Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 14 maggio 2018

Bergamo. La Curia tifa Pride e stoppa la veglia di riparazione

A Bergamo una forte pressione della curia stoppa la preghiera di riparazione che si sarebbe dovuta tenere in chiesa dopo il primo Gay Pride orobico. Ripiegheranno con un Rosario, ma non c'è da stupirsi dato che la stessa diocesi ha collaborato con l'organizzazione dell'evento per non farlo coincidere con l'arrivo delle spoglie del Papa Buono. Invece di condannare l'evento, si è cercato di scendere a patti con i promotori. A farne le spese, come al solito i fedeli che volevano soltanto pregare per un evento pubblico che rimane scandaloso.
Anche a Bergamo, come a Reggio Emilia, una veglia di riparazione per il Gay Pride viene bersagliata di critiche. Ma non sono solo gli attacchi che provengono dal mondo arcobaleno, bensì dalle stesse gerarchie ecclesiastiche che in un modo quanto mai “sotterraneo” hanno costretto gli organizzatori a riparare la riparazione.
Infatti, per quella veglia di riparazione con adorazione eucaristica, prevista per il 21 maggio, dopo il primo carosello gaio nella storia della città orobica gli organizzatori avevamo opzionato la chiesa dei Frati cappuccini di Bergamo. E a questi, promotore il Circolo del Popolo della famiglia di Seriate, si erano aggiunte anche diverse sigle della realtà cattolica locale: il Movimento per la vita della val Cavallina, Intercomunione Bergamo/Brescia, i circoli de "La Croce" di Bergamo, il Movimento "Preghiera delle mamme” più molti altri fedeli in ordine sparso raggiunti con i canali social.
Ma quando la cosa è diventata pubblica, ricevendo un pesante attacco da parte dell’assessore Giacomo Angeloni, praticamente l’uomo della giunta Gori più vicino alla Curia, si è messa in moto la macchina della “repressione”. Il risultato, annunciato in un comunicato dal circolo del Pdf, è che la veglia è stata annullata.

Il motivo? Ufficialmente che «il Pdf, per il senso di responsabilità che nutre nei confronti della diocesi di Bergamo, ha ritenuto opportuno annullare l’iniziativa, fatto che non impedirà di proseguire il proprio impegno a tutela e salvaguardia della vita e della famiglia».

In realtà, stando a quelli che sono i rumors che circolano in queste ore - e che hanno ottenuto una conferma da parte della Nuova BQ - è stato un intervento, diciamo così “a gamba tesa” dell’autorità ecclesiastica che ha sconsigliato vivamente ai Cappuccini di aprire le chiesa per quella preghiera sconveniente.

Così il Padre generale provinciale ha deciso di far saltare l’appuntamento di preghiera e si è anche premurato di farlo sapere alla città con una dichiarazione sull’edizione orobica del Corriere della Sera: «Non ero stato informato che del fatto che fosse cambiata la dicitura dell’evento che, anziché “in occasione” è diventato “in riparazione” al Pride. Questa denominazione ha creato delle polemiche che ci hanno fatto fare un passo indietro e venerdì abbiamo ritirato la nostra disponibilità».

Chissà a che cosa pensava il padre provinciale con questa distinzione delle causali di preghiera. Forse “in occasione” era più digeribile? Ma così non era forse un sostegno implicito al Gay Pride?

In ogni caso la partita è apparsa fin da subito più grande del piccolo convento dei Cappuccini dato che le pressioni sulla curia sono state tali e tante da creare il corto circuito che ha portato poi alla “capitolazione” finale. Non c’è da stupirsi, soprattutto se si tiene conto il ruolo che la Diocesi di Bergamo ha avuto non solo in questa vicenda, a cominciare dall’organizzazione dello stesso Pride.
E’ stato infatti lo stesso Angeloni a dichiarare ai giornali durante la sua intemerata contro i riparatori: «L’uscita del volantino - aveva detto - rovina un clima di dialogo e rispetto reciproco instaurato tra la diocesi e le organizzazioni promotrici del Gay Pride, le quali si sono mostrate sensibili e attente nel valutare la data dell’evento, in modo da non creare sovrapposizioni con la peregrinatio del Papa Buono».

Proprio così. In sostanza, stando a questa affermazione che non è mai stata smentita da nessun portavoce della curia né tantomeno dal vescovo, la Diocesi ha messo in campo un un patto di non esistenza con il Comune e con le sigle Lgbt promotrici del Pride.

In effetti l’arrivo in città dei caroselli coincideva all’inizio con l’arrivo a Sotto il Monte delle spoglie del Santo Papa Buono, che di Bergamo è ormai praticamente il patrono. Le spoglie di Giovanni XXIII sono attese per il 24 maggio, data inizialmente preventivata del Pride. Ma la coincidenza ha costretto la curia a chiedere al Comune e agli organizzatori di spostarla. Gentilmente, si fa sapere, hanno ottemperato, così il Pride è stato anticipato di una settimana. Che sensibilità, davvero.
Ma da parte della curia non c’è stato però nessun fremito di contrarietà all’evento in sè. Invece di tuonare contro uno spettacolo che non può offrire nulla di edificante al popolo dei fedeli, visto anche il carattere fortemente anticlericale che certe manifestazioni promulgano, si è sceso così a patti, legittimando di fatto una carnevalata che avrebbe dovuto ricevere dal vescovo un ben altro trattamento.

In questo modo, trattando allo stesso livello l’arrivo delle spoglie di un papa santo e il corteo della gaiezza, la Diocesi non ha fatto altro che confermare la sostanziale legittimità dell’evento, di fronte al quale si pone con una collaboratività davvero sconcertante. Forse che il Pride mentre Giovanni XXIII veniva venerato a pochi metri sarebbe stato sconveniente? Certo, ma sconveniente e immorale il Pride resta tale anche una settimana prima, non serve per forza la presenza di un Papa santo in città per cambiarne il valore negativo e peccaminoso.

Una corrispondenza d’amorosi sensi che è testimoniata inoltre da come la preghiera di riparazione è stata stoppata e che non può non far sospettare una complicità inquietante, per lo meno di intenti. Curioso poi che il tema di questo Gay Pride bergamasco sia: "Educare alle differenze per combattere l'odio".

Le pressioni fatte sui frati, i quali hanno avuto solo il torto di concedere la propria chiesa a un gruppo di associazioni cattoliche laicali per un momento di preghiera di riparazione, un tipo di preghiera della tradizione che al momento è stata dichiarata eretica dalla Chiesa, sono in aperto contrasto con il tema stesso del Gay Pride. Così, con le porte della chiesa chiuse, i fedeli dovranno ripiegare con un Rosario pubblico davanti al portone del convento «perché il popolo cristiano non si piega davanti alla pavidità ecclesiastica e alle opportunità politico partitiche».

Possibile che chi denuncia come intollerante e omofoba una adorazione di preghiera, non veda come questo sia in terribile contraddizione con il tema di un Gay Pride che si prefigge di educare alle differenze e alla tolleranza? Insultare e denigrare chi prega anche per l'anima dei gay è dunque un intollerante forma di odio? Non è forse che la legge del più forte ha colpito ancora?
Qualcuno tempo fa sosteneva che i cattolici debbano starsene chiusi nelle loro chiese a pregare. Oggi sembra che venga impedito anche quello. [Fonte]

14 commenti:

tralcio ha detto...

E' brutto da dire, ma la diocesi, in sé, non è stata prevista né da Nostro Signore, né dai Padri della Chiesa. Erano previsti i pastori per il gregge, umili operai della vigna del Signore, presbiteri e monaci di speciale vita consacrata a Dio. Erano previsti i vescovi come successori degli apostoli (oggi è San Mattia) e come sorveglianti.
La diocesi è un organo amministrativo sempre più smarrito nel proprio ruolo ecclesiale e sempre più scimmiottante le strutture mondane. Le conferenze episcopali stanno quasi ovunque dando il peggio, mettendo al centro le maggioranze e i modi per giungervi, spesso pilotati attraverso sagaci carriere, frutto di alleanze e favori, in mano a chi, divenuto abile in questo, ha sempre meno tempo per pregare, per sorvegliare e per condurre il gregge.
In questo contesto culturale la diocesi, amministrando il potere che detiene, diventa amica degli altri poteri del mondo, assecondandoli e mettendo nell'angolo chi ragiona da monaco (dalle cui fila in passato, guarda caso, uscivano i vescovi...). Nel meccanismo pseudo-democratico divenuto legge, chi dissente o è fuori dal coro è accusato di ledere l'unità, pretendendo uniformità non sulla dottrina, ma su criticabilissime scelte pastorali.
L'inutile (o il superfluo) è dogma, mentre il dogma è ritenuto superfluo...

Anonimo ha detto...

Per capire cosa ne pensa la Chiesa odierna di oggi ai suoi vertici, basti pensare ai diversi sacerdoti che parlano di benedire le unioni omosessuali senza ricevere alcun rimprovero!! Che tristezza!! Ciechi guida di di ciechi!!

marius ha detto...

https://www.riscossacristiana.it/il-rispettoso-dialogo-della-diocesi-di-bergamo-con-il-gay-pride-spiazza-gli-oppositori-alla-sfilata-che-fanno-marcia-indietro-di-cristiano-lugli/

Anonimo ha detto...

Non potevate nascere in un secolo peggiore (P.Pio ).
Tante conquiste per cosa ?
Per meglio programmare la strage di innocenti
https://www.riscossacristiana.it/ti-salutiamo-alfie-piccolo-martire/

Anonimo ha detto...

Bergamo chiama Palermo risponde..

http://palermo.gds.it/2018/05/14/veglia-contro-lomofobia-a-palermo-aperta-da-una-preghiera-del-vescovo-lorefice_850872/

mic ha detto...

"I gay sono voluti da Dio", ha affermato il vescovo ausiliario di Essen, Ludger Schepers, durante il Katholikentag a Münster, Germania (11 maggio).
Secondo domradio.de, Schepers ha perfino chiesto che la Chiesa "riconosca la sua [presunta] storia di colpe] nel trattare gli omosessuali.
Ha detto che papa Francesco ha aperto le porte per la "riconciliazione" della Chiesa con gli omosessuali.
Per il futuro, Schepers spera che di saranno cerimonie liturgiche per benedire [il peccato mortale delle] convivenze omosessuali.

https://gloria.tv/article/L4JQACsUoVvX3NSLL2z4w9b64

Anonimo ha detto...

Saranno/emo capaci di stare davanti al sinedrio liberi di dire la verita' , di essere percossi e bastonati per affermare la verita' ?

Quante volte, tutti noi , rinneghiamo la verita' per le nostre passioni !
Quante passioni abbiamo nel cuore che sono alternative alla passione per la verita' , a cio' che e' vero , a cio' che e' giusto , a cio' che e' unico , a cio' che e' stabile , a cio' che non si muove, a cio' che e' sicuro, a cio' che e' eterno !
Quante volte scegliamo invece cio' che e' relativo a noi !
Percio' Gesu' ci sostiene con la grazia dello Spirito Santo , per avere la forza per attestare la verita' .
Grazie allo Spirito Santo sappiamo/sanno rimproverare cio' che e' falso, sanno mostrare la divinita' e la santita' di Gesu', sanno dissipare le menzogne del nemico che allontana gli uomini dalla verita'.

Compiangiamo ! E preghiamo per noi e per tutti affinche' ci arda il cuore come a Emmaus .

Anonimo ha detto...

"Oime',oime' ! Questi tali fanno del corpo loro una stalla , tenendovi dentro gli animali bruti senza veruna ragione . Oimè, fratello carissimo, non dormite più nella morte del peccato mortale. (..). Venite traendo il fracidume dell'anima e del corpo vostro . Non siate crudele di voi , ne' manigoldo , tagliandovi dal vostro capo , Cristo dolce e buono Gesu' . Non piu' fracidume , non piu' immondizia ! "
Santa Caterina da Siena, scrive la famosa Lettera XXI ad un omosessuale

Aloisius ha detto...

Tra la miriade di fatti osceni a cui assistiamo ogni giorno, questo e' uno dei piu' gravi, perche' dimostra come stia aumentando giorno per giorno il livello di intolleranza e di persecuzione contro i cattolici rimasti tali.

So che mi ripeto, ma lo voglio riscrivere, qualora leggessero:
Il problema vero è il tradimento del clero, dal papa in giu', principali complici e responsabili di questa persecuzione.
Tali e quali a Giuda, stesso modo di pensare e agire.

Sono traditori perché hanno perso la fede, o sono in maggioranza omosessuali che vogliono sentirsi liberi di praticarla nella Chiesa che rappresentano (si fa per dire), quindi hanno un interesse diretto a 'derubricare' l' omosessualità, convintamente praticata, a comportamento lecito
O sono solo vigliacchi carrieristi clericali, che preferiscono compromessi sul Vangelo per quieto vivere, senza spiacevoli conflitti per la fede e in nome di Cristo, mercenari che maltrattano le pecore loro affidate.

Ed ecco che, anche per loro, pregare in Chiesa in riparazione di un peccato gravissimo
"...rovina un clima di dialogo e rispetto reciproco", e instaura un "clima di odio".

Un modo ipocrita per dire:
'se consideri l' omosessualità un peccato da riparare con la preghiera non hai piu' il diritto di pregare in pubblico'.
Molto simile a quello che avveniva nei Paesi comunisti, ma in modo molto più ipocrita e viscido
Se i primi cristiani fossero stati come questi vescovi modernisti, il cristianesimo sarebbe morto e defunto da due millenni.

Ma vorrei chiedere ai sostenitori del gay pride che si oppongono alla preghiera, chiaramente non cristiani, o non piu' cristiani, o diversamente cristiani:
Se non credete in Dio, e vi riempite la bocca di liberta' e diritti, perché temete una preghiera in una Chiesa?






Unknown ha detto...

Ieri stavo leggendo un bel confronto tra le parole di Gesù e la legge mosaica dove veniva evidenziata la mentalità tipica del tempo che cercava delle "casistiche " per fare, usando un termine fiscale, non una evasione dalla legge di Dio quanto una sua elusione. Ecco: la storia si ripete.
E il giudizio di Cristo al suo ritorno non potrà che essere lo stesso di allora con l'aggravante del fatto che lo aveva già evidenziato. Questi sono i veri farisei. Il di più viene dal Maligno.

Marisa ha detto...

Quattro azioni per fermare i gay pride:

http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5169

Anonimo ha detto...

OT Un interessante aggiornamento sulle profezie della Emmerick:

https://onepeterfive.com/anne-catherine-emmerich-the-two-popes-pagans-and-the-pantheon/

Anonimo ha detto...

Relativamente al pezzo di BastaBugie:

Ma si ritiene sempre controproducente andare incontro ad un pubblico biasimo da parte della Curia vescovile.

Se si applica questo principio, siamo già belli che fritti. Oltretutto il "pubblico biasimo" può essere pure utile, perché smaschera pubblicamente le intenzioni del vescovo, facendolo uscire dall'ambiguità.

Anonimo ha detto...

CANADA, CARDINALI PARTECIPANO A MARCIA PER LA VITA, MA NON SI SENTONO DIVISIVI

http://www.sabinopaciolla.com/canada-cardinali-partecipano-a-marcia-per-la-vita-ma-non-si-sentono-divisivi/