Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 9 giugno 2019

Pentecoste e migrazioni. La fede adulterata da una indegna strumentalizzazione - don Elia

«Siamo Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, stranieri di Roma, Ebrei e proseliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio» (At 2, 9-11).

Per la festa ebraica di Pentecoste si radunavano a Gerusalemme uomini di ogni parte del mondo allora conosciuto. Si trattava o di Ebrei della diaspora che, in occasione della Pasqua, si erano recati in pellegrinaggio nella Città santa o di pagani che, per mezzo dei primi, erano venuti a conoscenza della religione rivelata e l’avevano accolta. Il loro viaggio era stato dettato da ragioni puramente spirituali, mentre l’esilio del popolo eletto era stato causato da sciagure di immane gravità: la conquista e distruzione prima di Samaria, capitale del regno del Nord, ad opera degli Assiri (721 a.C), poi di Gerusalemme stessa da parte dei Babilonesi (586 a.C.), con le conseguenti deportazioni. Una parte del popolo, grazie all’editto di Ciro (535 a.C.), aveva potuto far ritorno nella sua terra per ricostruirvi il tempio e la città, ma anche il resto disperso manteneva con essa stretti legami.

La storia insegna che gli spostamenti di popolazioni non sono fenomeni spontanei né tantomeno indolori. Le ripetute emorragie italiane verificatesi negli ultimi due secoli furono causate da fattori tutt’altro che pacifici: prima le invasioni napoleoniche, poi l’unificazione forzata del Paese e le inique tasse del governo nazionale, infine due guerre mondiali… Anche oggi capita che milioni di persone abbandonino le loro terre, specialmente in Africa e in Medio Oriente, a causa di violenti conflitti, ma per ritrovarsi per lo più confinate in immensi campi-profughi dalle condizioni di vita disumane, dei quali non si parla mai. Chi invece si imbarca per entrare illegalmente nel nostro territorio paga il viaggio migliaia di dollari, oppure contrae un debito che lo obbligherà a lavorare gratis a tempo indeterminato per l’organizzazione mafiosa che lo traghetta da noi. È un vastissimo traffico di esseri umani, una nuova tratta degli schiavi dagli incassi favolosi.

Sostenere che si tratta di un fatto ineluttabile che andrebbe accompagnato e promosso significa fare gli interessi di potentissime organizzazioni criminali nonché quelli dei poteri forti sovranazionali (tra cui la Massoneria), che se ne serve per raggiungere i propri obiettivi di disgregazione sociale e sostituzione dei popoli, perseguendo, attraverso di essi, l’instaurazione di un nuovo ordine del mondo, sinarchico e globale. Attaccare le forze politiche che si oppongono a questo disegno perverso significa istigare al suicidio collettivo, negando la realtà oggettiva a favore di una colossale menzogna cui non credono più neppure i bambini, a meno che non siano manipolati, a scuola e in parrocchia, da sinistri insegnanti e catechisti. Strumentalizzare la Sacra Scrittura e una festa cattolica fra le più importanti per ribadire fino alla nausea una posizione che si è rivelata fallimentare significa adulterare la fede, violare la coscienza dei credenti e perdere ogni residuo di credibilità rimasta.

Ogni uomo ha il diritto nativo e inalienabile di vivere dignitosamente nella propria terra d’origine, in seno al proprio popolo e in base alla propria cultura. Scambi e contatti tra terre, popoli e culture diverse si sono sempre verificati nella storia, ma in vista di un arricchimento reciproco, non di una rinnovata confusione babelica. La celebre torre biblica, in realtà, è stata assunta dalle società segrete che governano il mondo come sintesi simbolica delle loro dottrine iniziatiche, mentre la Pentecoste cristiana è appunto l’Antibabele, cioè il ritrovamento dell’unità e dell’armonia, ma non mediante programmi prometeici, bensì grazie alla fede nell’unico Salvatore di tutti e all’opera dello Spirito di verità. Terminato il discorso del primo Papa, «all’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Che cosa dobbiamo fare, fratelli?”. E Pietro disse: “Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo”» (At 2, 37-38).

Figli di Dio – come tutti sappiamo – non si nasce, ma si diventa con il santo Battesimo, che è necessario per la salvezza eterna (almeno quello di desiderio, fosse pure implicito). Non lo si è, quindi, per il semplice fatto di essere uomini. Il compito della Chiesa è proprio quello di renderli tali con la predicazione della verità rivelata e con l’amministrazione dei Sacramenti, suscitando in loro la fede e comunicando ad ognuno la grazia, senza la quale non è possibile arrivare in Paradiso. Quando i popoli germanici, in successive ondate, irruppero nei territori dell’Impero Romano d’Occidente fino a dissolverlo, papi e vescovi mobilitarono tutte le forze ecclesiali, a cominciare dai monasteri, allo scopo di cristianizzarli e, al contempo, di civilizzarli. La grande sfida dell’odierno momento storico è dunque quella di donare agli immigrati che rimarranno da noi la civiltà e la fede, di cui ci saranno grati per l’eternità. Ciò non toglie che il flusso migratorio artificiale debba essere fermato con ogni mezzo e che quanti risiedono illegalmente nel nostro Paese vadano rimpatriati, a cominciare da quelli che si sono macchiati di crimini o appartengono alle svariate mafie straniere che, come se non bastasse quella nostrana, controllano il nostro territorio. Se poi si compara il loro tasso di natalità con quello nostro e si considera che i musulmani vogliono entrare in Europa con le nostre leggi per poi imporci le loro, sarà a tutti chiara l’entità del pericolo.

La dottrina cattolica, mirabilmente enunciata da san Tommaso d’Aquino, non esclude che, per vera necessità, gli uomini possano spostarsi da una terra all’altra, ma pone come criterio ineludibile la salvaguardia del bene comune e della coesione nazionale. L’accoglienza, secondo la retta fede e la retta ragione, non è quindi un imperativo assoluto e incondizionato, bensì ha dei limiti. Sognare un mondo senza confini è mera utopia, a meno che non si tratti di un impero cristiano. La storia ce ne mostra tutta una serie: l’impero di Carlo Magno, quello bizantino, quello russo, quello asburgico, che è l’esempio più riuscito [narrazione diffusa; ma non così valida. E dunque lungi dall'essere un ideale cui riferirsi ancora oggi -ndr]. L’Europa non potrà essere unificata a reale vantaggio dei suoi popoli se non nella Croce e nel Vangelo; l’unione attuale non è altro che il frutto di un progetto sinarchico che ci sta portando a totale rovina. Se il nostro governo cadrà e il Presidente nominerà l’ennesimo esecutivo tecnico affidandolo al direttore della banca centrale, faremo la fine della Grecia. Se invece sarà rispettata la tanto decantata volontà popolare, avremo un capo di governo che difenda i nostri legittimi interessi, anziché fare il gioco dell’oligarchia finanziaria.

La risposta al mondialismo – lo ripeto – è uno Stato universale di ispirazione cristiana che riconosca Gesù Cristo come reale sovrano, rappresentato in terra dal Suo vicario nella sfera temporale, così come lo è in quella spirituale. [E perché non la coesistenza di stati sovrani - il che preserverebbe le specifiche identità - col denominatore comune dell'ispirazione cristiana? -ndr]. Ciò non comporterebbe alcuna limitazione della libertà di coscienza per i cittadini di altre fedi, che sarebbero tollerate nei limiti dell’ordinamento civile, pur essendo promossa e favorita, com’è giusto, l’unica religione vera, a beneficio di tutti gli uomini e della società nel suo complesso. L’umanità intera non potrebbe che trarne benefici immensi e troverebbe finalmente la pace, la quale non è stata affatto favorita dalle Nazioni Unite, che perseguono invece l’asservimento dei popoli a fini diabolici, come la riduzione della popolazione globale e la sua omologazione ad una pseudocultura del nulla. Ben lungi dall’impedire i conflitti, esse assistono passivamente – quando non se ne rendono complici – all’inasprirsi delle tensioni internazionali, come quella con cui Israele e gli Stati Uniti vogliono oggi spingere l’Iran e i suoi alleati ad una terza guerra mondiale.

Implorando i Sacri Cuori congiunti di Gesù e Maria perché siano evitate queste tremende calamità, facciamo assiduamente penitenza e al tempo stesso operiamo perché prevalga il buon senso a tutti i livelli, civile ed ecclesiale, nazionale e internazionale. No, cari Pastori, non possiamo seguirvi nella vostra folle corsa verso il baratro; possiamo soltanto pregare per la vostra resipiscenza, se noi e voi la meritiamo. Le vostre assurde e offensive esortazioni non possono far presa se non su chi è obnubilato dall’ideologia o accecato dall’ignoranza. Chi ancora ragiona non può piegarsi ai diktat del politicamente corretto, perché sa di doverne rispondere a Dio e alla propria coscienza, nonché alle generazioni future. Qualora la Provvidenza permetta l’unificazione forzata dell’Europa, è solo perché ha disposto che, quando l’unità demoniaca si sarà compiuta, la Regina ribalti la situazione trasformando l’impero di Satana in impero cattolico sotto la guida di un Suo eletto. In spirito di fede, affrettiamo quell’ora intonando in anticipo il Te Deum.

Triste esempio: La lettera dei vescovi laziali

45 commenti:

Silente ha detto...

Grazie per questo testo. Occorre moltiplicare argomentazioni come queste e contrastare con decisione la falsa narrazione della chiesa progressista sull'appoggio all'immigrazione, che costituisce un vero e proprio favoreggiamento di un reato. Occorre svelare la menzogna dell' "accoglienza", dell' "integrazione". Occorre perseverare per dimostrare, come in questo testo, che l'immigrazione è un fenomeno distruttivo e devastante, che distrugge culture, civiltà, storie, identità etniche, convivenze civili. Ma occorre soprattutto insistere sul fatto che non esiste un "dovere cristiano" all'accoglienza, e che il "favoreggiamento dell'immigrazione" non ha alcuna base scritturale, teologica e neppure pastorale. Nulla, nulla, nulla nella dottrina della Chiesa rende lecita l'invasione di terre altrui, soprattutto da parte di masse nemiche della nostra civiltà e decise, nel migliore dei casi, ad approfittare del nostro benessere, se non a delinquere o a darsi al terrorismo. Invasione che non può non portare a una tremenda "sostituzione di popoli" auspicata dal mondialismo massonico e dall'alta finanza. La Chiesa ha sempre riconosciuto, come valore intrinseco, l'esistenza dei gruppi umani, delle patrie, delle culture. Da sempre la Chiesa ha benedetto bandiere, identità, nazioni, popoli.
Testi come questo di don Elia sono ottimi, utili e incoraggianti. Occorrerebbe che venissero ampliati per costituire uno o più testi organici di contestazione, smentita e anatemizzazione della perversa monomania immigrazionista che sembra affliggere la Chiesa e i suoi vertici e soprattutto dell'invocazione del "dovere della carità" nei confronti degli invasori come virtù cristiana: è solo "oikofobia", come la definirebbe Roger Scruton, odio per la propria casa, la propria patria, le proprie radici, i propri compatrioti.
Silente

Anonimo ha detto...

Bergoglio oggi: "No al simile col simile. Dal nido alla setta il passo è breve"

https://www.imolaoggi.it/2019/06/09/bergoglio-no-al-simile-col-simile-dal-nido-alla-setta-il-passo-e-breve/

Silente ha detto...

Come ho già detto, la chiesa, dai suoi vertici a molta parte, purtroppo, della sua base, è affetta da questa patologica, perversa e pervertente monomania e fissazione immigrazionista.
Guardate bene la sua propaganda per l'8 per mille: è tutta incentrata sugli immigrati; i bianchi rappresentati negli spot sono una minoranza. Questa pubblicità rappresenta bene la società meticcia auspicata dalla CEI.
Una domanda: quanto è costata, in termini di diminuzione del gettito, questa spericolata, antidottrinale propaganda a favore dell'invasione?. Attorno a me sento spesso persone che non hanno finanziato la CEI: "non voglio che i miei soldi vadano agli immigrati". Anch'io mi sono comportato allo stesso modo: non un euro a chi giustifica, finanzia l'invasione, insulta e aggredisce, tradendo il millenario insegnamento della Chiesa, chi combatte questa malvagia "sostituzione dei popoli".
Rimane la tristezza di vedere questa Chiesa che rinnega il suo mandato e si schiera con gli invasori. E' una tristezza. O un tremendo segno di tempi ultimi?
Silente

Anonimo ha detto...

Il presidente dei vescovi italiani:"staccare i fedeli dal Papa è una manovra sbagliata e controproducente."
Non è Salvini a staccare i fedeli da Bergoglio. È Bergoglio che stacca i fedeli da una Chiesa che non è più né cattolica né cristiana.
https://t.co/l1qutEsmfc
Cesare Sacchetti

Valeria Fusetti ha detto...

Articolo molto interessante, sul quale è bene riflettere, ma aggiungendo, come integrazione per la riflessione sia l' articolo di Pasqualucci, sia la seconda ndr presente nell' articolo di don Elia. Personalmente sono piuttosto ostile ad un unico Stato mondiale, chiunque sia a farlo è fragile poiché rimane sempre un prodotto umano. Persino la Chiesa ha degli aspetti di fragilità, che non le sono stati tolti malgrado la fondazione divina. L' opera di Satana, come è stata mostrata a Papa Leone XIII può essere sempre possibile, sino alla fine dell' età presente. L' unico Stato Mondiale veramente Cristiano potrà esserci solo dopo la Parousia.

Anonimo ha detto...

La Bibbia spiega che il progetto divino non è quello di un'umanità unificata e omogenea. Anzi, è proprio la torre di Babele a finire male.

Anonimo ha detto...

9 giugno 2019, Bergoglio: "Costruire un nido è una tentazione". Secondo quale religione? Non per il Cattolicesimo e né per il Cattolico. Ma non è una tentazione nemmeno per tutte quelle religioni più sensibili alla legge di natura. Costruire un nido, sia in senso proprio che figurato, è difatti di diritto naturale, non è certamente una tentazione. Prosegue: "Non bisogna essere allergici a ogni contaminazione". In verità il dogma (Unam Sanctam ...) comanda di essere allergici ad ogni contaminazione dottrinale, morale, di culto e disciplina. Ed ancora, "dal nido alla setta il passo è breve". In verità si dimostra settario chi demonizza il nido, ostacolo al mondialismo ecumenico. Quest'ultimo, sì, che è settarismo massonico (condannato da Dio Padre nel VT, da Dio Figlio nel NT e da Dio Spirito Santo nel Magistero della Chiesa). Bergoglio dimostra ancora una volta di essere un partigiano dell'antidottrina, dimostra di credere che la Chiesa sia una setta che deve aprirsi alle contaminazioni, così per le società cristiane e per le famiglie cattoliche. Incarna senza mezze misure lo spirito della dannata laicità, maledetto nella Quas Primas ed altrove. Lo ha mai aperto un Catechismo cattolico, o pensa che il Cattolicesimo sia la sua opinione? Viva riluttanza per tutti quei possessori di titolo colorato che, pur potendo, non lo dichiarano deposto, ma continuano a sbavare nel suo piatto avvelenato. Arriverà la resa dei conti.
(Carlo Di Pietro)

irina ha detto...

L'armamentario della chiesa oggi comprende tutto tranne NSGC. I quotidiani, neanche di indirizzo cattolico, cominciano a dire esplicitamente che Bergoglio fa politica e di Gesù Cristo non parla mai. Come tanti oggi Bergoglio si è venduto ed ha svenduto i cattolici. E' un ribaltamento completo. Tutte le accademie pontificie pullulano di insegnanti ed allievi che non sono affatto interessati a Gesù Cristo.

Mi piace paragonare questa ossessione mondana pervasiva della chiesa cviiista al monachesimo, quando uomini e donne completamente dedicati al Signore, pregarono, lavorarono, studiarono, convertirono il mondo conosciuto;non solo, fu all'interno dei conventi che si tornò a studiare la natura, avvalendosi certamente di quello che era stato ritrovato dell'antichità ma, con mente e cuore cattolico. Fu il periodo che il sacerdote fu ancora maestro spirituale e scienziato. Che cosa sia accaduto di tante biblioteche conventuali non so ma,sono ormai certa che con esse si è perso il proprio della via cattolica.

Quello che stupisce ed addolora, a chi ritorna nella Chiesa, è vedere che del suo patrimonio essa è immemore e non vede e non capisce che tutto quello che di buono vi è nel mondo affonda le sue radici nel Medioevo cattolico, quando comunità di consacrati erano sparsi ovunque ed intorno ad esse si raccoglievano famiglie e famiglie che dal convento venivano protetti, nutriti spiritualmente e culturalmente.

Vedere ora la chiesa che blatera politica-mente ed astratta-mente mi fa pena e non posso che pensare che ha perduto tutto il suo patrimonio senza neanche accorgersene. Quello di buono che dice il mondo lei prima lo custodiva con amore e per amor di Dio, del prossimo e del creato. A me questa chiesa, che dà da mangiare ai poveri con le cooperative di catering, non interessa; come non interessa una chiesa politicante, intellettualoide e dissoluta. Il mio cuore si è chiuso davanti a questa istituzione prostituita ai tempi nuovi, che altro non sono se non la replica delle schiavitù, dell'eresie, delle magie pagane,opere di quell'uomo senza Dio che, prima di sottomettere il cane, sottomise l'altro uomo (da un epigramma del'68).

mic ha detto...

Per Valeria
Grazie. Vedo che sei d'accordo con le mie piccole chiose... per questo ho messo il link all'interessante articolo di Pasqualucci.

fabrizio giudici ha detto...

Mi aggiungo ai sostenitori delle "due piccole chiose". Il Superstato sarebbe un incubo in qualsiasi declinazione.

OT https://twitter.com/TheNarrowGate37/status/1137686086984056832

Cor orans, the instruction to contemplative nuns, is closing small monasteries around the world, and no one is noticing.

https://catholicdioceseofwichita.org/carmelite-nuns-moving-to-new-york-city/

fabrizio giudici ha detto...

OT Visto che si discute di sviluppi politici, è da un paio di settimane che negli USA si discute su una disputa tra Sohrab Ahmari e David French (cattolico il primo, evangelico il secondo) sulla possibilità di conciliare il liberalismo con il cattolicesimo/cristianesimo alla luce della catastrofe in cui ormai ci siamo resi conto di vivere. La questione è molto interessante, anche se la trovo complessa (anche perché pur essendo di carattere generale è molto usa-centrica nelle questioni contingenti: inevitabilmente ha avuto delle code polemiche pro/contro Trump).

Della marea di reazioni pubblicate, ho trovato utile un resoconto commentato da Dreher qui:

https://www.theamericanconservative.com/dreher/sohrab-ahmari-vs-david-french/

e questa analisi di Edward Feser:

http://edwardfeser.blogspot.com/2019/06/continetti-on-post-liberal-conservatism_2.html

Anonimo ha detto...

Comunque se Salvini non agisce con ancora più convinzione e incisività su stop a immigrazione clandestina e rimpatri più celeri, episodi ulteriori come questo sotto linkato rischiano di far diventare le nostre citta delle polveriere...

http://m.ilgiornale.it/news/2019/06/09/furia-di-un-nigeriano-in-metro-manda-il-tabaccaio-in-ospedale/1708447/

Marisa ha detto...

OT

Distruzione di massa - "Pregano troppo": il Vaticano chiude un altro Ordine:

https://apostatisidiventa.blogspot.com/2019/06/distruzione-di-massa.html

mic ha detto...

Comunque se Salvini non agisce con ancora più convinzione e incisività su stop a immigrazione

Il problema è che Salvini è solo contro tutti. L'unica cosa che non mi fa disperare è il fatto che si sia raccomandato all'Immacolata. E sono certa che, pur con tutti i suoi limiti, lo ha fatto con cuore sincero.

tralcio ha detto...

Questi argomenti mondani sono importanti, ma in questo giorno di Pentecoste è preferibile sottolineare la parte più spirituale che il Paraclito, a motivo della rivelazione che ci è stata consegnata in Gesù Cristo Verbo incarnato, propone all'umanità degli esuli (figli di Eva) incamminata verso la Vera Patria.

segue ...

Anonimo ha detto...


La torre di Babele "è una sintesi simbolica delle dottrine iniziatiche delle società segrete che governano il mondo"

"Simbolica" in che senso? Forse don Elia vuol dire che la Torre di Babele è un simbolo più che un episodio accaduto? Credo di no e tuttavia la frase non mi sembra chiara, da questo punto di vista.
Ma crede davvero che "le società segrete" controllino il mondo, addirittura?
Parlando di mondo e governo mondiale: è solo un'utopia produttrice dei peggiori disastri, anche se il supposto "governo mondiale" fosse cristiano, per dire.
Un "impero mondiale" non è alla portata dell'uomo, di nessuno Stato.
L'episodio della biblica Torre vuol dimostrare anche questo, insegnarci l'umiltà anche in questo senso.

Silente ha detto...

Cara Mic, l'avversione del professor Pasqualucci, che peraltro stimo per i suoi testi antimodernisti e di ragionata critica al Concilio, alla Duplice Monarchia dell'Impero asburgico, ultimo bastione cattolico contro la rivoluzione massonica, è veramente incomprensibile. Non intendo tediare riprendendo passate polemiche. Ma che si sappia che molti, qui, non si sarebbero mai schierati con massoni come Cavour, Garibaldi, Mazzini e tutta la genia che ispirarono le leggi anticlericali, la persecuzione dei cattolici, la chiusura dei giornali cattolici. Questo fu l'esito del cosiddetto risorgimento, assieme alla coscrizione obbligatoria, i massacri dei legittimisti al Sud, le tasse pesantissime. I sostenitori del risorgimento odiavano il cattolicesimo, le dinastie legittime, l'ordine sociale naturale.
Poi, oggi l'Italia c'è e, ovviamente, si tratta di riformarla, di farla funzionare e anche di amarla.
Solo questo.
Silente

fabrizio giudici ha detto...

La storia è sempre complessa, comunque non ho alcuna simpatia per Cavour, Garibaldi o Mazzini. Ma il nemico del mio nemico non necessariamente è mio amico (può farmi comodo in un certo momento, al massimo). I guasti dell'Impero Asburgico sono stati già abbondantemente descritti da PP e altri - sono veri o no? Non è tirando in ballo Cavour, Garibaldi o Mazzini che si dà una risposta a questa domanda.

mic ha detto...

Ok. L'Italia c'è e dunque lasciamo perdere i riferimenti all'impero asburgico o qualunque tipo di impero e guardiamo avanti...

irina ha detto...

Personalmente ho un'ottima idea dell'Impero Austro-Ungarico, mi ha sempre colpita la piccolezza dei possedimenti di partenza degli Asburgo eppoi quel crogiolo di popoli imperiale; incontri e racconti ascoltati da bambina che hanno lascito un buon ricordo.

Gesù è scotchato ha detto...

Intanto ad un seggio elettorale di una cittadina toscana hanno coperto il Crocefisso con un nastro adesivo...

http://www.ilgiornale.it/news/seggio-elettorale-crocifisso-coperto-scotch-1708530.html

Anonimo ha detto...

https://www.corriere.it/cronache/19_giugno_09/sardegna-invasione-cavallette-nuorese-coldiretti-stanno-facendo-terra-bruciata-01188b16-8a93-11e9-8cb9-71380e59e070.shtml

Sardegna, invasione di cavallette nel Nuorese. Coldiretti: «Stanno facendo terra bruciata»
Milioni di insetti hanno danneggiato oltre 2mila ettari di terreno. Una decina le aziende agricole colpite. Coldiretti: «Ormai è tardi per intervenire»

Continuiamo pure per la discesa...

Anonimo ha detto...


Bisognerebbe distinguere la storia dal mito e fare un discorso intellettualmente lucido

Ringrazio Mic per aver generosamente inserito tra i riferimenti il mio articolo. Se lo si legge senza lasciarsi andare alle passioni di parte, si vedrà che critico il mito asburgico ossia l'impero da cartolina postale o da film sulla Principessa Sissi, perché così viene ripresentato oggi nell'ambiente c.d."tradizionalista". Si tacciono sempre i gravi sgarbi fatti da Franz Joseph al Papa, con il matrimonio civile (per i misti), l'espulsione del clero dall'insegnamento, il rifiuto di accettare il dogma dell'infallibilità, la denuncia unilaterale ingiustificata del Concordato del 1855, insomma l'anticlericalismo e il laicismo dominanti anche a Vienna. All'impero
autentico ho cercato invece di riconoscere tutti i molteplici meriti che ha avuto; ho anche lodato la costituzione della Duplice Monarchia, criticata da molti per la sua complessità, e che invece a me sembra un capolavoro di ingegneria costituzionale. Ed è stato notevole impresa farla funzionare. Ma la I gm è scoppiata principalmente perché la classe dirigente austroungarica non è più riuscita a dominare le contraddizioni interne ossia il nesso perverso tra le lotte fra le nazionalità (slavi contro tedeschi e ungheresi) nel loro incastro con la politica di potenza russa nei Balcani, in lotta con Vienna per le spoglie europee dell'impero turco. Spiegare il tutto con la formuletta del complotto massonico è semplicemente ridicolo.
All'impero enormemente idealizzato viene contrapposta oggi l'immagine completamente demonizzata del Risorgimento, anch'essa lontana dalla realtà o meglio faziosa, frutto dello spirito di rivalsa antiitaliano e autodistruttivo che è venuto fuori nel nostro Paese in questi ultimi decenni, con larga concorrenza cattolica, a diversi livelli. Così, si propone di fatto, partendo dall'Unione Europea, il defunto impero quale modello di una simil Europa non si sa come ridiventata cattolica, in futuro. Ma non si affronta mai, mi sembra, il discorso sulla nazione e sullo Stato, su come dobbiamo costruire uno Stato che conceda certe autonomie senza venirne distrutto, insomma su un federalismo di tipo nuovo e veramente funzionante.
L'esistenza dello Stato unitario la si subisce, visto che c'è e a qualcosa serve ancora, ma non rappresenta esso più un valore. Ma l'alternativa qual'è? Ridividere l'Italia con l'alibi della UE? Ritornare al 1859? Aspirare ad un ritorno di forme imperiali tipo quelle asburgiche, con l'Italia dentro come insieme di province, "appendice" di una potenza estera come in passato? In ambiente tradizionalista non ho mai sentito parlar bene della Conciliazione del 1929. Anzi, non ne parlano affatto, come se non fosse mai esistita e il Papa fosse ancora "prigioniero" in Vaticano.
L'esaltazione degli Asburgo mi sembra anche priva di dignità, trattandosi di una casa regnante sempre nemica del nome italiano, che ci ha sempre considerato nazione codarda e servile, da sfruttare.
PP

irina ha detto...

Tanto per chiarire, il mio buon ricordo è legato a persone amiche di famiglia nate, cresciute e formatesi nell'Impero Austro-Ungarico che vicende personali portarono a vivere in Italia, a Roma. Parimenti il Risorgimento fu stampato a fuoco nel mio cuore dal nome di Battesimo della mia maestra delle elementari,nome che fu di un evento conclusivo ed a lungo desiderato della nostra lunga lotta, spesso fratricida, risorgimentale. La forza, la costanza, la dignità del sentimento qui brevemente tracciato, non significano oscuramento della tensione al vero e al desiderio di conoscerlo e di saperlo riconoscere tra fatti ed interpretazioni degli stessi.

Maurizio ha detto...

Toh, per una volta la Bussola Quotidiana si spende in una velata critica a Bergoglio ...

http://www.lanuovabq.it/it/il-vaticano-scopre-una-nuova-missione-sostituirsi-allonu

Facciamone tesoro, perché trattasi di una vera rarità ...!

Valeria Fusetti ha detto...

A mic e a Fabrizio Giudici. Ringrazio la prima per la sua nota in cui segnala l' articolo del prof. Pasqualucci. Ieri l' ho letto ed oggi lo sto rileggendo perché, come sempre,il carattere di interdisciplinearita' che spesso caratterizzano i suoi scritti merita un' attenzione più che superficiale. Rimango convinta che riflettere su come sono stati, nella realtà, gli Stati cattolici, serva a ragionare anche sull' oggi, senza per questo voler fare indebite ( e antistoriche) sovrapposizioni. Ringrazio anche le segnalazioni di Fabrizio. Per il momento mi sono concentrata sull' articolo di Edward Feser, che offre molti spunti, mi sembra, per capire i cambiamenti profondi, filosofici ed antropologici, avvenuti negli ultimi 25-30 anni in una larga parte della cultura collettiva. Direi fondamentale per capire anche lo scontro attuale all' interno della Magistratura italiana, tra i giudici che patrocinano,cito dall' articolo in questione: "il diritto individuale alla libertà personale, che per il liberale include anche la libertà di commettere gravi errori morali", che in Italia sono etichettati come "toghe rosse". Etichetta non più vera,in quanto sono ideologicamente affini ai Pannella/Bonino, che hanno colmato velocemente il "vuoto" marxista, contrapposti ai giudici che considerano ancora lo Stato come baluardo dell' etica (anche se con molti cedimenti). Scontro fondamentale anche per la "tenuta" di un Governo a maggioranza conservatrice, come hanno dimostrato le note vicende "giudiziarie" del Ministro Salvini, e che i giornali banalizzano come scontro dovuto alla "sindacalizzazione" di parte della Magistratura. Tornando all' articolo di Feser mi sembra che ci sia una importante mancanza, o disattenzione, che non sono in grado di valutare se voluta o se inconsapevole. Mi riferisco al fatto che nella cultura anglosassone, ed in particolar modo in quella statunitense, oltre alla filosofia di looke e al kantismo la costruzione della cultura diffusa di un, cito," conservatorismo che non incorpori le idee di libertà e libertà civile e religiosa" occorre considerare l' apporto massonico, che attraverso la struttura educativa americana (soprattutto i college), ha permeato con le proprie ideologie luciferine la classe dirigente americana. Se nel dibattito interno agli stati uniti manca una seria analisi di cosa la Massoneria ha determinato, sin dall' inizio della sua storia, crescendo e radicandosi sempre con maggior forza, allora Dreher o non Dreher, è un dibattito inutile, anzi falsificato.

fabrizio giudici ha detto...

@Valeria
Dal mio punto di vista, ogni critica al liberalismo coinvolge di fatto la massoneria, perché indipendentemente dalle radici filosofiche del liberalismo è la massoneria, senza dubbio, una delle forze più attive e pervasive nel promuoverla. Ma, giustamente, tu stai di fatto facendo presente che un conto è dirlo esplicitamente, altro lasciarlo implicito.

Detto in altri termini: la consapevolezza dei guasti che la massoneria ha portato e porta è diversa in Europa e negli USA? Mi pare di sì.
È significativo questo passaggio di un vecchio pezzo di Dreher:

It is often a mystery to Americans why Europeans look on Freemasonry, which is so benign in the US (“Protestant voodoo” a friend of mine calls it) with such fear and suspicion. Well, this is why.

https://www.theamericanconservative.com/dreher/licio-gelli-villain-for-the-ages/

E ancora:

Catholic Traditionalists get a bad rap from many other Catholics, who accuse them of being quick to believe conspiracy theories.

https://www.theamericanconservative.com/dreher/crazy-but-not-paranoid/

Però il recente libro "Infiltration - The Plot to Destroy the Church from Within" di Taylor Marshall la massoneria la tiene in conto debitamente, a quanto pare. Vediamo se sarà in grado di portare l'argomento alla ribalta al di fuori delle cerchie cattotradizionaliste.

A proposito: in mancanza di annunci su una traduzione in italiano, mi sa che ora me lo compro.

Catholicus ha detto...

L’odio mortale vomitato contro Salvini, ad opera soprattutto della “misericordiosa” chiesa di Bbergoglio (preti intoccabili, una casta, un clan…), grande esempio di tolleranza e senso civico, oltre che spirito evangelico è ben espresso da questo prete di Avezzano e dal suo degno compare di Pistoia (don Biancalani, di cui Lamendola omette il nome) :
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/7639-che-tipo-antropologico-sono
A questo punto bisognava proprio che qualcuno prndesse le difese di Salvini perseguitato a motivo della pubblica testimonianza di fede cattolica, e dell’affidamento dei destini dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria SS.ma.
Il clero modernista bergogliano (di alto grado, ma non solo) infatti, alleato dell’élite mondialista massonica al potere nella UE e in diversi Stati dell’Occidente, vorrebbe vederci invasi da milioni di falsi profughi afroasiatici islamici, per attuare, una sostituzione etnica (meticciato), civile, politica e religiosa della popolazione italiana ed europea. Ovviamente a questi signori non interessa un fico secco delle radici cristiane dell’Europa, della nostra identità nazionale, del nostro tenore di vita (Boldrini docet: deve diventare come quello degli africani!), della nostra sicurezza (clandestini dediti a furti, rapine, stupri, spaccio). Si sono alleati con i nemici storici dell’Italia, della Chiesa (PD, radicali) e con la grande finanza speculativa e globalista, mostrando odio e disprezzo per i popoli europei (italiani in primis), rivelando però così il loro vero volto di nemici di NSGC e della civiltà europea, quindi, in ultima analisi, di servi del Nemico, il diavolo. Ecco quindi lk’assiste (o endorsment) per Salvini:
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/archivi/archivio-articoli-la-caverna-di-platone/7638-salvini-contro-la-chiesa
Anche tra le fila del basso clero, fortunatamente, qualcosa si muove, come dimostra questa lettera di un giovane sacerdote, esponente di quella che potremmo definire “Chiesa del silenzio” (come ai tempi dell’impero sovietico), fatta di sacerdoti che hanno capito, ma non possono uscire allo scopertom, per ovvi motivi:
https://www.aldomariavalli.it/2019/06/03/ecco-perche-il-popolo-non-si-riconosce-piu-nei-pastori/

Anonimo ha detto...

https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13471261/papa-francesco-contro-matteo-salvini-si-alle-navi-cariche-armi-no-quelle-con-immigrati.html

Anonimo ha detto...


Il presidente del Consiglio, per una questione di dignità dell'istituzione, dovrebbe a questo punto protestare con il Vaticano per le continue interferenze di Papa Francesco nella politica italiana. Ricordargli che il governo italiano e lo Stato italiano non sono propaggini del Vaticano. Ma non sembra Conte, persona peraltro degnissima, l'uomo adatto per un simile passo.
Papa Franceso dimostra di non avere senso della misura, nella sua "pastorale" ultrapoliticizzata. Continuando così si risveglierà il tradizionale anticlericalismo italiano, che risale al Medio Evo, epoca non sospetta di infiltrazioni massoniche o laicistiche in generale: la reazione, anche assai forte, contro atteggiamenti, richieste, pretese della Santa Sede di tipo temporale, politico, giuridico che non apparivano giustificati dalla missione religiosa della Chiesa e nello stesso tempo prevaricavano sulle competenze delle autorità civili, fossero i Comuni, le Signorie, i principati territoriali (Ducati etc), le monarchie.

Valeria Fusetti ha detto...

Fabrizio@ sulla diversa consapevolezza dei guasti che la massoneria porta nella società negli USA e da noi ? Assolutamente diversa. La Massoneria è una rispettata ed apprezzata istituzione della società statunitense. Non c'è città, grande o piccola, e spesso anche paesino rurale dove sono stata, in cui non abbia visto far bella mostra di sé, una Loggia massonica.Nel Museo Storico di Buffalo, NY, è citata come una delle agenzie benefiche non ecclesiastiche, attive in città dal XIX sec. Accanto alla Croce Rossa. Per cui ...

fabrizio giudici ha detto...

Non è che da noi sia disprezzata (specialmente in Francia, direi)... Ma certamente gode di fama minore.

Probabilmente negli USA il problema è proprio il filantropismo: in una nazione creata praticamente dal nulla, i "filantropi" hanno avuto una grande voce in capitolo nella costruzione di intere città (per non parlare poi delle università).

Angheran70 ha detto...

"Ma non si affronta mai, mi sembra, il discorso sulla nazione e sullo Stato, su come dobbiamo costruire uno Stato che conceda certe autonomie senza venirne distrutto, insomma su un federalismo di tipo nuovo e veramente funzionante".

Vico , Cattaneo , questi sconosciuti..

Anonimo ha detto...


Il diverso peso della massoneria americana ed europea [1]

Un libro illuminante in proposito, se si riuscisse a trovarlo, è lo studio dell'ex massone Bernard Fay (con la dieresi sulla y), intit.: "La Massoneria e la rivoluzione intellettuale del secolo XVIII", tr. it. dal fr. di G, Perotti, einaudi 1945, 2 ed. 21 apr. 1945, uno dei primi libri stampati da Einaudi, casa nata da poco, quando c'era ancora la RSI. L'ultimo capitolo è dedicato a "La massoneria e le rivoluzioni", con particolare riguardo alla Riv. Americana, che poi ispirò quella Francese.
Ebbene, la massoneria fu molto attiva, i quadri dell'esercito erano massoni, così come B. Franklin. George Washington era massone, sfilò in parata militare, una volta, mostrando lui e gli ufficiali le insegne massoniche. Il famoso tea-party di Boston, che diede fuoco alle polveri, fu organizzato dalla Loggia locale, che si riuniva in una taverna vicina al porto, dove si discuteva e beveva fortemente.
Tuttavia, Fay ricorda che anche nell'esercito britannico gli ufficiali erano massoni. Accadde che gli insorti americani trovassero carte di Loggia di ufficiali inglesi : gliele restituirono prontamente con tanti ossequi poi ricominciarono a spararsi addosso.
Dunque: le due dirigenze, rivoluzionaria e inglese, erano piene di massoni però questo non impedì affatto la Rivoluzione. Dunque: la categoria del "complotto massonico" per spiegare tutto non regge, visto che i massoni erano su entrambi i fronti contrapposti. Può spiegare solo una parte degli eventi. Edmund Burke, uno dei padri del pensiero tradizionalista, era massone e criticava la politica troppo rigida del govenro inglese verso i coloni. Ma la criticava non perché fosse un massone rivoluzionario, visto che proprio lui sarebbe stato uno dei critici della mentalità rivoluzionaria. E'anche vero che Burke criticava soprattutto il giacobinismo.
Ora, la massoneria francese (Grande Oriente) prese un indirizzo anticlericale e anticristiano non presente nel deismo latitudinario della Grande Loggia di Londra. Ma il fanatismo dei giacobini e l'odio anticattolico dei riv. franc. solo in parte deriva dalla Massoneria. Il teorico della "religione civile", culto laico deistico di Stato (nei piani di Robespierre) che esclude a priori i cristiani dallo Stato, fu Rousseau, mai stato massone ed anzi nemico di ogni organizzazione parziale o settaria. Ogni organizzazione particolare, per lui, avrebbe dovuto esser cancellata dallo Stato, costruito sulla "volontà generale" dei "cittadini", nuda e pura.
La massoneria americana, essendo di filiazione inglese, adottò un atteggiamento tollerante verso le religioni, al contrario di quella europea ispiratasi alla Francia. E ha sempre fatto molta opera di assistenza e beneficenza. Henry Truman, repubblicano, era un convinto massone, come diversi presidenti USA (non tutti). Aveva una buona cultura classica ed era un eccellente pianista (classico). Fu decisamente anticomunista in nome della libertà democr. ma anche della civiltà occidentale, religione cattolica compresa, come accettata da un massone conservatore americano, si intende. [SEGUE]
pp

Anonimo ha detto...


"Vico, Cattaneo, questi sconosciuti"

Perché, il pensiero di Vico e Cattaneo sarebbe presente nell'attuale
pensiero cattolico sulla società, la nazione e lo Stato?
Più che questi classici, mi sembra che tale pensiero tenti di
recuperare un'idea di "nazionalità spontanea" riferibile
alla concezione "organica" o "organicistica" della società e dello
Stato, che si rifà al pensiero conservatore iberico da un lato,
risalendo per li rami sino a Donoso, e al "tradizionalismo" di
un De Maistre, di un Burke.
Traccio un linea rapidamente, da approfondire. L'articolo pur
interessante e ricco di spunti di P. Cecotti ripreso da Mic su
questo blog poco tempo fa, mi sembra potersi collocare in questa
prospettiva, con aggiunte varie, tipo "dottrina sociale della Chiesa".
Secondo me, questa prospettiva, che riprenderebbe l'organicismo e il
federalismo d'antan, non risponde bene alle esigenze del presente.
Lo sviuppo economico, politico, amministrativo, militare, sociale in
generale moderno ha fatto vedere che non possiamo rinunciare allo Stato,
ad un giusto concetto dello Stato, che non può essere visto solo come
"guardiano notturno" (liberalismo) o semplice rispecchiamento amministrativo
di una cosiddetta "nazionalità spontanea", entità che si dovrebbe anche
definire in modo preciso.
La "nazionalità spontanea" separata dalla forma-Stato in realtà storicamente
è difficile trovarla. Mi sembra poi che ci sia nel pensiero "tradizionalista"
attuale l'influenza anche di un'altra corrente, a mio avviso negativa.
Quella della "filosofia della storia" di pensatori come il dr. Plinio,
che fa del Medio Evo e del Sacro Romano Impero realtà ideali ed anzi del
tutto idealizzate, lontane alla fine dalla loro effettiva realtà storica,
proponendole come modelli imperituri per il presente. I suoi
epigoni, magari rimasticando passate istanze evoliane, vedono nella forma-impero
(forma per loro "sacrale") l'unica forma-Stato possibile, nella quale si
dovrebbero sistemare le c.d. "nazionalità spontanee", soprattutto italiane.
Qui, secondo me, se la mia ricostruzione è esatta, si scade nell'utopia e
non della miglior specie e nell'antico e deleterio "municipalismo" nostrano.

Manca un vero dibattito sul concetto dello Stato, che, come concetto, si è dissolto nelle idee di Unione, europea e globale, mondiale, planetaria,
mentre, del pari, si è dissolto il governo come tale, l'azione responsabile
del potere esecutivo con uno Stato alle spalle, sostituita dal suo ambiguo
surrogato, la nozione di "gouvernance", inesattamente traducibile con "governo":
co-agire di diverse entità, di fatto e di governo ufficiale, in una sorta di
"dialogo" conciliante (in teoria) tutti gli interessi, ma al dunque non
responsabile e incapace di risolvere i problemi, oggettivamente succube dei gruppi di potere più forti. (A questi aspetti la rivista
francese 'Catholica' ha dedicato molti buoni articoli).

Bisogna notare che la nozione di "popolo" sembrar essersi dissolta al pari di quella di
Stato. Forse perché la presente decadenza sta facendo sparire materialmente i popoli.
Qui il discorso viene a vertere sull'etica in senso stretto e chiama direttamente in causa le colpe gravi dell'attuale Gerarchia cattolica.
PP

Anonimo ha detto...

Il diverso peso della massoneria amer. ed europea [2]

Le massonerie nei paesi cattolici presero una tinta violentemente anticlericale e antireligiosa. I papi condannaronbo subito la setta e fecero bene poiché essa negava la possibilità stessa di una verità rivelata e mirava, dietro un rispetto formale, a sostituirsi alla rel. rivel. con il suo deismo razionalistico. Si faceva inoltre propugnatrice di un'etica interamente laica, ma non fondata su di un razionalismo alla Kant bensì su di un volontarismo sorretto dalle dottrine esoteriche esemplificate dal simbolismo massonico (concezione giustamente accusata dai polemisti cattolici di essere "naturalismo").
La massoneria ha dato un forte contributo alla Riv. Franc. nella fase iniziale, a quelle sudamericane, alle guerre civili spagnole, al Risorgimento. Nel caso di quest'ultimo, fino a che punto? La polemica su questo contributo è antica.
Il canone corrente nell'ambito dei c.d. "tradizionalisti" italiani e non solo è che il Risorgimento sia stato "un moto di ispirazione francese, realizzato dalla massoneria". Ma si può ridurre un movimento complesso e non breve come il Risorgimento ad una formuletta del genere, così superficiale? "Francese" poi, perché?
Il Risorgimento, come movimento spirituale, è ben italiano, comincia nella seconda metà del 700 con Vittorio Alfieri, che i massoni non li poteva vedere al pari dei francesi. E' lui a farsi interprete dell'esigenza di riscatto morale e civile dell'Italia percepita in modo sempre più ampia dai ceti borghesi colti e da quelli proletari colti (artigiani, tipografi).
Eravamo "volgo disperso che nome non ha" disprezzati da tutti, occupati dallo Straniero, appunto una "appendice austriaca". Il termine diventò popolare per caso, usato mi sembra da Gioberti, che cominciò a teorizzare il "primato" culturale e civile degli italiani, riportandolo però al cattolicesimo e all'opera di civiltà della Chiesa cattolica nella storia. La prima fase del Risorgimento è quella del neoguelfismo, in nome del quale si entrò in guerra contro il dominatore austriaco. L"idea era, in generale, quella di una federazione o Lega di Stati italiani liberatisi dallo straniero, sotto la presidenza del Papa. Solo Mazzini non era d'accordo.
Nell'ideale patriottico del neoguelfismo, sostenuto da una filosofia della storia tipicamente cattolica, c'entra per qualcosa l'ideologia massonica?
Il 1848 dimostrò che in importanti regioni d'Italia c'era un moto popolare e non solo borghese che aspirava alla libertà e indipendenza (rivoluz. di Palermo, Milano, Venezia, Brescia). Dopo il fallimento del '48-49 (il Papa e i Borbone si tirarono subito fuori) inizia la seconda fase del Risorgimento. Non più la lotta idealmente benedetta dal Papa (come ai tempi del Barbarossa) contro lo straniero ma l'azione conquistatrice della monarchia sabauda appoggiata da un potente alleato straniero (la Francia, che aveva i suoi piani) e dall'elemento patriottico italiano, nella sue varie componenti, anche in lotta tra loro (moderati contro mazziniani e garibaldini - massoni moderati contro mass. rivoluz. come Garibaldi e altri).
In essa i massoni furono senz'altro più attivi e si concentrarono nel movimento garibaldino. Ma l'azione decisiva fu quella della monarchia sabauda, anticlericale ma non anticattolica, che si servì anche della massoneria. Dopo il 1861 la massoneria, la cui rete era stata distrutta dalla Restaurazione, si ricostituì e venne allo scoperto attribuendosi grandi meriti per l'unità, superiori a quelli effettivi, inserendosi nel sistema di potere, soprattutto con la sinistra al governo. Ma poi venne la reazione contro di essa anche da parte del pensiero laico (violente polemiche antimassoniche di Bonghi, di Croce) e iniziò una parabola discendente che toccò il fondo con Mussolini al governo, che la soppresse, tra i primi suoi atti [Fine]
PP

fabrizio giudici ha detto...

Francese" poi, perché?
Suppongo che ci si riferisca all'appoggio di Napoleone III - per quanto mi risulta che l'azione dei Mille non avrebbe potuto completarsi con successo senza un certo supporto indiretto degli inglesi.

Domanda. Io ho sempre riassunto così: che dopo secoli in cui la dinastia dei Savoia cercò espansione in Francia, per poi essere totalmente bloccata dal consolidamento del Regno di Francia, e essere parimenti bloccati in un tentativo di espansione in Svizzera dalle parti del Lago Lemano, quelli rivolsero il proprio interesse oltralpe, unendo i propri interessi a quelli dei gruppi anti-austriaci. Non ho mai letto una sincera motivazione "patriottica" nell'espansionismo del Regno di Piemonte. Sbaglio? E se è così, be', questa sarebbe un'ispirazione "francese". Non sto parlando della massoneria, comunque certe vicende storiche sono l'effetto di più forze che si coalizzano o si scontrano.

Anonimo ha detto...


Risposta.
Forse si riferiscono proprio all'aiuto ricevuto da Napoleone III più che all'influenza di un pensatore come Lamennais su Mazzini
In Francia ancor oggi deprecano l'errore di Nap. III, di aver aiutato l'unificazione italiana. Ma non è così. Nap. III faceva una politica di revisione del Congresso di Vienna. Voleva modificare le frontiere a vantaggio della Francia. La strada migliore era quella di una alleanza col Piemonte ambizioso. La Francia si prendeva SAvoia (francese) e Nizza (italiana), consolidando notevolmente la sua frontiera con noi, il Piemonte diventava Stato più grande, sino all'Isonzo (nei patti iniziali), dipendente dalla Francia per esser difeso dall'Austria.
Era la politica fr. di sempre verso l'Italia, più moderata rispetto a quella napoleonica.
Dovevano nascere tre Stati nuovi: il Piemonte allargato, un regno del centro (Toscana) governato da un principe fr., un Regno di Napoli governato da un francese, un Murat, tra l'altro gran maestro della mass. fr. Più lo Stato del Papa, forse dimidiato delle Legazioni.
Poi la fortuna ci si mise di mezzo. L'Europa si inferocì all'acquisto fr. di SAvoia e Nizza.
Gli inglesi si mossero, aiutando il Piemonte, per impedire che tutta l'Italia diventasse di nuovo un protettorato francese. Vitt. Em. II dovette mantenere il titolo di II, proprio per significare che non era re di tutta l'Italia (restavano fuori il Papa e i domini austriaci in Italia).
L'aggressività dei SAvoia era quella tipica della bellicosa e spregiudicata aristocr. fr.. Furono "stoppati" verso Ovest dal re di Francia, nella sanguinosa battaglia di Varey, 7.8.1325. Di poi suoi fedeli vassalli, cominciarono ad espandersi verso l'Italia e fecero nel 500 la scelta "italiana". Credo che il "patriottismo" di Cavour e Vitt Em.II fosse sincero, hanno messo in gioco la vita e il trono: ma era sempre un "patriottismo" come lo potevano sentire loro, da aristocratici con la mentalità del soldato e del conquistatore.
A tanti dispiacerà sentirlo: per noi italiani fu una fortuna, la volontà di potenza dei Galli italianizzati. L'Italia era ridotta a decrepite e imbelli Repubbliche (Genova, Venezia), a Staterelli satelliti dell'Austria, a possedimenti austriaci, ad un Regno del Sud pieno di problemi il cui monarca non si è mai sentito italiano. Lo Stato della Chiesa lo sigillava dentro lo stivale. Il papa non era più in grado di fare una politica e il suo Stato era anch'esso decrepito. Si profilava l'apertura del Canale di Suez, le voraci grandi Potenze si stavano installando nel Mediterraneo e nei Balcani stava lentamente rovinando il dominio turco.
PP

Anonimo ha detto...

https://www.lifesitenews.com/news/muslims-destroying-christian-crosses-all-over-the-world-and-no-one-reports-it

Vangelo e nuovo vangelo a confronto . ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2019/06/13/nobile-le-differenze-fra-il-vangelo-secondo-marco-e-giovanni-e-il-vangelo-secondo-bergoglio/
NOBILE. LE DIFFERENZE FRA IL VANGELO SECONDO MC E GV, E IL VANGELO SECONDO BG…

Anonimo ha detto...

“In conclusione, la via del dialogo – che ascolta, ragiona e propone – appare come il percorso più efficace per una trasformazione positiva delle inquietudini e delle incomprensioni in una risorsa per lo sviluppo di un ambiente relazionale più aperto e umano. Al contrario, l’approccio ideologizzato alle delicate questioni del genere, pur dichiarando il rispetto delle diversità, rischia di considerare le differenze stesse in modo statico, lasciandole isolate e impermeabili l’una dall’altra”.

Come dite? Volete sapere “che cavolo significa”?

Basta così! Non vi permetto altre domande oltraggiose. Non siete che i soliti cristiani chiusi avari sterili dal cuore nero deboli fino alla putredine!
https://www.aldomariavalli.it/2019/06/13/uomini-giusti-ai-posti-giusti-26/

Gesu'Gesu'Gesu' ma basta , varda che varieta' di mondi !

Anonimo ha detto...

Il card. Bagnasco annulla rosari riparatori gay pride di Genova"Fedeli preghino altrove". UNA DOMANDA, PERCHE'?
http://blog.messainlatino.it/2019/06/il-card-bagnasco-annulla-rosari.html#more

Quante maschere ?
Quante B !

mic ha detto...

Commento dalla Scure di Elia

Nel 1855 John Henry Newman aveva colto una frase in una lettera che san Francesco di Sales scrisse all’arcivescovo di Bourges:

Quantum vis ore dixerimus,
sane cor cordi loquitur,
lingua non nisi aures pulsat.

La sincerità del cuore e non l’abbondanza delle parole tocca il cuore degli uomini: la lingua fa vibrare soltanto i timpani.

Quando, il 12 maggio 1879, Newman fu nominato cardinale, non si fece elaborare un suo stemma, ma ne prese uno del secolo XVII, ereditato dal padre. Come motto scelse: Cor ad cor loquitur. Questa frase, concisa ed eloquente, profonda ed elegante, esprime in realtà il fondamento della vocazione cristiana che Newman visse in pienezza sia nell’esperienza della vita sia nel suo travagliato e profetico pensiero teologico.

Il cuore di Dio parla al cuore dell’uomo!

Caro Padre,
a noi sta bene così come ci si è presentato , ci piace sentire un cuore ardente in una mente bene attenta e prudente a non uscire dalla Vigna del Signore .

Elia ha detto...

In riferimento all'osservazione dell'Anonimo del 9 giugno alle 19,23, chiedo a mic di sostituire la frase indicata con la seguente:

La celebre torre biblica, in realtà, è stata assunta dalle società segrete che governano il mondo come sintesi simbolica delle loro dottrine iniziatiche, mentre la Pentecoste cristiana è appunto l’Antibabele, cioè il ritrovamento dell’unità e dell’armonia, ma non mediante programmi prometeici, bensì grazie alla fede nell’unico Salvatore di tutti e all’opera dello Spirito di verità.

Grazie!

mic ha detto...

OK.