Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 febbraio 2018

Oggi inizia il tempo di Quaresima: una palestra per l'anima e per il corpo

«Il cristiano anche negli altri tempi dell’anno deve essere fervoroso nelle preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia questo tempo solenne deve stimolare anche coloro che negli altri giorni sono pigri in queste cose. Ma anche quelli che negli altri giorni sono solleciti nel fare queste opere buone, ora le debbono compiere con più fervore. La vita che trascorriamo in questo mondo è il tempo della nostra umiltà ed è simboleggiata da questi giorni nei quali il Cristo Signore, il quale ha sofferto morendo per noi una volta per sempre, sembra che ritorni ogni anno a soffrire. Infatti ciò che è stato fatto una sola volta per sempre, perché la nostra vita si rinnovasse, lo si celebra tutti gli anni per richiamarlo alla memoria. Se pertanto dobbiamo essere umili di cuore con tutta la forza di una pietà assolutamente verace per tutto il tempo di questo nostro pellegrinaggio, durante il quale viviamo in mezzo a tentazioni: quanto più dobbiamo esserlo in questi giorni nei quali non solo, vivendo, stiamo trascorrendo questo tempo della nostra umiltà, ma lo simboleggiamo anche con un’apposita celebrazione? L’umiltà di Cristo ci ha insegnato ad essere umili: nella morte infatti si sottomise ai peccatori; la glorificazione di Cristo glorifica anche noi: con la risurrezione infatti ha preceduto i suoi fedeli. Se noi siamo morti con lui ‒ dice l’Apostolo ‒ vivremo pure con lui; se perseveriamo, regneremo anche insieme con lui (2 Tim. 2, 11. 12)» (Sant’Agostino, Sermoni, 206, 1).

Dalla Liturgia del mercoledì delle Ceneri
Orémus : Præsta, Dómine, fidélibus tuis: ut ieiuniórum veneránda solémnia, et cóngrua pietáte suscípiant, et secúra devotióne percúrrant. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. R. Amen.
(Concedi, o Signore, ai tuoi fedeli: che questo tempo venerando, consacrato ai digiuni, venga da loro accolto con la debita pietà e trascorso con la ferma devozione. Per nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R. Amen.)
Deus, qui non mortem, sed pæniténtiam desíderas peccatórum: fragilitátem condiciónis humánæ benigníssime réspice; et hos cíneres, quos, causa proferéndæ humilitátis atque promeréndæ véniæ, capítibus nostris impóni decérnimus, bene + dícere pro tua pietáte dignáre: ut, qui nos cínerem esse, et ob pravitátis nostræ deméritum in púlverem reversúros cognóscimus; peccatórum ómnium véniam, et prǽmia pæniténtibus repromíssa, misericórditer cónsequi mereámur. Per Christum, Dóminum nostrum. Amen. 
(O Dio, che non desideri la morte dei peccatori, ma il loro pentimento: guarda benignamente alla fragilità della natura umana; e queste ceneri, che intendiamo imporre sul nostro capo per umiliarci e meritarci il perdono, Tu dégnati, nella tua pietà, di bene†dirle, affinché noi, riconoscendo di essere cenere e di dover ritornare polvere per colpa della nostra malvagità, meritiamo di ottenere misericordiosamente il perdono di tutti i peccati e il premio promesso ai penitenti. Per Cristo nostro Signore. Amen.)
Inter vestíbulum et altáre plorábunt sacerdótes minístri Dómini, et dicent: Parce, Dómine, parce pópulo tuo: et ne des hereditátem tuam in oppróbrium, ut dominéntur eis natiónes.
(Tra il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: "Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio e alla derisione delle genti".)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

L’intensità della nostra conversione non è mai scontata e non è mai chiusa. Noi non siamo mai degli “arrivati”, siamo costantemente in cammino. Possiamo solo diventare un po’ più esperti nel muoverci tra le cose di Dio, ma sicuramente non siamo abilitati a pensare che la cosa non riguarda più noi.
La cenere che segna le nostre teste all’inizio di questo cammino Quaresimale ha profumi di novità. Non serve solo a mescolarsi con le nostre preoccupazioni. Serve a segnare il territorio di una battaglia che ci vedrà impegnati sino a Pasqua. E non c’è punto di partenza migliore che quello di ricordarci del nostro “niente”. Quella cenere è quel “niente” che siamo, eppure per amore di questo “niente” Dio manda Suo Figlio a morire per noi. Così quella cenere è solo la scorza sporca di un capolavoro che ha bisogno di venire fuori, di mostrarsi, di rendersi visibile.

Anonimo ha detto...

Un modesto consiglio: in questa Quaresima, stiamo attenti a dove adiamo ad ascoltare meditazioni, riflessioni sul Vangelo, conferenze interconfessionali o magari ecumeniste aperte a seguaci di religioni non cristiane, anche se ad avallarle o raccomandarle fosse lo stesso pontefice regnante (non mi riferisco al'Emerito, questo per quanti lo ritengano il solo, vero papa attuale), questo perché "Il cattolico segue il papa, fin dove il papa segue la Verità divina; ma non lo segue, se la tradisce; perché ha un solo capo: non il papa, ma Gesù Cristo..." ( cfr http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/4726-discutere-coi-sordi-fatica-vana)

Se cercate su Wiki la voce "Pratiche dei Tradizionalisti" ha detto...

Se cercate su Wikipedia la voce "Pratiche dei Tradizionalisti", dovreste trovare scritto (salvo ultime eventuali modifiche) circa quelle di tipo "Alimentare" che sono presenti solo tra i "più zelanti". E si aggiunge pure che costoro "non sono la maggioranza". Io e la mia famiglia, non ci siamo mai sentiti (e men che meno definiti) "zelanti". E se avessimo voluto far parte della "maggioranza" ci saremmo rivolti alla "Sant'Egidio". Fatto sta che ci è sembrato naturale e normale:
a)per rispetto alle carni squarciate di Nostro Signore, le carni degli animali a sangue caldo NON MANGIArle MAI di venerdì, ci si trovi in Quaresima, in Avvento o nel tempo dopo la Pentecoste;
b)per ricordare i 40 giorni di digiuno di Gesù, porre almeno l'intenzione, non solo il Mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo, ma TUTTI i giorni della Quaresima (salvo le domeniche) di rispettare il digiuno ecclesiastico. Ovvero una prima colazione solo liquida, con massimo 40 grammi di solido; un pasto normale; una minestrina la sera e niente fuori-pasto, tranne l'acqua ed eventuali medicine, anche alcooliche.

Anonimo ha detto...

http://traditiomarciana.blogspot.it/2018/02/comunicato-proibita-la-s-messa-antica.html

Non è la Quaresima, ma il Venerdì Santo della Messa tradizionale!

Anonimo ha detto...

Oggi, anche secondo la neochiesa,è giorno di digiuno ed astinenza. Ma quanti lo sanno? E quanti preti ancora lo ricordano?

A. ha detto...

Ovvero una prima colazione solo liquida, con massimo 40 grammi di solido; un pasto normale; una minestrina la sera e niente fuori-pasto, tranne l'acqua ed eventuali medicine, anche alcooliche.
Attenzione: essendo il latte una emulsione (naturale, ma pur sempre una emulsione) va conteggiato tra i solidi.

Anonimo ha detto...

http://www.lastampa.it/2018/02/14/vaticaninsider/ita/vaticano/mio-fratello-joseph-ha-una-malattia-paralizzante-6WuLEPSjzgBxfB9mJnuM4J/pagina.html