Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 17 ottobre 2024

Può esistere la coscienza senza cervello?

Nella nostra traduzione da The Epoch Times. Gli scienziati hanno dedicato innumerevoli sforzi alla ricerca dell’elusivo correlato anatomico della coscienza. Ciononostante, le origini e la collocazione di quest’ultima restano poco chiare. L'articolo illustra le scoperte che consentono ipotesi interessanti; es: "le vibrazioni nelle molecole lipidiche all’interno della guaina mielinica possono creare coppie di fotoni aggrovigliati quantisticamente. Ciò suggerisce che questo aggrovigliamento quantistico potrebbe aiutare a sincronizzare l’attività cerebrale, fornendo intuizioni sulla coscienza."

Può esistere la coscienza senza cervello?
Dr. Yuhong Dong, medico, e Makai Allbert
28 settembre 2024, aggiornato il 5 ottobre 2024

Questa è la prima parte di “Da dove viene la coscienza?”.

Questa serie di articoli analizza le ricerche svolte da rinomati medici per sviscerare questioni profonde sulla coscienza, sull’esistenza e su cosa possa trovarsi al di là di esse.
“Come neurochirurgo, mi è stato insegnato che il cervello crea la coscienza”, ha affermato il Dr. Eben Alexander, che ha scritto in dettaglio sui suoi studi sulla coscienza di persone in coma profondo.

È probabile che a molti dottori e studenti di medicina sia stata insegnata la stessa cosa sulla coscienza. Ma gli scienziati stanno ancora dibattendo se questa teoria sia vera.

Si immagini un bambino che osserva un elefante per la prima volta. La luce si riflette sull’animale ed entra negli occhi del bambino. I fotorecettori retinici nella parte posteriore dei suoi occhi convertono la luce in segnali elettrici, che viaggiano attraverso il nervo ottico fino alla corteccia cerebrale. Ciò forma la visione o coscienza visiva.

Come fanno questi segnali elettrici a trasformarsi miracolosamente in una vivida immagine mentale? Come si trasformano nei pensieri del bambino, seguiti da una reazione emotiva: “Wow, l’elefante è così grande!”?

Nel 1995, la questione di come il cervello generi percezioni soggettive, tra cui immagini, sentimenti ed esperienze, è stata definita dallo scienziato cognitivo australiano David Chalmers un “hard problem”, un “problema difficile”. A quanto pare, avere un cervello potrebbe non essere un prerequisito per la coscienza.

Senza cervello’ ma non senza mente
The Lancet ha riportato il caso di un francese a cui è stato diagnosticato un idrocefalo postnatale, ovvero un eccesso di liquido cerebrospinale sul cervello o attorno ad esso, all’età di 6 mesi.

Nonostante le sue condizioni, è cresciuto sano, si è sposato, è diventato padre di due figli e ha lavorato come dipendente pubblico.

All’età di 44 anni, è andato dal medico a causa di una lieve molestia alla gamba sinistra. I dottori gli hanno esaminato attentamente la testa e hanno scoperto che il suo tessuto cerebrale era quasi completamente scomparso. La maggior parte dello spazio all’interno del suo cranio era pieno di liquido, con solo un sottile strato di tessuto cerebrale.

“Il cervello era praticamente assente”, ha scritto l’autore principale dello studio del caso, il Dr. Lionel Feuillet, del Dipartimento di neurologia dell’Hôpital de la Timone

Didascalia dell'immagina a lato : The Lancet ha riportato il caso di un dipendente pubblico francese a cui è stato diagnosticato un idrocefalo postnatale all’età di 6 mesi. Successivamente, una risonanza magnetica ha rivelato un ingrossamento massiccio dei ventricoli laterali, terzo e quarto, un mantello corticale molto sottile e una cisti nella fossa posteriore.

La corteccia cerebrale normale è responsabile dei sensi e del movimento, mentre l’ippocampo è responsabile della memoria. I pazienti con idrocefalo perdono queste regioni cerebrali o ne hanno un volume significativamente inferiore, ma possono comunque svolgere funzioni correlate.

Anche senza un cervello sostanziale, queste persone possono avere una funzione cognitiva superiore alla media.

Il professor John Lorber (1915–1996), neurologo dell’Università di Sheffield, ha analizzato più di 600 casi di bambini con idrocefalo. Ha scoperto che metà di circa 60 bambini con il tipo più grave di idrocefalo e atrofia cerebrale aveva un QI superiore a 100 e conduceva una vita normale.

Uno di loro, uno studente universitario, aveva ottimi voti, una laurea con lode in matematica, un QI di 126 ed era socialmente normale. Il cervello di questo genio della matematica aveva lo spessore di 1 millimetro, mentre quello di una persona media è solitamente di 4,5 centimetri, ovvero 44 volte più grande.

Didascalia dell'immagine a lato : L’analisi di oltre 600 casi di bambini con idrocefalo ha rivelato che, dei 60 casi in cui il fluido occupava il 95 percento del cranio, circa 30 avevano un QI superiore alla media. Il lato destro della figura illustra l’immagine del cervello di uno studente universitario con un cervello spesso 1 mm, che aveva un QI di 126, il che lo colloca nel 5 percento più alto della fascia più alta della popolazione. Le scoperte di Lorber sono state pubblicate sulla rivista Science nel 1980 con il titolo “Il tuo cervello è davvero necessario?”

Il cervello invisibile
“Quel che importa di più della scoperta Lorber è che questi ha fatto una lunga serie di scansioni sistematiche piuttosto che analizzare solo aneddoti”. Patrick Wall (1925-2001), professore di anatomia all’University College di Londra, è stato citato in un articolo di Roger Lewin, pubblicato su Science nel 1981, in cui si parlava dell’articolo di Lorber.

I casi di persone senza cervello sfidano gli insegnamenti convenzionali secondo cui la struttura cerebrale sarebbe la base per generare la coscienza. Il nostro cervello, che pesa circa tre libbre e che possiede circa due miliardi di neuroni collegati da circa 500 trilioni di sinapsi, è la vera fonte della coscienza?

Alcuni scienziati hanno proposto che siano strutture profonde e invisibili all’interno del cervello a spiegare la normale funzione cognitiva, anche con grave idrocefalo. Queste strutture potrebbero non essere facilmente visibili nelle scansioni cerebrali convenzionali o a occhio nudo. Tuttavia, il fatto che non siano immediatamente evidenti non significa che non esistano o non siano importanti per il funzionamento del cervello.

“Per centinaia di anni i neurologi hanno dato per scontato che tutto ciò che è loro caro sia eseguito dalla corteccia, ma potrebbe anche darsi che le strutture profonde del cervello svolgano molte delle funzioni che si presume siano di esclusiva competenza della corteccia”, ha commentato Wall nell’articolo del 1981.

Queste ignote strutture profonde ”sono senza dubbio importanti per molte funzioni”, ha affermato il neurologo Norman Geschwind (1926-1984) del Beth Israel Hospital, affiliato all’Università di Harvard, nell’articolo del 1981.

Inoltre, le strutture profonde “sono quasi certamente più importanti di quanto si pensi attualmente”, ha affermato David Bowsher, professore di neurofisiologia presso l’Università di Liverpool nel Regno Unito, nello stesso articolo.

La fonte della coscienza potrebbe esistere in regni che dobbiamo ancora esplorare. Quando le teorie mediche non riescono a risolvere un mistero, la fisica potrebbe intervenire con un colpo di scena, in particolare la fisica quantistica.

Oltre i neuroni
“Per comprendere la coscienza, non possiamo semplicemente osservare i neuroni”, ha detto a The Epoch Times il Dr. Stuart Hameroff, direttore del Center for Consciousness Studies presso l’Università dell’Arizona.

Anche organismi unicellulari come il paramecio mostrano comportamenti intenzionali come nuotare, evitare ostacoli, accoppiarsi e, cosa importante, imparare, senza avere una singola sinapsi o far parte di una rete neurale.

Didascalia dell'immagine a lato: Persino organismi unicellulari come il paramecio mostrano comportamenti intenzionali come nuotare, evitare ostacoli, accoppiarsi e imparare, senza avere una singola sinapsi o essere parte di una rete neurale. Lebendkulturen.de/Shutterstock

Secondo Hameroff, questi comportamenti intelligenti, forse coscienti, sono mediati dai microtubuli all’interno del paramecio. Gli stessi microtubuli si trovano nei neuroni del cervello e in tutte le cellule animali e vegetali.

I microtubuli, come suggerisce il nome, sono tubi minuscoli che si trovano all’interno delle cellule. Svolgono ruoli essenziali nella divisione cellulare, nel movimento e nel trasporto intracellulare e sembrano essere i portatori di informazioni nei neuroni.

Le proteine che compongono i microtubuli (tubulina) sono “le proteine più diffuse o abbondanti in tutto il cervello”, ha detto Hameroff a The Epoch Times. Egli ipotizza che i microtubuli siano attori chiave nella coscienza umana.

“Perché [quando] si guarda all’interno dei neuroni, si vedono tutti questi microtubuli, che si trovano in un reticolo periodico, perfetto per l’elaborazione delle informazioni e delle vibrazioni”, ha affermato Hameroff.

Grazie alle loro proprietà, i microtubuli funzionano come antenne. Hameroff afferma che servono come “dispositivi quantistici” per trasdurre la coscienza da una dimensione quantistica.

Dispositivi quantistici
Il fisico, matematico e premio Nobel britannico Sir Roger Penrose e Hameroff hanno formulato una teoria secondo cui i processi quantistici generano la coscienza.

Il termine “quanto” si riferisce a una minuscola unità di energia o materia a livello microscopico. Le sue caratteristiche uniche possono aiutarci a comprendere molte cose che la scienza attuale non riesce a spiegare.

In parole povere, i microtubuli agiscono come un ponte tra il mondo quantistico e la nostra coscienza. Prendono i segnali quantistici, li amplificano, li organizzano e in qualche modo, attraverso processi che non comprendiamo appieno, li trasformano nei sentimenti, nelle percezioni e nei pensieri che costituiscono la nostra consapevolezza cosciente.

I microtubuli possono spiegare fatti sconcertanti sul cervello. Hameroff postula che il cervello degli individui nati con idrocefalo possa adattarsi poiché i loro microtubuli controllano la neuroplasticità e riorganizzano il tessuto cerebrale.
“Quindi, col tempo, i microtubuli che si trovano in quel cervello si adattano e si riorganizzano per sostenere la coscienza e la cognizione”, ha affermato. Pertanto, secondo Hameroff, i nostri cervelli funzionano come elaboratori di informazioni, ricevendo segnali dall’universo e trasformandoli in coscienza.

Il cervello elabora le informazioni su più scale, ciascuna delle quali vibra a frequenze diverse. Le onde cerebrali oscillano lentamente a 0,5–100 hertz (Hz). I singoli neuroni si attivano più velocemente, a 500–1000 Hz. All’interno dei neuroni, i microtubuli vibrano molto più velocemente, nell’ordine dei megahertz. Alla più piccola scala quantistica, le frequenze raggiungono livelli incredibilmente alti, teoricamente fino a 10^43 Hz.

Didascalia dell'immagine a lato: Secondo il neuroscienziato Hameroff e il premio Nobel Sir Roger Penrose, i nostri cervelli fungono da elaboratori di informazioni, ricevendo segnali dall’universo e trasformandoli in coscienza. I microtubuli, le proteine più abbondanti nei neuroni, possono fungere da ponte per trasfondere le onde dal mondo quantistico nei nostri cervelli. Quando queste ultime sono elaborate nel cervello, si genera la coscienza.

Anche altri scienziati stanno usando teorie quantistiche alternative per spiegare le attività mentali. Uno studio pubblicato su Physical Review E mostra che le vibrazioni nelle molecole lipidiche all’interno della guaina mielinica possono creare coppie di fotoni aggrovigliati quantisticamente. Ciò suggerisce che questo aggrovigliamento quantistico potrebbe aiutare a sincronizzare l’attività cerebrale, fornendo intuizioni sulla coscienza.

Un’orchestra quantistica
“Piuttosto che un computer di semplici neuroni, il cervello è un'orchestra quantistica”, ha spiegato Hameroff, “perché ci sono risonanze, armonie e soluzioni su frequenze diverse, proprio come nella musica. E [quindi] penso che la coscienza sia più simile alla musica che a un calcolo”.

La scienza è in continua evoluzione. Lo studio della coscienza è ancora un’area di ricerca e dibattito attivi nella neuroscienza e nella filosofia.

Tuttavia, ogni nuova scoperta apre nuove possibilità. Mentre continuiamo a esplorare questi misteri, restiamo curiosi e mentalmente aperti.

Successivamente, tratteremo i resoconti pubblicati da medici su riviste di alto livello, che offrono maggiori approfondimenti sulla natura e l’origine della coscienza.

[Traduzione per Chiesa e post-concilio di Antonio Marcantonio]

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli antichi cattolici, come santa Teresa d'Avila per intenderci, parlavano di anima come: memoria di Dio( o coscienza), intelletto ( dono dello Spirito Santo), volontà che o si adegua alla Volontà Divina o combina guai. Una certa coscienza di sè ce l'ha anche l'animale, forse il vegetale in modo appena sbozzato, ma l'uomo ce l'ha in modo superiore e morale, se non devia. Perchè l'anima dell'uomo è immortale e superiore a questi corpi derivati dal peccato di origine e quindi non perfetti come il primo uomo e la prima donna, di cui ultimo esemplare puro fu Noè, parrebbe dalla Bibbia ( pure comunque con qualche conseguenza almeno morale dopo il peccato, Abele e Set nascono infatti dopo Caino, frutto del primo peccato).

Anonimo ha detto...

Scusate l'O.T
Da metà mattina il blog "neocatecumenali blogspot.com" non funziona, c'è scritto che è stato rimosso. Mic per caso sa qualcosa? O potrebbe chiedere a by Tripudio. Grazie
Frilù

Aloisius ha detto...

Regno Unito: pregare in silenzio contro l'aborto è reato

Dal green pass per lavorare alla punizione giudiziaria della preghiera in silenzio. È la distopia che diventa realtà. E se l'Inghilterra, insieme alla nipote USA, anticipa sempre i tempi, vuol dire che questi sono sempre più tenebrosi per tutti, non solo per chi è rimasto davvero cristiano, ma anche per chi è rimasto semplicemente umano.
Un altro orrore della viscida ideologia globalista, sintesi tra socialismo e capitalismo progressista, che nascosta dietro la facciata dei "diritti", corrode gradualmente quelli fondamentali.

Anonimo ha detto...

Tra dieci giorni sarà la festa di Cristo Re, fissata all'ultima domenica di ottobre.

A. Philippe, CATECHISMO DEI DIRITTI DIVINI NELL'ORDINE SOCIALE, Edizioni Amicizia Cristiana, Pag. 88, € 7,50.

In questi tempi di grande e universale apostasia, beati coloro che si sforzano di conoscerne la fonte avvelenata, al fine di vivere della fede in Nostro Signore Gesù Cristo e di ritrovare in Lui tutti gli effetti della Sua Redenzione e della Sua grazia per la santificazione delle persone, delle famiglie e delle società.
Ora, il veleno di tutte le perversioni dello spirito moderno è il liberalismo tante e tante volte designato dai Papi, tante volte da Loro condannato in termini molto energici.
Coloro che desiderano purificare la propria mente da questa atmosfera e preservarsene, leggano con attenzione opere valide come questa, in cui si respira la salutare aria buona del cristianesimo.

https://www.edizioniamiciziacristiana.it/catechismodirittidivini.htm

Anonimo ha detto...

Non tutto è andato perduto perché nel corso degli anni il Blog Osservatorio è stato salvato diverse volte nell'Archivio di Internet: The Wayback Machine. Ecco come fare. Per prima cosa collegarsi al sito https://archive.org/ (oppure nel caso non funzionasse archive.org provare con https://web.archive.org/ e quindi attendere il caricamento della pagina). Poi cliccare sulla barra di ricerca di INTERNET ARCHIVE waybackmachine (dove c'è scritto "Enter a URL" ...) e infine digitare correttamente questo Link: neocatecumenali.blogspot.com che è proprio l'indirizzo del blog "Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità" PREMERE IL TASTO INVIO SULLA TASTIERA (dopo aver scritto "neocatecumenali.blogspot.com" ovviamente). Se la ricerca va a buon fine, comparirà la tabella di un calendario in cui, anno per anno, sarà possibile consultare i vari salvataggi delle pagine. Non è detto che funzioni per tutto, ma di solito si riesce a trovare ciò che si sta cercando. Giovedì 17 Ottobre 2024

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2024/10/16/tutta-la-colpa-a-bergoglio-cari-padre-fare-io-non-ci-casco/amp/ : articolo imperdibile sul conservatorismo conciliarista, irrecuperabili chierici vaticansecondisti. Bravissimo Martino Mora, colpisce sempre nel segno !

Anonimo ha detto...

Grazie per l'informazione. Più che l'archivio seguo costantemente da anni il blog, sia le nuove pagine che i commenti. A quanto ho capito questo non sarà più possibile? O è solo un problema momentaneo?

Frilù

Anonimo ha detto...

Il cervello non c’entra nulla con la coscienza e anche con la memoria. Ho ricordato il momento del mio concepimento. E di certo in quel momento non avevo un cervello. Prendetemi per pazzo se volete, ma pensate a tutti i bambini abortiti, anche di pochi giorni o ore o minuti, che hanno perfettamente coscienza di stare morendo. E tutte le persone a cui sono stati espiantati gli organi. E quelle in coma.

Anonimo ha detto...

«L’aborto e la disperazione. Poi ho incontrato la misericordia»
La Vigna di Rachele sta organizzando in questi giorni uno dei suoi ritiri a Bologna (25-27 ottobre 2024). E ne ha in programma già un altro, in Lombardia (dal 28 febbraio al 2 marzo 2025). Per informazioni e iscrizioni, si può visitare il sito della Vigna e inviare un’email a info.vignadirachele@yahoo.it
https://lanuovabq.it/it/laborto-e-la-disperazione-poi-ho-incontrato-la-misericordia
Credo che questa informazione sia una di quelle informazioni dette "di servizio" che possono essere di aiuto a chi non riesce a uscire da un dolore forte come quello dell'aborto.

Anonimo ha detto...

Questo tipo di esperienze 'fuori dal corpo' sono le stesse sulle quali si basa tutto il discorso della reincarnazione. Ora queste conoscenze sono, più o meno, dello stesso tipo che abbiamo nel post mortem quando la parte sottile si stacca dal corpo fisico. Qual è  la differenza? Quando moriamo accanto alla nostra parte sottile, in parte intesa come nostra anima e spirito, abbiamo il nostro Angelo custode e i nostri cari, sicuramente anche nostra madre, che ci guidano in quello spazio che o non conosciamo affatto o molto poco. Questo passaggio è molto insidioso, tant'è  che un tempo era norma avere un sacerdote per la Confessione, per il viatico e  tutto il rito funebre era prodigo di benedizioni per il defunto. Ora perché la Chiesa non badava a spese rituali per il defunto? Perché  il signore di questo mondo è  in agguato specie in quei momenti in cui siamo più disorientati e la morte può esserlo per molti, moltissimi. A questo, un tempo, serio rigoroso ricco rituale funebre della Chiesa si accompagnavano le Messe e le preghiere dei vivi. Cioè la Chiesa era pienamente consapevole della complessità  del trapasso ed agiva di conseguenza. Ora torniamo al mondo dei vivi e al grande problema della reincarnazione che per molti cattolici e non sembra essere un fatto assodato, una certezza. Personalmente, nel mio piccolo, per grazia ricevuta, qualche cenno di altre vite l'ho avuto. Ed anche qualche premonizione, in età  infantile, del futuro. Ora i cenni di altre vite, le ho presto messe da parte per il semplice motivo che in ogni momento della nostra vita possiamo attraversare brani di vite non nostre che sono rimasti impigliati nel mondo terrestre. Le processioni erano anche uno degli strumenti di santificazione dello spazio in cui si vive e si lavora. Le premonizioni le ho comprese nel loro reale significato solo in tarda età. Quindi, in estrema sintesi, grande attenzione con la reincarnazione, gli errori nei quali  cade il soggetto o chi media sono infiniti. E la tentazione di interpretazioni fiabesche è massima. Occupiamoci del qui ed ora, cercando di vivere degnamente e morire santamente come Gesù  Cristo vuole da noi.
m.a.

Anonimo ha detto...

Anche i cattolici contemporanei, se permetti... pur essendo svanito il concetto dalla testa dei più.
Per il resto, sottoscrivo.

Anonimo ha detto...

Cenni di altre vite.. rimaste impigliate nel mondo terrestre... chiederei a ma di spiegarsi meglio perchè non comprendo cosa vuol dire... che poi la reincarnazione non esista concordo . Ma che esista il ricordo di Dio ( la memoria dell'anima con intelletto e volontà, che la costituiscono) o meglio nell'istante creativo l'anima vede in Dio perfettamente e quindi al di fuori del tempo, per subito incarnarsi nel concepito carnale e dimenticare quell'attimo, su questo concordo. Per cui gli sprazzi di percezioni su quanto avrebbe potuto essere, o su quanto potrà essere hanno a che fare con la memoria dell'anima. Non comprendo il suo " cenni di vita" altrui.

Anonimo ha detto...

#"Non comprendo il suo " cenni di vita" altrui."

Non so se sia attendibile, ma nei "cenni di vita altrui" ho visto una sorta di deja vu riferibile ad esperienze mutuate dal DNA...

Anonimo ha detto...

Anima est
quodammodo
omnia.

Anonimo ha detto...

Attenzione: la dottrina della "anima mundi" non è cristiana, apparteneva al pensiero pagano, che ignorava la Rivelazione. L' idea della anima mundi porta a giustificare la reincarnazione, che è dottrina ancor meno cristiana. È tipica del pantesimo indù e buddista, che da esso proviene. Esclude il concetto di creazione (dal nulla) e di resurrezione. Quindi...

Anonimo ha detto...

Quando incontriamo qualcuno, amico o no, che per motivi suoi ci colpisce in positivo o in negativo, per diverso tempo quella impressione ci accompagna, poi piano piano svanisce. Nei fatti ogni incontro ed ogni ascolto attento, partecipe,  è  anche una simbiosi  delle parti sottili di chi parla con chi ascolta, di chi si mostra con chi osserva. Quando moriamo, se non ci siamo preparati o se moriamo di morte improvvisa e/o violenta e nessuno prega per noi facilmente accade che parte delle nostre passioni rimanga legata alla terra e spesso nel luogo dove siamo morti improvvisamente e/o  violentemente. Queste passioni formano una sorta di corpo. Che spesso chiamiamo fantasmi, ai quali non ho mai creduto, fino al giorno in cui mi trovai ospite in una grande casa, diventata pensione per alunni di una scuola. Ero in Inghilterra, era periodo natalizio, gli studenti erano a casa e amici insegnanti mi offrirono di dormire in una delle stanze libere del sottotetto. Ben felice accettai e per pochi giorni mi mossi da sola e serena in quel vasto spazio. Un pomeriggio un urlo  mi scosse, al momento pensai che qualche allievo fosse tornato e mi diressi verso la voce. Gira gira, nessuno. Eppure il suono della voce era vicino. Nessuno. Infine mi sedetti davanti al cammino e mi tornò  alla memoria la storia di coloro che erano stati gli antichi padroni di quella grande proprietà.  Lui uccise la moglie fedifraga e si diceva che  lei di tanto in tanto tornasse. Al momento non vi credetti. Mi era parsa una di quelle storie inglesi da pelle d'oca. Poi, nel tempo, capii che non si trattava di ritorni, ma di non essersi mai staccata da quel posto. Queste presenze sono periodiche, forse legate alla loro morte terrena. O forse sono proprie  di alcuni periodi dell'anno. Non a caso la Chiesa destinava un intero mese ai morti. Chiaramente questi sono brani, sono una parte del corpo sottile, forse sono quelle parti che vengono chiamate anima in pena. Non so. Comunque vediamo con quanta cura un tempo si cercava di dare sepoltura degna. Noi non sappiamo quali siano le condizioni di coloro che non hanno avuto una buona morte, quanto delle loro passioni malevoli sia rimasto tra noi. Con brani dello spirito questo, più  o meno , intendevo. 
m.a.

Anonimo ha detto...

Difficile che la coscienza possa esistere senza cervello visto che la coscienza di sè è un atto mentale, impensabile senza il cervello. L' anima, invece, prescinde dal cervello essendo sostanza puramente spirituale non connessa in alcun modo alla materia.
P.