Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 22 settembre 2025

Il 'Simili modo': contesto biblico

Conosciamo più a fondo le sublimi formule della Messa dei secoli e gli elementi che ne fanno un unicum irreformabile. Ogni semplice sfumatura è densa di significati per nulla scontati a prima vista. Minuzie, patrimonio del passato, da custodire. Conoscerle non è ininfluente per una fede sempre più profonda e radicata. Grande gratitudine a chi ce le offre con tanta generosa puntualità. Nella nostra traduzione da New Liturgical Movement, il "Simili modo". Qui l'indice dell'analisi delle altre formule.
Richiamo l'attenzione sulla mia nota con elementi integrativi.

Il Simili modo: contesto biblico

Per trasformare una miscela di vino e acqua nel Sangue del Figlio dell'uomo, il sacerdote prega:
Símili modo postquam cenátum est, accipiens et hunc praeclárum cálicem in sanctas ac venerábiles manus suas: item tibi gratias agens, benedixit, deditque dispulis suis, dicens: Accípite, et bíbite ex eo omnes.
Hic est enim Calix Sánguinis mei, novi et aeterni testamenti: mysterium fídei: qui pro vobis et pro multis effundétur in remissiónem peccatórum.
Haec quotiescumque fecéritis, in mei memoriam faciétis.
Che traduco come:

Imparare il latino liturgico, lezione 10

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis proseguono le lezioni settimanali sul latino liturgico. 
Una breve nota logistica : d'ora in poi, non pubblico l'elenco delle lezioni precedenti. Un link all'archivio completo è disponibile qui e potete accedervi fin da ora.

Imparare il latino liturgico, lezione 10
...un canto nuovo, un inno al nostro Dio

Nomi neutri della seconda declinazione
La settimana scorsa ho introdotto i nomi della seconda declinazione. La prima declinazione è una declinazione femminile; i membri non femminili di questo gruppo sono un'eccezione alla regola. La seconda declinazione è diversa: è perfettamente normale che un nome della seconda declinazione sia maschile o neutro. La settimana scorsa vi ho mostrato le desinenze dei casi per i nomi maschili della seconda declinazione, che hanno una forma secondo il dizionario (cioè, nominativo singolare) che di solito termina in -us ma può anche terminare in -er o -ir. Oggi esamineremo le desinenze dei casi per i vocaboli neutri appartenenti alla seconda declinazione:


Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo
Singolare
-um
‑i
-o
-um
-o
Plurale
-a
‑orum
-is
‑a
-is

Ecco un esempio con la parola gaudium ("gioia, diletto"):


Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo
Singolare
gaudium
gaudii
gaudio
gaudium
gaudio
Plurale
gaudia
gaudiorum
gaudiis
gaudia
gaudiis

Tutti i nomi neutri della seconda declinazione hanno un nominativo singolare che termina in -um. Come avrete notato, la maggior parte delle desinenze sono le stesse dei nomi maschili della seconda declinazione. Le differenze riguardano il nominativo singolare, il nominativo plurale ( -i per il maschile, -a per il neutro) e l'accusativo plurale ( -os per il maschile, -a per il neutro).

Cogliamo l'occasione per apprendere due informazioni utili sui sostantivi neutri latini in generale (ovvero, sostantivi neutri di qualsiasi declinazione):
  • Sia al singolare che al plurale, i nomi neutri hanno la stessa desinenza per il caso nominativo e per il caso accusativo.
  • I nomi neutri terminano con -a al nominativo plurale e all'accusativo plurale.
Consideriamo alcuni esempi, tratti dai salmi, di nomi neutri della seconda declinazione:

Verba mea auribus percipe, Domine.
Le mie parole con le orecchie comprendi, o Signore (verbum = "parola", verba in questa frase è l'accusativo plurale). Questa traduzione letterale suona piuttosto strana in inglese; la resa meno letterale nel Challoner-Douay-Rheims è "Porgi orecchio, o Signore, alle mie parole".

Extollo manus meas ad templum sanctum tuum
Alzo le mie mani verso il tuo santo tempio
(templum è qui l'accusativo singolare)

Exsurge, Domine Deus meus, in praecepto quod mandasti.
Sorgi, Signore Dio mio, nel precetto che hai comandato
(praecepto è l'ablativo singolare di praecepto, "precetto").

A judiciis tuis non declinavi.
Non mi sono allontanato dai tuoi giudizi
(judiciis è l'ablativo plurale di judicium, "giudizio").

Esercizio di comprensione del testo liturgico
E ora il canto dell'offertorio per la prossima domenica, quindicesima dopo Pentecoste.

Aspettando ( Expectans ), ho aspettato ( exspectavi ) il Signore ( Dominum ), ed egli mi ha guardato ( et respexit me ): ed ha benignamente ascoltato ( et exaudivit ) la mia supplica ( deprecationem meam ), e ha mandato ( et immisit ) nella mia bocca ( in os meum ) un canto nuovo ( canticum novum ), un inno al nostro Dio ( inno Deo nostro ).

L'unico sostantivo neutro di seconda declinazione in questo testo è canticum ; è usato all'accusativo singolare. Hymnum sembra un sostantivo neutro di seconda declinazione, ma in realtà è un sostantivo maschile di seconda declinazione con desinenza accusativa singolare.

Aspettando ( Expectans ), ho aspettato ( exspectavi ) il Signore ( Dominum ), ed egli mi ha guardato ( et respexit me ): ed ha benignamente ascoltato ( et exaudivit ) la mia supplica ( deprecationem meam ), e ha mandato ( et immisit ) nella mia bocca ( in os meum ) un canto nuovo ( canticum novum ), un inno al nostro Dio ( inno Deo nostro ).

L'unico sostantivo neutro di seconda declinazione in questo testo è canticum ; è usato all'accusativo singolare. Hymnum sembra un sostantivo neutro di seconda declinazione, ma in realtà è un sostantivo maschile di seconda declinazione con desinenza accusativa singolare.

Vocabolario
Nomi neutri della seconda declinazione
  1. aurum, -ī : oro
  2. auxilium, -iī : sostegno, assistenza
  3. caelum (scritto anche coelum), : cielo, paradiso
  4. dōnum, -ī : regalo
  5. jejūnium, -iī :  digiuno, il digiunare
  6. mīrāculum, -ī : meraviglia, prodigio, miracolo
  7. officium, -iī : dovere, compito, responsabilità
  8. prātum, -ī : prato (vedrete questa parola di nuovo nell'articolo di domenica, se siete il tipo di persona che legge le didascalie delle immagini…)
  9. sōlācium (o sōlātium) , -iī : conforto, sollievo, consolazione
  10. somnium, -iī: sogno
Robert Keim, 19 settembre
_____________________________
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Vi chiedo, soprattutto per il nostro traduttore e il lavoro di redazione così impegnativo, la cui leggibilità è garantita anche dall'assenza di inserzioni pubblicitarie: 
Aiutate l'informazione libera, gli approfondimenti cattolici e le quotidiane traduzioni accurate di Chiesa e post-concilio.
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NB. Per la nuova piattaforma già inizializzata, sto ancora cercando di organizzarmi, con qualche difficoltà, sotto il profilo tecnico. Spero di risolvere a breve e comunicarvi il tutto.
Intanto, hic manebimus, con profitto sotto l'aspetto dei contenuti, per ora... 

domenica 21 settembre 2025

Rinascita cattolica in Norvegia: la Chiesa riconquista il cuore del Paese protestante

Analogo precedente in Finlandia qui. Nella nostra traduzione da Razonmasfe, come cambia in Europa il panorama del cattolicesimo. L'autore,  tra l'altro, sottolinea l'impatto con la transustansazione. I vescovi citati non sono tradizionali; ma dalle fonti trovate e citate nei link riportati nel testo non appaiono inesorabilmente modernisti.

Rinascita cattolica in Norvegia:
la Chiesa riconquista il cuore del Paese protestante


In una società prevalentemente protestante, il cattolicesimo sta vivendo una notevole rinascita in Norvegia, dove attualmente conta circa 160.000 fedeli, pari al 3% della popolazione totale.

Questo fenomeno è incarnato in storie come quella di Andreas Espegren Masvie, giornalista e commentatore politico e culturale trentaduenne che, insieme alla moglie, ha trovato la strada verso la fede cattolica. Da Oxford, dove è attualmente impegnato  nel dottorato in teologia, Andreas condivide la sua esperienza di conversione, sebbene preferisca descriverla come una "riscoperta della fede dei nostri antenati". Questa prospettiva è particolarmente rilevante se si considera che la Norvegia ha mantenuto una forte tradizione cattolica per cinque secoli prima della Riforma protestante.

"Qualcosa sta accadendo. Stiamo assistendo a un cambiamento. I cuori si stanno aprendo alla Chiesa e le menti sono attratte dalle sue verità eterne", riflette Andreas sull'attuale momento del cattolicesimo nel suo Paese. Questa rinascita è stata rafforzata da eventi significativi, come la nomina del vescovo Erik Varden (vedi) a Trondheim nel 2019 e l'arrivo del vescovo Hansen a Oslo (vedi).

La struttura ecclesiastica cattolica in Norvegia è organizzata in tre giurisdizioni di rito latino: la Diocesi di Oslo, la Prelatura Territoriale di Trondheim e la Prelatura Territoriale di Tromsø. Questa organizzazione ha permesso una presenza più efficace della Chiesa nel territorio nordico.

Il processo di conversione di Andreas, durato un decennio, ha coinvolto aspetti intellettuali, emotivi e sociali. Egli spiega: "Alcuni sembravano allontanarmi dalla Chiesa, altri mi avvicinavano", sottolineando l'importanza di comprendere i diversi modi di conoscere Dio. Anche sua moglie era attivamente coinvolta in questo processo, e così i due decisero di aderire alla Chiesa cattolica.

La storia del cattolicesimo in Norvegia non è stata priva di ostacoli. Il Paese ha mantenuto restrizioni legali contro gli ebrei fino al 1851 e contro gli ordini monastici fino al 1897, con il divieto specifico per i gesuiti rimasto in vigore fino al 1956. Tuttavia, questi sentimenti anticattolici si sono gradualmente attenuati.

La crescita della Chiesa cattolica in Norvegia negli ultimi due decenni ha aumentato significativamente la sua visibilità sociale. Eventi come la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1989, l'aumento del turismo norvegese in paesi cattolici come Spagna e Italia e un rinnovato interesse per la spiritualità hanno contribuito a questa apertura.

Andreas e sua moglie hanno esplorato, nella loro opera letteraria, la perdita di significato trascendente nella società contemporanea. Egli riflette: "Se perdiamo il contatto con Dio, il dolore alla fine della vita diventa tortura", sottolineando l'importanza della dimensione spirituale nell'esperienza umana.

Per Andreas, il potere trasformativo del cattolicesimo risiede nella sua capacità di toccare in profondità:
"I cattolici si inchinano davanti al pane e al vino, credendoli Dio. Dal punto di vista della modernità, questo tipo di venerazione è assolutamente folle e straordinariamente attraente. Una volta che lo si incontra, non si può rimanere indifferenti. 

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Dominica XV post Pentecosten ('Inclina, Domine')

Ripubblico per chi ci legge solo ora e anche per rinnovare il nostro approfondimento degli insegnamenti che nutrono la nostra fede, ripercorrendo con fedeltà l'anno liturgico. Da ogni celebrazione e dalle provvidenziali ripetizioni, infatti, attingiamo sempre cose nuove che ci edificano e ci sostengono. Proprio della Messa qui

Dominica XV post Pentecosten
(Inclina, Domine)

Messa
La decimaquinta domenica dopo Pentecoste prende il nome dal commovente episodio della vedova di Naim. L'Introito ci suggerisce la forma delle preghiere che in tutti i nostri bisogni dobbiamo rivolgere al Signore.
L'Uomo-Dio promise domenica scorsa di provvedere sempre a tali bisogni, alla sola condizione di essere da noi servito con fedeltà nella ricerca del suo regno. Mostriamoci pieni di confidenza nella sua parola, come è doveroso esserlo quando eleviamo le nostre suppliche, e saremo esauditi.

Intróitus
Ps.85,1 et 2-3 - Inclína, Dómine, áurem tuam ad me, et exáudi me: salvum fac servum tuum, Deus meus, sperántem in te: miserére mihi, Dómine, quóniam ad te clamávi tota die.
Ps. 85, 4 - Lætífica ánimam servi tui: quia ad te, Dómine, ánimam meam levávi. Glória Patri…
- Inclína, Dómine, áurem tuam ad me,…

Oratio
Ecclésiam tuam, Dómine miserátio continuáta mundet et múniat: et quia sine te non potest salva consístere, tuo semper múnere gubernétur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum
.
M. - Amen.
Introito
Sal. 85,1 e 2-3 - Volgi il tuo orecchio verso di me, o Signore, ed esaudiscimi: salva il tuo servo che spera in Te, o mio Dio; abbi pietà di me, o Signore, che tutto il giorno grido verso di Te.
Sal. 85, 4 - Allieta l’ànima del tuo servo: poiché a Te, o Signore, levo l’ànima mia. Gloria al Padre… - Volgi il tuo orecchio verso di me, o Signore,…

Orazione
O Signore, la tua continua misericordia purífichi e fortífichi la tua Chiesa: e poiché non può essere salva senza di Te, sia sempre governata dalla tua grazia. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen.

sabato 20 settembre 2025

DA OGGI inizia la Novena a San Michele Arcangelo

L'Arcangelo San Michele, nel calendario liturgico, si festeggia il 29 settembre, insieme agli Arcangeli San Gabriele e San Raffaele.

Il suo nome, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista ed è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli e che, sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

Vi invito ad iniziare, oggi, la novena per invocare il suo potente aiuto per noi, per la Chiesa tutta e per il mondo intero. Approfitto per trascrivere qui il testo della preghiera a lui rivolta, composta da Leone XIII e recitata alla fine di ogni Messa usus Antiquior:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi ! E Tu, Principe della milizia celeste con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen
Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude.
Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 
Vedendo con gli occhi della fede la grandezza spirituale della tua bellezza e la forza lampeggiante della tua destra, Arcangelo di Dio, noi, terreni e rivestiti di carne, siamo pieni di ammirazione, gioia e gratitudine verso il Creatore di tutte le cose, e acclamiamo insieme con tutte le schiere angeliche. Alleluia!
PREGHIAMO: Concedi, Onnipotente Dio, che col patrocinio di San Michele Arcangelo, camminiamo sempre verso il cielo e siamo aiutati nel cielo dalle preghiere di Colui del quale in terra predichiamo la gloria. Per Cristo nostro Signore. Così sia.  

In attesa che Leone XIV svolga il suo ruolo di papa

Ringrazio Res Novae – Perspectives romaines per la segnalazione. Precedente qui .

In attesa che Leone XIV svolga il suo ruolo di papa
don Claude Barthe

Dopo la pubblicazione del nostro articolo del 4 agosto 2025, «Leone XIV, un pontificato di transizione?»[1] [qui ; osservazioni mons. Viganò qui], un amico italiano, fra Étienne-Marie ci ha segnalato il suo articolo del 3 giugno 2025, “Papa Prevost e il falso dilemma”[2]. Egli sottolinea, circa il dissenso tra coloro che sono pieni di speranza nel raddrizzamento della Chiesa e coloro che, al contrario, sono attendisti, tra i «fiduciosi» ed i «disincantati», ciò che, fondamentalmente, i cattolici si aspettano da un papa: ch’egli sia lo strumento vivente della regula fidei:

“Fiduciosi o disincantati, preghiamo per un’autentica conversione intellettuale di Papa Leone XIV. Non tanto, cioè, perché egli ottenga pur auspicabili successi parziali, perché “inneschi processi” o perché effettui concessioni più ampie sui ben miseri obiettivi che ci stanno a cuore: giacché ogni obiettivo, una volta staccato dalla professione integrale della fede, è un ben misero obiettivo.
Preghiamo invece perché le sorgenti del suo pensiero e del pensiero della Chiesa docente e discente, che da lui promana come da vivente regula fidei, tornino ad essere il più possibile limpide e immuni da errore. Il lavoro di bonifica, che solo allora Papa Leone potrà davvero impostare, sarà certamente completato da altri, ma un tale lavoro avrà speranza di successo, perché iniziato dalle sorgenti, non dalle stagnanti e intricate gore del delta.

In quest’ottica soprannaturale, come il lettore ha certamente intuito, anche l’alternativa tra fiduciosi e disincantati si rivela come un falso dilemma da oltrepassare. Per quanto la realtà suggerisca il disincanto, la fede nella Provvidenza che assiste la Chiesa – e nessun motivo inferiore a questo – ci invita alla fiducia”.
_____________________
[1] Leone XIV, un pontificato a tappe? – Res Novae – Perspectives romaines.
[2] https://www.radiospada.org/2025/06/papa-prevost-e-il-falso-dilemma/

29 settembre S. Messa solenne in San Pietro nella Festa di S. Michele

Al tempo in cui le forze del male hanno enorme libertà di azione, fuorviando e rapendo anime, rivolgiamoci al celeste Patrono della Chiesa Universale per ottenere la Sua protezione per la Chiesa e per il mondo intero.

Lunedì 29 settembre 2025, Festa di San Michele Arcangelo, nella Cappella di S. Michele della Basilica Vaticana, sarà celebrata alle ore 7:00 la Santa Messa solenne.

All’arcangelo San Michele, già dall’VIII secolo, era dedicato un piccolo oratorio posto tra la rotonda di S. Petronilla e l’antica Basilica. Oggi all’Arcangelo è dedicata la cappella più antica della nuova basilica. Tale cappella conserva anche la memoria del più antico culto di San Michele (V secolo) del santuario dell’Arcangelo sulla via Salaria.
“Benedicite Dominum, omnes Angeli eius: potentes virtute, qui facitis verbum eius
(Ant. ad introitum).
P.S. Chi desidera partecipare è pregato di farsi trovare entro le ore 6,45 alla Porta del Perugino. Un incaricato accompagnerà i presenti in Basilica attraverso la Porta della Preghiera.

La critica di Boniface Luykx al Novus Ordo come rituale difettoso (Parte 1 di 2)

Nella nostra traduzione da substack.com Peter Kwasniewski illustra la critica di Boniface Luykx al Novus Ordo come rituale difettoso. Non mancano in questo sito le analisi ben argomentate su questo tema; ma giova conoscerne e approfondirne di nuove, se interessanti come questa che segue.

La critica di Boniface Luykx al Novus Ordo
come rituale difettoso (Parte 1 di 2)

Una diagnosi attenta su dove la riforma di Paolo VI ha sbagliato

Nel mio articolo "La condanna di Bugnini nelle memorie riscoperte di un illustre liturgista" [qui], ho affermato che avrei riservato per un'altra occasione la critica dell'archimandrita Luykx al Novus Ordo come rituale religioso carente. L'ho fatto principalmente per mantenere l'articolo originale di una lunghezza gestibile.

Oggi, quindi, proseguirò con le acute intuizioni di Luykx su ciò che andò storto negli anni '60, pur riconoscendo fin da subito che nessuna delle odierne "fazioni" nelle guerre liturgiche può davvero rivendicarlo come proprio: è un critico del rito tridentino preconciliare quasi altrettanto severo quanto lo è del Novus Ordo. Forse il modo migliore per inquadrarlo è come un trionfalista bizantino, il cui motto è "l'Oriente cristiano non ha mai deviato, e più l'Occidente torna in sé e imita l'Oriente, meglio è".

venerdì 19 settembre 2025

OBŒDIENTIA OBŒDIENTIBUS /Qualche breve appunto su due articoli del prof. Trabucco

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Viganò
OBŒDIENTIA OBŒDIENTIBUS
Qualche breve appunto su due articoli del prof. Trabucco

L’obbedienza servile è quella che segue la legge per paura,
senza la grazia interiore, e quindi “non giova a nulla
se non è accompagnata dall’amore;
anzi, senza di esso, rende colpevole chi la pratica,
perché manca del fine ultimo che è Dio.
Sant’Agostino, De spiritu et littera
Il commento del prof. Daniele Trabucco alla vicenda di don Leonardo Maria Pompei, pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana lo scorso 9 Settembre (qui ma anche qui), ha suscitato alcune obiezioni, tra le quali una in particolare ha provocato un ulteriore intervento dello stesso Trabucco su Chiesa e Postconcilio (qui). Premetto che nutro la massima stima per l’illustre Professore, del quale ho sempre apprezzato il pensiero autenticamente cattolico e il rigore intellettuale. Credo tuttavia che questi suoi due ultimi articoli travisino gravemente il concetto di obbedienza all’autorità, fuorviando i lettori.

Vescovo M. Eleganti: “Le riforme liturgiche sono state un esperimento sconsiderato e fallito”

Su segnalazione di un lettore, ecco le interessanti dichiarazioni del vescovo M. Eleganti, rilasciate a Lifesitenews.

Il vescovo M. Eleganti e la sua vita dopo il Vaticano II: “Le riforme liturgiche sono state un esperimento sconsiderato e fallito”

Marian Eleganti è stato vescovo ausiliare di Coira. Celebra ancora il Novus Ordo (che è il risultato puntuale e rivendicato del Vaticano II) e non possiamo dirci d’accordo con ogni passaggio delle sue dichiarazioni rilasciate a LifeSiteNews. Ma si tratta di un intervento interessante che è bene riprendere.

“Sono nato nel 1955 e sono stato un chierichetto entusiasta nella mia infanzia. All’inizio ho servito nel vecchio rito, sempre un po’ nervoso per non sbagliare le risposte in latino, poi sono stato riqualificato nel bel mezzo dell’azione per la cosiddetta Messa Nuova”. Da bambino, prosegue, “ho assistito all’iconoclastia nella venerabile Chiesa della Santa Croce della mia città natale. Gli altari gotici intagliati furono abbattuti sotto i miei occhi di bambino. Rimasero un altare popolare, una sala del coro vuota, la croce nell’arco del coro, Maria e San Giovanni a sinistra e a destra su pareti bianche e spoglie. Nuove vetrate inondate dal sole nascente a est. Niente di più: era un taglio netto senza precedenti”.

Papa Leone parla con Elise Ann Allen di Crux di questioni in ballo compresa la liturgia

Nella nostra traduzione da Crux, c'è di che rimaner basiti su tutti i temi trattati, compresa la Liturgia. Per accelerare la pubblicazione evito le molte chiose necessarie che inserirò (e inseriremo) nei commenti; ma occorrerà un articolo a parte....

Papa Leone parla con Elise Ann Allen di Crux
di questioni in ballo compresa la liturgia
[Nota dell'editore: alcuni estratti di un'intervista in due parti tra Papa Leone XIV e la corrispondente di Crux, Elise Ann Allen, contenuta nella sua nuova biografia del pontefice, León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI , ovvero "Leone XIV: cittadino del mondo, missionario del XXI secolo". Il libro è pubblicato in spagnolo da Penguin Perù e sarà disponibile per l'acquisto nei negozi e online il 18 settembre. Le edizioni in inglese e portoghese saranno disponibili all'inizio del 2026.]
Allen:
Due dei temi più scottanti emersi dal Sinodo sulla sinodalità, in termini di dibattito generato, sono stati il ​​ruolo delle donne nella Chiesa e l'approccio della Chiesa alla comunità LGBTQ+. Cosa ne pensa della discussione su questi due temi e come li affronterà nel suo nuovo ruolo di Papa?

Papa Leone: In modo sinodale. Per la maggior parte delle persone, certamente c'è la consapevolezza che il ruolo delle donne nella Chiesa debba continuare a svilupparsi, credo che in questo senso ci sia stata una risposta positiva. Spero di continuare sulle orme di Francesco, anche nominando donne in alcuni ruoli di leadership a diversi livelli nella vita della Chiesa, riconoscendo i doni che le donne hanno e che possono contribuire alla vita della Chiesa in molti modi.

giovedì 18 settembre 2025

Pio XII e la Musica sacra. 'Musicae Sacrae Disciplina' (1955)

L'ennesimo insegnamento di Pio XII da ripescare per la perenne validità. Se non si ha come meta la gloria di Dio, si toglie anche il fondamento dell’edificazione dei fedeli. Qui l'indice degli articoli dedicati al Pastor angelicus.  Qui l'indice di quelli dedicati alla musica sacra

Pio XII e la Musica sacra. Musicae Sacrae Disciplina (1955)

Pio XII fu un grande Papa anche per i suoi apporti nel campo liturgico, e anche in quello della musica liturgica, visto che era egli stesso appassionato violinista. Ricordiamo l’enciclica Musicae Sacrae Disciplina del 1955 [qui]. Sarà utile commentare alcuni passaggi: “A nessuno certamente recherà meraviglia il fatto che la chiesa con tanta vigilanza s'interessi della musica sacra. 
Non si tratta, infatti, di dettare leggi di carattere estetico o tecnico nei riguardi della nobile disciplina della musica; è intenzione della chiesa, invece, che questa venga difesa da tutto ciò che potrebbe menomarne la dignità, essendo chiamata a prestare servizio in un campo di così grande importanza qual è quello del culto divino”. Ecco, sembra importante che il Pontefice ci ricordi come la cura che abbiamo per la musica sacra non è dovuta ad un vezzo estetico, ma perché essa è connessa con il culto divino, culmine e fonte della vita del cristiano.

Card. Sarah. Fiducia supplicans, un documento da dimenticare /Non è possibile proibire un rito ultramillenario”

La sinodalità, la Messa in rito antico, la benedizione delle coppie omosessuali, la mozzetta del Papa, l'Africa: a colloquio con il prefetto emerito del Culto divino. Ripreso da Segretum meum mihi, perché la riproduzione da Avvenire è vietata.

Crd, Sarah. “Fiducia Supplicans, un documento da dimenticare /
Non è possibile proibire un rito ultramillenario”

Intervista al cardinale Robert Sarah

Abbiamo evidenziato nel titolo qualcosa che riteniamo possa essere interessante, ma l'intervista ha molto di più da offrire. Ci riferiamo a un'intervista con il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino (ora dicastero), pubblicata dal quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, il 12 settembre 2025. Tradotto da Secretum Meum Mihi.

Intervista. Il cardinale Sarah, 80 anni: «Guardo con fiducia a Leone XIV»
Giacomo Gambassi, Roma
Venerdì 12 settembre 2025

Sinodalità, Messa in rito antico, benedizione delle coppie omosessuali, mozzetta del Papa, Africa: colloquio con il Prefetto emerito del Culto Divino
Racconta di aver avuto «il privilegio di conoscere e collaborare con alcuni santi: penso a Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II. Poi, ai papi più recenti: Benedetto XVI e Francesco. E oggi guardo a Leone XIV con grande fiducia». Il cardinale Robert Sarah ha lo stesso nome del nuovo pontefice. Tra i due ci sono dieci anni di differenza: il primo papa di origine americana festeggia domenica il suo 70° compleanno; il Prefetto emerito del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha compiuto 80 anni a metà giugno. Giusto in tempo per entrare nel Conclave che ha eletto Prevost al soglio di Pietro. 

mercoledì 17 settembre 2025

Coraggio delle donne in Piazza!

Finalmente le donne si svegliano. Rischiamo di tornare indietro di secoli, ma le femministe protestano solo per gay, lesbiche e transgender e non vedono il burrone in cui stiamo precipitando: essere considerate 'fattrici' a pagamento. Evviva le donne spagnole più intelligenti e "AVANTI"

Coraggio delle donne in Piazza!

A Madrid, lo scorso 6 settembre, decine di donne hanno avuto il coraggio di scendere in piazza indossando i celebri abiti rossi e le cuffie bianche de “Il racconto dell’ancella” per protestare contro la disumanità e la schiavitù dell’utero in affitto.
Un gesto altamente simbolico e dal forte impatto visivo, con cui le manifestanti hanno voluto denunciare il rischio di ridurre le donne a meri strumenti di riproduzione e hanno denunciato l’avanzare, in Spagna e in generale in Europa, delle pressioni per regolamentare la cosiddetta “gestazione per altri”. Le strade centrali della capitale spagnola si sono così trasformate in un potente palcoscenico di testimonianza e resistenza contro l’utero in affitto.

Da Qōš a Qashîsh: Il legno secco della forza e della vecchiaia

Un'analisi interessante, su cui vale la pena meditare.
Da Qōš a Qashîsh: Il legno secco della forza e della vecchiaia
(Traiettorie linguistiche e teologiche da Edom all’apocalittica e alla Cabala)

La radice ebraica קש (qash) indica ciò che è secco, fragile, inaridito: paglia, stoppie, ramoscelli (cfr. Es 5,12). Da questa base semantica derivano due sviluppi apparentemente divergenti, ma in realtà correlati. Da un lato, Qōš (קושׁ), la divinità nazionale di Edom, plausibilmente collegata a qeshet (קֶשֶׁת, “arco”) o alla nozione di legno stagionato trasformato in arma (Römer 2017, 56–60). Dall’altro, qashîsh (קָשִׁישׁ), “anziano”, che descrive la condizione umana della vecchiaia: colui che è stato “seccato” o “stagionato” dal tempo, come in qĕsîshay (“i miei anziani”, Gb 29,8).

Qōš
: il legno secco come arma divina
Qōš, attestato in nomi teoforici come Barqōš (Esd 2,53; Ne 7,55), sembra incarnare l’“Arco”. Un arco è precisamente legno stagionato, secco: tagliato, curvato e trasformato in strumento di forza. Qash fornisce dunque la metafora materiale di un dio della guerra e del vigore desertico. Studiosi come John Day (Yahweh and the Gods and Goddesses of Canaan, 2000) hanno sostenuto che il culto edomita di Qōš fosse strettamente parallelo al primo yahwismo israelita. Entrambe le tradizioni collocano il loro dio nel deserto meridionale (Teman, Paran; Dt 33,2; Ab 3,3) e lo descrivono come guerriero divino: “Il tuo arco è messo a nudo” (qashtekha ‘erot ta‘or, Ab 3,9). In questa immagine arcaica, YHWH è difficilmente distinguibile da Qōš.

Chiese in fiamme /Il significato della distruzione secondo Sant'Ambrogio di Milano

Nella nostra traduzione da Substack.com una bella riflessione sulla sorte degli edifici destinati al culto, inclusi - in senso biblico - i nostri corpi. Ben lontano dal sensus fidei e da quanto sapientemente ci richiama il testo, il concerto pagano-protestante svoltosi a San Pietro nei giorni scorsi (qui).

Chiese in fiamme
Il significato della distruzione secondo Sant'Ambrogio di Milano

Dal 2019, quando abbiamo assistito tutti, sconvolti, all'incendio della cattedrale di Notre-Dame a Parigi (qui precedenti su Notre Dame dal link nell'incipit), abbiamo sentito parlare costantemente di eventi della stessa natura (da qui numerosi precedenti). 
Assetati di sensazionalismo, i canali mediatici non esitano a esporli al grande pubblico, evitando solitamente di commentare le origini di questi incendi. L'incendio più recente ha colpito la cattedrale cattolica della città francese di Rouen, nell'estate del 2024 (qui). [Più recente ancora l'incendio del campanile (anche qui "la flèche") a Rocca Priora qui -ndT]

martedì 16 settembre 2025

La sconcertante omissione del Filioque

Segnalazioni dei lettori. Condividiamo lo sgomento.
La sconcertante omissione del Filioque

No, non va bene.
Durante l'incontro ecumenico di ieri, in un rutilare di eretici e scismatici vari convenuti a Roma per l'ennesima manifestazione circa l'ecumenismo del sangue (per chi avesse dubbi sul perché non vada bene, rimando al trattato sui martiri redatto da Benedetto XIV a suo tempo), c'è stato un momento nel quale il Credo, forse per compiacere gli orientali, è stato recitato senza Filioque (come si evince dall'audio qui : cliccare sull'immagine per ascoltare).
Ora, l'unico caso in cui questo sia ammesso è presso alcune diocesi cattoliche dell'oriente, dove per tradizione il Credo è stato mantenuto senza Filioque anche dopo il loro ricongiungimento con Roma (ovviamente, sono tenuti a crederci).
In nessun caso ad un cattolico latino è concesso di recitarlo senza Filioque, figurarsi in un'adunanza ecumenica dove si può dare l'impressione oggettiva che lo si reputi di poco conto.

"Sono quisquilie inutili dai". Vi ricordo che quando esprimete certi concetti, state dando implicitamente ai martiri degli idioti.
I Latini massacrati a Costantinopoli nel 1182, san Giosafat, Sant'Andrea Bobola e molti altri sono morti per poter credere e recitare quelle che voi considerate quisquilie inutili. Pensateci.
Charlie Bunga Banyangumuka

Charlie Kirk: il martire della verità nell’epoca della secolarizzazione

In questo articolo c'è tutto ciò che penso e avrei voluto dire io.
Charlie Kirk: il martire della verità nell’epoca della secolarizzazione
Set 13, 2025

La storia contemporanea non conosce più, se non raramente, la figura del martire cristiano in senso stretto. Eppure essa continua a produrre figure che, pagando con la vita la fedeltà a un principio, richiamano a una dimensione superiore dell’esistenza. La morte violenta di Charlie Kirk, assassinato a soli trentun anni durante un evento pubblico, deve essere letta in questa luce: non come un fatto di cronaca isolato, ma come un segno che interpella la coscienza dell’Occidente.

Diritti umani (in mancanza di un termine migliore) in un'epoca di fede

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis una riflessione sul diritto ad esprimere le proprie idee a partire dalla visione medioevale: “L’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godranno di libertà di parola e di credo e di libertà dalla paura e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione della gente comune.”

Diritti umani (in mancanza di un termine migliore)
in un'epoca di fede


“Si credeva che solo coloro che avevano imparato a tacere... fossero in grado di esprimere le critiche nel modo giusto.”
“ Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. ”
“L’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godranno di libertà di parola e di credo e di libertà dalla paura e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione della gente comune.”
Queste affermazioni, tratte dal preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, comportano implicazioni sconcertanti per la cristianità medievale. Se i diritti umani sono un fenomeno post-medievale – idee che iniziarono a svilupparsi nel Rinascimento e raggiunsero la loro piena maturazione, seppur non ancora completa, nell'Illuminismo – dobbiamo forse concludere che i cristiani del Medioevo fossero cronicamente privati di "libertà, giustizia e pace"? Dobbiamo forse compiangerli come poveri disgraziati per i quali "la più alta aspirazione della gente comune" era irrimediabilmente irraggiungibile?

Un insegnante in Francia / Latino: una scuola di rigore e grandezza

Nella nostra traduzione da Boulevard Voltaire. Qui l'indice degli articoli sulla Latina lingua. 

Un insegnante in Francia / Latino: una scuola di rigore e grandezza

In un'epoca in cui l'ignoranza viene celebrata e la trasmissione viene sacrificata sull'altare del relativismo, il latino, un tempo pilastro della nostra istruzione, viene relegato al rango di polverosa curiosità. Eppure, in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale sta esplodendo e una società è inebriata dall'ingresso in un'era completamente digitale, questa lingua sarebbe più utile che mai a chiunque voglia pensare con chiarezza, ragionare con rigore ed elevarsi moralmente.
Influenzati dall'ipocrisia del sistema scolastico, i genitori se ne stanno allontanando e gli studenti lo guardano con disprezzo. Farebbero bene a pensarci due volte prima di lasciare che questo insegnamento cada nell'oblio della scuola.

lunedì 15 settembre 2025

Fulget Crucis mysterium /Omelia nell'Esaltazione della Santa Croce

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Fulget Crucis mysterium
Omelia nell'Esaltazione della Santa Croce
in occasione del conferimento della Sacra Tonsura e dell'Ostiariato

Indue me, Domine, novum hominem,
qui secundum Deum creatus est,
in justitia, et sanctitate veritatis.
Ef 4, 24

Tre sono le ragioni di festa e di gioia di questo giorno benedetto.

La prima è certamente la ricorrenza liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, che quest’anno cade provvidenzialmente nel giorno di domenica, a celebrare il trono sul quale è assiso l’Agnello Redentore. Oggi la Croce campeggia nel vessillo del Signore Risorto.

La seconda è che dopo anni di prove ed incertezze, ci ritroviamo riuniti come una famiglia nel senso antico del termine: un microcosmo organizzato sul modello di una comunità canonicale di vita in comune. Ci ritroviamo a vedere incoraggiata da un Vescovo, Successore degli Apostoli, la piccola Fraternità Sacerdotale della Familia Christi che dopo anni di tribolazioni riprende vita nella speranza di una rinnovata fecondità.

La Pascendi come fondamento perenne contro il neomodernismo: la verità rivelata oltre la storia

Il Magistero perenne resta una guida irrinunciabile per la retta fede.
La Pascendi come fondamento perenne contro il neomodernismo: la verità rivelata oltre la storia

L’8 settembre 1907, nel cuore di un’epoca segnata dall’illusione positivistica e dal trionfo delle ideologie immanentiste, il grande Papa San Pio X (pontefice dal 1903 al 1914) donava alla Chiesa e al mondo la Lettera Enciclica “Pascendi Dominici Gregis”. Non si trattava di un documento contingente, redatto per porre rimedio a un errore circoscritto, ma di un testo che, con impareggiabile profondità, smascherava l’essenza del modernismo e ne mostrava la natura corrosiva, definendolo «sintesi di tutte le eresie». 
Con la “Pascendi”, la Chiesa riaffermava solennemente che la fede non nasce dall’uomo, bensì da Dio, e che la verità rivelata non può essere sottomessa alle mutevoli categorie della coscienza storica. 

Il libro di Giobbe nella spiritualità medievale

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis. Il più famoso miserabile e malato della cultura occidentale visto da Robert Keim.

Il libro di Giobbe nella spiritualità medievale

Il dottor Robert Alter, un uomo ancora in vita, che ha trascorso ventiquattro anni a tradurre, con carta e matita, l'intero Antico Testamento, afferma che è "per molti versi il libro più misterioso della Bibbia ebraica". Eppure tutto questo mistero, persino l'oscurità, non lo hanno escluso dall'elenco dei testi più influenti della civiltà occidentale. Della provenienza e della discendenza del protagonista possiamo dire poco più di quanto dice la Scrittura: "C'era un uomo nella terra di Uz chiamato Giobbe". Ed è facile riassumere ciò che sappiamo della sua composizione, perché non sappiamo quasi nulla. La datazione? Forse il V secolo a.C., forse il VI, forse il IV, e il periodo che la sua narrazione poetica evoca – l'età dei patriarchi – era molto precedente. La lingua originale? Probabilmente l'ebraico, ma gli studiosi hanno ipotizzato che si tratti di una traduzione dall'aramaico o dall'arabo. La teologia essenziale da trasmettere o gli insegnamenti da impartire? Molti secoli di esegesi sembrano offrire più domande che risposte. L'autore? Completamente sconosciuto, e facciamo bene a riflettere sulle parole, oggi più attuali che mai, di uno studioso biblico del diciannovesimo secolo di nome Andrew Bruce Davidson:

Il caso Charlie Kirk: la spaccatura dell'America e la 'guerra fredda' ecclesiastica

Nella nostra traduzione da Substack.com. Peter Kwasniewski ha selezionato una serie di reazioni sul caso Charlie Kirk e ne ha colto le analogie tra la scissione dell'America abbinata alla guerra fredda ecclesiastica.

Il caso Charlie Kirk: la spaccatura dell'America
e la 'guerra fredda' ecclesiastica


Auguro a tutti una benedetta festa del Santissimo Nome di Maria. Questa festa commemora la vittoria cristiana sui turchi ottomani nella battaglia di Vienna del 1683, una svolta decisiva attribuita all'intercessione della Vergine Maria e alla devozione degli eserciti guidati da Re Giovanni III Sobieski di Polonia. È un giorno quanto mai opportuno per invocare il suo aiuto celeste contro i nemici che sfondano le porte o si infiltrano nel castello.

Le ultime due settimane sono state difficili: la sparatoria tra un transgender e un allievo di una scuola cattolica a Minneapolis, l'omicidio a sfondo razziale di una rifugiata ucraina da parte di un pazzo più volte condannato su un treno pendolare a Charlotte e l'assassinio dell'influencer cristiano conservatore Charlie Kirk nello Utah. Il filo conduttore che collega tutti e tre gli eventi è la follia della sinistra radicale.

domenica 14 settembre 2025

I media vaticani e la Curia bergogliana: un'egemonia che minaccia la voce di Leone

Nella nostra  traduzione da Remnant la visuale di: Gaetano Masciullo, Corrispondente Remnant - Italia. Da un lato, l'apparato bergogliano continua a portare avanti la sua agenda progressista; dall'altro, un Pontefice riflessivo, impegnato a preservare la coesione della Chiesa. Sullo sfondo, incombe un sistema mediatico vaticano elitario e politicizzato, che minaccia di influenzare i fedeli e l'opinione pubblica attraverso narrazioni preconfezionate.

I media vaticani e la Curia bergogliana:
un'egemonia che minaccia la voce di Leone


Come questo scribacchino ha tentato di descrivere in molti altri articoli, esiste attualmente una profonda dissonanza all'interno del Vaticano tra la Curia e il Papa. La prima è interamente opera di Francesco ed è guidata dall'obiettivo di portare avanti la cosiddetta agenda di San Gallo, ovvero riformare (leggi: rivoluzionare) la Chiesa cattolica in direzione progressista, anche se ciò significa contraddire e nascondere sotto il tappeto la dottrina tramandata dagli apostoli e dai loro successori episcopali nel corso di duemila anni. Sinodalità, ecumenismo, ambientalismo, fraternità universale, diaconato femminile, omosessualismo e permissivismo sessuale: questi sono i temi principali su cui si sta premendo l'acceleratore.

Come'è ormai noto, Bergoglio fu il candidato sostenuto dal Gruppo di San Gallo nei conclavi del 2005 e del 2013 (qui - qui e precedenti). Tuttavia, una volta salito alla Cattedra di San Pietro, si comportò come un “cavallo selvaggio”, determinato a imporre la propria visione della Chiesa – un'agenda indipendente da quella di San Gallo, seppur in gran parte compatibile con essa.

Esaltazione della Santa Croce

14 settembre/
Esaltazione della Santa Croce

II senso della festa della Croce 

«Abbiate in voi, fratelli miei, lo stesso sentimento da cui era animato il Cristo Gesù il quale esistendo nella forma di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo e, divenendo simile agli uomini, apparve come semplice uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce». Le parole dell’Apostolo, che leggiamo nell’Epistola della Messa, ci danno il senso della festa che oggi celebriamo. I termini schiavo, croce sono, è vero, per noi parole correnti, perché hanno perduto il senso abbietto che avevano nel mondo antico, prima dell’era cristiana e perciò i destinatari della lettera di san Paolo capivano meglio di noi l’orrore della cosa e misuravano meglio di noi quanto Gesù Cristo si era abbassato con l’Incarnazione e la morte sulla Croce. 

sabato 13 settembre 2025

Mons. Viganò. Cujus ævum, ejus et religio

Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati.
Mons. Carlo Maria Viganò
Cujus ævum, ejust et religio
Alcune precisazioni dopo un fuorviante articolo di Blase Cupich `{`1`}` `{`2`}`

Infatti, i veri amici del popolo
non sono né rivoluzionari né innovatori,
ma tradizionalisti
.
San Pio X, Notre Charge Apostolique
Ricordo bene quando, nel 2014, Bergoglio decise di nominare Blase Cupich Arcivescovo di Chicago: fu una nomina tutta sua in cui come Nunzio Apostolico non fui minimamente coinvolto. Quando prese possesso della Cattedra di Chicago, inaugurò il suo ministero con l’arroganza e la presunzione che lo caratterizzano, dicendo ai fedeli che non potevano aspettarsi da lui che fosse in grado di camminare sulle acque. La sua appartenenza alla lavender mafia e al cerchio magico del predatore seriale Theodore McCarrick (insieme a Wuerl, Farrell, McElroy, Gregory, Tobin, per citare solo loro) fanno di lui uno dei peggiori esponenti della chiesa woke americana e un orgoglioso alleato della Sinistra globalista e LGBTQ+. Il suo livello di corruzione e la sua azione di insabbiamento degli scandali sessuali e finanziari dei suoi sodali – tra i quali il predecessore Joseph Bernardin – sono ben noti tanto ai tribunali civili americani quanto alla Curia Romana. Ma sappiamo bene che nella chiesa conciliare e sinodale quanto più un Prelato è corrotto e ricattabile, tanto più ha prospettive di ascendere ai vertici della Gerarchia dove poter fare il maggior danno. Non a caso Bergoglio lo creò Cardinale nel 2016. Nel Febbraio 2019, in occasione del Summit sulla protezione dei minori, convocato da Bergoglio in Vaticano a pochi mesi dalla pubblicazione del mio dirompente Memoriale (qui), fu proprio Cupich, nelle vesti di Presidente della Commissione per la protezione dei minori della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, a deplorare le vicende del caso McCarrick, come se ne fosse stato del tutto estraneo e non avesse dovuto “allo zio Ted” [3] la propria carriera ecclesiastica. Tenuto conto dell’occultamento di notitiæ criminis di cui Cupich si è reso responsabile a Chicago, sentirlo affermare che «la segnalazione di un reato non dovrebbe essere ostacolata dalle “regole di segretezza o riservatezza”» ha del surreale [4].

Imparare il latino liturgico, lezione 9

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, approfittiamo del lavoro di uno dei tanti appassionati studiosi d'oltreoceano Per chi è completamente digiuno di latino e ha interesse a colmare questa lacuna, così diffusa nelle ultime generazioni — e purtroppo anche tra i sacerdoti —, può trovare i rudimenti indispensabili per comprendere il latino ecclesiastico e porre le basi di un maggiore approfondimento in genere favorito dalla frequentazione delle liturgia dei secoli. Un piccolo inconveniente è dato dalla taratura per lettori anglofoni, ad esempio riguardo alla pronuncia; ma penso agevolmente colmabile dall'efficacia del metodo. Qui l'indice degli articoli dedicati alla Latina Lingua.

Imparare il latino liturgico, lezione 9
nos oportet gloriari in Cruce Domini nostri Iesu Christi
  • Lezione 1 : pronuncia | vocabolario affine | casi nominali [qui]
  • Lezione 2 : vocali lunghe e brevi, accento sillabico | le otto parti del discorso (latino) con panoramica grammaticale | commenti sul vocabolario e primo elenco di vocaboli [qui]
  • Lezione 3 : nomi di prima declinazione | esercizi/esempi sui nomi | vocabolario [qui]
  • Lezione 4 : imparare una lingua con testi autentici | grammatica nel Gloria Patri | vocabolario [qui]
  • Lezione 5 : riscaldamento con testo autentico | pratica del vocabolario [qui]
  • Lezione 6 : introduzione ai verbi latini | esempi di identificazione dei verbi | vocabolario[qui]
  • Lezione 7 : il verbo “essere” | esercizio di grammatica del testo autentico | vocabolario [qui]
  • Lezione 8 : categorie di verbi latini | verbi della prima coniugazione ( -are ) | traduzione di un testo liturgico | vocabolario [qui]
Riscaldamento con testo autentico
Continuiamo a lavorare sulla versione latina del Padre Nostro. Ecco cosa abbiamo discusso finora, nelle Lezioni 5 e Lezione 7 :

Pater noster, qui es in caelis,
sanctificetur nomen tuum.
Adveniat regnum tuum.
Fiat voluntas tua,
sicut in caelo et in terra.


Continuiamo con questo:

“Criminali spirituali e assassini di anime”: il vescovo Athanasius Schneider sul pellegrinaggio giubilare “Lgbtq+” approvato dal Vaticano

Nella nostra traduzione da Substack.com. Ci va giù duro mons. Schneider ma dice anche : “Auguro di cuore a Papa Leone XIV la grazia di Dio, affinché abbia il coraggio di riparare a questo atto abominevole che ha macchiato la santità dell’Anno Giubilare.” Ne avevamo parlato qui. Monito di un sacerdote: "Riparazione, preghiera e fedeltà: questo è il cammino che trasforma la denuncia in profezia. Così, anziché moltiplicare divisioni, mostreremo al mondo il volto autentico della Chiesa, che vive della grazia dei sacramenti e del Sangue prezioso del Signore, unica sorgente di speranza e di vita eterna."

“Criminali spirituali e assassini di anime”: il vescovo Athanasius Schneider sul pellegrinaggio giubilare “Lgbtq+” in Vaticano

CITTÀ DEL VATICANO, 10 settembre 2025 — Il vescovo Athanasius Schneider si è espresso con forza contro il recente pellegrinaggio giubilare internazionale “LGBTQ+” sancito dal Vaticano, denunciandolo come una “profanazione” della Porta Santa e una “presa in giro” di Dio.

Il pellegrinaggio, inserito nel Calendario generale del Giubileo del Vaticano 2025, è stato organizzato dall'associazione italiana pro-LGBTQ+ Tenda di Gionata; dalla Rete globale dei cattolici arcobaleno, che aveva fatto pressioni durante il Sinodo dei giovani in Vaticano del 2018; e dall'organizzazione statunitense Outreach, guidata da padre James Martin, SJ.

venerdì 12 settembre 2025

Oggi si celebra la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema. die XII mensis Septembris In festo Sanctissimi Nominis Beatæ Mariæ Virginis ... e il nome della Vergine era Maria (Lc 1,27).

Festa del SS. Nome di Maria.

Oggi celebriamo la festa del Santissimo Nome della Beata Vergine.

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.
Lodato, onorato e invocato sempre sia,
l'amabile e potente Nome di Maria.
O Santo, soave e potente Nome di Maria,
possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.
Cenni storici
La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni III Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, il Beato Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l'Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.
In anni più recenti Papa Paolo VI la tolse dal calendario romano, ma inserì nel Messale una Messa votiva in suo onore. Papa Giovanni Paolo II, nella terza edizione del Messale Romano post-conciliare (2002), l'ha reintrodotta come memoria (facoltativa) nella data del 12 settembre.

Preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.
Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l’aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.
Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.
Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell’ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: “O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.
Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l’anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te!
Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.
O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l’amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch’io insieme a Sant’Anselmo: “O nome della Madre di Dio, tu sei l’amore mio!”. Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.
Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l’anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: “Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.

Santi per tutti i tempi, non per una stagione

In effetti l'avevamo pubblicato anche noi [qui] e tra i commenti c'erano i rilievi cui Trabucco risponde. Non mancavano neppure considerazioni coerenti con le sue... Di seguito la sua replica. Tuttavia la situazione odierna è più che mai anomala e inedita perché l'eresia viene dal trono più alto e dalla maggior parte delle gerarchie.  Dunque la differenza, oggi, è nella responsabilità, insita della funzione sacerdotale, di riaffermare la Verità calpestata ormai coram populo per tutto l'orbe cattolico. Premesso che la prudenza e il rispetto non possono mancare, se chi ne prende coscienza tace per obbedienza (lo stesso San Tommaso parla di falsa obbedienza), la Verità chi la riafferma al gregge sviato e disperso?

Santi per tutti i tempi, non per una stagione

Dopo il mio intervento sul quotidiano on line "La Nuova Bussola Quotidiana" in merito al caso doloroso e sofferto del Rev. Don Leonardo Maria Pompei destinatario, com'è noto, di un provvedimento di sospensione a divinis, mi è stata mossa, legittimamente ed intelligentemente, sia in pubblico, sia in privato, la seguente obiezione: oggi la Chiesa è immersa in una crisi senza precedenti, il neomodernismo è penetrato nel cuore stesso della vita ecclesiale etc., per cui non sarebbe legittimo paragonare l’atteggiamento di figure come San Pio da Pietrelcina, Don Dolindo Ruotolo, San Giovanni Bosco e tanti altri santi, che obbedirono pur soffrendo, con la situazione presente di don Pompei. Allora, si dice, il contesto era diverso: non vi era questa dissoluzione dottrinale, non questa confusione universale, non questa apostasia silenziosa.

Un’artista queer a capo della Pontificia Accademia Belle Arti

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews. Un'altra sfasatura di non poco conto che sfiora lo scandalo. Papa Leone XIV ha nominato Cristiana Perrella presidente della Pontificia Accademia di Belle Arti. Femminista, attivista queer e senza legami con l’arte sacra, che negli ultimi anni ha organizzato mostre d'arte sessualmente esplicite e pro-omosessuali. 

Un’artista queer a capo della Pontificia Accademia Belle Arti

La nomina di Cristiana Perrella alla guida dell’Accademia Vaticana delle Belle arti suscita perplessità.

Perrella è nota come "esperta" di arte contemporanea. Da marzo di quest'anno è direttrice del museo MACRO di Roma e in precedenza ha insegnato "management culturale" all'Università San Raffaele di Milano.

In passato, Perrella ha ospitato numerose mostre oscene, pro-LGBT e sadomasochiste. Nel 2020, ha curato una mostra intitolata "Nudi" con 90 fotografie dell'artista cinese Ren Hang al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. La maggior parte delle fotografie mostrava persone nude, alcune delle quali in pose omoerotiche. La descrizione ufficiale della mostra affermava che alcune delle foto "a volte si riferiscono al sadomasochismo e al feticismo".

giovedì 11 settembre 2025

Il demonio in cattedra: la Costituzione anfibologica e il trionfo del potere sull'ordine delle cose

Il rovesciamento culturale di oggi: chi denuncia il male rischia di essere accusato di atteggiamento discriminatorio. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Il demonio in cattedra: la Costituzione anfibologica
e il trionfo del potere sull'ordine delle cose


La vicenda che ha visto protagonista un docente di storia e filosofia in un liceo di Palermo, sospeso dall’insegnamento e privato della retribuzione per avere richiamato una studentessa che indossava un crocifisso capovolto e dichiaratasi "satanista", non è un mero fatto di cronaca scolastica, ma un caso paradigmatico della torsione a cui viene sottoposto il diritto costituzionale positivo che ha rinnegato l'ordine oggettivo delle cose, piegandosi a criteri contingenti e fluidi.

Il Tribunale Ordinario di Palermo-sezione lavoro, nel respingere il ricorso del docente e nel confermare la sanzione, ha fondato la propria decisione su tre capisaldi: 1) la violazione della dignità della studentessa; 2) la lesione della sua libertà religiosa; 3) la contrarietà del comportamento ai principi di laicità della scuola pubblica.