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3772