Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 3 giugno 2022

Pavia, Messe tradizionali nel Mese di giugno

Cari Amici ed Amiche,
il mese di giugno è particolarmente dedicato alla venerazione del Sacro Cuore di Gesù, la cui festa cade il 24. La devozione al Cuore di Gesù ha una lunga storia. Dal “cuore trafitto di Gesù” nel Vangelo di San Giovanni – interpretato nella mistica medievale come ferita che manifesta la profondità del suo amore – passando per le rivelazioni a Santa Margherita Maria Alacoque nel XVII secolo e al culto successivo al Sacro Cuore nel XIX secolo, con la sua iscrizione in una dinamica apostolica con l’Apostolato della Preghiera, fino alla Divina Misericordia con Santa Faustina Kowalska agli inizi del XX secolo. Il Papa Pio XII scrisse un’enciclica sul Sacro Cuore, la Haurietis aquas (1956). Nel corso della storia ci sono state varie inculturazioni di questa devozione, con forme e linguaggi diversi, ma sempre perché il Padre ci rivelasse in tutta la sua profondità il mistero del suo Amore attraverso un simbolo privilegiato: il cuore vivo di suo Figlio risorto, centro della misericordia divina
Nella festa del Sacro Cuore, vi chiedo un ricordo particolare per tutti i sacerdoti, perché è anche la giornata di preghiera per la loro santificazione.
Un cordiale saluto nel Signore,
don Fabio Besostri

Eccovi come di consueto le indicazioni per la Santa Messa, che si celebra ogni domenica alle ore 10 nella chiesa di San Luca, in corso Garibaldi 59 a Pavia.
È possibile scaricare e leggere l’Ordinario ed il Proprio delle Sante Messe ai seguenti link:
- ORDINARIO DELLA SANTA MESSA [qui]
- ALTRO ORDINARIO (più leggibile) [qui]
Domenica 5 giugno: DOMENICA DI PENTECOSTE (foglietto completo)
Domenica 12 giugno: FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ (foglietto completo)
Domenica 19 giugno: CORPUS DOMINI (foglietto completo)
Domenica 26 giugno: III DOMENICA DOPO PENTECOSTE (foglietto completo

Antifone REGÍNA CÆLI LÆTÁRE e SALVE, REGÍNA

2 commenti:

Lo spigolatore romano ha detto...

Leggiamo ora l'incipit di un articolo pubblicato su L'Osservatore Romano il mese scorso e celebrativo dei sessant'anni del pontificio Istituto liturgico sant'Anselmo. Le poche righe iniziali che si possono leggere su internet (un tempo fummo abbonati a tale giornale vaticano, ora non più, da diversi decenni, perché i soldi abbiamo imparato a buttarli meglio) sono un meraviglioso riassunto del nulla modernistico. L'articolo principia dicendo che "la liturgia è una cosa viva". E questo è verissimo. Una bella verità buttata li all'inizio, per nascondere tante falsità ed insensatezze successive. Il giornale vaticano infatti subito dopo dice che lo scopo dello studio della liturgia "non è far rivivere il passato ma auspicare una comprensione della vita cristiana tale da liberarci dalle ideologie passeggere e trovare soluzioni liturgiche adatte all’uomo di oggi con la libertà di chi è fedele alla tradizione della Chiesa: debitori al passato ma mai prigionieri del passato". Non ci avete capito granché, vero? I modernisti sono sempre ermetici quando non vogliono o non possono dire apertamente certe cose. Tradotto in soldoni la frase significa questo: la tradizione è morta ammazzata, bisogna dunque inventare una nuova liturgia che costituisca la nuova tradizione, e noi liturgisti siamo qui per questo e non siamo prigionieri del passato. Così la frase è più chiara vero? L'accenno al non esser "prigionieri del passato" è l'immancabile stoccata che il modernista deve dare al tradizionalista considerato appunto "prigioniero del passato". Lui, il modernista, è invece libero. O così crede e dice di essere. In realtà è prigioniero della propria ideologia.
Canonico Romano
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-05/quo-108/una-sinfonia-per-la-vita.html

Anonimo ha detto...

@5 giugno 2022 12:18
Liberando liberando si vorra' arrivare all'adamo nudo ?