Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 1 maggio 2018

La Chiesa, il lavoro, la politica, la Verità....

Quando il Papa fa il Papa ogni sua parola è dirimente, è luce, è distinzione tra verità, equivocità, ambiguità ed errore. È distinzione tra cattolicesimo e tutto il resto, sia nel vero e nel bene che gli si approssima, sia nell'errore e nel male che gli si oppone. (Piero Mainardi su Fb)

DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ
DI SAN GIUSEPPE ARTIGIANO
Piazza San Pietro - 1° maggio 1955

"Da lungo tempo purtroppo il nemico di Cristo semina zizzania nel popolo italiano, senza incontrare sempre e dappertutto una sufficiente resistenza da parte dei cattolici. Specialmente nel ceto dei lavoratori esso ha fatto e fa di tutto per diffondere false idee sull'uomo e il mondo, sulla storia, sulla struttura della società e della economia. Non è raro il caso in cui l'operaio cattolico, per mancanza di una solida formazione religiosa, si trova disarmato, quando gli si propongono simili teorie; non è capace di rispondere, e talvolta persino si lascia contaminare dal veleno dell'errore.

Quante volte Noi abbiamo affermato e spiegato l'amore della Chiesa verso gli operai! Eppure si propaga largamente l'atroce calunnia che « la Chiesa è alleata del capitalismo contro i lavoratori »! Essa, madre e maestra di tutti, è sempre particolarmente sollecita verso i figli che si trovano in più difficili condizioni, e anche di fatto ha validamente contribuito al conseguimento degli onesti progressi già ottenuti da varie categorie di lavoratori.

Gesù Cristo non attende che Gli si apra il cammino per penetrare le realtà sociali, con sistemi che non derivano da Lui, si chiamino essi « umanesimo laico » a « socialismo purgato dal materialismo ». Il suo regno divino di verità e di giustizia è presente anche nelle regioni ove l'opposizione fra le classi minaccia incessantemente di avere il sopravvento. Perciò la Chiesa non si restringe ad invocare questo più giusto ordine sociale, ma ne indica i principi fondamentali, sollecitando i reggitori dei popoli, i legislatori, i datori di lavoro e i direttori delle imprese di metterli ad esecuzione.

Ma il Nostro discorso si volge ora particolarmente ai cosiddetti « delusi » fra i cattolici italiani. Non mancano essi infatti, soprattutto fra giovani anche di ottime intenzioni, i quali avrebbero aspettato di più dall'azione delle forze cattoliche nella vita pubblica del Paese.

L'azione delle forze cristiane nella vita pubblica importa dunque certamente che si promuova la promulgazione di buone leggi e la formazione di istituzioni adatte ai tempi; ma significa anche più che si bandisca il dominio delle frasi vuote e delle parole ingannatrici, e che l'uomo comune si senta appoggiato e sostenuto nelle sue legittime esigenze ed attese. Occorre formare una opinione pubblica che, senza cercare lo scandalo, indichi con franchezza e coraggio le persone e le circostanze, che non sono conformi alle giuste leggi ed istituzioni, o che nascondono slealmente ciò che è vero. Non basta per procurare l'influsso al semplice cittadino il mettergli in mano la scheda di voto o altri simili mezzi. Se egli vuol essere associato alle classi dirigenti, se vuole, per il bene di tutti, porre talvolta rimedio alla mancanza di idee proficue e vincere l'egoismo invadente, deve possedere egli stesso le intime energie necessarie e la fervida volontà di contribuire ad infondere una sana morale in tutto l'ordinamento pubblico.

Diletti figli e figlie, presenti in questa sacra Piazza; e voi lavoratori e lavoratrici del mondo tutto, che Noi teneramente abbracciamo con paterno affetto, simile a quello con cui Gesù avvinceva a sé le moltitudini fameliche di verità e di giustizia; siate certi che in ogni occorrenza avrete al vostro fianco una guida, un difensore, un Padre".

8 commenti:

irina ha detto...

E' vero, più passa il tempo, più si va per altri sentieri e più si conosce chi ci ha amati e condotti su strade sicure.

mic ha detto...

Dice il mio Papa (dico mio semplicemente perché sono nata negli anni del suo pontificato e tante volte, bambina, in piazza San Pietro, ho cantato "Bianco Padre che da Roma ci sei meta luce e guida... siamo arditi della fede siamo araldi drlla Croce. Al tuo cenno alla tua voce, un esercito all'Altar")

L'azione delle forze cristiane nella vita pubblica importa dunque certamente che si promuova la promulgazione di buone leggi e la formazione di istituzioni adatte ai tempi; ma significa anche più che si bandisca il dominio delle frasi vuote e delle parole ingannatrici, e che l'uomo comune si senta appoggiato e sostenuto nelle sue legittime esigenze ed attese. Occorre formare una opinione pubblica che, senza cercare lo scandalo, indichi con franchezza e coraggio le persone e le circostanze, che non sono conformi alle giuste leggi ed istituzioni, o che nascondono slealmente ciò che è vero. Non basta per procurare l'influsso al semplice cittadino il mettergli in mano la scheda di voto o altri simili mezzi. Se egli vuol essere associato alle classi dirigenti, se vuole, per il bene di tutti, porre talvolta rimedio alla mancanza di idee proficue e vincere l'egoismo invadente, deve possedere egli stesso le intime energie necessarie e la fervida volontà di contribuire ad infondere una sana morale in tutto l'ordinamento pubblico.

Anonimo ha detto...

https://www.radiospada.org/2018/04/ci-sarebbe-una-missione-da-compiere-e-un-mistero-da-vivere/

Anonimo ha detto...

SECONDA LETTURA PATRISTICA CON RESPONSORIO E ORAZIONE PROPRIA V SETTIMANA DI PASQUA MARTEDÌ

Dal «Commento sul vangelo di Giovanni» di san Cirillo d'Alessandria, vescovo
(Lib. 10, 2; PG 74, 331-334)
Io sono la vite, voi i tralci

Il Signore dice di se stesso di essere la vite, volendo mostrare la necessità che noi siamo radicati nel suo amore, e il vantaggio che a noi proviene dall'essere uniti a lui. Coloro che gli sono uniti, ed in certo qual modo incorporati e innestati, li paragona ai tralci. Questi sono resi partecipi della sua stessa natura, mediante la comunicazione dello Spirito Santo. Infatti lo Spirito Santo di Cristo ci unisce a lui.
Noi ci siamo accostati a Cristo nella fede per una buona deliberazione della volontà, ma partecipiamo della sua natura per aver ottenuto da lui la dignità dell'adozione. Infatti, secondo san Paolo, «Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito» (1 Cor 6, 17).
Noi siamo edificati su Cristo, nostro sostegno e fondamento e siamo chiamati pietre vive e spirituali per un sacerdozio santo e per il tempio di Dio nello spirito. Non possiamo essere edificati se Cristo non si costituisce nostro fondamento. La medesima cosa viene espressa con l'analogia della vite.
Dice di essere lui stesso la vite e quasi la madre e la nutrice dei tralci che da essa spuntano. Infatti siamo stati rigenerati da lui e in lui nello Spirito per portare frutti di vita, ma di vita nuova che consiste essenzialmente nell'amore operoso verso di lui. Quelli di prima erano frutti marci di una vita decadente.
Siamo poi conservati nell'essere, inseriti in qualche modo in lui, se ci atteniamo tenacemente ai santi comandamenti che ci furono dati, se mettiamo ogni cura nel conservare il grado di nobiltà ottenuto, e se non permettiamo che venga contristato lo Spirito che abita in noi, quello Spirito che ci rivela il senso dell'inabitazione divina.
Il modo con il quale noi siamo in Cristo ed egli in noi, ce lo spiega san Giovanni: «Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito» (1 Gv 4, 13).
Come la radice comunica ai tralci le qualità e la condizione della sua natura, così l'unigenito Verbo di Dio conferisce agli uomini, e soprattutto a quelli che gli sono uniti per mezzo della fede, il suo Spirito, concede loro ogni genere di santità, conferisce l'affinità e la parentela con la natura sua e del Padre, alimenta l'amore e procura la scienza di ogni virtù e bontà.

RESPONSORIO Gv 15, 4. 16

℞ Rimanete in me e io in voi. * Io vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga, alleluia.
℣ Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
℞ Io vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga, alleluia.

ORAZIONE

O Dio, che con la risurrezione del tuo Figlio ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, rafforza in noi la fede e la speranza, perché non dubitiamo mai di raggiungere quei beni che tu ci hai rivelato e promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Anonimo ha detto...

La parola più abusata, oggi, è senz'altro liberali e liberismo! tutti parlano, ad esempio, di europa come se avesse qualcosa a che fare con questa parola, senza tenere conto del fatto che basta tirare in ballo le "quote latte", qualcosa che sta tra il ridicolo e la vergogna, per capire che sono due estremi opposti. Ma, non basta, a livello mondiale, la globalizzazione... quando si sente che l'europa mette sanzioni, che il WTO mette sanzioni... che gli Stati Uniti tornano ai dazi, inventati da Montesquieu, ci si rende conto che queste parole, da guardare secondo me con grande rispetto, sono DESUETE! Se poi vogliamo andare alla farsa, tiriamo in ballo il caro Bersani e le sue norme sulla concorrenza, veramente degne di essere lette con i tarallucci in mano... Poveri noi, Bersani e le liberalizzazioni, che pasticcio! Ma, sempre a proposito di barzellette, il libro di Giavazzi, professoruncolo in stile Bocconi, ha scritto "Il liberismo è di sinistra", come se non si sapesse che il liberismo è una cosa cattiva, anche giusta (se condotta onestamente) ma, sicuramente, cattiva: io sono più bravo e faccio un prezzo migliore, dunque io mangio e tu no! Certo,. "loro" fanno finta di non sapere che la sinistra è solidarietà... Ma oggi non funziona così, oggi le gare sono truccate o al massimo ribasso, senza la minima compensazione con la qualità, dunque... no, il liberismo non c'entra, vi assicuro, parlate di altro.
Enrico Masala su Fb

Anonimo ha detto...

Quando visse Irlmeier, il pericolo veniva dall’Unione Sovietica. Apparentemente, le sue visioni hanno qualcosa di una guerra dell’epoca, e qualcosa di fantascientifico, come se due periodi si sovrapponessero. Il veggente disse che aveva rimandato la terza guerra mondiale la dichiarazione, da parte di Pio XII, del dogma dell’Assunzione di Maria al cielo, nel novembre 1950. Poco prima che morisse, gli fu chiesto se non era il caso di correggere le sue profezie. Rispose che no, non era cambiato niente.

Anonimo ha detto...

Scheggia di riflessione :
http://querculanus.blogspot.it/2018/04/a-petra-petrus.html

Marisa ha detto...

Quando il papa deve fare il papa:

http://www.arcsanmichele.com/index.php/vita-della-chiesa/129-vaticano/10729-abusi-in-cile-l-affaire-scotta-nelle-mani-di-francesco