Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 febbraio 2018

Resurrection - il sequel di Passion di Mel Gibson - un'opinione dai Fratelli Maggiori

Nostra traduzione di un articolo di S. Feder apparso sul mensile ebraico americano The Forward.

Mel Gibson sta facendo Passion 2. Ecco perché dovreste preoccuparvi.

Era stato un fenomeno culturale che aveva rastrellato 600 milioni di dollari nei cinema ed è tuttora il film con restrizioni [ndt: in USA vietato ai minori di 17 anni se non accompagnati] che ha più incassato in tutti i tempi. Anni dopo la gente ancora si chiede quanto sia stato antisemitico Passion. Mel Gibson, la star che ha guidato il film alla sua sanguinolenta e sadomasochistica conclusione, è noto per aver rifiutato di assumere qualsiasi consulente ebreo per supervisionare il film. Gli ebrei di Passion assaporano la loro crudeltà, scalciando Gesù quando è a terra, mentre i romani nel film vengono mostrati avere occasionalmente compassione verso Gesù. C'era stata preoccupazione su come ciò avrebbe influito sulle relazioni interreligiose, costernazione sul fatto che il film perpetuava l'idea antisemita che gli ebrei hanno ucciso Gesù, e un'intera pagina sul sito della Anti-Defamation League di domande e risposte sul caso.

Oggi Mel Gibson pianifica di rifarlo. Jim Caviezel, l'attore che ha interpretato Gesù nel primo film, ha confermato al quotidiano Usa Today che avrebbe ripreso il suo ruolo nel sequel. "Ci sono cose che non posso dire perché scioccherebbero l'audience", ha affermato. "È grande. Rimanete sintonizzati". In un'intervista con Stephen Colbert a novembre 2016 sul The Late Show, Gibson ha detto di aver già cominciato a lavorare su tale sequel, intitolato "Resurrection".

Mel Gibson non è mai stato un grandissimo fan degli ebrei. "Gli ebrei sono responsabili per tutte le guerre del mondo!" gridò quando fu arrestato nel 2006 per guida in stato di ubriachezza. Nel 2011 non volle difendersi dall'accusa di aggressione alla sua fidanzata. Nel chiedere scusa in TV, confessò che "c'entravano Libano e Israele, quel giorno" e che "gli ebrei non erano stati irreprensibili".

Il padre di Mel Gibson, Hutton Gibson, è un notorio negazionista dell'Olocausto. Nel 2003 aveva detto al New York Times: "Andate a chiedere ad un becchino o ad un operatore della cremazione quanto ci vuole per sbarazzarsi di un cadavere. C'è bisogno di un litro di benzina e venti minuti. Dunque, moltiplicato sei milioni?" Mel Gibson non ha mai preso le distanze, né condiviso, le parole di suo padre.

Il mondo è pronto per un sequel di "Passion"? Il panorama politico così polarizzato del 2018 è alquanto diverso dall'ambiente in cui il fu creato il film campione d'incassi. Può mai un film come questo, spinto dal potere stellare di un uomo conosciuto per le sue idee antisemite, ottenere lo stesso livello di successo del precedente?

"Non capisco perché dopo dieci anni sia ancora un problema", si lamentava Gibson sul settimanale Variety. "Sono in giro da abbastanza tempo per riconoscere che Hollywood accoglierà chiunque possa portare in cassa un dollaro", ha detto al quotidiano Jerusalem Post Joshua Malina, attore in West Wing Tutti gli uomini del presidente e uno dei più espliciti critici di Mel Gibson.

"Passion" ha confermato che c'è un mercato, sia americano che internazionale, per film di orientamento religioso. Ha praticamente creato quel mercato quando ha ricevuto una sfilza di endorsement da personalità dei cristiani americani, inclusa una discussa dal Vaticano.

Riuscirà Gibson a vendere i suoi film ai cristiani evangelici, nuovamente in auge durante la presidenza Trump, correndo il rischio di alienarsi spettatori più moderati e liberali? E, più importante, in quest'era di crescente antisemitismo e ostilità verso gli ebrei, il mondo ha davvero bisogno di "Resurrection"?

38 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh! Che la responsabilità maggiore, Gesù la chiama colpa, del deicidio sia dei giudei, è indiscutibile. A meno che non si voglia negare la storicità dei vangeli, oppure avallare le teorie del preposito della Compagnia di Gesù. ...non essendoci registratori... chissà se tutto sarà vero o frutto di fervida e brillante invenzione!

Aloisius ha detto...

Dunque è il film Passion ad essere sanguinolento e sadomasochistico, per turbe mentali di Gibson, non il martirio che ha subito Gesù.

Quindi, secondo codesto giornalista, e seconodo coloro che approvano le sue riflessioni - cioè i nostri illuminati laicisti di sinistra come Augias e Scalfari - non si può girare un film sulla storia di Gesù perchè si alimenta l'antisemitismo.

E' una storia che va tenuta nell'intimo di chi ci crede, è inopportuno raffigurarla e divulgarla, va mascherata, silenziata... negata.

Mi dispiace per il giornalista ebreo, ma purtroppo i Vangeli sono una fonte storica eccellente e indiscutibile e, secondo tale fonte, di sangue il nostro Signore Gesù ne ha versato davvero tanto.

Non ci vuole grande acume per capire che il flagello romano, con punte metalliche, insieme alle striscie di cuioio, scagliato con forza innumerevoli volte, strappava la pelle e faceva uscire parecchio sangue, così come la corona di spine sul capo, le ferite nel portare la croce tra botte e cadute e i chiodi enormi su mani e piedi.

Inoltre, secondo codesto giornalista ebreo, è Gibson antisemita d.o.c. e non è vero che furono gli ebrei a volere la morte di Gesù, nonostante l'occasione data da Pilato di lasciare Barabba al posto suo, anche se poi lo ha fatto uccidere lo stesso per bieco opportunismo da carrierista senza scrupoli.

Tuttavia, seguendo il ragionamento del giornalista ebreo, e di tutti coloro che la pensano come lui, il "giorno della memoria" non dovrebbe essere più celebrato perchè discrimina i tedeschi, è "antigermanico", così come parlare del genocidio degli armeni è "islamofobo", e così via.

Obietteranno che Gesù era un uomo solo, mentre gli ebrei morti sotto il nazismo erano sei milioni e tanti altri sono morti nella storia per il solo fatto di essere ebrei.

Bene, allora mi risponda: quanti cristiani sono stati uccisi dalla morte di Gesù in poi - anche per mano degli ebrei, come ricordato tempo fa - per il solo fatto di essere cristiani?
Vogliamo fare un conteggio presuntivo?
Il pallottoliere dei morti cristiani ancora corre, oggi stesso.

Il negazionismo, evidentemente, va condannato solo per la strage degli ebrei, non per le altre e, soprattutto, per nostro Signore Gesù Cristo.

Complimenti per la coerenza e la onestà intellettuale!


Anonimo ha detto...

Riprendo da Anonimi della Croce (che a sua volta riprende da La scure di Elia):
Deus meus, pone illos ut rotam, et sicut stipulam ante faciem venti (Sal 82,14). È parola di Dio, sempre e infallibilmente efficace. Come? Non è carità maledire gli empi impenitenti? E chi l’ha detto? Vorremmo essere più perfetti del buon Dio, che per mezzo dello Spirito Santo ha ispirato quella preghiera e, una volta fattosi uomo, l’ha recitata Egli stesso? È proprio l’amore per Lui che ci spinge a chiedergli di neutralizzare chi Lo vilipende apertamente e ne allontana le anime, ma anche l’amore per le anime stesse e perfino per quegli scellerati, che corrono a rotta di collo verso l’Inferno: l’essere spazzati via potrebbe risultare per loro l’ultima occasione per rinsavire, almeno in extremis.

E.P. ha detto...

Il mensile The Forward è uno dei più blasonati nelle comunità ebraiche americane e i suoi articoli compaiono anche in lingua yiddish.

La parte più comica è che Hollywood, una vera macchina per fare soldi, viene accusata dalla giornalista di... produrre un film che guadagnerà parecchi soldi.

Ma anche gli altri punti messi in evidenza ("ooh! l'ADL ha dedicato un'intera pagina al caso! addirittura con una FAQ!") rendono bene la mentalità ebraica - quella che decisamente non vuol riconoscere Cristo come Messia, che si appellerebbe a qualsiasi cosa pur di rifiutare Cristo.

È interessante notare come il cattolico Mel Gibson risulti per Hollywood più offensivo dell'ebreo Harvey Weinstein abusatore di donne o degli ebrei Roman Polanski e David Geffen stupratori di bambini. Chiaramente ognuno protegge i suoi... (mi colpiva in modo particolare che Polanski viene di volta in volta definito "ebreo" dai media in caso di successi al botteghino, e "polacco" in caso di guai con la giustizia).

L'articolo è interessante anche per come è ben costruito: dare ai lettori ebrei argomenti per polemizzare. Fa ridere la pretesa di far ispezionare il film a consulenti ebraici - è come dire che un film sul comunismo dev'essere vagliato da Stalin. L'ultima spiaggia è affermare che a Hollywood tira qualsiasi cosa che faccia incassi (se fosse così Gibson sarebbe un eroe di Hollywood, non il primo nome sulla lista nera. E se a Hollywood gente che non crede negli UFO produce film sugli UFO solo per far soldi, come mai oggi è così difficile a dei non cristiani fare un buon film cristiano?)

Notate come per disprezzare il futuro film venga tirato in ballo un episodio relativo al padre di Gibson di una quindicina di anni fa. E la guida in stato di ebbrezza - oh, my God! - con ebbra battutaccia. Strano che non abbia citato anche un'altra ubriachezza in cui avrebbe definito l'ebrea Winona Ryder «una scansa-forni».

La splendida domanda retorica conclusiva dell'articolo è da incorniciare. E da far leggere a quei cattoliconi che hanno dimenticato chi era che si inventò la scusa del "farsi re" per convincere Pilato di una inesistente pericolosità politica, chi è che gridava «crocifiggilo», che preferì Barabba, che rispose «il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli» (Matteo 27,25; cfr. anche Giosuè 2,19)...

A titolo di cronaca, "gli ebrei non avevano motivo di uccidere Gesù" (così dice il sito ebraico My Jewish Learning).

Anonimo ha detto...

[ndt: in USA vietato ai minori di 17 anni se non accompagnati]

Mi fa proprio sganasciare dalle risate !
Basta scorrere soltanto films e telefilms americani trasmessi liberamente dalle reti televisive italiane per avere una idea di quel che succede in America .

lister ha detto...

Nella mia cineteca, conservo il film "The Passion of the Christ", così come ci sarà il sequel.
Alla faccia dei "(non) fratelli maggiori"

Anonimo ha detto...

La questione è molto semplice. Il padre di Mel Gibson ha detto cose prive di fondamento, ma il padre di Mel Gibson non è Mel Gibson. Mel Gibson può non essere umanamente un esempio da imitare, se non altro perché non ci si deve ubriacare, ma Mel Gibson non è il film fatto da Mel Gibson. La valutazione del film dev'essere solo attinente ai contenuti del film, senza dietrologie. Il film lo vide Giovanni Paolo II, gli piacque molto e commentò laconicamente "È proprio come avvenne in realtà." (qualche collaboratore, con il pensiero troppo rivolto alle pubbliche relazioni e troppo poco alle cose supreme, pensò di tentare una smentita, senza conseguenze pratiche, se non altro perché la frase del Papa fu riferita e confermata anche da media cattolici progressisti). E Giovanni Paolo II non può certo essere accusato di antisemitismo.

Quanto a "Resurrection", non ha senso giudicare una cosa che non è stata ancora vista da nessuno.

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7018.html

PS Maia Morgenstern, l'attrice che interpretò la Madonna, è ebrea e figlia di ebrei morti nei campi di sterminio.

Anonimo ha detto...


Sur la vraie, la VRAIE, opinion du judaïsme talmudique concernant Jésus — puisque c'est du judaïsme talmudique qu'il s'agit, et non du judaïsme biblique ou vétéro-testamentaire qui n'avait d'autre but que de préparer l'Incarnation de la seconde personne de la Sainte Trinité, comme l'a très bien rappelé, récemment, Véronique Lévy, sœur cadette de Bernard-Henri Lévy, aujourd'hui convertie au catholicisme —, sur la VRAIE opinion, donc, du judaïsme talmudique concernant Jésus, il convient de lire le livre fondamental du Prof. Peter Schäfer, "Jesus and the Talmud", publié à Princeton (Princeton University Press) en 2007.

Le lire et le méditer. En particulier, et même surtout, le chapitre 8, "Jesus' Punishment in Hell" ("La Punition de Jésus dans l'Enfer"), p. 82-94, où l'auteur commente, notamment, tel fameux passage du traité Guittin du Talmud de Babylone, celui où Onqelos, neveu de Titus, convoque devant lui, par un procédé de nécromancie, l'âme de Jésus et l'interroge.

La décence m'interdit de rappeler ici en quoi consiste cette punition, "confessée" par Jésus lui-même, et qui "illustre", en quelque sorte, ce que le judaïsme talmudique pense de Jésus et donc du christianisme (et, notamment, de l'eucharistie)…

Je rappellerai seulement que, depuis près de 2000 ans, cette opinion est tout à fait officielle, puisqu'elle a été recueillie dans un livre, le Talmud, que les juifs post-bibliques tiennent pour sacré, autant, sinon plus, que la Torah elle-même.

Je rappellerai enfin que que le Prof. Peter Schäfer, juif allemand, est universellement considéré comme un des meilleurs spécialistes de la littérature talmudique. Il sait de quoi il parle. Il a longtemps dirigé le département des études juives de l'université de Princeton. Il est aujourd'hui directeur du Musée juif de Berlin.

Anonimo ha detto...

Nostro Signore Gesù Cristo, Verbo Incarnato, vero uomo e vero Dio, venne ucciso, ma è risorto. Iniziando la Quaresima ci incamminiamo a fare nostro il Suo passaggio dalla morte alla vita. Dall'essere spiritualmente morti a vivi, anche in questa vita;
e per vivere non da perduti dopo che saremo fisicamente morti.

A che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la propria anima?

Resurrection promette tanto, non come film ma come dono di Dio a chi se ne faccia salvare!

Chissà come sarà stata la discesa agli inferi... Anche da lì Gesù è passato, per poi uscire dal sepolcro, in carne ed ossa, trasfigurate in una modalità che attraversa le porte eppure mangia pesce arrostito e si lascia toccare, senza nascondere i segni delle ferite subite.

Il mistero del Verbo Incarnato, crocefisso e risorto non ha a che fare con le misure delle liberazioni umane e forse è per questo che risulta indigesto a chi ne farebbe a meno.

Dio interviene sopra la storia: è anche dentro la storia, ma fuori dai vincoli di una natura che chi è più capace è riuscito quasi a dominare e piegare ai propri interessi.
Siamo molto oltre le seppur sorprendenti nostre facoltà oggi in gran spolvero tecnologico, dal che sembrerebbe che nulla sia precluso all'uomo, nel mondo (questo mondo).

Ma: a che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la propria anima?
Cosparso il capo di cenere, l'uomo timorato di Dio guarda verso la Pasqua con attese nuove.

Anonimo ha detto...

Dunque, piccolo riepilogo, come scrisse tempo fa il nostro medico di fiducia che ora legge e pubblica poco perché indaffarata, e le credo, tutte le majors cinehollywoodiane sono state fondate e tuttora rette da magnati ebrei, come quasi tutto in USA quando si tratta di soldi, ho ascoltato un' intervista di Caviezel sui suoi problemi a proclamarsi cattolico in tale dorato e ipocritamente jewasp ambientino, e sul fatto che per anni sia stato emarginato e la sua carriera ne ha risentito parecchio, ho visto anche boottrailers del film, che più che altro verte sulla figura di Pietro rinnegatore poi fervido apostolo e poi giustiziato a Roma sotto Nerone, almeno è quanto si capisce dai trailer, poi si sa, quando si tratta di lorsignori bisogna andarci cauti, ma è Pietro, il primo Papa, il protagonista principe e allora la storia si fa intrigante ed intricata......Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

"è Pietro, il primo Papa, il protagonista principe e allora la storia si fa intrigante ed intricata......Lupus et Agnus."

Interessante!

Annarè ha detto...

Se dire la verità significa essere antisemiti, allora la verità sarà bandita dal mondo, visto chi comanda il mondo.
Passion è un film meraviglioso e spero sinceramente di poter vedere Ressurection.

Anonimo ha detto...

ipocritamente jewasp ambientino,

Onestamente, credo che questo tipo di interpretazione non sia corretto. Intanto perché i primi a discriminare i cattolici ortodossi sono i modernisti che pullulano ovunque, e non c'è bisogno di andare a cercare i jewasp. Secondariamente perché furono sempre la majors fondate e rette da magnati ebrei a sfornare collossal cristiani, da Quo Vadis a La tunica, fino a Ben Hur.

Anonimo ha detto...


Cerchiamo di non fare dell'antisemitismo a buon mercato

FG ha ragione. La Chiesa oggi è attaccata e dissolta soprattutto dall'interno. Con la sua grave crisi gli ebrei non c'entrano. Non mi preoccuperei troppo di quello che scrive una giornalista che quasi sicuramente non sa nulla della nostra religione e ripete i luoghi comuni del politicamente corretto.
E'importante che ci sia un film sulla Risurrezione. La Passione di Gibson l'ho visto al cinema, in TV fa meno effetto. Finisce con un accenno alla Risurrezione. Il nuovo film dovrebbe quindi spaziare sugli Atti degli Apostoli, in particolare sulla figura di Pietro.
La Passione faceva vedere le cose come dovevano essersi svolte, con fedeltà ai testi e alla prassi del tempo. Solo che oggi i testi sacri sono considerati favole, mitologie e, con la complicità dei modernisti, si è cambiato il senso dei fatti, facendo credere falsamente che i responsabili principali della condanna di Cristo siano stati i Romani.
L'unico appunto che si poteva fare al film di Gibson era questo: le scene più cruente avrebbero potuto essere leggermente abbreviate, anche se andavano fatte con il realismo di cui il regista si è dimostrato capace.
(Per discesa agli Inferi di Nostro Signore non credo si intenda discesa all'Inferno ma al Limbo, a liberare le anime dei giusti ivi presenti, morti prima di Cristo. L'Inferno non è il luogo per definizione escluso dalla presenza di Dio, in eterno? Proprio per questo è la dannazione eterna. Qual'è l'interpretazione tradizionale?).
z.

Rr ha detto...

Grazie della citazione Lupus.
Allora l’industria cinematografica americana, e poi quella televisiva, furono create da imprenditori WASP, termine introdotto dispregiativamente dal solito intellettuale di sinistra American Jew nel dopoguerra (il secondo), sfruttando l’assonanza tra W.A.S.P. Anglo-Saxon Protestant) con “wasp”, vespa, animale che si ciba soprattutto di carognette o comunque di avanzi, diversamente all’industriosa ape (in inglese “bee”. Ora uno dei termini dispregiativi per i Jews in USA era “heebee”).
All’inizio, anni ‘10-‘20, la cinematografia non rendeva quanto i teatri, i libri ed i giornali, ed i fondatori WASP cedettero progressivamente le proprie azioni ad avventuriei -che’ definirli “finanzieri” sarebbe un grosso complimento -ebrei, che per altro già lavoravano ampiamente nel mondo, o meglio sottomondo, dello spettacolo.
Poiché allora non erano cosi potenti, erano sostanzialmente dei “parvenus” mal tollerati dalla società WASP di allora, e soprattutto non essendoci ancora stata la II Guera Mondiale e non essendoci Israele, i films prodotti da Ebrei obbedivano ad un Codice di condotta ( ora non ne ricordo il nome, ma basta cercare su Wiki) basato sulla morale e sui principi cristiani protestanti ( ed anche cattolici USA). Il carattere “ebreo”di Hollywood restava molto sotto traccia, anche perché venivano utlizzati molti sceneggiatori, registi, attori non ebrei.
Ma progressivamente, a partire dal ‘60, l’ orgoglio ebraico in USA è cresciuto moltissimo, finché alcuni anni fa sul “prestigioso” Los Angeles Times è comparso un articolo dal titolo “Hollywood is Jewish ? And so what ? ” di un giornalista ebreo (l’80% dei giornalisti della grande stampa americana è ebrea), cioè “Hollywood è ebrea ? E allora ?”. In quell’articolo l’autore si gloriava del fatto appunto che Hollywood è un “Empire of their own” (per citare un altro testo sull’argomento), cioè è “cosa loro”.
Infatti i film che motteggiano, sbeffeggiano, ridicolizzano, ecc., per es., il Natale, ormai si sprecano.
Scrivere “jewasp” è semplicemente riconoscere la realtà e la verità che, diceva qualcuno, ci farà liberi.
TUTTO lo show biz, lo show business, americano è posseduto, diretto, organizzato, promosso, ecc.ecc, da ricchi magnati ebrei.
Il mezzo è il messaggio, e chi possiede i media, possiede il messagio, l’annuncio, la propaganda, la storia/Storia. Ed anche le “hoaxes”, cioè le Bufale al quadrato. Quali ? Ma tutte ! Comprese le news sul padre di Gibsone o quelle su Winona Ryder, ladra recidiva di grandi magazzini, che ha tentato di rifarsi una “verginità”, accusandolo di aver detto cose che solo lei ha sentito.
Tra l’altro Forward è anche molto leftist.

Come Gibson sia riuscito a fare il film, è un miracolo. Forse è un modo per espiare i suoi peccati, che non sono l’antisemitismo, ma quelli di qualsiasi peccatore. Come lo siamo tutti.

PS: per dirla all’americana, “don’t get me even started on“ , cioe’ non mi stuzzicate sull’argomwnto, perché potrei scrivere decine di posts, che esulano da questo sito.

Unknown ha detto...

L'articolo è talmente ridicolo da non meritare troppi commenti, ciò non significa che la giornalista non sappia di cosa parla. Lo sa molto bene.
Penso che la risposta di Annarè sia ampiamente condivisibile.
Personalmente mi interessa capire le ragioni che hanno spinto Mel Gibson ha girare Resurrection, visto che dopo la conversione è ricaduto nell'alcolismo e mi risulta che abbia anche abbandonato la moglie.
Il primo film lo ha girato sotto la spinta della conversione, ma questo?
Se qualcuno ha informazioni più recenti su di lui mi farebbe piacere conoscerle.
Antonio

Sacerdos quidam ha detto...

"La Chiesa oggi è attaccata e dissolta soprattutto dall'interno. Con la sua grave crisi gli ebrei non c'entrano."

Non tutti gli ebrei c'entrano, ma molti - estremamente influenti - sì.
Si legga ad esempio l'opuscolo "Il problema degli ebrei al Concilio", del noto e stimato ricercatore Léon de Poncins, molto importante perché riporta ampi brani di autori ebrei che -come ad esempio il professore Jules Isaac - ebbero grande influsso (pessimo, ovviamente) sulla Chiesa e sul Vaticano II.

Questo breve testo, denso di citazioni, fu distribuito dall'Autore a tutti i Padri conciliari nel 1965, prima dell'approvazione di 'Nostra aetate', per metterli in guardia dal tremendo pericolo che la Chiesa stava correndo a causa degli intrallazzi di ebrei di grosso calibro mirati a cambiarne la dottrina e farla entrare in una fatale contraddizione, contraddizione foriera del perverso 'effetto-domino' che in seguito si sarebbe verificato.

Qui il link per scaricarlo (è preso dal sito web di don Curzio Nitoglia): http://www.doncurzionitoglia.com/ProblemaEbreiConcilio=LeonDePoncins=DCN.pdf

Sacerdos quidam ha detto...

E a proposito del de Poncins, l'organo di Alleanza Cattolica, 'Cristianità', così scriveva nel 1973:
"Cattolico fervente, Léon de Poncins ha combattuto la battaglia contro-rivoluzionaria [...]
La sua opera  – inconfutabile perché fondata principalmente sulla documentazione avversaria –  continua nel nostro secolo il magistero dell’abate Barruel e costituisce una grande lezione di obiettività e di efficacia.
Essa trasmette una buonissima conoscenza degli aspetti meno noti di quella multiforme operazione che mira ad abbattere la Chiesa e a sovvertire l’ordine naturale e cristiano, e porta un contributo inestimabile alla resistenza contro l’'ordine nuovo' che il complotto rivoluzionario intende imporre al mondo."
(http://alleanzacattolica.org/leon-de-montaigne-de-poncins/)

Aloisius ha detto...

Z., nessun commento qui sopra ha fatto"... Antisemitismo a buon mercato", non ci si metta pure lei adesso, non basta la giornalista?
Nessuno ha accusato gli ebrei di essere la causa dei mali della Chiesa, nemmeno Lupus et Agnus.
Il punto è che questa giornalista, che non è l'unica a pensarla così, accusa Gibson di antisemitismo per aver rappresentato realisticamente la storia di nostro Signore Gesù.
E per di più si preoccupa di un film ancora non uscito e che tratterà la resurrezione.
Si sa, Gesù disturba e i cristiani pure, per il solo fatto di essere ciò che sono.
E ogni idiozia è buona pur di andargli contro.
Se è vero che Caviezel ha avuto problemi da parte di alcuni ebrei nel mondo del cinema, e' antisemita dirlo?
Caspita, ebrei e arabi non di possono criticare, una parola è poca e due sono troppe

RR ha detto...

Mel Gibson NON si è mai convertito: è nato cattolico, essendo di famiglia americana di origine irlandese emigrata poi in Australia.
A me risulta che abbia combattuto e vinto (parzialmente, come molti altri Americani) il vizio dell'alcolismo. Si è anche riconcialiato con l'ex moglie, pur non essendoci tornato insieme. Credo abbia ora un'altra relazione.
Tutto ciò comunque riguarda la sua coscienza, la sua anima, il suo, eventuale, confessore. Non certo i suoi film.

Anonimo ha detto...

Il punto è che questa giornalista, che non è l'unica a pensarla così, accusa Gibson di antisemitismo per aver rappresentato realisticamente la storia di nostro Signore Gesù.

Ma di cosa dovremmo meravigliarci, scusate? Mi pare una tautologia. La causa prima delle differenze tra Cattolicesimo ed Ebraismo sta nel riconoscimento, o non riconoscimento, di Gesù come Messia e Figlio di Dio, e in particolare nell'accettazione, o no, della cronaca dei fatti del 33 d.C. come riportati dalle nostre Scritture e Tradizione. È del tutto evidente che un ebreo convinto accusi di falistà il film di Gibson; se affermasse "bellissimo film e ricostruzione storica precisa", be', non sarebbe più ebreo... Stanno facendo apologetica dal loro punto di vista. In definitiva, meravigliarsi per questo tipo di critiche, dal punto di vista logico equivale a meravigliarsi perché non si convertono tutti subito.

Giustamente mic ha riportato questo articolo; dal punto di vista pratico, non trovo che abbia senso ragionare sul perché o percome è uscito (perchè l'ho appena detto, è ovvio che sia uscito), semplicemente facciamo la nostra apologetica come al solito e contestiamo i punti uno per uno.

@Sacerdos Quidam
Non dubito delle influenze ebraiche al Concilio. Ma certamente non si riconduce tutto a quelle, no? Ci furono influenze moderniste, luterane, ortodosse, massoniche... C'era una nota vignetta, ispirata da Guareschi e pubblicat sul Borghese, che ricostruiva bene questo scenario, mostrando i partecipanti attorno ad un tavolo di discussione...

Anonimo ha detto...

Penso che oggi Alleanza cattolica scriverebbe altre cose.
Introvigne docet...
Spero che Gibson si sia ravveduto perché mi risulta che convivesse con un altra donna,dopo aver lasciato sua moglie.
Non è per fare gossip, si tratta di capire le ragioni che lo hanno spinto a girare il sequel di The Passion.
Caro Aloisius,non si può parlare massimamente di ebrei ma anche di arabi,mussulmani e tanto altro.
Praticamente tutto ciò che non rientra nel pensiero unico dominante.
Antonio

Anonimo ha detto...


Ma De Poncins non era uno di quelli che credeva essere i "Protocolli dei Savi di Sion"
un documento serio e autentico, quando bisognerebbe sapere che si tratta di un falso fabbricato dalla polizia zarista?
Vedi: Sergio Romano, I Falsi protocolli. Il "complotto ebraico" dalla Russia di Nicola II a oggi, Corbaccio, Milano, 1992.
Z.

mic ha detto...

A prescindere dai complottismi di vario genere, ai quali notoriamente non aderiamo, esiste un'obbiettiva influenza culturale politica e finanziaria del mondo ebraico esercitata attraverso sfere di potere identificabili da chiunque.
Ovviamente non siamo né così ingenui da negarle né così prevenuti da attribuire loro ogni responsabilità sui mali del mondo.
E neppure pensiamo sia indice di antisemitismo parlarne in termini ragionevoli e documentati.

Anonimo ha detto...

A me non e` sembrato un film antisemita. Ha descritto cio` che si trova nei Vangeli. Gibson e` stato perseguitato dopo aver girato il film e l' attore protagonista non ha avuto piu` parti in grandi produzioni. Gibson e` un cattolico praticante che partecipa a messe in rito latino.

Massimiliano ha detto...

Verità evangelica va conosciuta senza indugi ne correzioni. Il perdono Cristiano che è il più alto insegnamento della carità di Gesù Cristo è un altra cosa, è infatti concesso per un superiore atto d’amore non per un atto dovuto. Il perdono non cancella la colpa ne la giustifica, semplicemente la perdona. Questo è giusto ricordare sempre. Anche nei film

Anonimo ha detto...

Sull'incoerenza tra la vita privata di Gibson e il film... ripeto, noi giudichiamo il film, non la vita privata di Gibson.

Se qualcuno si stupisce comunque dell'incoerenza... una volta si diceva "grandi peccatori, grandi cattedrali": le cattedrali del medioevo erano costruite da manovalanze e progettisti che così esprimevano il loro amore per Dio, e questo non esclude affatto che ci fossero tra loro grandi peccatori. Sicuramente contavano anche di scontare un po' di Purgatorio (sperando di arrivarci). Gibson non è un architetto, così invece di una cattedrale ha fatto un film.

viandante ha detto...

@ Anonimo delle 11.34

Ha ragione: non è un film antisemita. Il fatto è che questa giornalista ebrea soffre dell'atteggiamento tipico di molti ebrei che è quello dì sempre sentirsi vittima. Atteggiamento purtroppo benvisto da molti loro esponenti d'alto grado.

Sacerdos quidam ha detto...

Ovviamente con la crisi della Chiesa non c'entrano solo gli ebrei come responsabili, ci sono anche modernisti & compagnia cantante.
Consiglio comunque di leggere l'opuscolo del de Poncins perche' e' pieno di lunghe citazioni di brani di autori ebrei ed evidenziano chiaramente il loro pensiero nei nostri riguardi.

Il de Poncins e' un autore stimato per la serietà' delle sue ricerche: circa i 'Protocolli', non era certo il solo a ritenerli autentici, ad esempio anche San Massimiliano Maria Kolbe ne era convinto. In ogni caso, un eventuale errore su questo punto nulla toglierebbe al valore del resto della sua opera.

Lo ripeto, specialmente in riferimento all'opuscolo che ho citato: le numerosissime citazioni di autori ebrei sono prese da loro opere allora in libero commercio, per nulla sospettabili di essere dei falsi.

irina ha detto...

Credo che ogni giorno, ogni ora, sia giorno ed ora della Passione di NSGC, chi non capisce, chi complotta, chi tradisce, chi denuncia, chi si straccia le vesti, chi se ne lava le mani, chi rinnega, chi ha il coraggio del pentimento, chi si giustizia da solo, chi scappa, chi raccoglie il Corpo Santissimo.Ed ogni giorno ed ogni ora è il giorno e l'ora della Sua Risurrezione tra l'incredulità, il pianto, il riconoscimento che già porta a vivere accanto a Lui.

Gianni ha detto...

quel che commenta un ebreo sul film poco me ne cale. l'importante é che il film esca, e non vedo l'ora di vederlo.

Anonimo ha detto...

Fabrizio, pensavo di essere stato chiaro. Non mi interessa se Gibson sia un peccatore oppure no. Il punto, per me, è se il film nasce sinceramente dalla fede o vi sono semplicemente motivi di cassetta. Io credo che questo incida nella realizzazione di un opera.
Il primo film lo ha girato in un momento di grande fervore,e si è visto.
Volevo solo guardare le cose da un altra angolazione. Se realizza un film "cattolico" mentre si ubriaca e convive con una donna che non sia sua moglie, fa innanzitutto riflettere sulle vere motivazioni per cui lo ha girato ed,inoltre, diventa poco credibile e facilmente attaccabile.
Chissà se questa volta sono riuscito a spiegarmi.
Antonio

Francesco ha detto...

Chi non è capace di una lettura spirituale non può che fare affermazioni ideologiche e scontate.Bel film,molto edificante

Anonimo ha detto...

@Antonio
Evidentemente non mi sono spiegato io, perché...

Se realizza un film "cattolico" mentre si ubriaca e convive con una donna che non sia sua moglie, fa innanzitutto riflettere sulle vere motivazioni per cui lo ha girato ed,inoltre, diventa poco credibile e facilmente attaccabile.

... come ho detto, le motivazioni possono proprio essere la consapevolezza di essere nel peccato, non vedo cosa ci sia da "riflettere". Potevano essere le stesse motivazioni che aveva per il primo film, perché se i guai coniugali sono successivi (almeno per quanto ne sappiamo pubblicamente), i suoi problemi con l'alcool e la depressione risalgono agli anni '90.

Il film sarà attaccato per il suo divorzio? Non so e non mi interessa: uno che fa film scomodi lo si può attaccare in mille modi diversi.
D'altronde Zeffirelli era notoriamente omosessuale impenitente già dagli anni '50, eppure fece la famosa serie televisiva su Gesù, che può piacere o non piacere, ma non fu attaccata per incoerenza del regista.

L'unica cosa che mi interessa su "Resurrection" è vedere il film. Se va sulla scia del precedente, sarà un film eccellente, ma non credo ci siano garanzie a priori. Vedere per giudicare.

Rr ha detto...

Zeffirelli è cattolico.

Sui Protocolli, che non so quanti di voi abbiano letto: se sono una “forgerie”, sono una “forgerie” molto ben riuscita. Non passa giorno che non lo dimostri. “Se non è vera, è ben trovata”, si usa dire.
Inoltre non si può dimenticare L’influenza, per usare un eufemismo, della comunità ebraica di Londra, già allora molto potente, sulla stampa britannica, che prima accettò i Protocolli come autentici, e poi si affretto’ a smentirli, cosi come il fatto che S. Romano non è di certo un testimone imparziale e disinteressato.

Sull’ atteggiamento della giornalista di Forward: avendo conosciuto molto bene vari colleghi ebrei, non mi meraviglio affatto. Tendono a vedere complotti, attacchi, pericoli alla loro incolumita’ fisica e psichica pressoché ovunque e da chiunque.

Anonimo ha detto...

Zeffirelli è cattolico.
... e contemporaneamente omosessuale impenitente (spero che ora non lo sia più, se non altro per motivi biologici). Dunque, una situazione simile a quella di Gibson.

Tendono a vedere complotti, attacchi, pericoli alla loro incolumita’ fisica e psichica pressoché ovunque e da chiunque.
Vero. In parte, magari, è perché ancora si parla di falsi documenti come i Protocolli di Sion, dopo aver avuto prove certe che sono falsi. Per non dire che in molti paesi europei (Olanda, Francia, e altri, insomma quelli ad alta concentrazione di "risorse" islamiche) devono stare attenti se girano per la strada con la kippah...

Anonimo ha detto...


Su un sito come "Chiesa e Postconcilio" la controversia con gli ebrei dovrebbe mantenersi sempre a livello dottrinale e comunque corretto (verso di loro come verso chiunque altro), senza lasciar spazio a commenti beceri e offensivi, che nulla dimostrano e fanno solo danni.
Z.

Anonimo ha detto...

Boa leitura obrigado