Pubblico volentieri l'articolo del nostro carissimo amico Cristiano Lugli, che trovate di seguito, perché il momento è serio e grave e sia come credenti che come cittadini lo stiamo vivendo nella preghiera ma anche nell'azione secondo le possibilità di ognuno. Ed è bene dar voce alle varie riflessioni e posizioni che circolano nel nostro ambito. In ogni caso, viste le sue conclusioni, mi permetto di inserire anche la mia posizione per bilanciarle. Infatti, poiché ormai la data del voto è imminente, colgo l'occasione per dire la mia. È ovvio che chiunque legge è e resta libero di valutare e decidere a sua volta.
Parto da quel che ho appena detto, in una recente discussione, ad amici che perorano la scelta del PDF, e cioè che personalmente mi viene spontaneo esprimere solidarietà ad una persona, come Adinolfi, che riceve molti attacchi ma ha avuto il coraggio di cambiare orientamento e metterci la faccia. Non mi sto a formalizzare sulle storie personali. Sono d'accordo che quel che conta, in politica, è l'impegno e la credibilità, nella condivisione di obiettivi comuni. Ma non arrivo al punto di fare una scelta in quella direzione, dal momento che certamente il tema della famiglia è collegato anche a scelte etiche ed economiche da salvaguardare, ma lo vedrei meglio collocato in un ambito non circoscritto, sia per la indispensabile visuale e impegno più ampi che per evitare questa grande rovinosa frammentazione e conseguente dispersione di voti.
Per molti prevale l'esigenza di collocarsi al "centro", che non esiste più, ed oltretutto è ballerino con forti propensioni sinistrorse... Non è più il tempo delle 'mezze misure', è necessario schierarsi più nettamente.
Ricordo che ai tempi dell'Università (così come nel'ambiente di lavoro) nei caldi anni '70 nei quali sembriamo ripiombati, io - che ero moderata - per i sinistri ero fascista e, per gli altri, ero comunista... Oggi mi sono schierata e non vedo alternative.
È un momento molto difficile, perché gli approcci CDNF e PDF hanno entrambi vantaggi e svantaggi. Mi auguro che la Lega e FdI vadano ottimamente prendendo qualche punto in più di Forza Italia, così che Berlusconi non possa comandare; allo stesso tempo che il PDF passi la soglia del 3%.
Aggiungo che personalmente ho molta stima per la Meloni e non per solidarietà femminile, ma perché ho seguito con attenzione le sue motivazioni, le sue proposte, i suoi programmi e trovo che ha intelligenza e grinta tali da non farsi mettere all'angolo se la lasciano entrare nell'agone (cosa nella quale purtroppo parte svantaggiata). Ma prego perché il Signore l'accompagni e la protegga su tutti i fronti.
Come giustamente osserva Irina, la barca piegata a sinistra, da anni, ha imbarcato molta acqua, per riequilibrarla bisogna mettersi a destra, lasciando i genieri ributtare l'acqua a mare e ripararla con senso del dovere e amor patrio. Compito questo che dovrebbe essere fatto proprio, con i dovuti distinguo, anche dalla Chiesa. (Maria Guarini)
Come giustamente osserva Irina, la barca piegata a sinistra, da anni, ha imbarcato molta acqua, per riequilibrarla bisogna mettersi a destra, lasciando i genieri ributtare l'acqua a mare e ripararla con senso del dovere e amor patrio. Compito questo che dovrebbe essere fatto proprio, con i dovuti distinguo, anche dalla Chiesa. (Maria Guarini)
Guareschi e il '48. I cattolici e il 2018 - Cristiano Lugli
Quanto mi accingo a scrivere è stato ispirato da una gentile signora che, al termine di un appassionante pomeriggio trascorso a parlare di messer Giovannino Guareschi, si è diretta verso di me dicendomi a gran voce: “Come faremo ad andare a votare il 4 di marzo?! Quest’anno, poi, ricorrono i settant’anni dalle prime elezioni. Bisogna dire qualcosa, bisogna fare qualcosa!”.
La carica di questa signora, non più al fiore dell’età anagrafica, mi fa sentire in dovere di dire, appunto, “qualcosa”.
Ha ragione la signora: quest’anno ricorrono i settant’anni dalle prime votazioni, fatte due anni dopo il Referendum del 2 giugno 1946 dove si è costituita quella fuida cosa chiamata Repubblica, e che da ben settantadue anni subiamo con tutta la democraticità che ne fa da padrona.
Ma non è tutto. Questo 2018 ci porta anche a commemorare il 50º della morte di Giovannino detto Guareschi. Il 22 luglio del 1968 moriva a Cervia, nella solitudine tipica degli uomini che hanno dato da fare al Princeps huius mundi, la cui grande opera, però, è emersa postuma al loro itinerario terreno: Guareschi è, oggi più che mai, circondato di amici, continuando a vivere ovunque e rimanendo uno degli autori più tradotti e venduti nel mondo.
Ecco perché allora queste elezioni non saranno le solite elezioni, ricorrendo due anniversari molto importanti. Correva il 18 aprile del 1948, e il Fronte Popolare Democratico (PCI-PSI) guidato da Palmiro Togliatti si contendeva il governo della Repubblica Italiana con la Democrazia Cristiana, guidata da Alcide De Gasperi.
L’esito finale è noto a tutti, ma forse, meno noto, è il contributo che Guareschi diede per fermare l’avanzata comunista ispirata sugli ideali sovietici della Russia staliniana.
Con la nascita del settimanale “Candido”, nato nel 1945 dalle ceneri del “Bertoldo”, Guareschi diede vita - insieme a Giovanni Mosca e a “Giaci” Mondaini - alla rivista più drasticamente anticomunista che sia mai sorta in Italia. La presentazione del suddetto settimanale recitava così: “Qualcuno si ostinerà a voler trovare che Candido ha vaghe tendenze destrose, il che non è vero per niente in quanto Candido è di destra nel modo più deciso e inequivocabile”.
Il nostro Giovannino ne fu condirettore assieme a Mosca fino al 1950, per poi diventarne l’unico Direttore fino al 1957.
Da fervente monarchico, condusse la battaglia per il Referendum del 1946, senza però ottenere risultato giacché, come detto e come si vede, viviamo sotto la celeberrima Repubblica fluida.
Per le elezioni del ‘48 invece, il contributo del Candido per la vittoria della DC fu fondamentale. I giornalai del tempo infilavano di nascosto il Candido dentro all’Unità che i vecchi compagni andavano a comprare: erano loro stessi a voler leggere il Candido, consci che l’umorismo, le vignette, e tutta la campagna anticomunista del Guareschi era da considerarsi come la prima avversaria da temere e, se ciò fosse stato possibile, da far soccombere. Parlando con l’amico Alessandro Gnocchi, profondo conoscitore dell’opera guareschiana, sono venuto a conoscenza di un dettaglio molto importante e in grado di far capire meglio quanto stiamo dicendo: al piccolo Albertino, alias Alberto Guareschi, un giorno in cui andò a comprare il giornale, il giornalaio disse qualcosa di simile a questo: dì a tuo padre di stare attento, perché se continua così rischia di finire male anche lui, magari in Piazzale Loreto. Questa frase, detta ad un bambino di appena 8 anni, fa’ capire quanto la penna di Guareschi fosse temuta e desse fastidio. A conferma di questo - se mai ve ne fosse il bisogno - vi è poi il fatto che alcuni fedeli lettori di Candido avevano organizzato una sorta di ronda, come guardie del corpo che accompagnavano Guareschi nei suoi spostamenti da casa alla Redazione o in altre occupazioni. Pensiamo solo al neologismo da lui coniato, quello dei “trinariciuti” comunisti, la qual terza narice - diceva il genio di Fontanelle - svolge una funzione a se stante rispetto alle altre due, fungendo da scarico per la materia grigia presente nel cervello, e risucchiando tutte le direttive del partito. E ancora si pensi a quanto detto, con grande coraggio, sui criminosi fatto che si consumavano all’interno del triangolo della morte: “Noi chiamammo poco tempo fa l’Emilia "Messico d’Italia", ma ciò è ingiusto perché piuttosto si deve dire che il Messico è l’Emilia d’America. Cose terribili succedono a Castelfranco Emilia e gente ci manda lettere piene di terrore elencando assassinii. Quarantadue persone sono già state soppresse misteriosamente per cause di politica o di vendetta, in uno spazio di pochi chilometri quadrati, in piena pianura. E la gente sa, ma non parla perché ha paura”.
Indubbio è dunque il solido contributo alla vittoria della DC portato in campo dal Candido, con un numero indefinito di vignette che fecero saltare i nervi ai compagni spingendo la gente a votare contro. E a proposito di “votare contro” va ricordata la più devastante e incisiva vignetta, la quale ritraeva lo scheletro di un soldato morto in Russia, dietro alle sbarre, con scritto sotto “Mamma votagli contro anche per me!”
Questo disegno venne utilizzato nel corso della propaganda elettorale dai Comitati Civici, istituiti per iniziativa del presidente dell’Azione Cattolica Luigi Gedda e con l’approvazione ufficiale della Santa Sede. Furono sparsi in tutto il Paese con l’organizzazione di una macchina propagandistica elettorale davvero efficace, che si avvalse delle strutture diocesane e parrocchiali per espandersi più fortemente. La Democrazia Cristiana - solo per fare un esempio - non era stata affatto capace di raggiungere un tale risultato ed una tale efficacia pre-elettorale.
Eppure sappiamo che fu proprio la Democrazia Cristiana, dal basso dei suoi principi traditi, ad isolare Guareschi, a criticarlo fortemente per la sua opera di don Camillo e Peppone con accuse di gran lunga ridicole. Aprire questo capitolo richiederebbe troppo spazio, ragion per cui ci limitiamo a dire quanto disse Guareschi a seguito di quei duri anni politici,tanto per capire la diversa pasta. Dopo il ‘48 smise di sostenere la DC in campagna elettorale, e nel 1953, quando la coalizione centrista guidata dai democristiani vinse ma senza raggiungere la maggioranza assoluta, non aggiudicandosi quindi il premio di maggioranza, il direttore di “Candido” titolò: “La mafia è sconfitta. La Democrazia continua”.
Era però questo aspetto democratico ed egualitarista - e non solo presente nella DC - che infastidiva Guareschi, specialmente perché tentava e ancora oggi tenta di ridurre il Cristianesimo a qualcosa di democratico, e in definitiva pusillanimemente liberale.
Proprio di questo si deve parlare oggi, nelle due ricorrenze guareschiane sopra citate, e a pochi giorni dal voto. Cos’è, veramente, la democrazia che ci spinge ad andare a votare? E perché anche in ambiente cattolico pare essere una questione vitale quella del diritto e del dovere di votare? Certo, ci sono stati tempi - come ad esempio il ‘48 ma non solo - in cui il voto era necessario per fermare una certa avanzata nettamente anticristiane e anticlericale, avvallando un’alternativa che poteva parer inizialmente buona. Nonostante questo fosse servito, sappiamo però che il germe marxista si è infilato in ogni dove. A conferma di questo interviene proprio Giovannino, con una descrizione perfetta: “Il comunismo, una volta esaurita la sua iniziale carica di odio contro Dio e contro gli uomini, si comporta come il colossale macigno che, precipitando da una vetta, travolge e sgretola tutto al suo passaggio e poi giace inerte nella valle opprimendo la terra col suo immane peso”.
Questo immane peso si vede oggi giacere nella quotidianità delle persone, nelle formule con cui ogni scelta, collettiva o individuale che sia, si intraprende per correre verso il progresso materiale e nella morte dello spirito. Chiuse le porte per il Cielo, l’uomo si è spalancato sotto di sé l’entrata diretta per i cancelli dell’Inferno. E chi, oggi, può toglierci da questo stato di cose? Chi potrebbe votare, oggi, un cattolico per non votarsi all’autodistruzione o comunque all’inutilità più bieca del partito apparentemente buono? La democrazia è il vero oppio dei popoli, quello che ci fa presumere di contare qualcosa appiattendo le idee e livellando ogni uomo, furbo o stupido che sia, sullo stesso piano. Il voto di un fervente e umile cattolico, è uguale a quello di un ateo bestemmiatore: cioè il contrario della tradizione e, in senso ancor più stretto, del Cristianesimo che si fonda su una gerarchia.
Tutto si situerebbe sulla scelta di un male minore, dannoso nella sua origine ma oggi ancor peggiore perché inutile, senza un senso. Esiste un fine per cui votare oggigiorno? Il mio rimane solo un parere, ma non posso che rispondere in modo negativo, e si sa che senza un fine il mondo, l’esistenza e anche la più piccola cosa si condanna all’inutilità, Nessuno rappresenta una vera difesa del cattolicesimo; a nessuno interessa dell’interesse di Dio, dei suoi Diritti non solo sopra ogni anima, ma anche sulla stessa società che è soggetta alla Sua volontà e, dunque, al Suo Giudizio.
Tutto ciò che cerca di rappresentare oggi il Cristianesimo, oltre a farlo molto lontanamente, adatta quel metodo tipicamente democratico con il qual dialogo ci si rivolge e si dialoga con tutti. Senza “rizzare il gonfalone della Santissima Croce”, si esterna piuttosto la propria Fede come fosse qualcosa di uguale al resto, della serie: “Ehi, voi, qui ci siamo anche noi”.
Chi invece, pur non dichiarandosi cattolico tenta di difendere i presunti valori, la presunta patria e quant’altro, alla fine appoggia tutto ciò che è scandalosamente anti-cristiano. Si pensi solo alla Lega Nord della femminista Giulia Buongiorno - tanto per rendere l’idea. Si pensi all’appello di Renzi ai “cattolici”. Si pensi allo squadrismo - più dannoso che utile - di certi partiti o movimenti di destra con percentuali già basse e con atteggiamenti sol controproducenti, in grado di riuscire a scatenare tutta la stupidità più acuta di chi sta dalla parte opposta, e senza nemmeno ottenere nulla. Non esiste perciò nemmeno più un “votare contro”, perché se volessimo essere cristiani veri, e dunque cristianamente coerenti, dovremmo votare contro a tutti.
La domanda allora sorge spontanea: l’assenteismo è cattolico? Ebbene, pur ribadendo un personalissimo pensiero, credo proprio che lo sia.
Allo stesso tempo mi chiedo, forse in modo del tutto puerile, cosa avrebbe fatto Guareschi di questi tempi. Non ho una risposta, e sono contento che lui si sia potuto risparmiare questi anni truci e in preda alla più totale dissoluzione, dove tutto è confuso, tutto è multicolore e nemmeno la politica è in grado di generare veri e propri schieramenti che un tempo, seppur malati da ambe le parti, parevano differenziarsi quantomeno nelle idee.
Capire dove sbattere la testa in un tale momento storico credo sia molto più difficile che decidere di non sbatterla proprio. L’assenteismo, con questa condizioni e con queste proposte, è cattolico. D’altronde, come diceva Giovannino detto Guareschi, “per noi esistono al mondo due idee in lotta: l’idea cristiana e l’idea anticristiana. Noi siamo per l’idea cristiana e siamo perciò con tutti coloro che la perseguono e soltanto fino a quando la perseguono”. Non essendoci più nessuno che oggi questa idea la persegue, l’unico voto utile rimane quello da fare alla Vergine Santissima e al Suo Cuore Immacolato, sperando che questa lenta agonia finisca alla svelta.
65 commenti:
Ogni tanto pubblicate anche articoli veramente ottimi come questo.
Mi dispiace dissentire dal tema fondamentale di questo articolo di Cristiano Lugli, di cui condivido peraltro molte convinzioni e battaglie. L'argomento principale di questo articolo cade immediatamente appena si considera il banalissimo fatto che "non votare" è una scelta alla stessa stregua del "votare". Quindi il non votare incide sulla scena elettorale seppure in modo indiretto. E siccome, per quanto sia vero che non ci sono partiti "ideali", esistono certamente partiti piu' schierati di altri su posizione nemiche della retta fede e della retta morale, il cattolico che non va a votare di fatto aiuta questi partiti "piu' gravemente anticattolici" di altri, seppure in modo indiretto, macchiando in modo indiretto la propria coscienza delle nefandezze che questi partiti, se al governo, potrebbero commettere.
Concludo con un aneddoto noto: a una madre furono presi i due figli, e vennero gettati nel fiume. La madre aveva la possibilità di salvarne soltanto uno dei due. L'altro sarebbe per forza morto. Ecco: credo che chi non va a votare sia una madre che, per evitare di prendere parte indirettamente alla morte di uno dei due figli, si astenga dal salvarne anche uno soltanto. Ritengo quindi la posizione assenteista priva di senso di realpolitik, contraria al senso comune, e in definitiva assurda e dannosa.
Ringrazio Pepito per il suo commento, che di fatto si situa in quella logica di dibattito assolutamente democratico. Purtroppo, il senso comune dell’uomo moderno - e sia chiaro, nessuno escluso - è pregno della logica democratica secondo la quale, appunto, il “non-voto” è uguale al “voto”. Questo è assurdo per due semplici ragioni: chi vota prende una posizione ed una scelta che, volente o nolente, opta per qualcuno. Che si opti o per l’uno o per l’altro, si sarà sempre optato per qualcuno che è in fallo verso gli autentici principi tradizionali del Cattolicesimo. Persino i partiti cosiddetti “cattolici”, avranno la falla di difendere un certo stampo modernista che porta la fede alla corruzione. Non votare, di contro, per la ferma scelta di non condividere un ideale democratico che è assurdo, contrario ad ogni principio della gerarchia tradizionale, non inficia affatto su una scelta morale. Né tanto meno sulla coscienza, che tosto dovrà guardarsi da scegliere qualcuno votato al compromesso - come di fatto tutti i partiti. Ovviamente la tentazione, l’impostazione e le simpatie per votare un determinato partito che più rispecchi una certa etica ed una certa morale è lecito. Io non sono qui a dire che è “peccato” andare a votare questo o quell’altro; non sia mai! Dico però che un cattolico deve guardarsi bene intorno prima di fare una scelta che, con la scusa del “voto il meno peggio”, alla fine porta a votare il Male Minore.Il “senso realpolitik” - la qual parola già mi crea una certa orticaria - crede che siccome la democrazia, il diritto al voto, ecc ecc, siano presenti in questa civiltà e in questo preciso momento storico, allora ognuno ci si debba piegare perché “tanto stiamo messi così”. Questo è credere che il contingente e non l’assolito sia il fine da perseguire nelle proprie scelte. Il ché, appunto, è contrario ad ogni logica sanamente realista.
Ringrazio ad ogni modo nuovamente Pepito, per le sue lecite considerazioni.
Cristiano
Sono perfettamente d'accordo con Pepito: bisogna votare.
Ma non per questo o quel partito "turandosi il naso", bisogna votare per l'unico "partito" che non puzza: Fratelli d'Italia.
Le "truppe cammellate" al seguito di chi ci ha condotti dove siamo sono già state rifornite di biada ed acqua, firmando negli ultimi giorni i contratti di molte categorie che li attendevano da anni. Lo "zoccolo duro" del consenso non solo non si pone il problema dell'astensione, ma è stato pagato per recarsi alle urne, come al tempo degli ottanta euro.
Ciò premesso l'astensionismo ideale, da parte di chi lo praticasse nobilmente, da un punto di vista puramente matematico non fa che dare peso al voto dei militi delle truppe cammellate.
In questa tornata chi vuole "punire" gli attuali gestori o chi semplicemente cerca di metterli in condizione di non nuocere ulteriormente, deve semplicemente andare a votare. Oserei dire che l'astensione sarebbe nobile solo da parte di chi, votando, sarebbe propenso a preferire quelli che ci hanno portati dove siamo.
Per tutti quelli che hanno un giudizio negativo sugli attuali maggiordomi dei poteri che stanno ultimamente disastrando l'Italia (in termini demografici e di fabbriche chiuse, delocalizzate o passate in mano altrui gli effetti sono equivalenti a una guerra), il voto è una piccola ma significativa occasione per dire "basta" a lor signori. Siete forti, siete invasivi, siete abili, siete intelligenti, siete influenti, ma "basta". Grazie.
Lor signori lo sanno e stanno inviando precisi messaggi sia di nervosismo, sia di velata minaccia, mentre naturalmente il problema sono "i populismi". Paradossalmente anche una Chiesa attenta più che mai al Popolo di Dio, sul populismo ricalca i temi delle elites.
E se votiamo, per chi votare? E facendolo con un sistema elettorale che, a voler ben vedere, presenta più di un aspetto incostituzionale, architettato con il bilancino da chi ha cercato di ottimizzarne i benefici (e ora rischia pesanti batoste), che potrebbe vanificare i voti dati a formazioni che non arrivassero al 3%?
Torniamo alla scelta di base.
Votare è doveroso contro le elites.
Votare chi è davvero alternativo ha senso, votare dentro contenitori di consenso già scodinzolanti verso le elites lo è meno (il Cavaliere è sceso a miti consigli, promettendo "equilibrio", interessandosi soprattutto di Dudu per la gioia della Brambilla).
Quindi se bisogna votare per dare una sterzata, bisogna anche rischiare, confidando molto nel fatto che questo popolo non sarà abbandonato dal Suo Signore e che un resto fedele c'è.
Per tutto questo il mio approdo è il PDF.
Non potrebbe essere altrimenti. A beneficio anche di un centrodestra da stanare dalle proprie contraddizioni e da un opportunismo che verrebbe facilmente fagocitato dalle elites sovranazionali, come già accaduto in passato.
Per reggere a certe lusinghe, o minacce, servono famiglie sane. Cominciamo da lì.
"Tengo famiglia" non è l'incipit di ogni compromesso, ma potrebbe essere la svolta per dire che c'è un'Italia che vuole uscire dalla dittatura del relativismo. E' un programma identitario che abbraccia ogni ambito della politica, nessun ministero escluso.
Senza farsi troppe illusioni e senza confidare soprattutto sull'uomo: in questo, cosi la penso io, il PDF ha il pregio di avere le idee più chiare degli altri.
La politica del "tanto peggio tanto meglio" non è buona, porta solo disastri
A me sembra che il consiglio di non andare a votare, affidandosi alla Provvidenza per un intervento che risolva la nostra grave crisi, non sia affatto buono. Non andando a votare, facciamo vincere gli altri.
Si può dire che Dio abbia avuto compassione dell'America facendo vincere Trump, il quale, nonostante certi suoi evidenti limiti, ha impedito la vittoria, che sarebbe stata veramente il trionfo del Male, della sciagurata Clinton e sta cercando di riproporre a vari livelli i valori cristiani (lotta all'aborto, all'omosessualismo, aiuto alle famiglie secondo naturaj, opposizione all'invasione islamica). Certo, come li vedono, questi valori, i protestanti nordamericani di tipo diciamo conservatore. Se quest'analisi è giusta, dobbiamo allora dire che Dio stesso si è servito di ciò che passava il convento negli USA, non ha aspettato l'avvento, allo stato impossibile, di un ceto politico con tutti i requisiti in regola.
Così noi. Affrettare il crollo del regime non andando a votare, contando sull'intervento (apocalittico) della Provvidenza, mi sembra un atteggiamento suicida, che forse nasconde una tendenza cattolica alla desistenza e all'autoannientamento; tendenza tipica a mio avviso del cattolicesimo stralunato uscito dal Vaticano II. Proprio l'esempio addotto della lotta di Guareschi per la vittoria contro il comunismo nel 48 dimostra quanto il non votare sia sbagliato. Anche allora De Gasperi (che rispetto agli odierni appare un gigante) e la DC non erano certo l'ideale.
La politica, piaccia o meno, è quasi sempre arte del compromesso. A volte, proprio per difendere valori fondamentali (qui matrimonio, famiglia, patria) si è costretti a scelte di compromesso, nel senso che ci si deve affidare a forze politiche che solo in parte appaiono all'altezza ma tuttavia si impegnano a difendere quei valori fondamentali contro chi li vuole distruggere del tutto e farci addirittura sparire come popolo, etnicamente.
A questo siamo arrivati! Questa è la posta in gioco: la sopravvivenza fisica del popolo italiano!
Tanto più oggi dobbiamo andare a votare nel modo giusto, oggi che la Gerarchia cattolica è in sostanza passata dall'altra parte. Questa è la sconvolgente novità del 2018: la Chiesa ufficiale ha tradito, i suoi "comitati" sostengono il nemico, ossia l'anti-Italia in tutte le sue variegate e note forme. Dobbiamo andare a votare anche per non darla vinta a tutti i "pretacci e fratacci senza fede"(i modernisti secondo Croce) che stanno già celebrando il funerale del popolo italiano.
PP
La Ong Avaaz finanziata da George Soros, sta conducendo da giorni una martellante campagna di pressione sulla rete contro i partiti di centrodestra.Su Facebook compaiono spot martellanti con video che ritraggono i leader della coalizione di cdx accompagnati da scene di violenza urbana. I manovratori di Avaaz, abituati a gestire i governi italiani degli ultimi anni e attenti osservatori dei sondaggi elettorali, danno, sul loro sito, precise indicazioni di voto proprio in quei collegi-chiave, cruciali per il risultato finale in termini di eletti. Collegi nei quali il candidato di cdx è spesso tallonato, nei sondaggi, da uno del M5S. Ad esempio l'invito a votare, nel collegio di Bagnoli-Chiaiano, per Roberto Fico, per sconfiggere la candidata del cdx Marta Shifone e quello a votare per il grillino Antonio Federico a Campobasso, che nei sondaggi segue a poca distanza la leghista Aida Romagnuolo, e a votare, a Nuoro, il grillino Emiliano Fenu contro il leghista Lorenzo Palermo... I rapporti tra pentastellati e grande finanza internazionale mi paiono abbastanza chiari. Naturalmente però la preferita di Avaaz e di Soros è l'immarcescibile Emma Bonino....
Concordo con molte osservazioni di C. Lugli; in particolare sull’impresentabilità di una femminista hunzikeriana come Giulia Buongiorno.
Dissento sull’astensione, perché bisogna assolutamente fermare il partito radicale di massa (Del Noce, un profeta, un testimone). Ho 6 nipoti in età prescolare che vorrei assolutamente salvare dalla scuola Giannini-Fedeli+, il cui scopo è indottrinarli e corromperli per farne dei servi obbedienti. Ferrara è uscito allo scoperto (fatto che non sorprende affatto).
L’attacco a tenaglia vede i centri sociali colpevoli di violenza pressoché indisturbati mentre i loro padrini politici li coprono agitando spettri e fantasmi inesistenti.
La giornata si preannuncia perigliosa assai, cercano il morto antifascista per sigillare le elezioni.
Non lasciamoci intimorire e difendiamo la nostra Italia e la nostra civiltà.
Ribadisco quindi il consiglio dato ad una amica perplessa: “vota più a destra che puoi”.
OS
Se da una parte condivido con Lugli il fatto che in questa situazione la soluzione più 'corretta' sia il non-voto (anche perché, per le mie personali posizioni politiche, lo stato italiano è frutto di un'usurpazione illegittima), cionondimeno non me la sento di biasimare chi sceglie il 'voto contro' o il 'voto del meno peggio'.
L'esempio di 'PP' su Trump è estremamente calzante. In tal senso, è necessario che perda quel partito che ha legalizzato le unioni tra invertiti, alleata con una criminale con 8 milioni di bimbi assassinati sulla coscienza; è necessario salvaguardarci da un partito che vuole concedere il matrimonio e l'adozione a qualsiasi depravato; è necessario salvaguardarci da un partito antisistema che cambia idea ogni giorno ed è caratterizzato da un inusitato miscuglio di democrazia diretta e autoritarismo feroce; è necessario guardarsi da chi propone le solite trite e dannose idee liberali, liberiste ed europeiste, magari condite con un po' di deprecabile animalismo. Nemmeno poi considero ciò che la storia ha già condannato, dal comunismo di Potere al Popolo al neofascismo statolatra di Casapound. Davanti a questi rischj concreti, abbenché io non consideri la Repubblica Italiana come mio stato, il fatto che io ci viva mi spinge a prendere una posizione elettorale unicamente per impedire che in questo paese un giorno la legge morale naturale venga ancor più violentemente negata.
A metà tra il positivo e il negativo sta la Lega Nord, che presenta alcune idee buone e altre decisamente meno (circa la prostituzione, e.g.), e alcuni esponenti (come giustamente Lugli segnala) decisamente anticattolici. Ma esistono almeno tre partiti che (anche se non avranno i risultati percentuali di Salvini o Di Maio) sono assolutamente non disprezzabili da parte di un cattolico, ancorché non rappresentino l'ideale. Votare per uno di questi tre (FdI, PdF e FN) può essere una soluzione accettabile.
Siccome sono il solito "fratello cattivo"che giudica,mi preparo all'ennesima razione di "mazzate".
A voi le scelte personali di Adinolfi non diranno niente,a me si e,francamente, non mi fido.
Mi sembrerebbe di votare un Introvigne qualsiasi.
È vero che siamo tutti peccatori, come mi ha ricordato qualcuno su questo blog, ma è anche vero che di notte tutti i gatti sono grigi.
Insomma,un conto è vivere da cattolici,sia pure con tutte le pecche possibili,un altro conto è vivere,per scelta,situazioni non compatibili con la propria fede
Il fatto.poi. che P.Livio lo abbia arruolato tra le file di Radio Maria, al posto di autentici cattolici come Gnocchi,Palmaro e De Mattei, la dice lunga,almeno per me.
E adesso scatenatevi pure,si aprano le danze!
Antonio
"Il voto di un fervente e umile cattolico, è uguale a quello di un ateo bestemmiatore":perché dovrebbero avere un diverso peso elettorale?
Un perplesso
Perché il governo Gentiloni non ha ancora convocato l’ambasciatore turco? Italia umiliata dal sultano turco Erdogan. La nave dell’ENI Saipem costretta dalla Marina Militare turca a lasciare il largo di Cipro, con una azione in violazione di ogni norma internazionale. L’inutile governo Gentiloni non è riuscito nemmeno a far sentire la sua voce in sede europea o in sede NATO. Situazione inaccettabile. Chiedo al Governo perché l’ambasciatore turco non sia stato ancora convocato e non sia stata ancora decisa alcuna risposta diplomatica alla Turchia.
(Giorgia Meloni)
http://www.ilgiornale.it/news/politica/erdogan-re-mediterraneo-eni-costretta-lasciare-cipro-1497819.html?mobile_detect=false
O Signore nostro Gesù Cristo, figlio di Dio, proteggi nel loro viaggio verso la valle di Pepuza i nostri fratelli, i quali afflitti dalla febbre escatologica, lì han deciso di attendere, oranti, l'imminente sconquasso dell'Italia.
Tornando seri, perchè seria e grave è la situazione storica nostra contemporanea, faccio mia questa dichiarazione contro il male funesto dell'astensionismo: "Noi cittadini comuni, intellettualmente indipendenti, ai programmi dei partiti non diamo alcuna importanza, perché oggettivamente non l’hanno. Abbiamo però capito che questa tornata elettorale è, prima che la scelta di un partito, un referendum fra due mondi. Il mondo del Ceo capitalism , della globalizzazione selvaggia, della gigeconomy e tutto l’armamentario neo liberista di Silicon Valley, ovvero il mondo di chi vuole estirpare la malapianta del monopolio delle tecnologie, quindi del mercato, l’uberizzazione dei trasporti, il controllo degli algoritmi per permettere a miliardari privati di manipolare le elezioni." "Fatta questa scelta di fondo, votiamo il partito che preferiamo, se del caso turandoci il naso. Ma a votare andiamoci tutti, visto che con élite di tal fatta non è detto, se non le abbattiamo ora nelle urne, che lo si possa fare ancora a lungo." (Riccardo Ruggeri, 21 Febbraio 2018)
Stringatamente aggiungo: questa tornata elettorale indicherà semplicemente la strada che la maggioranza degli italiani intendono percorrere e che si cercherà effettivamente di percorrere superando gli attacchi furibondi dei poteri massonici e cattocomunisti.
Mi permetto perciò di rivolgere agli amici che amano l'Italia, i veri italiani che lavorano, si dedicano alla famiglia, coltivano l'amor di Patria e conservano il timor di Dio, un invito: non permettiamo che i lussuriosi, che stanno vivendo il loro tempo di grazia, vincano anche le elezioni. In questo 2018 assisteremo ad avvenimenti formidabili, prepariamoci a viverli con coraggio e a combattere uniti per le nostre famiglie, per la nostra patria e per la nostra civiltà cristiana, ognuno con la propria storia e la propria identità. Giacchè questo attuale sistema elettorale lo consente e dal momento che le forze politiche in lista nella prossima competizione sono tali e tante, una volta fatta la scelta di fondo, che per me è quella patriottica, ognuno poi voti secondo la propria identità e la sua consapevole specifica sensibilità. Il 4 marzo veniente, di scelte appropriate (escludendo i partiti del governo uscente e quelli che si offrono come ingredienti per una frittata renzi-berlusconiana), ce ne sono molte anche per i cattolici, che non dimenticano di essere anche figli d'Italia. Tutti al voto!
Concordo con Sbazzeguti, PP, OS, et al.
Che si opti o per l’uno o per l’altro, si sarà sempre optato per qualcuno che è in fallo verso gli autentici principi tradizionali del Cattolicesimo.
Lugli, è vero. Ma certi, vincessero, ci metterebbero subito in galera, riducendo drasticamente la possibilità di reagire. Altri, presumibilmente, no. Questo fa una differenza. È calzante l'esempio sopra di Trump: se avesse vinto la Clinton, gli USA sarebbero già come il Canada, e chi segue LifeSiteNews sa di cosa sto parlando.
Alla storia della madre che può salvare un solo figlio ne affianco un'altra. È una storiella nota, che gira da tempo in ambito cattolico (a volte con spiegazioni ortodosse, a volte no, ma ovvimanente qui prendiamo le prime). C'è un'inondazione ed un uomo sale al primo piano della propria casa perchè l'acqua sale. E prega. Passa un mezzo anfibio dei pompieri, che gli chiede se vuole aiuto. "No, non ce n'è bisogno, mi salverà il Padreterno!". L'acqua sale e l'uomo sale sul tetto, continuando a pregare. Passa un elicottero e gli chiede se vuole aiuto. "No, non ce n'è bisogno, mi salverà il Padreterno!". L'acqua sale ancora e l'uomo annega. Siccome è un uomo pio, finisce dritto in Paradiso. E questo, da una parte, è un lieto fine. Ma l'uomo ha una curiosità e, al cospetto di Dio, gli chiede: "Ma io ti ho pregato molto, perché non mi hai salvato?". E Dio: "Figliolo, io ti ho esaudito: ti ho mandato prima il mezzo anfibio e poi l'elicottero; sei tu che li hai rifiutati.".
In sintesi: d'accordissimo che prima di tutto si prega, ma poi non è che ci sediamo aspettando di vedere Dio all'opera. Come immaginate poi che Dio interverrà? Con terremoti e pestilenze, e ci libererà dai malvagi? Ma quando mai è avvenuto? Dio ci ha sempre liberato per mezzo dell'opera di uomini ispirati. Alla battaglia di Lepanto ha regalato alla Cristianità una vittoria insperata, anche con qualche mezzo miracolo (il vento, ecc...), ma non ha semplicemente scatenato una tempesta selettiva che affondasse le navi dei turchi: anche con il vantaggio del vento, le truppe cristiane hanno dovuto sudarsi la vittoria. E se c'erano le navi schierate, è perché tutta una serie di persone ha fatto certe cose, rispondendo all'appello divino.
Non vorrei che dietro certi ragionamenti ci fosse l'atteggiamento di Giona che attende sul monte di vedere di Ninive punita. Le punizioni arriveranno e faranno parte della giustizia di Dio, ma non dobbiamo augurarcele, nel senso che dobbiamo sempre agire per minimizzare il male, e conseguentemente l'entità della punizione. Ed è anche il desiderio di Dio, altrimenti non avrebbe mai mandato Giona a Ninive, stando pure dietro a tutte le storie che quello faceva, ma l'avrebbe semplicemente punita.
No, la questione è un’altra: la retta ragione e l’intelligenza sono messi alla stregua dell’imbecillità. Questo è il dramma della democrazia. La Verità è messa sullo stesso piano della follia. In democrazia vince il numero, non la Verità. E questo principio è anticristiano per eccellenza.
A tutti coloro che sono intenzionati, da cattolici, a votare lega, leggetevi attentamente questa intervista di Salvini:
https://www.google.it/amp/s/www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/unioni-civili-salvini-ami-chi-vuoi-no-adozioni-gay-2821442/amp/
In più una considerazione: se il nostro obiettivo principale è ostacolare e contrastare la dissoluzione dovremmo votare partiti che nei loro programmi contengano ufficialmente battaglie imprescindibili come quelle contro aborto, eutanasia, unioni civili, gender, abrogazione delle leggi omicide 194 e 40... Ebbene né la Lega né Fratelli d'Italia hanno nel programma nulla di ciò.. Vi sembra un dettaglio ininfluente? Gli unici votabili in coscienza sono il Popolo della Famiglia e Forza Nuova, i cui programmi contengono esplicitamente la lotta a queste nefandezze.. Tutti gli altri parlano parlano ma di tornare indietro non ne vorranno mai sentir parlare... A ognuno di voi la scelta... Alessandro
Che il Signore ci salvi sempre attraverso uomini ispirati non mi sembra vero. Anche perché dovremmo accoglierli ed ascoltarli, cosa che spesso non facciamo, tanto è vero che ce ne freghiamo anche della Madre di Dio che il Signore,nella sua misericordia, ci ha inviato. Quando non abbiamo accolto i suoi avvertimenti, cioè spesso, siamo stati giustamente puniti. Anzi,direi che la storia ci insegna tutt'altro, come del resto dimostra anche la storiella che ci
è stata raccontata. Basterebbe ricordare il sacco di Roma,senza scomodare Sodoma. Che poi si debba sperare che ciò non accada è un altro discorso. Temo,però, che questa umanità traviata e questa Chiesa apostata si siano spinti troppo oltre, non torneranno indietro spontaneamente e non credo che basti qualche uomo ispirato,purtroppo. In alcune apparizioni ufficialmente riconosciute ( so che non vi piacciono) la Madonna ha detto che la situazione attuale è peggiore di quella del diluvio. Fate voi.
Dopo di che auspichiamoci che ciò non accada.
Antonio
Comunicato stampa
Si è svolta oggi la tappa del Bus della Libertà a Torino nonostante i tentativi di boicottaggio dell’Amministrazione Comunale.
“La disobbedienza civile è un dovere se è in pericolo il nostro diritto di opinione e quello di difendere i nostri figli.”
L’Assessore in quota Arcigay Marco Giusta aveva revocato a poche ore dalla manifestazione l’autorizzazione già concessa e pagata per l’occupazione del suolo pubblico.
Si è svolta come da programma la tappa di Torino del Bus della Libertà, impegnato in un tour nazionale a difesa delle libertà educativa e contro i programmi “gender” nelle scuole. Oggi alle 11 presso il Rondò Rivella c’era tanta gente ad aspettare il Bus, anche per ribadire il diritto di pensiero e di parola, che evidentemente non tutti riconoscono a chi si permette di contrastare i dogmi delle Lobby LGBT.
La tappa del Bus della Libertà si è svolta ugualmente in disobbedienza civile alla revoca liberticida imposta dall’Assessore in quota Arcigay Marco Giusta, che ieri, a poche ore dall’arrivo del tour, ha fatto giungere la revoca dell’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico, già concessa e regolarmente pagata dagli organizzatori. Un evidente tentativo di boicottaggio che non ha però ottenuto il risultato sperato.
“Assurde sono le motivazioni che avrebbero portato a tale revoca: si afferma che l’informazione inviata agli uffici comunali avrebbe mascherato lo scopo del Bus con la difesa del sano sviluppo psico-affettivo dei bambini, ma che, invece, la nostra manifestazione avrebbe contenuti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti – ha dichiarato Filippo Savarese, Direttore delle Campagne di CitizenGO Italia- Ma il Bus della Libertà ha esattamente lo scopo dichiarato: sensibilizzare i cittadini sui danni che l’ideologia Gender diffusa nelle scuole arreca alla sana crescita dei bambini, rivendicando il diritto dei genitori di educare liberamente i loro figli. “
Il tentativo di bloccare il Bus della Libertà ha suscitato molto clamore, e non solo a Torino, con numerosi comunicati di sostegno politico arrivati nelle ultime ore, tra cui quello del Senatore Lucio Malan di Forza Italia, di Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia, del Vicesindaco leghista di Verona Lorenzo Fontana, che ha dato il benvenuto al Bus in vista della tappa nella città scaligera domenica 24 alle 10.30 in Piazza Bra.
I promotori hanno chiesto ai propri legali di verificare se la revoca della concessione già data e pagata sia legittima, data la totale assenza di tempo per ricorrere.
Prossima tappa ore 15:30 a Milano (Porta Venezia). Matteo Salvini ha annunciato il suo passaggio per salutare il Bus della Libertà e sostenere la campagna.
Salvini in piazza a Milano giura sul Vangelo e col rosario in mano di essere fedele al popolo italiano, una volta al governo
In democrazia vince il numero, non la verità
Detto così, mi sembra apodittico. Forse che, storicamente, i regimi monarchici hanno fatto sempre prevalere la verità ed evitato l'imbecillità? Del resto san Paolo, nel cap. 13 della Lettera ai Romani, dove parla del dovuto rispetto all'autorità civile da parte di ogni credente, non mostra di preferire una forma di governo rispetto ad un'altra. L'autorità cui si doveva portare rispetto, salvo ribellarsi se pretendeva onori divini, era quella ancora pagana. La fase attuale in Occidente sembra quella della decadenza verticale della democrazia, i cui tratti generali troviamo delineati già nella critica platonica alla decadenza della democrazia ateniese. Una decadenza oggi particolarmente grave. Nel caso dell'Italia, il dramma è dovuto anche al fatto che non si sono mai volute fare le necessarie riforme costituzionali, necessarie per migliorare i noti difetti della nostra Costituzione, troppo legata ad un parlamentarismo di tipo ottocentesco. Però, oltre alla crisi politico-istituzionale, c'è la crisi morale, la crisi dei valori, che abbiamo importato dal resto dell'Occidente, crisi provocata e in ogni caso aggravata anche dal processo di autoannientamente in corso nella Chiesa cattolica.
Certo, la democrazia può andar bene come forma di governo rappresentativo non come forma di vita. La nostra, dovrebbe esser riformata nel senso della Repubblica presidenziale, con un esecutivo controllato ma forte. L'hanno detto in tanti, inutilmente. E sulla riforma costituzionale mi sembra che nemmeno il centrodestra dica qualcosa. I programmi elettorali dicono e non dicono, come sempre, e c'è sempre il rischio degli "inguacchi". Hanno un valore relativo e spesso valgono più per quello che non dicono. P.e. Trump ha ingaggiato una dura battaglia antiabortista e antilobbygay, ma non mi sembra (se non erro) che ci avesse battuto sopra con forza, durante la sua campagna elettorale.
Perché lo Stato italiano sarebbe illegittimo?
Quanti sono gli Stati che, nella storia, hanno avuto origini "legittime"? E in che senso bisogna poi intendere la "legittimità" dell'origine? Ce n'è qualcuno alla cui nascita non abbia presieduto in qualche modo l'uso della forza o comunque un'azione illegittima? Anche il Patrimonio di S.Pietro, suo Stato originario, non fu gradualmente "usurpato" dal Papa all'imperatore romano, che al tempo risiedeva a Costantinopoli e amministrava quel territorio come Ducato Romano, dopo averlo ritolto con una sanguinosa guerra ai Goti?
PP
Sulla sua pagina Facebook, Socci ha scritto: "Salvini ha concluso il suo discorso giurando di difendere e applicare la Costituzione e l'insegnamento del Vangelo. All'opposto di Matteo Renzi che (quando fece approvare le "unioni civili") dichiarò di aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo, quindi opponendo l'una all'altro".
Bravo Salvini
La Costituzione, nell'art. 29.1 recita: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio."
Proprio in base a questo comma, non è pertanto lecito riconoscere "diritti" ad una "famiglia" che sia una società innaturale perché contronatura, come la "famiglia gay".
Le "unioni civili" non sono "società naturali". Sono contuberni incivili. Non c'è nella nostra Costituzione alcuno ostacolo a cancellare la nefasta legge fatta votare dal "cattolico" Renzi, che va a Messa tutte le domeniche con la famiglia.
Se si vincerà, se ci saranno i numeri, basterà volerlo fare, per poterlo fare.
Z.
@Lugli
Io posso anche essere convinto che la democrazia ormai ha fatto flop. Ma il campo di battaglia, ora, è questo, e si combatte sul campo in cui ci si trova, intanto per non arretrare ulteriormente. Avere un governo che almeno non è dichiaratamente ostile ci consente margini di manovra.
@Alessandro
So bene che né Lega né FdI hanno programmi cattolici. Che Salvini abbia giurato su Vangelo e Rosario, in sé mi sta bene, ma spero che l'abbia fatto con sincerità, altrimenti... Il problema, però, non è solo l'ortodossia dei programmi: è anche la probabilità di essere in grado di fare qualcosa. Se non ci fosse la soglia di sbarramento, non ci sarebbero problemi: per quanto tolti ai partiti principali, i voti ai partiti più piccoli produrrebbero comunque parlamentari in grado di esercitare un peso. Ma la soglia di sbarramento, purtroppo, c'è. Io non sono in grado di sciogliere questo problema, ortodossia vs efficacia, in modo convincente per tutti. Probabilmente voterò Lega, con molti dubbi, pertanto non mi sento di criticare chi voterà PdF. Capisco dunque chi sceglierà PdF, però in questo caso varrà la considerazione opposta, che pure la sua scelta ha delle criticità. Per questo insisto che ognuno faccia quel che crede, ma che poi dobbiamo tutti invocare la Provvidenza perché quadri il cerchio.
Ora è inutile discutere di cosa si sarebbe potuto fare meglio, perché conviene attendere e vedere l'esito, ma ho l'impressione che, con un po' più di coordinamento, si sarebbe potuto fare qualcosa di meglio.
Al sacco di Roma, comunque, le truppe romane combatterono. Non stettero a guardare, pensando che era un giusto castigo divino.
In tutti i diversi partiti del centrodestra c’è una forte componente laicista, o cattolica solo a parole. Però, non votare Noi con l’Italia perché c’è qualcuno che ha approvato la Cirinnà, vuol dire non votare nessun partito della coalizione: in Forza Italia c’è la Carfagna, la Prestigiacomo e altri, nella Lega hanno suonato la grancassa per l’arrivo della Bongiorno (un’avversaria molto agguerrita dei temi della vita e della famiglia), in Fratelli d’Italia c’è La Russa, e comunque basta ricordare il voto sul divorzio breve: 28 no in tutto, su 630 deputati.
Allora serve un partito cattolico? No: quel partito (che peraltro fece passare anche l’aborto) è finito da tempo, e la storia non torna indietro. A noi cattolici serve che la coalizione di centrodestra vinca, e qualunque altra scelta, fuori della coalizione, serve solo a rafforzare la sinistra e i 5stelle. Nella coalizione, con tutte le sue differenze, imperfezioni, con i suoi “traditori”, le sue confusioni, persino i suoi opportunismi, c’è un elemento prezioso: l’agibilità politica per i cattolici. Nessuna Bongiorno, Carfagna, La Russa, ecc ecc può chiudere questo prezioso spazio. Nell’ultimo governo Berlusconi siamo arrivati allo scontro istituzionale ai livelli più alti (presidente del consiglio contro presidente della repubblica) per salvare una vita umana, quella di Eluana Englaro, e quella battaglia ha rovesciato tutti i sondaggi che fino a pochi giorni prima erano a favore del padre di Eluana. I cattolici sono ormai minoranza creativa, ma debbono attraversare la politica, entrarci, e condurre la propria battaglia in uno schieramento che può vincere, contribuendo a farlo vincere. L’Aventino non serve. Serve essere combattivi e mai rassegnati, conducendo la proprie battaglie dove c’è lo spazio per farlo. E cioè nella coalizione di centrodestra, insieme ai tanti che ci seguono, trascinandoci dietro anche i tiepidi, anche quelli che hanno aspettato il canto del gallo per rendersi conto di aver rinnegato la verità.
Come ho già sottolineato, all’interno di Forza Italia sono molto forti elementi culturali tipicamente di sinistra, come il femminismo e l’animalismo, che non vanno confusi con il rispetto del principio di eguaglianza e l’amore per gli animali, che costituiscono non solo elementi complementari al laicismo, ma ragioni di preoccupante convergenza di merito preliminari a larghe intese.
In queste settimane Berlusconi ha ulteriormente aggravato il quadro, rifiutandosi ostinatamente di indicare il nominativo del futuro premier che lui intende proporre o imporre alla coalizione di centrodestra, per quanto le sue indicazioni possano ritenersi vincolanti per il futuro.
In pratica votare per Forza Italia significherebbe votare a scatola chiusa.
Non sappiamo né se i suoi voti andranno a beneficio degli alleati o di Renzi, né chi guiderà il paese nell’ipotesi di vittoria del centrodestra e di supremazia di Forza Italia rispetto alla Lega, semprechè Berlusconi sia mai disposto ad appartenere ad una coalizione senza guidarla e comunque dirigerla.
Questo quadro già di per sé allarmante diventa tragico con le indiscrezioni degli ultimi giorni, secondo le quali egli intenderebbe dopo il voto addirittura allargare la coalizione a Più Europa di Emma Bonino, che alcuni sondaggi danno oltre il 3 per cento, se non persino nominare quest’ultima come premier, ipotesi che fortunatamente ha suscitato l’immediato sconcerto di alcuni suoi alleati e che deve considerarsi drammatica per ogni cattolico che abbia una minima conoscenza della storia del nostro paese e sia consapevole, da un lato, del ruolo che costei ha avuto nella sua laicizzazione e nell’entrata in vigore della legge 194 nonché, dall’altro, dei rudimenti della dottrina cristiana.
Escludo quindi i cattolici che votano Pd e la coalizione a cui Bonino appartiene.
Cattolico, non votare a scatola chiusa, non votare Forza Italia.
Avv. Pietro Guerini - Presidente nazionale Comitato NO194 e omonima associazione
http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13312632/maryan-ismail-musulmani-italiani-votano-movimento-cinque-stelle-parla-candidata-parisi.html
@PP
Interessante la questione dell'origine dell'autorità e legittimità di uno Stato. Di per sé una società ha bisogno di un'autorità e questa è quasi costitutiva della società stessa, fa parte della natura di una società umana. Mi pare che sia in questo senso che vada interpretata l'espressione: ogni autorità viene da Dio.
Poi però le domande che lei solleva sono più che legittime. Solo la monarchia è (era) legittima per la Chiesa? O adesso solo la democrazia é legittima?
Sicuramente la Chiesa in passato ha riconosciuto anche altre forme di governo e questo lo dice un cittadino svizzero, di un paese che dal 1291 non è mai stato monarchico. E nella sua prudenza di giudizio la Chiesa sa sicuramente che la forma di governo non va mai disgiunta da tanti altri fattori ed in primis dalla natura decaduta dell'uomo e dalla sua tendenza al peccato.
Comunque la democrazia stessa dispone di un sistema elettivo che affida a dei cittadini la scelta dei loro governanti, ma poi questi stessi cittadini, a parte eccezioni, devono riconoscere e obbedire a quanto deciso dai loro governanti, esattamente come San Paolo indica nelle sue lettere riguardo alle autorità del tempo. Ogni cittadino, indipendentemente dalla forma di governo deve essere leale con lo Stato.
Per tornare comunque al fatto che ogni autorità vien da Dio e quindi da parte dei cittadini sia dovuto rispetto e lealtà, abbiamo tutti sotto gli occhi cosa voglia dire uno stato senza una autorità costituita: La situazione in cui versa la Libia sotto questo aspetto è esemplare. Ma anche lì possiamo vedere che una società senza autorità va allo sfascio, e tuttavia lentamente e direi inesorabilmente sta ricostituendosi un'altra autorità (buona o cattiva che sia), perché come detto, l'autorità é connaturata alla società umana. Una società non può sussistere senza autorità.
Altro discorso, ma sarebbe troppo lungo, quello che ci porterebbe a discutere sulla validità, efficenza, legalità ecc. di una determinata forma di governo o più specificatamente di una determinata autorità o governo.
Non sono d'accordo con la scelta "astensionista". Infatti:
1) il momento è talmente grave che si impone una scelta pragmatica del male minore;
2) i problemi che ci attanagliano sono due, fondamentalmente: alluvione allogena e dittatura eurocratica.
Quindi:
1) per battere Berlusconi e Renzi non si può fare affidamento sulla Meloni (che andrà al 5-6%, credo);
2) per evitare di disperdere il voto optando per formazioni dagli ottimi programmi, ma dalla consistenza politicamente ininfluente;
BISOGNA VOTARE, TURANDOSI IL NASO E PER STATO DI NECESSITA', LEGA.
PS Lo dice uno che spesso non ha votato, ma che ha apprezzato la chiarezza di Bagnai e Borghi (e che non stima Salvini nè la Bongiorno).
Ieri, sabato fasciocomunista, si sono svolte in alcune importanti città italiane manifestazioni oziose, prive di senso, assurde e addirittura comiche. Neoantifascisti che non hanno mai vissuto il regime ducesco, quindi non lo conoscono se non per averlo visto al cinema o in tv grazie ai programmi di Paolo Mieli, si sono opposti in piazza a manipoli di manganellatori privi di manganello e forse anche di cervello. Ne è venuta fuori una carnevalata in cui a svettare è stata solo la stupidità, figlia del vuoto politico nel quale il nostro Paese è precipitato nell’ultimo decennio.
(Vittorio Feltri)
Condivido il pensiero dell'avv. Guerini. E aggiungo un paio di considerazioni. Di Berlusconi vanno valutate alcune cose imprescindibili: che i suoi veri valori, quelli per cui è disposto a combattere ad oltranza, sono sostanzialmente l'azienda di famiglia, che è obiettivo di conquista di vari gruppi industriali stranieri, e per la quale dunque è necessaria la "protezione" delle autorità italiane ed europee; alle quali Berlusconi, dunque, è disponibile a sacrificare qualsiasi cosa. Non può essere un caso che Bill Emmott, del FT, uno che in Italia è sostanzialmente un perfetto sconosciuto tranne che per la sua celebre frase di circa venticinque anni fa "Berlusconi è inadatto a governare" se ne sia saltato fuori dopo un quarto di secolo di oblio per dire invece che ora "Berlusconi è adatto a governare"; che il PP Europeo, che sino a sei mesi fa considerava Berlusconi come un appestato, ora lo porta in palmo di mano; idem per la Merkel; e persino Le Monde, che ancora a luglio ha pubblicato un articolo sulle presunte connessioni tra Berlusconi e la mafia (vero o falso non lo so) recentemente abbia fatto retromarcia con tanto di scuse... Non può essere un caso che Ferrara, ma in generale tutta la linea editoriale de Il Foglio - che possiamo considerare un "think tank" di Berlusconi - da più di un anno è tutto un magnificare di Macron, del Partito della Nazione e delle larghe intese...
PS Ricordate che Emma Bonino fu nominata commissario europeo dal primo governo Berlusconi.
Che Dio ce ne scampi e che gli italiani non siano tanto grulli.
Ieri a Milano piazza Duomo era stracolma di cittadini che ascoltavano Salvini e nessun telegornale le mostra.
Si possono fare moltissime ipotesi, ma la più probabile e che stiamo disturbando il "Sistema".Temo moltissimo la reazione dei massoni potentati. Dal loro sudicio cilindro tireranno fuori la peggiore porcata che mai abbiano avuto in mente.
Capisco chi sostiene che politica e Vangelo non vadano mescolati, anche se accorgersene ora è un po' tardi: Renzi e Bonino comizianti nelle chiese erano ottime occasioni per cogliere il problema. Ma evidentemente quelle erano, per molti, intromissioni buone. Trovo pure curioso prendersela coi politici che chiamano in causa il sacro, dopo che da anni si sorvola su religiosi che - nelle omelie - chiamano sistematicamente in causa la politica, soffermandosi sugli argomenti più diversi (migranti, razzismo, povertà, populismo, ecologia, acqua pubblica), pur di non soffermarsi sul Vangelo. Lecita ogni critica, ma prima bisognerebbe accertarsi di dare il buon esempio.
(Giuliano Guzzo)
Giurare come ha fatto oggi Salvini, in piazza a Milano, sulla Costituzione, sul Vangelo e sul Rosario è un gesto molto impegnativo.
Forse sono solo chiacchiere e distintivo.
Però lo segnalo perché non ricordo che l'avesse mai fatto nessuno in Italia; forse, in questo modo, ha cercato di mandare un messaggio ammiccante agli ammiratori di Trump, che in Italia sono tantissimi nonostante l'informazione mainstream.
Comunque, in un contesto dove ci sono molti suoi concorrenti che si riempono la bocca di Europa, o addirittura chiedono più Europa, questa Europa, mi sembra che questo non sia un gesto trascurabile.
http://www.lastampa.it/2017/02/03/vaticaninsider/ita/news/matteo-salvini-per-unora-e-mezza-dal-cardinale-burke-P7l3sobwvsEIXYFpEkVPYL/pagina.html
Maria perchè non pubblichi a beneficio di tutti l'audio di Salvini, lo spergiuro sedicente cattolico? Forse perchè siete fatti della stessa pessima pasta? Hai pubblicato tante cretinate scritte da altrettanti ignoranti cialtroni senza arte ne parte che bazzicano questo blog, ma come al solito ti dimostri allergica alla verità! Vergognati!
L'Anonimo che mi apostrofa per nome, se non fosse fazioso, avrebbd potuto capire che non pubblico ciò che artatamente viene riportato da un passato dal quale, vista la situazione seria e inquietante in cui siamo, si può sperare e pensare (anche da contatti più recenti) ci sia stata evoluzione...
http://m.ilgiornale.it/news/2018/02/25/la-polizia-contro-i-pacifisti-di-amnesty-recuperate-il-senso-della-ver/1498225/
Il gesto, in apparenza banale o lucrativo, ha una carica rivoluzionaria.
Il potere politico ha una sua sacralità umana, sottolivello di quella evangelica. Giurare sul Vangelo, definisce un ordine che fa ben sperare.
Bravo Salvini.
Che ci si debba "adattare" alla realtà, che non contempla un partito cattolico, è certamente vero.
Che non ce ne sia bisogno, credo sia errato,perlomeno io non lo condivido.
Non condivido nemmeno l'idea di don Sturzo di un partito aconfessionale.
Penso che,invece, proprio oggi ce ne sarebbe bisogno. Se ci sono tante diversità di opinione,anche tra di noi,su come votare, non rientra nella normale dinamica democratica. Lo sarebbe se vivessimo in una società cristiana fondata su valori comuni,differenziandosi su aspetti secondari,accidentali,opinabili.
Purtroppo non è così ed allora siamo alla ricerca di chi ci dia risposte convincenti,in tal senso.
Il problema è che nessuno risponde pienamente a questo requisito.
Per me l'unica certezza consiste nel non votare la sinistra. Il resto è tutto incerto ed opinabile.la verità è che solo un partito autenticamente cattolico potrebbe lottare per l'affermazione della regalità sociale di Cristo.
Questo non lo farà nessuno, nemmeno nella destra. Ne Salvini,ne la Meloni e neppure Adinolfi.
Piaccia o no si sceglierà sempre il male minore,non facciamoci illusioni.
Antonio
P.S. Fabrizio,quello che hai detto sul sacco di Roma non c'entra con il mio discorso.
Guardate invece come è contrario al gesto di Salvini il vicepresidente di UNAVOCE_ITALIA:
https://twitter.com/lorcavalaglio
Questo sarebbe un tradizionalista?
Sul gesto di Salvini: la Lega presenta degli oggettivi problemi (uno fra tutti, la legalizzazione della prostituzione). Cionondimeno, dacché è il meno peggio tra i quattro partiti che hanno una qualche possibilità di esprimere il futuro premier (PD, M5S, FI e LN), mi ha un po' confortato il giuramento sul Vangelo, nonostante sia stato evidentemente un gesto 'costruito'.
@Fred: in UNAVOCE c'è molto peggio, non mi pare che queste parole siano particolarmente poco tradizionali, poiché è effettivo che Salvini non è l'esempio del cattolico perfetto, ed è pienamente legittimo dubitare della verità del suo gesto.
@Antonio: concordo sulla necessità di un partito veramente cattolico, poiché senza di esso sarebbe impossibile riportare completamente la legge morale naturale nel depravato contesto politico italico ed europeo.
Vengo ora alla discussione di poco sopra sulla legittimità dello stato. Viandante segnalava giustamente che l'autorità viene sempre e solo da Dio, ed è una 'riduzione' dell'autorità che Dio stesso esercita sulla terra. Per questo S. Tommaso si esprime più favorevolmente nei confronti della monarchia, perché rappresenta meglio la figura di Dio che regna sul mondo. Non che la repubblica sia incompatibile col Cristianesimo, sia chiaro: cionondimeno, io ritengo, come giustamente scriveva Lugli, che non è possibile portare avanti un sistema democratico (il sistema più bellicista e imperialista che possa esistere), specialmente una democrazia a suffragio universale.
Resta il punto che lo Stato Italiano per me non è legittimo, perché non ha autorità derivata da Dio in modo alcuno. Le terre in cui vivo furono annesse dai Savoia con un referendum brogliato nel 1866; le terre da cui è originaria la mia famiglia furono invase militarmente, e per loro la fine fu quando Roma venne presa il 20 settembre 1870. Come potrebbe Nostro Signore autorizzare coloro che hanno profanato i possedimenti personali del suo Vicario sulla terra?
Il Concordato del '29 fu dettato dalla stringente necessità e crisi economica in cui versava la Chiesa dopo la perdita del potere temporale: Pio XI dovette a malincuore concedere quest'accordo a un uomo, Mussolini, che era stato a lungo indeciso se cercare l'alleanza colla Chiesa o colla Massoneria, e ciò dice molto. Io rimpiango, pur non avendole mai viste, le benedizioni apostoliche di S. Pio X, dalla loggia interna, in cui non veniva benedetta Roma occupata da una delle monarchie più ferocemente anticattoliche di sempre.
Ma qui chiudo la digressione: resta il fatto che in Italia ci vivo, e dunque è mio dovere fare in modo che lo Stato in cui vivo ritorni alle sue origini cristiane; ciò non m'impedisca però di dichiararmi convintamente neoguelfo, pur ben consapevole dell'estrema improbabilità che mai un partito proponga soddisfazione alle mie idee
@Fred: in UNAVOCE c'è molto peggio, non mi pare che queste parole siano particolarmente poco tradizionali, poiché è effettivo che Salvini non è l'esempio del cattolico perfetto, ed è pienamente legittimo dubitare della verità del suo gesto.
Se scorre bene l'account, vede che il suo titolare posta articoli che lodano la Clinton. E molto altro. Quindi: male Salvini, bene Clinton? E il venerdì santo con una guida dei ristoranti kosher a Roma?
Un voto, qualsiasi esso sia, serio e responsabile, non è mai inutile. Mai, come oggi – non esagero, tanto più che la stragrande maggioranza di noi, italiani, è del tutto all’oscuro di quanto sta drammaticamente succedendo da alcuni anni – è doveroso far sentire la propria voce, proprio e anche col voto. E, nella difficoltà intrinseca oggettiva, non rimane che scegliere: non già tra vita e morte, ma tra sopravvivenza e morte, talora anche fisica. Considerando che - per chiarirci le idee e poterci meglio raccapezzare - il PD, Il movimento 5Stelle e il nuovo partito di Grasso “Liberi e Uguali”, ispirati dai valori massonici di tutte le rivoluzioni, costituiscono, ideologicamente, un partito unico: stessi mezzi, stessi fini. Un pensiero mondialista e perverso che si avvale, in primis, per sopprimere stati e nazioni, della realizzazione di una Federazione di stati europei, con rinuncia delle singole nazioni alla loro sovranità nazionale; nonché del meticciato, finalizzato, congiuntamente al rifiuto del Cristianesimo, alla nostra morte identitaria: sociale, morale, spirituale, intellettuale.
Il pensiero morale, sociale, economico, politico e religioso è, infatti, lo stesso. Asservimento al potere bancario e finanziario nazionale e internazionale, nonchè abolizione del contante. Rifiuto di Dio, rifiuto della legge naturale, con ostentazione di un umanesimo di facciata. Per non parlare della totale adesione al pensiero unico e dominante dell'ideologia massonica liberista (dei Padroni del mondo), tendente alla realizzazione di un governo unico mondiale guidato, politicamente, da un solo stato e, spiritualmente, da un'unica religione mondiale, la religione di satana; a spese dell'unica vera religione (unica religione rivelata), per questo da sempre temuta e odiata: il Cristianesimo. Più “liberi e uguali” di così non si potrebbe essere.
Il Movimento 5Stelle altro non è, infatti, che una copia del PD; sostanzialmente identico, salvo talune apparenze (o finzioni di apparenze) utili ad accalappiare, in ambienti diversi, allodole e barbagianni. Un partito progettato in tempo utile dai poteri globalisti per rimpiazzare, in qualsiasi evenienza, il PD. Un raggruppamento partitocratico utile alla sinistra liberal (soprattutto in campo etico), progressista e capitalista, per raggiungere i comuni obiettivi. Con una testimonianza politica ricca di immaginazione e di voltafaccia; come nelle rigorose decisioni, si fa per dire, riguardanti l’Euro; dove un Di Maio parlava ripetutamente della necessità di uscire dall’Euro, prima di essere, invece, sicuro di volerci restare. Una politica di totale accondiscendenza alle decisioni del PD nei riguardi dell’immigrazione. Un'immigrazione selvaggia, incontrollata, funzionale alla nostra morte sociale, fisica e spirituale; nonchè alla perdita del nostro intelletto, della nostra identità; in una parola, in favore della nostra sostituzione etnica, sostenuta, congiuntamente, da tutti i partiti di sinistra nonché da una chiesa allo sbando, già cattolica e cristiana.
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Il multiculturalismo è follia, quando non follia criminale. Il concetto “ideologico” d'integrazione, che esige uno “sradicamento”- parola, chissà perchè, non più di moda da decenni - è inumano, in quanto destabilizzante e disintegrante per qualsiasi società; è inumano perchè irrispettoso delle proprie e altrui tradizioni e culture e, quindi, distruttivo delle identità, in assenza delle quali non rimane che il nulla.
Sì, non esiste più il comunismo tradizionale, quello di sempre. Ma esiste tuttora il peggio del comunismo: l'attaccamento morboso ai valori (pseudo-valori) giudo-massonici della Rivoluzione Francese; il pensiero egemone e contraddittorio - in quanto tutte le culture sarebbero eguali - della “cultura superiore” marxista; l’intolleranza, il rifiuto e disprezzo del pensiero diverso dal proprio nonché l'annientamento dell'avversario; l’ideologia politica menzognera dell’antifascismo, eloquente espressione del concetto di reductio ad absurdum, o reductio ad Hitlerum; la volontà determinata (internazionale) di governare il mondo. E, al peggio del passato, vi è da aggiungere il peggio del presente: l'accettazione e condivisione di tutte le forme di perversione morale, individuali e collettive, il rifiuto della famiglia e della vita, l'adeguamento al "pensiero radicale" del valore egoistico e inumano dei "diritti individuali"; la sottomissione totale al potere egemone bancario e finanziario: al monopolio delle banche e del capitale. Oltre a questo, come se già non bastasse, a tutti gli inganni del passato si aggiunge la menzogna ideologica del meticciato; che, di fatto, significa “stupro etnico” e “sostituzione etnica”: drammaticamente funzionali al genocidio, in atto, delle popolazioni europee nonché dell’Europa stessa, patria della cultura e centro, con Gerusalemme, del Cristianesimo.
Un meticciato ideologico, armato e criminale - come si è visto neri cortei di sabato 10 febbraio a Macerata, Torino, Milano, Pavia, Piacenza e altrove. Manifestazioni antifasciste e antirazziste svoltesi proprio nel Giorno del ricordo, solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, per conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Una rivolta contro un fascismo immaginario, inesistente da più di settant’anni; un fascismo che, tuttavia, non riuscì mai ad apprendere, in fatto di violenza, dal marxismo-comunismo. Come a Piacenza, dove un carabiniere - in 10 contro 400 - veniva accerchiato e pestato dai manifestanti. Un brigadiere di 50 anni alla mercè di criminali che, sventolando la bandiera della pace, alimentano la violenza pestandolo senza pietà. Rimane l’amarezza di un difensore della legalità lasciato solo dai suoi compagni.
Nell'era antropologica della cultura della menzogna, caratterizzata dalla dominanza, o dittatura, del Politicamente Corretto e del Cristianamente corretto, è sempre difficile, se non anche impossibile, distinguere tra buona fede e mala fede; tra "blocco mentale" (o follia indotta) e "pensiero criminogeno".
Nel mio scritto non ho menzionato Emma Bonino; anche perché rinata, con Bruno Tabacci, da poco. Ma non era nemmeno necessario nominarla. Conosciamo tutti il suo pensiero ...
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Considerazioni sull’esito e sul futuro
Comunque vada, non ci sarà niente da festeggiare. Il risultato atteso è l’ennesimo Governo di “responsabilità” dove, a discapito di tale attributo, nessuno si prenderà la responsabilità di niente. Di fatto, stiamo attendendo che l’Unione Europea dica al Presidente della Repubblica chi nominare come Presidente del Consiglio dei Ministri, il che fa ribollire il sangue dalla rabbia. In aggiunta a ciò, questa tornata elettorale sancirà la sparizione definitiva del cattolicesimo politico italiano come corpo organizzato che riesce a far valere le proprie posizioni in materia di vita, famiglia e libertà di educazione. Le responsabilità di questa situazione sono molteplici, e riguardano sia il clero che il laicato. Capite bene che se la Chiesa italiana per prima non si occupa di certe questioni, è impensabile che i laici da soli suppliscano alla mancanza di riferimenti ecclesiastici validi (come era il cardinale Ruini tanti anni fa).
Ad oggi, mi sembra utopistico pensare ad una rinata unità dei cattolici in politica nel futuro più vicino, complice anche il fatto che la maggioranza dei cattolici non ha la benché minima idea di come approcciare la questione elettorale. Per fare un esempio, un sondaggio di qualche anno fa sulle intenzioni di voto delle varie congregazioni religiose in Italia testimoniava il fatto che la stragrande maggioranza dei religiosi italiani votava partiti di stampo sinistroide-laicista.
Detto questo, moriremo tutti? No, probabilmente il contesto politico tenderà a trasformarsi e ad assomigliare sempre di più a quello che troviamo sulla scena internazionale, dove le tematiche relative ai principi non negoziabili vengono via via affrontate dai vari partiti di centrodestra in relazione a come sanno imporsi i politici cattolici (e non) all’interno del partito di turno. Facciamo alcuni esempi:
- il Partito Repubblicano Americano è un partito con una base fortemente antiabortista, ma la forza con cui questa tematica viene affrontata dipende (spesso) da quanto l’associazionismo pro-life e i vari politici pro-life hanno saputo imporsi ai vari congressi. Nonostante al momento a loro vada abbastanza bene, è comunque possibile trovare politici repubblicani a favore dell’aborto;
- il PVV (Partito delle Libertà) olandese è un partito con posizioni sull’Islam e sull’immigrazione molto simili a quelle della Lega di Salvini, tuttavia il partito è tragicamente pro aborto, pro eutanasia e pro matrimoni gay;
- il Front National di Marine Le Pen ha al suo interno omosessuali dichiarati che hanno posizioni completamente diverse dalla componente cattolica dello stesso partito.
Questi esempi testimoniano che la sfida è aperta, e che non sarà più possibile pensare di votare acriticamente un partito credendo che farà esattamente ciò che vogliamo. Può darsi addirittura che a qualcuno di noi venga richiesto di candidarsi e fare attività politica di persona, per vedere affrontati certi temi.
http://www.campariedemaistre.com/2018/02/cattolici-chi-votare4-una-strategia.html
Cannabis distribuiti a Milano: questa l’iniziativa dei i radicali di +Europa di Emma Bonino, alleati del Pd alle politiche del 4 marzo e sostenitori della legalizzazione della marijuana. “Un voto per noi è un voto per legalizzarla, un battaglia sacrosanta per il bene dei giovani e della giustizia” dicono dal presidio milanese.
I partiti di "destra" tendono a inseguire la società (con qualche raro elemento però pienamente cosciente della situazione sociale, politica e culturale) in vista del consenso; quelli di sinistra la plasmano: quindi le "destre" sono in una sostanziale posizione di inferiorità tipica di chi reagisce subendo però l'azione dell'avversario. Contentiamoci per ora che i primi almeno provino a bloccare il piano inclinato a livello culturale-morale e socio-economico su cui la sinistra ha posto la società con la collaborazione delle componenti liberal e radicali per poi cominciare a invertire la rotta. Inutile porsi la domanda se sono cattolici: manco la maggior parte di vescovi, preti e parrocchiani lo sono.
Ancora sulla supposta illegittimità dello Stato italiano - I
Forse non è una questione semplicemente storiografica. Sembra uno degli argomenti per così dire "culti" del variegato schieramento "tradizionalista" operante nell'ambito cattolico, caratterizzantesi per la sua ostilità allo Stato unitario e quindi allo Stato italiano in quanto tale, del quale molti di essi auspicano il tracollo in nome di una utopica quanto nebulosa restaurazione (in chiave regional-europea) dell'Italia municipale del tempo che fu.
A mio modesto avviso, anche questa mentalità concorre all'attuale marasma politico in campo cattolico.
Gli argomenti avanzati da US sono, sempre a mio modestissimo avviso, inconsistenti.
1. Che il referendum del 1866 con il quale il Veneto aderì alla Monarchia costituzionale di VE II sia stato "brogliato" è affermazione del tutto gratuita. Fino a prova contraria, la Casa d'Austria è sempre stata il nemico storico della Repubblica Veneta e non ha avuto pace sinché non l'ha inglobata, al Congresso di Vienna, nel 1815. L'esito sfavorevole dell'Assedio di Venezia, nel 1848, spronò i patrioti veneti nel senso dell'adesione ad un'Italia unita, retta da una monarchia per i tempi moderna, non in quello del ripristino di una decaduta repubblichetta di mercanti in braghe di tela, quale era diventata Venezia, nel Settecento famosa solo per le bische, le meretrici, il Carnevale, libertini e atei come Casanova.
2. I "possedimenti personali del Vicario di Cristo in terra" erano da parecchio tempo malgovernati, indebitati sino al collo, senza esercito, afflitti dalla malaria, dal brigantaggio, dal latifondo, dall'analfabetismo (come gran parte delle campagne italiane, del resto). Quei "possedimenti personali" furono indispensabili alla Chiesa visibile nei secoli dell'Alto Medioevo per poter sopravvivere. Fu una necessità storica che il Papa (illegittimamente dal punto di vista formale) trasformasse nel suo Stato l'ex ducato bizantino, abbandonato a se stesso, attaccato da Longobardi, Saraceni, potentati locali. Meno necessario era, però, che il Papa fabbricasse l'impostura della Donazione di Costantino per giustificare una politica di espansione italiana (alla maniera di un qualsiasi principe di questo mondo) che ne estendesse lo Stato sino al ravennate, su per la valle del Tevere e oltre, immergendosi in guerre e guerricciole, intrighi, ricatti e così via, poco consoni alla dignità del Vicario di Cristo e alla fine dannosissimi per la religione.
3. Se l'origine divina dell'autorità dello Stato la vediamo nel fatto che lo Stato deve intendersi quale "possedimento personale del principe" consacrato con cerimonie religiose, allora c'è solo da disperarsi per l'immaturità di una simile e pur diffusa impostazione. Dal concetto espresso nel cap. 13 Lett. ai Romani, si deduce che Dio permette l'autorità di ogni forma di Stato purché essa rispetti e attui nei confronti dei sudditi i 10 comandamenti, il tutto riassunto nella formula: premiare i buoni e punire i malvagi, attuare la giustizia. Che li rispetti anche nella forma di una morale e religione naturale, non (ancora) rivelata.
L'origine divina dell'autorità, da oggettiva diventa soggettiva, ossia coscientemente affermata dall'autorità, non tanto grazie a belle cerimonie, che in fondo lasciano il tempo che trovano, quanto al fatto che quest'autorità voglia pubblicamente comportarsi secondo i dettami della Legge di Cristo; appunto, osservando la Costituzione alla luce del Vangelo, come ha detto a sorpresa Salvini (e speriamo che lo faccia, se va al governo).
Voglio dire: vanno bene anche le cerimonie, se ci sono, le consacrazioni di re e statisti: ma esse non sono la cosa essenziale (altrimenti si rischia di cadere in una concezione magica del potere).
PP
Ancora sulla supposta illegittimità dello Stato italiano - 2
4. Non fu proprio Pio IX a dire privatamente che il potere temporale "era una bella seccatura"? Ebbene, l'unificazione dell'Italia gliela ha tolta "la seccatura", risolvendo in modo brutale la contraddizione tra il temporale e lo spirituale che da secoli affliggeva la Chiesa, per via della forma che questo temporale aveva assunto. Con la forza, si capisce, con le rivoluzioni, appoggiate da una minoranza consistente del Paese, sanzionate da plebisciti che sanzionavano il fatto compiuto, come succede sempre con i plebisciti (e non furono truccati, al di là del minimo di consuetudine, perché non ce n'era bisogno). C'era un altro modo? C'era, ed era quello di mantenere al Papato un potere temporale tale, nelle sue dimensioni, che non lo compromettesse con la politica di questo mondo, con gli effetti negativi che sappiamo. Oltre a pagare i danni, in una certa misura.
E questo fece Mussolini, per la soddisfazione di Pio XI e di tutti i cattolici non legittimisti fanatici.
5.Ma da dove risulta che Mussolini "era stato a lungo indeciso se cercare l'alleanza colla Chiesa o colla Massoneria"? Su quali "fonti" si basa un'affermazione del genere? Non è stato proprio il Mussolini un nemico implacabile della Setta, dichiarandone l'incompatibilità sia col socialismo che col fascismo e arrivando a sopprimerla, nel 1923, da poco al governo? Il Vaticano non fu affatto coartato a firmare i Patti Lateranensi, ancor oggi base del rapporto tra Chiesa e Stato in Italia. Dopo le spoliazioni del periodo liberal-massonico, la Chiesa si era ripresa come organizzazione privata, ricostituendo fondazioni, conventi, seminari, etc. Aveva, invece, la Chiesa bisogno di un potere temporale, nelle forme adatte ai tempi mutati, che non richiedevano più uno Stato esteso come l'antico Regno delle Sante Chiavi. E questo ottenne, giustamente.
Riconoscendo, in cambio della sua piena e assoluta libertà istituzionale di ente sovrano nello SCV, lo Stato italiano, allora monarchia costituzionale, il Papa perdonò evidentemente lo Stato italiano per le trascorse e risorgimentali ingiurie. Tant'è vero che si accontentò di una compensazione finanziaria di 1 miliardo in titoli al 5% e 750 milioni di lire in contanti (diversi miliardi di euro di oggi). Stando così le cose, andare a sollevare la questione della mancanza di legittimità del nostro Stato per via di offese al Papato, da questi perdonate e comunque riparate dallo Stato italiano, mi sembra un ragionar per schemi mentali "arcaici", se così posso dire.
PP
http://www.corriere.it/opinioni/18_febbraio_25/i-violenti-parole-ambigue-d8369494-1997-11e8-9cdc-0f9bea8569f6.shtml
https://www.loccidentale.it/articoli/146539/il-ritorno-dellantifascismo-per-coprire-i-vuoti-del-renzismo-e-della-sinistra
Ragazze italiane sfruttate da imprenditori cinesi
https://m.ilgazzettino.it/italia/articolo-3569416.html
Il vicepresidente di UnaVoceItalia rimane curiosamente silente anche sulla concessione di uno spazio sacro alla Bonino per la sua campagna elettorale, mentre posta un attacco a Salvini – da parte di una mediocre giornalista de “Il Foglio”, tanto per essere originali!—, nello stesso giorno del comizio del segretario nazionale della Lega a Milano: perché questi ha giurato sul Vangelo.
Ditemi voi se questo è un comportamento da tradizionalista, o anche semplicemente da cattolico.
Queste non sono elezioni come le altre, è in gioco la stessa sovranità nazionale.
Non disperdete il voto.
Veridica e condivisibile l’analisi di Mario Dionisotti. È utile per orientarsi nei tempi che ci attendono
OS
"A soffiare sul fuoco dell'antifascismo, a far finta di nulla difronte agli attacchi dei centri sociali, si rischia il morto". Gianni Tonelli, segretario generale Sap-polizia, nel suo editoriale su Il Tempo, attacca: "Per poco non c'è scappato a Piacenza, col carabiniere picchiato da una banda di infami mascherati, oppure a Torino col lancio di bombe carta con chiodi e cocci di ceramica contro i miei colleghi feriti ovunque".
E, avvisa Tonelli, "a forza di gridare al lupo (che non esiste) hanno scatenato gli impuniti di sempre, gente che non avrebbe motivo di esistere se non avesse davanti il fantasma di un regime morto e sepolto che fa fico evocare per ritorni elettorali. Da poliziotto mi indigno rispetto a quanti solo ora corrono a dire di abbassare i toni dopo averci speculato sopra. Sorrido perché si è arrivati persino a definire più pericolosa una carnevalata di Forza Nuova sotto un giornale piuttosto che la bomba esplosa in una stazione dei carabinieri".
Quindi la bomba: "Se il 4 marzo accadrà quel che i sondaggi certificano dovrebbe accadere, dopo aver mandato a casa chi non sta davvero dalla parte delle divise e delle persone perbene, toccherà far pulizia dei centri sociali. Da chiudere per infamia, senza se e senza ma, una volta per tutte. La pacchia è finita".
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13312552/giorgio-tonelli-pacchia-finita-chiuderemo-centri-sociali.html
Anche se ormai il dibattito e' in via di esaurimento, ci tenevo a precisare la distinzione tra astensione ad un referendum ed astensione alle elezioni politiche. Nel primo caso l'astensione ha un effetto positivo diretto, quello di far saltare un referendum abrogativo che si ritenesse ad esempio dannoso a cio' in cui si crede. Nel secondo caso c'e' un effetto negativo indiretto, quello di favorire la vittoria dei partiti piu' fortemente e dichiaratamente anticristiani. In politica ritengo inopportuno agire "per principio", ma in quanto disciplina pratica ritengo sia importante agire "pragmaticamente". E' inoltre sbagliato ritenere il voto alla stregua di una ADESIONE. Intendo: votare per Fratelli d'Italia o la Lega non significa ADERIRE alla Lega o Fratelli d'Italia. Il voto non costituisce nemmeno un giudizio di merito, ne' una approvazione, ma una scelta pratica. Aggiungo qui una considerazione personale e soggettiva: puo' sembrare meschino, ma il mio rapporto con la politica come privato cittadino e' soltanto UTILITARISTICO. Ovvero, non mi curo del politico come persona, ne' del partito come gruppo ideologico, ma valuto UNICAMENTE le probabilita' che il tal politico o il tal partito ha di sostenere, in modo sostanziale o accidentale, i valori in cui credo. Nella fattispecie, per quanto non approvi ad esempio i discorsi di Salvini sulle case chiuse, trovo sintonia con il suo programma sia per quanto riguarda la limitazione dell'immigrazione, sia per quanto riguarda la prudenza e il disagio verso le istituzioni europee, sia per quanto riguarda in senso lato la politica sociale ed economica, sia per quanto riguarda il disagio nei confronti delle leggi liberticide e contrarie alla famiglia naturale. Ergo, dopo considerazioni puramente tecniche e per nulla ideologiche, decido di votare per lui. Non mi interessa la sua vita privata se non nella misura in cui mi faccia dubitare della sua sincerita' o nella sua perseveranza nel portare a termine il programma che si e' prefisso.
Vorrei anche ricordare a Cristiano Lugli che nella Storia (anche del '900) si e' talvolta arrivati democraticamente all'abolizione della democrazia. Quindi non e' escluso che per perseguire degli ideali anti-liberali (non la si prenda come parola negativa) si possa sfruttare la democrazia. Anche perche' quali sono le alternative? Io ne vedo principalmente due: usare le armi o attendere l'Apocalisse.
Se infatti fossimo sotto un regime autoritario monocratico potremmo sempre sperare che Dio parli al cuore del sovrano facendogli cambiare strada, ma nell'attuale stato delle cose di oligarchia pseudo-democratica auto-cooptantesi ed auto-sostenentesi soltanto un miracolo di massa ci potrebbe far cambiare strada. E anche ammesso che questo miracolo prima o poi avvenisse, sarebbe cosi' poco giustificato ritenere, nel frattempo, di limitare i danni prendendosi la briga di apporre una croce anonima su un foglio di carta?
La professoressa che urla ai poliziotti «Dovete morire, vigliacchi, mi fate schifo», prima che offendere quegli agenti, disonora tutta una categoria. Epperò saremmo ingenuotti se non vedessimo che costei, in fondo, è solo la punta dell'iceberg di un insieme di docenti che, dall'ingresso in aula con "Repubblica" sotto il braccio alle battutine mordaci, sovente approfitta del ruolo per fare politica, e sempre da quella parte. Solo a una che sguazza in certi ambienti, insomma, sarebbe potuto riuscire uno show simile. Se non lo capiamo ci fermiamo al dito, e ci perdiamo la Luna.
(Giuliano Guzzo)
"Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire". Scene di ordinaria follia da una manifestazione anti-fascista. Ma sapete chi è la donna ripresa a Torino dalle telecamere di Matrix mentre insulta i poliziotti? Una professoressa. Era tra gli antagonisti scesi in piazza per protestare contro il comizio di CasaPound e che "democraticamente" hanno sfogato la loro rabbia contro le forze dell'ordine. "Ho detto quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti - ha ribadito la donna ai microfoni dell'inviato di Nicola Porro - e perché un giorno potrei trovarmi fucile in mano a combattere contro questi individui". Roba folle. Ma d'altronde dalla bocca della civilissima professoressa erano uscite contro i poliziotti bestialità come "Mezza cartuccia del cazzo..." e "Vergognati, schifoso". Durante quelle proteste, un poliziotto era rimasto seriamente ferito dall'esplosione di una bomba-carta secondo gli inquirenti "costruita per uccidere". In studio da Porro il segretario Pd Matteo Renzi ha reagito con sdegno: "Che schifo, una insegnante che augura la morte ai poliziotti andrebbe licenziata su due piedi. Una insegnante viene pagata per educare alla cittadinanza nelle scuole...".
http://tv.liberoquotidiano.it/video/italia/13313584/torino-professoressa-antifascista-matrix-insulti-vergogna-poliziotti-dovete-morire-casapound-.html
Alcune domande a Gramellini che ne scrive qui
http://www.corriere.it/caffe-gramellini/18_febbraio_27/cattiva-maestra-caffe-gramellini-46fe4774-1bf9-11e8-812e-cc191dd87fa8.shtml
a) come mai persone come questa sono finite a fare gli insegnanti?
b) come mai sono così ideologizzati?
c) come mai hanno perso quel profilo etico dell'insegnante di cui lui parla con rispetto?
d) come mai questo capita soprattutto, come lui scrive, ad insegnanti di sinistra?
e) come mai nella scuola si trovano prevalentemente insegnanti di quell'area politica?
Perchè in Italia si parla di formazione solo quando gioca la nazionale.
Nessuna riprovazione per questa grave dimostrazione di odio irragionevole?
E che dire del poliziotto sospeso per molto meno, solo perché aveva chiamato i migranti 'risorse della Boldrini'?
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