Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 13 maggio 2015

BENEDETTO XVI «SONO LA FINE DEL VECCHIO E L'INIZIO DEL NUOVO»

Il blog In tua justitia libera me Domine riporta un testo in cui Peter Seewald parla della sua ultima intervista a Benedetto XVI. Vi rimando al link per la lettura del testo integrale, che sostanzialmente ricorda quel che tutti abbiamo vissuto durante il precedente Pontificato, costellato di considerazioni e conclusioni dell'Autore. Io mi limito a riportare la chiusa, perché credo che sia estremamente 'contundente' e corrispondente alla realtà.
Giusta ammonizione il non farsi divorare dallo spirito del tempo. Ma dovrebbe esser ben esplicitato cosa si intende per vecchio e cosa per nuovo. Altrimenti può apparire un avallo delle rivoluzione copernicana in atto, che vede il centro di tutto spostato da Cristo all'uomo e la prassi sganciata dalla dottrina e dunque della verità, insieme alla desistenza ancor più accentuata del primato petrino a favore delle Chiese locali: espressione sempre più accentuata di una nefasta e del tutto inedita collegialità.
« [...] Non è un caso che il Papa uscente abbia scelto il Mercoledì delle Ceneri per la sua ultima grande liturgia. Vedete, vuole dimostrare, era qui che vi volevo portare fin dall’inizio, questa è la via. Disintossicatevi, rasserenatevi, liberatevi dalla zavorra, non fatevi divorare dallo spirito del tempo, non perdete tempo, desecolarizzatevi! Dimagrire per aumentare di peso è il programma della Chiesa del futuro. Privarsi del grasso per guadagnare vitalità, freschezza spirituale, non da ultimo ispirazione e fascino. E bellezza, attrattiva, in fondo anche forza, per far fronte a un compito diventato tanto difficile. «Convertitevi», così disse con le parole della Bibbia quando segnò la fronte di cardinali e abati con la cenere, «e credete al Vangelo».«Lei è la fine del vecchio – chiesi al Papa nel nostro ultimo incontro – o l’inizio del nuovo?». La sua risposta fu: «Entrambi». Peter Seewald

8 commenti:

tralcio ha detto...

E' nel finale dell'articolo che si percepisce il dramma che sta vivendo la Chiesa.
Chiunque, nel marzo 2013, qualunque fosse la ragione della decisione di Benedetto XVI, si sarebbe atteso una "continuità":

... il successore di questo umilissimo Papa dell’era moderna seguirà le sue orme... con la stessa missione: non incentivare le forze centrifughe, ma coloro che tengono insieme il patrimonio della fede, che restano coraggiosi, annunciano un messaggio e fanno una testimonianza autentica.

Fin dal primo momento, dal primo comportamento dei mass media, dalla "simpatia" subito tributata, s'è capito che era in atto uno scosssone, non di quelli salutari, come certi apparenti guai, ma di quelli catastrofici, come sono sempre i terremoti.

Chiudeva l'articolo:

Non è un caso che il Papa uscente abbia scelto il Mercoledì delle Ceneri per la sua ultima grande liturgia. Vedete, vuole dimostrare, era qui che vi volevo portare fin dall’inizio, questa è la via. Disintossicatevi, rasserenatevi, liberatevi dalla zavorra, non fatevi divorare dallo spirito del tempo, non perdete tempo, desecolarizzatevi!

E invece... desacralizzatevi!

«Lei è la fine del vecchio – chiesi al Papa nel nostro ultimo incontro – o l’inizio del nuovo?». La sua risposta fu: «Entrambi».

Non c'è da temere una tendenza a "rompere", a "innovare per innovare"... Al contrario: la novità è (come sempre, da sempre) solo Cristo.

La massoneria ha già perso, ma non lo sa. E colui che disse, a Fatima, che si illude chi pensi Fatima conclusa con l'attentato a Giovanni Paolo II (come avrebbe voluto il card. Sodano, che nella mkissa pro eligendo dipinse il successore, "discontinuo"), indicando a tutti un appuntamento speciale, nel 2017, forse sa quel che noi non sappiamo.

Gli ultimi saranno i primi. Dietro a Gesù. Non dietro al mondo!

Anonimo ha detto...

Mi sembra che nelle poche, lapidarie parole sia a Seewald, sia all'ultima udienza in piazza, papa Benedetto abbia detto molto, anzi tantissimo, sul futuro della chiesa, non sola a Fatima, ma anche nella visita alla città di Leone XIII ed in tante interviste lasciava intravedere un futuro che noi facciamo fatica ad individuare, poteva tornarsene in Baviera, ma è rimasto a Roma, veste ostinatamente di bianco e nonostante le tante indelicate critiche che gli piovono addosso, attende in preghiera e so che digiuna e fa sacrifici, verrebbe da chiedersi perché, ma lui lo sa, resta solo da attendere il 2017, manca pochissimo, forse allora tutto sarà più chiaro, della continuità del di bianco mal-vestito che risiede in hotel, andiamo, buoooonaaaaseeeraaaa, grazie, prego, scusa, per favoooreee! Vorrei concludere con le ultimissime parole pronunciate in piazza,'La chiesa è del Signore, il Signore vincerà..... indimenticabili.Lupus et Agnus.

Franco ha detto...

Vecchio e nuovo... ma "nuovo" al superlativo plurale maschile fa "NOVISSIMI". E se Benedetto XVI, al corrente di segrete cose, si fosse dimesso con la persuasione che, esaurita l'eta' del "kathecon", e' tempo di far scoppiare il bubbone?

Anonimo ha detto...

Proprio oggi mi sono rivista l'omelia della messa Pro Eligendo Pontifice del 2005. Quando c'è carestia e confusione negli insegnamenti, quando il magistero è liquido, bisogna ritornare ... al granaio per restare fermi nella fede. Neri

Anonimo ha detto...

La domanda di Franco è anche la mia, da molto tempo.
Più che di dimagrimento parlerei di qualche amputazione: perché, via il katechon, la cancrena dilaga, indi bisognerà amputare.
Magari la chiesa tedesca, che non corre da sola ma di certo rappresenta e guida un certo mondo di fatto ex cattolico, avrà l'onestà intellettuale e spirituale di autoamputarsi da sola.
Il 2017 è il momento giusto, c'è chi celebra i 100 anni di Fatima e chi i 500 della riforma. Sarà quello, immagino, il momento di scegliere da che parte stare. Prepariamoci, non c'è che pregare (e rimanere ben vigili e attenti).
humilitas

Rr ha detto...

Apparentemente almeno un vescovo cattolico c'è, a Passau, Baviera sud-est, vicino alla Cechia e non molto distante da Altotting e Marizell. Ha infatti aspramente criticato le dichiarazioni di quel gruppo di pseudocattolici ( cattolici per il futuro o qualcosa del genere) , che in realtà sono più luterani di Lutero, sugli omosessuali.
Interessante: in Germania monta la protesta contro gli islamici, contro la violenza di sinistra, contro l' aumento di tasse e la contrazione dei risparmi, e loro si occupano solo di una minoranza della minoranza.
Proprio in Germania, dove dovrebbero più stare attenti a non tirar la corda, che' Weimar insegna.

Rr

Anonimo ha detto...

A capocchia con l'ultimo post di Rr, abbiamo fatto un raid su blog tedeschi dai nomi strani ed abbiamo trovato piccoli nuclei di futuri piccoli Adolf il cognome può variare, ma compaiono strane cartine colorate con divisioni assurde in Europa col ripristino di Asburgici e chi più ne ha più ne metta......tutta l'Europa centro orientale freme.....en passant, come al solito noi contiamo 2 di coppe, o ci inglobano in ipotetici SRI, o ci cancellano col nero......sempre la stessa mania di Metternich e le sue fobie geopolitiche....Anonymous.

Anonimo ha detto...

Ma siamo nel film "Dune" ascoltando il vecchio imperatore Paul Maudib?

Romano