Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 15 gennaio 2025

LIBERALMENTE CORRETTO – I nemici del libero arbitrio

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
LIBERALMENTE CORRETTO – I nemici del libero arbitrio

I nemici del libero arbitrio – L’edificio della civiltà occidentale poggia su un fondamento, dato per scontato e trascurato dagli ignari fruitori dei suoi benefici: il principio del libero arbitrio, che suppone la pari dignità di ogni uomo. Storicamente il principio giunge a forma compiuta nell’alveo culturale del cristianesimo, poiché nelle altre aree della civiltà umana incontra qualche ostacolo.

Semplificando al massimo, si può osservare che l’idea della gerarchia delle caste sociali, o della superiorità dei fedeli rispetto agli infedeli, o del popolo (inteso come etnia) eletto, o della missione salvifica di una determinata nazione, ne contraddice il postulato di fondo. Al contempo il principio è ridotto a vuoto simulacro quando la sfera privata è sopraffatta da quella pubblica e l’individuo perde i suoi diritti di fronte ai comandi dell’autorità politica. Ed è proprio quest’ultima l’insidia più grande dei tempi moderni, nella nostra area culturale, la quale rimane storicamente cristiana, sebbene le classi dirigenti non ne siano consapevoli.

Qui, il principio non viene contraddetto in forma palese e ufficiale, ma i suoi corollari vengono sottoposti a restrizioni, più o meno rilevanti. Soprattutto in Italia, la quale deve il suo declino al progressivo restringimento della responsabilità e della libera iniziativa individuale, le quali vanno di pari passo. Se l’individuo è libero di scegliere, è al contempo responsabile della sua scelta; cosicché dall’assenza di responsabilità possiamo dedurre l’assenza di libertà.

Primo indice significativo: i tribunali. È agevole constatare che gli eventi infausti non hanno mai un padre; semmai una pluralità di genitori “putativi”.
Nella migliore delle ipotesi, il giudice si trova innanzi a un groviglio di “responsabilità”, in cui si sovrappongono condotte di agevolazione, controlli di garanzia, atti autorizzativi, pareri tecnici etc.. Nel ginepraio non si riesce a individuare l’azione causale e la volontà colpevole, disperse nel “concorso” che equipara tutto e tutti. Risultato: tutti sono responsabili, ma nessuno è veramente responsabile.

Secondo indice: la proliferazione dei garanti, i quali ovviamente garantiscono l’incapace di garantire sé stesso. Non bastano le Autorità garanti di diritto pubblico; anche nell’ambito privatistico sono cresciute a dismisura le figure dei controllori di garanzia, sui quali ricade la responsabilità degli atti compiuti dai garantiti “irresponsabili”. Ciò vale soprattutto nei rapporti di lavoro e nell’esercizio delle imprese commerciali. La musica non cambia, se passiamo dagli indicatori indiretti a quelli diretti.

In Italia abbondano gli ostacoli alla libera iniziativa privata; basta considerare il terzo indice: la sequela degli atti autorizzativi. L’attività privata può essere esercitata solo in quanto previamente autorizzata dall’autorità amministrativa. Ciò significa che l’iniziativa economica è formalmente libera, ma non può essere esercitata fino al momento della “concessione”. Insomma non è libera affatto, essendo sottoposta a condizione sospensiva.

Quarto: la pianificazione di Stato. L’iniziativa non è veramente libera, se subisce la discriminazione fiscale o normativa. Il pianificatore economico incentiva A e discrimina B, cosicché colui che vuole esercitare l’attività B, molto spesso è costretto a rinunciarvi.

Quinto: il fattore temporale. La pubblica amministrazione italiana non ha alcuna fretta. I suoi provvedimenti certificativi e autorizzativi richiedono attenta meditazione e devono poter riposare nei cassetti tutto il tempo discrezionalmente ritenuto necessario. Nelle more, la libera iniziativa non esercitata risulta di fatto negata.

Possiamo dedurne che la libera iniziativa in Italia subisce mille restrizioni e condizionamenti, molto più che altrove, al punto che il nostro Stato “sociale” si può definire “socialista”. E fin quando le restrizioni sono alimentate dai governi che si richiamano a quel socialismo, la dinamica politica risulta comprensibile; non si capisce invece come e perché i governi, che si ispirano o dovrebbero ispirarsi al liberalismo, lascino intatte tutte le impalcature restrittive, sicché l’elettore italiano ha solo la possibilità di scegliere tra il socialismo ufficiale e quello occulto. E non si capisce come, nella culla della civiltà cristiana, la persona umana sia ridotta al suo “clone” minus habens e sapiens, incapace di autodeterminarsi, postulante garanzia, non gravato di responsabilità individuale e perciò sprovvisto di libero arbitrio. - Fonte

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Padre Pio diceva:

«Gesù Cristo e la Madonna sono stati traditi anche in molti ambienti della Chiesa e le conseguenze saranno terribili».
Lucifero, quando c'è il tradimento, entra e si impossessa dei governanti laici o ecclesiastici e poi questi demoni,
messi al posto degli antichi sapienti, portano una grande confusione, una grande miseria che
si può vincere solo con la benedizione di Dio rinnovata.
Padre Pio diceva che il tradimento a Cristo, alla volontà di Dio, al pensiero del Vangelo non è
altro che una maledizione che scende sulla terra e che rende gli uomini sempre più divisi,
sempre più Caino nei riguardi di Abele.

Anonimo ha detto...

Libero arbitrio ma sempre in certe condizioni, secondo un perimetro be definito. Anche nel Cristianesimo.
Signori, il troppo guasta. Il male esiste, esisterà sempre, dentro e fuori la Chiesa. E un sistema sociale, qual'è uno
Stato, avrà sempre difetti.
Se per libero arbitrio passate la vita a posare gli occhi sempre e solo sul male, e a mostrarlo al prossimo,
non so quanto bene facciate. Molto meglio compiere il bene, più che pubblicizzare il male.
Altrimente che razza di carità fate? E' carità forse accusare qualcuno di aver commesso peccato, o è carità aiutarlo
a perdonarsi? Il primo e più pesante accusatore di qualcuno che si pente è proprio se stesso. E voi non aiutate certo
con questo continuo elenco di malefatte, o presunte tali.

Dal web ha detto...

Durante la campagna elettorale americana la gran parte dei giornali, ambasciatori italiani di lungo corso ecc. hanno detto e ridetto che Netanyahu trovava un freno in Biden, per cui tifava Trump. Trump gli avrebbe dato completa via libera. Più volte ho scritto che la questione mi sembrava diversa, quantomeno più complessa. E che l' idea di un grande amore tra Trump e Netanyahu era piuttosto contraddetta da tanti piccoli fatti.
Pur ritenendo difficile capire il pensiero di Trump a riguardo, credo, scrissi, che spingerà per la pace anche in Israele.
Tra le argomentazioni che mi lasciavano perplesso vi era l' affermazione secondo cui Biden provava a frenare ... È invece evidente che Biden non ha mai frenato, ma al contrario ha continuato a dare a Israele via libera e armi, con qualche finto mugugno ad uso elettorale.
Ora le cose stanno cambiando. È vero che se Biden mandava l' ebreo Blinken, anche Trump ha scelto di dialogare con Israele scegliendo un inviato ebreo. Ma mentre il primo è stato un grande sostenitore, di fatto, della guerra a Gaza e di quella in Ucraina ( ha anche radici ucraine), oggi si può pensare che Trump abbia scelto uno dei tanti ebrei stufi di quanto sta facendo Netanyahu a danno dei palestinesi, dei libanesi, ma in fondo, in ultima analisi, anche a danno degli ebrei, in patria e nella diaspora
Nulla è ancora definito, ma sembra proprio che Trump cerchi una mediazione anche in Medio Oriente, non solo in Ucraina.
Tra le altre cose sarebbe l' unico modo per gli Usa di tornare simpatici nel mondo, dopo decenni in cui l' arroganza dei loro governi ha sparso guerre, disordine, terrorismo, emigrazione...
Senza farmi eccessive illusioni, continuo a credere e a sperare che Trump sarà un intelligente realista, come in fondo è stato tra il 2016 e il 2020, al di là delle sparate, che sono spesso volutamente sovradimensionate.

Anonimo ha detto...

«Se gli ucraini hanno sofferto di più in questa guerra, anche l'Europa ha subito una grande sconfitta: la sua sicurezza, la sua economia, la sua stabilità politica e la sua rilevanza geopolitica continueranno a diminuire.» #GlennDiesen «La NATO si è screditata come “fornitore di sicurezza” provocando la guerra, rifiutando quelle che inizialmente erano ragionevoli preoccupazioni per la sicurezza russa, e poi boicottando tutte le diplomazie e i negoziati per tre anni. Nel 2014, la NATO ha appoggiato il colpo di Stato a Kiev pur sapendo che far entrare l'Ucraina nell'orbita della NATO avrebbe probabilmente scatenato una guerra e che solo il 20% degli ucraini voleva l'adesione alla NATO. Dall'accordo di pace di Minsk ai negoziati di Istanbul, ogni percorso di pace da allora è stato respinto e sabotato dalla NATO a causa di obiettivi massimalisti. Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, la NATO non ha potuto sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, non ha potuto far crollare l'economia russa e non ha potuto isolare la Russia nel sistema internazionale. La Russia si è ora allineata più strettamente con la Cina e una pace “giusta” in Ucraina non è probabilmente realizzabile. Per i prossimi decenni, la connettività economica della Russia sarà diretta verso est e il suo esercito, sempre più potente, avrà come compito principale la deterrenza nei confronti dell'Occidente. Se gli ucraini hanno sofferto di più in questa guerra, anche l'Europa ha subito una grande sconfitta: la sua sicurezza, la sua economia, la sua stabilità politica e la sua rilevanza geopolitica continueranno a diminuire.» Glenn Diesen