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martedì 27 aprile 2021

L’islam radicale conquista l’Olanda: «Ormai c’è una società parallela»

La coraggiosa denuncia della musulmana di origine afghane Shirin Musa: «La tolleranza è eccessiva. Nelle moschee si predicano matrimoni forzati e mutilazioni genitali femminili. Neanche in Arabia Saudita avviene più»

L’islam radicale conquista l’Olanda:
«Ormai c’è una società parallela» 

«La mutilazione genitale femminile non viene più predicata neanche in Arabia Saudita o nel Kuwait, ma in Olanda sì!». È la coraggiosa denuncia della musulmana di etnia hazara Shirin Musa, direttrice dell’associazione Femmes for Freedom. Musa, di origini afghane, è emigrata in Olanda dal Pakistan, dove la famiglia era fuggita dall’estremismo islamico, con la sua famiglia quando aveva solo sei mesi e oggi si definisce orgogliosamente «olandese».

L’islam radicalizzato in Olanda

In un’intervista a Le Figaro, Musa denuncia fino a che punta l’estremismo islamico abbia preso piede in Olanda. Se infatti da un lato vede una «emancipazione positiva, un rinascimento delle comunità musulmane che si sentono europee e olandesi e augurano il meglio al loro paese», dall’altro «c’è una emancipazione negativa che tende all’estremismo. Anche noi abbiamo avuto musulmani che sono partiti per combattere per lo Stato islamico in Siria. Ma uno dei problemi maggiori, qui, sono i finanziamenti stranieri che avvelenano le comunità musulmane e le radicalizzano».

In Olanda, continua, il problema non è tanto il terrorismo islamico, quanto «il terrorismo intimo» che viene predicato nelle moschee, dove gli imam «proclamano che gli uomini devono decidere tutto in famiglia, che un uomo ha il diritto di avere più donne o che la mutilazione genitale femminile è una buona cosa. La verità è che in Olanda si sta sviluppando una società parallela ed è questo stato di cose che io combatto con la mia associazione Femmes for Freedom».

«La tolleranza ormai è eccessiva»

Secondo Musa, la tolleranza verso chi ha idee differenti è un valore, ma nel paese che l’ha accolta «la tolleranza è diventata eccessiva»:
«A l’Aia c’è la più grande moschea di tutta l’Olanda ed è salafita. Una serie di inchieste ha rivelato che, nei volantini educativi distribuiti e nei sermoni, vi si predicava la poligamia e i matrimoni forzati di minori. Tre anni fa è stato scoperto che veniva anche predicata la mutilazione genitale femminile. Abbiamo dunque fatto causa all’imam e poi abbiamo chiesto alle autorità municipali di chiudere la moschea, perché in Olanda la mutilazione genitale femminile è un reato grave.
Il Comune però ha respinto le nostre richieste, sostenendo che si trattava di libertà religiosa e di espressione. Abbiamo invece vinto il processo contro l’imam, condannato a svolgere 80 ore di servizi sociali e al quale è stato impedito di sponsorizzare la pratica. Abbiamo una causa aperta per gli stessi motivi anche contro un’altra moschea di Utrecht».
«Mi accusano di essere islamofoba»

La femminista olandese spiega anche che i musulmani hanno tutto il diritto di aprire le proprie moschee e scuole, ma che non possono violare la legge. Il paradosso è che, poiché porta avanti queste battaglie, molti in Olanda la accusano di essere «razzista e islamofoba». «Ci sono dei giustizieri sociali che ci accusano di alimentare gli stereotipi negativi contro i musulmani e mi dicono che sono di estrema destra! Io penso solo che quando si hanno dei diritti, si hanno anche dei doveri, tra i quali quello di obbedire alla legge».

L’Olanda è il paese dell’Europa occidentale dove la pratica religiosa è diminuita di più negli ultimi 40 anni. La tolleranza estrema di pratiche inaccettabili, anche se provenienti da alcune frange radicali dell’islam, sembra essere una delle tante conseguenze di quell’«iperindividualismo» che denunciava a tempi.it il cardinale olandese Willem Jacobus Eijk:
«La causa principale della situazione che si è determinata è l’iperindividualismo del nostro tempo. L’iperindividualista pensa di avere non solo il diritto ma addirittura il dovere di crearsi una propria fede, una propria filosofia di vita, un proprio senso dei valori etici. L’iperindividualismo è una cultura dell’autenticità, come l’ha definita il filosofo canadese Charles Taylor, nella quale l’imperativo è essere se stessi».
Leone Grotti - Fonte

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche qui la causa prima la troviamo nel venir meno del cattolicesimo. Una società cattolica doc non avrebbe mai permesso tanta promiscuità, che è segno di presunzione, di una sopravvalutazione delle proprie forze. Tutta questa pretesa di compulsivo meticciato fisico, culturale, spirituale non ha dato, non dà e non darà vita ad un uomo migliore, ad una cultura migliore, ad una spiritualità migliore, sarà un vomito, non sarà né carne né pesce, né freddo né caldo, sarà un escremento.

mic ha detto...

c’è una emancipazione negativa che tende all’estremismo. Anche noi abbiamo avuto musulmani che sono partiti per combattere per lo Stato islamico in Siria. Ma uno dei problemi maggiori, qui, sono i finanziamenti stranieri che avvelenano le comunità musulmane e le radicalizzano».

E' questo il punctum dolens, che si aggiunge all'invasione incontrollata: l'altrettanto incontrollata proliferazione di moschee con annesse madrasse che sono vere e proprie fucine, quando non di terrorismo, di sharia più dirompente che negli stessi paesi d'origine. Tra l'altro si tratta di vere e proprie occupazioni territoriali: non dimentichiamo che per loro vige il principio dell'extraterritorialità, che trasforma in islam (inviolabile) ogni luogo in cui si sviluppa una loro comunità... il che minaccia non più solo il futuro del nostro ordine sociale e della nostra identità culturale e religiosa, ma è già incuneato nelle zone suburbane e lasciato proliferare nella totale irresponsabile indifferenza, quando non favoreggiamento, della sinistra che conta di farne un serbatoio di voti che non riesce più a raccogliere nella maggioranza degli italiani. Peraltro indifferente alla sorte delle donne (nell'inconcepibile silenzio delle femministe) e alla minaccia di una teocrazia che farebbe strame delle loro leggi più nefande: una per tutte, il ddl Zan....

anima errante ha detto...

1) provo un po' di ammirazione per loro che sono riusciti a creare una società parallela a quella secolare, non come la Chiesa che in Occidente si è liquefatta nella società odierna
2) non penso l'aumento di musulmani sia causa certa di degrado sociale: almeno in Veneto molti si integrano e diventano massimi sostenitori di ordine&sicurezza, e quindi non certo votanti di PD e simili. però questo funziona solo se c'è un contesto in grado di integrarli. spesso nelle periferie cittadino, già disgregate socialmente, questo contesto non c'è. in piccoli paesini spesso sì, specie se arrivano in famiglie.
3) per le moschee, visto il numero ormai notevole di musulmani, siamo di fronte a un bivio: o le moschee ufficiali che sono ben visibili e controllabili, o quelle clandestine che non sono controllabili e sono anche facilmente infiltrabili dagli estremisti. tertium non datur

Infatti, a Milano ha detto...

Chi appoggia Sala propone di far votare alle amministrative gli extracomunitari.
Insomma siccome la sinistra non convince più gli italiani, mira gli stranieri...

All'arrembaggio! Si stanno organizzando a livello europeo ha detto...

"Chi appoggia Sala propone di far votare alle amministrative gli extracomunitari.
Insomma siccome la sinistra non convince più gli italiani, mira gli stranieri..."

Una lista paneuropea, nata con l'intento di "rivoluzionare lo scenario politico". E per farlo, ora, punta a concedere il voto nelle elezioni comunali per Milano ai cittadini extraeuropei che risiedono a Milano. È questa l'ultima campagna lanciata da Volt Italia, la lista che sosterrà il sindaco Giuseppe Sala alle prossime elezioni.
Volt nasce nel 2017 a livello europeo, mentre è arrivato in Italia solo nel 2019, senza riuscire però a raccogliere le 150mila firme necessarie per presentarsi alle elezioni europee. Lo scorso anno, ha preso parte alle elezioni regionali italiane in diversi paesi e ora è al fianco di Beppe Sala per le prossime comunali. E proprio nell'ambito di questa nuova collaborazione ha lanciato l'ultima campagna, "Vivo, lavoro, voto", con l'intenzione di estendere la possibilità di partecipare alle prossime elezione anche ai cittadini extracomunitari.

https://www.ilgiornale.it/news/politica/lista-sala-che-vuole-dare-voto-pure-agli-extracomunitari-1942029.html

E l'invasione continua ha detto...

I giornali di regime in quota PD (Corriere, Repubblica, Stampa & C.) parlano di “vergogna” per i clandestini morti in mare, che avevano affidato le loro vite a dei trafficanti di esseri umani il cui cinismo è evidente a tutti.
Anche il Pontefice ne ha parlato, scandalizzato (!?).
Personalmente, ritengo che si dovrebbe vergognare chi favorisce e alimenta il traffico di esseri umani, sotto le mentite spoglie dell’accoglienza; chi non vuole ascoltare quello che i vescovi africani dicono da anni; chi non vuole adottare politiche serie e anche severe, per scoraggiare i mercanti di nuovi schiavi.
E dovrebbe vergognarsi chi riceve soldi dallo Stato, cioè dai contribuenti, per tenere in vita il business dell’accoglienza, guadagnandoci.
Il gesuita di Santa Marta vuole gestire le migrazioni, al posto di Casarini?
E’ proprio l’ora della vergogna, senza dubbio.

#STOPCRISTIANOFOBIA ha detto...

È un eritreo senza fissa dimora, il responsabile della decapitazione della statua di Padre Pio, avvenuta nella frazione di San Clemente a Caserta. La stessa persona, aveva vandalizzato lo scorso dicembre, una statua di Gesù, nella stessa frazione. I Carabinieri lo hanno identificato grazie alle immagini della videosorveglianza.
Lo scempio dei simboli cristiani, si registra sempre più spesso in tutto il Paese.

Anonimo ha detto...

Giulio Meotti:
Le mezzaluna sulle chiese francesi
Una chiesa dell'XI secolo profanata. L'ottavo incidente in un mese. Immaginate la reazione a una moschea imbrattata con una croce. Ma cristianofobia e islamizzazione non esistono