Sono immagini che impressionano quelle che vengono da Roma.
Oggi la Chiesa è l’unica grande istituzione, l’unica superstite dal mondo antico, capace ancora di radunare una folla immensa di giovani in questa maniera. E se nel 2000 si poteva attribuire questa capacità al carisma personale di Papa Wojtyla, abbiamo la prova che il carisma c’era senz’altro ma ciò che rendeva possibile un fenomeno del genere non era quello. Infatti, oggi vediamo che al suo posto c’è Robert Francis Prevost, che fino a tre mesi fa non conosceva quasi nessuno, eppure i giovani arrivati lo stesso. Ciò che li mobilita, quindi, non è questo o quel Papa, ma è una fede che sfida i secoli e sfida la secolarizzazione.
Al di là delle possibili contraddizioni di un evento del genere, il segnale è forte: nonostante tutto la Chiesa è viva e sa rigenerarsi sempre. In un mondo dove si sprecano le azioni di forza, anche questo lo è. Una forza dolce, gentile, ma basata su una fede che ha cambiato il mondo
Al di là delle possibili contraddizioni di un evento del genere, il segnale è forte: nonostante tutto la Chiesa è viva e sa rigenerarsi sempre. In un mondo dove si sprecano le azioni di forza, anche questo lo è. Una forza dolce, gentile, ma basata su una fede che ha cambiato il mondo
Sono immagini che impressionano quelle che vengono da Roma.
Ieri è successo qualcosa di clamoroso.
"Come è possibile che oltre 1 milione di giovani ancora si riunisce in quanto Chiesa?
"Cosa ha da dire ancora la Chiesa a questi qui?"
"Cosa hanno questi ragazzi da gioire e gridare per le strade? Come mai? Dovrebbero essere in discoteca, a bere, a drogarsi, a cercare i piaceri".
Ecco, sono queste le considerazioni di chi guarda attonito questo fiume umano.
E fanno bene a porsi queste domande, perché ieri in mondovisione, i giovani si sono riuniti non per qualche interesse mondano, ma "sotto la stessa luce, sotto la sua croce, cantando ad una voce" il nome di Gesù Cristo.
È questo ciò che attrae. Lo volete capire?
È Lui la novità perenne.
Forse dobbiamo ripartire non dal "rumore" dei giovani, ma dal loro incredibile silenzio davanti al Santissimo Sacramento, perché è di questo silenzio adorante che il mondo ha bisogno. Notevole il Crocifisso in veste sacerdotale con la corona dell'Universorum rex...
Ed è clamoroso tutto questo perché ancora una volta la Chiesa, accusata di essere antiquata, superata, opprimente, dá la sua forte risposta.
Trovatemi un'istituzione che dopo duemila anni di innumerevoli vicissitudini riesce ancora a muovere e riunire masse di giovani di questa portata.
Umanamente non è possibile.E allora capiamo che essa è realmente fondata, guidata e sorretta da Gesù Cristo.
Altrimenti non si spiega.
Gridate ancora giovani! Gridate il vostro "silenzioso" boato ai ragazzi addormentati sui marciapiedi, che hanno dimenticato il suono della vita e lo coprono con il rumore della morte e dell'isolamento, dimenticandosi che c'è una Comunità che li ama.
La Chiesa riesce a farci uscire ancora una volta dallo stare da soli con noi stessi. Riesce a farci incontrare l'altro, a radunarci sotto una guida visibile e sicura, vestita di bianco, perché sia luce in mezzo a noi.
Ancora una volta abbiamo trovato quanto sia ragionevole la presenza di una gerarchia, di una famiglia di "padri" a servizio di Cristo e di tutti noi.
E allora, ragazzi, andate in Chiesa! Non rimanete soli! Dio vi ama ed è pronto a riempire di gioia e di pace anche voi.
Avete visto quanti volti gioiosi e desiderosi di speranza? La speranza è Lui, la felicità è Lui, tutto ciò che cercate sta in Lui!
E Lui ha sposato Lei, la sua Chiesa.
E noi siamo suoi figli.
E ieri abbiamo visto la prole santa di Dio camminare per la città a scuotere il mondo, ad annunciare la salvezza, a soffiare contro i venti della guerra, a ricordare al male che ha le ore contate, perché questa è la Chiesa di Dio.
E nessuno la può sconfiggere.
Grazie giovani, grazie per averci fatto pregare, piangere, emozionare.
Grazie per il vostro fresco profumo di primavera, che riesce a sconfiggere ancora una volta la vera tristezza antiquata e distruttiva che opprime il mondo: la lontananza da Cristo, l'eterno giovane.
Da Fb
52 commenti:
Molto probabilmente la maggior parte di quei giovani avrà un' idea vaga, variegata, sentimentale, caciarona, modernista, liberale, arcobaleno, annacquata, adeguata ai tempi, più o meno 'papolatrica'; e molto probabilmente stroveranno preservativi usati su quel campo, e faranno trasmissioni per enfatizzarlo, come fu ai tempi di Wootila, per scardinare il sesto comandamento evidenziando la sua inadeguatezza ai tempi moderni, in cui il sesso libero da vincoli è dogma di fede laicista e atea.
Ma il fenomeno è imponente e comunque positivo.
Da circa tre giorni la maggior parte di quei giovani si confessa in massa, riceve l'Eucaristia, si entusiasma per Gesù Cristo, assiste alle Messe, ascolta il Vangelo, ascolta le parole del Papa, come ben descritto nel bell'articolo di Maria.
Di conseguenza noi che seguiamo la Tradizione, pur conoscendo e seguendo - per grazia di Dio, e non certo per merito nostro - il cattolicesimo tradizionale e pur consapevoli del modo errato di intendere la fede che avranno molti di quei giovani,
- non leggiamo nei loro cuori,
- non sappiamo che effetto avrà questa esperienza nelle loro singole vite, una diversa dall' altra,
- non sappiamo che grazie riceva ciascuno di loro,
- non sappiamo come Dio voglia attrarre ciascuno di quel milione di giovani del terzo millennio, immersi in questo momento storico sociale e nei loro singoli contesti familiari e amicali da cui provengono,
- non sappiamo attraverso quale delle infinite vie voglia dar loro l' occasione di salvare le loro anime.
Non sappiamo nulla perché i suoi pensieri non sono i nostri e ci sovrastano come il Cielo sovrasta la terra.
Siamo polvere.
Pregherò per ringraziare Dio di questo Giubileo e perché il Signore dia loro l' occasione di arrivare a Lui anche con errori di fede e incoerenza, salvando alla fine le loro anime, magari grazie a questa esperienza.
E ritrovarli domani al nostro fianco bella Messa vetus Ordo, nelle case private, più virtuosi di noi.
Aloisius
«È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare»
(Giovanni Paolo II, Veglia di preghiera nella XV Giornata mondiale della Gioventù, 19 agosto 2000, citato da Leone XIV 25 anni dopo a Tor Vergata, davanti a un milione di giovani).
... Trovatemi un'istituzione che dopo duemila anni di innumerevoli vicissitudini riesce ancora a muovere e riunire masse di giovani di questa portata...
Trovata: la chiesa conciliare!
Alice Lattanzi
Quando osserviamo l'evoluzione della leadership religiosa negli ultimi decenni, ci troviamo di fronte a una domanda che molti fedeli si pongono in silenzio: cosa rende davvero un Papa ideale? La risposta, forse, sta emergendo proprio ora sotto i nostri occhi, attraverso un confronto che non possiamo più ignorare.
Se dovessimo tracciare un'analisi papale onesta degli ultimi pontificati, noteremmo come il panorama ecclesiastico abbia subito trasformazioni che vanno ben oltre le semplici questioni dottrinali. Da una parte abbiamo assistito a quello che molti hanno percepito come uno spettacolo mediatico continuo, dove il successore di Pietro sembrava più interessato a conquistare le prime pagine dei giornali che a guidare le anime verso la salvezza eterna. Non è forse vero che per anni abbiamo visto un papato che ricordava più un personaggio televisivo, sempre pronto al gesto eclatante, alla dichiarazione che faceva discutere nei salotti buoni piuttosto che nelle sacrestie?
Oggi invece ci troviamo davanti a una figura papale che, almeno in apparenza, sembra aver riportato al centro del discorso ecclesiastico quello che dovrebbe essere il cuore pulsante di ogni pontificato: Dio stesso. Quando Papa Leone XIV parla di preghiera, di conversione, di misericordia divina, sentiamo finalmente riecheggiare quelle parole che la Chiesa ha custodito per duemila anni, quelle verità che non hanno bisogno di hashtag o di campagne mediatiche per toccare i cuori.
Ma qui nasce il paradosso che non possiamo fingere di non vedere. Perché se da un lato assistiamo a questo ritorno al linguaggio della fede autentica, dall'altro ci troviamo di fronte a un ecologismo che stride profondamente con la dottrina cristiana tradizionale. Come possiamo conciliare un Papa che predica la cura del creato fino a farne quasi una nuova religione, con quella stessa Chiesa che per secoli ha insegnato che l'uomo è il signore del creato, chiamato a dominarlo secondo il progetto divino? È come se vedessimo due personalità diverse convivere nello stesso pontificato: una che ci riporta alle radici evangeliche, l'altra che sembra abbracciare le mode del nostro tempo con un entusiasmo che lascia perplessi.
La storia dei Papi ci insegna che ogni epoca ha avuto i suoi modelli di leadership ecclesiastica, e forse oggi stiamo assistendo a un tentativo di sintesi che però non riesce a nascondere le sue contraddizioni interne. Quando sentiamo parlare di cambiamenti climatici dal soglio di Pietro con la stessa passione con cui un tempo si parlava della salvezza delle anime, non possiamo non interrogarci su dove stia andando la nostra Chiesa. Perché un conto è la custodia del creato come atto di amore verso Dio, un altro è trasformare l'ambientalismo in una sorta di nuovo vangelo che rischia di offuscare quello vero.
Forse il Papa perfetto non esiste davvero, come suggerisce ogni onesta riflessione sulla natura umana, ma almeno ora abbiamo un pontificato che, tra luci e ombre, ci costringe a ragionare su cosa significhi davvero essere successori di Pietro in un mondo che ha dimenticato di avere un'anima.
Nicola
Tante belle cose sulle quali concordo. Ma dov'è finito il Crocifisso, sparito dall'altare davanti a un milione di giovani in presenza e chissà quante altre persone in mondovisione? Se si vuole essere cristocentrici, non sarà il caso di ri-cominciare dall'altare? Forse qualcuno si era illuso ...
Forse ora i tempi sono un po' piu' maturi: Cristo al centro!
Finalmente a cio' che ci e' necessario : la salvezza dell'anima.
E' la prosecuzione dell'Adorazione Eucaristica a Madrid - Cuatro Vientos
con Gesu' Eucaristia assiso nel bellissimo Ostensorio ( il meglio che
la mano umana di un artigiano riesce a fare per il Re dei Re).
https://www.omnesmag.com/it/firme/benedetto-xvi-in-quattro-venti/
A causa di questi eventi del tutto inaspettati, i commenti che si sentivano dappertutto erano del tipo che l'esposizione e l'adorazione del Santissimo Sacramento, previste come ultimo atto della serata, sarebbero state sospese; ma all'improvviso abbiamo visto la croce dell'ostensorio di Arfe apparire sulla predella e alzarsi, in mezzo a un silenzio impressionante - eravamo ancora più di un milione - fino a quando non era tutta lì, maestosa e abbagliante, in piena vista di tutti sulla predella, accanto all'altare. Si trattava dell'ostensorio di Arfe, portato da Toledo per l'occasione, una delle più belle opere di oreficeria mai realizzate.
Non mi sento in grado di descrivere quello che è successo dopo. Mi limiterò a scrivere i fatti e a lasciare che l'immaginazione di ognuno si scateni: per molto tempo, tutti inginocchiati in assoluto silenzio sul fango del terreno, abbiamo pregato e adorato il Santissimo Sacramento esposto nell'ostensorio, ognuno di noi interiormente.
Sia lodato e ringraziato ogni momento, Il Santissimo e Divinissimo Sacramento!
A questi raduni non ho mai cred.uto, né a quelli drogati, né a quelli battezzati. Più che un incontro di persone mi sembra un perdersi in metropolitana nell'ora di punta, come in inverno scaldarsi tra la folla sui treni. Forse anche questi giovani sono andati per scaldarsi l'anima infreddolita. Questi ragazzi e ragazze stanno attraversando la nascita verso l'età adulta che li porterà ad essere uomini e donne con responsabilità. Travaglio difficile per loro e per chi li guida. Le guide mi sembrano tutte inadeguate, anche le guide somme. E loro rimarranno soli e da soli dovranno scegliere strade e compagni di viaggio, ma l'infarinatura cattolica rimarrà come è rimasta in noi malgrado noi. Gli aiuti che vengono dal Cielo sono molteplici per ognuno e ciascuno di loro inizierà a conoscere personalmente i suoi nel bene e nel male. E scopriranno che Gesù è davvero il solo esempio da seguire nel caos del mondo a loro contemporaneo.
Non mi entusiasmerei tanto per il milione di giovani. In passato, alla giornata mondiale della gioventù solo una parte andava perché spinta dalla fede. Il resto andava per l'happening. La notte nelle tendopoli succedeva di tutto. Si riempiono spianate o piazze quando c'è il papa ma le chiese restano vuote. Quest'anno la gioventù è diversa e migliore che in passato, c'è più sentimento religioso? Lo speriamo vivamente. Sarei però cauto nel giudizio.
Ma a che servono queste "giornate mondiali"? Sono una prassi della società di massa che raccoglie maestosi zeri, per quanto concerne l'effettivo progresso morale dei partecipanti.
👏
È morta una ragazza pellegrina al Giubileo dei giovani, ma Papa Leone - nonostante stia attualmente seguendo la scia del suo predecessore, con Messa green, nomine di modernisti estremi a importanti dicasteri, ecc. - al contrario del suo predecessore - che di fronte a dolore, malattia e morte trasmetteva dubbio, confusione e sconforto; l' ho sentito io stesso, in Sala Nervi, rispondere a un ragazzo che chiedeva cosa dire a persone gravemente malate: "non lo so", punto, altra domanda - dà invece una risposta e un conforto autenticamente cattolici, di cui riporto uno stralcio (vedi cronaca nel link, il maiuscolo è mio):
"GESÙ È VITA E RISURREZIONE. E così, in un certo senso, mentre celebriamo questo Anno Giubilare della Speranza, ci viene ricordato in modo molto potente quanto LA NOSTRA FEDE IN GESÙ CRISTO DEBBA ESSERE PARTE DI CIÒ CHE SIAMO, DI COME VIVIAMO, di come ci apprezziamo e rispettiamo a vicenda, e soprattutto DI COME CONTINUIAMO AD ANDARE AVANTI NONOSTANTE ESPERIENZE COSÌ DOLOROSE».....
E ha ricordato che SANT' AGOSTINO diceva:
«NON PIANGETE COME FANNO I PAGANI, perché anche noi abbiamo visto Gesù Cristo morire sulla croce e RISORGERE DAI MORTI.
Ed è la nostra SPERANZA NELLA RISURREZIONE, la fonte ultima della nostra speranza, e parliamo di un Anno Giubilare della Speranza, LA NOSTRA SPERANZA È IN GESÙ CRISTO RISORTO.
E ci chiama tutti a rinnovare la nostra fede, ci chiama tutti a essere amici, fratelli e sorelle gli uni degli altri, a sostenerci a vicenda, e dice che anche voi dovete essere testimoni di quel messaggio evangelico».
Risposta positiva che dà una flebile speranza anche a quei cattolici, come il sottoscritto, che sono emarginati e perseguitati dagli uomini di Chiesa che lui ha confermato, solo perché fedeli a duemila anni di Tradizione e al Rito antico che la custodisce, la rappresenta e la tiene viva.
Va bene, ora però voglio una lettura autenticamente cattolica di tutto ciò (ossia, realistica e non eccessivamente ottimistica): dovrò rassegnarmi a cercarla nei meandri più profondi della rete...?
Ah, a proposito di realismo, da un articolo di Avvenire pubblicato lo scorso novembre: ''Il dato fondamentale è che gli italiani che si definiscono cattolici sono il 71,1% della popolazione: [ma solo] il 15,3% si dichiara praticante..."
Ha detto qualcosa -il Prevost- che si discosti dalla vulgata irenistico-panteistica che ammorba la Chiesa da 60 e più anni nel corso della giornata di Ieri? La domanda è naturalmente retorica, ma i mistificatori della realtà di queste parti -che non mi pubblicheranno- non si meritano altro. Vergogna.
Se i giovani seguissero le indicazioni ricevute dal Santo Padre ieri alla Veglia rispondendo alle domande poste ai giovani, sicuramente ci saranno effetti molto positivi su quei milioni di giovani. È vero che se dietro a queste giornate come per la GmG non c'è un percorso serio di Fede, tutto si riduce in fuoco di paglia.
"...Sono una prassi della società di massa..."
Verissimo, molto bene, giustissimo! E purtroppo anziché organizzare una processione verso qualche Santuario in Italia o qua e là in Europa, la chiesa copia la società di massa. Copiona!
Infatti c’è chiedersi quanti di questi ragazzi nel tempo seguiranno una minima parte del Magistero mettendolo in pratica. Ho dei grossi dubbi frutto dell’osservazione della realtà di oggi. Conosco e sono amico di parecchie persone che parteciparono alla XV Giornata mondiale della gioventù anno 2000 a Roma presente papa Wojtyla - anche allora furono un milione - persone che oggi certamente non si possono definire cattoliche. I raduni del Giubileo, come ogni altro raduno fa parte del folklore e dell’entusiasmo giovanili e va semplicemente vissuto senza nessuna futura pretesa. E’ sempre stato così.
Camminare è un esercizio ottimo per il cuore, per il respiro, per la circolazione del sangue, per gli arti, mille e mille volte meglio che tenerli nei recinti a trafficare con i preservativi. Il cammino lì rinforza nella volontà, con i preservativi la volontà si corrompe.
Condivido lo scetticismo espresso, in varia misura, dai commenti precedenti. Non mi piacciano queste adunate sudaticce, promiscue, con suorine danzanti, ragazzine semi-discinte (ma sì, fa caldo...) mini rave parties, battimani ritmati, canzonette con la ola, luoghi comuni ripetuti ("pace", "amicizia", "ritrovarsi", "tutti fratelli" e avanti con le più viete banalità), veglie sotto le tende (veglie? ehm...). Nessuno degli intervistati ha pronunziato il nome di Dio.
Da questo scomposto mega-campeggio agostano può venir fuori qualcosa di buono? Visto che il Vero e il Buono sono consustanziali al Bello, ho qualche dubbio. Però il buon Dio sa scrivere anche su righe storte, quindi, speriamo...
Silente
In estrema sintesi la Chiesa deve insegnare al mondo, cioè deve essere alternativa santa al mondo.Le processioni insieme ai cammini alle viae crucis verso Santuari, Chiese, hanno sempre irrobustito la Fede e mantenuta dritta la schiena dei partecipanti, non capisco per quale motivo non organizzare questi raduni lungo un cammino orante, con messa quotidiana ed omelia, poi camminare pregando e cantando, insegnando loro i canti in latino. I giovani non sono stupidi, evitiamo di trattarli come tali. Le pappine vanno bene per i neonati loro necessitano di altro.Un lungo cammino orante e a tema potrebbe essere il sostituto di questa che appare essere stata la solita stupidera.
Belle parole di conforto di Papa Leone per la ragazza morta al pellegrinaggio. Ha ricordato che la nostra speranza è Cristo risorto, citando sant'Agostino. Tuttavia, non posso far a meno di notare: anche lui non nomina (credo mai) la vita eterna. Che questa vita è solo un difficile momento di passaggio per la vita eterna, perché la figura di questo mondo è destinata a passare e noi con essa. La Resurrezione di Cristo proprio in questo ci conforta: ci dimostra che esiste la vita eterna, alla quale siamo destinati. Ma solo se facciamo la volontà di Dio. Questo è il punto, che, per ovvie ragioni, non viene mai ricordato.
Il messaggio resta sempre monco.
Papa Leone, agostiniano, ha proposto nell’omelia un’appassionata citazione di Sant’Agostino, attualissima.
Le riflessioni di Agostino datano a 1600 anni fa! Eppure sono adatte oggi.
Appassionanti.
Nel mondo frettoloso e superficiale che insegue e brucia parole vuote, proponendo un progresso che moltiplica disastri, nascondendoli sotto il potere della propaganda e la volontà di instupidire chi potrebbe accorgersene, ecco riemergere l’eterna attualità di Cristo, lo sguardo cattolico, secondo l’intero, kata holos…
L’antidoto alla disintegrazione, per essere in illo uno unum. L’unica risposta vera all’anticristo…
Donne (!) all'arrembaggio.
E questo sarebbe il rispetto per Colui che E'?
Per l'Eucarestia?
https://gloria.tv/track/8cYWuTQ9NY9Q4pxWfvKPwNNcD
Ma sia per chi l'ha ideato e sia per coloro che si sono prestate:
"andate a farvi friggere nell'olio di semi di arachide!"
Donne, state al vostro posto!
Non prestatevi a fare cio' che la Madre di Dio
non ha mai fatto!
Tenta semplicemente di unificare la profonda spaccatura, ed evitare uno scisma, tra la Chiesa pre e quella post concilio, non solo mai sanata, ma aggravata, soprattutto ad opera suo giacobino predecessore, di mentalità e fede più massonica che cattolica.
Aloisius
Il crocifisso c'era, veda bene, anche l' Ostensorio per l' adorazione eucaristica che ha fatto.
Aloisius
Laurentiis è stato, come sempre, conciso ed efficace. Condivido anche il post di Silente. Per quanto mi riguarda, sono sincero, queste cose nemmeno le guardo più. Da chi corrono i giovani, da Cristo o da Gesù il "mio amico"?
Senza il rave, le suorine danzanti e lo stare insieme per provare " emozioni" ci andrebbero in tanti?
Questi sono quelli che partecipano anche alle marce (marcire?) di Assisi per la "pace" con tanto di bandiere arcobaleno.
La fuffa, anche se moltiplicata per migliaia, è sempre fuffa.
Mi spiace rovinare i bei sentimenti.
Antonio
O.T. Chiedo se qualcuno potrebbe cortesemente chiarirmi, citando anche le fonti, se i cardinali vengono nominati dal papa in quanto Vescovo di Roma o in quanto Vicario di Cristo; sempre che una tale distinzione sia possibile effettuarla. Non perché io non consideri legittimo Leone XIV, ma per sapere che cosa dire a una persona che ha dei dubbi al riguardo. Ringrazio anticipatamente chi vorrà o potrà rispondermi.
Ieri ho partecipato, a Napoli, alla Messa in rito antico dell' Istituto Cristo Re e, con stupore e rammarico, ho dovuto ascoltare, durante l' omelia, il panegirico sugli ebrei in riferimento a Nostra Estate.
Oramai durante le omelie ci vogliono i tappi nelle orecchie.
Le uniche che ancora ascolto con molto piacere sono quelle di don Alberto Secci.
Si YouTube, invece, c'era un _bel" video, sempre molto "edificante" sui nostri"fratelli maggiori", radice santa, del dott. Zenone. Non ho ben capito perché, il Vangelo di ieri, ha ispirato molto questa tematica. Boh...
Antonio
"Probabilmente i giovani hanno un idea vaga ecc...".
Caro Aloisius, le pare poco?
Meglio credere, magari che adoriamo lo stesso Dio degli ebrei e degli islamici, ad esempio, piuttosto che niente?
Piuttosto che niente è meglio.
Meglio scrivere su un foglio bianco piuttosto che già scarabocchiato!
Ritorniamo sempre alla fede sentimentalistica, errata e condannata.
Popolo di dura cervice...
Antonio
Questo è, alla fine, il tema che marca veramente la differenza tra la vecchia e la nuova chiesa, tra il prima ed il poi. Il conservatore si avvicina alla tradizione in molte cose (in particolare in riferimento alla Liturgia), ma la tematica giudaica resta un tabu.
Non so da chi corrano i giovani… confusi, approssimativi, diseducati, incerti.
So che erano andati lì con tutti i loro limiti, in gran parte non imputabili a loro.
Ho ascoltato Chi è stato loro proposto: Cristo. Ho ascoltato come: avendo gusto per le cose di lassù, non accontentandosi di meno di essere santi!
Chi li aiuta a progredire in questa impresa? Chi declina loro l’idea cattolica di Cose dí lassù e di santità?
Difficilmente i professorini che hanno già da ridire che fossero la’ ad ascoltare la proposta. O i professoroni, che vantano piena contezza della risposta! Sarà vero?
Come detto da Don Curzio Nitoglia, Prevost è figlio del CVII. Questo è un fatto anagrafico / americano.Se vogliamo dirla tutta diversi sacerdoti che celebrano qui la Santa Messa, durante l'omelia esce, vuoi o non vuoi, scodinzolante la loro coda modernista, poco poco, ma esce. Per completare questa conversione occorre tempo, si tratta di smantellare dentro di sé gran parte di quello che abbiamo fatto nostro, prendendolo dal nostro tempo perché suonava bene!
Buongiorno Aloisius, per scrupolo ho ricontrollato. Ribadisco che sull'altare durante la messa non c'era alcun Crocifisso (ho la foto, oltre ad aver seguito la funzione in TV). C'era una Croce stilizzata nella parte in basso sotto l'altare, ma questo non ha niente a che fare con un Crocifisso (cioè una Croce recante il corpo di Nostro Signore piagato e sanguinante) dovrebbe essere utilizzato durante la Messa.
Se Le interessa, mi faccia un cenno e Le darò il mio indirizzo e-mail, così Le mando la foto.
Ottima invece l'apparecchiatura per l'Adorazione Eucaristica.
Ma per propagandare il cristocentrismo, bisogna che qualsiasi sacerdote celebri guardando il Crocifisso, non l'assemblea.
Speriamo bene, ma non illudiamoci.
In che senso si tratterebbe di un "completamento"? Il termine sembra suggerire che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Io personalmente non lo so.
Faccio notare inoltre che i Papi conciliari non erano così accomodanti e comprensivi nei confronti della tradizione. Sono stati decisi. La mia impressione è che serva questa decisione in senso opposto per invertire la china.
Papa Leone cerca di mantenere l'unità della Chiesa in base al concetto, oggi di moda, che l'unità si può avere nella molteplicità ossia mantenendo la pluralità di diversi punti di vista.
Ma mantenere la pluralità inclusiva di punti di vista nemici del dogma e della morale cristiana e naturale non è possibile. O meglio: è possibile rifugiandosi in una polica del compromesso grandemente distruttiva della Chiesa. Per chi non l'avesse capito, mi riferisco ai vulnera inflitti alla Chiesa da papa Francesco, che devono esser cauterizzati. Non è possibile mantenere la possibilità della comunione ai divorziati risposati, le benedizioni alle coppie irregolari di ogni tipo, il principio persino formalmente eretico secondo il quale la pluralità delle religioni sarebbe gradita a Dio perché tutte sarebbero portatrici di salvezza, sia pure in modo diverso (un'eresia preparata dal Concilio).
Insomma, papa Leone deve intervenire con l'autorità che gli deriva direttamente da Dio, in quanto Romano Pontefice, deve fare il suo dovere: deve abolire le scandalose benedizioni alle coppie irregolari; deve cassare la norma che consente la comunione ai divorziati risposati; deve invertire la rotta in tema di ecumenismo.
È inutile riempire le spianate con la gioventù almeno per un momento religiosamente accesa di entusiasmo se poi tutto resta come prima, se il marciume dottrinale e pastorale disseminato da papa Francesco non viene nettato una buona volta. E il marciume nominato è solo una parte del lavoro di pulizia da fare, un lavoro immenso, poiché si trrata di un male ben anteriore al papato i Bergoglio.
L'unità non si mantiene lasciando convivere una pluralità di indirizzi contrastanti, alcuni dei quali contrari al dogma e alla morale: un'unità così concepita sarà solo di facciata. Si teme che parte consistente dei vescovi tedeschi e austriaci si mettano in scisma se viene cassata tutta la normativa e pastorale progay e pro sacerdotesse per la quale si battono tanto? Rispondo: un san Pio X avrebbe già cacciato tutti costoro dalla Chiesa!
Bisogna incitare papa Leone ad avere coraggio, ad uscire dall'ambiguità, dalla politica di compromesso cui lo costringe la situazione attuale della Chiesa.
Vogliamo un papa che condanni finalmente gli errori dilaganti e sempre più esiziali, che torni ad esercitare effettivamente la suprema potestas su tutta la Chiesa e nel senso richiesto dal Signore.
pp
Ma scusate, chi oggi non è figlio del CVII? Sono passati 60 anni e chi ne aveva 20 allora oggi è un ottantenne. E di quelli prima non ne resta quasi nessuno.
Stimato PP, concordo su quello che vogliamo. Però il modo in cui si ottiene ciò per cui si prega resta misterioso, non di rado totalmente differente da come ce lo si sarebbe atteso.
Ciò che ci si aspetta da Leone XIV è umanamente ai limiti dell’impossibilità, considerando chi gli sta intorno, palesatosi nello pseudo pontificato bergoglioide in tutto il potere di cui dispone.
Anche Benedetto XVI ha agito un passo inatteso e scandaloso, che viene dalla preghiera e dalla grazia di stato, incompresa dai benpensanti arroccati nei loro schemi.
A ben vedere nemmeno i discepoli, escluso Giovanni, compresero il consegnarsi di Gesù ai suoi accusatori.
Da queste croci viene la sfolgorante luce della resurrezione, il ribaltamento di scena che altrimenti vedrebbe perire chi soccombe e la sua morte come fine…
La speranza è un mistero anche per chi ha la fede. E’ un dono in più. Destinato a non restare, perché resta solo la carità- grazia, visione beatifica, riposo di Dio.
Leone XIV sembra il vicario scelto per fare da nocchiero della barca in questa tempesta storica… ma Gesù e’ sulla barca e non dorme: mette alla prova l’equipaggio. Il mare (la storia) è in suo potere.
Se ragionassimo diversamente saremmo come quelli che credono ai consigli pastorali per raggiungere il paradiso. Nel giorno del santo curato d’Ars meglio confidare nella grazia!
Preghiamo per Papa Leone XIV. Dopo Bergoglio è più difficile ogni mossa!
Ringrazio il prof. Pasqualucci per il suo intervento chiarificatore. Al di là delle tante chiacchiere, comprese le mie, ha centrato il punto.
Attenzione, però, da professore potrebbero declassarla a professorino, magari senza nominarla.
Antonio
"...chi oggi non è figlio del CVII?..."
O chi è nato in una famiglia che non si lascia trasportare dall'aria che tira o chi nasce con sue sane precise caratteristiche impermeabili a qualsiasi famiglia o ambiente o tempi.
Se è vero, com'è vero, che dobbiamo diventare Santi, tutti nasciamo con questo potenziale, ma pochi ci riescono sul serio perché veniamo portati altrove dal mondo, dai tempi e dalle nostre stesse debolezze.
Grazie di cuore, senza se e senza ma!
Sensibile.
Ringrazio per gli apprezzamenti rivolti alla mia modesta persona.
Eviterei comunque i commenti ironici a scopo polemico.
pp
Frequentando i giovani, quelli della chiesa conciliare, si può vedere come spesso sono meglio dei loro preti ed educatori, perche ancora non sono stati corrotti. E seguono con entusiasmo chi gli proponga un Vangelo non adulterato e non annacquato.
Le fonti non servono. Le basti sapere che i cardinali ricevono ciascuno un "titolo" di una parrocchia storica romana ed è come se fossero i "parroci" di quella parrocchia. Dunque vengono nominati dal Papa in quanto vescovo di Roma.
Chi si scandalizza, dovrebbe sapere che molte cose della nostra liturgia vengono dall'ebraismo: il pane e il vino dell'offerta e del sacrificio, lo zucchetto, le sei candele più il crocifisso al centro sull'altare maggiore che riproducono i sette bracci della Menorah ebraica, i salmi e le letture dall'Antico Testamento, l'incenso eccetera, tutte cose a cui ovviamente è stato dato un significato o addirittura una sostanza e una realtà nuova da Cristo.
Sono d'accordo su tutto quanto scrive pp, ma resto realista. San Pio X provo' a combattere il modernismo, ma non riuscì ad eradicarlo dalla Chiesa se non in parte, tanto è vero che è sopravvissuto e ha anche rialzato la testa al concilio e nel post-concilio fino a noi. E tutti, nessuno escluso, neanche quelli che si ritengono "puri", possono dire di esserne del tutto esenti. Perché il modernismo è l'anima della società in cui viviamo, non solo della Chiesa, e dunque è alla base del modo in cui ragioniamo, anche senza avvedercene, ma quando usiamo incautamente il cellulare con AI, quando andiamo al supermercato, quando guardiamo la televisione, quando lavoriamo, ogni volta che prendiamo delle decisioni e così via.
C'è poi da dire che le eresie hanno sempre accompagnato la storia della Chiesa, in tutte le epoche, in quanto vengono dalla natura dell'uomo ferita dal peccato originale. Una Chiesa di puri rimane dunque una utopia, e anche ahimè una vera e propria eresia tipica delle sette, tipo testimoni di G.
Quello che è necessario è chiarezza da parte della Chiesa in primo luogo. E poi preghiera e azione da parte nostra perché i cuori si convertano alla Verità.
Paolo VI ha spinto Mons. Lefebvre ai margini quando quest'ultimo gli chiese di fare "l'esperienza della tradizione". I papi (conciliari) hanno saputo essere duri. Ora avremmo bisogno di una "durezza" nella direzione opposta. Se il papa non fa questo, che senso ha? L'unità ha senso solo nella verità.
Il commento ironico è in risposta, non ho cominciato io.
Qui ci si scandalizza della giudaizzazione rampante che caratterizza il Cristianesimo post conciliare. In ultima anlisi la questione è semplice: Il Giudeo ha bisogno (come tutti) di convertirsi per raggiungere la salvezza (essere figlio di Dio) o gode in qualche modo di una corsia particolare legata alla sua stirpe?
La Chiesa preconciliare dice sì, si deve convertire ("perchè ne da carne ne sangue..."), la chiesa conciliare (con differenti accenti) dice: no.
Grazie per la mail che pubblicherò. Il Crocifisso purtroppo sull'altare durante ls Messa non c'era. E ancora purtroppk non c'è mai!
Penso che Aloisius si riferisca alla Croce tracciata sul lato anteriore dell'altare....
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/p/modifica-della-dottrina-della.html?m=0
A certi commenti di duri puristi vorrei solo ricordare che san Giovanni ci dice che saremo giudicati sull' amore e che una moltitudine di peccati sará perdonata ai misericordiosi.
"una moltitudine di peccati sará perdonata ai misericordiosi."
Sempre se si pentono...
Ricordo anche che non c'è amore senza verità...
La ringrazio per la sua risposta chiara, sintetica ed esaustiva.
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