Papa Francesco pare credere all'idea di Rousseau che l'uomo nasca innocente e si corrompa vivendo in società
Un amico mi fa notare che papa Francesco non parla mai del peccato originale. Non credo non ne parli per una sorta di adesione a una modernità che non mette più il peccato della carne al centro della vita morale individuale e collettiva.
Non siamo neppure alla conferma della profezia di Nostradamus secondo la quale sarebbe salito al soglio pontificio un «uomo della Compagnia» (un gesuita) che avrebbe immesso veleno nella dottrina. Ma un conto è attribuire l'umana malvagità al peccato di superbia di Adamo e Eva - come sosteneva Sant'Agostino e aveva sostenuto la Chiesa fino a ieri - un altro attribuirla, come fa questo Papa, al rapporto fra ricchi e poveri, al mondo moderno - che dell'autonomia della politica rispetto alla religione è il superamento; un mondo modellato sul concetto di utilità, su quello di produzione di ricchezza e sulla ricerca della felicità.
Papa Francesco pare credere all'idea di Rousseau che l'uomo nasca innocente e si corrompa vivendo in società; in particolare, nella società democratico-liberale e capitalista, dove la libertà e la proprietà privata produrrebbero, a suo avviso, solo diseguaglianze generatrici di ingiustizie. È la stessa idea che aveva ispirato ai gesuiti il progetto di una società perfetta, regolata da un'Autorità morale, nella quale gli uomini assolvessero alle loro esigenze naturali, comprese quelle di mangiare e di procreare, al suono di una campana manovrata dagli stessi gesuiti; insomma, è l'idea di una società perfetta che ha ispirato gli autoritarismi e i totalitarismi del XX secolo. Che piaccia o no, Papa Francesco più che ubbidire a un principio teologico, ripropone un modello reazionario di convivenza politica della specie di quelli che hanno tenuto l'uomo nell'oscurantismo medievale e negli schemi di un progetto razionalista il cui difetto è consistito proprio nel non tenere conto degli uomini come sono, ma di fondarsi sugli uomini come dovrebbero essere.
Questo Papa, terzomondista, demagogo e pauperista, non mi piace e non piace neppure a molti cattolici. Forse, conquisterà qualche nuovo credente nelle zone del mondo, come l'America Latina, da dove viene e dove più forti sono le diseguaglianze sociali. Ma temo che, col suo soggettivismo, farà più danni che apportare vantaggi alla religione. Capisco e rispetto quei credenti che vedono in lui l'autorità che la storia del cattolicesimo gli attribuisce. Ma se la forza (storica e politica) della Chiesa è sempre consistita nella sua capacità di adeguarsi alle circostanze, la sistematica rottura, da parte del Papa, di gran parte delle circostanze storiche nelle quali la cristianità vive minaccia di essere ora più un danno che un vantaggio. Quello che il papato sta attraversando non è un momento di rinnovamento, come qualcuno vuole far credere, ma di oscurantismo.
piero.ostellino@ilgiornale.it
63 commenti:
Come non concordare con ostellino? Ha proprio ragione: questa fase (spero breve) è la più oscura nella storia della chiesa contemporanea ...
Qyella del papa e' la stessa identica "teologia" di Enzo Bianchi... E questa e' la tragedia!
Quando nostra figlia, anni fa, iniziò la catechesi ogni tanto ci poneva qualche domanda. Un giorno, seduti a tavola, mi chiese: “Papà, che cos’è il peccato originale?”.
Senza esitazioni le risposi: “Il vero peccato originale vuol dire nascere in una famiglia e nel posto sbagliati”. “Allora io non ho il peccato originale”, aggiunse saltellando …
"Un amico mi fa notare che papa Francesco non parla mai del peccato originale".
Meglio se cambia amico..Va bene ignorare gli Angelus , ma Ostellino non legge nemmeno il giornale dove scrive?
"Adamo? Un maschilista, incolpò Eva per la mela"
Che poi Bergoglio nove volte su dieci finisca nella demagogia, specie quella di marca pauperista non è una grossa novità. Ma di certo non ci salverà questo tipo di giornalismo.
se non si parla di o non si crede alla Caduta, al Peccato Originale, con tutte le sue implicazioni di natura umana sfigurata bisognosa di esser divinamente riscattata,
non si comprenderà nemmeno l'opera di Cristo che redime l'uomo(redimere da che cosa, in questo caso?), non si comprenderà il perchè della Sua venuta:
Salvezza, Propiziazione, Espiazione, Redenzione, Resurrezione.
Da questi punti di partenza non scaturisce altro che una Cristologia funambolica ed eterodossa, che non salva (salvare, da che cosa, appunto?).
Totalmente d'accordo con l'articolo, la TDL è arrivata al soglio di Pietro! È un periodo di oscurantismo totale. Oremus... Et portae inferi non praevalebunt. Neri
se non si parla di o non si crede alla Caduta, al Peccato Originale, con tutte le sue implicazioni di natura umana sfigurata bisognosa di esser divinamente riscattata,
s'insegna (come nell'intervista a Scalfari) che
"basta che ognuno segua la propria idea di bene",
il che è molto diverso da conversione, metanoia, pentimento e santificazione,
da "rinuncia a te stesso, prendi la tua croce e seguimi" e da "quelli che sono di Cristo hanno crocifisso l'uomo vecchio".
Perchè se si segue la propria personale idea di bene nessuno rinnega se stesso nè crocifigge l'uomo vecchio per rinascere a Cristo.
Che Jorge Bergoglio sia autoritario e aggiungo, perché lo ha detto lui stesso, astuto e indisciplinato, lo vede chi vuol vedere, e lo sa chi vuol sapere, che la Chiesa sia con questo papa nello spazio di pochissimo tempo diventata un regime totalitario in cui non si muove foglia che il papa non voglia, in cui regna un pensiero unico e in cui nessuno ha interesse a criticare il "capo", o anche solo a avere un avviso contrario, pena altrimenti di perdere il posto o di essere etichettato in modo sprazzante, è ormai un`evidenza riconosciuta da vari commentatori di "cose vaticane".
Che Jorge Bergoglio non apprezzi particolarmente chi non è povero, peccatore impenitente, ai margini non solo della società ma della Chiesa e della fede,
che egli non perda occasione per bastonare e caricaturare in modo sprezzante chi vive in conformità a ciò che il Signore ha insegnato e la Chiesa trasmesso,
che abbia in orrore coloro che definisce "specialisti del Logos",
che l`accentramento sulla sua persona e il culto della personalità che lo circonda, e che non scoraggia, anzi, contraddica la sua umiltà di facciata sulla quale getta un`ombra già il semplice fatto di aver scelto Francesco come nome,
sono tutti fatti ormai palesati, ma poi?
Lo sappiamo, ma poi?
Intanto il potere è nelle sue mani, e lo tiene ben stretto, con la sua parola che divide semina dubbi e incertezze, egli regna sulla Chiesa visibile, lui che stigmatizza le chiacchiere (ciò che non gli impediva di essere perfettamente informato quando era a Buenos Aires da colui che fece entrare nella Congregazione per i Vescovi e che ora è diventato anche suo segretario particolare) è circondato da una corte che si premura di informarlo...
Sì il potere è tutto nelle sue mani, chi si illude che egli sia un partigiano della collegialità si sbaglia, lui e lui solo decide, sceglie, promuove o fa cadere in disgrazia chi spesso nemmeno può difendersi davanti a lui.
Così vanno le cose.
Ma il popolo applaude, Bergoglio sì, Chiesa no.
Bergoglio con la sua rilettura personale del Vangelo, sì, la Dottrina della Chiesa cioè la Parola del Signore, che non è un messaggio mielloso e dolciastro, no.
Finalmente c'è qualcuno che non parla a mezzabocca; Ostellino vede chiaro e lo dice, non arrivata la nuova primavera o la nuova Pentecoste, ma con Bergoglio siamo di nuovo all'oscurantismo.
Tutto era cominciato negli anni 60 con la rivoluzione conciliare, ma ora con Bergoglio tutto il tanfo della fogna è venuto a galla.
Ostellino dice chiaramente che Bergoglio avvicinerà qualcuno dei suoi sud/americani, ma ha già affossato (la Chiesa Cattolica) la vera Dottrina.
Se qualcuno non s'era ancora accorto, ora può capirlo da un laico, un giornalista già direttore del Corriere della sera.
Giuste osservazioni del noto opinionista. Con qualche riserva sulla sfumatura "liberale" in esse presente. Non si capisce il riferimento allo "oscurantismo medievale". Quale "oscurantismo"? I Gesuiti che tentarono di elevare la condizione degli indigeni sudamericani nelle famose "Riduzioni" o colonie agricole collettive, sicuramente ancora credevano al dogma del peccato originale. Non sembra essi costituiscano il modello dell'attuale Pontefice, che appare succube della Teologia della Liberazione, marxista o paramarxista e quindi latitudinaria o addirittura libertina quanto alla morale in senso proprio. Ma solo l'attuale Papa non parla mai del peccato originale? Quante volte ne hanno parlato i Papi, da Giovanni XXIII in poi? Mai (e, se mi sbaglio, correggetemi).
Il dogma del peccato originale e' uno di quelli messi da parte al fine di predicare "l'ecumenismo". Tanto per fare un esempio, renderebbe impossibile il "dialogo" con l'ebraismo, che rifiuta tale dogma, sconosciuto del resto anche a tutte le altre religioni. Nel Concilio, salvo errore, troviamo questo solo riferimento a tale dogma, alquanto ambiguo: "Egli [Cristo] e' l'immagine dell'invisibile Iddio" (Col 1, 15), e' l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme gia'subito agli inizi a causa del peccato"(Gaudium et Spes, 22.2).
Lo scomparso teologo tedesco Johannes Doermann, nei suoi studi sulla "strana teologia" di GP II, faceva notare che tale formulazione altera quanto insegnato dal Concilio Tridentino, avendo esso ribadito che, secondo quanto sempre ritenuto, con il peccato originale l'uomo ha perduto la "somiglianza" con Dio, non l'ha conservata in modo anche semplicemente "deforme" (concetto a ben vedere privo di senso).
Tridentino, sessione V, decr. 17.6.1546: "Chi non ammette che il primo uomo Adamo, avendo trasgredito nel paradiso il comando di Dio, ha perso subito la santita' e la giustizia, nelle quali era stato creato [a somiglianza di Dio] e che e' incorso per questo peccato di prevaricazione nell'ira e nell'indignazione di Dio, e, quindi, nella morte, che Dio gli aveva prima minacciato, e, con la morte, nella schiavitu' di colui che, in seguito, ebbe il potere della morte e cioe' il demonio, e che Adamo per quel peccato di prevaricazione fu peggiorato nell'anima e nel corpo, sia anatema" (G. Alberigo (a cura di), Decisioni dei Concili Ecumenici, Utet, 1978, tr. it. R. Galligani, pp. 528-529. Parentesi quadre di PP).
scusate ma non vi siete accorti che sono una cinquantina d'anni che il peccato originale con le sue conseguenze è scomparso da predicazione e teologia?
Questo papa non parla del peccato originale perchè lui crede di non esserne soggetto, forse crede di essere Dio, visto che non ha timore di Dio.
Bergoglio non parla di peccato originale perché, concordemente con lo stile ecclesiastico dei novatores, si deve parlare di cose positive, non di cose negative. Questo ha conformato gran parte dei cosiddetti credenti a non credere più che la natura umana ha in sé l'inclinazione al peccato e quindi vede come virtuoso quello che un tempo non lo era affatto.
Alla lunga neppure il clero crede più al cosiddetto peccato e pensa sia tutto un dono, anche la libertà di peccare. Forse anche questo contribuisce a spiegare il forte rilassamento dei costumi nella classe clericale. Pedofilia docet....
C.V.D.
Piccolo esmpio del linguaggio divisorio di papa Bergoglio, aveva già diviso i cattolici in due gruppi, oggi i gruppi sono tre, come al solito rinchiude e divide i fedeli nelle categorie e con i termini suscitati dalle sue personalissime simpatie e antipatie, uno stucchevole aut-aut:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/santa-marta-41388/
Si può condividere in parte poichè mi pare che l’articolo critichi Bergoglio in quanto questi è contrario alla visione liberal-capitalista che invece si vuole difendere, infatti si scrive che:
“.. nella società democratico-liberale e capitalista, dove la libertà e la proprietà privata produrrebbero, a suo avviso, solo diseguaglianze generatrici di ingiustizie…”
Occorre chiarire che la libertà di cui è portatrice la visione liberale non è quella di cui ci fa dono il Signore, creandoci a Sua immagine e somiglianza: quella è libertà di svincolarsi da ogni autorità, questa è il suo opposto, riconoscere la Sua somma Autorità, riconoscersi creature e decidere, mettere in atto la propria volontà di conformarsi alla Sua Legge che ci è data per la nostra Salvezza.
In questo senso la libertà della società liberale è portatrice di ingiustizie, perché contro la Giustizia (invece la proprietà privata non è contraria al piano della Salvezza, ma come un mezzo e non un fine).
Sostenendo l’ideologia liberale l’articolo non può non esimersi dal disprezzare il periodo in cui la Christianitas raggiunse il suo apice:
“….ripropone un modello reazionario di convivenza politica della specie di quelli che hanno tenuto l'uomo nell'oscurantismo medievale …. il cui difetto è consistito proprio nel non tenere conto degli uomini come sono, ma di fondarsi sugli uomini come dovrebbero essere”
l’oscurantismo medievale, che prese le mosse grazie alla riforma monastica di S. Benedetto, ha dato come frutti, solo per citarne alcuni: la Summa Theologiae dell’Aquinate, la Divina Commedia, l’architettura Gotica e anche quella Romanica e teneva perfettamente conto di come gli uomini sono. Piuttosto è l’idealismo e la modernità che pretende essere l’uomo altro da ciò che è ossia una creatura, ancorchè l’apice della creazione.
Se Bergoglio sostenesse il liberal capitalismo (invece di una visione terzomondista che però ha la sua radice nella stessa identica filosofia anticristiana del primo ed entrambe le visioni sono perciò inaccettabili) andrebbe invece bene ?
Durissimo affondo di un sacerdote contro " l'effetto Francesco"
http://www.adelantelafe.com/linus-clovis-el-efecto-francisco/
Ostellino (e quelli che remano con lui) sta alla comprensione del peccato originale come Papa Francesco starebbe all'averne parlato convenientemente nel caso dell'esempio citato da Angheran...
Per chi invece rimane nella retta dottrina, è interessante cogliere questa sfumatura: nella Volontà di Dio (Uno e Trino, come si è rivelato compiutamente in Cristo Gesù, vero uomo e vero Dio), l'amore verso la sua creatura prediletta, l'uomo, aveva già (pre...) stabilito che il Figlio "prendesse carne", per unire anche la carne, in quanto abitata dallo spirito, a Dio, creatore del cielo e della terra.
Anche il diavolo (una creatura) ne era al corrente...
Lo ha invidiato. Ha seminato zizzania.
Cristo, incarnandosi, ha perciò provveduto ANCHE a redimere l'umanità, come esito del peccato: ma la volontà di Dio di farsi carne nella persona divina del Figlio c'era già all'inizio, quando Dio già esisteva e creava tutto.
E' importante non esaurire la volontà di Dio in una concezione che riconduca (e riduca) tutto al peccato... La volontà di Dio è il Suo amore (non "ogni amore") declinato, per effetto della storia, sui registri della misericordia!
O.T. Consolanti indiscrezioni da Marco Tosatti:
http://www.lastampa.it/2015/05/28/blogs/san-pietro-e-dintorni/papa-cei-vescovi-franchi-Xi6UCInMBpCU1rEK82MGsM/pagina.html
"…l'oscurantismo medievale …"
… forcément, puisque, au Moyen Age, c'est l'Église qui inspirait les comportements… Et l'Église, tout le monde le sait, est obscurantiste (comme Dieu lui-même, du reste)…
Je conseille à l'auteur de cette ânerie de lire quelques-uns des livres de Régine Pernoud, s'il en existe traduits en italien, notamment "Lumière du Moyen Age" (Grasset). Ça lui remettra les idées à l'endroit.
Régine Pernoud, "Lumière du Moyen Age". De l´éditeur (publicité gratuite) :
« Le Moyen Age, ère de ténèbres : telle est l'image que nous avons tous gardée de nos études secondaires. Les bâtisseurs de cathédrales ont été longtemps présentés comme des barbares et les auditeurs de saint Thomas d'Aquin comme des naïfs. C'est contre ces jugements préfabriqués que se dresse Régine Pernoud. Elle révèle le Moyen Age dans sa "lumière". Elle nous fait connaître sa richesse littéraire et son essor artistique, mais aussi ce qu'on connaît le moins : l'intérêt porté alors aux sciences et à la médecine. La vie quotidienne même portait la marque d'une civilisation déjà raffinée : l'hygiène - l'usage des "retraits", des bains publics et privés - était plus développée qu'au XVIIe siècle. La hiérarchie sociale reposait essentiellement sur des liens familiaux et il était beaucoup plus facile d'approcher Saint Louis que Louis XIV. Si les hommes avaient généralement l'autorité dans la famille, les femmes avaient des droits qu'elles n'avaient pas dans la société romaine et qu'elles ont reperdus dès le XVIe siècle. "Lumière du Moyen Age", une découverte fabuleuse d'un temps mal connu où se mêlent le profane et le sacré, où se développent le commerce, les sciences et les arts : les XIIe et XIIIe siècles sont sans doute les vrais "Grands Siècles" de notre histoire. »
Il Prof. Pasqualucci e altri mi hanno preceduto: d'accordo in generale con Ostellino, peccato per quella frase: "Papa Francesco (...) ripropone un modello reazionario di convivenza politica della specie di quelli che hanno tenuto l'uomo nell'oscurantismo medievale".
Ecco, l'uso negativo dell'onorevolissimo aggettivo "reazionario" e il ricorso al falsificante luogo comune illuminista dell' "oscurantismo medioevale" (già, san Tommaso, le cattedrali, Dante...) inficia, in termini di credibilità, il pur fondato resto del discorso. Ah, che brutte malattie, il liberalismo e l'illuminismo...
Biblisti ferratissimi e aggiornatissimi che bazzicano Tubinga e dintorni hanno appurato che il Peccato Originale non c'entra nulla con la sessualità sregolata; non è nemmeno un peccato di superbia: È UN PECCATO DI CORRUZIONE.
Infatti dentro la mela c'era una mazzetta piuttosto consistente ed Eva voleva un complice fifty fifty per ridurre eventuali
conseguenze penali... senza pensare però che avrebbe potuto configurarsi l'associazione a delinquere.
Mi permetto qualche piccola riflessione, Il Tomismo non si insegna più nei seminari, c'è una proposta di legge, e, visto che mala tempora currunt, sarà effettiva in breve tempo, di togliere la Divina Commedia dai programmi scolastici in quanto p.u., offensiva politicamente e religiosamente, mi pare di aver sentito che il vdr abbia raccomandato ai giovani di leggere i Promessi sposi, definito inno al fidanzamento, ovvio non sia al corrente che è obbligatorio sciropparselo per un anno intero con il risultato di renderlo odioso ed odiato per il resto della vita da molti studenti; Ostellino ha scritto un buon articolo, ce ne fossero, si attende lo schieramento dell'acies difensiva del vdr. Per me ormai è inutile discutere su questo vescovo venuto dalla fine del mondo, osannato da tutti quelli che, magari in chiesa ai funerali e stop, ma pronti a difenderlo a spada tratta, lui è così, peronista, sudamericano che aborrisce solo corruzione e ricchezza e disparità classiste e questi sono gli unici peccati che lui stigmatizza da buon figlio del'68 e Tdl, oltretutto chi era stato allontanato è tornato trionfante ad occupare posti chiave in vaticano, che altro ci si deve aspettare? Passerà, prima o poi, basta avere la costanza di attendere con speranza lo sviluppo dei disegni di Dio, quello cristiano, fattosi uomo e morto in croce per la salvezza di quanti lo vorranno,tutto il resto è aria fritta, menzogne artate e dittatura spietata del NWO o relativismo, fate voi. Lupus et Agnus.
"Questo Papa, terzomondista, demagogo e pauperista, non mi piace e non piace neppure a molti cattolici. "
Un papa non deve piacere o non piacere, il Papa deve confermare i cattolici nella Fede, essere una guida fidata e sicura, un faro che rassicura, indica e illumina la via, è quel che è stato per me Benedetto XVI, Jorge Bergoglio non è quel faro rassicurante, da lui mi arrivano ambiguità, incertezza, frasi sferzanti e divisorie, con i buoni e i cattivi ben repertoriati, e sempre gli stessi, continui aut-aut, incorenza fra parole e azione, allora sì potrei dire, questo papa non mi piace, ma sarei molto riduttiva e non esprimerei con quelle parole tutto il mio sconforto.
Se dovessi proprio dire cosa a me non piace, in maniera personalistica....: non sopporto chi adultera e falsifica la dottrina!
Per quella dottrina si è sacrificato ed è morto il Figlio di Dio; sul Suo esempio si sono immolati Santi e Martiri..ed è solo in quella perseveranza che possiamo esser salvi anche noi.
Realmente: Padri, basta idiozie!
Non se ne può più.
@ Anonimo 15.02. La prego di ascoltare il parere di uno che per tutta la vita ha fatto leggere e spiegato i "Promessi Sposi" anche alle crape più dure, ovvero il sottoscritto. Il romanzo di Manzoni è un'opera assolutamente straordinaria e annoia o "rompe" solo perchè insegnanti mediocri o nulli sono incapaci di coglierne le valenze. Manzoni si dimostra non solo drammaturgo ( le scene entrate nell'immaginario popolare, come l'incontro di don Abbondio con i bravi, quello fra padre Cristoforo e don Abbondio, l'intera "commedia degli equivoci" della "notte degli imbrogli", ma anche uno straordinario psicologo del profondo ( la Monaca di Monza, la notte dell'Innominato ) e - questo va rimarcato - un eccezionale analista di economia, legislazione e politica giudiziaria... e molte altre cose ancora. Quello che più conta, per noi immersi fino al collo nella melassa del pelagianesimo buonista - ottimista è il suo SANO PESSIMISMO DI MATRICE AGOSTINIANA: pessimismo che si rappresenta il mondo com'è, ovvero INTACCATO E AFFLITTO DALLE CONSEGUENZE DEL PECCATO ORIGINALE e non come ci si vuole illudere che sia: ad esempio i regimi politici o regni quasi inevitabilmente come LATROCINIA MAGNA; la fame e la "raretè" dei beni come costitutive "pro statu isto" e non "Aggiungi un posto a tavola / che c'è un amico in più" alla Rousseau.
Assurda per totale, indecente incomprensione dei problemi " abissali" toccati da Manzoni la versione televisiva del
1989, con Sordi - Don Abbondio; ancora più indecente fino all'allucinazione la recentissima versione "musical"
benedetta in Duomo dal card. Tettamanzi, con la Monaca di Monza che piroetta e altre simili folli stramberie.
Romanzo del Male come Principe di questo mondo, altro che inno al fidanzamento! Altrimenti Manzoni sarebbe
come Peinet.
Anche se non leggo mail Il corriere della sera, questo articolo di Piero Ostellino mi è piaciuto: grazie cara Mic, per avercelo presentato.
Discussione molto interessante e sempre attuale anche se L'articolo di Ostellino è stato pubblicato il 5 marzo 2015
http://www.ilgiornale.it/news/politica/dubbio-1101794.html
@ Gli scritti di Regine Pernoud sul M E
Segnalo che il suo "Luce del Medioevo" e' stato tradotto dallo scomparso editore Givanni Volpe nel 1978. Il libro si dovrebbe trovare ancora nelle librerie antiquarie.
Nel 1993 l'editore effedieffe ha tradotto un suo importante saggio sui Templari: R. Pernoud, "I templari", effedieffe, Milano, 1993, L. 16.000. Non so se e' ancora in catalogo.
Diversi suoi altri lavori sono stati tradotti in italiano. Tra di essi ricordo: "La donna al tempo delle cattedrali", Rizzoli, Milano, 1982. "Luce del Medioevo" e' il suo primo lavoro, uscito in Francia nel 1944. PP
Caro sig. Franco, un nick ce l'ho, non sono anonimo, ho ascoltato, o meglio letto le sue cortesi parole e le sue riflessioni, ma io resto della mia opinione, non amerò mai quel romanzo, come odiavo la matematica......questione di feeling. Cordialità.Lupus et Agnus.
Dal Link di Tosatti, sulla franchezza di alcuni vescovi italiani:
"...Questo intervento è stato ripreso il giorno successivo da un altro presule, che rimarcando l’assenza di una risposta su problemi precisi, ha chiesto che il Papa si renda conto della necessità di formulare i suoi interventi in maniera precisa e articolata, dal momento che esiste tutto un magistero precedente e che la Chiesa ha una lunga storia e esperienza precedente. "
Ciò di certo non esaurisce il problema, perchè bisogna tener presenti anche gesti e contenuti disorientanti, ma almeno c'è qualcuno che ha il coraggio di esprimersi con franchezza.
@ Lupus et agnus 15,01 :
Passerà, passerà, e passeranno tutti i suoi lacchè; poichè i disegni di Dio, male o bene erano e sono altri: Quante volte ce lo ha fatto capire? quante sodoma e Gomorra devono esserci, quanti diluvi universali, ora siamo alla torre di Babele,( e infatti si sono inventati tutte le lingue del mondo) ma pochi l'hanno capito.
Poi ricordiamoci le profezie di Fatima o la B. Emmerich, si stà verificando tutto minuto dopo minuto.
Infatti meno parliamo di questo VdR che è venuto dalla fine del mondo (e dico davvero, non sò quanto conosca la Chiesa Cattolica Romana e quanto conosca la religione Cattolica, visto tutto quello che ha detto e fatto in questi due anni; cose da rabbrividire anche un ateo, lui va daccordo solo con Scalfari, il sindaco di Roma, la Bonino ecc.ecc.) Nella storia rimarrà una eccezione che un giorno si dirà: ma che a Roma sono di nuovo scesi i vandali o gli unni?
Merci à l'Anonyme de 18:21 pour les précisions sur Régine Pernoud.
Ma Angheran70, non conosci tu, che c'è una distinzione tra il peccato originale capitale di Adamo, il peccato originale l'effetto in ogni uomo, e la colpa di Adamo e di ogni uomo...
Nei brani citati da te, non trovo mai la parola "peccato", quindi....mi pare l'articolista è ben giustificata in ciocche dice...
Ma non è soltanto Jorge Bergoglio che non crede nel peccato originale, quasi tutte le facolta di Roma neanche....nemmeno credono che i primi 5 libri sono storicamente verace o vera nel senso tradizionale di "verità"...
Romano
Aa Roma, v. cronaca di ieri e oggi, i barbari sono tornati da almeno 20anni, da quando ha avuto sindaci diplomati in non si sa cosa, mantenuti dalle mogli, pseudointellettuali organici, e via via fino al giullare attuale. Ma almeno c' era qualcuno in Vaticano che elevava il tono. Ora anche li ci spno i barbari.
interessante il riferimento a Nostradamus, che sembra sempre piu realmente profetico.
i Promessso Sposi- Lupus, scusa, ma ame piacciono ed ho iniziato a " sciropparmeli" in V elementare -sono il romanzo della Provvidenza, non dei fidanzati, ma figurati se il VdR nominava la Provvidenza divina, del Padre, del Ffiglio e dello Spirito Santo. Provvidenza gia' evidente nelle parole dette ad Adamo ed Eva ed al Serpente, quando si annuncia che una Donna gli schiaccerà il capo.
E' vero, del peccato originale non si parla più, da quando vennero condannati i " proceti di sventura". E già basta studiare la Storia, anche solo da un punto di vista laico, e si vede quanto buoni sono gli uomini. Se fosse vero che solo la società li guasta, ed in particolare
quella capitalista, i poveri sovietiic di un tempo sarebbero stati buonissimi. Lo si chieda agli Uucraini dll' Holodomor o alle vittime dell'Armata Rossa a guerra FINITA.
rr
Ritorno sulla riunione del 5 maggio che si conferma doveva tenersi a porte chiuse( e lo è stata) nella massima segretezza (che non è stata totale).
Ancora un articolo in cui apprendo con desolazione che era presente anche il novello vescovo di Sion e, con un certo disgusto, che il sacerdote-professore che ha parlato senza indugi di «carezze, baci, “coito” nel senso del “venire insieme”, co-ire», come di «quel che accompagna le luci e le ombre non coscienti delle pulsioni e del desiderio» è François-Xavier Amherdt che insegna all`Univeristà di Friborgo, sarà quel che lui chiama "realismo pastorale".
Che quelle persone non abbiano l`ardire di pensare di rappresentarmi, se mi consola di non aver mai visto citare il nome del mio vescovo, come può un cattolico dare l`assenso della sua volontà e intelligenza a pastori che se sono, forse, in comunione con l`attuale papa, remano contro la Dottrina cattolica?
http://www.acistampa.com/story/sinodo-lavori-dietro-le-quinte-gia-in-corso-0637
Però non è singolare che il Papa pauperista sia così amato dagli straricchi salotti finanziari globali, cioè quelli che i poveri li fabbricano su scala industriale, che gli dedicano copertine, omaggi e tributi di continuo? Tra l'altro come nel caso della ricca e elitaria Repubblica del Card. Scalfari l'amore è decisamente ricambiato.
Miles
Ed ecco chi era presente il 25 maggio, da notare che erano presenti giornaliati ad hoc, come Ansaldo di Repubblica e Mounier per la Croix, che sapranno fare la loro parte e dare il loro contributo alla crociata di quell`alleanza dai modi simil-framassoni:
http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=779487
@ Anonimo 21 : 19. Circa tre anni fa (udite, udite ) ero abbonato a "Vanity fair", rivista superpatinata che propone una immagine di donna di ceto elevato, con ottime disponibilità monetarie, capelli pettinati in modo sempre impeccabile, elegantissima e quant'altro. Il motivo era degno: disporre di figure di dame raffinate per le mie esercitazioni di disegno e pittura, come se fossi nella Venezia del Rinascimento ( dame vere, non cortigiane ).
Che cosa ti trovo in un certo numero? Una lunga, fervida e plaudente intervista a don Gallo, il "prete di strada" dal sigaro in bocca, del quale venivano riportati con compiacimento i giudizi sferzanti sul Vaticano di Ratzinger, a mio parere indecenti nella bocca ( tabaccosa ) di un sacerdote.
Insomma, un atteggiamento da dama de "Il giorno" di Parini, che si crede progressista perchè di costumi liberi e disinvolti e in pratica ama più gli animali, in primis il cagnolino o la cagnolina ( la "vergine cuccia delle Grazie alunna" ), che non i poveri veri, quelli angosciati e sofferenti, che per l'assistenza effettiva abbandona alla pretaglia, suoraglia e volontariataglia, quella che si rimbocca le maniche per davvero.
In tali ambienti da "dolce vita" la retorica del pauperismo ecclesiale è graditissimo, forse addirittura di prammatica.
La signora Guarini, vivendo a Roma, conoscerà certamente simili personaggi, le paroline socialiste e ultraprogressiste.
Altra riunione...
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/495-amici-di-francesco-le-sorprese-di-kasper.html
Leggendo la lista qui sopra non avrete mancato di osservare che fra gli invitati all`incontro, che avrebbe dovuto restare segreto, del 25 maggio c`era anche
Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant Egidio, se già non lo sapessimo ci è chiaro ora in che senso agirà quell`influente organizazzione che conta molti vescovi nei suoi ranghi,
e
padre Bernd Hagenkord (gesuita) direttore della sezione tedesca della Radio Vaticana.
Stanno tramando in segreto, stanno affilando le loro armi, per arrivare al Sinodo compattati e forti di un gruppo capace di influenzare e dirigere i dibattiti.
La loro è un`azione vomitevole, non solo e tanto per i metodi all`opposto della trasparenza, ma perchè quei sedicenti Custodi della Dottrina stanno lottando contro di essa, stanno metteendo tutto il loro potere per raggirarla, per tradire la Parola di Gesù Cristo.
E qui l`articolo di Magister:
"Sinodo. La battaglia di Germania"
Leggo:
"Germania, Francia e Svizzera si affacciano sul fiume Reno. Ma i convenuti alla Gregoriana sanno bene che la vera partita si gioca sulle sponde del Tevere, a Roma. La loro ambizione è di essere anche questa volta, come già nel Concilio Vaticano II, la corrente vincente del rinnovamento della Chiesa universale, il Reno che invade con le sue acque il Tevere.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351056
PARIOLINE ( con la "I" , ovvero residenti nei quartieri alti ) socialiste e ultraprogressiste.
Approfitto dell'aggiunta per tentare sommessamente di farmi capire: i capofila dei Modernisti, primo fra tutti Kung, e poi Kasper e Mancuso, sono persone MOLTO preparate, molto informate. Kung in particolare è stato un "sedere di pietra" straordinario. Non è il caso di pensare che, se il Diavolo è molto colto, bisogna saperne una più del Diavolo? Questa è la mia convinzione e linea di condotta fin dal fatidico '68. Per il resto la cultura rispetto alla "pietà" autentica e alla santità è "sicut palea", "come paglia".
Dal link dato da RIC osservo che per Kasper difendere la Dottrina, dunque la Parola di Cristo, è condurre una "guerra ideologica" che non si può vincere e siccome non si può vincerla bisogna "disarmare il linguaggio"....capito?
Bisogna DISARMARE IL LINGUAGGIO DI CRISTO, il suo messaggio, per poter dialogare con il mondo, non si deve essere "rigoristi" ma bisogna riflettere come riuscire a “conciliare la posizione cattolica sul matrimonio con il rispetto delle persone che hanno inclinazioni personali diverse”.
Conciliare l`inconciliabile, scendere a compromessi, questo è il fondo e l`orientamento, che in mezzo a quella melma ogni tanto arrivino frasi ortodosse, che si finisce con il definire sorprendenti, non deve far perdere di vista dove quei riformatori vogliono arrivare.
@Franco
"in tali ambienti da "dolce vita" la retorica del pauperismo ecclesiale è graditissimo..."
Proprio così. Sono quelli che propagano sempre alti ideali (ormai devono essere un po' come gli "alti commissariati") di amore per l'umanità, sacerdozio in umanità,
ma poi non sopportano le persone reali.
@ Josh. Dolce vita? Facciamo "Dolce Evita", che Juan Bautista Peron, rimasto vedovo, voleva far proclamare santa a furor di popolo periferico descamisado.
@ A proposito dei Gesuiti di nuovo conio ( fra quelli all''antica io sono fan di Roberto Bellarmino e di Athanasius Kircher, specialista del Logos barocco; il primo come pendant di Filippo Neri "State buoni se potete" , ovvero sanissimo mix di Gregoriana e Oratorio ): perchè non cambiano il nome della loro rivista prestigiosa & ufficiosa? Se non esiste un Dio cattolico, figuriamoci come possa esistere una "Civiltà Cattolica".
@ Romano
La mia osservazione era più che altro documentaristica, legata al fatto che Bergoglio non avesse mai parlato del peccato originale secondo Ostellino. Ora è stato fatto notare che l'articolo è di marzo , antecedente quindi all'angelus di aprile.
Quindi diciamo che sul versante cronologico Ostellino può passare, molto meno per ciò che propone , puro distillato di liberismo con forte pregiudizio anticattolico, come ha ben evidenziato Marco P. Sull'angelus di Bergoglio poi , a parte le cose ovvie sulla famiglia , preferisco non commentare.
Franco, a proposito della sedicente "Civiltà cattolica" ha letto l`ultima "perla" del domenicano Jean-Miguel Garrigues intervistato da p . Spadaro, intervista ripresa "bien entendu" da Tornielli?
Cercano di far passare, per i divorziati risposati la soluzione di decidere di caso in caso lasciando la responsabilità al clero locale, ma si sa che quando si apre una porta per piccola che sia ci sarà sempre chi la sfonderà , dicono che non si deve cadere nel relativismo pur dettando soluzioni che a quel relativismo spalancano la porta, pretendono che non bisogna cadere nel lassismo ma lanciano picche contro quella che caricaturano come "rigidità dottrinale" e "rigorismo morale" che "possono portare anche i teologi a posizioni estremiste, che sfidano il sensus fidei dei fedeli e perfino il semplice buon senso."
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-41390/
@ Rr, non ti devi scusare, il mondo è bello perché vario ed ognuno può avere la sua opinione, almeno per poco, visto che tra un po' solo un pensiero sarà permesso, ma fintanto che si può....."come Paglia" giochetto di parole, se così fosse annamo bene! Roma è quella che è diventata per tante cose in primis per colpa di sedicenti capiscioni gauche caviar con loft a Manhattan, figli/e in famose banche USA e sales promotion managers di case di moda italiote per ricchi sgamati......non faccio nomi, hai già capito. Qua impazza la storia del prete nero mandrillo che manco Rocco Siffredi oserebbe tanto, battutacce e battutine si sprecano in Romagna e Marche, quello che mi chiedo io,e non ti offendere, ma le donne, sono tutte zocco......letti olandesi, ovvio, facevano la fila per andare a letto, pardon, divano, con lui.......non c'è più religione. Lupus et Agnus.
@ Franco
"Quello che più conta, per noi immersi fino al collo nella melassa del pelagianesimo buonista - ottimista è il suo SANO PESSIMISMO DI MATRICE AGOSTINIANA"
Direi piuttosto di matrice giansenista con forti velature anticattoliche.
Ben lo sapevano i padri dell'800 che ne ravvisarono subito il carattere , prima che diventasse "il romanzo della Provvidenza".
Ciò che rende "pesanti" i Promessi Sposi è proprio questa cappa di moralismo con la quale generazioni di studenti hanno identificato e confuso il cattolicesimo, in accordo con la visione illuminista dell'autore. I personaggi più legati alla fede o sono meschini o fanno una brutta fine.
Sotto l'aspetto strettamente cattolico la stessa genesi del romanzo non sta in piedi. Perchè Renzo e Lucia non possono sposarsi segretamente? Dal punto di vista della morale cattolica NON AVREBBERO NULLA DA RIMPROVERARSI. La religiosità di Lucia è una mesta caricatura di bigottismo, lontana anni luce dalla visione cristiana. Aldo Spranzi ha dedicato alla questione un paio di saggi e si spinge fino a ipotizzare un radicale nichilismo anticristiano , nascosto tra le pieghe dell'opera d'arte manzoniana.
@ Per ritornare al tema iniziale, il dogma del peccato originale
DA un appunto trovato da me nella traduzione francese della Teologia dogmatica di Bartmann, acquistata anni fa tramite libreria antiquaria:
Dopo il peccato originale l'uomo si trova:
1. SPOLIATUS IN GRATUITIS, ossia della giustizia originale, della grazia santificante, delle virtu' teologali, cardinali
2. VULNERATUS IN NATURALIBUS: l'intelligenza e' succube dell'ignoranza; la volonta' della malizia; e' debole di fronte all'ira e alla concupiscenza
3. NATURALIA QUAE MANSUERUNT INTEGRA:
L'intelligenza, indebolita ma non distrutta, che puo' ancora conoscere il vero Dio;
la volonta': il libero arbitrio, che puo' ancora fare il bene.
Il peccato originale e' di natura, non di persona.
(Il punto 1 e' quello che, se interpreto correttamente, illustra l'esser venuta meno la nostra "somiglianza" con Dio).
Perche' i Papi non he hanno in pratica piu' parlato, dal Concilio in poi? Se di fatto professano l'errore della "salvezza concessa (oggettivamente) a tutti dall'Incarnazione" (eresia in senso materiale della Allerloesung), cio' implica che non credono piu' nel dogma del peccato originale. Papa Francesco ha detto, in una delle sue omelie: "Il Paradiso piu' di un luogo e' uno stato dell'anima in cui le nostre attese piu' profonde saranno compiute in modo sovrabbondante [...] E' bello pensare al cielo. Tutti noi ci troveremo lassu'" (Corr. d. Sera, 27 nov. 2014, p. 18). Capito? "Tutti noi", senza distinzione tra chi percorre la via larga e chi quella stretta! Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che questa erronea trasformazione del Purgatorio e dell'Inferno in semplici "stati" della nostra anima da luoghi sovrannaturali che devono invece essere (secondo il dogma), sia comparsa anche in certe dichiarazioni di Papa Ratzinger.
Sec me i Promessi Sposi non sono affatto moralisti. Moralisti sono gli insegnanti che li insegnavano in quella maniera, insegnanti DC o "sinistrati" anticattolici ed anticlericali (quelli che adesso idolatrano il VdR). Io che li ho letti innazitutto da sola, e che non ho avuto insegnanti nè DC, nè sinistrati, li ho apprezzati moltissimo.
Comunque il problema non sono i Promessi Sposi, il problema è che invece di gridare all'Angelus lo schifo che si vuole imporre, schifo innanzitutto da un pdv prettamente biologico, si sta zitti, salvo poi buttar li il librettino per i fidanzati. Manco fosse un vecchio prete di campagna (magari!) . - MA mi faccia il piacere - (Totò) .
Lupus, certo che ci sono donne zoccole, come uomini mandrilli.
E' mia idea che l'adesione di molte donne non povere, piccole e medie borghesi, al Comunismo sia dipesa proprio dalla convinzione che esso ti liberava sessualmente, e potevi fare la zoccola, senza essere chiamata tale (o peggio). Comunismo, femminismo, scuola di Francoforte...sempre lì si va a parare.
RR
Non parlano più di peccato originale, perchè è un concetto tipicamente cattolico. Quindi va contro l'abbraccio con tutte le altre confessioni religiose, dagli ortodossi (c nel peccato originale ?) ai protestanti, agli Ebrei (soprattutto), Islam (ora) ecc.
RR
PS: quando leggo un romanzo di un autore anglosassone, per es. un giallo, capisco se è di formazione cattolica o no, proprio se fa riferimenti, più o meno epliciti, al peccato originale.
Vorrei solo dire a Paolo Pasqualucci che non è facile restare in tema con il post iniziale, in effetti l`attualità non lascia soste ed è un diritto-dovere, e anche una responsabilità, quello di informare, perchè i temi che sono in ballo toccano i fondamenti della nostra fede, pur sapendo che solo chi è interessato, chi ha ancora un cervello e una coscienza vigili, cercherà e presterà attenzione alle informazioni che vanno contro quel che i media impongono come verità e sola soluzione, per di più presentata come quella voluta dal papa, apostolo della misericordia.
I potenti riformatori, le lobby, hanno i favori dei media, li invitano perfino alle loro riunioni segrete, chi invece difende la Dottrina è bollato con etichette sprezzanti e non ha accesso a quei media, nemmeno quelli vaticani.
È dunque, essenziale, ma è solo la mia opinione, che siti e blog come questo colmino quella lacuna, quel deficit di informazione, anche se per farlo bisogna scostarsi dal tema iniziale.
_Forse il vdr ha visto i promessi sposi del trio solenghi-marchesini-lopez :-)
_B XVI comunque talvolta del peccato originale aveva parlato, per es. in
"In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato".
_ancora su Manzoni invito a leggere questo
http://www.filosofiprecari.it/wordpress/?p=592
@ Angheran 70. Manzoni è un personaggio tutt'altro che limpido; la sua personalità ha un che di sedimentazione geologica multistrato: genuina religiosità infantile; progressismo illuminista e anticlericale della giovinezza; "ritorno" religioso per la constatazione di come l'avvento dell'"età dell'oro fosse fuori questione, essendo la realtà molto più complessa e attraversata dal male di quanto credessero i "philosophes". In effetti, accanto a brani ed episodi autenticamente cattolici se ne trovano altri riconducibili alla critica illuminista delle "disfunzioni" della macchina sociale, come già nelle pagine di apertura sui bravi e sulla mediocrità del clero ( don Abbondio ). E così via per tutto il romanzo, dando un colpo da una parte, un colpo dall'altra parte; un colpo al cerchio e uno alla botte, se si vuole.
Per cui i commenti sono di segno diverso e opposto: per Settembrini i PS erano portatori di un pernicioso messaggio di mitezza-viltà, per don Bosco costituivano un pericolo per l'educazione cattolica. È vero che l'immagine che l'italiano medio ha della vita religiosa in clausura è modellato riduttivamente sulla vicenda disastrosa della Monaca di Monza.
Quanto a Lucia, il personaggio potrà non piacere ( a me piace molto, in quanto "anima bella" come Arabella ) ma è
antropologicamente vero: il tipo della contadina molto religiosa, di sentimenti puri e disponibile al sacrificio, come tante fondatrici di congregazioni religiose ( Madre Cabrini... ). Il Cattolicesimo di Manzoni è sicuro, ma pieno di elementi eterogenei; invece limpido e DOC, almeno come sentimento originante di fondo quello di De Marchi.
@ IT e FT : in tema e fuori tema - Luisa - Peccato originale
L'invito a ritornare al tema iniziale della discussione non deve esser inteso come una critica. Ogni discussione procede in tema e fuori tema, almeno in apparenza. Il blog non fa eccezione. Personalmente, ho trovato molto istruttive le riflessioni che sono state proposte sui Promessi Sposi. L'interpretazione riduttiva, riassunta da Angheran, mi sembra comunque del tutto assurda, anche se non sono uno specialista di Manzoni. Le figure di credenti nel romanzo sarebbero sempre meschine? E Fra' Cristoforo? Anche lui una figura di credente bigotto e/o meschino?
Data l'importanza dell'argomento, mi sembrava utile ritornare al tema iniziale e proporre lo schemino che ho trovato nell'opera di Bartmann, scritto in bella grafia da un prete di tanti anni fa. Utile, perche' oggi chi ne sa niente della verita' di fede del peccato originale? Lo schemino da' perlomeno un'impostazione di base. Se a qualcuno sembra solo arida teologia, riflettiamo al modo nel quale il male spesso si presenta: la gratuita' della maggior parte delle azioni malvage. Si spiega solo con il peccato originale, che ci ha vulnerato senza tuttavia corromperci integralmente, come riteneva l'eretico Lutero.
Per Franco, Angheran e tutti coloro che hanno messo l'accento con insistenza, sui Promessi sposi.
Resto sulle generali e non entro nello specifico, anche perché è uno di quei testi e 'mondi' evocati dalla letteratura che meno mi hanno mai entusiasmata. Riconosco il dato che alcuni 'affreschi' (descrizioni di luoghi e atmosfere), nonché di eventi e personaggi hanno la loro esemplare incisività.
Ma ritengo che un riferimento veloce possa starci; un fuori tema insistente e persino petulante un po' meno...
Nell'ottica di Luisa, e anche di altri, alcuni OT riguardanti la cronaca effettivamente incombente sono comprensibili.
In riferimento al Manzoni e alla sua complessa storia e personalità, il "torniamo al tema" di Pasqualucci ci sta tutto.
Piccola nota aggiuntiva: chi vuole parlar d'altro, se non c'è alcun riferimento su ciò che si sta esaminando, perché caspita lo scrive qui e perché insite tanto. Vada a cercarselo o ad esprimerselo altrove....
Cara Mic
scrivi: "chi vuole parlar d'altro, se non c'è alcun riferimento su ciò che si sta esaminando, perché caspita lo scrive qui e perché insiste tanto. Vada a cercarselo o ad esprimerselo altrove...."
Fermo restando, ovviamente, che la direzione redazionale del sito è tua e nessuno ha il diritto di contestarlo, credo che se la discussione, nata su un certo tema, prende "un'altra piega" e se questa "piega" risulta essere interessante, pur non perfettamente coerente con il tema originale (ma in realtà io credo che alla fine, tout se tient), perché no?
Il caso della discussione sul Manzoni, qui sopra, lo dimostra. Non vi ho partecipato (ma, almeno in parte, sono d'accordo con Angheran70 e Franco: vi sono aspetti discutibili nella personalità e nel pensiero del Manzoni), però l'ho letta con interesse. L'ho trovata simpatica.
In fondo un sito, se ben gestito, e tu lo gestisci bene, è anche (passami il paragone mondano, che non vorrei risultasse banalizzante e lezioso) come un "salotto informatico" dove un'educata conversazione fluisce naturalmente da un argomento all'altro. Che male c'è? Questo nulla toglie al doveroso carattere "militante" del sito ma, anzi, lo arricchisce. Poi, consentimi un po' di cinismo "markettaro": una discussione seguita e partecipata genera store traffic. E credo che questo serva al sito.
Un rigido e segmentato rispetto dell'argomento all'ordine del giorno può andar bene in un'assemblea di azionisti o in una riunione formale (ma, nella mia esperienza, non funziona sempre bene neppure in questi casi) ma forse meno bene in un forum come questo.
Ecco: ti chiedo scusa della futilità di quanto ho detto (almeno rispetto alla gravità dell'ora presente), ma l'ho detto con stima, simpatia e spirito di collaborazione.
Silente,
è la cifra di questo blog fin dell'inizio non seguire sempre la linea della discussione e cogliere spunti passando anche da un discorso all'altro. E non sono certo io che amo ogni tipo di approfondimento e lasciarmi intrigare da spunti e stimoli diversi a dolermene. Anzi!
Ci sono tuttavia dei momenti in cui càpita anche a me di avere momenti di insofferenza quando incontro insistenze che rischiano di diventare stucchevoli.
E la mia osservazione era strettamente contingente e non conteneva nessun richiamo di ordine formale.
De Lubac, uno dei teologi che piace a Francesco, diffendeva nel libro "Il soprannaturale" che la grazia è dovuta alla natura. Questa falsa dottrina sta nel discorso di Francesco. Quindi, credo che questa credenza della Nouvelle Theologie sia pienamente d'accordo con quella di JJ Rousseau.
E se la grazia è dovuta alla natura, come dicono loro, Dio ha pagato la conta attraverso l'Encarnazione di Gesù.
Mi spiace,non posso trattenermi.
Rileggere con calma Genesi 3. La strada è giusta e, insieme a Manzoni, ci siamo dentro tutti. Qui si va alle fonti. Buon lavoro a tutti.
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