Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 19 giugno 2019

Martin Mosebach: il “flirt” di Papa Francesco con l’eresia potrebbe provocare uno “scisma”

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews, intervista a Martin Mosebach, l'eminente scrittore tedesco che si è aggiunto ai firmatari della Lettera Aperta ai Vescovi [vedi indice articoli precedenti] e, in una intervista, fornisce le ragioni della sua firma e afferma che il “flirt” di Francesco con l’eresia potrebbe provocare uno “scisma”

Il 30 aprile 2019, 19 studiosi e prelati hanno pubblicato una Lettera aperta ai vescovi in cui accusano di eresia Papa Francesco ed esortano i vescovi di tutto il mondo a indagare in modo scrupoloso, per il bene della Chiesa, sulle accuse rivolte al pontefice. Nelle settimane successive altre persone – tra cui 20 sacerdoti e alcuni teologi e canonisti – hanno aggiunto le loro firme alla Lettera Aperta. I firmatari della Lettera Aperta sono ad oggi 92.
Il 13 maggio anche Martin Mosebach ha apposto la sua firma alla Lettera. Mosebach è uno scrittore di romanzi e saggista tedesco molto famoso, vincitore del Premio Georg Büchner, il più alto premio letterario della Germania, assegnato dall’Accademia di Lingua e Letteratura Tedesca. Nato nel 1951, Mosebach è anche autore del libro The Heresy of Formlessness: The Roman Liturgy and its Enemy, [L’eresia dell’informe. La liturgia romana e il suo nemico, pubblicato in italiano da Cantagalli - vedi ; e ancora sulla crisi della Liturgia qui - qui] , in cui presenta argomenti a favore della messa tradizionale in latino. Negli Stati Uniti, Mosebach è noto per i suoi saggi pubblicati su First Things.
Nella sua intervista a LifeSiteNews, Mosebach spiega perché ha firmato la Lettera Aperta ai Vescovi e afferma che la Chiesa si trova in una situazione “senza precedenti”, dato che mancano gli strumenti per affrontarla. Egli spera che si apra “un ampio dibattito sulla questione riguardante cosa è cattolico e cosa non lo è. Il risultato potrebbe essere drammatico – uno scisma – poiché la fazione progressista è molto forte, ma la piccola ala tradizionalista, se vuole rimanere fedele ai suoi principi, non può più fare alcuna concessione”.
Mosebach spera che un numero sempre maggiore di vescovi affronti la crisi attuale della Chiesa, aggiungendo: “Mi rifiuto di credere che in tutto l’Orbis Catholicus solo i quattro cardinali [dei dubia] e i tre vescovi del Kazakistan si sentano allarmati dal cammino tortuoso di Roma”.
Egli constata che sotto il pontificato di Bergoglio la Chiesa Cattolica “ha fatto sue le caratteristiche del progressismo occidentale dei democratici statunitensi e del partito dei verdi tedesco”, divenendo in questo modo “anti-sacramentale, anti-gerarchica e una sostenitrice attiva delle rivendicazioni ultra-progressiste di diversità sociale”.
Martin Mosebach definisce lo stile di governo di Papa Francesco “paradossale”, sottolineando il fatto che Francesco “è un leader che esige sottomissione e obbedienza cieca per poter distruggere, specialmente con questo strumento, i fondamenti spirituali di ogni obbedienza”. Secondo lo scrittore tedesco, Francesco usa “l’autorità papale per minare il magistero pontificio. Sta diventando sempre più evidente il fatto che si considera un agente rivoluzionario che opera dall’alto”.

* * *
L’intervista completa di LifeSiteNews a Martin Mosebach:

LifeSiteNews: Quali sono le ragioni per cui ha firmato la Lettera Aperta ai vescovi, anche se alcuni critici l’avevano già liquidata definendola “estremista”? Quali sono gli aspetti della Lettera Aperta che L’hanno attratta di più?
Martin Mosebach: La Lettera Aperta ai vescovi è certamente estremista – è la testimonianza di un momento storico che non ha precedenti nella Storia della Chiesa. Descrive una situazione che non è stata mai prevista e per affrontare la quale mancano pertanto gli strumenti. È vero che, in linea di principio, si dovrebbe essere molto prudenti prima di accusare qualcuno di essere un eretico. La Chiesa cattolica è antica e rivendica giustamente la sua universalità: ciò significa che al suo interno ci sono sempre stati movimenti molto differenti e a volte anche in contraddizione tra di loro. Ma il magistero dei papi ha sempre avuto il sopravvento – dopo un periodo più o meno lungo di dispute – ritornando alla Tradizione e prendendo decisioni nello spirito di quest’ultima, ponendo così fine ai contrasti.
Ma oggi, per la prima volta, abbiamo a che fare con un papa che, ben lungi dal porre fine a una disputa teologica, la alimenta e si sottrae al suo compito di risolverla. Sono soprattutto i mezzi che utilizza che mi sembrano tragici: flirta con l’eresia; mostra la sua simpatia nei suoi confronti facendole l’occhiolino e poi si esprime continuamente in modo così ambiguo che gli “eretici” possono sentirsi incoraggiati, mentre i “fedelissimi” del papa sperano ancora di essere in grado di provare l’esistenza di un nucleo ortodosso all’interno delle sue dichiarazioni.
Mi sembra che sia ormai necessario aprire un ampio dibattito sulla questione riguardante cosa è cattolico e cosa non lo è. Il risultato potrebbe essere drammatico – uno scisma – poiché la fazione progressista è molto forte, ma la piccola ala tradizionalista, se vuole rimanere fedele ai suoi principi, non può più fare alcuna concessione.

LifeSiteNews: Di fronte alla probabilità che i vescovi non rispondano a questa Lettera Aperta con un’indagine sulle possibili eresie del papa, quali risultati può ottenere una lettera di questo tipo?
Mosebach: Mi motiva il fatto che finalmente ci si rivolga a tutti i prelati della Chiesa. Essi fanno parte del magistero e quindi devono esprimersi con delle dichiarazioni quando è in gioco l’essenza della dottrina cristiana. Tutti devono presentare le loro domande al papa quando si trovano di fronte al dubbio di averlo compreso in modo corretto, non solo i quattro coraggiosi cardinali coi loro dubia.  Mi rifiuto di credere che in tutto l’Orbis Catholicus solo i quattro cardinali [dei dubia] e i tre vescovi del Kazakistan si sentano allarmati dal cammino tortuoso di Roma.
Ricordiamo che l’ufficio episcopale è il più alto nella gerarchia cattolica; si diventa vescovi per legge divina, chiamati da Gesù Cristo – cosa c’è da temere dunque? Quali disgrazie possono toccare o colpire un vescovo? Non vorrei che la mia speranza fosse vana e che le labbra di quanti, tra i vescovi di tutto il mondo, sono coscienti del disastro attuale – ed esistono, li conosco! – continuassero a rimanere chiuse per colpa di una falsa comprensione del concetto di unità.
Ma anche se la paura e il desiderio di fare carriera dovessero prevalere e nessuna delle persone interpellate rispondesse, la lettera continuerebbe a svolgere un ruolo importante: quello di mantenere aperta la ferita e di aumentare le possibilità che il prossimo pontefice affronti queste questioni.

LifeSiteNews: Può un semplice cattolico riconoscere quando un papa insegna l’eresia – o che la supporta in modo indiretto – o ritiene che sia necessario essere teologi altamente qualificati per essere in grado di arrivare a una conclusione del genere?
Mosebach: La religione cattolica è forse la più complicata del mondo, ed è per questo che il suo sistema dottrinale, la sua filosofia, è nota solo a una minoranza di fedeli, ma non è necessario [conoscere tutto], perché la Chiesa possiede nella liturgia cattolica uno strumento con l’aiuto del quale ciascuno, indipendentemente dal suo grado di formazione, è in grado di incontrare Dio; e tale incontro con Dio è ben al di sopra di qualsiasi dottrina.
È vero, ci sono questioni teologiche difficili da risolvere persino per gli esperti nel settore. Dato che il dibattito sulle verità della fede nella Chiesa non avrà mai fine, il magistero ha acquisito un significato speciale: il pensiero e le condizioni di vita di ogni secolo si sono dovuti misurati ripetutamente col canone della Tradizione.
Ma ci sono anche frasi semplici la cui comprensione non richiede di essere teologi di alta formazione. “Andate in tutto il mondo, insegnate a tutte le nazioni e battezzatele nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” non significa affatto “lasciate che tutte le nazioni mantengano la loro fede perché è Dio Che ha voluto che così fosse e Che le ha create con questo progetto in mente, per cui non è necessario che le battezziate”. Non è affatto plausibile che la frase “nessuno separi ciò che Dio ha unito” significhi “l’uomo può separare ciò che Dio ha unito”.

LifeSiteNews: Come descriverebbe un letterato, un osservatore attento della Sua età, il “fenomeno Francesco”? Come sono cambiati la Chiesa cattolica e il mondo sotto il suo pontificato?
Mosebach: La Chiesa cattolica è diventata sempre più borghese, ha fatto sue le caratteristiche del progressismo occidentale dei democratici statunitensi e del partito dei verdi tedesco. Dimostra di essere anti-sacramentale, anti-gerarchica e una sostenitrice attiva delle rivendicazioni ultra-progressiste di diversità sociale e così via. Ma essa ha adottato da questi movimenti secolari anche un rigido autoritarismo che si identifica col bizzarro motto “nessuna tolleranza nei confronti dell’intolleranza”. E secondo questo motto, “intollerante” è tutto ciò che coincide con la Tradizione della Chiesa.

LifeSiteNews: Come definirebbe lo stile di governo di Papa Francesco?
Mosebach: Il suo stile di governo è paradossale:  è un leader che esige sottomissione e obbedienza cieca per poter distruggere, specialmente con questo strumento, i fondamenti spirituali di ogni obbedienza. Bergoglio usa l’autorità papale per minare il magistero pontificio. Sta diventando sempre più evidente il fatto che si considera un agente rivoluzionario che opera dall’alto. Osservando tutto ciò e, in retrospettiva, tutto ciò che lo precede, sta diventando finalmente molto chiaro – o perlomeno si spera che lo stia diventando – il fatto che tutta l’epoca post-conciliare è stata una rivoluzione dall’alto sin dal principio e che, con un certo ritardo, sta ora portando alle estreme conseguenze i suoi “principi”.

LifeSiteNews: Alcuni commentatori affermano che si accusa Francesco di fatti – come per esempio la crisi provocata dagli abusi da parte di sacerdoti – di cui egli non è realmente responsabile dato che sono fenomeni che risalgono a decenni fa. Come vede questo approccio alla crisi degli abusi sessuali?
Mosebach: È vero che all’inizio Papa Francesco aveva una responsabilità esigua nella crisi provocata dagli scandali morali, ma è altrettanto vero che ha gettato alle ortiche il vantaggio che aveva. Emerge oggi tragicamente il fatto che proprio i prelati coinvolti in modo più imbarazzante in quegli scandali sono i pilastri di preferenza di questo pontificato. È per questo che Bergoglio ha avuto e ha ancora difficoltà nel rendere pubblici i loro misfatti o nel disfarsi di loro.
E questa è anche la ragione per cui egli non vuole menzionare le autentiche cause della crisi, bensì inventa fantasmi come un presunto “clericalismo”. Il papa della misericordia, ovviamente, non può tornare indietro al vecchio codice canonico abrogato tragicamente da Papa Paolo VI, che gli avrebbe consentito di affrontare questi problemi in modo molto diverso. Temo che il papa veda nello scandalo degli abusi sessuali soprattutto una scusa per buttare a mare la maggior quantità possibile di Tradizione cattolica, che sotto il pontificato degli ultimi papi è stata notevolmente ridimensionata.
[Traduzione di Antonio Marcantonio per Chiesa e post-concilio]

37 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.lanuovabq.it/it/sinodo-amazzonia-vescovi-rigettate-quel-documento
Nel documento confluiscono due gnosticismi. Il primo è l’idea che la salvezza derivi da una prassi, da un cristianesimo rivisto dall’interno di una situazione storica (di sfruttamento): era la via della teologia della liberazione. Il secondo è rappresentato dal primitivismo ecologistico della vita nel “tutto” della Madre Terra di cui sarebbero depositari i popoli amazzonici oggi sfruttati. Due gnosticismi in uno. Due gnosticismi poco amazzonici, molto di esportazione occidentale, pensati sulle cattedre delle nuova teologia cattolica europea.
Stefano Fontana






Anonimo ha detto...

Stanno proprio esagerando...

Come ben argomenta Stefano Fontana su La Nuova BQ "l’Instrumentum Laboris del prossimo sinodo dei vescovi sull’Amazzonia ha un impianto inaccettabile e si spera che i Padri sinodali lo ricusino e ne stilino uno nuovo. Darebbero così prova di carità e di verità".

Ormai il combinato-disposto sinodo-instrumentum laboris-scelta dei partecipanti-pilotaggio dei lavori-documento conclusivo, pare deliberatamente volto a scardinare i sacramenti e a modificare i connotati del cattolicesimo.

Nel caso specifico "il testo è densamente farcito con la neo-lingua ecclesiale di oggi. Non si contano le parole come sinodalità, Chiesa in uscita, scelta dei poveri, dialogo, ascolto, discernimento, conversione ecologica, periferie geografiche ed esistenziali, e le tante altre che ormai abbiamo tutti a noia perché le sentiamo ripetute per dovere istituzionale, come manifesto ideologico, per moda comunicativa o per servile compiacenza".

In tutto questo "il vero problema non sta in questo. Si tratta piuttosto di una chiara venatura gnostica che anima tutto il testo. Nella sostanza viene proposto di leggere il messaggio di Cristo alla luce della cultura ancestrale e panteistica delle popolazioni indigene. Il paganesimo – ossia una religiosità del mito che non conosce il Logos -, è presentato come sano esempio di multireligiosità in cui si manifesterebbe lo Spirito Santo, qualcosa di parallelo alla biodiversità sul piano ambientale. L’animismo è presentato come una valida ed elevata dimensione spirituale che coglie il senso del tutto e vi si immedesima, usando un linguaggio narrativo esoterico a cui si dovrebbe conformare il linguaggio della Chiesa. La ritualità indigena è considerata “essenziale per la salute integrale” in quanto crea “armonia ed equilibrio tra gli essere umani e il cosmo. Essa è quindi vista come valida esperienza del sacro, aliena da superstizione, magia, stregoneria, sciamanesimo, e da tenere presente come spunto per l’inculturazione della liturgia cattolica. Il creato è chiamato gnosticamente la “Madre Terra”, nel cui grembo tutti noi viviamo in connessione “con le varie forze spirituali”, da essa nutriti in una uguaglianza integrale tra gli esseri viventi da cui l’uomo non emerge per alcuna forma di elezione divina.

Nel documento confluiscono due gnosticismi. Il primo è l’idea che la salvezza derivi da una prassi, da un cristianesimo rivisto dall’interno di una situazione storica (di sfruttamento): era la via della teologia della liberazione. Il secondo è rappresentato dal primitivismo ecologistico della vita nel “tutto” della Madre Terra di cui sarebbero depositari i popoli amazzonici oggi sfruttati. Due gnosticismi in uno.

Due gnosticismi poco amazzonici, molto di esportazione occidentale, pensati sulle cattedre delle nuova teologia cattolica europea.

E sullo sfondo il tentativo di ridefinire il sacerdozio.

Stanno proprio esagerando...

alessandro Mirabelli ha detto...

l'ala progressita è mediaticamente forte. Controlla le università. Anche ai tempi dell'arianesimi quasi tutti i vescovi erano ariani. Ma non è maggioritaria nei fedeli. I quali non tutti si riconoscono nel c.d. tradizionalismo, parola che in sè è un non senso. La distinzione dovrebbe farsi no fra chi è tradizionalista e chi no ma fra chi è cattolico e chi lo è solo formalmente ma interiormente ha sposato il protestantesimo ed il relativismo. Siamo in tanti, in tantissimi, la maggioranza , a ritenere che questo pontificato sia un disastro.

Valeria Fusetti ha detto...

Nel documento in questione confluiscono e si intrecciano in modo chiaro ed evidente l' apostasia e l' eresia. Se i Vescovi di cui parla Mosebach, pur non essendo d' accordo con cotanto scempio e improntitudine, taceranno penso che lo sappiano bene che, anche loro, si mettono dalla parte di eresia ed apostasia. Non sono degli sprovveduti: devono scegliere tra la macumba e Gesù Cristo. Non è difficile: o di qua o di là. I nostri fratelli e sorelle "affidati" al pacifismo dell' Islam, ci indicano la strada ogni giorno. Imparino da loro, che hanno imparato da Gesù Cristo. Se tacciono è la macumba, ora e per l' eternità.In cordibus Jesus et Mariae.

Anonimo ha detto...

Esagerino pure tanto il tempo non si ferma e non ne hanno molto a disposizione. Invece del lento smottamento degli anni passati adesso possono fare e disfare e sprofondare a loro piacimento, con quali risultati lo vedremo . Certo pretendere di trasformare la Chiesa Cattolica in 3 al massimo 4 lusti è una fatica improba.

Anonimo ha detto...

Mi spiace contraddirla Alessandro, ma molti fedeli seguono i cattivi pastori, che essi stessi hanno voluto.
La situazione attuale differisce, in peggio, da quella ariana, a mio parere per almeno due motivi.
Il primo é che ci troviamo difronte al modernismo,ovvero la sintesi di tutte le eresie, il secondo risiede nel fatto che i fedeli, a differenza di allora, sembrano aver smarrito li sensus fidei.
Non so lei ma io tutti i giorni mi trovo a battagliare sulla fede, in famiglia, al lavoro, tra gli amici.
È proprio questo che da la profondità e l'ampiezza dell'attuale crisi,che ha un nome: Apostasia.
Comunque condivido pienamente il pensiero di Mosebach che,non a caso, a chiamato i predecessori di Bergoglio alle loro responsabilità.
Antonio

Anonimo ha detto...

Più che udienze sono riunioni politiche comuniste!
http://m.ilgiornale.it/news/2019/06/15/la-cgil-in-udienza-privata-dal-papa-per-parlare-di-migranti-e-lavoro/1711615/

Anonimo ha detto...

Domanda: è ancora cattolica la gerarchia: vescovi, cardinali e papa regnante?
Se lo è nessun problema. Se non lo è cosa facciamo noi laici? Problema non da poco, io sinceramente non ho una risposta anche perché mi sono convertito da pochi anni e mi sento sempre più smarrito.

Anonimo ha detto...

da http://blog.messainlatino.it/2019/06/la-tfp-sul-sinodo-dellamazzonia.html#more

Ieri, 17 giugno, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa in Vaticano, l’Instrumentum laboris per il prossimo Sinodo Pan-amazzonico, che si terrà a Roma a fine ottobre.

Forse perché l’Amazzonia è vista come qualcosa di molto, molto lontana – geograficamente e culturalmente – e, perciò, senza alcuna incidenza sull’Europa, l’evento ha avuto scarsa eco sui media italiani.

I rari commenti, poi, si centravano su alcuni punti come la possibile ordinazione di uomini sposati e l’acceso delle donne al diaconato. Trascuravano totalmente gli aspetti più insidiosi del Sinodo, che pretende nientedimeno che forgiare una “nuova Chiesa dal volto amazzonico”. In altre parole, pretende reinterpretare tutta la Chiesa – la sua dottrina, la sua struttura, i suoi sacramenti, la sua liturgia e via dicendo – secondo l’ideologia panteista ed indigenista delle correnti più estreme della Teologia della liberazione.
Ha ragione mons. Franz Josef Overbeck, vescovo di Essen, Germania, quando dichiara:“Niente sarà come prima”. Secondo il prelato tedesco, il Sinodo sull’Amazzonia sarà un punto di svolta per l’intera Chiesa: “Ci sarà una netta rottura con la Chiesa fino ad oggi”.

Stiamo quindi parlando di una potenziale rivoluzione nella Chiesa che farebbe impallidire quella voluta dai Modernisti agli inizi del secolo XX. Perché se ne parla così poco? Vogliono forse sovvertire la Chiesa alla chetichella, senza svegliare reazioni?

Fedeli alla visione di Plinio Corrêa de Oliveira, noi della TFP da decenni seguiamo questo orizzonte indigenista e panteista insinuatosi nella Chiesa sulla scia delle versioni più estreme della Teologia della liberazione. Finora confinate largamente all’America Latina, queste correnti adesso fanno irruzione nel cuore della Cristianità, con un Sinodo caldeggiato dallo stesso Papa Francesco. E minacciano la Chiesa nel suo insieme. Da cattolici non possiamo rimanere indifferenti!

Eppure, lo ribadiamo, il pubblico italiano ne è poco informato.

Per mettere al corrente i nostri lettori sugli importantissimi quesiti sollevati dal Sinodo panamazzonico, abbiamo aperto un apposito sito, dove potete trovare articoli e saggi scritti da autorevoli autori internazionali, e che spazzano tutto l’orizzonte: dagli aspetti teologici a quelli liturgici a quelli politici a quelli scientifici. È ancora un work in progress. Vi manterremo informati sugli aggiornamenti.

Chiediamo ai nostri cari lettori e amici di consultare questo sito e di condividerlo sui social:

http://panamazonsynodwatch.info/it/

Ecco un Sommario delle materie trattate nel sito:

https://www.atfp.it/biblioteca/sinodo-pan-amazzonico/1646-sommario

Julio Loredo

Anonimo ha detto...


"Gnosticismo", come?

Adottato dalla filosofia della politica di eminenti autori come Voegelin, questo termine viene applicato ampiamente oggi, ma a realtà tra loro diverse. Allo stesso modo di "totalitario".
Non si tratta qui di fare polemiche ma di adoperarsi per la miglior chiarezza possibile dei concetti e della terminologia.
Ora, da ciò che appare in questo ennesimo inaccettabile documento ufficiale, sembra di assistere:
1. alla riedizione del mito settecentesco del c.d. "buon selvaggio", il quale attribuiva artatamente ai popoli primitivi scoperti e ancor rozzamente studiati dai viaggiatori europei una sorta di innocenza e spontaneità originarie, che li rendevano così "naturali"e "felici" da non aver bisogno né di Stato né di religione rivelata, con le sue austere regole. Classico in questo senso fu uno scritto di Denis Diderot. Si trattava di una costruzione del tutto ideologica, che falsificava ampiamente l'effettiva realtà di quei popoli. Tale concezione utopistico-mitologica dei primitivi sembra ritornare nella nozione di "pueblo" come praticata da Papa Francesco, inserita nella sua versione della teologia della liberazione.
Gnosticismo, qui? C'è nello gnost. un'esaltazione del "primitivo" in quanto "naturale"?

2. Riappare il paganesimo (e in forma rozza) in una sorta di culto di Gaia, della Madre Terra, concezione panteistica, che fa leva sul "naturale" erigendolo a modello anche nella semplice natura fisica, da far ritornare al suo supposto livello incontaminato iniziale ( pura utopia).
Ma dov'è qui il tratto gnostico? Se l'autentico gnosticismo è quello antico, esso vedeva nella creazione e quindi nella natura, regno della materia, un Male assoluto. La materia tenebrosa imprigionava le scintille spirituali di origine divina presenti nell'anima, per colpa del Demiurgo, il dio cattivo che aveva creato il mondo. Essa andava combattuta e vinta per poter tornare al Padre ma attraverso una forma di ascesi puramente spirituale di tipo iniziatico, appunto una "gnosi" o conoscenza di tipo esoterico e anche magico, articolata su una visione fortemente simbolica della realtà terrena e cosmica. Nello gnosticismo c'è un dualismo insanabile, di tipo manicheo, tra spirito e materia, che, se non erro, mi sembra assente dalle attuali elucubrazioni clericali.
Il sincretismo abborracciato che esse mostrano si può anche chiamarlo "gnosticismo", ma bisognerebbe però precisare in che senso, a mio avviso. Forse nel senso delle componenti estremiste della Gnosi: l'iniziato o "pneumatico" era liberato dall'osservare le regole, anche quelle della natura, egli era al di sopra di ogni legge. Questo aspetto è stato visto da Voegelin nel pensiero rivoluz. moderno., che si sente autorizzato a riplasmare la società ab imis. Ma c'è nel Documento in questione un filone gnostico di questo tipo?
PP

mic ha detto...

Per Anonimo 11:57
Grazie della segnalazione. Sul sinodo dell'Amazzonia, in base alle avvisaglie, avevamo lanciato l'allarme mesi fa ed è in corso di pubblicazione un articolo.

irina ha detto...

@Anonimo
19 giugno 2019 11:53

Anche se lei ora soffre, ricordi che ha un vantaggio su tutte le stranezze vaticane: può riconoscere queste stranezze molto prima di tanti fratelli nelle fede, consacrati compresi. Quindi per lei la battaglia all'interno è molto più facile. Credo che il Signore ci abbia tenuti fuori per molti anni per non cadere in nessun incantesimo una volta rientrati. Coraggio!

Anonimo ha detto...

IL SINODO AL SERVIZIO DELL’AGENDA NEO-PAGANA

L’Instrumentum laboris della prossima Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, reso pubblico questa mattina, rappresenta lo spalancamento totale delle porte del Magistero alla Teologia India e alla Ecoteologia, due derivati latinoamericani della Teologia della Liberazione, i cui corifei, dopo il crollo dell’URSS e il fallimento del “socialismo reale”, attribuirono ai popoli indigeni e alla natura il ruolo storico di forza rivoluzionaria, in chiave marxista.

http://panamazonsynodwatch.info/it/2019/06/19/la-chiesa-al-servizio-dellagenda-neo-pagana/

Catacumbulus ha detto...

A mio modesto avviso, ma questa è puramente una conclusione di premessa a studi approfonditi che per ora non ho avuto tempo di copiere, lo "gnosticismo" (che andrebbe distinto dalla "gnosi" in senso cronologico e geografico molto più ampio) non andrebbe definito in base ad un "comune denominatore" di contenuti dottrinali (che spesso cambiano molto, pur avendo similitudini o tratti comuni), bensì in base ad un comune atteggiamento "metodologico".

Si tratta, essenzialmente, della scelta tra un paradigma epistemologico vero e proprio, quello che subordina la libertà alla verità ("Veritas liberabit vos" Giov. 8, 32), e quello ad esso opposto, che può dirsi in senso lato "liberale" (il "non serviam"): la libertà (= volontà = volontarismo) fa la verità. Ecco perché, al di là del dualismo (che, ad es., per Ugo Bianchi era essenziale) e del conseguente odio per la materia (che può avere origini orfiche), ciò che conta è proprio la pretesa, essenzialmente rivoluzionaria, di possedere la verità che si vuole possedere, cioè che si "desidera" (nel senso del "volli, e volli sempre, e fortissimamente, volli" dell'Alfieri) in completo spregio di come le cose effettivamente stanno (ossia, in definitiva, di come le cose sono state create).

L'essenza metodologica della gnosi implica poi la possibilità di estenderne il concetto ben oltre (e anche prima) il periodo intorno ai primi 3-4 secoli dell'era cristiana, periodo a cui corrisponde propriamente lo gnosticismo.

In questo senso, infine, il modernismo è pienamente gnostico, come sosteneva Cornelio Fabro proprio in relazione alla negazione del principio di non contraddizione dovuta al volontarismo implicito nella "dottrina" della "coincidentia oppositorum" (ho messo tra virgolette il termine "dottrina", poiché qualcosa di contraddittorio non può corrispondere ad una vera dottrina: ecco anche il "prassismo" pastorale alla [Hegel]-Gentile-Gramsci, che esclude di per sé la dottrina).

Anonimo ha detto...

Mosebach parla di scisma; lo scisma però non è meno grave della stessa pretesa eresia. Non riesco bene a capire se lo scrittore di fatto lo auspichi. Stiamo attenti la via che conduce alla verità è dritta... non dobbiamo dimenticare mai i rischi dell'eccesso... come dice la Bibbia " nè a destra nè a sinistra".

Anonimo ha detto...

Scisma di fatto lo è, in quanto la religione cattolica vera è interna prima che esterna, può essere anche solo interna, ma mai solo esterna (questo per l'anima della Chiesa che è la vera). Scisma formalmente dichiarato non lo è purtroppo, perché questa è una speranza oggi e non certo un timore. Che i Vescovi decidano di usare la virtù della fortezza si spera, certamente questo non lo faranno gli amanti della gaia terra che sono in tantissimi. In proposito al prossimo sinodo dell'Amazzonia potranno santificare Rousseau ed il mito, non per caso quindi l'ho già udito mesi fa in omelie.L'essoterico presenta il piatto della gnosi esoterica al popolo, che consiste poi per esso in orgie e baccanali. Paganesimo totale di vecchia fattura in cui gli iniziati essoterici provvedono a far fare al loro principe i sacrifici di sangue dalla plebe, niente di nuovo sotto il sole, con presbiteri con mogli al maschile ed al femminile, poligami o pedofili e l'unica novità sarebbe che le prostitute sacre saranno sacerdotesse, ma manco novità in fine è .La diagnosi che si fece era esatta, protestanti da Montini, con i 2 papi invece paganesimo.

Anonimo ha detto...

... speri che la Chiesa Cattolica subisca uno scisma. Il che equivale a dire: " spero che la Chiesa si divida a causa del gravissimo peccato mortale quale è lo scisma". Non credi che così ragionando commetti tu stesso un grave peccato? Pensaci.

fabrizio giudici ha detto...

Ci sono novità (negative) relative alla Messa VO in una diocesi tedesca, ma anche con il traduttore ho capito poco (anche probabilmente per lo stile sibillino del vescovo) - ci vuole uno che conosce il tedesco:

http://kath.net/news/68277

Catholicus ha detto...

Anonimo 15:25 "Pensaci." : sono loro, i modernisti eretici ed apostati che dovevano pensarci prima, loro sono usciti "di fato" dalla Chiesa di Cristo, fondando una setta eretica, gnostica ed anticristica. Quindi il "gravissimo peccato" lo fanno fatto loro. Quanto a considerarli vera Chiesa di Cristo, ci vuole stomaco oltre che coraggio: froci, ladri, comunisti, luterani, filoislamici e filotalmudisti : tutto fuorché cattolici; ma di cosa stiamo parlando? suvvia, come dice giustamente Lamendola, Chiamiamoli col loro nome:"sono creature del Male". L’istigatore della deriva morale e spirituale, che sta squassando la Chiesa di Cristo ha un solo grande regista finale:"il diavolo" (http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7666-sono-creature-del-male). Staccarsi da loro è dunque un dovere, un obbligo morale e religioso. Ficchiamoci bene in testa che questi non sono nessuno, spiritualmente parlando, sono politici mascherati da religiosi, e non hanno nessuna autorità sulla nostra anima.. Questo è quanto, triste affermarlo, ma è la realtà.

E.P. ha detto...

Segnalo su Radio Spada una rassegna di articoli (incluso questo di C&PC) a proposito del tema "scisma".

Il problema serio è che c'è ormai parecchia gente che lo scisma, più che subirlo, è diabolicamente tentata di cominciarlo, nell'erronea (e ingenua) convinzione che basterebbe ripristinare un po' di ratzingerismo per porre rimedio allo scempio bergoglione.

Ciò che dovrebbe maggiormente allarmarci, invece, è l'incapacità del prossimo successore di Pietro.

Anonimo ha detto...

@ EP 19 giugno 2019 17:39
Esattamente così

Anonimo ha detto...

anonimo 15,25,ritengo di aver spiegato correttamente le cose, ho parlato di scisma esistente infatti, di cui si deve prendere atto di consguenza, non serve bendarsi gli occhi e far finta che tutto va bene che lo scima non c'è, quando c'è: si vedono i frutti di questa dicotomia:davanti a Dio è o non è, questo solo conta, ma solo per chi crede, pe r chi non crede va bene continuare a far finta….

Anonimo ha detto...

Comunque scisma non significa altro che : costoro non sono Chiesa, in quanto eretici, quindi si procede al restauro della vera Chiesa, senza inganni . Si elegge un Papa e basta. Un vero Papa non eretico. Nulla a che fare anche con una chiesa di Bergoglio ed una di Ratzinger, assurdo pensare una cosa del genere. Accettare 2 papetti è già eresia, materiale se on formale per tanti, ma anche formale pe r molti.

Anonimo ha detto...

OT

Attacco alla giornalista Rai che osa condurre il Tg con un crocefisso al collo...

Questo sotto linkato il commento di Giorgia Meloni

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10157225994272645&id=38919827644&__tn__=%2As%2As-R

Matteo Salvini infece sulla sua pagina fb commenta: "Si al velo no al crocefisso? Pura follia"

Anonimo ha detto...

...un vento gagliardo che fa cadere le foglie secche, questo si auspica...

Anonimo ha detto...

Immaginiamo uno scenario in caso di scisma.

- Da una parte papa Bergoglio, vistosamente eretico, ma legittimo (fino a prova del contrario).
- Dall'altra parte un nuovo papa conservatore vaticansecondista, quindi in modo poco appariscente legato all'eresia modernista ecumenica interreligiosa collegiale, ma di dubbia legittimità a causa dell'impossibilità di riferirsi ad una prassi ecclesiale consolidata per la rarità di situazioni simili.

Non solo ogni fedele sarebbe chiamato a scegliere, ma anche ogni ordine religioso, movimento ecclesiale, associazione, confraternita...

Sarebbero in grado di scegliere da che parte stare?
Quanti sceglierebbero con la pancia invece che col raziocinio?
Sarebbe il caos: ogni realtà particolare subirebbe scissioni o defezioni.

Chi resterebbe "una cum" Bergoglio lo farebbe per convinzione modernista, unitamente ad una misera minoranza incompresa che preferirebbe lo status quo rispetto ad un cambiamento che sarebbe solo di facciata, perché nascostamente eretico.

Chi andrebbe "una cum" col nuovo papa lo farebbe con un'intenzione di una sorta di ortodossia postconciliare, e non capirebbe per nulla la misera minoranza di cui sopra.

Quali altri aspetti intravvedete voi?

mic ha detto...

Staccarsi da loro è dunque un dovere, un obbligo morale e religioso.

Staccarsi, per quanto ci riguarda, può semplicemente diventare "non seguire". Noi restiamo dove sempre siamo stati e dove la Chiesa è da sempre....
Quando si parla di scisma si intende che sono gli apostati che si sono staccati...

mic ha detto...

Anonimo 21:53
Ho fra le mani un testo che ci farà approfondire tutto questo.

Anonimo ha detto...

Sul pericolo di un papa conciliare, non esiste tale pericolo, nel momento che si elegge un vero Papa, sarà lui a decidere cosa tenere e cosa rifiutare:avrà le chiavi infatti. Come sempre è stato.

Anonimo ha detto...

Chi spera nello scisma pur avendo le migliori intenzioni commette peccato.
E' il nemico che spera nello scisma; il buon cattolico spera che la Chiesa torni a percorrere la via della verità e prega per questo.

Anonimo ha detto...

Sembra che nella chiesa il tempo sia sospeso, ma scorre inesorabile e sana naturalmente tante situazioni.Non serve fare calcoli sul lungo periodo ,ci penserà a suo tempo,la divina Provvidenza a sistemare le cose.

Catholicus ha detto...

@ Mic: "Staccarsi, per quanto ci riguarda, può semplicemente diventare "non seguire"." : intendevo proprio questo, Mic, grazie della precisazione. Per quanto mi riguarda, tutto ciò che vengo a sapere di Bergoglio e del suo entourage di apostati, lo traggo da qui ed altri similari siti cattolici tout court, ai media mainstream (laici o finti cattolici, locali o nazionali) non dedico più il mio tempo. cerco anche di non guardare l'immagine di Bergoglio, nemmeno riflessa; la sostituisco con immagini di Padre Pio, Pio XII, S. Pio X, e porto sempre con me la corona del Rosario, un ottimo strumento di lotta al demonio ed a tutti i suoi alleati, celesti e terrestri (ormai quasi tutti i chierici, di alto e basso rango).

Anonimo ha detto...

anonimo 23,07 io non SPERO NELLO SCISMA, prendo atto della situazione attuale. IL CHE é DIVERSO: sappia a conferma di ciò che ritengo (è il MAGISTERO CATTOLICO a dichiararlo) che lo SCISMA NON è COMPATIBILE con la CHIESA CATTOLICA, non è mai stato e MAI sarà, siamo noi a chiamare le cose in modo errato, la CHIESA CATTOLICA MAI SARA' SCISMATICA, ci si deve chiarire le idee errate. Gli ortodossi scismatici, HANNO PERSO L'APPARTENENZA ALLA CHIESA UNA. Io non commett peccato, ma commette peccato di accidia CHI NON RECIDE i RAMI MARCI e commette peccato GRAVISSIMO di far infettare altre anime che si salverebbero: lo scisma nei termini che ho espresso (cioè mai è scisma) significa semplicemente curare la piaga, togliere il marcio e disinfettare perché non corrompa la parte sana. LEI dice al medico che non deve tagliare per togliere la cancrena? SBAGLIA, commette lei il peccato. Anonimo 7,15, il suo discorso è improntato sull'accidia, vizio capitale, la Provvidenza agisce se trova un cuore, uno almeno che lo accolga e come agisce? Attarverso le azioni del padrone di quel cuore. Lei cosa aspetta? Che dal cielo venga la Voce di Dio a tuonare? Guardi che neanche così crederebbero e cambierebbero le cose, l'esperienz a di Gesù DIO lo dimostra.

Per amore del Suo Amore . ha detto...

"cerco anche di non guardare l'immagine , nemmeno riflessa "
Ogni volta che leggo questo , alla generale sofferenza si aggiunge all'anima mia altra sorda sofferenza .
Aiutaci Spirito Santo a diventare come Tu ci vuoi :

Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 39ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; 40e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Anonimo ha detto...


"Ci penserà a suo tempo la Divina Provvidenza a sistemare le cose.."

Tranquilli, dunque. Al momento opportuno il Signore "sistemerà le cose". Perché agitarsi
tanto? Ma "quando" le sistemerà? Molti parlano sempre di cosa farà il nuovo papa come se l'attuale fosse malato terminale. Invece sembra godere di ottima salute e promette di durare ancora per anni. E "come" il Signore "sistemerà le cose"? Se poi le sistemasse come le ha a suo tempo "sistemate" nei confronti dei Giudei increduli e ribelli, i cui capi avevano fatto mettere a morte il Messia, cioè come le ha "sistemate" nel 70 dC? (Vedi la famosa visione di Fatima, del c.d. Terzo Segreto).
E se un domani (Dio non voglia) le cose venissero "sistemate" nei confronti della Chiesa cattolica e del mondo come lo furono nel 70 dC, non sarebbe questa comunque la giusta punizione per la viltà nostra, poiché, tranne qualche eccezione individuale, ancora oggi non si ha il coraggio di affrontare la crisi alla radice, sempre prosternati come siamo di fronte al feticcio, al totem rappresentato dal Vaticano II?
O.

Anonimo ha detto...


Non è un tantino esagerato accusare di "peccato" un'opinione diversa dalla nostra,
per quanto errata ci possa essa apparire?
Ci sono idee diverse sulla nozione di scisma, è normale.
Ci si dibatte in una situazione estremamente confusa, nella quale
siamo costretti a trovare la luce agendo principalmente sulle nostre
forze. Ci muoviamo a tentoni, ma sicuramente in buona fede.
Lasciamo dunque stare le accuse di "peccato" a chi condivide idee
diverse dalle nostre.

Anonimo ha detto...

https://iodifendoilcattolicesimo.blogspot.com/2018/10/congiure-vaticane-e-segreti-di-fatima.html?fbclid=IwAR3Z_caxGdo5pHFiQmr-l_PhFcNYmfuRc58pgqKDG_SN_qu-lhey-D0ERyo&m=1