Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 19 agosto 2021

Canto del Christus Vincit nella Basilica di Covadonga

Canto del Christus Vincit nella Basilica di Covadonga in conclusione del I Pellegrinaggio a Nostra Signora della Cristianità [vedi]

25 commenti:

Catholicus ha detto...

Inizia oggi il triduo in preparazione alla festa del Cuore Immacolato di Maria, fissata da Pio XII al 22 agosto, Ottava dell'Assunzione

Nihil sub sole novi ha detto...

19 agosto San Giovanni Eudes Sacerdote

Cognome e predicato della sua casata normanna: Eudes de Mézeray. Un suo fratello minore, Francesco, diventerà storico di corte. Lui, dopo i primi studi, viene accolto a Parigi nella Congregazione dell’oratorio, creata nel1611 dal sacerdote e futuro cardinale Pietro de Bérulle, per formare buoni predicatori. Nel 1625, ordinato sacerdote, viene mandato a Caen, nella Normandia nativa. E qui lo sorprende la peste. Si fa infermiere dei malati e confortatore dei moribondi, ma i suoi amici si tengono alla larga, per paura del contagio. Allora li tranquillizza, isolandosi: dorme su un pagliaio, dentro una botte. Prende il male anche lui, ma ne guarisce, e infine torna all’attività principale: le “missioni al popolo”, che sono cicli di soggiorno, incontri e predicazione, da un paese all’altro.

Percorre il Nord della Francia, dimostrandosi "predicatore di qualità straordinarie; dove passava, convertiva" (L.Mezzadri). Ma spesso si tratta di fiammate, che dopo la sua partenza si estinguono. E per varie ragioni: la Francia e l’Europa intera vivono uno dei loro momenti peggiori, la guerra dei Trent’anni (1618-1648); in alcune parti del Continente la fame produce il cannibalismo; i contadini di Francia sono alla disperazione, brutalmente depredati non da truppe nemiche, ma dai soldati del loro re, insaziabili e impuniti. Molti non sanno più in cosa credere; la tradizionale pratica religiosa cattolica, già messa in crisi nel secolo precedente dalle guerre di religione, ora è anche attaccata dal movimento giansenista: i suoi ispiratori e maestri, noti per austerità di vita, cultura e schietti convincimenti, sono tuttavia portatori di una religiosità che a molti fedeli ispira reverenza e timore verso Dio, piuttosto che amore fiducioso e speranza. Ma il peggio non viene da fuori: sta dentro la Chiesa di Francia. Sta nel suo clero scadente e apatico, nell’ignoranza di troppi preti. Giovanni Eudes si convince che la prima necessità, urgentissima, è rifare il clero: e vorrebbe che fosse la “sua” Congregazione dell’oratorio a promuovere da Parigi questo sforzo grandioso. (Il concilio di Trento aveva decretato l’istituzione dei seminari già nel 1563, ma in Francia il decreto è rimasto largamente inapplicato).
Da Parigi arriva però una risposta negativa, e allora lui fonda nel 1643 la Congregazione di Gesù e Maria, formata da sacerdoti legati dal voto di obbedienza (e chiamati poi Eudisti) con lo scopo di tenere anche le “missioni al popolo”, ma soprattutto di aprire e dirigere seminari, che diano ai futuri sacerdoti l’indispensabile formazione spirituale. Per trasformarli da opachi funzionari del culto (come troppi di loro si sentono) in diffusori dell’amore incessante di Dio, simboleggiato nelle immagini del cuore di Gesù e del cuore di Maria.
Nello stesso 1643, fonda a Caen il primo seminario di Normandia (poi verranno quelli di Coutances, Lisieux, Rouen, Evreux e Rennes). Intanto, sempre a Caen, ha creato l’Ordine femminile di Nostra Signora della Carità, votato alla riabilitazione delle donne vittime di sfruttatori: un’istituzione che nell’Ottocento si svilupperà nell’Istituto del Buon Pastore, fondato da santa Maria Eufrasia Pelletier. La sua vita si conclude a Caen. Beatificato da Pio X nel 1909, è stato proclamato santo da PioXI nel 1925. Le sue spoglie riposano in Colombia, dove si trova la casa generalizia dei Padri Missionari Eudisti.
Domenico Agasso
http://www.santiebeati.it/dettaglio/28900

Catholicus originario ha detto...

"....alla fine. il Mio Cuore Immacolato trionferà": così la Madonna a Suor Lucia di Fatima; evidentemente, nella 3^ parte del messaggio da Lei rilasciato a Fatima non si parlava di un semplice attentato alla vita di Karol Wojtyla, ma di ben altro, di qualcosa molto più grave, ed esteso all'intera Chiesa di Cristo, anzi all'intera umanità "L'ultima battaglia del diavolo", come recita il libro del Rev. Paul Kramer ("The last devil's battle"). Preghiamo intensamente il Santo Rosario quotidiano, affinché questo intervento sia anticipato il più possibile. I nostri giovani stanno morendo come mosche, sotto la caccia spietata di vaccinatori killer. Una vera e propria roulette russa, in cui le vittime predestinate, dopo anziani e adulti, sono adesso i nostri giovani, i nostri nipoti ! Ma dovranno pagarla, e con gli interessi, questa diabolica iniziativa, non sfuggiranno all'ira divina . Deus non irridetur ! Christus Vincit!

Anonimo ha detto...

Anch'io sono convinto che il terzo segreto di Fatima non riguardi Wojtyla. Forse riguarda "il dogma della Fede"?
Non ho ancora sentito invece di giovani che "stanno morendo come mosche" a causa del vaccino. Ne conosco parecchi vaccinati, i quali al momento stanno bene. Forse nascondono questi decessi avvenuti dopo il vaccino? Come fanno a nascondere decessi improvvisi di giovani in buona salute? Bisognerebbe cercare di far luce su queste giovani vite spezzate.
Cor Mariae, ora pro nobis!

Questo e' il gravissimo rischio.. ha detto...

" opachi funzionari del culto"
Spirito Santo nel Cuore Immacolato di Maria, aiuto!

Antonio ha detto...

Giù il cappello di fronte alla Spagna, mia patria adottiva e forse ultimo baluardo (insieme al Portogallo) della cristianità e della romanità, nonostante subisca anch’essa quotidianamente gli attacchi dei discendenti (biologici e morali) della feccia che ha espulso nel 1492. Non so se nella storia moderna ci sia stato un paese che più fedeltà abbia dimostrato al Cristo (con la penosa eccezione del “converso” di origini berbere Ignazio di Loyola: dai loro frutti li riconoscerete).

CAtholicus originario ha detto...


@ Anonimo 16:40 "Non ho ancora sentito invece di giovani che "stanno morendo come mosche";
Mio caro amico, il fatto è che bisogna ricorrere alle fonti di infprmazione controcorrente, o al porta a èporta (non quella di Bruno Vrespa, però, nè?). Il canale Telegram è un'ottima fonte di informazione. in proposito; eccone un piccolo esempio :

McLaudia Lubranos "qui a Livorno è una strage...ogni giorno giovani trovati morti in casa...terrore"..."
Poi cronaca da Venezia: "Muore a 31 anni il giorno dopo l'iniezione" (giovane di Asiago, morto all'ospedale di Bassano del Grappa); ma è solo la punta di un iceberg, tenuto ben nascosto con pressioni, ricatti e minacce ai sanitari, ma anche ai familiari.
da TELEGRAM :
Da “la Repubblica”: Covid-19, neonati e bambini diffondono il virus il 40% in più degli adolescenti.
Lo studio: i piccoli, fino ai tre anni, una volta infettati, raramente si ammalano in forma grave, ma hanno alte possibilità di contagiare i familiari. I ricercatori: trovare subito una strategia, in vista della riapertura delle scuole” (di Fiammetta Cupellaro)
I neonati sono le loro prossime prede. Glielo lascerete fare?

Anonimo ha detto...

19 agosto 2021 18:56

" Datemi i vostri figli!" detto da Chaim Mordechai Rumkowski (Velikolukskij rajon, 27 febbraio 1877 – Auschwitz, 31 agosto 1944)

È l'uomo che, nel settembre del 1942, lanciò agli abitanti del ghetto l'appello, “Datemi i vostri figli”, dopo aver patteggiato con i nazisti che richiedevano 15.000 presenze in meno nel ghetto.

A detta di qualcuno il ritratto di Chaim Mordechai Rumkowski insieme ai ritratti di Sant'Ignazio e di Federico Caffè campeggia nello studio del Primo Ministro Italiano.

Catholicus originario ha detto...

°Anonimo 16:40 : sempre a proposito di giovani vittime, propongo la notizia proveniente dalla Francia: la rabbia di un padre di un ragazzo sanissimo, di 22 anni, che per andare in vacanza in Grecia ha dovuto sottomettersi al ricatto del vaccino; ebbene, 9 ore dopo è morto. La stampa cerca di arrampicarsi sugli specchi “nessuna correlazione, è morto per una allergia alimentare” ma la rabbia dilaga per tutta la Francia; "fusse che fusse la volta buona", diceva una volta Nino Manfredi, ma qui la volta buona dovrebbe essere una nuova presa della Bastiglia, una nuova rivoluzione contro questo farabutti a servizio di un’élite disposta a tutto pur di raggiungere i suoi diabolici obbiettivi…

"Muore a 22 anni dopo il vaccino e diventa il simbolo della protesta al “Green Pass”
Cronaca 16 Agosto 2021 Il Giornale di Udine
“Maxime Beltra aveva 22 anni ed era in perfetta salute. Viveva a Sète, una città costiera non lontana da Montpellier.Come tutti i giovani della sua età voleva semplicemente recarsi a fare le vacanze in Grecia ed è stato quindi costretto a doversi vaccinare per ottenere il famigerato Green Pass. Purtroppo nove ore dopo l’iniezione (Pfizer/Biontech) è deceduto per un edema.
Ovviamente le autorità ancora si trincerano dietro l’ormai trita formula “non c’è alcuna correlazione provata”. Il sistema mediatico del mainstream consapevole dell’ondata mediatica che ha provocato la morte di Maxime, è arrivato al punto di sostenere che il giovane sarebbe morto per un’allergia alimentare. Sì, avete capito bene, un’allergia alimentare proprio nove ore dopo la vaccinazione. Una coincidenza astrale veramente diabolica, ma per certa informazione, questa pista è più probabile di una reazione avversa all’inoculazione.
Il padre di Maxime ha sfogato tutta la sua rabbia contro lo Stato che aveva costretto suo figlio a vaccinarsi: “Sono pazzo di rabbia! E’ criminale mettere sul mercato vaccini non certificati e che uccidono giovani di 22 anni in ottima forma a fronte di un virus che uccide meno dell’1% della popolazione contagiata e nessun giovane. Pubblico la sua foto affinchè possa il suo volto andare in tutto il mondo ed essere la bandiera della libertà di vivere, di pensare e di ribellarsi”.
Ora Maxime è diventato il simbolo del movimento popolare che si batte per l’abolizione del Green Pass e il ripristino delle libertà costituzionali.”
https://www.ilgiornalediudine.com/cronaca/muore-a-22-anni-dopo-il-vaccino-e-diventa-il-simbolo-della-protesta-al-green-pass/

Anonimo ha detto...

https://gloria.tv/share/aNYsBnxXwehW4vQLhhwxfZkWQ
Dott. Scoglio: "Questo non è un vaccino, questo è un siero genico super tossico che l'unica cosa che fa è quella di ammalare le persone." Il candidato al Nobel per la Medicina spiega perché questi …

Anonimo ha detto...

https://www.ilcrivello.it/vaccini-in-riva-al-mare-cornetto-e-caffe-a-chi-si-sottopone-alla-somministrazione-di-pfizer/
Incredibile sembra di assistere a "Vaccini in saldo",venerdì dei vaccini...

Io no. ha detto...

PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA SPIEGA LE RAGIONI PER CUI RIFIUTARE L'ATTUALE VACCINO ANTI COVID.
194.806 visualizzazioni4 gen 2021
https://www.youtube.com/watch?v=DrFCV0cEAtc

Anonimo ha detto...


Ci sono dei morti, oltre agli ammalati, per colpa, come sembra, del vaccino.
Che stiano "morendo come mosche" però non è vero. Se morissero come mosche
dovrebbero morire a migliaia e la cosa si risaprebbe.
Invece i decessi collegabili al covid sono ancora pochi, per fortuna.
Circa Draghi : dobbiamo continuare a speculare sui quadri che tiene
nel suo studio? Non c'è un modo più sensato di passare il tempo?

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe chiarirsi le idee sulla morale stretta, elastica e lassa.
Specie riguardo alla morte altrui da evitare? da distribuire con moderazione? a casaccio? con manica larga? larghissima? per lascienzahhh? per l'ecohhh sistema? per il pareggggio di bilancio? Chi muore giace, chi vive si dà pace e...chissene? Occorre approfondire.

Anonimo ha detto...

"SE MORISSERO COME MOSCHE SI SAPREBBE"?
CON UNA FARMACOVIGILANZA DI TIPO PASSIVO??
CON LE AUTOPSIE RITENUTE NECESSARIE PER DIMOSTRARE LA CORRELAZIONE?
SE AVESSERO RICHIESTO LE AUTOPSIE PER DIMOSTRARE LA CORRELAZIONE FRA PRESUNTI MORTI COVID E CORONAVIRUS NON SI STAREBBE NEPPURE PARLANDO DI QUESTA "PANDEMIA".
LE AUTOPSIE ESCLUDONO LA CORRELAZIONE OGNI VOLTA CHE VIENE TROVATA UN'ALTRA POTENZIALE CAUSA DI MORTE, ANCHE SE REMOTA.
INOLTRE NON TENGONO NEPPURE CONTO DELLA POSSIBILITÀ DI ESSERE UNA CONCAUSA.
SE AVESSERO RICHIESTO AUTOPSIE CON GLI STESSI IDENTICI CRITERI CREDE CHE IN TUTTO IL MONDO, FINO AD ORA, AVREBBERO RICONOSCIUTO ALMENO 10000 MORTI CAUSATI DAL CORONAVIRUS?

Anonimo ha detto...

https://gloria.tv/post/1Xn3K4238zfg1XVbMvJQf4yAE
spaventoso effetto del vaccino salvezza dell'umanità! dovere morale, secondo Mattarella, il vaccino sia per tutti ! grida forte Bergoglio. Lo andassero a ripetere a chi ha subito queste conseguenze, non credo che tornerebbero indietro come sono arrivati da quella poveretta

Anonimo ha detto...

Anonimo 23:39 : " i decessi collegabili al covid sono ancora pochi" ? : lei è male informato, mio caro, forse la sua fonte è l'I.S.S. l'Aifa, EMA, OMS et similia, tutte realtà ben controllate dalla cupola mafiosa che vuole dominare il mondo, dopo averlo sfoltito un bel po' con virus e vaccini killer. La gente non parla, i familiari non parlano, sono pressati minacciati o comprato, pochi hanno il coraggio di mostrarsi, ma cominciano adesso. Intanto, fingere di non vedere i segnali che passano nelle fonti di informazione non è un bel segno di discernimento del bene e del male, della verità e della menzogna. A Livorno sono terrorizzati, una bufala? Ogni giorno ci sono giovani che non si risvegliano dopo il vaccino; in Francia idem, il papà di quel ragazzo di 22 anni morto perché voleva andare in vacanza in Grecia è super arrabbiato e ha dato la stura al vaso di Pandora, sicuramente ne usciranno i nomi dei colpevoli di questo tremendo complotto contro l'umanità intera, perché di un complotto si tratta, inutile mettere la testa dentro la sabbia. Lo afferma apertamente anche Montagner, e con lui molti altri Nobel della medicina, medici molti specialisti, anche di malattie infettive. Mica si vorrà dar credito a Bruno Vespa e Roberto Burioni, nè? saremo definiti anche babbei, come è successo al bravo e onesto Gianni Rivera, ma anche la dabbenaggine ha i suoi limiti.

Forse.. ha detto...

La mia ipotesi:
parlo dell'esperimento,forse e' propedeutico all'applicazione della "puntina da disegno" Quantum dot*
Quantum Dots e controllo dell'umanità
https://www.youtube.com/watch?v=DMyYGFg2pao
Questo servizio e' del luglio 2020 ed onestamente mi e' sfuggito.Ci ritorno perche' l'esperimento piucchemai aggressivo sui popoli di Italia e Francia ,dalla vaccinazione con le buone o con le cattive al lasciapassare verde con le buone o con le cattive che indirizza alla vaccinazione con gelato omaggioin indirizza volenti o nolenti alla paura della perdita di liberta'..alla sindrome di Stoccolma.

* I quantum dot sono piccolissimi cristalli di dimensioni nanometriche formati da materiali semiconduttori, che diventano cioè conduttivi soltanto ...
https://www.iltascabile.com/scienze/materia-programmabile/

Anonimo ha detto...

Nascituri,Giovani morti,generazioni future ..soppresse prima ancora di cominciare

mic ha detto...

Ringrazio Anonimo 12:05 per la segnalazione. Trascrivo la secknda parte dell'articolo di cui al link
....
Lo spazio sottile tra il visibile e l’invisibile è un mondo con cui chi si occupa di nanotecnologie è, per forza di cose, molto familiare. Anche se in modo molto meno plateale di quanto suggeriscono le paranoie complottiste, il problema della gestione di questa pandemia è stato da subito una questione di controllo nanotecnologico. Nel frattempo, come è già stato ampiamente sottolineato dalla comunità scientifica, la produzione e commercializzazione dei primi vaccini anti COVID-19 a m-RNA ha rappresentato un nuovo traguardo, perché è stata la prima occasione in cui un prodotto delle nanotecnologie, in particolare della nanomedicina, è stato diffuso su scala globale.

È ovvio che la via di uscita dalla crisi passerà soltanto attraverso queste tecnologie farmacologiche, le uniche capaci di salvarci; è altrettanto ovvio che nessun intervento tecnologico di massa potrà mai ambire a essere del tutto neutrale o innocente. Qualsiasi opinione si scelga di avere, è indubitabile che l’improvvisa, diffusa promiscuità dell’essere umano con la nanotecnologia, che si tratti di quella naturale del virus o di quella artificiale dei vaccini, ci ha colti impreparati. Questo sommovimento scientifico e culturale, da cui nessuno di noi può dirsi del tutto immune, mi ha fatto sorgere molte domande: improvvisamente, le assurde fantasie dei complottisti sui quantum dot e il controllo dell’umanità hanno smesso di farmi ridere e hanno iniziato a togliermi il sonno. Possiamo ancora permetterci di guardare alle nanotecnologie soltanto con uno sguardo tecnico? Quali sono i rischi di affrontarle senza gli strumenti teorici, linguistici e culturali di cui abbiamo così urgentemente bisogno? Quali sono gli effetti di una cattiva comunicazione delle nanotecnologie? E, soprattutto: siamo davvero sicuri che si tratti soltanto di cattiva comunicazione e non di cattiva epistemologia?

La produzione e commercializzazione dei primi vaccini anti COVID-19 a m-RNA ha rappresentato la prima occasione in cui un prodotto delle nanotecnologie è stato diffuso su scala globale.

Mi sono convinta che proprio il quantum dot, lo strano ibrido materiale-elettronico che popola gli incubi dei cospirazionisti, possa trasformarsi in un prezioso alleato per trovare qualche risposta alle mie angosce. Se dovessi presentarvi la sua identità culturale in poche parole, vi direi che tra tutti gli oggetti prodotti dalle nanotecnologie il quantum dot è quello che più di tutti si è collocato lungo il confine problematico tra materia e informazione. Alla sua origine, come spesso accade quando si tratta di innovazioni tecnologiche, il concetto di quantum dot abitava una zona confusa tra scienza e fantascienza, realtà e immaginazione.

Tra i primi promotori entusiastici di questa tecnologia, non a caso, si annovera lo scrittore di fantascienza americano Wil McCarthy, che nel 2003 pubblicò un saggio dedicato ai quantum dot intitolato Hacking Matter con il sottotitolo “sedie levitanti, miraggi quantici e l’infinita weirdness degli atomi programmabili”. Secondo l’autore, la creazione di atomi artificiali attraverso la tecnologia dei quantum dot, dotati di qualsiasi proprietà immaginabile e capaci di trasmutarsi istantaneamente gli uni negli altri, avrebbe finalmente permesso all’ingegno umano di emanciparsi completamente dalla tirannia della materia, realizzando quella che lui stesso aveva definito, in un articolo del 2001 pubblicato su Wired, alchimia definitiva. Nelle parole di McCarthy, “ci potrebbe essere una sostanza veramente programmabile nel nostro futuro, capace di cambiare le sue proprietà fisiche e chimiche apparenti con la stessa facilità con cui lo schermo di una TV cambia colore. Piombo in oro baby, on demand. Chiamatela materia programmabile”.

mic ha detto...

....segue
L’angoscia nei confronti dell’idea di materia programmabile evidenzia una tensione irrisolta al cuore dei processi tecnologici in cui siamo immersi.

La lettura dei sogni alchemici di McCarthy nel cuore di questa terza ondata pandemica mi ha ricordato un articolo comparso su Internazionale poco meno di un anno fa e firmato da Paul Preciado, filosofo e attivista transfemminista, da sempre molto familiare con l’impatto delle tecnologie farmacologiche sulla relazione complessa tra materia e linguaggio. La trasformazione degli individui in materia programmabile attraverso processi nanotecnologici di dematerializzazione, infatti, costituisce il cuore della riflessione di Preciado, che ci ricorda come i nostri corpi, attraverso l’esperienza della pandemia, “non sono più regolati solo dal loro passaggio attraverso istituzioni disciplinari (scuola, fabbrica, caserma, ospedale) ma soprattutto da una serie di tecnologie biomolecolari che entrano nel corpo con microprotesi e tecnologie di sorveglianza digitale”.

In questo contesto, evidenzia Preciado, ci troviamo sempre più partecipi di quelle politiche di confine che prima erano esercitate soltanto sui soggetti marginalizzati e che, attraverso la pandemia, abbiamo iniziato a sperimentare direttamente sui nostri corpi. Il confine di cui parla Preciado non è (soltanto) il confine geopolitico: è anche il confine tra le nostre mura domestiche e il mondo esterno, il confine tra i nostri polpastrelli e il touch-screen dello smartphone, il confine tra le membrane delle nostre cellule e le nanoparticelle del virus. Ci riscopriamo, improvvisamente, fatti di sole superfici: molto più evanescenti e permeabili di quanto avessimo previsto.

Credo che sia superfluo specificare che il materiale alchemico sognato da McCarthy all’alba del nuovo millennio non è mai stato inventato, e che non è possibile controllare le proprietà fisico-chimiche dei quantum dot con uno smartphone attraverso l’entanglement quantistico. Per nostra fortuna, non soltanto la materia dei nostri corpi, ma anche quella con cui costruiamo le nostre tecnologie è ancora dotata di una grande autonomia rispetto ai flussi di dati che la attraversano; questo non significa tuttavia che il problema della virtualizzazione sia meno preoccupante o meno reale. In un senso più profondo, l’entusiasmo e l’angoscia nei confronti dell’idea di materia programmabile evidenziano una tensione irrisolta al cuore dei processi tecnologici in cui siamo immersi: dalla prospettiva delle nanotecnologie, il problema epistemologico più urgente riguarda proprio l’interfaccia tra materia e linguaggio, che l’esperienza della pandemia ha spostato sempre più in prossimità dei nostri corpi. Anche se in modo molto meno ingenuo di quanto suggerito dalle fantasie cospirative, tecnologie come i quantum dot nascono e si sviluppano in ambito biomedico per costruire una relazione produttiva tra le strutture materiali e quelle virtuali; la lotta al virus dentro al nostro organismo è un conflitto a base di stringhe di informazione genetica mediate da organizzazioni macromolecolari complesse. L’entanglement di cui dobbiamo iniziare a preoccuparci non è quello tra i vaccini e lo smartphone di Bill Gates, ma quello tra corpi e informazione.

La “sfiducia nella scienza” oggi dà spazio a molte delle domande fondamentali a cui non soltanto la scienza ha smesso di rispondere, ma che ha semplicemente trascurato di porsi.

Forse dovremmo riuscire ad ammettere che le fantasie di complotto hanno la capacità di confrontarsi con la specificità delle nostre tecnologie con più coraggio della cultura ufficiale, inclusa quella scientifica: se non iniziamo a farci le domande giuste, ci sarà sempre qualcuno che le farà al posto nostro e troverà, più o meno legittimamente, altre risposte. Quella che siamo così frettolosi a etichettare come “sfiducia nella scienza” contiene molto spesso il seme, per quanto poco sviluppato o male espresso, di molte delle domande fondamentali a cui non soltanto la scienza ha smesso di rispondere, ma che ha semplicemente trascurato di porsi.

mic ha detto...

...segue
Una buona comunicazione scientifica, allora, non è tanto una comunicazione cristallina del semplice contenuto tecnico, quanto piuttosto una riflessione politica e filosofica sulle relazioni che le nuove tecnologie intessono con noi. Esiste un rischio che la tecnologia trasformi i nostri corpi in materia programmabile? Siamo certi che la storia delle nostre tecnologie non nasconda le tracce di un’ambizione mai risolta di controllare la materia attraverso l’informazione? In che modo, quindi, possiamo fare di meglio? Qualsiasi risposta a queste domande dovrà passare attraverso un confronto diretto con la complessità dei processi tecnologici e dei loro significati politici e culturali. L’unica cosa di cui sono assolutamente certa è che quella che chiamiamo sfiducia nella scienza è sintomatica di una ferita profonda nella relazione dei corpi con le tecnologie; una ferita che l’esperienza della pandemia ha illuminato, e che richiede urgentemente tutta la nostra attenzione e tutta la nostra cura. 

mic ha detto...

Il problema è il rischio, non remoto se pensiamo a certi concreti deliranti discorsi di fonti governative che si occupano di transizione digitale, che alle domande sensate che iniziamo a porci ci sia chi, passando sulle nostre teste, ha già trovato o cerchi risposte alle quali non accetteremmo mai di essere coinvolti.
Il transumanesimo...

Tutto da ri-ascoltare:siamo sul filo del rasoio. ha detto...

Intervista di Red Ronnie, pseudonimo di Gabriele Ansaloni al Prof.Stefano Montanari e gentile consorte entrambi scienziati. Riproposto da:
https://gloria.tv/post/1VrDUgHYiCe7DvjD71AoDvgSw

SEgnalo questa iniziativa che mi sembra interessante ,generosamente in soccorso dei genitori con figli in eta' scolare..in questo momento oserei dire:sottraiamoli allo stato . ha detto...

Istruzione Parentale: la mappa delle iniziative
https://www.youtube.com/watch?v=yvpV2kHu-NY

Abbiamo creato una mappa interattiva pronta a raccogliere tutti i gruppi, le associazioni, le singole famiglie e gli insegnati che desiderano mettersi in gioco e passare all’istruzione parentale.
Lo scopo è quello di fare rete ed unire le persone, aiutandole a trovarsi nella loro zona.
E’ fondamentale che ci aiutiate a diffondere questo video in modo che raggiunga tutte le persone interessate.

Tutto quanto fatto fin’ora è disponibile, diviso per argomento, sul nostro sito:
https://www.difendersiora.it/

Siamo anche su Rumble:
https://rumble.com/c/LuxAlibi