Parrocchia virtuale «San Luigi Maria Grignion de Montfort»
Preghiere
Preghiere
- Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
- Preghiera infuocata di San Luigi M. Griglion de Monfort
Suor Lucia di Fatima (1907-2005)San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716)
Consacrazione al Cuore immacolato di Maria
O Vergine Madre di Dio e Madre mia,
al tuo Cuore immacolato interamente mi consacro
con tutto quello che sono e possiedo.
Prendimi sotto la tua materna protezione,
difendimi dai pericoli,
aiutami a vincere le tentazioni,
che mi sollecitano verso il male,
e a conservare la purezza del mio corpo e della mia anima.
Sia il tuo Cuore immacolato il mio rifugio
e il cammino che mi conduce a Dio.
Concedimi la grazia di pregare
e di sacrificarmi per amore di Gesù,
per la conversione dei peccatori
e per riparare i peccati commessi
contro il tuo Cuore immacolato.
Per mezzo di te e in unione al Cuore del tuo Figlio divino
voglio vivere per la gloria della santissima Trinità,
nella quale credo e spero,
la quale adoro e amo.
Amen.
Preghiera infuocataAl Padre
[1] Ricordati, Signore, della comunità che ti sei acquistato nei tempi antichi (1). L’hai posseduta nel tuo spirito fin dall’eternità, quando rivolgevi ad essa il pensiero. L’hai posseduta nelle tue mani, quando traevi dal nulla l’universo. L’hai posseduta nel cuore, quando il tuo amato Figlio, morendo in croce, la consacrava irrigandola con il proprio sangue e l’affidava alla sua santa Madre.
[2] Signore, realizza i tuoi progetti di misericordia. Suscita gli uomini della tua destra (2), che hai mostrato in visioni profetiche ad alcuni dei tuoi più grandi servi: san Francesco di Paola, san Vincenzo Ferreri, santa Caterina da Siena e tanti altri del secolo scorso e anche del nostro (3).
[3] Ricordati, Dio onnipotente, di questa compagnia! Impegna la forza del tuo braccio non certo affievolito (4), per farla nascere e giungere alla perfezione. Rinnova i segni e compi altri prodigi (5); fa’ che sentiamo l’aiuto del tuo braccio. Tu che puoi trarre da pietre grezze altrettanti figli di Abramo (6), pronuncia una sola parola divina e manda buoni operai alla tua messe (7) e buoni missionari alla tua Chiesa.
[4] Ricordati, Dio misericordioso, dell’amore dimostrato anticamente al tuo popolo e per lo stesso amore ricordati di questa congregazione. Ricordati delle ripetute promesse, da te fatte per mezzo dei profeti e del tuo stesso Figlio, di esaudire le nostre giuste domande. Ricordati delle preghiere a te rivolte dai tuoi servi e serve nel corso di tanti secoli a questo proposito. Le loro aspirazioni, le loro lacrime accorate e il loro sangue versato si presentino a te per sollecitare efficacemente la tua misericordia. Ma ricordati soprattutto del tuo amato Figlio: guarda il volto del tuo consacrato (8). La sua agonia, il suo turbamento, il suo gemito d’amore nel giardino degli ulivi quando disse: Quale vantaggio dalla mia morte? (9), il suo supplizio crudele e il suo sangue versato ti chiedono a gran voce: misericordia! Per mezzo di questa congregazione possa il regno di Cristo innalzarsi stabile sulle rovine di quello dei tuoi nemici.
[5] Ricordati, Signore, di questa comunità per compiere la tua giustizia. È tempo che tu agisca, secondo la tua promessa. Hanno violato la tua legge (10), è stato abbandonato il tuo vangelo, torrenti di iniquità dilagano sulla terra e travolgono perfino i tuoi servi. Tutta la terra si trova in uno stato deplorevole (11), l’empietà siede in trono, il tuo santuario è profanato e l’abominio è giunto nel luogo santo (12). Signore, Dio giusto, lascerai nel tuo zelo che tutto vada in rovina? Tutto diverrà alla fine come Sodoma e Gomorra? Continuerai sempre a tacere e sempre pazienterai? La tua volontà non deve compiersi in terra come in cielo, e non deve stabilirsi il tuo regno? Non hai rivelato, già da tempo, a qualcuno dei tuoi amici un futuro rinnovamento della Chiesa? Non devono gli Ebrei riconoscere la verità? Tutto questo attende la Chiesa. Tutti i santi del cielo gridano: non farai giustizia? (13). Tutti i giusti della terra implorano: Amen. Vieni, Signore! (14). Tutte le creature, anche le meno sensibili, gemono (15) sotto il peso degli innumerevoli delitti di Babilonia e invocano la tua venuta che restauri ogni cosa.
Al Figlio
[6] Ricordati, Signore Gesù, della tua comunità! Ricordati di dare a tua Madre una nuova Compagnia per rinnovare ogni cosa. Così, per mezzo di Maria, concluderai gli anni della grazia, che hai inaugurato per mezzo di lei. Da’ figli e servi a tua Madre, altrimenti fammi morire! (16). Per tua Madre io ti prego. Ricordati di lei che ti ha generato (17), e non mi respingere. Ricordati di chi sei figlio, ed esaudiscimi. Ricorda che cosa tua Madre è per te e tu per lei, e appaga i miei desideri. Che cosa ti chiedo? Ti chiedo ciò che tu puoi, anzi oso affermare devi concedermi, quale vero Dio, cui è stato dato ogni potere in cielo e in terra (18), e quale figlio esemplare che ama immensamente sua Madre.
[7] Che cosa ti chiedo? Liberos! Sacerdoti liberi secondo la tua libertà, svincolati da tutto, distaccati da padre, madre (19), fratelli, sorelle, parenti secondo la carne, amici secondo il mondo; senza beni, impedimenti e preoccupazioni, perfino senza attaccamento alla propria volontà (20).
[9] Liberos! Uomini simili a nubi elevate da terra e sature di celeste rugiada, pronte a volare dovunque le spinga il soffio dello Spirito Santo. I profeti hanno visto anche loro quando si chiedevano: Chi sono quelli che volano come nubi? (22). Andavano là dove lo Spirito li dirigeva (23).
[10] Liberos! Persone sempre a tua disposizione, sempre pronte a obbedirti alla chiamata dei superiori, come Samuele: Eccomi! (24), sempre pronte a correre e tutto sopportare con te e per te, come gli Apostoli: Andiamo anche noi a morire con lui! (25).
[11] Liberos! Veri figli di Maria, tua santa Madre, concepiti e generati dal suo amore (26), da lei portati in grembo, nutriti, educati con cura, sostenuti e arricchiti di grazie.
[12] Liberos! Veri servi della santa Vergine. Come san Domenico, andranno dappertutto con la torcia luminosa e ardente del Vangelo nella bocca e il Rosario in mano. Abbaieranno come cani, incendieranno come fiaccole, rischiareranno le tenebre del mondo come il sole (27). Avranno una vera devozione a Maria, cioè interiore e non ipocrita, esteriore e non ipercritica, saggia e non superstiziosa, affettuosa e non insensibile, costante e non instabile, santa e non presuntuosa. Per mezzo di essa schiacceranno la testa dell’antico serpente dovunque andranno, perché si realizzi pienamente la maledizione da te predetta: Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa (28).
[13] È vero, gran Dio! Come tu hai predetto, il demonio tenderà grandi insidie al calcagno di questa misteriosa donna, cioè alla piccola compagnia dei suoi figli, che verranno sul finire del mondo. Ci saranno grandi inimicizie tra questa stirpe benedetta di Maria e la razza maledetta di Satana; ma si tratterà di inimicizia totalmente divina, l’unica di cui tu sei l’autore. Le lotte e persecuzioni che la progenie di Belial (29) muoverà ai discendenti di tua Madre serviranno solo a far meglio risaltare quanto efficace sia la tua grazia, coraggiosa la loro virtù e potente tua Madre. A lei infatti hai affidato fin dall’inizio del mondo l’incarico di schiacciare con il calcagno e l’umile cuore la testa di quell’orgoglioso.
[14] Altrimenti fammi morire! Mio Dio, non è meglio per me morire piuttosto che vederti ogni giorno così crudelmente e impunemente offeso e trovarmi sempre più nel pericolo di venire travolto dai torrenti di iniquità che ingrossano? Preferirei mille volte la morte! Mandami un aiuto dal cielo, o toglimi la vita! Se non avessi la speranza che presto o tardi finirai con l’esaudire questo povero peccatore nell’interesse della tua gloria, come hai esaudito tanti altri (30), ti pregherei senza esitare con un profeta: Prendi la mia vita! (31) Ma la fiducia nella tua misericordia mi spinge a dichiarare con un altro profeta: Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore (32), fino a quando potrò esclamare con Simeone: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza (33).
Allo Spirito Santo
[15] Spirito Santo, ricordati di generare e formare figli di Dio con Maria, tua santa e fedele sposa. Hai formato in lei e con lei il capo degli eletti, perciò con lei e in lei devi formare tutte le sue membra. Tu non generi nessuna Persona divina in seno alla divinità, ma soltanto tu formi tutte le persone divine fuori della divinità. Tutti i santi del passato e del futuro sino alla fine del mondo sono opere del tuo amore unito a quello di Maria.
[16] Il regno speciale di Dio Padre è durato fino al diluvio e si è concluso con un diluvio d’acqua. Il regno di Gesù Cristo è terminato con un diluvio di sangue. Ma il tuo regno, Spirito del Padre e del Figlio, continua tuttora e finirà con un diluvio di fuoco d’amore e di giustizia (34).
[17] Quando verrà questo diluvio di fuoco del puro amore, che devi accendere su tutta la terra in modo così dolce e veemente da infiammare e convertire perfino i musulmani, i pagani e gli Ebrei? Nulla si sottrae al suo calore (35). Si accenda dunque questo divino fuoco, che Gesù Cristo è venuto a portare sulla terra (36), prima che divampi quello della tua ira, che ridurrà in cenere tutta la terra.
[18] Mandi il tuo Spirito e tutti sono creati, e rinnovi la faccia della terra (37). Invia sulla terra questo Spirito tutto fuoco e crea sacerdoti tutto fuoco! Dal loro ministero sia rinnovato il volto della terra e riformata la tua Chiesa. Ricordati della tua comunità. È una congregazione, un’assemblea, un gruppo di prescelti nel mondo e dal mondo: Io vi ho scelti dal mondo (38). È un gregge di agnelli mansueti da radunare fra tanti lupi (39), una compagnia di caste colombe e di aquile reali fra tanti corvi, uno sciame d’api fra tanti calabroni, un branco di agili cervi fra tante tartarughe, una torma di intrepidi leoni fra tante timide lepri. Signore, raccoglici di mezzo ai popoli (40), radunaci, rendici uniti, perché sia pienamente glorificato il tuo nome santo e potente.
[19] Tu hai predetto questa insigne compagnia al tuo profeta, che ne parla in termini molto oscuri e misteriosi, ma totalmente divini:
10. Una pioggia volontaria, o Dio, mettesti a parte per la tua eredità. Questa era esausta, ma tu l’hai rinvigorita.
11. I tuoi animali abitarono in essa. Nella tua bontà, o Dio, hai provveduto al povero.
12. Il Signore darà la parola a quelli che annunziano la lieta notizia con grande forza.
13. Il re delle schiere è a favore del popolo prediletto e le donne, ornamento della casa, già spartiscono il bottino.
14. Quando vi riposate fra le greggi siete come colombe dalle ali argentate e dalle piume dal color dell’oro.
15. Quando il re del cielo sbaragliò i re di Canaan, nevicava sul monte Selmon.16. Montagna fertile è il Monte di Dio, Montagna compatta e lussureggiante.
17. Perché invidiate, monti dalle alte cime, la montagna che Dio ha scelto per sua dimora? Il Signore vi abiterà per sempre! (41).
[20] Che cos’è, Signore, questa pioggia volontaria che hai separata e scelta per rinvigorire la tua eredità esausta? Non sono forse questi santi missionari, figli di Maria tua sposa, che tu devi scegliere e radunare per il bene della tua Chiesa così indebolita e macchiata dai peccati dei suoi figli?
[21] Chi sono questi animali e questi poveri, che abiteranno nella tua terra e saranno nutriti dai cibi dolci che hai loro preparato? Non sono forse questi missionari poveri, abbandonati alla Provvidenza e saziati dall’abbondanza delle tue delizie (42)? Non sono essi i misteriosi animali di cui parla Ezechiele? (43). Avranno l’umanità dell’uomo per la loro carità disinteressata e benefica verso il prossimo; il coraggio del leone per il loro santo sdegno e lo zelo ardente e prudente contro i demòni, figli di Babilonia; la forza del bue per i loro lavori apostolici e la mortificazione contro la carne, e infine l’agilità dell’aquila per la loro contemplazione in Dio. Tali saranno i missionari che tu vuoi mandare nella tua Chiesa. Essi avranno un occhio d’uomo per il prossimo, un occhio di leone per i tuoi nemici, un occhio di bue per se stessi e un occhio d’aquila per te.
[22] Questi imitatori degli Apostoli predicheranno con grande forza (44), così grande e strepitosa da scuotere tutti gli animi e i cuori dovunque si recheranno. Ad essi infatti darai la tua parola, anzi la tua lingua e sapienza, a cui nessun avversario potrà resistere (45).
[23] In qualità di Re delle virtù di Gesù Cristo prediletto, troverai le tue compiacenze fra questi prediletti, poiché in ogni loro missione essi avranno l’unico scopo di attribuire a te la gloria dei trofei riportati sui tuoi nemici.
[24] Per l’abbandono alla Provvidenza e la devozione a Maria, avranno le ali argentate della colomba, cioè la purezza di dottrina e di vita. Avranno anche spalle color d’oro, cioè una perfetta carità verso il prossimo per tollerarne i difetti e un grande amore a Gesù Cristo per portarne la croce.
[25] Soltanto tu, come Re dei cieli e Re dei re, separerai dalla massa questi missionari come altrettanti re per renderli più bianchi della neve del Selmon, la montagna di Dio, fertile e lussureggiante, solida e compatta, dove Dio mirabilmente si compiace, risiede e dimorerà per sempre. Signore, Dio di verità, chi è questa misteriosa montagna di cui riveli tante cose mirabili, se non Maria, tua cara Sposa? Lei è la montagna che tu hai eretto sulla cima dei monti più alti (46), le sue fondamenta sono sui monti santi (47). Beati, molto beati, i sacerdoti da te prescelti e destinati a dimorare con te su questa montagna fertile e santa. Qui essi diventeranno re per l’eternità con il distacco dalla terra e l’elevazione in Dio. Diverranno più bianchi della neve perché uniti a Maria, tua sposa totalmente bella, pura e immacolata. Saranno arricchiti della rugiada del cielo e dell’abbondanza della terra (48), di ogni benedizione temporale ed eterna di cui Maria è ricolma. Dall’alto di questa montagna, come Mosè, con le loro ardenti preghiere scaglieranno frecce contro i nemici per abbatterli o convertirli (49). Su questa montagna impareranno dalla bocca stessa di Gesù Cristo, che sempre vi dimora, il significato delle otto beatitudini. Su questa montagna di Dio saranno trasfigurati con Cristo come sul Tabor, moriranno con lui come sul Calvario, ascenderanno al cielo con lui come sul monte degli ulivi.
[26] Ricordati della tua comunità. A te solo spetta costituire questa comunità con la tua grazia. Se l’uomo per primo vi porrà mano, non se ne farà nulla; se vi metterà qualcosa di suo, rovinerà e sconvolgerà tutto. Dio grande, è compito esclusivamente tuo! Realizza quest’opera del tutto divina. Raccogli, chiama, raduna da ogni parte del tuo regno i tuoi eletti per farne un corpo d’armata contro i tuoi nemici.
[27] Guarda, Signore, Dio degli eserciti! I capitani mobilitano intere compagnie, i sovrani arruolano armate numerose, i navigatori formano flotte complete, i mercanti si affollano nei mercati e nelle fiere. Quanti ladri, empi, ubriaconi e dissoluti si raggruppano in gran numero ogni giorno con tanta facilità e prontezza contro di te! Basta dare un fischio, battere un tamburo, mostrare la punta smussata di una spada, promettere un ramo secco di alloro, offrire un pezzo di terra gialla o bianca! Basta insomma prospettare una voluta di fumo d’onore, un interesse da nulla e un misero piacere animalesco… e in un istante si riuniscono i ladri, si ammassano i soldati, si congiungono i battaglioni, si assembrano i mercanti, si riempiono le case e le fiere, e si coprono la terra e il mare di un’innumerevole moltitudine di perversi! Benché divisi fra loro a causa della distanza di luogo o della differenza di carattere o della diversità d’interesse, si uniscono tutti insieme fino alla morte per muoverti guerra sotto la bandiera e la guida del demonio.
[28] E quanto a te, gran Dio? Non ci sarà quasi nessuno che prenda a cuore la tua causa anche se nel servirti c’è tanta gloria, utilità e dolcezza? Perché così pochi soldati sotto la tua bandiera? Quasi nessuno griderà in mezzo ai suoi fratelli, per lo zelo della tua gloria, come san Michele: Chi è come Dio? (50). Lasciami allora gridare dappertutto: Al fuoco! al fuoco! al fuoco!… Aiuto! aiuto! Aiuto!… Al fuoco nella casa di Dio! Al fuoco nelle anime! Al fuoco perfino nel santuario… Aiuto! stanno assassinando il nostro fratello!… Aiuto! stanno sgozzando i nostri figli!… Aiuto! stanno pugnalando il nostro buon padre!… (51).
[29] Chi sta con il Signore, venga da me! (52). Tutti i buoni sacerdoti sparsi nel mondo cristiano, sia che si trovino tuttora in pieno combattimento o si siano ritirati dalla mischia nei deserti e nelle solitudini, vengano e si uniscano a noi (53). Formiamo insieme, sotto la bandiera della Croce, un esercito schierato e pronto alla battaglia, per attaccare compatti i nemici di Dio che han già dato l’allarme: Suonano l’allarme, fremono (54), digrignano i denti (55), sono sempre più numerosi (56). «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami». Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall’alto il Signore (57).
[30] Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano! (58). Svégliati, perché dormi, Signore? Dèstati! (59). Signore, alzati! Perché fingi di dormire? Alzati con tutta la tua onnipotenza, misericordia e giustizia. Fórmati una compagnia scelta di guardie del corpo per proteggere la tua casa, difendere la tua gloria e salvare le anime, affinché ci sia un solo ovile e un solo pastore (60) e tutti possano glorificarti nel tuo tempio (61). Amen.
DIO SOLO!
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Note
(1) Sal 74, 2.
(2) Nella Bibbia, la mano destra è simbolo sia della potenza di Dio, di cui l’uomo può essere strumento, sia del favore e della benedizione che Dio concede ai suoi amici.
(3) Nel Trattato della vera devozione a Maria (nn. 47-48), il Montfort riporta le testimonianze mistiche di san Vincenzo Ferrer († 1419) e di Maria des Vallées († 1656). Anche san Francesco di Paola († 1507) parla nelle sue lettere di una congregazione di crociferi che porterà molti frutti alla Chiesa (cf. Cornelio a Lapide, In Apocalypsim, 17, alla fine). Santa Caterina da Siena († 1380) riferisce le comunicazioni divine circa la «rinnovazione ed esaltazione della Chiesa, la quale deve avere nel tempo a venire» (Lettere, Firenze 1940, III, 267), attraverso «la reformazione di santi e buoni pastori» (Dialogo della Divina Provvidenza, Roma 1968, 33). Fra i contemporanei del Montfort è da ricordare Olier († 1657), che chiede al Signore di suscitare «persone che rinnovino l’ordine divino dei pastori» (Mémoires autobiographiques).
(4) Cf. Is 59, 1. (5) Sir 36, 6. (6) Cf. Mt 3, 9; Lc 3, 8. (7) Mc 10, 2. (8) Sal 84, 10. (9) Sal 30, 10. (10) Sal 119, 126. (11) Cf. Ger 12, 11. (12) Cf. Mt 24, 15. (13) Cf. Ap 6, 10. (14) Ap 22, 20. (15) Cf. Rm 8, 22.
(16) Cf. Gen 30, 1. Il Montfort cita a questo punto la frase latina Da Matri tuae liberos alioquin moriar (Gn 30, 1) e la commenta insistendo sulla parola liberos che ripete sei volte all’inizio di ogni numero dal 7 al 12. Il termine latino liber (all’accusativo plurale liberos) ha un duplice significato: come aggettivo vuol dire libero, non servo; come sostantivo vuol dire figlio. I Romani chiamavano liberi i figli precisamente per distinguerli dai servi. Con il termine liberos la preghiera del Montfort esprime anch’essa una duplice intenzione: domanda a Dio missionari che siano liberi (nn. 7-10), ma che siano allo stesso tempo figli di Maria (nn. 11-12).
(17) Cf. Lc 11, 27. (18) Mt 28, 18.
(19) Cf. Eb 7, 3. Di Melchisedech, re e sacerdote, la lettera agli Ebrei dice che egli è «senza padre, senza madre, senza genealogia» (Eb 7, 3).
(20) Cf. Mc 10, 29; Lc 14, 26.
(21) In baculo cruce et in virga virgine (cf. Nm 17, 23; 1 Sam 17, 43; S. Pier Damiani, Sermo in Assumptionem: PL 144, 721).
(22) Is 60, 8; cf. Trattato della vera devozione a Maria, 57.(23) Ez 1, 12. (24) 1 Sam 3, 16. (25) Gv 11, 16.
(26) Cf. S. Agostino, De sancta virginitate, 6, 6: PL 40, 399: «Maria è senza alcun dubbio madre delle sue membra, che siamo noi, nel senso che ha cooperato mediante l’amore a generare alla Chiesa dei fedeli, che formano le membra di quel capo».
(27) Cf. Giordano di Sassonia, Libellus de principiis ordinis praedicatorum, Roma 1935. Si accenna qui ai presagi celesti che avrebbero preceduto la nascita di san Domenico di Guzman: la madre sognò di portare in seno un cagnolino con una fiaccola accesa in bocca che infiammava tutto il mondo (cf. Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano 1825).
(28) Gen 3, 15. (29) Cf 2 Cor 6, 15.(30) Sal 34, 7: «Questo povero grida e il Signore lo ascolta».
(31) 1 Re 19, 4.
(32) Sal 118, 17.
(33) Lc 2, 29-30.
(34) L’immagine dei tre diluvi si trova in una rivelazione di Maria des Vallées, riportata dal Renty (ms. 3177, Bibl. Mazarine), che Montfort cita in Trattato della vera devozione a Maria, 47. Il Montfort aggiunge ai tre diluvi l’idea di tre regni, rendendo più positiva la visione in negativo di Maria des Vallées (cf. S. De Fiores, Lo Spirito Santo e Maria negli ultimi tempi secondo S. Luigi Maria da Monftort, in Quaderni Monfortani, 4 [1986], 3-48).
(35) Sal 19, 7.(36) Cf. Lc 12, 49.
(37) Cf. Sal 104, 30. Nella precedente edizione delle Opere la preghiera che qui il Montfort esprime con le parole del salmo 104 concludeva il n. 18 della Preghiera infocata. Qui, invece, si è preferito metterla all’inizio del n. 19 a motivo del suo contenuto.
(38) Gv 15, 19.(39) Cf. Lc 10, 3.
(40) Sal 105, 47.
(41) Sal 68, 10-17. Nei numeri seguenti (20-25) il Montfort commenta il salmo 68 secondo il testo della Volgata. Il salmo 68 «è tra i più difficili del Salterio» (M. Sales). Il Montfort lo commenta nei numeri seguenti (20-25) attenendosi alla versione della Volgata, che offre spesso una plausibile interpretazione del testo ebraico. Per questo motivo la nostra traduzione del Salmo si discosta da quella della C.E.I. (che rimane una delle possibili letture del testo). Più profondamente il Montfort percepisce la dinamica e i contenuti del salmo 68. Egli «condivide con il salmista una lettura della storia della salvezza intesa quale ricerca di una dimora per Dio e poi per il popolo. La storia del Dio che interviene per procurarsi una dimora si dirige ora verso Maria, Salmôn della nuova economia» (M. Zappella, Il Salmo 68 e la Preghiera infuocata. Annotazioni esegetiche, in Quaderni Montfortani, 4 [1986], 116).
(42) Cf. Sal 35, 9. (43) Cf Ez 1, 5-14.
(44) All’espressione virtute multa del salmo 68 il Montfort aggiunge virtute magna di At 4, 33.
(45) Cf Lc 21, 15. (46) Is 2, 2. (47) Sal 87, 1. (48) Cf Gen 27, 28. (49) Cf Es 17, 813.
(50) Cf. S. Gregorio Magno, Homiliae in Evangelia, 34: PL 125, 1. Il Montfort attinge direttamente da Olier, Lettres, Paris 1885, II, 576.
(51) Il Montfort prende lo spunto per gridare Al fuoco! da un testo di san Giovanni Eudes (Lettre 39 [23-7-1659], in Oeuvres complete, X, 432), ma con sviluppi o accentuazioni proprie.
(52) Es 32, 26.(53) Vis unita fit fortior.
(54) Cf Sal 45, 4; 2, 1. (55) Cf Sal 34, 14. (56) Cf Sal 68, 5. (57) Sal 2, 3-4. (58) Sal 67, 1. (59) Sal 43, 24. (60) Gv 10, 16. (61) Cf Sal 28, 9.
25 commenti:
DILUVIO D'ACQUA
DILUVIO DI SANGUE
DILUVIO DI FUOCO D'AMORE E DI GIUSTIZIA
Attendo da Dio dei LIBEROS CHE PREPARINO L'ARCA...
È un gregge di agnelli mansueti da radunare fra tanti lupi, una compagnia di caste colombe e di aquile reali fra tanti corvi, uno sciame d’api fra tanti calabroni, un branco di agili cervi fra tante tartarughe, una torma di intrepidi leoni fra tante timide lepri.
Signore, raccoglici di mezzo ai popoli, radunaci, rendici uniti, perché sia pienamente glorificato il tuo nome santo e potente.
Oggi si chiude il mese di maggio, dedicato a Maria, ed è la Domenica della SS. Trinità che chiude l'ottava di Pentecoste.
Vogliamo collocarci in questa pienezza di doni celesti con la fiducia dei figli nel Figlio, il diletto, Colui nel quale il Padre si compiacque.
Ho visto che non ha pubblicato il mio precedente commento: è sua facoltà farlo, ci mancherebbe. Mi permetto però di aggiungere solo una riflessione: solitamente quando si prendono decisioni gravi o importanti, come potrebbe essere questa di aprire una "parrocchia virtuale", si dovrebbe (i Santi lo insegnano) pregare intensamente e umilmente al fine di chiedere se ciò che stiamo facendo corrisponde alla volontà divina o no. Ora mi chiedo: è stato fatto in questo caso? Si è pregato, qualcuno di voi a pregato per capire se tutto questo viene da Dio o no? La lascio con questa riflessione, dott.ssa Guarini, alla quale spero voglia rispondere tra sè e sè in tutta sincerità.
Addio.
Antonello.
Antonello,
non esiste un suo precedente commento non pubblicato.
Esiste un suo precedente commento che lei ha postato in un altro thread e c'è anche la mia risposta, nella quale c'è risposta anche a ciò che dice qui.
Li trascrivo di seguito.
Se può interessarle, e non scrive solo per provocare, le consiglio di andarsi a leggere anche altre risposte a questo suo commento nella discussione precedente.
Parrocchia virtuale è già in sè una contraddizione in termini. Questa iniziativa ha avuto il benestare di qualche vescovo? Mi farebbe piacere saperlo. Mi pare una cosa azzardata per non dire arrogante, che certamente ho difficoltà ad inserire nel solco della Chiesa. Credo che la strada più corretta sarebbe stata quella di foondare una Pia Unione, non di dare vita a quseta... cosa! Inoltre ci si riferisce sempre a mons. Schnider e al cardinal Burke, ma essi da soli non rappresentano la Chiesa. Ho sempre seguito il vostro blog con passione, ma quseta volta siete andati fuori dal seminato. Non è avendo conseguito un bacellerato e pubblicando qualche libro con il plact di mons. Gherardini, che ci si può arrogare il diritto di giudicare Papa e Chiesa. La prego, dott.ssa Guarini, di sincerarsi che questa iniziativa possa considerarsi pienamente Cattolica, perchè mi permetto, nella mia ignoranza, di nutrire forti dubbi.
Antonello
"Parrocchia virtuale" è un'apparente contraddizione in termini, perché si basa sulla extraterritorialità dei potenziali partecipanti e sul versante digitale della comunicazione che consente di condividere contenuti a distanze diversamente pressoché incolmabili tra interlocutori di ogni estrazione e luogo di residenza; il che parla al loro cuore e alla loro mente e, di conseguenza, alla loro vita che vuol essere radicata nel Signore.
Questo già non è poco e certamente è un dono; ma non basta. Perché poi abbiamo bisogno di contatti e relazioni anche dirette attraverso le quali intessere e realizzare le azioni che la concretezza dell'Incarnazione esige.
Non è detto che non siano "azioni concrete" anche le preghiere e le sofferenze nascoste offerte da molti nel corpo mistico del Signore di cui siamo parte anche noi.
Ma a ognuno di noi è chiesto di far fruttificare i propri talenti e ognuno a suo modo e nella sua situazione lo sta facendo, con l'aiuto della Grazia.
Arriva dunque l'Antonello di turno per chiedermene conto. E dunque:
1. questa iniziativa non parte da me e non si fonda né su baccellierati o altre prerogative di sorta. Per quanto mi riguarda io sono una fedele che testimonia la sua fede e non riesce a tacere quando vengono toccate, negli attentati alla Verità, le corde profonde del mio essere, fornendone le ragioni. Chi dissente, piuttosto che tacciare di arroganza, farebbe bene a dirmi dove e perché mi starei sbagliando.
2. Le stessa iniziativa è la risposta ad anni di preghiera e di attesa, perché non sarebbe mai partita se non si fossero posti a nostra guida, com'è giusto che sia, dei sacerdoti. Inoltre il cardinale e il vescovo che abbiamo citato non parlano per se stessi ma a nome della Chiesa universale della quale anch'essi fanno parte. La dicotomia che purtroppo esiste non l'abbiamo creata noi, che purtroppo siamo costretti a constatarla viverla e soffrirla nell'attesa nella speranza e nella fiducia nella Provvidenza che credo si serva delle buone volontà passate al vaglio di preghiera, confronto e non senza il discernimento dei sacerdoti che il Signore ci ha donato come guide, maestri e santificatori.
3. Non vedo cosa possa esserci di non cattolico nella riaffermazione delle verità perenni e nello sforzo di viverle condividendone nella nostra Chiesa ispirazioni e frutti per quanto ci è dato anche al di fuori della Rete, che altrimenti correrebbe il rischio di fagocitare ed esaurire le nostre energie in discussioni infinite senza sfociare in un vissuto che è l'unico che 'fa' la storia.
4. Cosa ci sia poi di azzardato e di arrogante nel proporsi e proporre preghiere, contenuti e attività che son quelle praticate da sempre - trovandoci peraltro nelle condizioni sollecitate da pastori che sono nostri punti di riferimento visto che usiamo questi strumenti che l'odierna tecnologia mette a nostra disposizione - anche qui riesce difficile capirlo, a meno che non si parta da un pregiudizio forse invincibile.
5. L'unica mia (e certamente non solo mia) preoccupazione è nell'invocare dal Signore il sostegno per la custodia e la purificazione della mia fedeltà, ascolto e risposta secondo la Sua volontà.
Vorrei aggiungere che è evidente che l'iniziativa non è centrata su Chiesa e post-concilio, anche se arriva dopo un percorso di anni, fatto di ricerca, confronto, militanza, attese preghiere e speranze. Quindi corrisponde ad una nostra sentita esigenza, che ha un punto di convergenza con altre esperienze e volontà. E' per questo che ne siamo parte, mettendo a disposizione quel che siamo e possiamo.
Sarà il Signore, portandoci per mano strada facendo, ad indicarci i possibili sviluppi e relative modalità al seguito dei pastori che ci ha donati e ci donerà.
la cosa che continua a non essere chiara ad Antonello, e che vedo si è messo a scrivere dappertutto,
è che 'parrocchia virtuale' non è la fondazione di una chiesa autocefala, perchè è questo tra le righe che lui insinua,
ma la proposta di preghiere, peraltro pubbliche, famose e note, e la segnalazione di sacerdoti, già della Chiesa cattolica, che si dicono disponibili anche dal vero ad assistere le persone nella caotica temperie attuale, garantendo una maggiore fedeltà alla dottrina, oggi quantomai calpestata.
Dal Codice di diritto canonico:
Can. 515 - §1 La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'àmbito di una Chiesa particolare, la cui cura pastorale è affidata, sotto l'autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore.
Can. 518 - Come regola generale, la parrocchia sia territoriale, tale cioè che comprenda tutti i fedeli di un determinato territorio; dove però risulti opportuno, vengano costituite parrocchie personali, sulla base del rito, della lingua, della nazionalità dei fedeli di un territorio, oppure anche sulla base di altri criteri.
Quale Vescovo ha quindi autorizzato questa parrocchia? E i sacerdoti che hanno dichiarato la loro disponibilità, hanno preventivamente informato i loro superiori?
In riposta ai punti indicati dalla dott.ssa Giarini:
1 solo i Vescovi erigono parriocchie, quindi già solo per questo lei si sbaglia.
2 per gli stessi motivi da lei citati, allora anche il cardinal Kasper parla a nome della chiesa universale
3 non c'è nulla di non cattolico nell'affermare le verità di sempre, a patto che ciò non sia archeologismo. C'è di non cattolico nell'intraprendere iniziative totalmente slegate dalla gerarchia
4 non c'è nulla di arrogante nel proporre preghiere, ma nel fondare una parrocchia sì
5 certamente è anche la mia preoccupazione
In risposta a Josh:
mi è chiarissima la differenza tra una parrocchia e la chiesa. Però comunque una parrocchia slegata dalla gerarchia è a tutti gli effetti una chiesa autocefala, in quanto la chiesa universale non sussiste più in quella chiesa particolare.
Mi fa inoltre un pò sorridere quel "di sacerdoti, già della Chiesa cattolica, che si dicono disponibili". "già della Chiesa cattolica", in che senso? perchè si potrebbe interpretare quel "già" come "che furono nella chiesa cattolica e ora non lo sono più". Mi scuso per quest'ultima provocazione, ma me l'ha servita su un piatto d'argento.
Antonello
@Antonello:
a)vada un po' dove le pare. Magari dove s'insegna che per salvarsi basta il volemose bene, o che Lutero è santo, o che grazie alla misericordia non serve il pentimento.
b)dice "Mi fa inoltre un pò sorridere quel "di sacerdoti, già della Chiesa cattolica, che si dicono disponibili". "già della Chiesa cattolica", in che senso? perchè si potrebbe interpretare quel "già" come "che furono nella chiesa cattolica e ora non lo sono più". Mi scuso per quest'ultima provocazione, ma me l'ha servita su un piatto d'argento.
Lo interpreta così solo lei. Mi rispiego: "già della Chiesa cattolica" nel chiaro senso, senza malizia, che fanno già parte della Chiesa cattolica e non di altro; ed in essa sono tuttora pienamente inseriti. Le è per caso più chiaro?
c) dice: "Però comunque una parrocchia slegata dalla gerarchia è a tutti gli effetti una chiesa autocefala, in quanto la chiesa universale non sussiste più in quella chiesa particolare."
a parte che bisognerebbe allora verificare anche se la chiesa universale al momento sussiste nelle alte cariche della chiesa o meno, dato ciò che non s'insegna si fa scientificamente disimparare; e la risposta su questo l'ha chiunque verifichi le affermazioni dei per es. Kasper, dei Marx e molti altri;
Chi ha detto che questa parrocchia cattolica con sacerdoti cattolici è slegata dalla gerarchia? Ma se si seguono anche chiari indirizzi di vescovi? Lei si pone così anche davanti alla Parola di Dio? (grazie, non leggerò la risposta. Risponda a se stesso)
d) Certifica dunque da sè di essere un provocatore e di scrivere per provocazione.
Per quanto riguarda me, i suoi messaggi non sarebbero nemmeno stati pubblicati.
Antonello ci aveva detto "addio" e rispunta citando il diritto canonico e tirando in ballo il territorio, quando i termini dell'iniziativa sono stati già ampiamente spiegati e tutto il resto che scrive non ne tiene alcun conto... già il termine 'parrocchia virtuale' ha tutta l'extraterritorialità consentita da questi nuovi strumenti nella intenzione di far la sua piccola parte per integrare quelle distorsioni che sfuggono solo a chi fa della provocazione la sua cifra parlando come se non fossimo in una deriva liturgica dottrinale morale, per cui diventa ineludibile prender atto di un'emergenza già conclamata.
Qui non è stato "eretto" niente, se non una proposta operativa peraltro avallata dai nostri pastori che possono parlare alla Chiesa universale nella misura in cui affermano le verità perenni (di Kasper non può dirsi altrettanto). E ciò al di là del concreto invito di mons. Schneider a cui ci siamo riferiti, che parte dall'esplicita constatazione che "è una triste verità il fatto che stiamo attraversando un momento di grande crisi della Chiesa".
So già per esperienza che qualunque cosa diremo non servirà né ad Antonello né ai molti dagli occhi bendati e dalle orecchie turate come lui. E con lui la chiudo qui. Ma nel post di seguito voglio citare mons. Gherardini sulla "passio ecclesiae". Farà bene a tutti cogliere nelle sue parole il senso profondo che certamente sfuggirà ad Antonello e quanti come lui.
Oggi la passio Ecclesiae è la perdurante continuità d'una crisi iniziata in modo speciale dall'Illuminismo e ingigantita dalla “desistenza” pluridecennale di chi avrebbe dovuto combatterne le propaggini attuali. Vediamo sia il dramma d'una Chiesa nella morsa d'una contraddizione storica, contro la quale occorre, e subito, impegnarsi a fondo; sia la ragione, quasi metafisica, che almeno in parte sottrae quel dramma al nostro intervento.
Di tutte le storture e devianze denunciate quotidianamente a ritmo ormai incalzante (riprendo da uno scritto di mons. Gherardini) s'intesse, la passio Ecclesiae... ma è una passione che non s'identifica mistericamente con quella di Cristo, non arricchisce e non dilata la Chiesa come il sangue dei martiri. La mortifica, anzi la strozza, le rifila l'aria che dovrebbe respirare, la riduce al rantolo. Contro questa passio, pertanto, occorre prender posizione, essa va neutralizzata, e l'unica maniera per farlo è quella d'una fedeltà a tutta prova: la fedeltà dei santi.
Ho accennato ad una causa quasi metafisica della passio Ecclesiae ed irriducibile per questo ad uno qualunque dei comportamenti umani. Essa nasce dalla sacramentale identità del Cristo fisico e del Cristo mistico e prolunga l'epopea del Golgota nel tempo del già e non ancora: la Chiesa è per questo il Christus patiens. Gli aggettivi “sacramentale” e “misterico”, cui faccio ricorso per qualificare l'identificarsi della Chiesa in Cristo e di Cristo nella Chiesa, portano il discorso sul piano dell'analogia, ancorché ontologicamente fondata. Non si tratta, infatti, di una identità assoluta, ma d'una continuità che il linguaggio dei Padri e della liturgia definisce in mysterio, e quindi di una repraesentatio della Chiesa come continua Christi incarnatio. In particolare d'un rapporto che riproduce nella Chiesa una cristoconformità tale da conferirle quella medesima “immagine del Dio invisibile” che Col 1,15 predica del Verbo incarnato ed in base alla quale la Chiesa ha, del Verbo incarnato, la forma storica d'un amore che si dona fino al sacrificio supremo di sé. La detta repraesentatio non è, dunque, una rappresentazione, se mai è una “ri-presentazione”, o meglio un'assimilazione di due soggetti fin al loro sacramentale ed unificante incontro. Sta qui la ragione per la quale la Chiesa è il Christus patiens, non il Christus passus: rivive nell'attimo che fugge la realtà stessa del Redentore, del Mediatore unico tra Dio e gli uomini, del Rivelatore fedele e qui si radica l'espressione “fuori della Chiesa non c'è salvezza”, oggi superficialmente contestata.
Commossi, pertanto, fin alle lacrime, ci mettiamo nelle braccia di questa chiesa, per aver accesso, attraverso la sua stessa passio, alla passio salvifica di Cristo."
Non voglio entrare nel merito del pesante attacco che tale, sconosciuto "Antonello" ha portato a questa iniziativa, che invece mi sembra commendevole e utile. Mic e altri hanno convincentemente ben argomentato in proposito. Ma un'osservazione sul metodo va fatta: è innegabile e ben documentabile come i modernisti, quando a loro fa comodo, si appellino al diritto canonico, alla "lettera" delle disposizioni, con spirito leguleio e acribia normativa. Lo abbiamo visto nel caso dei FFI (dove pure le violazioni del diritto da parte dei distruttori modernisti non sono mancate). Salvo poi dichiararsi a favore di una Chiesa a-giuridica, fluida, "profetica".
Ora, nel caso di specie, è ovvio che non si tratti di una "parrocchia" formalizzata, ma di un'iniziativa atta a collegare fedeli sparsi sul territorio, giustamente a disagio con sacerdoti modernisti, al fine di ritrovare, anche attraverso lo strumento di internet, delle guide sicure. Che male c'è?
Le dotte citazioni del CIC sono capziose e fuorvianti. L'aggettivo "virtuale" ben descrive l'iniziativa e la qualifica, per quello che è e per quello che non è.
Ora, è ovvio che di questo Antonello non ci può importare nulla, ma, come dicevo, è interessante il metodo seguito dagli "Antonelli" di turno: severo, cilioso, iper-giuridico quando fa a loro comodo, ispirato a "comprensione", "carità" e "chi sono io per giudicare" quando a loro interessa.
Avviso ai naviganti, per rispondere ai molti quesiti in questo senso:
nessuno dei sacerdoti che si sono resi disponibili appartiene alla San Pio X.
Personalmente non avrei nessuna difficoltà a creare, con loro, una osmosi dal basso che ritengo salutare per tutti. Ma purtroppo non dipende da me. Chissà il tempo e la Provvidenza...
Preghiere preziose. Grazie!
Grandissima osservazione, Silente.
Prendo solo un passaggio come spunto per interpretare gli intorcicamenti del lessico modernista attuale:
"Salvo poi dichiararsi a favore di una Chiesa a-giuridica, fluida, "profetica".
Fanno esattamente così!
Faccio notare una contraddizione in termini (non del limpido Silente, ma di quel modo di ragionare che stiamo criticando): la qualità della Chiesa veramente "profetica", se è proprio tale, nel suo essere "profetica" mai asfalta i principi dottrinali nè li butta nella discarica.
Per es. c'è una costante nell'esser profeta: la persona invasa dallo Spirito di Dio, che parla con le Sue Parole, è fedele, richiama a santità e insieme afferma ciò che ci spetta se disobbediamo (quella santa qualità bollata come "profeta di sventura" nel modernismo).
Questo se ben vediamo vale addirittura nell'AT, nel NT come nella storia sacra e in tanti Santi che abbiamo visto. Penso alla parola di S. Antonio da Padova, o che so anche a Padre Pio, sarebbero miriadi.
Per es. c'è un parallelo tra Isaia e Geremia: entrambi per esser purificati, dovendo portare gli oracoli del Signore, sperimentano il tizzone ardente sulle labbra; per l’uno ha provveduto l’angelo inviato da Dio, mentre per Geremia “Il Signore stese la sua mano e mi toccò la bocca” .
“Ecco io ti metto le mie parole sulla bocca”.
Per cui mai con chiesa "profetica" si potrà mai intendere una Chiesa che concede eterodossie, infedeltà o licenze verso il peccato o contro le verità delle fede in genere.
Mic: "Personalmente non avrei nessuna difficoltà a creare, con loro, una osmosi dal basso che ritengo salutare per tutti. Ma purtroppo non dipende da me. Chissà il tempo e la Provvidenza..."
Le forze si devono unire, in qualsiasi modo lo Spirito Santo possa suggerirci!
La Divina Provvidenza veramente l'ascolti!
Mic, questa vi può interessare.
Visita a due parrocchie virtuali: nome improprio, ma suona bene
C'è una stringa di testo che ho incontrato ieri in Rete e che mi ha incuriosito, pur avendo poco a che fare con le news: si tratta di "parrocchia virtuale".
La trovo sul blog "Chiesa e postconcilio" (http://tinyurl.com/ohuue29), a qualificare l'avvio di un'iniziativa intitolata a San Luigi Maria Grignion de Montfort e definita «libera unione di fedeli per la rinascita della Chiesa dalle sue radici». È ancora in embrione: un paio di pagine sul blog di invettive 'La scure di Elia', pseudonimo del "parroco" (che preferisce l'anonimato). Si propone orientamento spirituale e formazione dottrinale in chiave antimoderna, e mira a tradurre i legami digitali in incontri materiali. Così penso che, come spesso è già accaduto, i più fermi sostenitori di un ritorno alla «società cristiana» sono anche i più pronti a servirsi degli strumenti tipici delle società secolarizzate - segnatamente i media, in ogni loro evoluzione. Ma siccome non mi fido di me stesso, interrogo con la stringa "parrocchia virtuale" il robot Google, che immediatamente mi smentisce con un pugno di ricorrenze (1.730, per la precisione) dove si racconta degli altri siti che si qualificano in questo modo.
Il primo per evidenza è uno spazio che i lettori di "Avvenire" già conosceranno, facendo capo a don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova nonché collaboratore del quotidiano. Si chiama "Sulla strada di Emmaus" (http://tinyurl.com/q83ewrg) e mostra al visitatore «non parrocchiano» (cioè non registrato) un volto non troppo dissimile da un blog. Orientato all'evangelizzazione nel mondo contemporaneo, è già forte - lo si capisce - di un'esperienza di anni nonché di uno staff che affianca il pur attivissimo "parroco". La parrocchia virtuale (meglio: «digitale», come ci insegna Chiara Giaccardi) allora è solo, per ora, il nome familiare e in fondo azzeccato da dare a una community su base religiosa che è penetrante nell'annuncio, magari capace di carità ma necessariamente limitata nella liturgia. Staremo a vedere...
http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/WikiChiesa/Visita%20a%20due%20parrocchie%20virtuali%20nome%20improprio%20%20ma%20suona%20bene_20150531.aspx?rubrica=WikiChiesa&utm_content=buffer415af&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer
Se e' vero che il mezzo e' il messaggio, cominciano ad agitarsi.
Eeh già, fin quando i media moderni li usano loro- Avvenire, Famiglia cristiana, TV2000, blogs varii e tanti preti moderni e modernisti sul web, microfni e chitarre elettriche e pseudomusica rock in chiesa, per non parlare del FFI che forse in realta voleva fare il DJ e si e' ritrovato frate, e non gli e' piaciuto... E poi Fb e Twitter, oh quanti followres ha il VdR su twitter- allora va tutto bene, Mmadame la Marquise. Ma qundo sono gli altri, i non allineati, i non progressisti, quelli delle cappe magne, ad usare i media moderni, ah, apriti cielo !!
Tuonano fulmini e saette! Cfr l' Antonello di turno, ennesimo disturbator-provocatore hasbaraino che, come già altri in passato, dopo la sua incursione ( per dimostrare di meritarsi la paga) sparira' nell' etere webbiano.
Ipocriti come sempre, tutto libertà e democrazia prima, tutta schiavitù e totalitarismo dopo, una volta preso il Palazzo d' Inverno, o in questo caso il Vaticano. Falsi e bugiardi come il loro padre !
rr
Ho notato che non ha più considerato i miei commenti. Ne prendo atto con dispiacere. Quindi il mio addio non è dato solo da me, ma anche da Lei e dal suo staff che si chiudono a qualsiasi tentativo di confronto. Non è la strada corretta. Ho seguito per anni il vostro sito, l'ho apprezzato, ho acquistato anche alcuni libri da voi suggeriti. Poi poco a poco mi sono accorto che la deriva che prendevate conduceva altrove, non alla Verità. In questi ultimi giorni, ne ho avuto conferma. Si faccia pure la "sua" parrocchia, si scelga pure i "suoi" pastori, si crei pure la "sua" chiesa, perchè quella di Roma è tutta brutta, sporca e cattiva. Chissà, probabilmente Lutero, gli Anglicani, e molti alti altri protestanti hanno avuto tutti le stesse idee all'inizio, certamente molti di loro animati da buone intenzioni e sincera fede. Ma hanno solo fatto enormi danni e hanno arricchito solo colui che si nasconde dietro le buone intenzioni per condurci alla perdizione. Lei dott.ssa Guarini, un giorno si accorgerà di essersi sbagliata o di essere stata ingannata. Se ne accorgerà perchè tutto sommato Lei non è così ottusa come vuole farsi credere di essere.
I migliori e sinceri auguri
Antonello
dalla provincia di Savona
Non si può dialogare con chi, come dimostra anche in questa comunicazione, usa un discorso sofista per alimentare la sua tesi, senza aver né preso in considerazione né ascoltato e soppesato le nostre ragioni ma riparte per la tangente con i suoi asserti sferzanti. Il mio tempo e le mie energie vanno impiegati non per controbattere ai sofismi di turno (attività sterile e completamente inutile), ma per essere assertiva quel che serve a me e ad altri.
Prendiamo semplicemente atto di trovarci su 'fronti' contrapposti. Ognuno in coscienza è libero di scegliere. Poi, il cuore, solo il Signore lo conosce.
Tuttavia trovo esecrabile e vomitevole tanto quanto i suoi melliflui interventi il paragone tra "lei e il suo staff" (che non esiste, perché qui esiste una porzione di Chiesa discente e viva che prega si esprime e condivide trasmettendo ciò che ha ricevuto - ché questo siamo, null'altro - ora finalmente affiancata da pastori che la guidano e la santificano) e gli eresiarchi con i quali ha la sfacciataggine di accomunarci. Mentre noi non abbiamo mai espressi un "iota" di nostro!!!
Vada pure e che il Signore l'accompagni!
Sinceramente non capisco Antonello.
Ci sono decine di sacerdoti in Italia ed all' estero che tengono blog, dove inseriscono commenti all' attualita' ecclesiale, ma anche politica, testi di prediche loro o altrui, rispondono a quesiti sulla fede, la liturgia, i sacramenti, danno notizie su S.Messe, pellegrinaggi, raccolte fondi, iniziative benefiche e caritatevoli, insomma tengono "parrocchie virtuali". Nessuno se ne scandalizza o li accusa di alcunche'. Qui dov'e' la differenza?
Alcuni sacerdoti si sono detti disposti a seguire anime di fedeli, "in rete", ma poi, si spera, in concreto. Ed allora?
Sr dovessi leggere il nome di un lombardo sarei contenta di parlarci e di andarci a Messa. Dov'e' problema ? O non posso come cattolica sceglere dove seguire Messa e frequentare i Sacramenti? NOn mi pare ci sia alcuna norma canonica che mi lega indissolubilmente ad una deteminata parrocchia. O no?
Ee se invece di leggere un libro, mi soffermo qui e leggo quanto scrivono questi sacerdoti, i loro sermonil, letture da loro consigliate,
"ripassi" di dottrina, di cui credo abbiamo tutti bisogno, che male c'e'? Cosa c'e' di eretico?
Dagli FSSPX non si deve andare, perche' non sono "in piena comunione", dall' Istituto Mater Bonii Consilii no, pwrche' sono sedeprivazionisti, dagli FFI no, perché sono criptolefebvriani, questi altri no, perché sono "virtuali"...
Ma allora chi? il prete omo canterino? o quello che fa tenere l' omelia da una pastora evangelica?
Ci illumini, Antonello: a chi dobbiamo rivolgerci per essere perfetti cattolici ?
Rr
Quali pastori, caro Antonello? Quelli della mia parrocchia reale, non virtuale, sono fin troppo snob, per non dire leggeri, leggeri...direi ormai evanescenti! Scrivo le risposte di un Sacerdote che, dopo il Sacramento della Confessione, a precise mie richieste, credo legittime: confessione almeno mensile e non solo nei tempi "forti" oltre a consigli per un familiare con problematiche serie riguardanti la presenza del Maligno, mi ha detto di non avere tempo, che è bene avere dubbi e non troppe certezze nella fede, che lui ha paura del Maligno, meglio impegnarsi nel sociale. Altro Sacerdote, quando ancora facevo catechismo, non è mai stato presente ad un incontro, avremmo potuto insegnare ai ragazzi di tutto e di più, lui infatti si era presentato ad un matrimonio, dentro la Chiesa, con grande spettacolo, su due ruote, per non parlare delle sue omelie lampo e scenografiche o di quando arrivava alla Messa all'ultimo secondo, trafelato e con i paramenti sacri in disordine. Nei centri di ascolto, altre sceneggiate: dopo la lettura del Vangelo e vari commenti, si passava molto presto alla politica e a parlare dei poveri Sacerdoti, che sarebbe bene potessero anche loro prender moglie. Anche in questo caso la guida dei nostri pastori: inesistente, perché affidata ai soliti protagonisti laici ormai convinti di poter fare le veci del Parroco e anche più di lui. Sono anni, che cerco Sacerdoti che finalmente parlino e guidino noi laici, secondo Verità', ben vengano, se arrivano attraverso una parrocchia virtuale. Sarà certamente piu reale di quella che dovrei frequentare per territorialità, appartenenza, ormai le nostre Parrocchie, sembrano sempre più un campo minato e protetto da una barriera di raggi laser, dal quale guardarsi attentamente. Potresti anche evitare di esplodere, ma certamente farai scattare l'allarme, prima o poi, incapperai nei raggi laser. Uscire velocemente quindi da questi campi contaminati, per ora è l'unica alternativa.
DOVEROSO CHIARIMENTO
Come è già stato osservato da diversi lettori, ovviamente nessuno ha inteso erigere canonicamente una parrocchia senza essere vescovo; "parrocchia virtuale" è semplicemente un'espressione analogica indicante una comunità telematica che si propone di essere uno strumento di collegamento tra fedeli e, nella misura del possibile, di incontro e conoscenza reciproca. Non tutti hanno la grazia di poter contare su un parroco, un vescovo e un padre spirituale a cui dare completa fiducia! Il desiderio è quello di offrire dei punti di riferimento, umani e dottrinali, a tante persone disorientate in cerca di guide. Benedico di cuore quanti vorranno adoperarsi alla diffusione di questa iniziativa.
Elia
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