Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 14 novembre 2024

Anteprima del futuro / I giovani e la Tradizione della Chiesa

Nella nostra traduzione da Infovaticana, alcune osservazioni interessanti, sia pure con accenni di conservatorismo, dell'Arcivescovo Aguer, Argentino: "Una delle azioni più significative nell'attaccamento dei giovani alla Tradizione, è il recupero di pellegrinaggi che spesso hanno una storia nazionale. Nella vecchia Europa questa ripresa designa anche un processo patriottico, che dimostra come la religione sia l'anima di una cultura". Importante per superare il paganesimo dominante.

Anteprima del futuro / I giovani e la Tradizione della Chiesa

In diversi Paesi si sta registrando un processo interessante, che caratterizza l'attuale situazione della Chiesa. I giovani aderiscono alla Tradizione; nei luoghi in cui cresce questo attaccamento,  i vescovi riconoscono il cambiamento che lascia dietro di sé il progressismo, e accettano e addirittura favoriscono questo nuovo movimento, ad esempio istituendo prelature, in cui l’antica Messa “preconciliare” diventa il segno più chiaro del ritorno della Tradizione. Gli Stati Uniti sono un caso particolarmente evidente, ma lo è anche la Francia. Roma reagisce con l’intento di arginare il fenomeno, ricorrendo in alcune diocesi alla nomina di “coadiutori”. Questo fatto solleva una riserva che il cattolicesimo, in cui ha regnato un eccessivo papismo, deve approfondire; felicemente giustificato nel pontificato di Pio XII, ma rivelatosi fatale nel caso di Francesco.

Uno degli atti più significativi dell'attaccamento dei giovani alla Tradizione è il recupero dei pellegrinaggi che spesso hanno una storia nazionale. Nella vecchia Europa, questa ripresa designa anche un processo patriottico, che dimostra come la religione sia l'anima di una cultura. Una dimensione estranea al globalismo attualmente professato da Roma, che anticipa il suo sostegno all’Agenda 2030, ed è caratteristica del suo progressismo.

Il caso della Francia è esemplare: pensiamo a quel pellegrinaggio laico a Chartres [qui]. Lo stesso si può verificare nei pellegrinaggi a Lourdes, o a Fatima, centri della devozione mariana popolare. E a Covadonga, in Spagna [qui]. Nel caso dell'Argentina, la meta del Pellegrinaggio è Luján, dove fin dal XVII secolo si trova un'immagine silenziosa della Madonna.

L'attuale orientamento del cattolicesimo lascia la cultura del mondo in balia dell'incredulità, con il frequente predominio del liberalismo di sinistra, che invade le coscienze a partire dalla vita universitaria. Nella cultura mondana, cioè quando il cristianesimo è stato divorato dal passare del tempo, o spiazzato dalla centralità, regna il paganesimo. È esattamente il contrario di quanto accaduto nei primi tre secoli, in cui la fede cristiana si faceva cultura man mano che conquistava la società.

Oggi, in un paese come l'Argentina, il substrato religioso viene ricoperto da aree pagane. In questo contesto spiccano i gruppi in cui i giovani scoprono il valore della Tradizione; con la preferenza sia della Messa di san Pio V, che quella di Paolo VI, se celebrata decentemente, la solennità e la bellezza proprie della liturgia, che è possibile celebrare dopo il Concilio Vaticano II, secondo i suoi criteri. coerente con la tradizione cattolica. Il riferimento alla liturgia non è un fatto di poco conto: la vita liturgica è il fondamento di una cultura cristiana, nella quale il senso di Dio illumina ogni forma di vita. Accade il contrario quando nel labirinto delle religioni si perde quel senso del primato del Divino, così come è oggi promosso dal dialogo interreligioso, che è una mania dell’attuale pontificato. Un altro hobby è il dialogo con espressioni anticattoliche. Recentemente, Papa Francesco è andato a trovare a domicilio la politica radicale Emma Bonino, che si è distinta per le sue convinzioni dannose della cultura cristiana dell'Italia: divorzio, aborto e, in generale, tutto ciò che è contrario all'orientamento cristiano della società. Questo è stato un altro segnale di confusione offerto da Roma. Il contrasto sta nell’attaccamento dei giovani ai valori tradizionali. Una parrocchia in cui abbondano i giovani e questi si formano secondo la Tradizione, è capace di conquistare il contesto sociale e di superare il paganesimo dominante. Questo è il modello provvidenziale per creare una cultura cristiana, in cui il sostegno è nell'ordine naturale, scoperto e rispettato. Il paganesimo precristiano era aperto al superamento da parte della Parola di Verità. Il post-cristiano, invece, si chiude al rinnovamento che può venire dalla Tradizione. L'attaccamento dei giovani ad essa può rinnovare le parrocchie e portare il senso di Dio nella cultura della società.
Hector Aguer Arcivescovo emerito di La Plata.
Buenos Aires, venerdì 8 novembre 2024.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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13 commenti:

Anonimo ha detto...

14 novembre, anniversario e festa della Dedicazione della Basilica di Santa Maria in Trastevere, uno dei più antichi luoghi di preghiera di Roma, risalente al III secolo...

mic ha detto...

Bologna. Sconcerto per evento su “Dio queer” promosso da Gesuiti e Agesci. Diocesi intervenga

https://www.provitaefamiglia.it/blog/bologna-sconcerto-per-evento-su-dio-queer-promosso-da-gesuiti-e-agesci-diocesi-intervenga

Anonimo ha detto...

Non so se i giovani abbiano conoscenza e senso della Tradizione, di certo hanno ancora integro il senso del Vero. Tra la Messa e la Smessa vanno d'istinto e vanno verso la Messa. 
m.a.

Anonimo ha detto...

14 novembre, festa di San Gregorio Palamas, arcivescovo di Tessalonica e difensore dell'esicasmo; a Roma la festa di San Gregorio Palamas è tenuta, oltre che nelle chiese ortodosse della capitale, nelle chiese greco-cattoliche unite dei greci, dei melchiti e dei russi (rispettivamente, Sant'Atanasio dei Greci, Santa Maria in Cosmedin e Sant'Antonio Abate all'Esquilino). L'esicasmo, il legame tra la preghiera, il corpo e il respiro, un sistema spirituale di orientamento essenzialmente contemplativo che ricerca la perfezione dell'uomo nell'unione con Dio tramite la preghiera incessante, era praticato nel mondo monastico latino da San Romualdo e da San Giovanni Gualberto, come anche forme di preghiere corporali e contemplative si rinvengono nelle vite di San Francesco d'Assisi e San Domenico di Guzman...

Anonimo ha detto...

L’EUCARISTIA GUARISCE

In ogni Santa Messa celebrata da qualsiasi Sacerdote possiamo ricevere ben 5 guarigioni. Di nostro dobbiamo mettere solo la fede e l’attenzione.
1) GUARIGIONE DELL’ANIMA
La prima guarigione può avvenire dall’inizio della Santa Messa alla Orazione ed è la guarigione dell’anima: la guarigione dal peccato.
Nell’introduzione noi chiediamo perdono dei nostri peccati e se siamo sinceramente convertiti sincero questo fatto ci porta a confessarli.
Per il Signore questa è la guarigione più importante e apre le porte a tutte le altre guarigioni.

2) GUARIGIONE DELLA MENTE

La seconda guarigione la possiamo ricevere durante tutta la Liturgia della Parola con la preghiera dei fedeli inclusa. Qui avviene la guarigione della mente. Se apriamo la mente e il cuore all’ascolto di Dio che ci parla attraverso la parola scritta, entreremo nei pensieri e nelle vie di Dio, che riportano tutto il nostro essere nella verità di Dio. Il nostro cervello guarisce da tutte quelle idee alle quali ci attacchiamo e che modificano profondamente i nostro comportamento negativo, che sono poi causa di somatizzazioni e di mali profondi.

3) LA GUARIGIONE DEL CUORE

L’Offertorio fino alla conclusione della Preghiera sulle Offerte ci può portare la terza guarigione: quella del cuore, la guarigione dai nostri egoismi che tante tristezze invece lo chiudono. Aprendo le mani e il cuore nel gesto dell’offerta ci troviamo il cuore aperto, cioè, nella condizione migliore per ricevere il Signore nel nostro cuore. Il segno che avvertiamo è quello di una maggiore o totale libertà interiore che ci apre alla preghiera vera

4) LA GUARIGIONE DELLA PREGHIERA

È necessario liberare la preghiera, guarire la nostra preghiera, così che possa essere come quella che Gesù ci ha insegnato: ricerca della gloria del Padre, ricerca del Volontà del Padre, dono di noi stessi al Padre, preghiera per le necessità di tutta la Chiesa. Il culmine avviene appunto in quel “Per Cristo, con Cristo e in Cristo…”.

5) LA GUARIGIONE DA QUALSIASI INFERMITÀ FISICA

Dal Padre nostro fino al termine della S. Messa ci può essere finalmente data la guarigione da qualsiasi infermità fisica. Dobbiamo avere però la coscienza che nella Santa Comunione tocchiamo in modo fisico Gesù: Lo tocchiamo realmente anche se nella fede. Tocchiamo Lui e non solo un lembo del suo mantello.
Quando siamo malati andiamo, certo, dai medici, ma non dimentichiamo che Gesù è “il Medico dei medici”. Andiamo a riceverLo nell’Eucaristia: non andiamo mai da maghe/i ecc…
La Regina della Pace ci invita a preferire la S. Messa a tutto.

Catechesi sull Eucaristia
Le cinque guarigioni che possiamo ricevere in ogni Eucaristia
di P. Armando Favero O.M.I.

Anonimo ha detto...


Di liturgia capisco poco o niente, tuttavia ho sempre creduto e/o ho voluto credere che il criterio suo fondamentale fosse spirituale, fosse cioè volto alla cura, al risanamento, all'affinamento, alla santificazione dell' anima e dello spirito del fedele, del credente. Quindi che il suo criterio formativo non fosse un vago taglia e cuci al passo dei tempi, ma fosse la dose santa dei Santi per imparare a lodare Dio e per comprendere le ore ed i giorni nei quali siamo stati posti per seguire le Sue orme. Capisco ora che così non è e forse non è mai stato. Il criterio formativo del Messale, del Breviario è solo quello del tempo umano cangiante, un taglia e cuci dettato dalle opinioni alla moda. Fare allora a modo proprio diventa l'unica strada percorribile, della cui serietà ne diventiamo personalmente responsabili.
m.a.

mic ha detto...

"Il criterio formativo del Messale, del Breviario è solo quello del tempo umano cangiante"
Il vero criterio formativo di ogni atto liturgico è quello di rendere a Dio il culto autentico che gli è dovuto: esiste lo ius divinum al culto pubblico, oltre che a quello privato (e la Liturgia antica vi corrisponde perfettamente).

Anonimo ha detto...

57. Non c’è niente di più piccolo, di più dolce e di più silenzioso che Cristo presente nell’ostia. Questo piccolo pezzo di pane incarna l’umiltà e il silenzio perfetto di Dio, la sua tenerezza e il suo amore per noi. Se vogliamo crescere e riempirci dell’amore di Dio, bisogna radicare la nostra vita su tre grandi realtà: la croce, l’ostia e la Vergine -crux, hostia et Virgo. Questi sono i tre misteri che Dio ha donato al mondo per strutturare, fecondare, santificare la nostra vita interiore e per condurci verso Gesù. Sono tre misteri da contemplare in silenzio.

Robert Sarah
"La forza del silenzio"

Anonimo ha detto...

Non affliggerti mai
per i tuoi difetti,
ma affidali completamente all’Immacolata, affinché
Ella stessa li trasformi
in un bene maggiore.
Impegnati a mantenere
il proposito di lasciarti
condurre in tutto
dall’Immacolata,
ad accogliere tutto ciò
che Ella ti manderà e ad
essere sempre sereno:
così, infatti, deve essere
un figlio dell’Immacolata. SK 824
San Massimiliano Maria Kolbe

La vocazione del cristiano ha detto...

Dio ha la Mano Potente e le sue operazioni purificatrici raggiungono le profondità che solo i Santi conoscono; con le tentazioni che permette, con le avversità che manda, con gli abbandoni e le atroci solitudini che produce talvolta nell'anima, per provarla e distaccarla dal creato; la scava per svuotarla di se stessa; la "insegue", la perseguita per possederla, penetra sino al midollo, "spezza le ossa", come dice il Bossuet, "per regnar Solo".

Felice l'anima che si abbandona nelle Mani dell'Eterno Operaio! Con il Suo Spirito, tutto fuoco e amore, il quale è "il Dito di Dio", l'Artista Divino inciderà in essa i tratti del Cristo, per farla somigliare al Figlio della sua dilezione, secondo l'ineffabile disegno della sua sapienza e della sua misericordia.

(Beato Columba Marmion, da "Il Cristo nei suoi misteri")

Anonimo ha detto...

A proposito di Gregorio Palamas, si legge nell'un tempo classico manuale di teologia dogmatica del Bartmann, teologo tedesco :
"Gregorio Palamas, capo verso il 1350 di una setta eretica di monaci greci, sostenne che gli attributi divini irraggiano dall'essenza come una divina energia. Questi attributi sono senza dubbio divini ma, in relazione all'essenza, sono secondari e pertanto, nella forma di luce terrestre, possono anche esser percepiti dall'occhio, come avvenne ai Discepoli sul Monte Tabor e come succede ai mistici nella contemplazione. I palamiti, chiamati anche esicasti e per derisione "contemplatori dell'ombelico", introdussero in tal modo un falso misticismo, fenomeno che del resto si manifestò in diverse maniere nell'Oriente del tempo [segue citazione della fonte specialistica]" (Bernard Bartmann, Précis de théologie dogmatique, tr. fr. del 1951 dell'Abbé Marcel Gautier, Salvator, Mulhouse, 1951, vol. I, p. 130 - l'opera originale è degli anni venti).
Stando così le cose, si vorrebbe sapere: il Palamas fu "arcivescovo" di quale Chiesa?
PP

Catholicus ha detto...

... dopo cinquant'anni mons. Marcel Lefebvre è ancora attualissimo e la sua esortazione a resistere in faccia al clero modernista, ribelle e rivoluzionario, apertamente anticattolico, che ha in odio tutto ciò che la Chiesa ha fatto prima di Roncalli, Montini e del loro nefasto Conciliabolo : dottrina, liturgia, pastorale evangelizzatrice, definita spregiativamente proselitismo coercitivo (follia dettata da un odio ancestrale,)arte e architettura sacra, ecc. " Fratelli tutti, tutti, tutti, dice Bergoglio, purché non siano cattolici, poiché questi ultimi li odia visceralmente! più chiaro di così non potrebbe essere, ma in tal modo rivela di essere un abusivo occupante la Sede petrina, messo lì solo per ingannare i fedeli e distruggere quel poco di cattolico che ancora rimaneva nella Chiesa dopo oltre 60 anni di guida modernista, più o meno palese, più o meno coercitiva...

https://www.aldomariavalli.it/2024/11/15/novembre-1974-cinquantanni-fa-la-dichiarazione-di-monsignor-lefebvre-contro-la-roma-modernista-piu-attuale-che-mai/amp/

Anonimo ha detto...

Bea, che a scuola sta iniziando a scoprire che ci sono persone di altre fedi, mi guarda con occhi pieni di curiosità e mi dice:

Bea: “Mamma, solo Gesù è il vero Dio.”
Mamma: “E cosa ti fa dire una cosa così importante, amore?”
Bea: “Perché è l’unico che ha dato la sua vita per noi.”

In quel momento mi sono fermata a riflettere sulla profondità di una verità così grande, pronunciata con la semplicità di un cuore puro. La fede di un bambino ci ricorda quanto sia unico l’amore di Gesù, l’unico che ha scelto di morire per ciascuno di noi, dimostrandoci un amore senza confini. È meraviglioso vedere come la fede si accenda nei piccoli, come una luce che illumina ogni domanda, portando risposte piene di speranza.
Zarish Imelda Neno