Quali interessi nasconde l'ideologia gender?
In Occidente un certo pensiero, sostenuto e divulgato dai potenti mezzi di comunicazione oltre che dal mondo dello spettacolo, in nome della tutela delle persone omosessuali e transessuali persegue l’obiettivo di distruggere l’identità biologica degli esseri umani. Non a caso le legislazioni promuovono la “desessualizzazione” (desexing).
Questa moderna eugenetica punta all’individuo neutro, sciolto da ogni legame con il proprio corpo, così si spiega perché il dimorfismo sessuale (maschio/femmina) diventa il più grosso ostacolo. Ma perché la sessuazione umana è diventata un grosso problema, un grosso ostacolo?
Ci aiuta a rispondere a questa domanda la giornalista investigativa americana Jennifer Bilek, che da anni si occupa di tematiche legate al gender. Ci ha scritto anche un libro (“Transsexual Transgender Transhuman), nel quale analizza le relazioni tra tecnologia, transessualismo e transumanesimo. Qui propongo la lettura di un suo breve articolo, dal quale prendo spunto per questo post: “Il transumanesimo nel bel mezzo del salotto “Identità di genere”. [https://feministpost.it/varie/identita-di-genere-porta-dingresso-al-transumanesimo/]
La Bilek con dati alla mano mostra come l’ideologia gender non abbia niente a che fare con la nobile difesa di diritti umani e come l’obiettivo di “disegnare” un tipo umano ultra flessibile, “decostruito” e neutrale sia del tutto congeniale ai colossali interessi economici che traggono profitto dall’eugenetica della trasformazione dei corpi e delle menti. Si capisce meglio così l’ossessione della campagna contro gli “stereotipi di genere”: distruggere il sesso come categoria significativa, partendo dalla desessualizzazione dei bambini e dei giovani.
La giornalista fa i nomi di quelli che investono nel campo della desessualizzazione e dello sradicamento del “binarismo sessuale”. Investimenti che riguardano principalmente il settore farmaceutico, medico-sanitario, tecnologico al quale sono legate potenti ONG lgbt come, solo per citarne una, la “Gill Foundation”, che sta guidando la normalizzazione della dissociazione corporea a livello globale attraverso l’“identità di genere” e investe in tecnologia e intelligenza artificiale.
Antonio Catalano, 28 ottobre 2024
3 commenti:
"Il pan-cristismo di Teilhard è stato purtroppo «canonizzato» oggi. «Accentuando il motivo dell’Incarnazione, Hegel divinizza il mondo e la storia: in quanto l’Infinito si è incarnato nel finito, Dio e uomo – uniti in Cristo – sono coessenziali» (v. G. Morra). Lo stesso insegna Gaudium et spes: «Per il fatto che il Verbo si è incarnato ha unito a sé, in qualche modo, ogni uomo». Come si vede Hegel è il primo e principale padre conciliare e questo è l’immane dramma che viviamo, ma dal quale la Chiesa uscirà ancora una volta, ancor più fulgida e splendente, «senza macchia né ruga» (S. Paolo), poiché «le porte dell’Inferno non prevarranno contro di essa»"
Da "Buona filosofia e contro–storia filosofica", di don Curzio Nitoglia
https://t.ly/bShd5
Questa ideologia del genere mira a depotenziare sia il maschile sia il femminile delle loro forze proprie. Nel film "l'isola" questo tema era legato alla 'coltivazione di cloni' che avrebbero dovuto essere donatori di organi delle persone da cui erano stati clonati. Questi cloni erano tenuti in condizioni asessuate, pronti all'uso. Se potete guardatelo, forse oggi è sulla rete. Come al solito, il diavolo fa le pentole ma, non i coperchi. Nel film gli eroi alla fine hanno la meglio sui malvagi. Oggi siamo entro dinamiche sataniche all'ennesima. Gli scienziati pazzi abbondano, viviamo in un tempo di superbia fuori controllo. A noi non mancheranno certo i santi nostri contemporanei che ancora non conosciamo! I pazzi criminali sono destinati a schiattare.
m.a.
Nell'errore della supposta unione di Cristo con ogni uomo nell'Incarnazione, Hegel c'entra poco visto che quest'errore era già stato combattuto dal Damasceno e da san Tommaso.
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