Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 17 febbraio 2018

Uno studioso mette in imbarazzo il card. Cupich chiedendo se il "cambiamento di paradigma" del Papa significhi cambiamento 'radicale' della dottrina

Nella nostra traduzione da  LifeSiteNews - Cambridge, Inghilterra, 15 febbraio 2018
Un rispettato storico e filosofo cattolico ha sfidato il cardinale Blase Cupich durante una conferenza la scorsa settimana su Papa Francesco: la cosiddetta "rivoluzione della misericordia" che ha causato quello che molti difendono come "cambiamento di paradigma" nella pratica cattolica.
Il 9 febbraio scorso,  il professor John Rist, dopo aver ascoltato presso l'Università di Cambridge una lezione nella quale il cardinale Cupich ha elogiato il "cambiamento di paradigma" di papa Francesco nella prassi cattolica, alla fine della conferenza ha chiesto al cardinale perché papa Francesco insulta ed elimina "senza pietà" li suoi oppositori in tema di dottrina.

Rist ha chiesto al Cardinale:
Eminenza, in base al suo resoconto sugli aspetti solari, premurosi e olistici della rivoluzione della misericordia di Papa Francesco - descritta in maniera inquietante dal volantino di questo incontro e da Sua Eminenza come "cambio di paradigma" nell'annuncio del Cattolicesimo - e sulla richiesta del Papa di una discussione libera e franca in ordine alle sue proposte e tattiche provocatorie, vorrei chiedere perché Papa Francesco agisce così spietatamente nell'insultare ed eliminare gli oppositori dottrinali:
  • Il cardinale Burke rimosso dal comando della Rota romana;  
  • Tre fedeli sacerdoti del CDF sono stati licenziati senza spiegazioni, seguiti dalla brusca interruzione del Cardinale Mueller stesso;
  • La negazione del cappello cardinalizio al tanto amato paladino del non nato, l'arcivescovo Chaput;
  • La rimozione della maggior parte dei membri originali dell'Academy for Life;
  • L'apparente svendita del fiume del cardinale Pell, che potrebbe essere stato incorniciato;
  • E più recentemente l'esilio da Roma del professore di patristica in Laterano e redattore del difficile libro Rimanere nella verità di Cristo; 
La lista può protrarsi all'infinito, ma mi fermo qui per chiedere nuovamente se azioni dure di questo tipo - combinate con il ben documentato sartiame del Sinodo sulla Famiglia - indichino che il "cambio di paradigma" del Papa dovrebbe essere riconosciuto come un tentativo - sotto il pretesto di offrire soluzioni a problemi sociali autentici nella società occidentale - di imporre alla Chiesa cambiamenti radicali della dottrina, sviluppati non dai laici ma in gran parte in Germania da un gruppo di teologi hegeliani relativisti?
il Catholic Herald  riferisce che Cupich ha eluso la domanda, rispondendo che coloro che hanno simili preoccupazioni dovrebbero chiedersi: "Crediamo davvero che lo Spirito non stia più guidando la Chiesa?".

Il professore ha detto che se, dopo l'evento, gli fosse stata data la possibilità di rispondere, avrebbe replicato al Cardinale che "la Chiesa è davvero guidata dallo Spirito Santo, attraverso buone anime cattoliche come il Cardinale Burke e molti altri".

Rist è professore emerito di studi classici presso l'Università di Toronto, e ora ha una cattedra in Filosofia presso l'Università Cattolica d'America a Washington DC.  Originario del Regno Unito, Rist è membro a vita di Clare Hall presso l'Università di Cambridge. Si è convertito al cattolicesimo dall'agnosticismo grazie al suo studio di Platone, dei Vangeli e di altri testi antichi. La sua cinquantennale carriera di filosofo e classicista si estende a tre continenti; ha scritto 16 libri accademici e oltre cento articoli su filosofia antica e cristiana e sui Vangeli. Ha anche contribuito alla stesura di Remaining in the Truth of Christ (Rimanere nella verità di Cristo), la difesa dell'insegnamento cattolico che è stato "impedito" al Sinodo sulla famiglia .

Rist ha dichiarato a LifeSiteNews che considera il papato di Francesco un "disastro", dichiarando:
"Considero questo papato un disastro e Bergoglio - a causa della sua manomissione con la dottrina stabilita - forse come il peggior papa che abbiamo mai avuto" 
"Il tentativo di Cupich [a Cambridge] di difenderlo dipendeva di per sé da false dichiarazioni, dall'evasione di domande legittime, e in almeno un caso - quello della mia accusa sul Sinodo sulla famiglia che è stato truccato - di menzogne ​​vere. All'epoca insegnavo a Roma e ho contribuito a Rimanere nella verità di Cristo, quindi conosco l'accaduto in prima persona". 
Il professore ha detto che una delle principali difficoltà nella Chiesa di oggi è quando le persone confondono la Chiesa con la persona del Papa.
"Uno dei problemi fondamentali che abbiamo è che troppi cattolici (e altri) confondono il papa con la Chiesa", ha detto. "Cupich ha provato a giocare quella carta suggerendo che Amoris Laetitia -  anche nell'Acta Apostolicae Sedis - è de fide [cioè dottrina che deve essere creduta], che manifestamente non è ".
Rist ha suggerito che papa Francesco non sta facendo bene il suo lavoro.
"È compito del Papa dare unità nella Chiesa esaminando nuove idee per vedere se sono compatibili con la regula fidei [regola della fede] ereditata. Invece di unità, Papa Francesco ha causato una grande confusione e divisione - e molti sacerdoti tristi hanno paura di essere sanzionati se parlano".
Come molti altri prima di lui, Rist ha confrontato le sfide poste dalle innovazioni di Francesco alla crisi della fede nel quarto secolo ed ha affermato:
"Il tutto equivale a un'eresia analoga a quella ariana. Ci sono voluti 60 anni perché terminasse. Temo che questo insieme di eresie morali possa durare ancora di più. "
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

18 commenti:

irina ha detto...

E' bene che le persone inizino ad alzarsi in piedi, ad esprimersi secondo verità. Si parla per essere e restare fedeli a NSGC, alla Sua Chiesa e, se Dio vuole, aiutare chi sbaglia.

Anonimo ha detto...

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13310075/papa-francesco-vescovi-sgraditi-pensione-alessandro-meluzzi.html

viandante ha detto...

OT: Magari può interessare questa presa di posizione in attesa del prossimo capitolo generale della FSSPX.
https://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/se-passera-t-prochain-chapitre-general-de-fraternite-saint-pie-x

tralcio ha detto...

Quaresima, tempo per un'esperienza di guarigione: sapersi ammalati, conoscere la diagnosi, sopportare il dolore, aderire/obbedire alle terapie modificando le abitudini malsane.

La malattia più grave è la durezza del cuore provocata dal peccato. Il sintomo più evidente è la cecità spirituale, nell'incapacità di vedere Dio. C'è un dolore lancinante nei cuori induriti, perché anche se si nomina Dio con la bocca, lo spirito è morto e la luce è spenta.

La quaresima è un tempo per tornare a vedere, implorando Dio per mezzo di Gesù, solo medico. E' un tempo in cui è possible che molti morti che camminano possono provare a tornare a camminare da vivi, seguendo il Maestro lungo la via crucis che passa per il Calvario e il sepolcro, ma poi rotola via la pietra nella sfolgorante luce pasquale.

L'intera Chiesa è ammalata, gravemente. L'intera Chiesa è chiamata ad abbracciare la croce, messa addosso a Gesù dal fastidio del mondo e anche dal tradimento di chi Gli si dice Suo.

Gran parte della famiglia ecclesiale ha deciso di rendere culto all'uomo, dialogando con il mondo, lasciando un resto a prendere i colpi di flagello, piagando la spalla sotto il legno, salendo al luogo del cranio, tra ironie, sberleffi, sputi, sassate e bestemmie.

Abbiamo la mente piena di noi, piena di mondo, piena di pensieri, piena di idee... Perciò il cuore è indurito, incapace di carità e di pietà, dato che l'idolo vano è sordo e muto.
Bisogna vuotarsi, fare digiuno di mondo, diminuire a noi stessi perché ritrovi spazio Dio.
Serve silenzio, dentro, interiore, mentre fuori tutti urlano forte dicendo di farlo per te.
Serve una preghiera che sia di abbandono, carica di pietà, senza vantare meriti.
Serve una carità "invisibile", che non si presta a creare partiti o ad attirare applausi.

Il Padre che vede nel segreto ricompensa questa via crucis, ridicolizzata dal mondo.
La ricompensa è la guarigione, la purificazione, proprio come troviamo nel Miserere.

Siamo gravemente malati. La Quaresima è una cura. Gesù il medico. Gesù sale a Gerusalemme e a Gerusalemme sale sul Calvario e sul Calvario è innalzato sulla croce. Tutto pare spegnersi, persino la luce del sole in cielo. Ma il grido di consegna di noi stessi, del nostro spirito a Dio, squarcia la prigione della morte, specialità del mondo, prodotto del peccato, arma di distruzione di massa di ogni potentato e delirio di onnipotenza.

Sapremo guarire? Saremo guariti? Vederemo Dio? Forza, cominciamo a purificarci!

berni/exodus ha detto...

Volevo dire solo una cosa se Maria me lo permette: purtroppo Bergoglio è il frutto del Concilio vat.II; i danni maggiori, che poi hanno portato Bergoglio sulla Cattedra, li ha fatti Montini. Senza Montini e senza Roncalli, oggi non avremmo Bergoglio ed il disastro.

papista ha detto...

Condivido pienamente quanto affermato da Berni/exodus! Bergoglio non si è eletto da solo. La responsabilità maggiore è derivata dai Cardinali elettori che hanno la "porpora" come vezzo esteriore ma non come dovere di difendere le Verità di Fede usque ad sanguinem.

Gederson Falcometa ha detto...

"Uno dei problemi fondamentali che abbiamo è che troppi cattolici (e altri) confondono il papa con la Chiesa", ha detto. "Cupich ha provato a giocare quella carta suggerendo che Amoris Laetitia - anche nell'Acta Apostolicae Sedis - è de fide [cioè dottrina che deve essere creduta], che manifestamente non è ".

Quindi, l'Amoris Laetitiae quando viene pubblicata nell'Acta Apostolicae Sedis, e presentata come di fide, non è appena un cambiamento della disciplina, come ha sostenuto Bergoglio e i diffensori del documento. Veramente se tratta di un cambiamento della dottrina, come è accaduto prima nella dichiarizione Dignitatis Humanae che proclama il diritto di ogni persona umana alla libertà religiosa. Sul questa libertà se diceva rimanere intatta la dottrina tradizionale. Se diceva che questa libertà sarebbe solo una libertà in senso negativo, una libertà di coazione dalla parte dello Stato. Però, negli incontri di Assisi non abbiamo guardato le false religioni professando pubblicamente la loro falsa fede pubblicamente nello Stato ma si nella Chiesa... Oggi vediamo dei vescovi che dando terreni della loro diocese per la costruzione delle moschee, come vediamo vescovi lasciando di fare delle pratica cristiana per non offendere i musulmani e altri. Nella pratica la Chiesa se comporta come se ogni cristiano non avesse diritto alla libertà religiosa e tratta confere all'Islam la piena libertà religiosa come se fosse la vera e propria religione ossia la Chiesa conciliare se comporta oggi come le false religione se comportavano nel passato negli Stati cattolici. La differenza è che le fase religioni erano controllati per l'autorità politica cattolica, e che fa il controllo della libertà della Chiesa sono i propri vescovi, cardinale e persino il Papa.

La libertà religiosa dichiarata nella DH è stato un cambiamento de paradigma. Certamente non è lo Spirito Santo che guida la Chiesa a perdere la sua libertà. Non può lo Spirito Santo guidare ai vescovi a fare delle proibizione delle prattiche cristiana che per fine hanno lo scopo di adorarlo. Come non può guidare i vescovi a contribuire nella costruzione delle moschee e distruggere le radice cristiana dell'Europa. La grande maggioranza della gerarchia conciliare se comporta davanti all'Islam come i pagani davanti agli apostoli o gli indi davanti ai missionari della Chiesa. In quanto Bergoglio vuole una Chiesa in uscita lei fa una Chiesa in accoglita, perchè è l'Islam che è in uscita per missione in Europa.

Questo è solo un esempio. Se il cambiamento di paradigma proposto per la libertà religiosa, ha prodotto la perdità della liberta della Chiesa, che cosa produrrà il cambiamento proposto per l'Amoris Laetitiae?

Per fine:

Non se può aspettare che, nella Messa della lavanda dei piedi di questo anno, Francesco laverà i piedi dei divorziati risposati?

Gederson Falcometa ha detto...

"Rist ha dichiarato a LifeSiteNews che considera il papato di Francesco un "disastro", dichiarando: "Considero questo papato un disastro e Bergoglio - a causa della sua manomissione con la dottrina stabilita - forse come il peggior papa che abbiamo mai avuto"".

Siamo anche, salvo le dovute eccezioni, davanti al peggiore episcopato e Colegio dei Cardinale dalla storia.

Anonimo ha detto...

Caro cardinale, convertiti e smettila di fare l'utile idiota.

Moscatelli ha detto...

Qualcuno lo ha creato cardinale, infatti ...

irina ha detto...

http://itresentieri.it/don-barsotti-ci-spiega-come-mai-la-chiesa-non-ha-mai-parlato-come-oggi-ma-mai-come-oggi-la-sua-parola-e-stata-cosi-priva-di-efficacia/

Don Barsotti ci spiega come mai la Chiesa non ha mai parlato come oggi, ma mai come oggi la sua parola è stata così priva di efficacia

Selezionato dagli scritti di don Divo Barsotti

“La Chiesa da decenni parla di pace e non la può assicurare, non parla più dell’inferno e l’umanità vi affonda senza orgoglio. Non si parla del peccato, non si denuncia l’errore. A che cosa si riduce il magistero? Mai la Chiesa ha parlato tanto come in questi ultimi anni, mai la sua parola è stata così priva di efficacia. “Nel mio nome scacceranno i demoni …”. Com’è possibile scacciarli se non si crede più alla loro presenza? E i demoni hanno invaso la terra. La televisione, la droga, l’aborto, la menzogna e soprattutto la negazione di Dio: le tenebre sono discese sopra la terra. […]. Forse la crisi non sarà superata finché, in vera umiltà, i vescovi non vorranno riconoscere la presunzione che li ha ispirati e guidati in questi ultimi decenni e soprattutto nel Concilio e nel dopo-Concilio. Essi, certo, rimangono i “doctores fidei”, ma proprio questo è il loro peccato: non hanno voluto definire la verità, non hanno voluto condannare l’errore e hanno preteso di “rinnovare” la Chiesa quasi che il “loro” Concilio potesse essere il nuovo fondamento di tutto.”

Rr ha detto...

Il “cambiamento di paradigma”, in Inglese “paradigm shift” è un concetto molto usato nelle scienze, anche mediche. Esempio: l’ulcera è una malattia psicosomatica. No, l’ulcera è dovuta ad un’ infezione batterica. Quindi, niente più psicologi, psicanalisti e psichiatri, ma i vecchi buoni antibiotici. O anche: i betabloccanti peggiorano lo scompenso cardiaco. No, i betabloccanti migliorano lo scompenso, anzi lo prevengono..
Capite che significa in pratica un cambio di paradigma per la dottrina cattolica ?

Anonimo ha detto...

Basta anche ricordare che in astrofisica la rivoluzione copernicana fu un cambiamento di paradigma: un totale ribaltamento di prospettiva, almeno concettualmente.

irina ha detto...

Rivoluzione, cambiamento di paradigma, in sostanza parlano di approfondimenti che avvengono a causa di una certa osservazione in un certo campo, che sia micro o macro è di poco importanza, da questi approfondimenti nascono conseguenze materiali (tecnica) o intellettuali (scienza/cultura).

Questi approfondimenti a volte sono vere e proprie scoperte, a volte sono riscoperte di ciò che era stato scoperto ma formulato diversamente secondo il tipo di strumenti concettuali e materiali disponibili, comunque usati.

La nostra conoscenza e la nostra scienza, benché di molto avanzate in diversi campi, non sono onniscienti ancora.

La scienza, attraverso la tecnica, ci ha offerto molte possibilità, togliendoci in contemporanea delle abilità che sembravano acquisite per sempre e per tutti: pensiamo solo al far di conto mentalmente o solo conoscere la tavola pitagorica.

Queste scoperte o riscoperte tecnico-scientifiche portano con loro stesse grande entusiasmo da parte degli uomini che le ricevono, ma tendono ad ingozzarsene senza criterio alcuno.

Gli uomini ci si abbandonano, come un tempo si abbandonavano agli dei falsi e bugiardi, senza criterio appunto.

Questo ingozzamento scriteriato debilita l'essere umano sia dal punto di vista intellettuale, sia dal punto di vista fisico.

Quindi, ben venga la scoperta scientifica e la nuova applicazione tecnica ma, senza perdere l'abilità intellettuale e manuale acquisite in un lungo cammino di generazioni, le quali abilità si perdono con una generazione sola, se questa non le trasmette alla generazione successiva.

Tornando alle nuove paroline magiche, al passo con i nostri tempi:
cambio di paradigma da quello che capisco, anche dall'intervento di Rr, si tratta di scelte incomplete, di un uso incompleto dei concetti; tipo pastorale senza dogma, che poi vuol dire senza sapienza, senza equilibrio, il famoso medico generico era quello che guardava i sintomi e la persona cominciando dal colorito. Ora il colorito sono pochissimi a guardarlo, guardano le analisi fatte. E il colorito non dice loro più niente, per esempio.

In sintesi il sacerdote, il medico, l'insegnate, l'avvocato e molti altri, sono quelli che non cambiano( non dovrebbero cambiare) paradigma, non cambiano le regole, non cambiano strada, non si ingozzano di tecnologia diventando incapaci di camminare, sono quelli preposti a far ritornare l'equilibrio, nella migliore possibile condizione spirituale e fisica. Le nuove conquiste devono essere intessute in un organismo vivente in maniera vitale, senza trasformare l'essere umano in una appendice della macchina, nè il fedele, chiamato ad essere Santo, in un non-essere infernale, perchè così fan tutti,supportati da morale, scienza, tecnologia senza Dio.

Anonimo ha detto...

@Irina
Infatti il cambiamento di paradigma, oggi, è inerentemente anti-tradizionale in quanto storicistico: vuol dire che qualche scoperta o nuovo pensiero ti fa vedere le cose diversamente da com'erano prima. Nelle scienze va bene; a Rivelazione chiusa, questo non è possibile. L'ultimo cambio di paradigma, in tal senso, è stata l'incarnazione, la passione, morte e resurrezione di Cristo. Se si parla di cambio di paradigma adesso, è l'ennesima manifestazione del gioachinismo che - mi rendo conto sempre di più - è alla base dello "spirito del Concilio".

irina ha detto...

@ fabriziogiudici

"... qualche scoperta o nuovo pensiero ti fa vedere le cose diversamente da com'erano prima..."

Ogni nuovo pensiero, ogni scoperta va integrata in quello che sapevi prima. Questo processo di integrazione mentale è difficile, faticoso, richiede tempo.Quindi fingi di ignorare il prima e procedi con il nuovo, lasciando alle spalle tutti i tuoi bagagli, disprezzandoli, irridendo chi te li ha passati e irridendo anche te stesso che li hai accettati. Solo integrando la scoperta con quello che sai è arricchimento. Non è vero che per le scienze va bene. Non va bene neanche per le scienze.Non porto solo l'esempio domestico di mio nipote ma, anche di giovani che stanno frequentando facoltà scientifiche, tipo matematica. La mia impressione è che sanno pochissimo di quello che abbiamo studiato e di come l'abbiamo studiato noi. Ricordo che la formulazione dei teoremi era rigorosamente a memoria, a cui seguiva la dimostrazione che dovevi essere in grado di illustrare passo dopo passo. Insomma dovevi essere in grado di andare avanti ed indietro con i pensieri e quando eri più grandicello dovevi saper ritrovare i fondamenti e provare ad andare da solo. Ora questo non viene più richiesto, tutto sembra essere più intuitivo, che va bene per carità ma, le famose basi non ci sono e se ci sono, sono aeree.
Questo sapere aereo è quello che ti mostra il distintissimo, elegante, giovane signore, che uscito dal lavoro , va a prendere i figli al parco per giocare con loro. E si toglie la giacca e sotto la giacca, dai polsi al collo, solo un unico, fitto tatuaggio. Questi sono parte di quelli che Blondet definì selvaggi con il telefonino.
A mio parere è stata questa cultura quasi unicamente intuitiva, cioè senza radici, insieme al dubbio religiosamente coltivato, perché fa intelligente, che ha trasbordato le moltitudini sulle sabbie mobili, sulle quali siamo tutti ormai.
Adesso il male dov'è? Nella intuizione? No, certo e neanche nel dubbio. Il male sta nel farne strumenti esclusivi di conoscenza, mentre sono passi genuini solo se non dipendono da una nostra posa o da un recondito fine che gli altri ci inoculano, a nostra stessa insaputa, catturandoci con il loro suadente accento.
Chiudendo, quello che impariamo, quello che scopriamo va integrato con quello che già sappiamo.
E va integrato anche nella nostra Fede. Il mondo ci è stato dato in compito. La scienza non stride con la Fede. Grandi scienziati sono stati i religiosi perchè in ogni singolo filo d'erba, in ogni più piccolo animale hanno visto la sapienza, la scienza, la gloria della Santa Trinità.
Noi questo sforzino di integrare le scoperte scientifiche nella nostra Fede non possiamo farlo? Perchè siamo più intelligenti di chi le leggi naturali le ha poste in essere? La scienza non è altro dalla Fede. Lo è solo per chi con le sue scoperte ( che poi sue completamente non sono mai) si gonfia come un pallone. Che poi
scoppia.
I famosi secoli bui sono certamente stati quelli veramente illuminati, perchè tutto e tutti erano più in equilibrio con la realtà dei fatti: Dio al suo posto, l'uomo al suo posto; e l'uomo allora era cosciente di Chi è Dio e chi è lui. Poi si è montato la testa. E non smette.

Anonimo ha detto...

I "selvaggi con il telefonino" sono il frutto della non educazione, di vario tipo, incluso quella scientifica (ma soprattutto su altri piani). Ma questi c'entrano con i cambi di paradigmi nella scuola, nell'educazione, eccetera.

L'evoluzione della scienza a volte mantiene, a volte reinterpreta, a volte non mantiene. Agli albori della medicina moderna, si pensava che la malaria fosse dovuta ai miasmi puzzolenti delle paludi, ma quando arrivarono gli strumenti giusti si capì che era dovuta a micro-organismi e la puzza non c'entrava niente. Semplicemente, prima non c'erano gli strumenti per capirlo. In altri casi si è mantenuto molto del precedente, ma p.es. nel campo della meccanica quantistica la differenza di interpretazione è dirompente (e neanche si è ancora capita bene). Nel caso dell'evoluzionismo, si è fatto un cambio di paradigma verso l'assurdo, e ci vorrà un cambio di paradigma in senso opposto per tornare a cose ragionevoli.

Proprio per sua natura, non si può considerare la scienza come la metafisica e il Magistero... La scienza è fallibile, per sua natura. Indubbiamente negli ultimi centocinquanta anni, grosso modo, ha subìto indebite influenze ideologiche, che si spera saranno molto ridotte quando ci metteremo questa fase storica alle spalle; ma rimarrà sempre vincolata al "tenta e sbaglia" (trial & error).

irina ha detto...

Concludo nella certezza che Fede e Ragione esercitate amorevolmente nel sì sì, no no, cioè nel discrimine della verità nei fatti, affinino nel tempo la capacità, divenuta abitudine, di riconoscere il vero e rigettare il falso. Le mode, le menzogne, le ideologie, volendo, possono e devono essere smascherate da chiunque in ogni momento, in qualsiasi condizione storica, con semplicità. Non è facile il semplice in questa matassa annodata.