Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 28 giugno 2019

Eretico e apostata. Il cardinale Brandmüller scomunica il Sinodo vaticano sull’Amazzonia

Lo scorso 27 giugno il cardinale Walter Brandmüller è intervenuto, con un documento reso pubblico in più lingue, sull’”Instrumentum laboris” del Sinodo sull’Amazzonia che si terrà in Vaticano (6-27 ottobre), affermando che esso “contraddice l’insegnamento vincolante della Chiesa in punti decisivi e quindi deve essere qualificato come eretico”. Inoltre, poiché mette in discussione il fatto stesso della divina rivelazione “si deve anche parlare, in aggiunta, di apostasia” e in conclusione “costituisce un attacco ai fondamenti della fede, in un modo che non è stato finora ritenuto possibile. E quindi deve essere rigettato col massimo della fermezza”. Il testo originale è apparso in tedesco su Kath.net; lo riprendiamo di seguito nella traduzione italiana tratta da Settimo  Cielo.
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Una critica dell’”Instrumentum laboris” per il sinodo dell’Amazzonia

Introduzione

Può davvero causare stupore che, all’opposto delle precedenti assemblee, questa volta il sinodo dei vescovi si occupi esclusivamente di una regione della terra la cui popolazione è solo la metà di quella di Città del Messico, vale a dire 4 milioni. Ciò è anche causa di sospetti riguardo alle vere intenzioni che si vorrebbero attuare in modo surrettizio. Ma bisogna soprattutto chiedersi quali siano i concetti di religione, di cristianesimo e di Chiesa che sono alla base dell’”Instrumentum laboris” recentemente pubblicato. Tutto ciò sarà esaminato con l’appoggio di singoli elementi del testo.

Perché un sinodo in questa regione?

Per cominciare, occorre chiedersi perché un sinodo dei vescovi dovrebbe trattare argomenti, che – come è il caso dei tre quarti dell’”Instrumentum laboris” – hanno solo marginalmente qualcosa a che fare con i Vangeli e la Chiesa. Ovviamente, da parte di questo sinodo dei vescovi viene compiuta anche un’aggressiva intrusione negli affari puramente mondani dello Stato e della società del Brasile.

C’è da chiedersi: che cosa hanno a che fare l’ecologia, l’economia e la politica con il mandato e la missione della Chiesa?

E soprattutto: quale competenza professionale autorizza un sinodo ecclesiale dei vescovi a emettere dichiarazioni in questi campi?

Se il sinodo dei vescovi davvero lo facesse, ciò costituirebbe uno sconfinamento e una presunzione clericale, che le autorità statali avrebbero motivo di respingere.

Sulle religioni naturali e l’inculturazione

C’è un altro elemento da tenere presente, che si trova in tutto l’”Instrumentum laboris”: vale a dire la valutazione molto positiva delle religioni naturali, includendo pratiche di guarigione indigene e simili, come anche pratiche e forme di culto mitico-religiose. Nel contesto del richiamo all’armonia con la natura, si parla addirittura del dialogo con gli spiriti (n. 75).

Non è solo l’ideale del “buon selvaggio” tratteggiato da Rousseau e dall’Illuminismo che qui viene messo a confronto con il decadente uomo europeo. Questa linea di pensiero si spinge oltre, fino al XX secolo, quando culmina in un’idolatria panteistica della natura. Hermann Claudius (1913) creò l’inno del movimento operaio socialista “Quando camminiamo fianco a fianco…”, in una strofa del quale si legge: ”Verde delle betulle e verde dei semi, che la vecchia Madre Terra semina a piene mani, con un gesto di supplica affinché l’uomo diventi suo… “. Va notato che questo testo è stato successivamente copiato nel libro dei canti della Gioventù hitleriana, probabilmente perché corrispondeva al mito del “sangue e suolo” nazionalsocialista. Questa prossimità ideologica è da rimarcare. Questo rigetto anti-razionale della cultura “occidentale” che sottolinea l’importanza della ragione è tipico dell’”Instrumentum laboris, che parla rispettivamente di “Madre Terra” nel n. 44 e del “grido della terra e dei poveri” nel n.101.

Di conseguenza, il territorio – vale a dire le foreste della regione amazzonica – viene addirittura dichiarato essere un “locus theologicus”, una fonte speciale della divina rivelazione. In esso vi sarebbero i luoghi di un’epifania in cui si manifestano le riserve di vita e di saggezza del pianeta, e che parlano di Dio (n. 19). Inoltre, la conseguente regressione dal Logos al Mythos viene innalzata a criterio di ciò che l’”Instrumentum laboris” chiama l’inculturazione della Chiesa. Il risultato è una religione naturale con una maschera cristiana.

La nozione di inculturazione è qui virtualmente snaturata, dal momento che in realtà significa l’opposto di ciò che la commissione teologica internazionale aveva presentato nel 1988 e di quanto aveva precedentemente insegnato il decreto “Ad gentes” del Concilio Vaticano II sull’attività missionaria della Chiesa.

Sull’abolizione del celibato e l’introduzione di un sacerdozio femminile

È impossibile nascondere che questo “sinodo” è particolarmente adatto per attuare due progetti tra i più cari che finora non sono mai stati attuati: vale a dire l’abolizione del celibato e l’introduzione di un sacerdozio femminile, a cominciare dalle donne diacono. In ogni caso si tratta di “tener conto del ruolo centrale che le donne svolgono oggi nella Chiesa amazzonica” (n. 129 a3). E allo stesso modo, si tratta di “aprire nuovi spazi per ricreare ministeri adeguati a questo momento storico. È il momento di ascoltare la voce dell’Amazzonia… “ (n. 43).

Ma qui si omette il fatto che, da ultimo, anche Giovanni Paolo II ha affermato con la massima autorità magisteriale che non è nel potere della Chiesa amministrare il sacramento dell’ordine alle donne. In effetti, in duemila anni, la Chiesa non ha mai amministrato il sacramento dell’ordine a una donna. La richiesta che si colloca in diretta opposizione a questo fatto mostra che la parola “Chiesa” viene ora utilizzata esclusivamente come termine sociologico da parte degli autori dell’”Instrumentum laboris”, negando implicitamente il carattere sacramentale-gerarchico della Chiesa.

Sulla negazione del carattere sacramentale-gerarchico della Chiesa

In modo simile – sebbene con espressioni piuttosto di passaggio – il n. 127 contiene un attacco diretto alla costituzione gerarchico-sacramentale della Chiesa, quando vi si chiede se non sarebbe opportuno “riconsiderare l’idea che l’esercizio della giurisdizione (potere di governo) deve essere collegato in tutti gli ambiti (sacramentale, giudiziario, amministrativo) e in modo permanente al sacramento dell’ordine”. È da una visione così errata che deriva poi nel n. 129 la richiesta di creare nuovi uffici che corrispondano ai bisogni dei popoli amazzonici.

Tuttavia è il campo della liturgia, del culto, quello in cui l’ideologia di un’inculturazione falsamente intesa trova la sua espressione in modo particolarmente spettacolare. Qui, alcune forme delle religioni naturali sono assunte positivamente. L’”Instrumentum laboris” (n. 126 e) non si trattiene dal chiedere che i “popoli poveri e semplici” possano esprimere “la loro (!) fede attraverso immagini, simboli, tradizioni, riti e altri sacramenti (!!)”.

Questo sicuramente non corrisponde ai precetti della costituzione “ Sacrosanctum Concilium”, né a quelli del decreto “Ad gentes” sull’attività missionaria della Chiesa, e mostra una comprensione puramente orizzontale della liturgia.

Conclusione

Summa summarum”: l’”Instrumentum laboris” carica il sinodo dei vescovi e in definitiva il papa di una grave violazione del “depositum fidei”, che significa come conseguenza l’autodistruzione della Chiesa o il cambiamento del “Corpus Christi mysticum” in una ONG secolare con un compito ecologico-sociale-psicologico.

Dopo queste osservazioni, naturalmente, si aprono delle domande: si può qui rinvenire, specialmente riguardo alla struttura sacramentale-gerarchica della Chiesa, una rottura decisiva con la Tradizione apostolica in quanto costitutiva per la Chiesa, o piuttosto gli autori hanno una nozione dello sviluppo della dottrina che viene sostenuta teologicamente al fine di giustificare le rotture sopra menzionate?

Questo sembra essere davvero il caso. Stiamo assistendo a una nuova forma del Modernismo classico dell’inizio del XX secolo. All’epoca, si è cominciato con un approccio decisamente evolutivo e poi si è sostenuta l’idea che, nel corso del continuo sviluppo dell’uomo a gradi più alti, devono essere trovati di conseguenza anche livelli più elevati di coscienza e di cultura, per cui può risultare che quello che era falso ieri può essere vero oggi. Questa dinamica evolutiva è applicata anche alla religione, cioè alla coscienza religiosa con le sue manifestazioni nella dottrina, nel culto e naturalmente anche nella morale.

Ma qui, allora, si presuppone una comprensione dello sviluppo del dogma che è nettamente opposta alla genuina comprensione cattolica. Quest’ultima comprende lo sviluppo del dogma e della Chiesa non come un cambiamento, ma, piuttosto, come uno sviluppo organico di un soggetto che rimane fedele alla propria identità.

Questo è ciò che i Concili Vaticani I e II ci insegnano nelle loro costituzioni “Dei Filius“, “Lumen Gentium” e “Dei Verbum”.

Dunque si deve dire oggi con forza che l’”Instrumentum laboris” contraddice l’insegnamento vincolante della Chiesa in punti decisivi e quindi deve essere qualificato come eretico. Dato poi che anche il fatto della divina rivelazione viene qui messo in discussione, o frainteso, si deve anche parlare, in aggiunta, di apostasia.

Ciò è ancor più giustificato alla luce del fatto che l’”Instrumentum laboris” usa una nozione puramente immanentista della religione e considera la religione come il risultato e la forma di espressione dell’esperienza spirituale personale dell’uomo. L’uso di parole e nozioni cristiane non può nascondere che esse sono semplicemente usate come parole vuote, a prescindere dal loro significato originale.

L’”Instrumentum laboris” per il sinodo dell’Amazzonia costituisce un attacco ai fondamenti della fede, in un modo che non è stato finora ritenuto possibile. E quindi deve essere rigettato col massimo della fermezza.

27 commenti:

irina ha detto...

Se uno va ad insegnare una lingua in una piccola frazione isolata dell'Appennino, dopo essersi reso conto del livello e dell' ammontare della conoscenza linguistica locale, inizia piano piano ad introdurre le regole basi della nuova lingua, accompagnate dal compito di memorizzarne i vocaboli, raggruppati in elenchi giornalieri. Con il tempo ognuno apprezzerà la nuova lingua e pur tenendo cara quella natia, da solo ognuno, nel tempo, riserverà ad ognuna delle due lingue il posto che le compete; avendo scoperto, inoltre, che la seconda lingua è più articolata e puntuale, la rispetterà e vi si affezionerà in quanto gli consente di parlare, di pensare e di comportarsi in modo migliore, verso se stesso, verso il prossimo, verso la Vita e Chi la governa.

Credo che l'evangelizzazione sia qualcosa del genere. Chi lo ricorda può rifarsi a quel film, My Fair Lady ( è un film del 1964 diretto da George Cukor, tratto dal musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederic Loewe, ispirato a sua volta dall'opera Pigmalione di George Bernard Shaw.) Il missionario è un Pigmalione che eleva la piccola fioraia analfabeta al rango di signora capace di esprimersi compiutamente, quindi di pensare correttamente ed agire giustamente. Ma qui vi è molto di più che un mutamento linguistico- sociale, vi è anche quello ovviamente, ma qui si porta Gesù Cristo, unico e solo Pigmalione che muterà la vita dei suoi fedeli
secondo le caratteristiche di ognuno, per poterli portare nella società del Re dei Re per sempre.
Ora se un consacrato non capisce questo è male, se non lo capisce un pontefice è malissimo; evidentemente la fede in loro è stata oscurata dalla ideologia che spesso
nasconde l'ignoranza e la presunzione e l'accidia, che evita di percorrere la strada stretta, quella che richiede di ricominciare ogni volta dall'A,B,C e riprendere con maggiore umiltà a fare i primi passi.
L'Amazzonia potrebbe essere per JMB l'ennesima via di fuga per se stesso, per i suoi amici, che con il bel gesto del baciare i piedi agli indigeni dell'Amazzonia, si auto-assolve e assolve i suoi amici sfascisti, dal non avervi portato il Signore Gesù Cristo. Con questi gesti, ormai consunti, spettacolari solo per la loro bassezza, purtroppo JMB continua a darsi la zappa sui piedi in mondovisione. Il tempo per pentirsi e convertirsi è aperto fino all'ultimo respiro. Volendo.

Anonimo ha detto...

ha ragione. Ma i conservatori potevano pensarci prima. Il documento lui dice deve essere rigettato: bene da chi? ci sarà la solita petizione con tante firme. Poi la mafia di san gallo farà quello che vuole. I conservatori si sono resi conto che stanno perdendo. hanno capito perché? Comunque ben venga questa presa di posizione. Difficilmente fermerà il progetto dei mafiosi di san gallo.
Però davvero è l'ultimo atto: ci stanno fregando da Roncalli in poi. Bergoglio non è piovuto da Marte. Per loro i marziani siamo noi e come un corpo estraneo a gaia vogliono spazzarci via: sono riusciti a emarginarci, ci insultano di continuo, si fanno beffe di noi. Per la cronaca poi non è Bergoglio che ha cominciato a elogiare Lutero. Mi pare che menscevichi conciliari si stiano accorgendo che i bolscevichi hanno preso il potere. Chi conosce un po' la storia russa sa che per i menscevichi le cose non sono andate bene. Quando ero piccolo io e non c'era Bergoglio c'era già la messa di lutero creata in laboratorio dal massone bugnini e approvata da montini.
Vi stupite perché la gente si converte all'Islam, al Buddismo, cerca la spiritualità nei sufi o nel vedanta? Io sono tornato alla vera fede anche perché ho scoperto che con la minestra insipida buonista che mi hanno propinato in parrocchia negli anni 70 il Cattolicesimo, l'unica vera Chiesa di Cristo non hanno nulla a che fare. Però ci ho messo 30 anni. Per carità tutta mia la responsabilità dei miei errori. Nel mio piccolo li riconosco tutti e me ne pento amaramente. Mi piacerebbe vedere anche qualche menscevico che fa la stessa cosa e la smette con la solita solfa del concilio buono anzi buonissimo e del postconcilio cattivo. Bergoglio sarà anche un cattivone ma non è lui che ci ha fregato la Santa Messa e non solo quella.

Anonimo ha detto...

Ecco che fine fa un vescovo, etichettato come Ratzingeriano, ingiustamente perseguito e abbandonato da tutti
http://lanuovabq.it/it/barbarie-su-cavina-vescovo-che-la-chiesa-non-ha-difeso

fabrizio giudici ha detto...

ci sarà la solita petizione con tante firme.

Le petizioni si firmano comunque, ma è vero che non sono risolutive. Piuttosto, la cosa più vergognosa che succederà è l'incapacità di gran parte dei cattolici di capire cosa sta succedendo. Poi questo è un documento preliminare, non il documento finale: cambieranno due frasi e un paio di virgole, senza mutare il senso complessivo, ma darà lo spunto ai capocattofessi per dire "ecco, vedete, erano preoccupazioni inutili, tutto sotto controllo". E la massa dietro.

Valeria Fusetti ha detto...

Irina@ è una bellissima similitudine. Grazie la userò per spiegare, meglio di quello che mi è riuscito sino ad ora, cos' è stata la civilizzazione portata dalla Chiesa, in parallelo con l' evangelizzazione. È orribile leggere in quello "strumento di lavoro del diavolo" che l' annuncio di Gesù Cristo sia letto, ed insegnato nella Chiesa stessa, non come opera dello Spirito Santo, bensì come violenza, sopraffazione e rapina. Costoro nel loro accecamento blasfemo, che arriva alla bestemmia contro lo Spirito Santo, agiscono esattamente come hanno sempre fatto gli eretici di tutti i tempi: cercano di impadronirsi della Chiesa negandone l' origine divina, per poterne fare quel che vogliono. Per poterlo fare devono negare anche la divinità di Nostro Signore, che ne è il Capo per l' eternità. La rivendicano come la Chiesa inventata da loro, piccoli dei che danzano con i lupi, immaginandosi una Chiesa fondata da quel Concilio che hanno rubato alla Chiesa di Gesù Cristo, manipolandola e raggirandola. È solo follia, e se saranno pochi, sempre gli stessi, che denunceranno l' apostasia non avrà - agli occhi di Dio - nessuna importanza. Non c'è bisogno di un bazooka, con costoro basteranno 1 pietra, 1 fionda e la Potenza di Dio. A Suo tempo e a Suo luogo.Dio non cambia modo di agire, basta leggere quello che Egli ha Rivelato di sé per capirlo. Poveri ciechi guide di ciechi.

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/06/28/uomini-giusti-ai-posti-giusti-28/

E adesso, restando in argomento, passiamo a uno dei nostri più celebri uomini giusti ai posti giusti, ovvero il padre James Martin, il quale ha annunciato che celebrerà a New York una Pre-Pride Mass.

Come dite? Che cosa sarebbe una Pre-Pride Mass? Ma che domande! È una Messa pre-pride, pre orgoglio, pre gay pride, insomma.

“All are welcome! LGBT + o LGBT + Ally (ovvero LGBT più eterosessuali alleati della causa gay, ndr), tutti sono invitati a partecipare alla nostra bellissima festa”, scrive il padre gesuita. “United in Love” è lo slogan. Sarà un fine settimana di “inclusione e preghiera” e la chiesa sarà addobbata con i colori dell’arcobaleno.

“Un colore, una promessa”, spiega il gesuita, il quale poi va a illustrare nel dettaglio il significato di ogni colore.

“Verde vuol dire sicurezza. Ti promettiamo un ambiente sicuro, autenticamente amorevole”.

“Giallo vuol dire accettazione. Ti promettiamo l’accettazione con un sorriso e il desiderio di sapere di più su di te”.

“Blu vuol dire inclusione. Ti promettiamo l’inclusione a braccia aperte e un caldo abbraccio”.

“Rosa vuol dire supporto. Ti promettiamo sostegno, perché il tuo cuore si apra nei momenti belli come in quelli difficili”.

Come dite? Che è proprio vero che nella Chiesa cattolica ormai se ne vedono di tutti i colori?

Basta! Non sono più disposto ad accettare questi commenti da restaurazionisti ideologici superficiali elitari pessimisti queruli disillusi piccoli mostri untuosi idolatri!

Anonimo ha detto...

https://www.ricognizioni.it/guareschi-lintellettuale-di-razza-contro-la-razza-degli-intellettuali/

Nel mondo cattolico era già in atto una divisione che pochi vedevano e nessuno osava denunciare. Lo fece lui, in splendida solitudine, il 14 novembre 1963 titolando “Le due Chiese” un inesorabile capitolo della rassegna periodica “Il Bel Paese”:«Bisogna purtroppo prendere atto che esistono due Chiese cattoliche: la Chiesa della Chiarezza e la Chiesa dell’Ambiguità. La prima è conosciuta come Chiesa Martire (un tempo era detta Chiesa del Silenzio) e il suo simbolo vivente è il Primate d’Ungheria Cardinale Mindszenty. La seconda è la Chiesa simboleggiata da quei Vescovi italiani che, nell’imminenza del varo del nuovo centrosinistra cattolico-marxista, ha lanciato ai cattolici italiani il famoso Messaggio che può essere interpretato in almeno quattro modi. […] La furberia di condannare il comunismo “ateo” permette di pensare all’esistenza di un comunismo “non ateo” e, quindi “buono”. L’astuzia di non parlare mai di marxismo per non dar fastidio ai marxisti rossi di Nenni e ai marxisti bianchi di La Pira, Sullo eccetera è sottilissima. Il Messaggio dei Vescovi italiani pare scritto non da autorevolissimi Ministri della religione di Cristo, ma da un qualsiasi Moro che impugnasse, al posto della penna, un’anguilla viva».

Anonimo ha detto...

E la massa dietro.

Mica tanto. In America latina pare che le masse si siano arrangiate e si siano convertite in massa appunto a chiese pentecostali o evangeliche generiche. sono arrivati anche da noi vedi http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/10/17/news/un-business-chiamato-gesu-1.285938.
In una conferenza online su Enzo Bianchi Mons. Livi faceva notare che in Messico hanno avuto meno successo grazie alla profonda e diffusa devozione mariana dei cattolici messicani.
In ogni caso in Italia tanta gente ascolta ancora i preti: se il Don mette in dubbio i dogmi mariani magari anche il fedele di mezza età che magari faceva il catechista e non perde mai una messa, è disgraziatamente disposto a seguirlo. Perché? Perché il Don ha studiato in seminario, conosce bene la teologia e rappresenta la Chiesa docente. tragico ma vero.
oppure capita di ascoltare catechisti da 40 anni che dicono che il ruolo del papa è di mettere d'accordo tutte le religioni. Non scherzo. Si tratta poi di persone buone, buone sul serio, che io per altri aspetti ammiro moltissimo. Cosa è successo?
Che i buoni cattolici hanno obbedito al papa, alla Chiesa, al vescovo, al don che magari non fa altro che riproporre le sciocchezze dei teologi protestanti liberali.
Quindi io non mi aspetterei da persone che semplicemente seguono quello che dice la Chiesa docente di capire quello che non hanno gli strumenti per capire, anche se sono laureate. L'obbedienza per loro viene prima di tutto un po' come accadeva nel vecchio partito comunista. Solo che quello fortunatamente non esiste più, il Partito Radicale di Massa a cui si sono iscritti tutti i neomodernisti sfortunatamente prospera.
Ci salveranno le suore che non hanno paura di fare causa al Vaticano come succede in Francia.

Anonimo ha detto...


Finalmente si dice pane al pane...
Senza mezzi termini.
Unica riserva, scontata peraltro: l'apprezzamento positivo
di certi testi del Vaticano II.

È ovvio che la 'Sacrosanctum Concilium' non autorizza in
quanto tale l'inserimento di culti indios o altri, l'elaborazione di una
liturgia sincretistica, non cattolica. Tuttavia ha introdotto
il principio della "sperimentazione liturgica" in teoria controllata
dalla S. Sede, per "adattare il culto all'indole, alle tradizioni
dei vari popoli" (artt. 37-40). Controllata dalla S. Sede ma con
il potere di controllare la liturgia, "entro limiti determinati",
concesso anche alla Conferenze Episcopali (ivi, art. 22, par. 2).
Così facendo, quella costituzione ha introdotto la creatività e la
sperimentazione nella liturgia, rottura completa con la tradizione,
e cosa sempre respinta con la massima energia nei secoli
dal Magistero. E a ragione, visti gli abusi che ne sono inevitabilmente
seguiti.
Il principio è buono, basta applicarlo bene ed eliminare gli
abusi? A volte è così. Ma non sembra questo il caso. Il principio
della "creatività-sperimentazione" è cattivo in sé, perché non può applicarsi
alla liturgia cattolica, che riflette immutabili verità di fede, le
quali, guarda caso, con le riforme liturgiche improntate al nuovo
principio appaiono oscurate, a cominciare dal significato propiziatorio
della S. Messa, nella quale oggi i fedeli celebrano (collettivamente
sotto la "presidenza" del sacerdote) soprattutto la Risurrezione del Signore!
E la Croce, che unica ci salva, che fine ha fatto?

In fondo la presente paganeggiante "inculturazione" del rito proposta per
l'Amazzonia, è solo l'ultimo atto di un processo degenerativo che dura da
decenni. Non abbiamo dovuto assistere alla "inculturazione" via "sperimentazione"
del rito in tutti i continenti, Europa compresa, sino al crearsi di celebrazioni
della Messa del tutto personali, frutto della "creatività" del singolo sacerdote?
Speriamo che un giorno (non più tanto lontano) alti prelati, sacerdoti e teologi si rendano conto del significato distruttivo delle "riforme" introdotte dal VAticano II ed agiscano
in conseguenza.
PP

Valeria Fusetti ha detto...

Ecco che fine fa un vescovo ecc. " In verità, in verità vi dico che il servitore non è maggiore del suo Signore,né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato." Gesù Cristo è morto in croce. Molti cristiani muoiono, ogni giorno.Circa 11 ogni giorno. Vedono morire in modi atroci le persone che amano. Basterebbe che abiurassero e la loro vita sarebbe salva. Salva quella dei figli ... Già ma non lo hanno fatto. Non lo fanno. Non lo faranno, perché Gesù l' ha detto che poteva essere così. Non subiscono una "gogna mediatica", perdono tutto. Non vanno in pensione alcuni anni prima del tempo, stanno lì... Perché dovrei stupirmi, o perché dovrebbe farlo mons. Cavina, se la Chiesa (?) non l' ha difeso ? Risulta a qualcuno che la Chiesa (?) difenda i Cattolici cinesi, pakistani, nord africani, nigeriani, e via di questo passo ? E allora perché lo pretendeva per lui ? Perché non ha continuato, invece, a fare il compito che Cristo gli ha assegnato ? Non uno o un altro papa : Cristo Gesù, Figlio di Dio, che siede alla destra del Padre, e che verrà a giudicare i vivi ed i morti.

fabrizio giudici ha detto...

è solo l'ultimo atto di un processo degenerativo che dura da decenni.

Volendo guardare alle piccole cose di ogni giorni, ma non trascurabili perché anche queste contribuiscono a deformare la mentalità, ecco spiegata l'introduzione di bonghi ed altri strumenti etnici nei canti liturgici...

Matteo ha detto...

il mio parroco va ogni 2 anni in missione in brasile. tutte le volte che torna appare illuminato da una sorta di panteismo naturalistico ecologico di liberazione. frasi del tipo "la natura che è madre e che dobbiamo difendere...", o "Dio ci aiuta a liberarci dall'oppressione di chi ci sfrutta...".
frasi che hanno l'effetto di farci credere che lui sia stato in un posto dove davvero Dio si rivela... mentre da noi Dio ha poco da fare.

e capisco pure chi ha paura che introducano l'addio al celibato o le diaconesse... sono davvero birboni.
spesso mi dice il mio parroco che in quelle aree le parrocchie sono grandissime, con villaggi sperduti in cui l'Eucaristia viene celebrata poche volte, e mi sento dire "boh, come si farà, di sacerdoti non ce ne sono più, una soluzione andrà trovata". Quale miglior posto e occasione per creare quella eccezione che poi diventa infezione in ogni angolo della terra?

mic ha detto...

Ho fatto la solita faticata ma ne sono felice. Me ne ha dato lo spunto il susseguirsi di riflessioni e reazioni al Sinodo per l'Amazzonia. E così ho attivato e pubblicato l'indice degli articoli; ma ho colto l'occasione per inserire anche gli indici riguardanti il Sinodo sulla famiglia e quello sui giovani. Ne trovate il richiamo nella colonna destra del blog.

Anonimo ha detto...

Grazie Mic!

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 12,24, quelli che hanno seguito Bergoglio, i Vescovi e il don di turno, saranno anche buoni(forse) ma certamente non sono più cattolici, ammesso che lo siano stati in passato.
Nessun autentico cattolico può pensare seriamente che il compito del papa sia riunire le diverse religioni, volute(sic!) dalla sapienza divina.
Lei e tanti altri altri vedete tanta ingenuità in questo io,invece, dietro un apparente umiltà vedo una grande superbia.
Non conoscono l'insegnamento perenne della Chiesa, per loro responsabilità e, interpretano soggettivamente la Rivelazione.
In compenso sono tanto buoni!

fabrizio giudici ha detto...

Sì, purtroppo la realtà è molto dura: se si è apostati, non si è "buoni". Se non si fosse cattolici, ma di altre religioni, atei o pagani, si potrebbe invocare l'ignoranza invincibile; non credo per chi è stato battezzato nella Cattolica e poi va dietro a questa gente. Si può certamente dire che l'inganno è molto forte, ma ci sono tutti i mezzi per informarsi. Non spetta a noi formulare condanne, ma queste persone vanno messe sull'avviso.

Anonimo ha detto...

scusate ma questa situazione non è cominciata nel 2013. Questa gente sono il papa regnante, molti vescovi e molti preti. A chi dovrebbe andare dietro un cattolico che ha sempre frequentato la parrocchia? Da questo ragionamento sembra che diate ragione a Don Ricossa.
Il gregge segue i pastori. Voi frequentate Messe non una cum?
Mi pare che la responsabilità della gerarchia postconciliare sia enorme. I laici e anche molti preti che sono stati educati nei seminari vaticanosecondisti mi sembra abbiano molte attenuanti. Chi ha conosciuto solo la Chiesa conciliare spesso non immagina nemmeno quanto tutto è stato stravolto. è tutta colpa di Bergoglio? Ricordo che tre dei pontefici conciliari sono stati canonizzati. Quindi le cose non mi paiono affatto semplici per il laico ordinario.

Antonio Spinola ha detto...

E che bisogno ha dei sacerdoti quest'Amazzonia descritta nell”Instrumentum laboris” ?

Se l'immagine della Chiesa è il buon samaritano, che ci sta a fare lì dove non c'è nessuno ferito? Se il discendente di Adamo, l'uomo "caduto" è solo l'occidentale, allora l'indigeno amazzonico diventa la nuova "immacolata concezione", e non ha bisogno né del battesimo, né dell'eucaristia.

Da quelle parti, sembra che abbiamo a che fare con di qualcosa di più del "cristiano anonimo", si tratta del Giusto finalmente ritrovato, colui che fermerà lo scatenarsi dell'ira divina sul nostro occidente, causa di ogni malvagità passata e presente.

Rr ha detto...

Ma si, lasciamo pure gli Indios alle loro superstizioni ed ignoranze. Cosi le elites fintamente “de sinistra” continueranno ad arricchirsi sempre di più, ed un paese che potrebbe essere ricchissimo e pari agli USA continuerà ad essere un c..o di posto.

Rr ha detto...

Matteo,
in Brasile ci sono tante cose che possono fa girar la testa ad uomo, pur prete: il sole, l’oceano, la spiaggia d’Ipanema con le sue ragazze, il samba con le sue sambere, la foresta, Indios femmine e maschi seminudi, il mate o simili sostanze inebrianti...

Anonimo ha detto...

Gesù ha avuto torto marcio, bastava una gitarella in Amazzonia o meglio ancora un sinodo sull'Amazzonia e tutti giusti e santi! Anonimo 20,21, don Ricossa dice tante cose esattissime salvo quel mezzo papa metà asino e metà uomo, con luce intermittente. Ma la metà asino si convertirà probabilmente adesso che avrà la possibilità di conoscere i giusti santi della foresta indigena con magia connessa e riti pagani. Quanto alla gerarchia ed al popolo che la segue, compresi i 3 antipapi santificati con rito amazzonico, appartengono ai santi giusti del rito amazzonico, infatti i comandamenti li hanno aboliti tutti in particolare il primo, il secondo,il quarto (eutanasia amzzonica, sono vecchi e dan fastidio), il quinto (aborto a gogò e pillole varie), il sesto (manco uno che non abbia qualche convivente in casa o parentela, con giustizia amazzonica, il nono ed il decimo (grande voglia di possedere di tutto per amare gaia terra). Quanto al clero sa benissimo cosa si fa, carriera e oggi sappiamo più di ieri, signora superbia. E chi contesta è messo da parte, non è amazzonico e quindi non giusto santo di quella religione, vecchia come il mondo, anzi come il serpente.

fabrizio giudici ha detto...

Mi pare che la responsabilità della gerarchia postconciliare sia enorme.
Concordo.

I laici e anche molti preti che sono stati educati nei seminari vaticanosecondisti mi sembra abbiano molte attenuanti.
Qui concordo meno. Cominciamo a partire dalle Scritture:

21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 22 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. 23 Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. 24 Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. 25 Ecco, io ve l'ho predetto. 26 Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete.

Quindi, ci è stato predetto. Dice: ma il prete all'omelia non insegna mai queste cose. Vero, responsabilità sua. Ma va dato atto che nel post CVII ci è stato detto di prendere la Bibbia e studiarcela, che come laici abbiamo un ruolo attivo (ci è stato detto pure con molti eccessi) dunque le giustificazioni non valgono.

Poi ci sono le mariofanie. Dice: ma la Chiesa le ha abilmente sabotate. Vero anche questo, però non è riuscita a farle dimenticare: la gente sa che ci sono. Vale quanto detto sopra: uno può informarsi (anche con dei rischi, ma fanno parte del gioco) con un'ampia scelta di fonti (specialmente da quando c'è internet, sempre con tutti i rischi del caso). Ci sono anche tantissimi gruppi di preghiera che fanno riferimento a Fatima e Medjugorje - ora, tanto per essere chiari, su Medjugorje nutro molti dubbi, ma quello che sto dicendo è che non può esistere un cattolico che non sa cosa siano Fatima e Medjugorje; può informarsi; può anche avere dubbi su Medjugorje, ma almeno inserirlo nel giusto filone dei richiami alla conversione e alla penitenza).

Infine, forse la cosa più evidente. Questa cricca di apostati avrebbe potuto andare al potere normalmente, dopo la morte naturale di un Papa. Invece no, c'è andata con un evento che è eccezionale, e lo è in tutta evidenza. Avrebbe potuto presentarsi come una congrega di santi pii e misericordiosi, riuscendo a nascondere tutti gli scandali in cui è invischiata, e invece no: sono arrivati sui giornali. Se uno continua a mettere la testa sotto la sabbia, concludendo che sono tutte invenzioni, beh, la colpa è sua. I mezzi per approfondire ce li ha.

Il Padreterno ci sta bombardando di segni che evidenziano l'eccezionalità del momento.

fabrizio giudici ha detto...

Un vescovo ha parlato:

https://www.lifesitenews.com/blogs/swiss-bishop-amazon-synod-could-contaminate-whole-mystical-body-of-church...gravely-damage-it

Anonimo ha detto...

@ Fabrizio Giudici
credo tu abbia ragione sia sulle mariofanie che sulla Scrittura. Per me è stata molto importante anche la scoperta degli scritti di Maria Valtorta che sono un potentissimo antidoto al modernismo. Della Valtorta è uscita un'ottima biografia documentatissimahttps://mariavaltortastore.com/it/maria-valtorta-la-testimone-della-vita-di-cristo.html
In ogni caso mi sono reso conto che il mio giudizio è molto parziale perché essendomi convertito da pochi anni e avendo vissuto nella non verità la gran parte della mia vita adulta mi sento veramente l'ultimo dei cristiani. Quindi spesso sono poco lucido.
Ti ringrazio molto delle precisazioni.

fabrizio giudici ha detto...

Carissimo, non è affatto detto che un neo-convertito ne capisca meno di altri; d'altro canto c'è gente che vive in questo disastro da cinquant'anni e non sta capendo niente. Peraltro io fino a pochi anni fa avevo molti sentori di cose che non andavano, ma certo non fino al punto che vediamo, mentre nel mondo tradizionale le cose erano chiaramente denunciate e spiegate da tempo. Ma io non sapevo manco che esistesse il mondo tradizionale...

mic ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mic ha detto...

credo tu abbia ragione sia sulle mariofanie che sulla Scrittura.

Personalmente sono sempre molto cauta con le rivelazioni private e mi soffermo, senza peraltro privilegiarle rispetto ad altre fonti (Magistero perenne, Scrittura), solo su quelle riconosciute (tipo Fatima, La Salette). Per il resto, avendo anche poco tempo a disposizione sono molto selettiva; ma penso comunque che la tradizione millenaria della Chiesa e gli scritti dei Santi siano più che sufficienti per nutrire e approfondire una fede che vuol conservarsi retta e purificarsi sempre più.