Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 11 febbraio 2018

Un vescovo di Curia esalta la Cina e crea imbarazzo nella Chiesa - George Weigel

Nella nostra traduzione da National Review del 7 febbraio scorso, riprendiamo il giudizio duro e inequivocabile espresso dallo scrittore George Weigel, amico e biografo di Giovanni Paolo II sui recenti sviluppi dei rapporti Cina/Vaticano e della situazione dei cattolici cinesi. Giudizio che si aggiunge ai noti precedenti. Nell'ordine: qui - quiqui - qui - qui.

Malgrado l'attenzione dei media e l'interesse della blogosfera, il vescovo argentino Marcelo Sanchez Sorondo (75 anni), consulente di varie accademie pontificie, svolge un piccolo ruolo di punta nell'attuale dramma di un Vaticano che sia amici che critici considerano sempre più disfunzionale. Eppure, quando qualcuno con la sua relativa irrilevanza annuncia che "in questo momento, i cinesi sono coloro che meglio stanno attuando la dottrina sociale della Chiesa", la disfunzione acquista un forte rilievo e si impone una correzione del caso.

La dottrina sociale cattolica si basa su quattro principi fondamentali: 
  • la dignità inviolabile e il valore di ogni persona umana,
  • la responsabilità di tutti di esercitare i propri diritti in modi che contribuiscano al bene comune,
  • l'importanza del pluralismo sociale e della società civile (e quindi il rifiuto del totalitarismo), 
  • l'imperativo della solidarietà (la virtù dell'amicizia civica che tiene insieme le società libere). 
Questi principi hanno contribuito a plasmare la rivoluzione di coscienza che ha preceduto e reso possibile la rivoluzione politica del 1989 nell'Europa centrale e orientale. Questi principi erano in gioco anche nelle trasformazioni democratiche dell'America latina e dell'Asia orientale negli ultimi decenni del XX secolo. Questi principi rimangono oggi il nucleo della dottrina sociale della Chiesa.
E, nel 2018, questi principi vengono sistematicamente negati, sia in teoria che nella pratica, dalla Repubblica Popolare Cinese (RPC).

Il vescovo Sánchez Sorondo sembra essere rimasto molto impressionato da un recente viaggio nella Repubblica Popolare Cinese, annotando in un'intervista che i cinesi "non hanno baraccopoli" e i giovani cinesi "non fanno uso di droghe", che egli ha attribuito ad una "coscienza nazionale positiva". In quella stessa intervista, il prelato argentino è riuscito anche a commentare El Norte, sostenendo che, in Cina "l'economia non domina la politica, come accade negli Stati Uniti".

Ciò che evidentemente il vescovo, durante il suo viaggio, non ha visto né evocato, è quanto segue:
  • Ci sono più di 1.000 campi laogai sparsi per tutta la Cina, dove il lavoro da schiavi è la regola e i prigionieri politici sono spesso assassinati, in modo che i loro organi trapiantabili possano essere raccolti a beneficio dei membri politicamente più affidabili della popolazione.
  • In Cina, lo Stato, non un marito e una moglie, determina il numero di figli che una coppia può avere e, mentre la famigerata politica del figlio unico è stata sostituita da una politica di due figli, il regime continua a insistere affinché i quadri ufficiali, non i genitori, decidano sul numero di figli che una famiglia può accogliere.
  • Per attuare le sue politiche interne in tema di popolazione, lo Stato cinese rivendica il diritto di far abortire obbligatoriamente le donne che rimangono incinte in violazione delle quote di nascita stabilite dallo Stato: una crudeltà mostruosa praticata oggi regolarmente nella RPC.
  • Le draconiane politiche cinesi di controllo della popolazione hanno portato a un vero e proprio genocidio di bambine non ancora nate, che ha portato al rapporto più squilibrato ragazzo-ragazza di qualsiasi altra nazione del pianeta.
  • Il popolo cinese non ha alcun diritto alla libera circolazione all'interno del proprio paese, in quanto il ministero della pubblica sicurezza assegna ad ogni soggetto del regime una residenza ufficiale, un hukou, che di solito è la casa dei propri genitori; eppure molti cinesi si allontanano dal loro hukou, divenendo stranieri illegali nel proprio paese. Nicholas Eberstadt, uno degli studenti cinesi più accaniti d'America, mi ha detto in un promemoria: "I contadini che si trasferiscono per lavoro in una grande città... non hanno alcun diritto a servizi come l'assistenza sanitaria o l'istruzione; sono sistematicamente meno retribuiti per il lavoro svolto rispetto ai "nativi" con istruzione e competenze simili; e sono praticamente certi di perdere in qualsiasi controversia con una persona locale. Ѐ la Soweto con caratteristiche cinesi". [Soweto è un quartiere di Johannesburg, in Sudafrica, abitato a suo tempo soprattutto da neri, sfruttat e senza diritti, talvolta descritta come una sorta di "anticipazione" dell'apartheid -ndT]
  • La Cina è uno Stato ufficialmente ateo, secondo il Partito Comunista Cinese, e la persecuzione religiosa è un punto di partenza dell'apparato repressivo del regime.
Questi sono i fatti. Cercare di metterli in relazione con la dottrina sociale della Chiesa cattolica richiede qualcosa che si avvicini ad un distacco psicotico dalla realtà - o, peggio, ad una ignoranza voluta, che chiude gli occhi di fronte alla repressione e alla persecuzione per indulgere alle fantasie di un paradiso socialista liberato dalla sgradevolezza della società liberale borghese. Lo stesso distacco dalla realtà ha anche permesso al vescovo Sánchez di elogiare l'adesione della Cina all'accordo di Parigi sul clima e alla sua "leadership morale" nel campo del cambiamento climatico. C'è da chiedersi quale aria abbia respirato il vescovo in Cina, uno dei paesi più inquinati del mondo. E Sua Eccellenza immagina forse che un regime totalitario, intenzionato ad affermarsi come potenza globale e irresponsabile nei confronti della sua popolazione, affronterà seriamente i suoi problemi di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo perché ha firmato un pezzo di carta nella Ville lumière?

L'"utile idota" riveste un ruolo principale sulla scena mondiale fin dai tempi di Lenin (anche se ci si chiede se, in questo caso, l'idiozia è così estrema che l'utilità del colpevole per il regime cominci a scemare). L'assurdo travisamento da parte del vescovo Sánchez Sorondo delle realtà della Cina del XXI secolo lo pone in una galleria di ciarlatani che comprende personaggi illustri come Walter Duranty, che deliberatamente non ha denunciato la carestia terroristica ucraina nel 1932-33 ai lettori del New York Times, e Herbert Matthews, la cui lode a Fidel Castro ingannò nello stesso modo i lettori di quello che una volta era un giornale di grande rilevanza nazionale.

L'ulteriore problema nel caso di Sánchez è che le sue dichiarazioni, per quanto stravaganti, coinvolgono inevitabilmente il papa che egli serve e mettono in dubbio non solo la prudenza degli attuali tentativi del Vaticano di intraprendere un'azione con la Repubblica Popolare Cinese, ma anche l'integrità della Santa Sede. Se un funzionario vaticano, per quanto di basso profilo, può proclamare impunemente insensatezze che coprono un cattivo regime, c'è qualcosa di gravemente sbagliato in uno dei pochi centri di potere del mondo il cui fine principale è dire la verità.

Secondo l'Annuario Pontificio, il vescovo Marcelo Sánchez Sorondo ha compiuto l'8 settembre scorso 75 anni, l'età comunemente pensionabile per i vescovi. Forse la sua scappatella cinese suggerirà ai suoi superiori che è passato il tempo di accettare le dimissioni presentate a suo tempo, privandolo così del megafono da lui usato per creare confusione nella Chiesa, distorcere grossolanamente la dottrina sociale cattolica e tradire i cattolici cinesi perseguitati.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

7 commenti:

irina ha detto...

"...Se un funzionario vaticano, per quanto di basso profilo, può proclamare impunemente insensatezze che coprono un cattivo regime, c'è qualcosa di gravemente sbagliato in uno dei pochi centri di potere del mondo il cui fine principale è dire la verità..."

Il basso profilo è la norma sulla quale si regge la primavera vaticana e le altre scientemente innestate.

irina ha detto...

LA LEGGE DELL’ACQUA
Maurizio Blondet 9 febbraio 2018 0 Comments
di Roberto PECCHIOLI

https://www.maurizioblondet.it/la-legge-dellacqua/

viandante ha detto...

La questione delle dimissioni da dare al raggiungimento dei 75 anni da parte dei vescovi, è assai significativa di una certa prassi. La si volle per meglio e più velocemente implementare il Concilio. Ma ora inizia a dar fastidio e di fatto la si applica rigidamente solo quando fa comodo, nonostante l'apparente obbligo introdotto.

Sacerdos quidam ha detto...

Di Sorondo purtroppo ce ne sono sempre stati tanti, anche se nel suo caso ovviamente la gravita' degli sproloqui e' maggiore.
Tanto per curiosità', se già' non l'avete fatto andatevi a leggere le idiozie riportate dai 'cattolici' La Valle e Meucci al ritorno dal loro viaggio in Cina nel 1973, al termine dell'articolo su Sorondo nel blog di Magister. Anche li',roba da ricovero immediato in manicomio (allora in Italia eistevano ancora...).

Anonimo ha detto...

http://www.catholicherald.co.uk/commentandblogs/2018/02/10/the-bishop-barros-crisis-how-bad-is-it/

Aloisius ha detto...

Non mi si dica che papi e pontificati del post concilio sono tutti uguali.
E' vero che ognuno ci ha messo del suo e ha le sue diverse responsabilità riguardo allo stato attuale;
è vero che i semi di questi frutti marci risalgono ad anni passati, che Bergoglio non nasce dal nulla, ecc., ecc.

Ma il livello infimo raggiunto da questo pontificato, da tutti i punti di vista, nessuno escluso, non ha paragoni nella storia della Chiesa.
Il libertinaggio, le guerre di potere, le cupidigie di alcuni membri del clero antico (che non mancano nemmeno oggi, anzi, sono più raffinati e politicamente corretti), sono peccati veniali in confronto.

Nessuno di quei religiosi che diede scandalo è mai arrivato a diffondere affermazioni e insegnamenti così corrotti dal punto di vista religioso.
Predicavano bene e razzolavano male, malissimo, ma almeno predicavano bene e tenevano duro con i nemici esterni.
Questi stanno svendendo tutto ai nemici, liquidazione totale.

irina ha detto...

SORONDO, “FRANCESCO” E IL CRISTIANESIMO REALIZZATO IN CINA…
Maurizio Blondet 12 febbraio 2018

https://www.maurizioblondet.it/sorondo-francesco-cristianesimo-realizzato-cina/