Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 22 giugno 2019

E.M. Radaelli. L’Ordalia, o Giudizio dottrinale di Dio, è la sola via per far tornare la Chiesa in se stessa

Aggiornamento: E.M.Radaelli, in ragione di alcuni interventi nella discussione, ha rivisto e perfezionato alcuni paragrafi del testo, che sostituisco on-line nella versione aggiornata per chi ha interesse a leggerlo e/o scaricarlo.
Ricevo dal Prof. E.M. Radaelli alcune sue pagine critiche sulla Lettera aperta ai vescovi della Chiesa cattolica, [qui e indice articoli] elaborate per dare, mi sottolinea, "un contributo positivo e deciso alla causa del ritorno del Dogma sul trono che gli spetta nella Chiesa e nel mondo, senza passare per la gabella, peraltro da troppi ritenuta quasi necessaria, della pessima e ancora oggi molto diffusa eresia del conciliarismo, con tutte le sue diramazioni". Radaelli sostanzialmente mostra di voler dare una smossa a tutti gli errori che stanno assediando la Chiesa: ”Ratzingerismo”, ”Vaticansecondismo”, ”Conciliarismo”, oltre che il frontale ”Bergoglismo” che, secondo lui, alla fine è pure il minore. 
Per questo il suo scritto propone la linea propositiva che vi è esposta, nella convinzione che sia l’unica perseguibile, anche se ci vorrà probabilmente del tempo, magari due o tre anni, per superare la crisi. Lo scritto merita una replica più approfondita, che soppeserò, di quella per sommi capi che stilo sommariamente di seguito. Ma intanto lo propongo. Chi è interessato può leggerlo o scaricarlo qui in formato pdf (versione aggiornata) - Ne riporto la struttura:
Al § 1 sono esposte le sette asserzioni papali segnalate nella Lettera come eretiche, ciascuna seguita prima da una sintesi che ne chiarisce il concetto base, quindi dal Magistero della Chiesa che le si oppone; al § 2 si illustra se e quale di esse passa il vaglio di ‘ereticità’ in se stessa; al § 3 se e quale supera poi il vaglio di ‘ereticità’ nella sua esternazione pubblica; al § 4 si rileva che col Vaticano II, oltre al Papa, tutta la Chiesa modernista professa dottrine eretiche; al § 5 si espone la dottrina ereticale perseguita da tutti i Papi dal 1962 a oggi e imposta nel Novus Ordo Missæ; al § 6 se ne rilevano gli esiti mortali per la Chiesa; al § 7 si passa dalla parte destruens alla construens, e si spiega perché l’Ordalia, o Giudizio dottrinale di Dio, è la sola via per far tornare la Chiesa in se stessa; al § 8 se ne illustra il primo passo: “la domanda paolina”; al § 9 il secondo: la “Grande Supplica al Papa”; al § 10 le vittoriose conclusioni.
Radaelli in buona sostanza afferma che oggi si sono in qualche modo strutturate due scuole: la prima è che sembra quasi che chi voglia sfuggire a Bergoglio si debba buttare nelle braccia di Ratzinger; la seconda, che chi voglia aver ragione delle eresie di Bergoglio debba necessariamente avvalersi dell’eresia conciliarista. Egli ritiene che entrambe riducano le soluzioni dei problemi in quel modo semplicistico per cui al nero si può contrapporre solo quello che si vuole credere ancora bianco, ma che è solo un altro tipo di nero. E dunque sono molto comode a tutti quelli che non vogliono vedere anche i propri errori, che si sostanzierebbero nello stesso ”vaticansecondismo” di Bergoglio, e quindi in fondo avrebbero gli stessi cromosomi degenerativi di partenza.

Osservo innanzitutto che la Lettera Aperta si sottrae a questa classificazione. Sostanzialmente è un atto di coraggio pubblico, mosso dal sensus fidei cattolico e dalla premura per la salus animarum. Una testimonianza, che apparterrà alla storia, mossa da una situazione talmente anomala e inedita che mancano gli strumenti per affrontarla. Inoltre, non avventurandosi sul terreno minato di un processo al Papa, di fatto non si espone all'accusa né di favorire il sedevacantismo né di cadere nel conciliarismo. I firmatari, tra cui ci sono anch'io, fanno rispettosamente presente la propria opinione alle autorità, in un momento di gravissima e perdurante crisi della Chiesa, che continua a lacerare la coscienza e la logica dei fedeli; crisi della quale non si vede un minimo sbocco, stante la generale passività del clero nell'affrontarla. Nella Lettera non si fa alcuna concessione al Conciliarismo perché non si proclama la superiorità del Concilio ecumenico sul Papa, quale organo  di governo permanente della Chiesa universale al posto del Papa. Rivolgersi ai vescovi perché "correggano" pubblicamente le eresie propalate dall'attuale Papa rientra del tutto nella prassi della  Chiesa.
Il discorso delle condizioni perché si manifesti nella Chiesa un’eresia o che un suo Pastore esprima manifestamente un’eresia è tutto ulteriormente da studiare e approfondire.

Quanto al problema del vaticansecondismo, nell'invitarvi a leggere questa mia riflessione tuttora attuale,  non possiamo ignorare che i vescovi a cui ci si rivolge sono post concilio. Persino i nostri pastori di riferimento, pur riconoscendo le pecche di un'assise che ha fatto della pastorale (rivoluzionaria) un nuovo dogma, ancora si sottraggono ad un confronto dialettico più radicale proprio sulle distorsioni provocate dagli elementi subdolamente innovativi - ben identificati e motivatamente illustrati in più occasioni - contenuti nei documenti conciliari e non riusciamo a coinvolgerli in un dibattito che riconosca quanto il bubbone abbia le sue radici remote nella nouvelle théologie confluita nel concilio e applicata nel post-concilio. Ovvio che il bubbone va estirpato dalla radice e lo abbiamo reiteratamente affermato ad abundatiam. Ma da qualcosa bisognava pur cominciare

Ed è proprio dalla pastorale ateoretica che nasce e persiste - apparentemente senza esiti (finora) - il dialogo tra sordi, perché gli interlocutori dell'attuale gerarchia usano griglie di lettura della realtà diverse: il concilio, cambiando il linguaggio [qui], ha cambiato anche i parametri di approccio alla realtà. E capita di parlare della stessa cosa alla quale, tuttavia, si danno significati diversi. Tra l'altro la caratteristica principale dei gerarchi attuali è l'uso di affermazioni apodittiche, senza mai prendersi la briga di dimostrarle o con dimostrazioni monche e sofiste. Ma di dimostrazioni non hanno neppure bisogno, perché il nuovo approccio e il nuovo linguaggio hanno sovvertito tutto ab origine. E il non dimostrato dell'anomala pastoralità priva di principi teologici definiti (vedi, ad esempio, la figura del papa emerito) è proprio ciò che ci toglie la materia prima del contendere. È l'avanzata del fluido soggettivo cangiante dissolutore informe, in luogo del costrutto chiaro oggettivo inequivocabile definitorio veritativo, che oppone l'incandescente perenne saldezza del dogma ai liquami ed alle sabbie mobili del neo-magistero transeunte in base alla nuova tradizione storicista.

Di fronte ad una situazione sempre più ingravescente e con aspetti sempre più devastanti, perché la pastorale - dietro la quale c'è sempre una dottrina nemmeno più implicita come all'inizio - la realtà la cambia, resta da stabilire se si può rimanere ancorati a ipotesi di scuola che considerano la teoria del papa eretico solo un’ipotesi puramente speculativa oppure esplorare le diverse formulazioni teologiche e canoniche emerse nel corso dei secoli per cercare una posizione condivisa.
Tuttavia, realisticamente, se si continua a tergiversare, i veri cattolici non avranno più clero a cui rivolgersi, perché ormai tra protestanti espliciti e totali, il progetto è stato studiato alla perfezione e si va avanti avanti di demolizione in demolizione (vedi il prossimo sinodo per l'Amazzonia).... E la dichiarazione formale di ciò che è eretico formale da decenni non ci sarà mai, ed i guai continueranno fino all'annientamento totale. (Maria Guarini)

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Papa Francesco e i cardinali e vescovi tedeschi e non solo andranno avanti fino alla fine naturale di questo pontificato. Visto il già ipotecato conclave, il prossimo sarà come Bergoglio. Quindi non vedo soluzioni umane. I vescovi non faranno nulla, i cardinali neppure. I laici non possono fare nulla e i chierici non vogliono per i motivi più vari. Inutile illudersi e sperare in persone che faranno qualche critica,
daranno qualche intervista giusto per poter dire di non essere stati completamente zitti. Forse hanno troppo da perdere o semplicemente pensano di non poter fare di più.
Ci hanno fregato tutti nel 1958 quando fu eletto Roncalli. Il resto è una catastrofica conseguenza di quella scelta sciagurata. Io mi riterrei molto fortunato se trovassi un prete cattolico da cui confessarmi e andare a Messa. Rispetto moltissimo tutti i laici che stanno combattendo tutto questo e li ammiro anche molto. Ma nella Chiesa i laici
anche se sono personalità di alto profilo contano zero. Infatti Francesco papa se la ride allegramente di fronte a ogni critica perché è consapevole di essere intoccabile.

Anonimo ha detto...

L'unica cosa che il laico fedele può fare è frequentare la messa tridentina, non dare più l'8x1000 alla chiesa bergogliana, istruirsi da autodidatta sulle verità di fede leggendo i santi della Chiesa Cattolica, e soprattutto pregare, ma anche contestare quei sacerdoti e vescovi che le sparano grosse.
Non è scritto da nessuna parte che il fedele laico deve stare zitto quando un sacerdote fa o dice eresie o azioni eretiche come le prossime messe ecumeniche, alle quali è lecito, anzi, obbligo non partecipare e contestare.

Catholicus ha detto...

"Francesco papa se la ride allegramente di fronte a ogni critica perché è consapevole di essere intoccabile.": però dev'essere convinto di essere immortale, oppure dev'essere ateo, come dice Vittorio Sgarbi, poiché altrimenti se la farebbe sotto, pensando all'inferno cui andrà di filato appena giunto al redde rationem, al giudizio particolare, alla resa dei conti con Cristo Giudice. Se li ricorderà i Novissimi? Questo vale anche per tutti i suoi disgraziati collaboratori, disgraziati perché hanno scelto consapevolmente di attirare su di sé la peggior disgrazia che possa capitare ad un essere umano : scegliere consapevolmente il Male, e quindi candidarsi all'Inferno... più anime inconsapevoli depisteranno dalla stretta via che conduce in Paradiso (od almeno in Purgatorio), per instradarle sull'autostrada ad 8 corsie che conduce a Portaa Inferi (Lgbt, false religioni, eretici,, ecumenismo summa di tute le eresie, ecc..) e peggiore sarà il loro castigo eterno. Altro che teoria luterana della giustificazione (Lutero non sbagliava? ma va là...), che sola fide, altro che pecca fortier, sed fortitur fide...

Anonimo ha detto...

Dinanzi a quello che succede ogni giorno - nel senso preciso e quotidiano del concetto -, anche più volte al giorno, in ogni dove, a tutti i livelli, dalla testa in giù, niente e nessuno escluso, in ogni settore, nella Chiesa Cattolica, diviene ogni giorno più incontrovertibilmente evidente che la comprensione della crisi della Chiesa è una grazia ricevuta dal Cielo.
Per chi non la riceve, non c'è rimedio. Cecità.
Come spiegare allora i vari livelli di comprensione relativa?
Ovviamente nella stessa modalità valente per ogni grazia spirituale: il confine viene stabilito dal libero arbitrio di chi riceve, dalla sua maggiore o minore adesione alla Carità e alla Verità, alla Giustizia e alla Bellezza.
Dalla sua capacità di vincere contro se stesso.
Solo così si può spiegare l'inspiegabile non piena comprensione della più evidente di tutte le evidenze, che diventa ogni giorno più evidente. Ovvero, esattamente ciò che avviene per decine di milioni di persone.
In tal senso, oserei dire che è più fortunato chi questa grande grazia non l'ha proprio ricevuta.
La debolezza infatti può trovare perdono. La malizia... è il più grande dei problemi.
E non è per niente difficile fare questa distinzione tra le persone che negano caparbiamente l'evidenza dei fatti.
Capire o negare l'evidenza forse è oggi la prima di tutte le lame che separano gli uomini. Anche negli altri campi della vita comune e della società.
Personalmente, mi riesce ogni giorno più impossibile relazionarmi con chi sta dall'altra parte della lama. E forse è anche inutile farlo.
Meglio dedicare tempo ed energie a organizzare le forze di chi ha ricevuto la grazia e l'ha accettata. (MV)

Anonimo ha detto...

Il bergoglismo è il male allo stato puro nel senso di perfetto, se ci fu un male prima come Radaelli illustra, fu un male diluito, " fluido soggettivo cangiante dissolutore informe" graduale, oggi giunto alla meta,diviene impossibile chiamarlo male minore, se non da un punto di vista della nuova chiesa conciliare o ratzingeriana che ha eclissato la cattolica. Affermare quindi che costui è Papa, quando sulla base delle Sacre Scritture non è parte della Chiesa, e quindi neppure può esserne capo, diventa un cavillo sofistico:fuori-esce da ogni logica elementare. Fosse che fosse in peccato mortale anche pubblico, potrei concederlo se pure non gradito a Dio (comprendo meglio le pene che il nostro Dio incarnato ha accettato di subire nella crocifissione e morte, ribadisco morte), ma qui è delitto pubblico pertinace contro la fede, contro Dio. L'ordalia ovvero il giudizio della Chiesa chiarisca tale sofisma contro cui si formano solo sette, e finora non emerge la vittoriosa Chiesa una. Senza ratzingerismi, senza conciliarismi. Abbiamo un tizio che si dice ed è detto papa, lo è non lo è? Lavora per la fede o contro la fede? Lavora per Dio Trinità, vero ed uno, o lavora per il nemico? Fa parte della Chiesa come membro morto o è reciso? Il Magistero dei Papi precedenti vale o no? Se vale allora è reciso, non è Papa, se non vale si dichiari tale nuovo dogma, in piena sintonia conciliare coi suoi altri nuovi unici dogmi già riconosciuti, vietato giudicare, accoglienza indiscriminata su ogni fronte. Requiem per la Chiesa: Gesù Cristo ha sbagliato tutto, i postmoderni LO superano. Nel caso non si debba recitare il deprofundis allora si inizi con un consulto, un ultimatum della consulta epurata, si dichiari depositus in contemporanea alla sede vacante e si proceda come di norma. Sarà il Papa a decidere sul passato, una profezia afferma che sarà indicato con una luce dal Cielo. Anche perché la radice della giurisdizione infetta certamente risale al 1958. Non serve giocare a nascondino, ormai le cose sono risapute.

Anonimo ha detto...


In calce a questo lungo documento c'è un'indicazione di prezzo: € 4. Che significa?
Forse Mic ho dovuto pagare € 4 per inserirlo nel suo blog?

mic ha detto...

Credo che semplicemente Radaelli pensasse un un primo momento di metterlo in vendita a chi lo richiedesse. Ma ora è comunque disponibile con la sua approvazione...

Anonimo ha detto...

Credo che il prof. Radaelli metta in vendita a chi glielo richiede un fascicoletto ben rilegato, come già fa per altre pubblicazioni.

Anonimo ha detto...

Nella Lettera non si fa alcuna concessione al Conciliarismo perché non si proclama la superiorità del Concilio ecumenico sul Papa, quale organo  di governo permanente della Chiesa universale al posto del Papa.(Mic)

"Ciò che noi facciamo è semplicemente presentare un’accusa, accompagnata dalle prove che riteniamo necessarie e sufficienti: spetterà poi all’autorità competente, in questo caso appunto i vescovi, vagliare le prove, ammonire convenientemente il Papa, dargli la possibilità di una ritrattazione, e solo dopo di ciò, emanare la sentenza."
(prof. Pierantoni)
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/05/claudio-pierantoni-spiega-i-punti.html

Anche se non appare dal documento (la Lettera aperta ai vescovi), dalle spiegazioni di Pierantoni, uno dei firmatari, si evince che i vescovi alla fine dovrebbero emanare una sentenza per giudicare e di conseguenza deporre il Papa.

Ciò può far pensare ad una sorta di conciliarismo, anche se non viene affermato formalmente e dichiaratamente che un concilio può deporre un papa in quanto a lui superiore.

Bisognerebbe chiedere al prof. Radaelli se vede altri appigli per affermare che vi sarebbe una certa tendenza al Conciliarismo, e se questa tendenza la vede in generale nella Chiesa oppure proprio nella Lettera ai vescovi.

Anonimo ha detto...


Una sentenza sui generis?
Bisognerebbe chiedere al prof. Pierantoni come intende la "sentenza". Potrebbe essere una presa d'atto del fatto che un Papa, in quanto dimostratosi eretico per non aver ritrattato alcuna delle sue eresie pubblicamente imputategli, ha cessato di per sé dall'ufficio di papa dato che un eretico manifesto non può essere papa. Si è deposto da solo. Non ci sarebbe un "processo" tecnico, messo in piedi da un organo come un Concilio ecumenico. Ora, una "sentenza" del genere, potrebbe essere manifestata anche da vescovi e/o cardinali isolatamente, inizialmente, con l'appoggio morale e vocale di fedeli vari. Manifestata in modo informale. Se diventasse, questa "opinione", un'onda abbastanza ampia, diventerebbe difficile per questo Papa continuare nella sua politica. L'agente contra Pontificem haereticum, premente su di lui, non sarebbe un organo ad hoc ma un'opinione, proiettata nella blogsfera, nella quale i fedeli laici avrebbero ovviamente parte attiva.
Per esempio, se il card. Burke cominciasse a dire, in una delle sue interviste, che il silenzio ormai recidivo del Papa e la coeva continuazione delle sue politiche anticattoliche dimostrano che le accuse di eresia sono giustificate, sì da doverne egli stesso trarre le dovute conseguenze...Ciò costituirebbe un sicuro progresso.

Certo, siamo sempre nel futuribile. Ma solo quanto al successo pratico di simile iniziativa.
Intanto è dovere dei fedeli metterla in cantiere, per cercare di trovare soluzioni ad una situazione che sembra senza sbocchi.
PP

Anonimo ha detto...


Rivolgersi ai vescovi perché correggano le eresie eventualmente insegnate da un Papa
rientra nella prassi della Chiesa (Mic)

Giusto. E'quello che fece s. Paolo ad Antiochia, quando affrontò pubblicamente il Beato Pietro rimproverandolo per il suo errore. Il quale errore non poteva ancora dirsi eresia ma la conteneva nel suo grembo, dal momento che avrebbe continuato a mantenere il cristianesimo dentro il giudaismo facendovelo alla fine sparire, mostrandosi schiavo di una concezione del tutto formale delle forme di culto. Il c.d. "giudeo-cristianesimo", contro il quale combatteva s. Paolo, alla fine disparve, anche per colpa della tragedia che si abbatté su Israele nel 70 dC.
Criticare un papa da parte dei fedeli per le eresie che eventualmente dica; ammonirlo a ritrattarle da parte dei vescovi: sono tutti atteggiamenti perfettamente consoni alla tradizione della Chiesa, sin dai primi tempi.
S. Caterina da Siena non incitava forse i cardinali ad uscire dal silenzio? E lì l'errore non era tanto dottrinale quanto legato alla politica temporale della Chiesa del tempo, quello tristissimo della "cattività avignonese" del Papato.
Intanto, perdurando il "silenzio" o le critiche ancora timide dei cardinali e vescovi, negli USA, i fedeli, ormai oltre il limite della sopportazione, si sono all'americana organizzati grazie a blog pugnaci, che stanno cercando di demolire loro certe marce strutture. Riporta LSN che il sito Church MIlitant ha ottenuto documenti riservati della diocesi di Washington, che inguaiano cardinali assai vicini al papa, per via di loro presunte coperture di abusi sessuali e non del passato, esponendoli all'azione della magistratura americana.
All'azione dei cattolici laici manca una leadership ecclesiastica che la guidi e non per colpa loro, dei fedeli.
PP

Anonimo ha detto...

@ PP
Premetto che io la stimo moltissimo e che ho imparato moltissimo dai suoi scritti ed interventi su questo blog.
Lei scrive:"All'azione dei cattolici laici manca una leadership ecclesiastica che la guidi e non per colpa loro, dei fedeli."
Ha perfettamente ragione. Io non credo che che gli ecclesiastici faranno quello che dovrebbero fare.I pochi che resistono Burke e qualche altro non mi sembra abbiano intenzione di andare oltre quello che hanno fatto.
Questa purtroppo è una guerra civile. E i rapporti di forza non cambieranno nei prossimi anni. Ecco perché papa Francesco e i suoi seguaci sono così sicuri e arroganti: sanno che difficilmente saranno fermati. Questo non vuol dire che la battaglia non debba essere combattuta. Ma da una parte, quella di Bergoglio ci sono i Panzer della Wehrmacht, dall'altra gli eroici cavalieri polacchi.
La maggior parte del clero mi pare appoggi incondizionatamente papa Francesco. I preti che si oppongono sappiamo che fine fanno. Siamo di fronte, secondo me, a un potere tremendo, malvagio e feroce.

Anonimo ha detto...

Sabato sera:dalla chiesa vedo uscire solo poche anziane pecorelle; passando davanti ai tavolini di un bar mi giunge la voce alterata di un uomo italiano che parla di piazza San Pietro...?!
Alla fine il popolo parlerà. In coro. Fuori dal coro.

Anonimo ha detto...

Francamente non vedo una soluzione all'attuale crisi di fede e all'eresia-apostasia dilagante. Forse tutto continuerà fino alla completa dissoluzione di questa chiesa. Come scrisse Giovanni Paolo II in un suo libro " solo la misericordia di Dio può mettere argine al dilagare del male ". Si riferiva alla follia nazista, neopagana ed anticristiana, ma penso si possa applicare sempre.

Maurizio ha detto...

Avrei na domanda ...
Il prof. Radaelli elenca 4 condizioni (pubblica, pertinace, universale-diretta-immediata, e dogmatica, di cui solo le prime 2 considerate nella Lettera aperta ai Vescovi) perché un'eresia possa essere formalmente giudicata tale.
Il professore, però, non specifica la fonte da cui queste 4 condizioni si desumono ...
Cioè, dove sta scritto che le condizioni sono quelle quattro?
Solo per capire meglio ...
Qualcuno può fornire un chiarimento su questo?

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/quelle-suore-pregano-troppo-e-vaticano-chiude-lordine-1715350.html

mic ha detto...

Le due condizioni indicate nella Lettera Aperta discendono direttamente dal Codice di Diritto Canonico.

"Questo crimine viene perpetrato quando un Cattolico in modo consapevole e persistente nega una verità che egli sa esser insegnata dalla Chiesa in quanto rivelata da Dio. Considerate nel loro insieme, le parole e le azioni di Papa Francesco concretano una ripulsa globale dell’insegnamento cattolico sul matrimonio e i rapporti sessuali, sulla legge morale, sulla grazia e il perdono dei peccati."

tramviere-cattolico ha detto...

Totalmente d'accordo con lei cara Maria. Non capisco poi come si possa accusare di conciliarismo una iniziativa che ha tra i protagonostri il prof. Pasqualucci che è da sempre impegnato con i suoi studi a spiegare e a denunciare tutto ciò che di eversivo e sovversivo rispetto alla Tradizione ha rappresentato il Vaticano II. Ma ormai la voglia di seguire tutte le uscite di visive del fronte tradizionalista da parte dei suoi protagonisti è sempre più in calo. Io proprio con tutta la buona volontà non capisco come si faccia a non vedere che siamo nel pieno della realizzazione del segreto di Fatima. Con qualcosa di preternaturale che sta occupando il seggio di Pietro. Mentre un papa che ancora sopravvive come tale pur dimessosi rappresenta volenti o nolenti il kathekon. Ma ognuno è innamorato delle proprie teorie e non si riesce a restare Uniti di fronte all'avanzata delle tenebre.

Assunta ha detto...

Infatti, davvero, davvero se la ride, dallo scranno del potere che ha occupato. Invece di servire Cristo è la sua Chiesa, comanda come un despota, sicuro della sua inattaccabilità.

Maurizio ha detto...

Aggiungo qualcosa al mio intervento delle 11:13
La quarta condizione di Radaelli ("dogmaticità") esige che la proposizione da giudicare eretica sia espressa attraverso una locuzione emanata ex cathedra. Radaelli specifica che un possibile effetto dell'ordalia che lui propone sia che "il Papa accolga benevolmente le preghiere dei sottoposti ed enunci ex cathedra una, o più, o tutte le sue sette affermazioni", soddisfacendo così (cioè enunciando ex cathedra) alla condizione della dogmaticità.
Subito dopo precisa, però, che tale eventualità non potrà mai accadere, a causa dell'infallibilità pontificia.
Ma allora, se una proposizione in odore di eresia non può mai essere formalizzata dogmaticamente (per l'infallibilità pontificia), se ne desume che una vera eresia non potrà mai esistere, perché non soddisfacente al quarto requisito.
Allora, è inutile parlare di eresia, aboliamo il concetto e mettiamoci il cuore in pace ...
Non so, forse sto sbagliando ragionamento, non so se altri hanno magari idee più chiare delle mie ...

mic ha detto...

Mentre un papa che ancora sopravvive come tale pur dimessosi rappresenta volenti o nolenti il kathekon. Ma ognuno è innamorato delle proprie teorie e non si riesce a restare Uniti di fronte all'avanzata delle tenebre.
Molti sono tratti in inganno anche da questo. Ratzinger, dopo l'abdicazione, non è più papa.... almeno per quanto se ne possa dedurre con gli elementi noti nonostante la forma anomala e della rinuncia e del "papato emerito". Ne abbiamo scritto ad nauseam.

L'unità può nascere solo nella Verità e quando non si ergono steccati.

mic ha detto...

Maurizio,
Sostanzialmente la risposta sta in ciò che ho scritto nelle osservazioni finali dell'articolo.

Anonimo ha detto...

Non perdiamo tempo nelle nostalgie ratzingeriane su cui sarebbe opportuno informarsi meglio prima di difenderlo, basta leggere quanto ha scritto e scrive (ultime eresie enormi: doppio papato e ebrei non bisognosi di Cristo). Inoltre è emerito felice in sintonia col collega e come dice mic. Maurizio poni un problema serio, la logica matematica non sta funzionando. Come dire: il re è zoppo ma facciamogli fare un duello per dimostrare che è sano, la sua vittoria lo confermerebbe sano ma dato che è zoppo vero non potrà mai fare il duello perchè non si regge in piedi. Pazzesco contorsionismo degno dei migliori sofisti. Bergoglio dice cose eretiche ma facciamogli affermare dogmaticamente queste cose eretiche, però non potrà mai farlo perchè è sano. Questo è quanto dice Radaelli a tuo dire. Gli sfugge un punto: facciamoglielo fare e se riesce a farlo sarà perchè è zoppo e lo dichiarerete eretico formale. Se non riesce a farlo dovrà affermare il contrario dogmaticamente ed allora se lo farà sarà accettato come Papa, e ritirerà quindi obbligatoriamente tutte le sue eresie. Se non riuscirà ad affermare dogmaticamente i dogmi precedenti e le verità di fede di sempre non sarà che un usurpatore ed un falsario. Fino a quando non ritira quanto ha fatto e detto e scritto ed afferma dogmaticamente TUTTE le verità di sempre, fin'allora io non lo accetto perchè eretico ed ho il dovere di non accettarlo per l'infallibilità del popolo sulle verità da sempre credute. Questo mi dice il magistero cattolico. In fondo Radaelli se voleva evitare la deposizione ha sbagliato strada avendola trovata onde addivenire alla soluzione

Anonimo ha detto...

«mi riterrei molto fortunato se trovassi un prete cattolico da cui confessarmi e andare a Messa»

I sacramenti possono essere amministrati anche da sacerdoti indegni. "Ex opere operato". Attenzione a non cadere nell'errore donatista.

Anonimo ha detto...

E' sufficiente ricordare cio' che disse Paolo VI sul processo di autodemolizione nella Chiesa durante la crisi postconciliare 7-12-1968.La sua terribile senzazione chr, dopo il Concilio,da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio.Lo disse agli allievi del Seminario Lombardo.Anche Giovanni P.II ne ha parlato diverse volte e in un documento solenne ha denunciato i gravi errori dottrinali e pratici in campo morale che cominciavano a circolare nella Chiesa.Enciclica Veritatis splendor.6-8-1993,n.29.9

Anonimo ha detto...

Paolo VI di demolizione se ne intendeva, dato che ha modificato tutto, dai sacramenti alla liturgia alla dottrina.

Anonimo ha detto...


uno degli artefici principali della autodemolizione della Chiesa
è stato proprio lui, Paolo VI, basterebbe l'infausta riforma liturgica alla
quale ha legato per sempre il suo nome. Ma poi c'era anche
la forte spinta ecumenica, ulteriormente accentuata dal suo
successore polacco. E la riforma della Curia, con l'esautorazione
del S. Uffizio e la messa al centro della Segreteria di Stato,
organo più diplomatico e politico che religioso. Una nuova forma
di mondanizzazione della Chiesa.
Il modo infelice col quale ha trattato "l'affare Lefebvre".

tramviere-cattolico ha detto...

Invito caldamente, di cuore, a leggere il messaggio profetico ed esegetico che la Vergine Santissima diede a don Stefano Gobbi il 17 giugno del 1989 e anche quello del 13 giugno dello stesso anno. Si possono ritrovare su internet. Da li si cagisce che non dovremmo dividerci inutilmente ma essendo di fronte ad un falso idolo e ad una falsa chiesa dovremmo combattere avendo ben chiara la situazione

Catholicus.2 ha detto...

Guardate cosa viene fuori da una falsa informazione!

https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13476646/papa-francesco-lotta-interna-vaticano-nemici-sovranisti-nomi-cardinali-libro-marco-politi.html

Anonimo ha detto...

https://fsspx.it/it/news-events/news/proposito-di-una-%E2%80%9Clettera-aperta-48016

Martedì 29 aprile 2019 una ventina di teologi e di cattedratici ha pubblicato una Lettera aperta ai Vescovi della Chiesa cattolica, invitandoli ad intervenire presso Papa Francesco, al fine di chiedergli di ritrattare le eresie di cui lo accusano. Nel caso in cui si ostinasse, il delitto di eresia sarebbe allora costituito ed il Papa dovrebbe allora «subirne le conseguenze canoniche». Il riassunto pubblicato dagli stessi Autori precisa quest'ultimo punto: se Francesco rifiuta ostinatamente di rinnegare le sue eresie, è chiesto ai Vescovi di dichiarare «che egli stesso si è liberamente spogliato del Papato»...

mic ha detto...

https://cooperatores-veritatis.org/2019/07/13/la-presunta-ereticalita-di-papa-francesco/